Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1990/1991
Serie C2
17-02-1991 - Giornata: 20 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Livorno US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 44. rig. Accardi G.[A]

Alessandria Calcio US Bianchet Paolo, Galparoli Dino, Accardi Giuseppe, Bencina Claudio, Mazzeni Paolo, Torri Giampietro, Fiori Francesco, Zanuttig Andrea, Mazzeo Lorenzo [89. Galli Giuseppe], Venturi Claudio, Mariani Stefano [77. Sereni Simone] A disp.:(P) Conti Roberto, Mancuso Angelo, Meoni Rudy All.: Sabadini Giuseppe

Formazione avversaria
LIVORNO US: Aliboni, Casarotto, Barsotti, Brilli [46. Salvi], Bazeu, Da Mommio, Caponi, Chiarentini [82. Marino], Pisasale, Navone, Limetti. A disp: Marchisio, Rivolta, Magrini. All.: Melani Renzo.

Arbitro: Borriello Gennaro (Mantova)
Note
Espulsi: 64. Caponi [L - proteste], 72. Bazeu [L - doppia ammonizione]. Ammoniti: 44. Casarotto [L], 44. Aliboni [L], 52. Pisasale [L], 64. Bazeu [L], Mazzeo [A], Navoni [L]. Angoli: 4-3 Spettatori: 4.000 circa (3.615 paganti) per un incasso di 47.874.000 lire. Terreno pessimo Inizio gara ore 14.30

Commento
Applausi dei 4000 tifosi e pacifica invasione di campo dopo la vittoria sul Livorno ALESSANDRIA, TUFFO NEL PASSATO Gol su rigore di Accardi, due toscani espulsi Gioca bene l'Alessandria, specialmente nel primo tempo, e va in gol, però solo su rigore al 44', con Accardi Subito dopo Galparoli salva il risultato con una miracolosa deviazione sulla linea bianca. Nella ripresa, contro un Livorno ridotto in 9 per due espulsioni ma mai domo e spesso troppo falloso, i grigi riescono a mantenere il vantaggio e così, grazie anche ai risultati sugli altri campi, restano sempre più soli in vetta (3 punti sul Viareggio e 5 sulla Massese). Giornata grigia e fredda, campo fangoso e scivoloso, ma l'atteso scontro diretto con un’altra formazione che punta ala promozione ha fatto accorrere al «Moccagatta» circa quattromila spettatori (3615 paganti) per un incasso di 48 milioni. Un centinaio i tifosi livornesi e qualche tafferuglio, subito domato, a fine gara. Gran tifo da parte dei grigi (sino al gol non è mancato 1'incitamento neppure per gli ospiti): come ai bei tempi della grande Alessandria i sostenitori hanno urlato il loro entusiasmo per l'intero arco della gara, con pacifica invasione del campo al triplice fischio dell'arbitro. Soddisfatto il mister alessandrino Tato Sabadini che però non vuole ancora parlare di promozione. Simpaticamente polemico, come nel suo stile, l'allenatore del Livorno, Renzo Melani, che tra l'altro due campionati fa aveva portato l'Alessandria in C1, ma non fa drammi per la sconfitta: «Malgrado ridotti in nove, abbiamo continuato a lottare ed attaccare, e questo dice quale sia il carattere dei miei giocatori». Ammoniti Mazzeo, per proteste, e Bazeu, poi espulso alla seconda ammonizione, Pisasale, Navone, Aliboni e Casarotto. Per un gestaccio nei confronti dell'arbitro, è stato espulso anche Caponi. Calcio d'avvio dell'Alessandria ma il primo pericolo viene, dopo sessanta secondi, dal Livorno: calcio di punizione, mischia in area grigia, conclusione di Chiarentini e pronta parata di Bianchet. Le due squadre si affrontano a viso aperto. Mazzeo sfiora il gol al 13' e due minuti dopo Abboni vola e blocca il cross di Accardi. Al 19' il livornese Linetti manca clamorosamente un'ottima occasione, imitato al 25' da Zanuttig che dopo una lunga fuga calcia il pallone tra le braccia dell'estremo difensore toscano. Al 44' l'azione del rigore: Accardi indirizza a rete, Brilli devia di mano, l'arbitro, malgrado le proteste (con ammonizione di Casarotto), non ha esitazione ad indicare il dischetto, Calcia Accardi ed è il gol-vittoria. Il portiere Aliboni protesta, perché Accardi durante la rincorsa scivola e sembra volersi fermare, rimediando così un'ammonizione. Reagisce il Livorno, mischia in area alessandrina e Galparoli, su conclusione di Chiarantini, libera sulla linea bianca. Nella ripresa i grigi rallentano il ritmo mentre i toscani tentano il tutto per tutto. Al 52' Pisasale, lanciato a rete, scivola in area, chiede il rigore ma l'arbitro lo ammonisce per simulazione. Al 64' è Caponi a protestare, con un gestaccio verso il direttore di gara, e viene espulso. Il Livorno bada al sodo con un gioco eccessivamente duro: Bazeu si fa ammonire per un intervento scorretto, poi al 72' commette un altro fallaccio su Mariani e finisce a sua volta anzitempo negli spogliatoi. I toscani nel finale cercano ostinatamente il pareggio, anche il portiere Aliboni scende in area alessandrina, ma non c'è nulla da fare. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) LA VITTORIA NEL BIG MATCH CON IL LIVORNO DI MELANI Domenica da incorniciare E adesso l'Alessandria vola verso la C1 Domenica da ricordare e da incorniciare. Battendo un grandissimo Livorno l’Alessandria spicca davvero il volo e mette cinque punti tra sè e la Massese terza in classifica. E si avvicina prepotentemente alla Cl. Grande Alessandria e grande Livorno, dunque, ma vincono i grigi che riescono a passare nell’unico modo che l’infame terreno del ‘Moccagatta’ consentiva, cioè su rigore. Penalty contestato da Brilli e compagni che sull’episodio decisivo dell’incontro, avvenuto nelle ultime battute del primo tempo, hanno costruito le recriminazioni del dopopartita. Ma la tensione creata forse ad arte dagli amaranto è stata come il classico boomerang che è ripiombato sul capo di chi l’ha lanciato. E così la squadra di Melani ha terminato l’ incontro in 9, trovando così un buon pretesto per giustificare una sconfitta che la manda momentaneamente in purgatorio, in attesa del non facile recupero col Viareggio. Melani. Basta solo il nome. Chi si aspettava il suo show in campo è rimasto deluso. Ma il tecnico che ha riportato l’Alessandria in Cl ha concesso a fine gara ai giornalisti il meglio del suo repertorio. In questo spalleggiato da un paio di ‘ultras’ toscani...travestiti da colleghi. In sintesi le argomentazioni degli sconfitti: arbitraggio scandaloso, espulsioni ingiuste, respinta di Galparoli con palla che aveva ovviamente varcato la linea di porta. Una sola squadra in campo: il Livorno. Poi, tutto da rifare. Sta di fatto che nel momento più importante della partita l’elettricità trasmessa dalla panchina ha giocato un brutto scherzo ai giocatori che, espulsioni a parte, non sarebbero probabilmente mai riusciti a pareggiare neppure se avesse giocato fino all’indomani. Anche perché in difesa il febbricitante e splendido Galparoli ha giganteggiato su Caponi e Mazzeni ha annullato Limetti. E a centrocampo Venturi ha dettato legge, guidato alle spalle dal solito Bencina. Nessuna alchimia tattica...solo calcio. E scusate se è poco. Il big match si è deciso in due minuti. Fischia un discusso penalty Borriello per fallo di mano di Brilli su cross di Accardi e lo stesso terzino dell’Alessandria infila Aliboni dal dischetto. Si rovescia in avanti il Livono e nelle fasi di recupero del primo tempo il direttore di gara concede un fallo a due in area grigia per una ritardata rimessa di Bianchet. In seconda battuta, dopo una mischia, Chiarentini trova il varco ma Galparoli respinge sulla linea di porta e salva il risultato. Ancora proteste dei giocatori i quali sostengono, come detto, che la palla avrebbe varcato la linea bianca. Il ritorno di Melani ad Alessandria sulla panchina del Livorno non è fortunato, ma il risultato rende merito alla grande concentrazione della squadra che Sabadini ha mandato in campo a tre punte. Oltretutto l’Alessandria è stata penalizzata dalle condizioni del terreno di gioco (un autentico pantano) che hanno aiutato i difensori del Livorno: su tutti Casarotto, un autentico mastino. Nella ripresa, la squadra che doveva cercare di recuperare non trova mai il varco giusto e si innervosisce. Ci scappano così le due espulsioni; discutibile quella di Caponi, per una veniale proteste; legittima invece la cacciata di Bazeu, che per due volte si lascia andare a fallacci plateali. E in nove contro undici il Livorno non può farcela a rimontare, nonostante l’Alessandria si lasci prendere dalla paura di vincere e non riesca a chiudere il conto affondando il contropiede, sempre a causa delle difficoltà nello spingere avanti la palla. Poi l’esultanza dei quattromila del ‘Moccagatta’ e la rabbia dei toscani che accusano l’arbitro e parlano esplicitamente di furto: «Oltre al rigore discutibile – afferma Renzo Melani - c’è stato quel tiro respinto da Galparoli, verso la fine del primo tempo, con palla che aveva (me l’hanno detto tutti), varcato la linea di porta. Non voglio fare polemica, giudicate voi» Tutto come da copione, quindi. Partita vibrante, grande tifo sugli spalti e dopogara polemico. Non poteva essere diversamente. visto che Alessandria e Livorno domenica si giocavano una buona fetta di campionato. E poi con Melani sulla panchina degli amaranto era praticamente inevitabile. L’allenatore che ha riportato l’Alessandria in Cl, va subito detto, da queste parti non ha lasciato molti amici. ‘Colpa’, probabilmente, del suo caratteraccio che alcuni considerano uno scoglio insormontabile prima di giudicarlo per quello che è: un bravo tecnico. Sta di fatto che il popolare Renzo, come del resto la sua squadra, ha mantenuto le promesse. Melani non ha infatti digerito le accuse di allenatore votato al difensivismo che gli sono state rivolte in settimana dalla stampa locale alessandrina: «L’anno della promozione in Cl - afferma a voce alta, spalleggiato dai ‘colleghi ultras’ - ho mandato in campo una prima linea con Montrone, Casale, Ferretti e Tortora. Quattro punte, dunque, altro che storie. Il fatto è che se ci sono problemi di antipatia io non so che farci. D’altra parte sono fatto così». E poi un fiume di parole che riportiamo in altra parte della pagina. Più calmo e decisamente meno sudato, l’alessandrino Sabadini evita la polemica, con un dribbling degno di un attaccante: «Melani? A volte sembra polemico perchè ha un timbro di voce molto alto. Io comunque ho il mio carattere e ben volentieri me lo tengo. E vado avanti per la mia strada. Secondo me, invece, il calcio di rigore era netto. Brilli aveva cercato di fermare la palla con il petto, ma non riuscendo ad intercettarla, ha allungato il braccio fermandola in modo irregolare. Il Livorno è una grossa squadra, ma dopo essere passato in svantaggio ha forse un po’ perso la testa. Per nostra fortuna in campo c’era un arbitro disposto a punire il gioco falloso». Qualcuno osserva: dopo questo risultato l’Alessandria è la grande favorita del campionato «No, diciamo che il nostro obiettivo - osserva il Tato – è quello di arrivare in primavera con qualche punto di vantaggio sulle altre candidate alla C1, in modo da arrivare alle battute decisive della stagione con una certa tranquillità. Per ora ci stiamo riuscendo, ma mancano ancora 14 partite al termine ed è ancora troppo presto per cantar vittoria, anche se devo dire che i ragazzi mi stanno entusiasmando. Se insieme alla tecnica di mettono la grinta, come accaduto contro questo fortissimo Livorno, sono veramente imbattibili. E un elogio particolare lo merita Galparoli che ha giocato con la febbre e ha tenuto alla grande fino al novantesimo, stringendo i denti da quel grandissimo professionista che tutti conosciamo». E adesso il derby. Domenica a Tortona si prevedono altre scintille. (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) Recuperi: Derthona – Massese 0-0 Risultati: Cecina – Derthona 1-1 Cuneo – Ponsacco 3-1 Massese – Oltrepò 2-2 Montevarchi – Viareggio 1-1 Poggibonsi – Olbia 0-1 Pontedera – Sarzanese 1-0 Prato – Novara 3-0 Tempio – Gubbio 1-0 CLASSIFICA: Alessandria p. 28; Viareggio* 26; Livorno, Massese 23; Cuneo, Poggibonsi 22; Novara, Gubbio 21; Pontedera, Olbia 20; Tempio, Prato, Ponsacco 19; Montevarchi 18; Cecina 16; Derthona* 14; Sarzanese* 13; Oltrepò* 12 Ogni * = 1 gara in meno. Il punto sul campionato L'Alessandria aumenta il vantaggio in vetta al girone A grazie al pareggio del Viareggio sul campo del Montevarchi. Brutta giornata per il Ponsacco, sconfitto a Cuneo, tutte le reti sono giunte nel corso del secondo tempo: è Marafioti a sbloccare la gara per i locali, Bonuccelli ha pareggiato per gli ospiti ma i gol di Baldi e Fermanelli hanno indirizzato la gara per i piemontesi. Dopo due mesi il Prato è tornato a vincere e lo ha fatto mettendo in ginocchio il Novara grazie ai gol di Benfari e Giannini. Il Derthona ha meritato il pareggio sul campo del Cecina, diretta concorrente alla lotte per la salvezza.