Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1989/1990
Serie C1
18-03-1990 - Giornata: 24 - Casale Monferrato - Natale Palli


Casale AS - Alessandria Calcio US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Caniato Massimiliano Giovanni, Chiti Flavio, Di Bin Riky, Riccitelli Onesto, Manetti Maurizio, Lazzarini Marco, Tortora Giuseppe, Carrara Marco, Mariani Stefano, De Gradi Giuseppe, Mazzeo Lorenzo [32. Briaschi (II) Alberto] A disp.:(P) Conti Roberto, Fogli Roberto, Maddè Emiliano, Sereni Simone All.: Melani Renzo

Formazione avversaria
CASALE AS: Ferraresso, Luxoro [4. Picco], Olmi, Carsetti, Vignali, Grotto, Melchiori, Tintisona, Francioso, Marcellino, Calonaci. A disp.: Gaglierdi, Porrino Aldo, Campioli, Cal. All.: Baveni Bruno

Arbitro: Bernardini Riccardo (Rovigo) [Adami, Guarda]
Note
Ammoniti: Chiti [A], Vignali [C], Picco [C], Mariani [A], De gradi [A], Di Bin [A]. Angoli: 6-1. Spettatori 3.500 (2.968 paganti, incasso L. 46.000.000). Giornata soleggiata. Inizio gara ore 15.00

Commento
ALESSANDRIA, UN PUNTO PESANTE Pari prezioso nel derby di Casale — Gara combattuta, ma poche le emozioni Cronaca di un pari annunciato? Sarebbe troppo facile e riduttivo parafrasare altri titoli famosi, e ormai logorati dall’uso, per descrivere Casale-Alessandria, un derby che non sa piu regalare gol ai tifosi, almeno in campionato (quattro 0-0 tra C2 e C1 nelle ultime due stagioni). Certo, alla fine ne è scaturito un risultato da molti preventivato alla vigilia, ma non si può dire che le due squadre non si siano date battaglia sul campo. Sarebbe ingeneroso. Grigi e nerostellati hanno invece rispettato in pieno il copione assegnato loro: gli uomini di Baveni hanno attaccato, come si conviene alla squadra padrona di casa, costruendo anche alcune buone palle gol; quelli di Melani hanno replicato con il consueto modulo da trasferta. Una squadra coperta, attenta a non correre rischi, ma che non disdegna di creare occasioni da rete. Alla fine hanno prevalso le difese sulla scarsa incisività delle punte (Francioso troppo leggero da una parte, Mazzeo troppo legnoso dall’altra) e il pari a reti inviolate premia la classifica delle due formazioni. Forse il pubblico si aspettava qualcosa di più (e i tifosi, quasi come presentissero lo 0-0, non sono accorsi in massa al Natal Palli come nella passate sfide), ma in questa fase delicata del torneo è troppo importante muovere la propria graduatoria, in un momento in cui la zona retrocessione si sta allargando inaspettatamente. «Un punto importantissmo - commenta un Melani soddisfatto negli spogliatoi -. A Montevarchi segnammo due gol senza riuscire a vincere, a Casale non abbiamo trovato la rete ma abbiamo colto un pari che vale oro». L’Alessandria ha giocato bene in contenimento, ma forse non ha rischiato di più in attacco come nelle ultime uscite. Melani allarga le braccia. ≪Sono problemi che conosciamo da tempo - afferma -, in fase di realizzazione siamo carenti. Ma qui ho messo in campo tre attaccanti: Mazzeo, sperando nella legge dell’ex, Mariani e Tortora. Che cosa potevo fare di più?» Il Casale che ha visto vale più della sua attuale classifica? «Sicuramente - risponde Melani -. E ’ un’ottima squadra che ha saputo metterci in difficoltà. Abbiamo sofferto a centrocampo, dove Lazzarini, Carrara e De Gradi hanno patito la velocità dei loro diretti avversari. Una questione di caratteristiche fisiche e nulla più. I nerostellati, al di fuori di un paio di belle parate di Caniato, non ci hanno fatto correre dei brividi grandissimi». La cronaca in pillole. Primo tentativo per i grigi al 2’. Lunga galoppata di Mariani sulla fascia sinistra. Giunto in area, invece di tentare il tiro, va a un cross teso parato facilmente da Ferraresso. Dopo sessanta secondi il Casale perde capitan Luxoro - stiramento - ben sostituito da Picco. Per tutto il primo tempo sono i padroni di casa a comandare le operazioni, ma senza trovare il guizzo vincente. Al 13’, 28’ e 33’ tre colpi di testa di Francioso, tutti deboli, tutti parati con tranquillità da Caniato. Per i nerostellati l’occasione più ghiotta capita comunque al 15’ : su angolo di Marcellino, Caniato - unico errore - sbaglia l’uscita. La palla arriva a Melchiori che, dal dischetto e con la porta vuota, ≪cicca≫ clamorosamente il tiro al volo, spedendo poi la palla abbondantemente fuori. Sul finire del tempo si rifanno vivi i grigi con un contropiede veloce impostato da Mariani e perfezionato da Mazzeo con un passaggio a Tortora. Da posizione difficile il numero 7 alessandrino tenta comunque il tiro che finisce sull’esterno della rete. Nella ripresa i nerostellati costruiscono due belle azioni che potrebbero portarli in vantaggio. In entrambi i casi è molto bravo Caniato a opporsi. La prima al 18’. Calonaci si libera sulla fascia destra e centra per Francioso. Il suo colpo di testa pare destinato in fondo al sacco, ma il portiere grigio si tuffa e blocca. Al 36’, nel momento di maggiore spinta dei locali, Calonaci, dal fondo, mette in area in rovesciata. Irrompe Carsetti con un gran tiro al volo, ma Caniato dice ancora di no bloccando proprio sulla linea. Due minuti prima Melchiori aveva sfiorato l’incrocio dei pali alessandrino con una punizione dal limite. In questa seconda fase della gara i grigi pensano invece a contenere ulteriormente gli avversari. Una sola volta riescono ad arrivare dalle parti di Ferraresso. Al 28’ Mariani batte una punizione sulla quale si avventa Tortora, forse con poca convinzione. La sua palla, debole, esce di poco alla sinistra del numero uno casalese. Un derby, quindi, con poche emozioni ma un risultato che appaga appieno le due squadre. La ventiquattresima giornata, infatti, ha portato a un allargamento della lotta per la permanenza in Cl. Se sul fondo il Derthona non vuole mollare fino a giugno - come è costume di Pelagalli - davanti a grigi e nerotellati alcune squadre appaiono in grave crisi. Lo Spezia ha rimediato la terza sconfitta consecutiva in casa con l’Empoli e la Carrarese ha perso a Modena e sono entrambe davanti ai grigi di un solo punto. Fermi anche il Carpi a quota 24 e il Chievo a 25, sconfitti a Tortona e Mantova. Una zona retrocessione che sta allargando inesorabilmente i propri confini fino a coinvolgere potenzialmente quattordici formazioni. I grigi, dal canto loro, mantengono la media di un punto a partita. E domenica arriva lo Spezia, per una sfida da sempre tesa in campo e fuori. Se i liguri perdono si ritrovano scavalcati dai grigi e in piena bagarre sul fondo. Ci sara da divertirsi al Moccagatta... (Il Piccolo - Sandro Bocchio) L'Alessandria resiste (0-0) nel derby del «Palli» sfoderando una granitica difesa AL CASALE RESTANO GLI APPLAUSI I Infortunio-lampo a Luxoro, incasso da primato Il punteggio non inganni: lo 0-0 del «Natal Palli» non è stato il frutto di un'intesa non belligerante tra due squadre consanguinee alla disperata ricerca di punti. Una delle due, il Casale, ha tentato in ogni modo di vincere e l'altra si è opposta con determinazione feroce dalla tre-quarti in giù. I 3300 paganti, che hanno portato nelle casse nerostellate il record d'incasso stagionale (46 milioni), sono stati in apprensione dal primo all'ultimo minuto. Il Casale visto ieri è una squadra d'alta quota piombato, chissà come, in palude. Nonostante l'assenza ormai irrimediabile di Omiccioli e malgrado l'infortunio-lampo di Luxoro (strappo alla coscia), ha messo in luce un reparto arretrato solido, un centrocampo con almeno due marce in più rispetto all'Alessandria e un centravanti, Francioso, bravissimo in acrobazia. Ad una squadra così tonica e determinata, l'Alessandria ha opposto un centrocampo di ragionatori e un attacco inconsistente, fatta eccezione per il solito Tortora da applausi. Ma è salita sugli scudi la difesa, imperniata su un portiere come Caniato, subito un'uscita a vuoto, ma poi tre parate-gol e su un libero eccellente come Manetti. Un derby appassionante. Picco braccato dai centrocampisti alessandrini e il casalese Grotto sfugge al controllo di Tortora. Contro questa retroguardia così arcigna, anche Chiti e Di Bin hanno fatto la loro parte, il Casale s'è inutilmente accanito, raccogliendo applausi ma un solo punto. Alla luce degli altri risultati, la divisione della posta serve ad entrambi, ma i nerostellati hanno perso un'occasionissima pei' staccare i «cugini». Pronti, via e Luxoro si accascia: strappo muscolare, non ce la fa. Entra Picco e Baveni deve fare subito qualche ritocco. L'Alessandria ne approfitta per pungere con un'incursione di Mariani (3'). è un fuoco di paglia. I nerostellati dominano a centrocampo e dalle estreme incominciano a partire i cross giusti per Francioso. Ma la prima palla-gol per i nerostellati capita a Melchiori, di piede, su «liscio» di Caniato in uscita: il neo-capitano prima «buca» clamorosamente poi tira fuori al 15'. La gara attraversa quindi una lunga pausa per riaccendersi verso la mezz'ora: al 28' Marcellino trova a meraviglia Francioso che, di testa, dall'altezza dell'area piccola, gira proprio tra le braccia di Caniato. Il centravanti ci riprova al 33' con un tuffo bello e coraggioso, sempre di testa: Caniato esalta il proprio senso del piazzamento. Improvvisa, al 41', una fiammata degli ospiti: un contropiede vertiginoso Ubera al tiro Tortora che staffila a fil di pàio. Nel secondo tempo, ancora Francioso in cattedra, al 62', con un controbalzo da oltre 20 metri che sfiora la traversa e, due minuti dopo, con una deviazione micidiale, di testa, su cross di Calonaci: ma Caniato era proprio là nell'angolino basso, pronto addirittura a bloccare. Al 74', la seconda occasione per l'Alessandria, ancora con Tortora, che di testa dispensava qualche brivido a Ferraresso e, all'82', l'ultima prodezza di Caniato che andava a prendere un siluro di Carsetti. A fine gara mister Melani ha dichiarato: “Sbaglia di grosso chi sostiene che l’Alessandria è scesa in campo solo per il pareggio. La verità è che il Casale s’è confermato ottima squadra e l’abbiamo sofferta, ma siamo stati capaci di conquistare un punto importante”. (La Stampa - Ed. Sport - Enrico De Maria) L’ennesimo 0-0 della recente storia del derby provinciale per eccellenza (il quarto consecutivo negli ultimi due campionati) riassume alla perfezione la stagione che stanno disputando Casale e Alessandria. Spumeggianti e spigliati i nerostellati, incapaci però di raccogliere quanto seminano; esperti, solidi, quando è necessario rudi, i grigi. Alla fine, il risultato e la classifica pongono perfettamente alla pari due squadre che invece interpretano il calcio in maniera diametralmente opposta: il Casale onorandolo con belle iniziative, azioni in velocità, schemi collettivi; l’Alessandria rinunciando spesso allo spettacolo all'insegna della praticità. È soprattutto per questo motivo che in casa nerostellata, alla fine, sta così stretto questo pareggio. Baveni tira le somme, ma i conti non gli tornano: la classifica non concede sonni tranquilli, anche se è talmente corta da lasciare ancora aperta una speranza per il quinto posto che aprirebbe le porte alla Coppa Italia di serie A e B. Il Prato, quartultimo in classifica (e che ancora attende il Casale sul suo campo), è a soli due punti ed intanto all’assenza di Omiccioli si aggiunge anche l’infortunio di un altro punto fermo della difesa, capitan Luxoro. Lo stato di salute e la forza di reazione della squadra consentono di nutrire un certo ottimismo sull’esito finale della stagione, ma intanto Baveni ha ragione a recriminare su una serie di risultati che impediscono al Casale di collocarsi a ridosso delle prime, in una posizione di tutto prestigio. Eppure, alla fine, a ben guardare, l’Alessandria non ha rubato nulla. Non ha quasi mai impensierito Ferraresso, non è mai riuscita a far partire il contropiede tanto da ritrasformare il pimpante Mazzeo edizione nerostellata nel giocatore statico che avevamo visto nel Novara, prima del trasferimento a Casale; la squadra di Melani si è arrabattata in difesa e a centro campo, favorita anche da un arbitraggio non all’altezza del derby (troppo spesso lontano dall’azione, Bernardini di Rovigo, per poter giudicare bene). Il Casale ha superato lo sbandamento iniziale per l’infortunio di Luxoro (giunto all’89° partita consecutiva), ha preso in mano le redini del gioco, ha costruito la sua bella serie di palle-gol, ha insistito questa volta fino all’ultimo minuto, ma non è riuscito a mandare la palla in rete. Non è bastato il miglior Francioso della stagione, non è bastato un netto predominio a centrocampo, non è bastata un’altra prestazione sicura della pur rimaneggiatissima difesa. È finita 0-0: son mancate buona sorte e soprattutto un pizzico di determinazione in zona goal. Non è arrivato, in area di rigore, il gesto risolutivo. Dopo 24 giornate di campionato, l’analisi è la stessa che si faceva dopo la terza giornata, guarda caso dopo due pareggi casalinghi consecutivi, per 0-0, con Empoli e Mantova, molto simili a quelli rimediati adessonel giro di otto giorni contro Piacenza e Alessandria. LA CRONACA - Al primo scatto dopo il calcio d’inizio, Luxoro si infortuna: Olmi chiede il cambio, ma il capitano, da autentico gladiatore, vorrebbe restare in campo. Il massaggiatore lo cura ai bordi del campo (nel frattempo l’Alessandria si fa pericolosa con Carrara), poi rientra, ma si deve arrendere: è il 4’. Il Casale si organizza e inizia a premere: al 16’, sul primo corner calciato da Marcellino, Caniato esce male; Melchiori, da pochi passi, ha la palla buona, ma probabilmente la «vede» già in porta e non la trova; riesce a colpirla al secondo tentativo, ma si coordina male e calcia a lato. Al 26’ ci prova Carsetti, ma il suo tiro è centrale. Chiti, cui all’andata Calonaci aveva fatto vedere i sorci verdi, patisce anche su Francioso: rimedia un’ammonizione e si fa anticipare dal centravanti in due occasioni, al 29’ e al 34’, su cross di Marcellino e Calonaci, ma le conclusioni non sono sufficientemente potenti per impensierire Caniato, ben piazzato. L’Alessandria si fa viva dalle parti di Ferraresso al 42’, ma il diagonale di Tortora finisce sull’esterno della rete. Nella ripresa la pressione dei nerostellati aumenta, anche se l’arbitro è troppo severo nei confronti di Vignali e Picco, ammonendoli per due interventi su Mariani. Al 62’ c'è un gran tiro di Francioso poco oltre la traversa; al 64’ Calonaci sfugge finalmente a Di Bin e calibra un bel pallone ancora per Francioso che in corsa gira bene di testa; Caniato si allunga negando al Casale la gioia di uno splendido goal. Nelle fasi centrali del tempo i grigi respirano un po’ (c’è anche un colpo di testa di Tortora, di poco a lato, sugli sviluppi di una punizione al 74’), ma il finale è ancora tutto del Casale. Mariani, De Gradi e Di Bin vengono ammoniti negli ultini 11 minuti, ma l’Alessandria si salva: due conclusioni di Melchiori, direttamente su punizione, e di Picco (di testa), finiscono di poco fuori bersaglio, ma il pari porta la firma di Caniato che all’82’ è bravo e fortunato: su invito di Tintisona dal fondo, Carsetti colpisce al volo da una dozzina di metri; il portiere si trova sulla traiettoria e riesce a fermare la botta radente accartocciandosi sul pallone. (Il Monferrato - Paolo Zavallaro) RISULTATI: Derthona – Carpi 1-0 Lucchese – Arezzo 1-0 Mantova – Chievo 3-0 Modena – Carrarese 1-0 Montevarchi – L.R. Vicenza 0-0 Spezia – Empoli 0-1 Trento – Prato 1-1 Venezia – Piacenza 2-2 CLASSIFICA: Modena p. 35; Lucchese 34; Empoli 31; Venezia 28; Piacenza, Chievo 25; Carpi 24; Carrarese, Spezia, Mantova 23; Casale, Alessandria 22; L.R. Vicenza, Arezzo 21; Prato 20; Montevarchi 19; Trento, Derthona 18 MARCATORI: 14 reti: Cornacchini (Piacenza), 13: Paci (Lucchese), 12: Fiorio (Chievo), 11: Carboni (Montevarchi), 10: Tovalieri (Arezzo), Nitti (Modena), 8: Vignola (Empoli), Roselli (Prato), Rovani (Trento). Il punto sul campionato Il duello a distanza tra Modena e Lucchese continua: i canarini hanno battuto la Carrarese 1-0 e i rossoneri hanno regolato con lo stesso punteggio l'Arezzo. L'Empoli rimane a distanza di tre punti pronto ad approfittare dell'eventuale cedimento di una rivale. Il Derthona vince con il Carpi e si rincuora avendo guadagnato un punto almeno su tutte le dirette rivali per la salvezza. Trento e Prato hanno infatti diviso la posta nello scontro diretto, così come hanno fatto Montevarchi e Vicenza. L'Arezzo, come detto, ha perso per cui per i leoncelli la salvezza è a soli tre punti.