Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1989/1990
Serie C1
25-03-1990 - Giornata: 25 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Spezia AC 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 69. rig. De Gradi G.[A] 71. Perrotta [Sp]

Alessandria Calcio US Caniato Massimiliano Giovanni, Chiti Flavio, Di Bin Riky, Fogli Roberto, Manetti Maurizio, Lazzarini Marco, Mariani Stefano [70. Mazzeo Lorenzo], Carrara Marco [78. Riccitelli Onesto], Briaschi (II) Alberto, De Gradi Giuseppe, Tortora Giuseppe A disp.:(P) Conti Roberto, Manfrini Mauro, Sereni Simone All.: Melani Renzo

Formazione avversaria
SPEZIA AC: Rollandi [38. Ciappi], Tonini, Casilli, Galbiati, Stabile, Spalletti, Righetti, Montani, Ceccarini [87. Sassarini]. Ceccaroni, Perrotta. A disp.: Carlini, Baschieri, Gioia. All.: Mannoni Benito

Arbitro: Griffo Giovanni (Palermo)
Note
Ammoniti: Tortona [A]; Casilli [S]; Stabile [S] Angoli: 7-1 Spettatori: 3.500, 2.574 paganti, incasso 33.373.000 Giornata calda Inizio gara ore 15.30

Commento
Un pari annunciato. Neppure un rigore è bastato ai grigi per battere lo Spezia Almeno un primato in questo sofferto campionato di C1 l'Alessandria è riuscita a conquistarlo: l'1-1 interno contro lo Spezia (sesto risultato utile consecutivo) è per i grigi il quindicesimo pareggio, «record» condiviso con il Mantova che, guarda caso, è anch'esso a 23 punti e sarà il prossimo avversario. «Salvarsi a forza di pareggi si può» questo sembra essere ormai lo slogan di Melani costretto a fare di necessità virtù viste le difficoltà della squadra ad andare in gol. Sintetico il parere del trainer: «L'Alessandria è composta da questi giocatori ed è con questi che dobbiamo raggiungere la salvezza. Siamo consapevoli dei limiti e delle possibilità e, ripeto per l'ennesima volta, anche ii pubblico deve comprendere la nostra situazione». Contro lo Spezia, Manetti e compagni hanno dato vita ad un match «tattico» come era nelle previsioni della vigilia: tutto molto equilibrato. Passati in vantaggio sono subito riusciti a commettere l'ingenuità che ha permesso agli ospiti di riequilibrare le sorti. Non era comunque nelle intenzioni: «Durante la settimana — spiega Melani — ho richiamato l'attenzione dei giocatori sulle caratteristiche di Perrotta. L'attaccante spezzino già tre anni fa quando allenavo la Lucchese mi giocò un brutto scherzo segnando il gol del pareggio per la propria squadra (il Livorno) esattamente come ha fatto domenica». Squadra avvisata mezzo salvata? Risultato a parte il turno è stato favorevole all'Alessandria in quanto il Montevarchi ha perso a Verona col Chievo e il Vicenza è caduto a sorpresa in casa ad opera del Venezia. Melani comunque non si fida: «La nostra classifica è discreta, ma non bisogna dimenticare che il peggio forse deve ancora venire. Ho detto in tempi non sospetti che la permanenza in C1 si giocava sul punto in più o in meno e i fatti mi danno ragione. Ci avviciniamo a posizioni meno pericolose, ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia». Poi il mister, che proprio domenica ha compiuto 49 anni (ma i grigi in campo non hanno proprio saputo fargli un regalo), rivolge un appello alla tifoseria: «Se tutti rimaniamo uniti intorno alla squadra, come da qualche settimana sta accadendo, il traguardo della permanenza in CI non sarà un'illusione. Non scordiamoci le vicissitudini estive che avrebbero messo fuori combattimento chiunque: il mio compito è quello di condurre la squadra oltre il guado della salvezza, anche se qualcuno storce il naso per certi risultati». Da questo pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti, il pensiero corre alla trasferta di Mantova dove i grigi sono attesi dall'ex allenatore Ghio. (La Stampa) IL PAREGGIO MENTRE I GRIGI AVEVANO APPENA SMESSO DI FESTEGGIARE L’illusione dura un minuto Perrotta beffa la difesa alessandrina, ristabilendo l’equilibrio — Il rigore di De Gradi aveva fatto sperare in una vittoria preziosissima per la classifica — Melani: «Centrocampo lento? Non è una novità!» Renzo Melani avrebbe voluto festeggiare il suo 49esimo compleanno con una vittoria. Il guizzante Perrotta gli ha però rovinato la festa con un girata di testa da due passi. E lo Spezia, seppur orfano di Carpanesi e del suo grande pubblico ha strappato all’Alessandria un punto che vale oro. I grigi avevano appena smesso di festeggiare il gol che poteva dar loro una vittoria importantissima, di quelle che permettono ad una squadra con preoccupazioni di classifica di salire in alto e di mettersi al riparo da sgradite sorprese. La beffa è stata crudele. E tra un sorso di spumante ed un commento, l’allenatore dei grigi ha confessato che temeva la rapidità sotto porta dell’ex mantovano. Una punta dallo scatto bruciante che già al ‘Picco’ aveva dato un grosso dispiacere a Carnato, infilandolo in mischia quando tutti ormai si preparavano a celebrare un allora ottimo pareggio dei grigi. «Avevo avvertito i ragazzi-recrimina l’allenatore dell’Alessandria: quando allenavo il Livorno e giocammo a Lucca, Perrotta mi fece un gol simile: sapevo che ci avrebbe riprovato. Purtroppo l’azione del pareggio dello Spezia è stata tanto rapida che non ho avuto neppure il tempo di arrabbiarmi». Il risultato rispecchia però l’andamento dell’incontro. Se si esclude l’azione del rigore su Mariani, in novanta minuti l’Alessandria non è quasi mai riuscita a trovare il bandolo del gioco, a superare il tecnico e veloce centrocampo avversario. Lazzarini ha svolto un diligente lavoro in copertura su Ceccaroni, Carrara ha lottato duro su Spalletti, Di Bin ha dovuto limitare le sue sgroppate sulla fascia per la necessità di arginare le sortite di Righetti. Solo De Gradi ha cercato di far gioco e cosi è successo che il vero regista dell’Alessandria è stato...Carnato, i cui lunghi lanci hanno messo in movimento le punte tanto quanto quelli di un confusionario ed impreciso Carrara. Una storia che si ripete. Colpa della endemica lentezza dei centrocampisti alessandrini che si trovano più di altre volte in difficoltà quando devono affrontare avversari di reparto più rapidi e dotati nel palleggio. Melani lo sottolinea per l’ennesima volta: «Non è una novità dice il tecnico - è una situazione a cui dovremmo essere abituati. Lazzarini, Carrara e De Gradi sono giocatori che hanno un determinato passo. Non possiamo azzardarci nella manovra: rischieremmo di arrivare sempre in ritardo sulla palla. Per cercare di rimediare non ci restava altro da fare che presentarci con un centrocampo bloccato. Oltretutto lo Spezia dispone di elementi che sul piano del palleggio sono di assoluto rispetto: è una squadra che era stata costruita per disputare un campionato di primo piano. Era difficile contrastare dal punto di vista tecnico il centrocampo dei bianconeri. E poi lo Spezia ha provato diverse volte a saltare il centrocampo con lanci lunghi, non c’è nulla di strano». I giocatori ospiti non possono ribattere. Lo Spezia ha instaurato il silenzio stampa, su indicazione della società. Si vuole aiutare la squadra a superare il momento difficile ed abituarsi al ‘dopo Carpanesi. Benito Mannoni, che ieri sedeva sulla panchina bianconera, è soddisfatto per il risultato. La sua squadra è riuscita, finalmente, a muovere la classifica: «Eravamo sempre fermi a quota 23, sembrava un punteggio stregato - ha ammesso Mannoni, a fine gara spero che adesso si riesca a giocare con più calma. In C1, se perdi di vista i primi posti, rischi di essere risucchiato dal gruppo di squadre che vogliono uscire dalla zona retrocessione». È proprio la filosofia di Melani, che aveva proprio sperato di riuscire a mettere sotto uno Spezia oltretutto privo di cinque titolari. Il gol che poteva dare ossigeno a Manetti e compagni è giunto al termine dell’unica ‘vera’ azione di calcio della partita, al 22’ della ripresa: intesa Di Bin-Briaschi-Di Bin, palla filtrante per Mariani che viene abbattuto da Stabile al momento di piazzare la palla in porta. Un intervento duro, quello dello spezzino: il tornante dei grigi, colpito al ginocchio, deve addirittura lasciare il campo. Dopo due minuti, De Gradi trasforma dal dischetto. La presenza di Mariani è attualmente in forse anche per la trasferta di Mantova. Troppo presto, tuttavia, per fare previsioni. L’effetto della botta potrebbe anche essere assorbito. Gli ultimi minuti, dopo il pareggio dello Spezia, con un acciaccato Riccitelli in campo e con Mazzeo al centro dell’attacco non modificano la situazione. L’illusione dei grigi è durata solo un minuto (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) RISULTATI: Carrarese – Casale 1-1 Arezzo – Derthona 3-0 Piacenza – Lucchese 1-0 Empoli – Mantova 1-0 Prato – Modena 0-0 Chievo – Montevarchi 1-0 Carpi – Trento 0-0 Vicenza – Venezia 1-0 CLASSIFICA: Modena p. 36; Lucchese 34; Empoli 33; Venezia 28; Piacenza, Chievo 27; Carpi 25; Carrarese, Spezia 24; Casale, Arezzo, Mantova, Vicenza, Alessandria 23; Prato 21; Montevarchi, Trento 19; Derthona 18. MARCATORI: 15 reti: Cornacchini (Piacenza), 13: Paci (Lucchese), 12: Tovalieri (Arezzo), Fiorio (Chievo), 11: Carboni (Montevarchi), 10: Nitti (Modena), 8: Vignola (Empoli), Roselli (Prato) Il punto sul campionato Rimescolamento di carte al vertice del torneo. Il Modena è fermato sullo 0-0 dal Prato ma raddoppia il suo margine di vantaggio nei confronti della Lucchese sconfitta di misura a Piacenza. Si riporta sotto l'Empoli vincitore nei confronti del Mantova. Il discorso promozione sembra essere riservato alle prime tre visto che il Venezia, malgrado tutto ancora quarto, è riuscito a farsi battere a Vicenza. Mentre il Derthona becca tre gol ad Arezzo e ritorna ultimo solitario, a un passo dalla C2 si forma un gruppone di cinque squadre tra le quali anche Alessandria e Casale; il Prato, prima delle retrocedende è solamente due punti sotto.