Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1990/1991
Serie C2
02-06-1991 - Giornata: 33 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Novara Calcio 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 51. Fiori F.[A]

Alessandria Calcio US Bianchet Paolo, Galparoli Dino, Accardi Giuseppe, Bencina Claudio, Mazzeni Paolo, Torri Giampietro, Briata Roberto, Zanuttig Andrea, Mazzeo Lorenzo, Venturi Claudio [46. Fiori Francesco], Mariani Stefano [78. Galli Giuseppe] A disp.:(P) Conti Roberto, Meoni Rudy, Roselli Giorgio All.: Sabadini Giuseppe

Formazione avversaria
NOVARA CALCIO: Bettini, Riviezzi, Farsoni, Castiglioni, Pacioni, Birtig, Testa, Armanetti, Lanci, Uzzardi [76. Bonetti], Colombi [67. Colonna]. A disp.: Falbo, Sala, Costa. All.: Nicolini Enrico.

Arbitro: Salerno Salvatore (Acireale)
Note
Ammoniti: Castiglioni [N], Briata [A], Accardi [A]. Angoli: 2-3. Spettatori 5.000 circa (4.737 paganti, incasso L. 64.634.000, non erano validi gli abbonamenti). Giornata calda, ma ventosa, terreno in buone condizioni Inizio gara ore 16.00

Commento
La vittoria contro il Novara (1-0) assicura ai grigi il passaggio in C1 con 90’ d’anticipo ALESSANDRIA FESTEGGIA LA PROMOZIONE Dopo lo storico gol di Fiori, caroselli d’auto in città Gol di Fiori al 51', in bella triangolazione con Mariani: l'Alessandria vince il derby con il Novara e, grazie anche ai pareggi di Massese e Viareggio, si assicura con un turno un anticipo la promozione in C1. Un risultato in cui la tifoseria aveva creduto. Contrariamente alle passate domeniche, erano circa 5 mila gli spettatori al «Moccagatta» per un incasso di oltre 64 milioni e mezzo: record stagionale. Una presenza massiccia e ordinata di tifosi. L'incitamento è stato entusiasta e continuo, specialmente dalla curva Nord dove gli «Ultras» non hanno per un solo istante fatto mancare suoni, urla e canti. In questo clima 1'«undici» di mister Sabadini - assenti però dallo stadio i dirigenti: sia l'imprenditore veneto Fioretti, sia Gino Amisano, in lite per questioni azionarie si sono impegnati in una gara volitiva, senza correre troppi rischi, mirando comunque alla vittoria. Tre a uno i calci d'angolo a favore degli ospiti, ammoniti Castiglioni, Accardi e Brìata. Calcio d'avvio dell'Alessandria, ma si attende fino alla mezz'ora per vedere la prima azione pericolosa in area novarese: la conclusione di testa di Mazzeo colpisce la traversa, il pallone rimbalza in campo ma nulla di fatto. Quattro minuti dopo, azione Venturi-Accardi, e Bettini sventa. Al 45' Accardi va in gol, ma era in posizione di fuori gioco e rimedia anche un'ammonizione. La ripresa comincia con l'Alessandria decisa a premere con maggior determinazione. Al 47' scambio Brìata-Fiori, palla a Mazzeo ma la conclusione del centravanti è alta. Tre minuti dopo una cannonata di Zanuttig è respinta dal portiere, riprende lo stesso attaccante ma tira fuori. Il gol è nell'aria e arriva al 51': Mariani dalla sinistra crossa lungo per Fiorì che da ottima posizione gira in rete. è l'inizio dei festeggiamenti, anche perché arriva la notizia prima dello svantaggio e poi del pareggio della Massese a Livorno, mentre da Viareggio giunge l'annuncio del colpaccio del Derthona che riesce ad agguantare il 2-2. I grigi a questo punto sono matematicamente promossi se questi risultati non cambiano e loro riescono a battere il Novara. È un lungo stillicidio di emozioni, i novaresi non ci stanno a perdere e tentano il tutto per tutto, senza però riuscire mai a mettere davvero in difficoltà Bianchet. Alle 18,19, al triplice fischio di chiusura, la C1 è certa e i tifosi, che avevano atteso questo momento, invadono pacificamente il campo, s'inizia la caccia agli indumenti dei giocatori che, pur denudati, non rinunciano ai tradizionali giri d'onore. Intanto nelle strade del centro della città partono i caroselli di auto e moto per la grande festa grigia che si è protratta per tutta la serata. Ora l'Alessandria guarda avanti. La situazione societaria, dopo il sequestro delle azioni di Amisano, su istanza del gruppo veneto, si sta definendo: è in vista un accordo tra gli stessi veneti e Edoardo Vitale, l'imprenditore alessandrino dell'argenteria «Cesa» e della «Robe di Kappa». (La Stampa – Franco Marchiaro) Trionfo nel derby col Novara: per i grigi è C1 ALESSANDRIA, UN BRINDISI ATTESO 10 ANNI La lunga corsa dell’Alessandria verso la promozione s’è conclusa felicemente con otto giorni di anticipo dopo dieci anni di attesa. Il primo tempo dell’ultimo episodio che ha suggellato il salto di categoria ha creato non poche preoccupazioni alla squadra locale. L’inizio della ripresa ha messo in mostra un Bencina più attento ed un Briata sempre presente per tamponare le offensive ospiti sulla metà-campo. Dietro, finalmente, l’Alessandria difendeva accortamente pur rilanciando continuamente sulle fasce laterali, dove più avanti i pericoli per il Novara si moltiplicavano. Al 3’ Fiori suggeriva a Mazzeo la conclusione, finita nettamente fuori bersaglio, ma al 6’ giungeva il gol che dava la stura a gioia ed entusiasmo. L’azione era perfetta, in linea. L’azione era perfetta, in linea. Briata con un tocco perfetto serviva Mariani e questi lanciava ancor più a sinistra Fiori, che agguantava il pallone e faceva centro. (La Gazzetta dello Sport – Franco Benzi) CI SIAMO Il giorno del trionfo Trionfo. Tutto come previsto: con una settimana di anticipo, ma con grande sofferenza, fino all’ultimo secondo. Il Novara non ci stava a perdere, ma ha dovuto arrendersi alla feroce determinazione dei grigi. Bettini, quasi mai impegnato nel primo tempo, è caduto al sesto della ripresa. E dallo stadio vestito a festa si è levato un urlo rabbioso: la promozione non poteva a quel punto più sfuggire. II portiere della squadra di Nicolini ha dovuto arrendersi all’Alessandria che ha confezionato il gol non solo più importante ma anche più bello dell’anno: da Briata a Mariani che allarga sulla destra per Zanuttig; palla radente dalla parte opposta per Francolino Fiori che controlla, entra in area e infila Bettini sull’uscita. Esplodono i 5.000 del ‘Moccagatta’. É il gol che per l’Alessandria vuol dire C1, con una settimana d’anticipo. Quindi senza dover rischiare tutto, coronarie comprese, nella terribile trasferta di Massa. La rete della promozione è giunta al termine di un’azione da manuale, la migliore di una gara logicamente difficile e nervosa. Quindi non bella. Davanti l’Alessandria aveva una squadra, il Novara, tutt’altro che disposta a fare da sparring partner. Gli azzurri, ben messi in campo e prontissimi a far scattare il fuorigioco hanno spesso messo in difficoltà la formazione di casa. Nel primo tempo i grigi, con una punta in meno, avevano balbettato. Soltanto in un’occasione, al 34’, Mazzeo era riuscito a far gridare i supertifosi della Nord. Ma il suo tiro di piatto era andato a scheggiare la traversa. Con l’ingresso della terza punta e lo spostamento di Mariani nel ruolo di trequartista, i grigi sono riusciti a trovare il giusto assetto. E a scardinare la difesa in linea dei novaresi. Grande festa, dunque. Vecchi tifosi con le lacrime agli occhi. La solita invasione di campo. Poi i giocatori praticamente nudi che fanno il giro d’onore attorno al campo con grandi bandiere. Sì, è proprio qui la festa. Alessandria torna in C1 subito, battendo avversari e scetticismo. Vincendo la legittima diffidenza di una buona parte del pubblico (che anche l’altro ieri non era allo stadio) che si sente probabilmente ancora ‘tradito’ da quei dirigenti che nel giorno della promozione di Melani avevano già venduto l’Alessandria al Torino. Ma in questa giornata indimenticabile non si pensa al passato e neppure al futuro. Il presente? Si chiama Tato Sabadini. É lui l’artefice del trionfo, l’uomo su cui i dirigenti hanno creduto nei momenti difficili. E che si è tolto la soddisfazione di vincere subito, in pratica al suo primo ‘vero’ incarico di allenatore. Negli spogliatoi volano ‘gavettoni’. Mister promozione è bagnato e, ovviamente, felice: «Volete un’analisi del campionato? È difficile, ma devo dire che la nostra vittoria – dice cercando di asciugarsi in qualche modo - è stata costruita in trasferta. Vincere cinque volte fuori casa non è cosa da tutti. È stato questa, a mio avviso, la svolta del campionato: questi punti conquistati lontano dal ‘Moccagatta’ ci hanno permesso di mettere tra noi e le inseguitrici un buon vantaggio, che poi siamo stati bravi a gestire all’inizio della primavera». Passa capitan Galparoli, 34 anni compiuti da un giorno. È riuscito a conservare soltanto gli slip. Il resto se lo sono portato via i tifosi nell’invasione di campo. Urla con tutto il fiato che ha in corpo: «Questa è la risposta a chi ci considerava dei vecchietti..». Poi aggiunge dell’altro, ma non è roba pubblicabile. Sabadini, qual è stato l’uomo - chiave dell’Alessandria? «Sono stati tutti e nessuno - aggiunge il Tato - non me la sento di fare adesso delle graduatorie di merito, anche perché credo che la forza dell’Alessandria sia stata veramente il collettivo, lo spogliatoio. Cosi, quando qualcuno ha accusato un attimo di cedimento, sono subentrati gli altri a rimpiazzarlo adeguatamente. D’altra parte i ragazzi sono 17, tutti in grado di giocare. Qualcuno magari sarà rimasto male per aver giocato meno di altri, ma non ha mai fatto storie. E in questo modo ha aiutato quelli che sono scesi in campo». Sabadini vuol ringraziare il pubblico «È stato davvero eccezionale) e poi aggiunge: «Speriamo che dopo questo risultato tutto si sistemi a livello societario e che i grigi in Cl abbiano una dirigenza in grado di garantire un altro campionato di vertice». Con Sabadini allenatore? «Io sarei felicissimo di restare. Non aspetto altro. Qui ho trovato una ambiente ideale e tanti amici. Questa è una città di grandi tradizioni calcistiche, dove le vittorie ‘valgono’ più che altrove. Per ora però nessuno mi ha detto nulla sul mio futuro, non mi hanno parlato di riconferma. Io aspetto fiducioso, intanto però mi godo questa domenica indimenticabile ». Il direttore sportivo Alfredo Quaglia è commosso: «Dopo 30 anni di calcio - dice – non credevo di trovare ragazzi così seri e attaccati a questa società. Gli anziani sono stati l’anima dello spogliatoio, hanno creato con il giovane tecnico un gruppo eccezionale che è stato capace di superare i momenti difficili che ci siamo trovati ad affrontare nel corso dell’anno. C’è stata compattezza e unità di vedute. Grazie a tutti. Grazie a Fioretti e Benelle, ma grazie anche gli ultras che ci hanno seguiti praticamente in tutte le trasferte» Fuori iniziano i caroselli dei tifosi. Il momento clou dei festeggiamenti è stata la maxi sfilata notturna per le vie della città. Alessandria, dopo la terribile delusione della retrocessione al livello più basso dei professionisti, scopre di amare ancora i suoi grigi. E il Novara? Se qualcuno pensava che fosse giunto ad Alessandria in gita turistica è rimasto deluso. La partita più attesa della penultima di ritorno è stata soprattutto una partita ‘vera’. Con gli azzurri (domenica in maglia gialla) ben messi in campo nonostante le assenze di Elli, Piraccini e Orofino; e con in campo i giovanissimi Castiglioni e Colombi. Enrico Nicolini, che di Sabadini grande amico, voleva far soffrire il suo collega di panchina. Quasi per fargli un favore, cioè per valorizzare ancor di più la vittoria di un uomo che stima particolarmente. E c’è riuscito in pieno. Cercando di impedire all’Alessandria di sviluppare un produttivo gioco sulla fasce, Nicolini ha costretto la capolista a inzuccare contro i suoi ‘centrali’. Ha invischiato la manovra dei grigi con un numero impressionante e azzeccato di ’fuorigioco’. Però nella ripresa il guizzo di Fiori ha costretto Bettini a piegare la schiena. Con Uzzardi uscito per infortunio (forse una distorsione al ginocchio) era difficile rimontare. Un brivido per i 5.000 tifosi alessandrini c’è però stato: quando, ad un minuto dal termine, Armanetti su punizione ha mandato la palla a sibilare vicino al ‘sette’. Nicolini è tranquillo. Sa, appunto, che il suo Novara ha dato tutto quello che poteva, ben diversamente da quanto era accaduto una settimana prima in casa col Poggibonsi: «Abbiamo cercato di fare la nostra onesta partita – dice l’allenatore degli sconfitti – e devo dire che, visto come sono andate le cose, sono contento per il mio amico Sabadini. Ha vinto il campionato senza favoritismi, come è giusto che accada nel calcio. Per questo, credo, deve essere ancora più contento di aver battuto una squadra che ha interpretato la gara nel modo giusto. Adesso può festeggiare, come si merita, complimenti davvero». È stato un campionato equilibratissimo, sottolinea qualcuno, Massese e Viareggio si giocheranno tutto negali ultimi 90’. Cosa ha avuto di più l’Alessandria rispetto a queste due squadre, che in sede di pronostico avevano una quotazione migliore rispetto ai grigi? «L’Alessandria ha fatto valere la legge del gioco e, soprattutto, dell’esperienza. Questa è una squadra che è composta di giocatori di buon livello, con grandi doti, e straordinariamente motivati. Perché, sia chiaro, l’esperienza non basta: se non c’è la voglia di soffrire e di fare dei sacrifici per vincere, tutto è inutile. E comunque devo dire che, in tempo non sospetto, avevo indicato in Alessandria e Viareggio le possibili vincitrici del campionato. Sui grigi ho avuto buon fiuto ma, comunque vadano a finire le cose, devo dire che ho praticamente azzeccato anche il secondo pronostico. Quando si gioca punto a punto, non si può dire che chi perde è inferiore agli avversari». (Il Piccolo – Mimma Caligaris) RISULTATI: Cuneo – Prato 2-2 Livorno – Massese 1-1 Montevarchi – Cecina 1-1 Olbia – Ponsacco 0-0 Poggibonsi – Gubbio 3-2 Pontedera – Tempio 1-1 Sarzanese – Oltrepò 1-1 Viareggio – Derthona 2-2 CLASSIFICA: Alessandria p. 45; Viareggio, Massese 42; Livorno 38; Poggibonsi 35; Gubbio 34; Novara, Cuneo, Olbia 33; Pontedera 32; Ponsacco 31; Tempio, Montevarchi, Prato 30; Sarzanese, Cecina 29; Derthona 28; Oltrepò 18 MARCATORI: 13 reti: Pisasale (Livorno); 12 reti: Valori (Viareggio), 10 reti: Mazzeo (Alessandria), Ennas (Tempio). Il punto sul campionato Il Viareggio di Riccomini, pareggiando la gara interna contro il Derthona ha gettato al vento una grande opportunità per compiere un passo importante verso la promozione, mentre i piemontesi ha ottenuto un punto prezioso per poter ancora sperare nella salvezza. Pareggio anche per la Massese sul campo del Livorno. Pareggio annunciato a Cuneo: è passato in vantaggio il Prato, con uno stacco di testa di Marchini, ha risposto Costa, ancora su angolo, di nuovo avanti i padroni di casa con Marafioti e definitivo pareggio di Benfari a un minuto dalla fine del match.