Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1992/1993
Serie C1
18-04-1993 - Giornata: 28 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Chievoverona AC 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 64. rig. Serioli G.[A] 34. Gori [Ch]

Alessandria Calcio US Battistini Graziano, Bertotto Valerio, Maddè Emiliano [46. Bonadei Fabio], Zanuttig Andrea, Siroti Paolo, Tonini Devis, Perugi Paolo, Avallone Salvatore, Serioli Gianfranco, Gallo Fabio, Banchelli Giacomo [46. Zaniolo Igor] A disp.:Didonè Oreste, (P) D'Amico Alessandro, Gargioni Fabrizio All.: Mazzola Ferruccio

Formazione avversaria
CHIEVOVERONA AC: Zanin, Bassani, Moretto, D'Angelo, Maran, Sala, Tamagnini, Bracaloni [82. Spatari], Curti, Antonioli, Gori [57. Giacopuzzi]. A disp.: Cesaretti, Scardoni, Maraner. All.: De Angelis Carlo

Arbitro: Baglioni Duccio (Prato)
Note
Rigore parato al 50. a Serioli [A]. Ammoniti: D'Angelo [C], Perugi [A]. Angoli: 4-0. spettatori: 3.000 circa (2.418 paganti, incasso L. 44.324.000) Giornata calda, terreno in condizioni accettabili. Inizio gara ore 16.00

Commento
PARTITA DAI DUE VOLTI: E MAZZOLA S’INTERROGA Grigi: mancava solo la rabbia? “Se siamo quelli del primo tempo col Chievo, c’è da suicidarsi” “Paura? Se la squadra è quella che penso io, il calendario avrà un peso relativo sulla nostra classifica. Se invece è quella del primo tempo c ’è da suicidarsi”. Le parole, davvero sacrosante, sono di Ferruccio Mazzola, allenatore di una formazione che per 45’ ha letteralmente lasciato allibiti l’uomo che doveva guidarla dalla panchina e i tremila spettatori che avevano rinunciato alla gita domenicale per trascorrere il pomeriggio al “Moccagatta” . Sempre in ritardo sulla palla, i giocatori in maglia grigia; macinati da un Chievo incredibilmente disinvolto e sicuro in ogni occasione da far pensare, a parte la bravura degli uomini di De Angelis, ad un concorso di colpa degli alessandrini. Irriconoscibili Bertotto e Maddè, in cattive condizioni Banchelli, evanescente Gallo, fuori schema Perugi (costretto a tamponare le folate offensive del fluidificante Moretto). E gli altri, esclusi i difensori Tonini e Siroti, appena mezzo gradino sopra. Il Chievo a dettar legge, l' Alessandria a subire. Brutta domenica, con l’incubo dei risultati sfavorevoli alla formazione che stava perdendo, segnalati via radio dagli altri campi. Mazzola si è trattenuto a lungo con i giocatori, prima di presentarsi ai cronisti. Ma non è comunque riuscito a capire cosa diavolo possa essere accaduto ai suoi: “Primo tempo indecifrabile - osserva, allargando le braccia -, ci hanno letteralmente massacrati. La mancanza di Sabato, va bene, si è sentita, ma certo non si può giocare così. Il tasso tecnico del Chievo è superiore al nostro, non ci sono dubbi e, proprio per questo, bisognava interpretare la gara fin dall’inizio con la rabbia e la concentrazione del secondo tempo”. La disastrosa Alessandria della prima metà di gara, trova per fortuna (e paradossalmente) rabbia e stimoli giusti soltanto dopo aver sbagliato un rigore. E trova lo spiraglio buono con Serioli, che si fa perdonare il precedente errore dagli undici metri. Partita dai due volti, dunque, con i gialloblù veronesi che incantano nella prima parte dell’incontro e, oltre a macinare un buon calcio, costruiscono tre occasioni da rete prima di passare in vantaggio. C’è lo zampino di Bracaloni, per 45’ incontenibile, nell’azione - gol: palla filtrante per Tamagnini che controlla e al momento del tiro è agganciato da Bertotto. Dagli undici metri Gori spiazza Battistini col destro. Poi si cambia: Bonadei prende in consegna la fascia in cui scorrazza Moretto e Perugi cambia il fronte offensivo, anche per arginare le iniziative di Bracaloni. Già al 5’ della ripresa l’Alessandria avrebbe potuto pareggiare. Sala si oppone a Perugi in proiezione offensiva sulla sinistra e l’arbitro concede una seconda massima punizione. Ma dal dischetto, dopo il rifiuto di Zanuttig, Gianfranco Serioli sparacchia sulle gambe di Zanin. Per i grigi è il terzo errore consecutivo dal dischetto: una specie di maledetto record. Ma lo stesso centravanti alessandrino, circa un quarto d’ora dopo, infila di destro da due passi dopo essersi visto la sua precedente puntata ribattuta dal palo e dopo che una successiva conclusione di Perugi era stata respinta da un difensore. Due fiammate che esaltano i grigi e lo stadio. Ma non c ’è modo di provare a vincere. Il fuoco si spegne infatti presto e le due squadre finiscono per accettare il punticino. Poi è il momento delle riflessioni. Mister Ferruccio ad un certo punto ha anche pensato di aver sbagliato qualcosa nella preparazione e lo ha chiesto ai giocatori. La risposta? “Mi hanno detto - ha spiegato l’allenatore -che non c ’erano proprio con la testa. Qualcuno, come Banchelli che per tutta la settimana non è stato molto bene e come Bertotto, che potrebbe accusare il peso di una stagione impegnativa, ha pure messo in mostra problemi di natura fisica. Ma sarebbero stati tutti, da cambiare, alla fine del primo tempo. Nella ripresa, per fortuna, abbiamo accorciato il gioco e presidiato le fasce; ma soprattutto abbiamo giocato con lo spirito che ci ha permesso di mettere sotto il Carpi. Solo che, quella domenica, lo abbiamo messo in mostra fin dal primo minuto”. E a centrocampo, quando il Chievo era salito in cattedra, a rimetterci è stato Fabio Gallo, protagonista in negativo di una giornata che di positivo ha avuto solo il risultato. Qualcuno, vista l’aria che tirava, ha addirittura reclamato a gran voce l’inserimento di Didonè, uno dei supercontestati della prima fase della stagione. Mazzola, su questa vicenda, ha una sua convinzione: “Gallo ha lavorato troppo, in mezzo al campo, ha ballato e ha dovuto correre per cercare di prendere il pallone: non è il suo mestiere. Anche di questo abbiamo parlato, a fine partita”. E ora si continua. Con l’incognita del calendario, condizionato dalla radiazione dell’Arezzo, travolto da un fallimento annunciato. I segni sulla classifica sono evidenti, ma è proprio vero che l’Alessandria ci ha guadagnato? Il mister, in realtà, non è pessimista. E ammette: “La situazione è a noi favorevole, ma questo non deve indurci a fare troppi pensieri. Le trasferte? Non è quello il problema: possiamo fare punti anche fuori casa. Conta lo spirito con cui si gioca”. (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) Al Moccagatta il Chievo, in vantaggio grazie a un calcio di rigore, fa tremare l'Alessandria PER I GRIGI UN PAREGGIO CON BRIVIDO Serioli fallisce ancora dal dischetto e poi firma l'1-1 Un pareggio (1-1) risicato e sofferto quello ottenuto dai grigi col Chievo Verona. Mazzola aveva chiesto un successo per scrollarsi di dosso lo spauracchio retrocessione, ma la squadra ha dovuto faticare sette camicie per raddrizzare il risultato. Per di più, dopo il calcio di rigore fallito da Serioli all'inizio del secondo tempo, molti tifosi hanno temuto che l'Alessandria uscisse sconfitta dal Moccagatta per la seconda volta nella stagione. Il Chievo si è dimostrato ancora una volta collettivo ordinato e sornione, capace di un pressing asfissiante a centrocampo e di precise e veloci triangolazioni. Proprio su una delle tante incursioni è venuto il gol del vantaggio dei veneti. Tamagnini servito sulla destra da Bracaloni ha anticipato Bertotto ed ha cercato il pallonetto, ma il terzino lo ha steso in area. Dal dischetto con freddezza ha realizzato l'ex derthonino Gori, rientrato dopo tre mesi di inattività. «Una squadra indecifrabile quella del primo tempo - ha tuonato Mazzola -. Per fortuna nella ripresa la musica è cambiata. E mi auguro che nelle prossime gare i ragazzi non cadano più in certi errori. Sarebbe un peccato gettare al vento tutto quello che di positivo è stato costruito fino ad oggi». In effetti, la strigliata del tecnico durante l'intervallo ha ridato tono alla squadra: si sono rivisti Avallone e Zanuttig, sia in fase di interdizione che di costruzione. Ma azzeccata è stata anche la staffetta Bonadei-Maddè e Zaniolo-Banchelli, effettuata sin dall'inizio di ripresa. L'inserimento del terzino ha consentito a Perugi, relegato in difesa, di sganciarsi sulla fascia sinistra, mentre il giovane attaccante ha messo in più d'una occasione in difficoltà la retroguardia veneta. Ancora sottotono Gallo, che ha spaziato molto a ridosso della linea mediana, dando però poco apporto in fase offensiva. A centrocampo non poco ha pesato l'assenza di capitan Sabato. Qualche spicciolo di cronaca. Al 10' Zanuttig su punizione calcia forte, ma la palla finisce a lato. Due minuti dopo Bracaloni lancia Tamagnini che in diagonale, a portiere battuto, mette di poco a lato. Al 18' un pallonetto di Gori lambisce la traversa. Al 34' Bertotto mette giù Tamagnini a un passo dalla porta, Gori dal dischetto è implacabile. Nella ripresa per atterramento in area di Perugi anche i grigi beneficiano della massima punizione, ma Serioli fallisce, proprio come tre settimane fa contro la Carrarese. Il centravanti batte forte e centrale, il portiere respinge coi piedi. Serioli si fa però perdonare al 64': raccoglie un pallone in arca e calcia a rete, ma la palla colpisce il palo; raccoglie Perugi che tenta il tiro, ma un difesnore respinge. Il centravanti è il più lesto di tutti e questa volta da due passi mette in rete la palla dell' 1 a 1. I sostenitori locali lasciano lo stadio un po' delusi e molto preoccupati. E il timore è giustificato: delle cinque gare che restano da disputare, 4 sono trasferte «terribili». (La Stampa - Ed. Sport - Piero Abrate) RISULTATI: Carpi – Palazzolo 1-0 Como – Empoli 2-1 Leffe – Carrarese 3-1 Massese – Ravenna 0-1 Pro Sesto – Triestina 3-1 Siena – Sambenedettese 0-0 Vis Pesaro – Spezia 2-2 Vicenza riposa CLASSIFICA: Ravenna p.38; Vicenza 35; Empoli 32; Triestina 30; Como 29; Chievo° 28; Pro Sesto 27; Leffe 26; Alessandria°, Vis Pesaro, Carrarese°, Palazzolo° 24; Siena°, Massese, Sambenedettese, Spezia° 22; Carpi 19 ° (Una gara in più) Arezzo ritirato Il punto sul campionato Con la sosta pasquale la classifica è stata stravolta dall'annunciato ritiro dell'Arezzo. Colpo in trasferta del Ravenna a Massa Carrara che ha consentito alla capolista di mantenere la leadership nel girone e ha incrementato il proprio distacco sulla terza in classifica grazie alla sconfitta dell’Empoli a Como, sconfitta pesante mentre per la formazione di Burgnich un successo che è servita per il morale: le reti, tutte nella prima parte di gara, sono state siglate da Bressan, Galante e Pedone. Lo Spezia con una gara tutta difesa e contropiede è andata ad un passo dalla vittoria sul campo della Vis Pesaro: i padroni di casa hanno raddrizzato il match negli ultimi dieci minuti di gara grazie a Turchi e Gasperini.