Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1983/1984
Serie C2
24-09-1983 - Giornata: 2 - Calangianus - Signora Chiara


Olbia Calcio - Alessandria Calcio US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Carraro Renato, Battiston Luciano, Gregucci Angelo Adamo, Rastelli Claudio, Perego Antonio, Marangon (II) Fabio, Cavagnetto Ezio, Manueli Luigi, Salvadori Roberto, Camolese Giancarlo [88. Sgarbossa Eugenio], Scarrone Pier Paolo A disp.:(P) Beccari Sandro, Cavaglià Maurizio, Pagano Rocco, Pistis Antonio All.: Ferretti Mirko

Formazione avversaria
OLBIA CALCIO: Sapochetti, Serratore, Tamponi, Sarritzu, Appeddu, Marini, Saporito, Scatena, Giua, Di Francesco, Lepidi. A disp.: Bertaglia, Arcoleo, Sardo, Aloia. All.: Franzon Roberto

Arbitro: De Luca Giovanni (Napoli)
Note
Terreno al limite della regolarità, con fondo in terra battuta e buche che rendevano problematico l’equilibrio dei giocatori. Partita giocata a Calangianus stante l'inagibilità del Terreno di Olbia. Inizio gara ore 16.00

Commento
DOPO DUE GIORNATE NON HA ANCORA SUBITO MA NEPPURE REALIZZATO RETI L’Alessandria vuole rompere il ghiaccio Il pareggio di Olbia rapidamente accantonato: soddisfazione per aver replicato con carattere alle veloci puntate della squadra locale — Domenica prossima derby con il Casale — Calleri punta al primo successo in campionato — I “ precedenti” favorevoli della Coppa Italia suggeriscono un moderato ottimismo nelle fila dei “ grigi” Due dati emergono dopo la seconda esibizione dell’Alessandria in campionato. Il primo dice che la squadra allenata da Mirko Ferretti dispone di un impianto solido, collaudato. In grado, insomma, di accusare ancora zero gol al passivo. Il secondo “zero” è però leggermente più preoccupante, riguarda le reti messe a segno. Dopo il risultato in bianco con il Pontedera, la prima linea è rimasta a bocca asciutta anche nella trasferta di Calangianus. Mirko Ferretti, preoccupato dalla fresca fama dell’Olbia, squadra impostasi all’attenzione degli sportivi dopo il punto conquistato a Voghera (avrebbero potuto essere addirittura due, se i rossoneri lombardi non fossero andati a segno su calcio di rigore — dubbio — nei minuti conclusivi dell’incontro di apertura della stagione) e soprattutto spaventato per le pessime condizioni del terreno su cui avrebbe dovuto giocare, ha mandato in campo una formazione estremamente coperta. Tolto di squadra la seconda punta, Cavaglià, il mister ha presentato un’Alessandria saldamente presidiata a centrocampo. Ha esordito, giocando bene, il neo – acquisto Battiston. E assieme a lui hanno esordito con inconsueti ruoli altri giocatori delle retroguardie. Rastelli, terzino, aveva la maglia n.4; Salvadori, mediano, vestiva la n.10; mentre Gian Carlo Camo-lese, tenace uomo di contenimento indossava la casacca n.11, in realtà non riuscendo a camuffare la sua naturale predisposizione per il gioco d’interdizione. L’Alessandria, dunque, ha badato più che altro a spezzare. Era comprensibile. Il fondo del “Signora Chiara”, quasi fosse il mare della tranquillità, presentava un numero imprecisato di buche. Difficile (e pericoloso) Fier i giocatori mantenere l’equilibrio e ancora più problematico controllare la palla per impostare azioni manovrate. Scarse le triangolazioni, spesso si è calciato lontano la palla, badando a spezzare sul nascere le trame della squadra avversaria. «Naturalmente questa tattica ha finito per avvantaggiare i giocatori dell’Olbia —sottolineano i cronisti locali— che hanno disputato un incontro... alla garibaldina, mettendocela davvero tutta per superare l’Alessandria che è sempre squadra di rango». E i grigi hanno dato prova di carattere, proprio come una grande squadra. Molto bene ha giocato Gregucci, come sempre insuperabile nei palloni alti e nell’anticipo. Scarrone ha retto con giudizio a centrocampo: anche il capitano ha ricevuto consensi e applausi; i suoi lanci (o almeno... i tentativi, visto che non sempre la terra battuta di Calangianus si adattava al suo piede “morbido”) hanno spesso deliziato i tifosi isolani. Buono anche Manueli, mentre Salvadori “ha passeggiato (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) Anticipo a Calangianus della seconda giornata di campionato LA DIFESA DEI GRIGI BLOCCA L'OLBIA ANCHE IN TRASFERTA PARI SENZA RETI Inutili attacchi dei padroni di casa Pari (0-0) tra la temutissima Alessandria e l'Olbia, reduce da un ottimo pareggio sul campo della Vogherese. Una partita quella disputata sul temibile campo di Calangianus (sterrato e battuto da un sole Implacabile), che non ha certamente soddisfatto gli amanti del bel calcio. Olbia e Alessandria hanno dimostrato fin dalla partenza di temersi reciprocamente. Oli ospiti, preoccupati del tondo del terreno e forse del caldo, hanno eretto una barriera molto solida sulla propria tre-quarti. lasciando in avanti il solo Frateria, appoggiato a turno da Manin li o Camolese. Su quest'ultimo l'allenatore dell'Olbia Franzon aveva posto il frugoletto Tamponi, preferito con numero 3 al più solido Arcoleo. e la mossa dì Franzon è apparsa azzeccata. Molte Iniziative del grigi si sono perse sul nascere, almeno quando partivano dalla fascia sinistra. La difesa dell'Alessandria ha dovuto faticare non poco per contenere le serpentine rapide e sgusciami di Lepidi. Saporito è stato Invece tenuto a bada da un ottimo Gregucci, Implacabile nel colpi di testa. Le retrovie piemontesi hanno faticato non poco quando l'Olbia e andato In pressing. SI vede chiaramente che la squadra deve ancora trovare affiatamento tra uomini e reparti. L'Olbia ha impostato la partita sulla velocità, sugli improvvisi capovolgimenti di, fronte. La partita e stata eccezionalmente corretta, le quattro ammonizioni attribuite dall'arbitro sono dovute a proteste neppure tanto vivaci. Le azioni salienti della gara: al 13' c'è una grossa occasione per l'Olbia, conclusa fuori di poco. Al 19' Saporito in corsa impegna la difesa che respinge come può. Al 15' una triangolazione Giua, Scatena, Saporito e la più grossa occasione del primi tempo capitata alle due squadre. Eccezionale per tempismo Carraro nel tuffar si e respingere di piede. Il primo e deciso affondo dell'Alessandria si concretizza al 3' con un calcio piazzato di Manueli per la testa di Salvadori pronto alla girata e palla che sfiora 11 palo sinistro di Sapuchetti. La ripresa inizia con le squadre che si guardano a centrocampo. Si gioca quasi a tamburello. Il campo non è certamente adatto per il gioco raffinato. Al 61' un guizzo improvviso dell'Alessandria che dimostra tutta la sua pericolosità. E' un palo clamoroso colpito da Marangon con salvataggio in extremis in angolo di Scalena All'85' invece e Carrara a mettere In mostra la sua classe: su Incursione di Tamponi dalla sinistra, c'è un pallonetto che il portiere va a raggiungere nel sette con un prodigioso colpo di reni. Ancora un tentativo dell'Alessandria a tre minuti dalla fine, con l'Olbia In netta difficoltà sulla conclusione di Manuel!; In piena zona di recupero una triangolazione velocissima di Di Francesco-Saporito-Lepidi con Giua in condizione di battere Carrara. Il portiere e bravo nel chiudere l'angolo sinistro: Giua colpisce il palo esterno e la gara finiste con qualche polemica. (La Stampa - Ed. Sport - S.M.) RISULTATI: Asti - Massese 2-1 Casale - Lucchese 0-0 Civitavecchia - Carbonia 4-0 Derthona - Imperia 1-0 Livorno - S. Elena 2-0 Pontedera - Torres 2-1 Savona - Cerretese 2-0 Spezia - Vogherese 0-3 CLASSIFICA: Livorno p.4; Civitavecchia, Vogherese, Lucchese, Pontedera 3; Massese, Savona, Alessandria, Asti, Cerretese, Derthona, Olbia, Torres, S. Elena 2; Imperia, Casale 1; Carbonia, Spezia 0