Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
C. It. Semipro
05-09-1976 - Giornata: 5 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta
Girone Eliminatorio


Alessandria Calcio US - Derthona FBC 4 - 1 (1 - 1)
RETI: 7. rig. Frigerio E.[A], 65. Vanara E.[A], 68. Marullo M.[A], 83. Marullo M.[A] 25. Russo [De]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Giglio Angelo, Di Brino Marcello [55. Cucchiara Salvatore], Borghi Ambrogio, Colombo Antonio, Vanara Elio, Baretta Giancarlo [89. Fiocchi Giovanni], Ghezzi Ivan, Marullo Michele, Pileggi Danilo, Frigerio Emilio A disp.:Morandi Giuseppe, (P) Vezzulli Ivano All.: Viviani Franco e Trebbi Mario

Formazione avversaria
DERTHONA FBC: Domenghini Umberto, Serratore, Consolandi, Della Donna, Simoniello, Trinchero [65. Del Corno], Donadel, Gasparella [75. Arcari], Russo, Boccasso, Fumagalli. A disp.: Cizza, Bonacina. All.: Cucchi Piero

Arbitro: Agate Francesco (Torino)

Commento
L'ALESSANDRIA NON CONVINCE Secca vittoria dell'Alessandria (4-1) nel derby al «Moccagatta» contro il Derthona, ma il vistoso risultato non deve trarre in inganno e far pensare che tutti i problemi dei grigi siano risolti. Oggi, come già In precedenza, si è notato un certo sfasamento in difesa, il reparto che appare più degli altri ancora in difficoltà. All'attacco, invece, nonostante le quattro reti segnate — una, comunque, la prima, su rigore — si sono visti i soliti difetti: tante azioni, molto gioco senza precisa regia, forse anche per l'assenza di Dolso, e troppe conclusioni a vuoto. Alcune note di cronaca. Il primo tempo è deludente per i grigi e anche il Derthona, che continua a incassare quadrette di gol, non ha fatto molto. Il primo gol viene al 7': azione di Vanara che entra in area e che viene atterrato da Trincherò. Frigerio calcia il rigore e trasforma. Potrebbe raddoppiare in due occasioni Marullo, ma Domenghini salva. Azioni senza costrutto, e si arriva al 25', col pareggio degli ospiti: fugge sulla destra Gasparella, sul cui cross gira al volo Russo. Il pallone urta il fianco di Colombo e finisce in rete Al 54' Ghezzi serve Vanara che, dal limite, finge il tiro di destro, poi si aggiusta la palla sul sinistro e batte Domenghini. Due a uno per l'Alessandria. Due minuti dopo la terza rete: calcio d'angolo di Ghezzi, Giglio di testa ruba la palla dalle mani di Domenghini e Marullo, anooggiando ancora di testa, segna. La quarta rete viene all'83': lunga traiettoria di Giglio che Domenghini valuta male e sulla quale esce peggio: alle sue spalle Marullo tocca di testa e realizza a porta vuota. (La Stampa - Ed, Sport - F.M.) I LEONCELLI HANNO FATTO SOFFRIRE I GRIGI L'Alessandria si sblocca matato,, il Derthona A Vanara il merito di avere sbloccato il risultato con una fiondata vincente © Segnano Frigerio e Marnilo (due volte) © I grigi per tre quarti hanno annaspato, cercando inutilmente la via del gol © In pieno svolgimento la battaglia dei reingaggi © Stasera al «Moccagatta» scende l’Albese: per qualificarsi bisogna vincere© Domenica inizia il campionato dell’incognita© Ospite il elodiasottomarina A pochi giorni dall’avvio delcampionato il sodalizio non ha al vertice un responsabile, un uomo d’ordine. L’ingegnere Remo Sacco, il padrone nel senso assoluto della parola pare titubante nello sciogliere le riserve che lo angustiano dallo scorso giugno. Il peso, la responsabilità della vita della società sono pertanto sulle spalle di Franco Viviani. Al tecnico genovese, chiamato lo scorso anno a sostituire all’inizio della stagione il "defenestrato” Giacomo cosi il compito di pilotare la squadra e di tenere uniti i fili delle responsabilità della conduzione societaria. I problemi da affrontare nei giorni che ci separano dall'inizio del campionato sono molteplici, ma i più importanti ed immediati possono essere riassunti nella ricerca di disponibilità finanziarie per affrontare, immediatamente, i reingaggi e, dopo, l’acquisto di almeno due-tre giocatori per rafforzare la compagine. Incominciamo dai reingaggi, una questione che ogni anno suscita nell’ambito delle società polemiche, discussioni, ripensamenti. Viviani e Coscia hanno incominciato la scorsa settimana a tastare il polso ai giocatori partendo dalle giovani leve. Il contatto proseguirà nei prossimi giorni estendendosi ai "senatori”, vale a dire i giocatori che in passato godevano di contratti con almeno sei zeri. Il mister genovese nel tentativo di riportare l’AIessandria sui livelli del passato, eliminando il grave peso del deficit, è orientato verso una politica di austerity consistente nella riduzione degli stipendi dal 10 al 20 per cento. I primi approcci si sono risolti senza contraccolpi degni di nota. Il solo a tenere un atteggiamento intransigente è stato Alberti, il giovane libero, allontanato immediatamente affinchè esamini, con tranquillità, le offerte formulate. Il gruppo dei giovani pur facendo buon viso a cattiva sorte ha finito con l’accettare mettendo nero su bianco. Esaurita la fase di rodaggio si entra in quella assai più delicata del braccio di ferro con gli anziani le cui pretese, da quanto è trapelato lasciano poco spazio ad un accordo. I giocatori hanno "sparato” cifre pepate, dimenticando le prestazioni fornite la scorsa stagione quando la squadra si salvò più per demerito altrui che proprio. Viviani è in un vicolo cieco o quasi: accettare le domande oppure respingerle decisamente per fare comprendere ai ragazzi che l’epoca d’oro dell’Alessandria è finita. Il mister, contrariamente a quanto si pensa, è deciso a resistere, a non allargare i cordoni della borsa per evitare di proseguire sulla china discendente. «E’ necessario risanare la società se vogliamo veramente incominciare da zero per risollevarci. Accettare a scatola chiusa le domande dei giocatori significa proseguire sullo stesso metro del passato. Corriamo conseguentemente il pericolo di schierare dei ragazzi — commenta Viviani — se qualche giocatore intende proseguire nel suo braccio di ferro. Il momento è difficile, ma se ci sarà comprensione da ambo le parti è possibile raggiungere l’accordo necessario per iniziare in tranquillità la serie di gare che ci attende a partire dalla prossima domenica». L’intransigenza del generai manager quali risultati riuscirà ad ottenere? La risposta è difficile conoscendo l’atteggiamento di alcuni giocatori decisi a resistere sulla barricata. Le richieste formulate risultano assai lontane dalle offerte: la via di mezzo, al momento, pare chimerica. Gli atleti che conducono la danza fingono di ignorare il passato, si aggrappano disperatamente ai loro trascorsi per invocare un trattamento di privilegio. Hanno ragione, hanno torto? Riandando con la memoria alle prestazioni fornite nella scorsa stagione potremmo rispondere che si tratta di esagerazioni, di richieste inaccettabili. Un atleta può pretendere determinati vantaggi economici solo se sul campo dimostra capacità, attaccamento ai colori sociali. Purtroppo la maggioranza dei "nostri” ha fornito prestazioni alterne e, quel che più conta, sul mercato di luglio non ha trovato nessun acquirente. In altre parole significa che la quotazione ha subito un notevole ridimensionamento. Potremmo fare dei nomi ma preferiamo rimandare alla prossima settimana un discorso tanto delicato. Nel momento in cui la società cerca disperatamente di risollevarsi, i giocatori — pur non rinunciando agli emolumenti — devono dimostrare coerenza e responsabilità. Analizzando gli incontri sinora disputati non pare che nell’Alessandria operinocampioni, divi, da ripagare con centinaia di biglietti da mille. Un esame di coscienza si rende necessario per evitare di cadere nel ridicolo. Nelle società semiprofessionistiche gli stipendi superiore al milione di lire sono limitati a poche decine di giocatori che militano in società con ambizioni da promozione e non da retrocessione. Viviani e Trebbi oltre alla grana dei reingaggi hanno altri grossi problemi da affrontare, quelli della compagine. L’ultimo incontro disputato con il Derthona e vinto per 4-1 ha posto in chiara luce i limiti, gli interrogativi. L’Alessandria con l’attuale parco giocatori correrà gravi rischi. Bastasse la volontà per annullare i difetti non proseguiremmo il discorso critico iniziato nelle scorse settimane. La compagine mandrogna scende in campo con la stessa intelaiatura dello scorso campionato: unica variante l’immissione dell’ex comasco Giglio a fare coppia con Di Brino. I tecnici conoscendo le carenze cercano di ovviare agli errori strutturali insistendo su una manovra collettiva che vede i centrocampisti sostenere in continuazione le punte. Un lavoro oneroso che comporta oltre ad una adeguata preparazione atletica un discreto bagaglio tecnico onde evitare pericolosi sbilanciamenti in avanti a scapito della retroguardia, il filtro di centrocampo pertanto deve essere solidissimo, ben amalgamato, manovrare in perfetta sincronia. L’obiettivo è problematico da raggiungere in quanto richiede solidità di nervi oltre ad una sintonia naturale raggiungibile attraverso una lunga pratica di gioco collettivo. L’Alessandria per iniziare un nuovo corso punta essenzialmente sui giovani, su quella famosa linea verde rispolverata nello scorso campionato da Viviani. Sono appunto questi ultimi i punti carenti della compagine che ruota attorno a pedine ormai collaudate da lunghi anni di pratica calcistica. Un atleta alle prime armi, seppure dotato, deve fare esperienza, muoversi tra compagni capaci di consigliarlo, di insegnargli i trucchi del mestiere. Mancando le pedine idonee il ragazzo finisce per lasciarsi travolgere dagli avvenimenti al punto di accettare supinamente il fato. I giocatori come i frutti devono maturare pretendere il meglio subito è utopia. Una squadra giovane per crescere ha bisogno di tempo, ma il campionato con gli impellenti impegni ne concede poco per cui è necessario muoversi con cautela. I vari Giglio, Alberti, Pileggi, Baretta, Fiocchi, Marullo per citare i più noti sono sulla breccia da pochi campionati, alcuni sono nuovi alle scene calcistiche. Immessi nella realtà di una stagione ricca di incognite rischiamo di uscirne con le ali tarpate se al loro fianco non si mettono pedine giuste. La limitatezza dell’organico impone conseguentemente un rafforzamento immediato, tendente a porre i ragazzi nelle condizioni di muoversi in scioltezza e non con l’assillo dei risultato che tarda a giungere. Mister Viviani tra i suoi numerosi compiti ha quello di trovare gli uomini necessari per trasformare la squadra consentendo nel contempo la giusta valorizzazione dei ventenni. Sappiamo che il tecnico nei ripetuti contatti con l’ing. Sacco ha particolarmente insistito sul tasto, di vitale importanza per il domani della società. Purtroppo non siamo in grado di anticipare le risposte dell’industriale di Spinetta Marengo che sinora ha provveduto, seppure parzialmente, a liquidare i numerosi de biti contratti in passato. E’ stato compiuto un primo passo in avanti, ma molto resta da fare per riportare la normalità nell’ambiente. Il rafforzamento della squadra si rende necessario non solo per assicurare alla stessa un campionato di transizione senza contraccolpi pericolosi, ma per incentivare l’interesse dello sportivo. I travagli recenti e passati hanno decisamente influito sull’appassionato come dimostrato dall’ultima gara giocata al Moccagatta. Al derby hanno presenziato poco più di mille persone per un incasso complessivo di 2.400.000 lire: un’inezia considerato che siamo all’inizio della stagione. Il quadro si tinge di nero ricordando che la maggioranza dei presenti era di fede derthoniana e non alessandrina. Per risanare un’azienda come quella calcistica occorre la diretta partecipazione dello sportivo senza il quale è vano iniziare qualunque tipo di discorso. La simpatia, la stima della massa è ottenibile unicamente offrendo una contropartita, nel nostro caso il gioco. L’appassionato recandosi allo stadio intende assistere oltre che al successo dei beniamini ad esibizioni condite di agonismo.e, possibilmente di buona tecnica. Mancando i presupposti sceglie un’altra strada, dimentica i colori del cuore per dedicarsi ad altri hobby come sta accadendo per centinaia e centinaia di fans mandrogni delusi e amareggiati da quanto accaduto negli scorsi anni. L’Alessandria d'oggi non pare la squadra idonea a celebrare le nozze dell’avvenuta rappacificazione. La conferma si è avuta nel derby numero 2 con il Derthona, formazione di quarta categoria, alla ricerca della migliore quadratura in vista del campionato che inizierà il prossimo 19 settembre. Assente giustificato Dolso (il giocatore continua a risentire del colpo ricevuto a Tortona) i tecnici hanno spostato Baretta all’estrema destra per coprire le spalle a Giglio le cui proiezioni offensive creano vuoti davanti a Zanier; Pileggi invece con la maglia numero dieci partendo da centrocampo è sovente avanzato sulle linee laterali facendo spiovere al centro diversi palloni L’Alessandria impostata sul perno Borghi, mediano di spinta ha puntato, come di consueto, sulla solida barriera di centrocampo per costringere l’avversario ad avanzare con il rallentatore invece dei lunghi traversoni che solitamente pongono in difficoltà la retroguardia. La prima rete propiziata da Vanara e realizzata da Frigerio su calcio di rigore ha inizialmente celato le manchevolezze della compagine titubante nell’affondare i colpi contro un avversario claudicante in difesa. La volontà dei leoncelli di evitare il cappotto ha ben presto evidenziato la fragilità della compagine grigia apparsa incerta in alcuni uomini base come Giglio, Pileggi, Baretta, Ghezzi e Marnilo. «Ai ragazzi tremavano le gambe, afferma Viviani, l’impatto con il pubblico è stato choccante. Le incertezze hanno una motivazione ben individuabile. Ricordiamo inoltre le particolari condizioni del terreno molto soffice, che alla distanza ha pesato sui garretti ».Le considerazioni del tecnico possono anche essere valide, come la scusante dell’assenza di Dolso il cui apporto è notevole resta tuttavia la considerazione di base sulla limitatezza delle punte in fase conclusiva. Nel primo tempo Frigerio, attivissimo, Marnilo aiutati da Baretta e Borghi hanno chiamato in causa Domenghini in rarissime occasioni. Nella maggioranza dei casi si trattava di tiri telefonati a lunga gittata. Con difese più arcigne di quella tortonese sarà assai difficile andare a bersaglio, trovare la manovra collettiva per inserirsi nel varco giusto. Prendiamo Marullo le cui carenze tecniche sono macroscopiche indipendentemente dalla doppietta realizzata nella ripresa con la complicità dell’estremo difensore bianconero. L’unico merito del centravanti è di essere riuscito, contrariamente al passato, a sfruttare gli errori altrui. L’Alessandria pecca nel momento in cui deve concludere l’azione manovrata mancandogli il fromboliere, l’uomo pronto a cercare lo specchio della porta invece che insistere in dannosi dribbling. Per ravvivare una partita sul cui contenuto tecnico è meglio sorvolare, si è resa necessaria la zampata di quell’esperto giocatore che risponde al nome di Elio Vanara. Un sornione pronto a sfruttare ogni occasione per inserirsi in avanti e cercare la soluzione di forza. Il gol lo aveva cercato all’inizio della contesa, ma Trincherò lo bloccò in modo non troppo ortodosso: nella ripresa muovendosi sulla fascia di destra e stringendo al centro ha invece centrato il bersaglio con un tiro improvviso nel "sette” della porta. I grigi galvanizzati dall’inaspettato vantaggio hanno immediatamente messo a profitto il regalo mentre i tortonesi, centrati dal k.o. sono letteralmente scomparsi dalla scena. L’undici di Viviani e Trebbi è salito in cattedra andando a bersaglio con Marnilo. Il poker di reti è un ottimo biglietto da visita per rincontro di stasera con l’Albese, ma non è tutto. I langaroli, formazione assai più esperta del Derthona hanno una inquadratura solida e punte assai più insidiose. Per gli alessandrini sarà un test validissimo in vista dell’esordio della prossima domenica; validissimo sotto il profilo del gioco e del risultato. I mandrogni per superare il turno devono assolutamente vincere: il pareggio infatti qualifica gli albesi. Una specie di prova del nove per l’enigmatica squadra chiamata ad affrontare una stagione difficile, costellata da mille punti interrogativi. Vedremo stasera se la vittoria nel derby fu vera gloria o se invece si trattò di una passeggiata propiziata dagli errori degli avversari. L’Alessandria salvo imprevisti determinati da rinunce di ordine finanziario dovrebbe schierarsi con Zanier, Giglio, Di Brino; Borghi, Colombo, Vanara; Pileggi, Ghezzi, Marnilo, Dolso e Erigerlo, come a dire il meglio in attesa dei sospirati rinforzi autunnali (Il Piccolo - Il Gattopardo) RISULTATI 4ª giornata; Albese – Derthona 4-1 CLASSIFICA: Albese p.5, Alessandria 4, Derthona 1