Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1992/1993
Serie C1
04-10-1992 - Giornata: 6 - Ravenna - Bruno Benelli


Ravenna US - Alessandria Calcio US 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 28. Fiorio [Ra] , 65. Fiorio [Ra]

Alessandria Calcio US Battistini Graziano, Bonadei Fabio, Maurino Romano, Maddè Emiliano [11. Albasi Matteo], Tonini Devis, Lenisa Alessandro, Zanuttig Andrea, Sabato Antonio, Serioli Gianfranco, Didonè Oreste [56. Alfano Giuseppe], Banchelli Giacomo A disp.:Bertotto Valerio, (P) D'Amico Alessandro, Mezzetti Lorenzo All.: Sabadini Giuseppe

Formazione avversaria
RAVENNA US: Toldo, Mengucci, Cardarelli, Conti, Belardinelli, Torrisi, Sotgia, Rossi, Pradella, Scapolo [80. Marrocco], Fiorio [84. Buonocore]. A disp: Bozzini, Giorgetti, Francioso All.: Guidolin Francesco

Arbitro: Bertacci Andrea (Genova)
Note
Ammoniti: Tonini (A), Conti(R) Angoli: 14-1. Spettatori:3.200 circa (1975 paganti, incasso L. 34.770.000) Sole nel primo tempo, poi cielo coperto e qualche goccia di pioggia. Inizio gara ore 15.00

Commento
Anche a Ravenna i grigi si perdono dopo appena un quarto d'ora: 2-0 L'ALESSANDRIA SI SPEGNE SUBITO Banchelli colpisce un palo, doppietta di Fiorio E' una bruttissima Alessandria (terza trasferta e terza sconfitta), degna dell'appellativo di squadra solamente per un quarto d'ora. Poi, il vuoto. I meriti del Ravenna sono indiscutibili: caparbietà nel superare i momenti difficili, costanza nell'impostazione, aperture improvvise, pressing, determinatone nel costringere l’avversario nella sua trequarti. E una buona facilità in fase conclusiva. Che nella fattispecie ha le sembianze di Fiorio, paladino incontenibile della recita giallorossa. Ma pure quella di Pradda, autore di una rete poi annullata che ha fatto andare su tutte le furie i tifosi. E dire: che in apertura di ostilità, l'aia che tira non è mica tanto saltare per i padroni di casa. L’Alessandria, infatti, parte senza alcun timore reverenziale forte di un'impostazione piuttosto spregiudicata. Difesa a uomo, ma baricentro avvitato nella metà campo giallorossa. E per Toldo è subito giorno di fatica. Il suo datore di lavoro? a punta Banchelli, uno dei migliori, il quale al 6' semina con destrezza Mengucci, spara a colpo sicuro, ma il portiere si salva d'istinto; cinque minuti dopo l'attaccante colpisce la base del palo su splendido suggerimento involontario del direttore di gara e al 14' serve di tacco Serioli che da venticinque retri calcia deciso: Toldo è ancora pronto alla presa. Da questo momento, vuoi per gli spaventi appena corsi, vuoi per l'uscita di campo dell'infortunato teddé (11'), sta di fatto che il Ravenna stacca la spina agli ospiti, accende il proprio faro di regia, e assurge a protagonista indiscusso. La cui perla di maggior valore è Fiorio. Antipasto di Sotgia al 25' che scoordinato spara ai passerotti, poi al 2' il primo vantaggio. Rossi vevia con eleganza sulla destra, centra di precisione per Fiorio che di testa trafigge Battistini. Ancora: 40', sempre Fiorio, puntuale di testa, ma questa volta preferisce un infruttifero assist all'egoistica conclusione. Una rete di testa annullata a Pradella (42'), chiude il tempo. L'Alessandria è inesistente. Come nella ripresa, all'inizio della quale ci si attenderebbe un suo risveglio di orgoglio. In campo purtroppo si recita ad un solo soggetto, quello ravennate. Il mattatore è ancora Fiorio. Al 51' una sua acrobatica rovesciata è sventata in angolo da Battistini, mentre al 65' un suo piatto felino corregge alle spalle del portiere ospite una punizione dalla destra. (La Stampa - Ed. Sport - Alessandro La Mantia) L’ALESSANDRIA GIOCA SOLO UN QUARTO D’ORA, POI SCOMPARE DAL CAMPO Grìgi senza carattere: k.o. a Ravenna Squadra incapace di reagire al vantaggio avversario - Sabadini: "Cosi non si può più andare avanti" "Così non si può più andare avanti”. Una frase che sintetizza bene la situazione di un’Alessandria in grave crisi, di risultati ma prima di tutto di gioco. A pronunciarla è Tato Sabadini: il match con il Ravenna è finito da un paio di minuti e il tecnico grigio si presenta per primo in sala stampa. In una giornata da dimenticare - con la terza sconfitta esterna in tre trasferte - Tato non si sottrae all’ennesimo processo ad una squadra che mai in questa stagione avevamo visto così male lontano dal ‘Moccagatta’. Neppure a Palazzolo, quando si era perso di stretta misura, e neppure a Trieste, quando di gol se ne erano incassati - questo è vero - ben cinque, ma almeno di era cercare di ribattere, nei limiti delle possibilità, agli avversari. I giocatori non rilasciano dichiarazioni, lo staff dirigente è scuro in volto. E così l’unico ad accettare il confronto a caldo, sapendo di andare incontro ad una raffica di domande ‘pesanti’ è proprio l’allenatore. Sabadini ha voglia di sfogarsi: simili prestazioni, evidentemente, gli fanno pensare che tutto il lavoro svolto in settimana non serve a nulla. In campo non c’è gioco non c’è reazione; ci sono solo giocatori che vagano, apparentemente senza una ‘meta’. Ma cosa è successo? “Siamo partiti discretamente, abbiamo anche avuto un paio di palle gol, nelle quali ancora una volta la fortuna non è stata certo dalla nostra parte. Poi, però, dopo il loro primo gol - commenta il tecnico con tono critico - non abbiamo saputo minimamente reagire. In pratica non c’è stata più partita”. Insomma, questa Alessandria, quando passa in svantaggio, non sa più lottare. “Nel primo quarto d ’ora la squadra ha svolto piuttosto bene il suo compito. Ma, come è già accaduto in questa stagione, quando subiamo un gol non riusciamo a riordinare le idee. È successo anche a Ravenna e il risultato è stato che per oltre un’ora c’è stato più di uno, in maglia grigia, che ha vagato per il campo, dimenticandosi di avere compiti ben precisi da svolgere”. “E poi - aggiunge Sabadini - questa formazione mostra ancora una pericolosa fragilità caratteriale e la mancanza di personalità ”. E da una simile situazione il Ravenna non può che avere tratto vantaggio. “Onore alla squadra di Guidolin, che ha disputato una buona gara. Ma non dimentichiamo che oggi ha giocato contro un avversario senza carattere ”. Sabadini parla a raffica; dentro di lui c’è molto delusione. E i giudizi sono schietti. “È inconcepibile prendere determinati gol. Questa Alessandria subisce la personalità dell’avversario. E la gara di Ravenna ha mostrato che i problemi non sono solo in difesa - dove peraltro Lenisa si impegna molto anche nel cercare di spronare i compagni - ma anche a centrocampo. Didoné, che avrebbe dovuto essere la mente del gioco, ha girovagato per il campo, con apporto pressoché nullo. E gli altri non hanno fatto molto di più. “Sì, è vero, vaghiamo per il campo come se nessuno sapessedi avere incarichi ben precisi - ammette Sabadini - Siamo senza idee; non riusciamo a fare più di tre passaggi consecutivamente. Gli altri ci anticipano sempre e noi non riusciamo più ad impensierirli. In settimana insisto su certi schemi, sulla panchina mi agito, cerco di fare ragionare la squadra, ma il risultato è questo. D ’altra parte, sia chiaro, non ho certo la bacchetta magica ”. Che a Ravenna - aggiungiamo - sarebbe stato l’unico mezzo per cambiare le sorti all’incontro. Un incontro che si è aperto con una buona Alessandria, tanto da illudere i sempre meno numerosi tifosi al seguito. Nel giro di quindici minuti tre palle gol: Didoné vede Banchelli sulla fascia destra e lo lancia con un suggerimento millimetrico. Il giovane attaccante entra in area e calcia a botta sicura: solo una grande prodezza di Toldo, che si salva in angolo, gli nega il successo personale. Al 12’ la situazione si ripete: è sempre Didoné ad imbeccare il numero 11 grigio. Questa volta il portiere è battuto, ma la sfera ribatte contro il palo interno, danza sulla linea di porta e poi esce in fallo di fondo. Davvero una grossa occasione, che dagli spalti fa gridare al gol. E al 15’ c’è di nuovo Toldo sulla strada dell’Alessandria: al tiro va Serioli - smarcato da un tocco all’indietro di Banchelli - e il portiere ravennate si salva in due tempi. Sembrerebbero i presupposti di un risultato positivo. E, invece, proprio dopo queste tre belle occasioni, l’Alessandria incomincia a ‘spegnersi’. E il Ravenna cresce: al 20’ c’è il salvataggio di testa di Maurino, appostato sulla linea bianca, su conclusione ravvicinata di Tortisi. Poi ci prova Sotgia, sotto porta, con deviazione alta sulla traversa. E, al terzo tentativo, Fiorio sblocca il risultato: Rossi conquista palla - oltre la linea del fallo laterale, ma il guardialinee non vede e non segnala l’irregolarità all’arbitro - sul settore di destra e calibra un cross per la testa di Fiorio che, da posizione centrale, batte Battistini. Il Ravenna diventa padrone del campo: una supremazia che non sarà più contrastata. E le occasioni si susseguono: prima Pradella, di testa, con sfera di un soffio alta; poi ancora Fiorio che si destreggia bene in area, salta Bonadei e da non facile posizione indirizza un diagonale che Battistini allunga in angolo con la punta delle dita. Prima del riposo il Ravenna va di nuovo in gol: il cross, questa volta dalla sinistra, è di Cardarelli per la testa di Pradella, che non fallisce il bersaglio. Ma l’arbitro annulla, a quanto pare per aver ravvisato un fallo del centravanti giallorosso ai danni di Tonini. Anche se dalla tribuna si è avuta la sensazione che il ‘vizio’ fosse un altro: al momento del cross di Cardarelli la palla aveva dato l’impressione di essere già oltre la linea di fondo. Una sola squadra in campo nella ripresa: il Ravenna. Dopo nove minuti Battistini respinge coi pugni il tiro di Scapolo e un minuto dopo si ripete, uscendo coraggiosamente e con ottima scelta di tempo sui piedi di Fiorio, lanciato da Rossi. Al 63’ ci prova Pradella, con palla a lato. Il raddoppio è nell’aria. Lo firma ancora Fiorio, al 20’, girando in rete il tiro cross di Scapolo: un’azione velocissima, e l’Alessandria è di nuovo k.o. Poi, fino alla fine, continue incursioni dei padroni di casa e ben poco da parte grigia. L’unico tiro è di Alfano, all’88’ con palla ampiamente alta sulla traversa. Si correrà ai ripari? Molto dipenderà dalle decisioni che saranno prese in queste ore dal consiglio di amministrazione. Sabadini è del parere che “su questa rosa c’è moltissimo da lavorare”. E non è soltanto un problema di nuovi innesti: il compito primario - non facile - è di dare un carattere a questa squadra. Altrimenti anche il più quotato dei rinforzi potrebbe risultare inutile. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI Carrarese – Vicenza 1-1 Chievo – Triestina 3-1 Como – Massese 5-1 Empoli – Carpi 2-0 Leffe – Pro Sesto 3-0 Sambenedettese – Arezzo 2-0 Siena – Vis Pesaro 1-0 Spezia – Palazzolo 2-1 CLASSIFICA: Empoli p.11; Sambenedettese, Triestina, Vicenza 9; Ravenna 8; Chievo, Siena, Spezia 7; Leffe 6; Como, Pro Sesto, Carpi 5; Vis Pesaro, Palazzolo, Carrarese, Massese 4; Alessandria 3; Arezzo 1 Il punto sul campionato La sesta giornata segna una prima svolta nell’andamento del campionato. La Triestina cade a Verona, superata per 3-1 dal Chievo e viene pertanto staccata dall’Empoli che non ha avuto difficoltà nel superare sul proprio terreno il Carpi. I rosso-alabardati sono così raggiunti dalla Sambenedettese vincitrice con un classico 2-0 dell’Arezzo fanalino di coda. Completa il terzetto delle inseguitrici il Vicenza, rallentato dall’1-1 di Carrara. Proprio la Carrarese è l’unica, tra le squadra del fondo classifica ad ottenere un punto, assieme al Como che ha approfittato dello scontro diretto con la Massese per incamerare l’intera posta e salire agli onori della cronaca per lo squillante 5-1 finale.