Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1921/1922
1ª Divisione
12-03-1922 - Giornata: 20 - Alessandria - Campo degli Orti
Lega Nord Girone B


Alessandria US - Genoa CFC 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 44. Bay (I) P.[A] 74. rig. De Vecchi [Ge]

Alessandria US Caviglia Giovanni, Lauro Armando, Lazoli (II) Arturo, Baucia Giovanni Carlo, Papa (II) Nicola, Bosio Luigi, Carcano Carlo, Gandini Giuseppe, Brezzi Guglielmo, Baloncieri Adolfo, Bay (I) Primo All.: Humphreys Percy

Formazione avversaria
GENOA CFC: De Prà, Moruzzi, De Vecchi, Barbieri, Burlando, Leale, Rebuffo, Sardi (II) Enrico, Catto, Bergamino (I) Augusto, Mariani Edoardo. All: Garbutt William.

Arbitro: Gama Malcher Achille (Milano)
Note
Pubblico molto numeroso con un migliaio di tifosi genoani. Giornata di sole. Inizio ore 15,00

Commento
Una minaccia che svanisce e un primato che si consolida IL PASSIONALE MATCH TRA “GRIGI” E “ROSSO BLEU” NON DÀ UN VINCITORE Renzo De Vecchi, segnando irresistibilmente su calcio di rigore al 30. della ripresa, ha salvato dalla costernazione il migliaio di genoani che erano scesi ad Alessandria in treno e in automobile per incoraggiare i ragazzi del cuore. Il match scandì le prime fasi in un’atmosfera addirittura irrespirabile; se le fazioni dei supporters, eccitatissime, seguirono il preludio della battaglia con urla altissime di accompagnamento dei più eterogenei strumenti musicali. Qualche incidente tra i giocatori acuì le passioni di parte e spirò per dieci minuti vento di burrasca. Solo il prestigio che gode l’arbitro Gama, accoppiato all’inflessibilità equilibrata delle sue decisioni, scongiurò ogni guaio, costringendo la partita elettrizzante nei limiti della regolarità sportiva. SLANCIO ALESSANDRINO E RENDIMENTO GENOANO. La partita ebbe due momenti chiari di svolgimento. La squadra di Carcano animò con tutta la baldanza immaginabile il primo tempo. Nella serie degli attacchi “grigi” non fu dato, forse, di cogliere un tema di gioco armonico e compatto, ma al difetto di omogeneità collettiva reagì la splendida foga dei poulains del vecchio capitano grigio tuttora indisposto, la cui presenza in campo – all’ala destra – fu di scarsa efficacia tecnica ma di eccezionale vigore morale. Il Genoa, nei quarantacinque minuti di primo tempo, stentò a spiegare le proprie linee. Quella d’attacco, indebolita per gli incidenti toccati a Catto e Bergamino, fallì ripetute occasioni e solo a strappi seppe imporre l’iniziativa dell’offesa. Il trio di sostegno penò a coordinarsi e giocò più di forza che di stile. Contro tale mancato concatenamento, l’Alessandria lanciò i suoi uomini migliori. Baloncieri, Gandini, Brezzi e Bay, non preoccupandosi troppo di tessere azioni in linea indugiando così’ nei passaggi, affidarono le sorti dei colori a molteplici, insistenti ed accanite puntate individuali che costrinsero Moruzzi e De Vecchi ad un lavoro estenuante. De Vecchi dovette sfoderare tutti i numeri del suo eccezionale programma. Nella linea “grigia” emerse il divo “Balon” che condusse azioni stupende di slancio e creò tre, quattro, cinque volte l’estremo pericolo nell’area di De Prà. Il goal segnato da Bay al 44. del primo tempo risponde a puntino alla lieve superiorità alessandrina, superiorità non tanto di organismo di squadra, quanto di rendimento individuale di uomini. Il match nella ripresa cambiò fisionomia. La partita era giunta fin qui contrassegnata dall’estrema vivacità degli episodii, aspra,senza quartiere. Sfiancante, ecco la parola. Già si sentiva che la vittoria avrebbe arriso al team provvisto di maggiore resistenza. E nella ripresa le qualità di endurance dei genoani andarono via via segnalandosi, mentre in sensibilmente il generoso squadrone alessandrino calava, calava, pur ribellandosi alla stanchezza con reazioni subitanee ed ammirevoli. Alla distanza, il Genoa si rivelò più allenato della rivale. Operati alcuni spostamenti in linea, strinse da vicino Caviglia. L’ossatura della squadra, la linea di sostegno, rinvenne minacciosa, imperniata su quel Burlando che oscura sempre con sorprendenti finali di gara la strana lentezza che lo caratterizza nei primi episodi. Il lavoro intenso, cui era stato dapprima chiamato De Vecchi, gravò sui mediani grigi che penarono assai a tenere la distanza, mentre la linea d’attacco si disuniva pericolosamente. Da un corner nacque l’azione che fruttò il goal genoano. Calcio di rigore, recita la cronaca: ma sanzionante la netta prevalenza rosso-bleu che, tranne rare soluzioni di continuità dovute a Bay e a Balon, accompagnò il poderoso risveglio della squadra ligure. COME SI SVOLSE IL MATCH. Alle 15 Gama fischia l’inizio. La partita si annuncia vivacissima. Al 5. Catto è a terra e risentirà del colpo ricevuto per tutta la durata dell’incontro. Le azioni si alternano. Frequenti i falli: al 20. Bergamino è a terra, contuso all’occhio sinistro. Rientrerà al 30. Al 21. un attacco in linea del Genoa si conclude con un tiro alto di Sardi. Due, tre volte Brezzi, Baloncieri, Gandini sfuggono agli avversari e segnano minaccia nell’area rosso-bleu. Al 26. corner contro Genoa: Carcano calcia fuori. Un minuto dopo, corner contro i grigi, colpo di testa di Sardi e splendida parata di Caviglia. La partita, in un fuoco continuo di strepiti, accentua ancora il suo ritmo. A una fuga di Rebuffo, risponde un’azione isolata di Balon, al 35. che dà modo a De Prà di parare un difficilissimo pallone. Si accentua la minaccia grigia, sempre imperniata sul trio di attacco e spesso condotta da Bay all’ala. Battono gli ultimi secondi del primo tempo. Già il Genoa si è liberato da un pericoloso free-kick, quando di nuovo è costretto a subirne un secondo, a pochi metri dalla rete. Tira Baucia, raccoglie Balon che, assediato, passa a Bay: ed ecco il finissimo goal, imparabile. Fischio di riposo, mentre durano le pirotecniche manifestazioni di gioia nella massa dei supporters grigi. Nella ripresa Carcano retrocede, mentre il Genoa passa a destra Mariani, Catto alla mezza destra, in centro Sardi, poi, nell’ordine Rebuffo e Bergamino. Più tardi Mariani passerà a sinistra, cedendo il suo posto a Rebuffo. Al 5. Catto sbaglia un facile pallone. Il trascinatore genoano sarà nullo per tutto il resto del match. I rosso-bleu attaccano. Al 16. De vecchi, da 30m su free-kick, invia il ball a scuotere il paletto superiore della casa di Caviglia: Catto non segna il facile goal. Al 20. Alessandria è in corner, Si crea a un soffio dalla linea di Caviglia la più impressionante melée. Il portiere alessandrino para miracolosamente ben tre palloni. La minaccia si allontana, ma i grigi cedono lentamente, Si vuole quasi con rabbia il pareggio. Leale, Burlando, Barbieri sono addossati alla primal inea e la soccorrono nelle sue debolezze. Papa, dei grigi, fa miracoli di bravura. Ma la squadra si disunisce. Al 30. nuovo corner in favore dei rosso-bleu. Lazoli arresta col pugno il pallone che fatalmente era destinato in goal. Calcio di rigore. Pareggio. Il match precipita, mentre i genoani stringono. L’ottima fase ricorda un magnifico tiro di Bay, su azione di corner, arrestato da un paletto e un ultimo tentativo di Bergamino. È la fine. (La Gazzetta dello Sport – Bruno Roghi) GENOA E ALESSANDRIA (1-1) Dopo aver subito la supremazia dei grigi per tutto il primo tempo, i genoani pareggiano su penalty Il grande incontro tra grigi e rosso-bleu, che ha messo a soqquadro il pacifico ritmo della vita di provincia, movimentando in sommo grado la monotona fisionomia della città, sin dalle prime ore del mattino per la sbrigliata irruenza di centinaia e centinaia di genovesi venuti a sostenere e ad incitare la loro squadra, si è disputato in una imponente cornice di pubblico fremente di ansia e di trepidazione fino allo spasimo. L’ardua prova era attesa da molto tempo dagli alessandrini. I quali, pur conoscendo l'ammirabile forza dei valorosi avversari non disperavano di raggiungere un risultato tale che rivelasse l’efficienza morale del team di Carcano di fronte all’invitto squadrone genoano. L’esito della lotta aspramente contesa con una bramosia ed un ardore eccezionali sino dalle ultime palpitanti battute, che avevano agitato la folla enorme con soffi indescrivibili di fervido entusiasmo e di emozione altamente emotiva, ha trovato le due squadre alla pari, così come era stato chiuso il precedente incontro sul campo genovese. La squadra alessandrina, leggermente inferiore a quella avversaria, ha saputo elevarsi nel corso di queste ultime partite a sicura dominatrice del suo girone, è riuscita a supplire ai punti deboli della propria inquadratura giuocando con grande decisione e rinnovata energia, imponendosi a volte sicuramente e validamente ai genoani, che, per quanto preparati, non credevano ad una lotta così difficile Due uomini e due valori eccezionali sono sopratutto emersi in questa gara bella ed affascinante in modo particolare: Devecchi e Baloncieri, lo strenuo e solidissimo difensore. Dei colori rosso-bleu, finissimo ed abile e attaccante dei erigi sono stati i due artefici principali e validissimi delle sorti della giornata ed il pubblico è stato loro largo di applausi e di acclamazioni clamorose. Peccato che contusioni prodottesi giorni sono in allenamento abbiano costretto Carcano a giuocare un ruolo secondario, di effetto più morale che tangibile. I capitano dei grigi ha dovuto, infatti cedere il suo posto abituale di centro sostegno perchè impari alle sue condizioni fisiche passando all'ala destra, e, cosi sacrificato il suo contributo è stato minimo agli altri forwards, che, ridotti effettivamente a quattro hanno necessariamente dovuto condurre gli attacchi come le circostanze attuali loro imponevano. In complesso, le squadre si sono alternativamente equivalse. Ad un primo tempo movimentatissimo, impetuoso, senza titubanze ed incertezze dimostrato dagli alessandrini che riuscivano a segnare il loro magnifico goal. è subentrata nella ripresa una leggera, ma sicura superiorità dei genoani, frutto della migliore e più salda inquadratura delle squadre, per nulla impressionata dello smacco che l'aveva colpita precedentemente. Cosi gli attacchi rosso bleu si ripetevano ordinati, precisi, sconcertanti finché si giunse al pareggio segnato da Devecchi su calcio di rigore. I grigi che avevano sino allora sperato ardentemente nelle conquista di una grande vittoria parvero per un attimo travolti inesorabilmente dalla sorte. Ma In tempra ardimentosa e sperimentata dei vecchi giuocatori prevalse ancora sul momentàneo scoraggiamento, offrendoci un risveglio finale cosi affascinante da elettrizzare il pubblico sino allo spasimo, La partita è stata diretta da Achille Gama in modo superiore e degno del massimo elogio. A lui sopratutto si deve se l’incontro ha potuto giungere regolarmente sino alla fine senza incidenti notevoli dato il forte antagonismo dei contendenti e l'incontenibile effervescenza delle parecchie migliaia di supporters genovesi ed alessandrini altercanti a volte tra loro rumorosamente ed incitanti coi mezzi più clamorosi ed assordanti i loro beniamini. LA PREVALENZA ALESSANDRINA. Poco dopo le 15 i rosso-blu, che hanno perduto il campo, iniziano l’attacco che la difesa alessandrina infrange e Carcano, avuta la palla, esegue una bella centrata, ma senza effetto. Quindi è Devecchi che deve intervenire prontamente per liberare De Prà da una nuova discesa in linea dei grigi. Siamo alle prime appassionanti battute, seguite dall’ondeggiare trepidante della folla immensa. Un calcio di punizione contro i grigi tirato da Devecchi procura una fuga di Brezzi culminata al sesto minuto in una debole rovesciata di Gandini, ma de Prà rimanda felicemente. In uno scontro con gli avversari Rebuffo giace a terra per alcuni minuti. Quindi la fisionomia del giuoco riprende la sua vivacità e Baucia e Lauro sono più tardi al lavoro e rimandano ai proprii avanti che lottano strenuamente senza tuttavia poter sorprendere Devecchi. Anche Bergamini da uno scontro con Baucia esce un po’ malconcio, ma si riprende dopo un salutare massaggio. Al 12.o minuto i grigi sono di nuovo nell’area di rigore avversaria. Bay tira in goal, De Prà rimanda, mentre sopraggiunge l’impetuoso Brezzi ed entrambi ruzzolano a terra, dove quest’ultimo è percorso dal goalkeeper genoano. Ma la partita riprende quasi subito il suo ritmo travolgente e De Prà deve rimandare col pugno un improvviso tiro di Bay, il quale per poco non segna. L’arbitro, che segue attentamente tutte le fasi, non risparmia nessun fallo e più di una volta le azioni sono fermate con altrettanti calci di punizione che però non sortono alcun effetto. Al 21.o minuto fuga brillantissima di Baloncieri che, indugiatosi eccessivamente nel dribbling, è fermato spettacolosamente da Devecchi che gli toglie la palla e la rimanda ai suoi uomini. Sardi effettua cosi un bel tiro e Caviglia è impegnato per la prima volta. Poco dopo è richiamato all'opera da un tiro di Catto. Una fuga velocissima di Rebuffo è conclusa con un tiro alto di Sardi, salutato da un lungo applauso. Gli alessandrini però riprendono il sopravvento ed al 28.o minuto Balonceri sta per superare l'ultima barriera rappresentata dal divo Devecchi, che è costretto a salvare in corner. Questo, tirato da Bay, è sciupato da Carcano. Poco dopo è seguito da un altro provocato da Baucia. Il calcio d'angolo è tirato da Rebuffo. Segue una bella combinazione Sardi-Mariani, ma Caviglia con balzo felino sventa la nuova insidia facendosi vivamente applaudire. Dopo un nuovo corner infruttuoso contro il Genoa segue un tiro potente di Gandini che sfiora il palo superiore con vivo disappunto degli alessandrini. Una discesa di Rebuffo è resa vana da un tiro laterale di Mariani. Quindi è de Prà che deve liberare una potente puntata in goal di Brezzi, cui fa seguito un'azione spettacolosa di Baloncieri salvata in tempo dal portiere genovese che rimanda ancora. Al 42.o minuto un bel tiro di Brezzi. Il pubblico travolto dall'entusiasmo non tralascia di incitare i suoi uomini che si buttano ancora all'attacco e Devecchi riesce nuovamente a fermare in modo veramente superbo a pochi passi dalla sua rete un'irruente fuga di Brezzi. Ma il goal non si fa più a lungo attendere ed infatti al 44.o minuto avviene la fase risolutiva. Su calcio libero, Baucia passa la palla a Baloncieri. Questi scarta la difesa e la allunga a Brezzi e Da Prà riesce a sventare il tiro, rimandando però debolmente. Il pallone sosta nell'area di rigore, mentre sopraggiunge fulmineo Bay che calcia in modo imparabile nella rete. È un tripudio di gioia indescrivibile. Il pubblico invade il campo, acclamando. Le tribune crepitano sotto i colpi di migliaia di spettatori acclamanti, mentre una musica assordante di cornette, raganelle e fischietti di ogni dimensione spande nell'aria un clamore lacerante. Così termina pochi secondi dopo il primo tempo. IL PAREGGIO GENOANO. Nel secondo tempo gli alessandrini giuocano col sole negli occhi e manifestano una certa stanchezza, acuita dalla giornata caldissima e rallentano la primitiva pressione. Carcano retrocede in difesa e cosi l'attacco è ridotto a quattro soli forwards. Ne approfittano i genoani per tentare la fortuna e, ottimamente sussidiati dalla difesa, dopo aver operato alcuni opportuni spostamenti, cominciano gli attacchi con maggiore brio e precisione. A volte sono i grigi che ritornano alla carica, ma le loro azioni risentono degli sforzi precedenti, mentre Devecchi fa rifulgere ancora la sua classe superiore rimandando sempre ogni pericolo. Al 15.o minuto, su calcio di punizione tirato da metà campo da Devecchi. la palla è respinta dal palo superiore. Catto riprende fulmineo, ma il tiro non ben diretto va a finire lontano dalla rete. La difesa alessandrina attenta, ma non sempre precisa, deve assolvere ora ad un arduo compito e su un tiro di Rebuffo Caviglia salva prodigiosamente in corner. Il calcio d'angolo è tirato da Bergamino e provoca una paurosa mischia nell'area alessandrina, finché Mariani calcia la palla lateralmente. Poi, al 29.o minuto. l'Alessandria è di nuovo in corner. Ma la palla tirata da Rebuffo è malauguratamente toccata con la mano da Lazoli e l'arbitro concede il calcio di rigore, che, tirato da Devecchi, è trasformato in goal. Il pareggio è salutato da altissimi applausi da parte dei genovesi, mentre affloscia l'entusiasmo degli alessandrini che vedono così svanire la bella vittoria già conquistata. Anzi, i rosso-bleu inorgogliti riprendono il sopravvento e minacciano a più riprese la rote di Caviglia mentre l'attacco dei grigi cede e la difesa deve prodigarsi a tutt'uomo per mantenere le posizioni attuali. In un rapido risveglio il giuoco ritorna nell'area dei genoani e su azioni di Bay, Baloncieri e Gandini i rosso-bleu sono in corner. È un momento di grande attesa. Il calcio d'angolo è tirato da Bay. e procura un'emozionante sosta presso la rete di De Prà. La palla è calciata e rimandata più volte sinché Bay interviene e tira preciso in goal. Ma il palo superiore respinge il fortissimo tiro che poteva essere un sicuro goal, dato che il portiere era completamente coperto. Gli alessandrini, però, dopo essersi liberati da due pericolose discese dei genoani, ottengono un ultimo corner ancora su azione brillantissima di Baloncieri. Ma Devecchi sventa l'ultimo e disperato tentativo dei grigi a cui la vittoria non ha voluto sorridere dopo una lotta strenuissima ed accanita e la fine è poco dopo fischiata ed il pubblico sfolla lentamente commentando. (La Stampa – g.c. [Giovanni Camagna]) ALESSANDRIA E GENOA PARI, UNO AD UNO La grande partita si è svolta nel campo dei grigi gremito di pubblico convenutovi non solo dai paesi vicini, ma anche da Milano ed in gran quantità pure da Genova. Non diremo della elettricità che prima ancora della partita aleggiava ovunque. La città stessa risentiva dell'inconsueto movimento che vi avevan portato fin dal mattino le rumorose comitive di genoani arrivati in automobile. Evidentemente il contegno dei genoani facilmente lasciava comprendere la quasi sicurezza che essi avevano nel trionfo dei loro colori. Fiducia ammirevole questa che certo assai più di ogni altra cosa vale a sostenere l'animo dei giocatori che si apprestano ad una difficile lotta. Sul campo ogni ben di Dio in quanto si tratti anche di strumenti di tutti i generi e colori: raganelle, trombe, fischietti, ecc., ecc. L'elettissimo pubblico che vi si era dato convegno aveva in verità di che divertirsi. Il campo era ancora sgombro che il clamore era già assordante. Immagini il lettore che cosa doveva essere durante la partita. L'avvedutezza e l'equilibrio di Gama solo potevano far sì che le cose andassero alla fine senza notevoli incidenti. L'Alessandria è scesa in campo col suo capitano in condizioni non buone tanto che dovette giocare nella linea degli avanti anziché al centro sostegno. Un incidente di allenamento aveva adunque messo in brutta condizione la squadra dei grigi. Tuttavia l'Alessandria ha giocato una gran partita. Il Genoa invece è mancato non poco all'aspettativa. La sua posizione in classifica, il costante miglioramento di forma fra le sue linee lasciavano intravvedere una partita assai più combattuta da parte sua, una partita nella quale i rosso-bleu avrebbero fatto sfoggio di una efficienza superiore a quella che addimostrarono. Invece è stata assai più organica e più redditizia la squadra di Alessandria o per lo meno ha combattuto con maggiore vivacità e senza dimostrare spiccate manchevolezze e squilibrii fra le varie linee anche se la seconda ad esempio non era certo nelle migliori condizioni di efficienza. La prima linea grigia trascinata molto bene da Baloncieri ha fatto miracoli per virtù precipua dello stesso Baloncieri che ha dimostrato ancora una volta di essere, credo, il migliore forward che oggi abbia la nostra nazione, almeno cosi come apparve nella forma di oggi ed in mezzo a giocatori che lo conoscono e che con lui vanno quindi più intesi. La seconda linea diede qualche segno di stanchezza nel secondo tempo specie per la poca efficienza di Carcano retrocesso che avrebbe fatto meglio a non giocare in quanto chiunque al suo posto avrebbe forse potuto fare di più. Il suo spirito di sacrificio, se può anche essere favorevolmente interpretato, non ha reso certo molto all'Alessandria perché, a nostro modo di vedere, anche con tutta la migliore buona volontà, non giova l'opera di chi è contuso. Papa al centro ha fatto del suo meglio: ha tenuto quanto meno discretamente il suo posto, e se non è stato continuo pure non si può dire che egli non sia stato di grande efficacia specie nel primo tempo in cui molto egli sostenne l'attacco degli avanti. La di-fesa grigia se la cavò benissimo. Specie Cavi-glia che ancor oggi ha fornito una prova bellissima di abilità, intuito e sicurezza. Il Genoa, come accennammo, non ci ha dato l'impressione che ci saremmo aspettati. La prima linea non è stata sempre pronta, spesso slegata invece. Tuttavia gli avanti rosso-bleu non hanno nel complesso mancata del tutto la prova. La linea che piuttosto ha lasciato a desiderare ed alla quale può senza tema imputarsi la causa della mancata vittoria è quella dei sostegni. Burlando era in cattiva giornata, Barbieri pure e Leale subì a sua volta l'influsso dei compagni di giuoco. Dalla minore efficienza della seconda linea è facile arguire il perché il Genoa non ha fatto quella poderosa impressione che ci si aspettava. L'estrema difesa genoana per contro è stata all'altezza della situazione: Devecchi, Moruzzi e De Prà hanno costituito per l'Alessandria una barriera assai difficile a scavalcare. A tale terzetto devono molto i genovesi se non incorsero nella sconfitta. Le due squadre hanno giocato rudemente, di più l'Alessandria; La partita si è iniziata alle tre con un attacco del Genoa subito rotto dagli avanti grigi che però a loro volta non concludono nulla sull'azione appena abbozzata. Il giuoco si alterna: sembra quasi che le squadre si studino. Ma a poco a poco si delinea una certa superiorità da parte dei grigi, i quali ora attaccano con maggiore insistenza e sono assai più pericolosi. Diversi tiri di Baloncieri e di Brezzi sono parati da De Prà. Abbiamo poi una magnifica azione difensiva fatta da Devecchi che libera la propria porta quando ormai il goal sembrava imparabile ed una azione sotto l'altra porta nella quale Caviglia sfoggia una parata mirabile quanto impreveduta nell'attimo in cui il pallone stava per entrare in porta in seguito ad un colpo di testa di Mariani. La superiorità degli alessandrini si fa più evidente verso la fine del tempo ed infatti i grigi riescono finalmente a tradurla in punti segnando ad un minuto circa dal riposo. Nel secondo tempo la superiorità del giuoco è tenuta invece dal Genoa. Fin dalle prime battute gli uomini di Devecchi si buttano all'attacco e provocano difficili azioni nell'area di rigore dei grigi. La partita assume un carattere di particolare durezza ed innumerevoli sono i falli che l'arbitro è costretto a segnare. Così molte azioni vengono interrotte quando si stanno sviluppando. Ma è necessario che la partita non degeneri e l'arbitro ha fatto bene a fare il meticoloso. Gli alessandrini non riescono ad allontanare la minaccia degli avversari perché la loro seconda linea dà evidenti segni di stanchezza, nè possono gli avanti da soli tentare efficaci azioni contro la difesa rosso-bleu. Costretti in difesa e stretti nell'area si comprende che o prima o poi il pareggio doveva avvenire. Questo venne su un calcio di rigore accordato giustamente quando Lazoli ha con la mano salvato ai suoi un sicuro goal. Il penalty conseguente ha avuto esito positivo. L'Alessandria ha di nuovo cinque minuti circa di ripresa e conduce azioni pericolose, ma la fine trova però ancora i genoani all'attacco. (Stampa Sportiva) IL CAMPIONATO CONFEDERALE ALESSANDRIA E GENOVA 1-1. Battaglia oltremodo accanita ed appassionata è stata quella combattutasi sul campo sportivo del sobborgo Orti tra il Genova e l’Alessandria alla presenza di un pubblico numerosissimo che gremiva ogni ordine di posti. Alla maggior classe e più salda inquadratura dei genovesi, gli alessandrini hanno opposto un gioco fatto di ardore e di fede e sarebbero forse riusciti a strappare l tanto agognata vittoria, se tutti i suoi uomini fossero stati in efficienza, mentre invece il loro capitano, Carcano, rimase quasi inoperoso per tutta la partita causa uno strappo muscolare che lo obbligò a lasciare il suo abituale posto di centro-sostegno per passare all’ala destra della prima linea. L’attacco alessandrino restò in effetti così ridotto a quattro uomini che tuttavia misero parecchie volte in serio pericolo la rete genovese. Nel primo tempo la superiorità dei grigi fu notevole, mentre nella ripresa si notò una lieve superiorità dei rosso-bleu. Il goal per l’Alessandria fu segnato al 44° minuto del primo tempo su tiro di Bay ed i genovesi pareggiarono al 30° minuto della ripresa su calcio di rigore tirato da De Vecchi. I migliori uomini in campo furono Baloncieri dell’Alessandria e De Vecchi del Genoa. Arbitro Gama dell’Internazionale. (Corriere della Sera - edizione del pomeriggio) GENOA – ALESSANDRIA 1-1 Un susseguirsi rapido di azioni travolgenti condotte con decisione da ambe le squadre, con leggera prevalenza alessandrina nel primo tempo e superiorità nostra nella ripresa, hanno caratterizzato questo incontro velocissimo, diretto con imparzialità ma non bastevole oculatezza da Gama dell’ Internazionale di Milano. Abbiamo già detto quale fosse, l’attesa degli sportivi tutti, e l’ansia dei supporters delle due Società. Ripeteremo che l’incontro ha raggiunto il più alto grado di passionalità, facendo vivere attraverso i suoi lunghi novamta minuti, momenti di vera ed intensa emozione. I “grigi” alessandrini abusarono del giuoco pesante e di questo risentirono alcuni nostri giuocatori, i quali impossibilitati a fruire di tutte le proprie risorse, non diedero il consueto e necessario rendimento. Il primo tempo terminò con un goal a vantaggio degli alessandrini, segnato al 44’ da Bay. Al 29’ della ripresa dopo un fallo di Lazoli che fermava con le mani il pallone diretto in goal da un tiro di Sardi, De-Vecchi riusciva a pareggiare le sorti. Burlando, De-Vecchi, Barbieri, furono dei migliori fra i nostri. Degli avversari risaltarono Caviglia, Papa II, Baloncieri. (Genoa Club, n. 4 – aprile 1922) RISULTATI Internazionale – Brescia 4-3 Legnano – Venezia 3-0 Modena – Savona 2-0 Padova – Pisa 2-1 Torino – Casale 1-1 CLASSIFICA: Genoa* p. 30, Padova* 21, Pisa 20, Alessandria* 19, Modena, Legnano 18, Venezia* 16, Savona, Torino 14, Brescia, Casale** 12, Internazionale** 6. Ogni * = 1 gara in meno. Il punto sul campionato La giornata di ieri è stata ricca di partite importanti se non decisive agli effetti della classifica. La lotta nei gironi si sta avviando verso la fine. Il Genoa è il sicuro trionfatore del Girone B e ciò malgrado il risultato nullo del match contro l’Alessandria. Negli altri matches combattuti, degni di nota la vittoria del Padova sul Pisa ed il successo che l’Internazionale ha saputo strappare al Brescia. (Corriere della Sera - edizione del pomeriggio)

Lega Nord Girone B

Alessandria US - Genoa CFC 1 - 1 (1 - 0)

RETI:

44. Bay (I) P.[A]
74. rig. De Vecchi [Ge]

Alessandria US

Caviglia Giovanni, Lauro Armando, Lazoli (II) Arturo, Baucia Giovanni Carlo, Papa (II) Nicola, Bosio Luigi, Carcano Carlo, Gandini Giuseppe, Brezzi Guglielmo, Baloncieri Adolfo, Bay (I) Primo

All.: Humphreys Percy

Formazione avversaria

GENOA CFC: De Prà, Moruzzi, De Vecchi, Barbieri, Burlando, Leale, Rebuffo, Sardi (II) Enrico, Catto, Bergamino (I) Augusto, Mariani Edoardo. All: Garbutt William.

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Alessandria US - Genoa CFC 1 - 1 (1 - 0)

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Alessandria US

Caviglia Giovanni, Lauro Armando, Lazoli (II) Arturo, Baucia Giovanni Carlo, Papa (II) Nicola, Bosio Luigi, Carcano Carlo, Gandini Giuseppe, Brezzi Guglielmo, Baloncieri Adolfo, Bay (I) PrimoAll.: Humphreys Percy

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GENOA CFC: De Prà, Moruzzi, De Vecchi, Barbieri, Burlando, Leale, Rebuffo, Sardi (II) Enrico, Catto, Bergamino (I) Augusto, Mariani Edoardo. All: Garbutt William.

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