Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1974/1975
Coppa Italia
08-09-1974 - Giornata: 3 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta
Girone Eliminatorio


Alessandria US - Fiorentina ACF 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 15. aut. Maldera (II) A.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi [78. Faedda Giovanni], Snidaro Gian Carlo, Baisi Sergio Pietro, Franceschelli Paolo, Dolso Arrigo [63. Dalle Vedove Giampiero] A disp.:(P) Croci Claudio All.: Castelletti Sergio

Formazione avversaria
FIORENTINA ACF: Superchi, Pellegrini Ennio, Roggi, Guerini, Brizi, Ghedin, Caso, Antognoni, Desolati [41. Saltutti], Merlo, Speggiorin (I) Walter [81. Cappellini]. A disp.: Mattolini All.: Rocco Nereo

Arbitro: Gussoni Cesare (Tradate) [Paladino, Barazzoni]
Note
Ammonito Dalle Vedove [A], Angoli: 6-6. Spettatori: 12.000. Giornata di sole, temperatura estiva, terreno un po' sconnesso. Inizio gara ore 17.30

Commento
I VIOLA PER VINCERE SUDANO E S'INTOSSICANO Sofferta vittoria della Fiorentina che passa al «Moccagatta» con una punizione di Speggiorin deviata in rete da Maldera © Miraco lo so salvataggio di Brizi sulla linea di porta su un’incornata di Dalle Vedove © I grigi meritavano ampiamente la divisione della posta © Le lacune di Dolso e le paure di Colombo © Castelletti Ce i tifosi) soddisfatti dell’esibizione dell’undici sul quale pesa l’assenza di Reja L'Alessandria esce dalla scena della Coppa Italia (la qualificazione della Fiorentina, favorita dallo scivolone del Palermo appare certa) con molto onore. Dalla sorte non ha avuto neppure un briciolo di aiuto, ma è proprio tale considerazione ad accrescere i meriti della compagine guidata da Castelletti. Con lo stesso organico dello scorso campionato - soli inserimenti di Vanara e Franceschelli ma l’ esclusione di Reja messo k.o. dall’infortunio subito ad Acqui il giorno di ferragosto - i grigi si sono inseriti nella nuova realtà della serie professionistica senza patire eccessivamente il ’’salto”. Le matricole non hanno mai vita facile in quanto il processo di ambientazione richiede oltre ad un buon bagaglio tecnico una concentrazione immediata senza la quale si precipita nel caos. Castelletti può ben dirsi soddisfatto di ciò che sinora ha fatto e altrettanto possono ribadire i giocatori. Le conferme sono venute dal trittico di partite con il Foggia, il Palermo e la Fiorentina. Sulle prime esibizioni abbiamo lungamente parlato la scorsa settimana; soffermiamoci sulla partita clou disputata al Moccagatta contro l’undici viola, una compagine che vanta diverse ’’gemine” per la futura nazionale italiana. Hanno vinto i toscani di stretta misura, ma ciò che interessa è il comportamento degli alessandrini davanti ad una squadra che sarà senz’altro tra le protagoniste del prossimo campionato di serie A. Per capitan Barbiero e compagni era un po’ la prova della verità dopo l’imprevisto scivolone di Palermo. Diciamo subito che i grigi non hanno demeritato anzi, sono usciti dal campo un po’ amareggiati per non essere riusciti a raccogliere ciò che avevano seminato durante l’arco dei novanta minuti. L’Alessandria non meritava certo la sconfitta in particolare se si analizzano i novanta minuti, fotogramma per fotogramma. IL GIUDIZIO DEI TECNICI. DEI GIORNALISTI E DEGLI SPORTIVI, sono stati unanimi nel riconoscere all’undici locale una grinta che certamente tornerà utile nel prossimo campionato di serie B. Castelletti è riuscito insomma ad ottenere una resa più che soddisfacente anche se deve "limare” il centro campo che continua a denunciare lacune. E’ indubbio che contro i viola sono state commesse delle ingenuità che il tecnico ha rilevato. La più grave è l’abitudine di guardare più il pallone che il compagno per cui sovente si assiste a passaggi in zone morte. Clamoroso poi Per. rore di Vanara che ha avuto sul piede la palla del pareggio. Rivediamo l’azione. Volpato al 41’ avanza sulla destra poi apre improvvisamente sull’accorrente Vanara proveniente dalle retrovie. La palla filtra e l’alessandrino ha davanti a sè la porta spalancata; potrebbe avanzare ancora di qualche passo per fiondare deciso o costringere Superchi all’uscita, invece... Il mediano incredibilmente appog. già il pallone sulla sinistra dove non c’è anima viva e la possibilità di riequilibrare le sorti sfuma in modo incredibile. Di passaggi sbagliati ce ne sono sta. ti molti, pure da parte fiorentina, il che dimostra che i riflessi, sotto sforzo, non sempre sono cristallini. Veniamo all’analisi dei singoli giocatori che il mister ha impegnato nella partita. Incominciamo da Pozzani battuto da Speggiorin con la involontaria collaborazione di Maldera il quale ha deviato la sfera con un braccio mettendo fuori causa il compagno. Pippo non troppo impegnato nel primo tempo si è brillantemente confermalo nella ripresa quando le punte viola, in fase di contropiede, si sono presentate in area mandrogna decise a consolidare il bot. tino. L’estremo difensore al 55’ è chiamato in causa per due volte nello spazio di pochi secondi. Saltutti fuggito sulla destra lo impegna con un forte tiro che Pozzani non trattiene: libera Va. tiara in angolo. Sul calcio d’angolo la palla giunge a Caso che saetta in diagonale alla sinistra e in questa occasione Pozzani è veramente ottimo nel respingere con il palmo della mano. Si ripete poi al 60' su una nuova stangata di Merlo. Il capolavoro lo compie al 68’ quando Saltutti superato in velocità Colombo si presenta solo davanti al portiere. La situazione è veramente critica, ma Pippo con una uscita disperata quanto tempestiva riesce ad intercettare in tuffo la sciabolata del gigliato. Diciamo che un otto sulla pagella gli spetta di diritto. MALDERA AVEVA UNO DEI COMPITI PIU’INGRATI: controllare Speggiorin che è un cliente piuttosto indigesto. L’alessandrino ha faticato e, non poco. Sovente è ricorso a strattoni ed in qualche occasione ne ha abusato, come nel primo tempo. Fortunatamente Gussoni non ha visto o ha preferito lasciare correre in quanto esistevano gli estremi del calciò di rigore. Se è giustificabile il nervosismo in fase difensiva restano i nei di sempre per quanto concerne l’appoggio alle punte. Non si spiegano le incertezze quando lo stesso opera sulle fasce laterali. Tenendo presente che dispone di una "castagna” tutt’altro che disprezzabile è logico domandarsi perchè indugia, rallenta il gioco o cerca immediatamente lo scambio con il compagno. Una maggiore decisione non guasta tanto più che nel calcio le incursioni improvvise sono anche le più fruttifere. Per Di Brino impegnato sul tornante Caso il discorso è diverso. Il ragazzo è alla ricerca della condizione migliore. Per il momento cerca di supplire alle deficienze avvalendosi della inesauribile riserva di fiato. Interviene su ogni palla, è pronto all’inserimento, ma gli fa difetto la sicurezza. Un Marcello al sessanta per cento della forma, ma che dovrebbe presentarsi al via nelle migliori condizioni. Molto atteso era Vanara che Castelletti aveva messo alle costole di Antognoni. Il fiorentino, si sa non è l’ultimo arrivato. L’unico neo sono le pause che si concede. Elio lo ha tenuto quasi sempre sotto sorveglianza approfittando delle pause per portarsi in avanti. Sulla fascia centrale tuttavia ha compiuto una serie di errori non indifferenti in particolare quando appoggiava la palla sui compagni. Conoscendo l'esperienza dell’ex perugino si deve concludere che il caldo e la fatica hanno inciso in maniera imprevista. Per lo stopper Colombo il discorso è diverso anche se con Desolati ha visto i sorci verdi. Sulla psiche dell’alessandrino ha inciso il timore riverenziale per il titolato attaccante viola che, come sottolineava Castelletti « ha una valutazione di centinaia di milioni ». Il timore di sfigurare, di essete ridicolizzato ha fatto si che i: buon Antonio giocasse con i nervi a fior di pelle. La realtà si è dimostrata meno grama del previsto, ma alla resa finale la prestazione del grigio è risultata insufficiente. Conoscendo lo stopper si sa che in campionato saprà comportarsi in ben altro modo. TRANQUILLO E GALVANIZZATO E’ APPARSO Barbiero al quale, evidentemente, la caratura dell’avversaria non provoca alcuna emozione. ”Baffo” ha agito con la consueta disinvoltura davanti a Pozzani bloccando in più di una occasione le fiondate offensive dei toscani. L’esperienza gli consente di supplire alla non più verde età, calcisticamente parlando. Non al meglio della condizione Manueli al quale Castelletti ha affidato un compito particolarmente duro per consentirgli, in ultima analisi, di meglio evidenziare le sue doti. Un ruolo al quale deve assuefarsi per rendere al meglio. Non è la prima volta che scriviamo su Gigi: mezzi atletici e tecnici sono dalla sua parte. Deve solo insistere, non abbattersi se non riesce a concretizzare la mole di gioco. L'importante è insistere, trovare la posizione idonea o meglio il trampolino non solo per effettuare scorribande sulle estreme, ma inserirsi negli spazi che si liberano al centro. Il campionato che sta per iniziare, come ribadito in altre occasioni, deve risolvere molti dubbi sulle effettive capacità del ragazzo. Ed eccoci al regista, a Volpato che è un po’ l’uomo faro della squadra. In passato ed in più di una occasione ha ribadito di essere il cervello del collettivo. Particolarmente attesa la prova con la Fiorentina. Diciamo che Volpato non ha brillato di viva luce anche se — e bisogna riconoscerlo — si è sfiancato in un duro lavoro di raccordo. Proprio il gran correre, il non tirare il fiato si è ripercosso negativamente sull’atleta che si è intestardito in alcune incursioni passando proprio dove maggiore era la consistenza del blocco difensivo viola oppure fallendo alleggerimenti veramente elementari. Le attenuanti per giustificarlo non mancano. Innanzitutto si fa sentire l’assenza di Reja rigido controllore della metà campo. Con un uomo come Edoardo forte nei contrasti e freddo nell’impostazione, Volpato si muove con maggiore scioltezza senza il patema d’animo di trovarsi scoperto alle spalle. L'equilibrio è venuto meno anche perché Vanara non possiede le stesse caratteristiche dell'ex palermitano. Nessun allarme pertanto se il regista non sempre è riuscito a manovrare con l’accortezza che gli si riconosce. Le punte di diamante alessandrine - se ad ottobre non giungerà un nuovo fromboliere pure sotto forma di prestito - restano Baisi e Franceschelli. Del centravanti si conoscono pregi e difetti. BAISI HA INIZIATO SENZA TENTENNAMENTI in quanto lo sorregge l’esuberanza di Franceschelli. Il fromboliere grigio si muove in continuazione, cerca spazio spostandosi a centrocampo per poi ripartire in velocità. Dovrebbe insistere maggiormente nelle conclusioni di piede anche quando è al limite dell’area visto che Franceschelli è piuttosto titubante nel cercare la via della rete. Sul giovane ex varesino i pareri sono discordi anche se allo stesso si riconosce una grande vitalità unita al desiderio di trovare un rilancio a livello professionistico. Difende con decisione la palla, entra negli spazi senza preoccuparsi troppo degli stinchi, ma indugia al momento del tiro a rete. Perché tanto indecisione? A Castelletti il compito di convincere il ragazzo ad osare maggiormente. La Fiorentina ha praticamente operato con un uomo in più: lo hanno constatato in molti. Il giocatore che godeva di maggiore libertà era Guerini il quale ha operato per gran parte della gara indisturbato in quanto Dolso gli concedeva libertà di manovra. Il viola in fase di avanzamento dei compagni si sganciava senza l'assillo dell’avversario alle calcagne. Arrigo che sa giocare assai meglio di quanto ha evidenziato nella parte precampionato — se si eccettua la partita di Acqui Terme — non partecipa quasi mai agli inserimenti collegiali preferendo il gioco personale. Come sottolineato in altre occasioni non bastano alcuni preziosismi per giustificare una prestazione piuttosto giù di corda. Il mister è ad una svolta: accetta di assecondare il ragazzo o corre ai ripari sfruttando, in attesa che Dolso ricuperi, la maggiore freschezza del diciannovenne Faedda. Il ragazzo inserito nella parte finale della contesa ha portato una ventata di dinamismo consentendo ai compagni di operare alcune conclusioni di rilievo. Non possiede il fiuto del gol. ma sa impostare, sa vedere l’uomo smarcato che ha maggiori possibilità di offendere. Non possiede il fisico per affrontare le incognite del lungo cammino, ma al momento attuale e, con i terreni asciutti, l’apporto che è in grado di dare è certamente notevole. La disamina si chiude con Dalle Vedove entrato in sostituzione di Dolso. Il centrocampista non ha nelle gambe i novanta minuti, ma riesce a rendersi pericoloso per gli improvvisi avanzamenti che lo trovano sempre all’appuntamento con la palla. Per due volte si è presentato davanti a Superchi e, nella seconda in particolare, meritava maggiore fortuna. Riassumendo, un’Alessandria non al meglio, ma che promette un campionato onesto e con molte soddisfazioni per i tifosi. Il torneo scatta il 29 settembre: il tempo per mettere a punto la macchina grigia non difetta. L’IMPORTANTE E’ GIUNGERE AL VIA NELLE CONDIZIONI migliori per non perdere colpi nei confronti degli avversari che hanno gli stessi obiettivi della salvezza. 1 grigi questa settimana riposano: dopo l’amichevole di mercoledì ad Ancona rientreranno in sede. Il segretario Ciceri è al lavoro per allestire un'amichevole per il prossimo sabato. Doveva venire il Napoli, ma all’ultimo momento Janich ha risposto negativamente. Trattative sono state avviate con i campioni d’Italia della Lazio, ma per il momento non c’è nulla di concreto. Domenica prossima intanto Castelletti tornerà a Firenze per visionare la Ternana che affronta i gigliati: domenica 22 spetterà ai grigi recarsi a Terni per l’ultima di Coppa Italia. Un provino importante in vista della prima trasferta in quel di Como. Per l’esordio Castelletti spera di ricuperare Reja che si allena, ma al momento attuale è ancora difficile sapere se il centrocampista sarà nelle condizioni ideali per sottoporsi ad uno sforzo che sarà notevole. Qualora non fosse disponibile l'esordio sarà rinviato alla seconda di campionato (e prima casalinga) con il Perugia (Il Piccolo - Il Gattopardo) I VIOLA AD ALESSANDRIA, MOLTO GIOCO, UN GOL SOLO La rete decisiva nata da un calcio di punizione di Speggiorin deviato da Maldera. Merlo e Antognoni in evidenza fra i viola di Rocco La Fiorentina passa per uno a zero e l'Alessandria subisce, ma non ne resta travolta. Non ha importanza il fatto che ad un certo punto i viola avrebbero potuto passare in vantaggio in misura ben più robusta, che il divario della classe e dell'esperienza fosse tutto dalla loro parte e che il ritmo, molto spesso, pure, e che la Fiorentina abbia sfiorato più d'una volta il gol. Conta, piuttosto, che l'Alessandria abbia perso la partita con un minimo scarto e sia stata infilata soltanto su calcio di punizione, che, nel caso specifico, il tiro sia risultato beffardo e forse casuale o deviato. Le buone intenzioni contano pochino, e la squadra di Rocco ne ha dimostrato tante, ma in misura maggiore contano i risultati ottenuti e, di questi, il calcolo è presto fatto e risulta abbastanza scarso per i viola. Fiorentina ancora in ritardo, allora? Oppure l'Alessandria che sa vendere bene la sua pelle di neopromossa? Forse le due cose insieme, con buona pace della superiore attrezzatura viola. Rocco, infatti, dispone di uomini che fanno letteralmente paura, anche se non sono ancora al massimo della forma (i nomi sono tanti, basta citare Caso, Guerini, Roggi e Speggiorin, lasciando a parte Antognoni) e danno spesso l'impressione di tutto travolgere. Davanti, le «punte» affondano sempre con disinvoltura e Merlo regge con una dinamica ed una precisione già notevoli il centrocampo. Quando tutta la squadra avrà preso il passo giusto e tutti saranno in possesso del fiato per i 90 minuti, la Fiorentina di Rocco (che tra l'altro, può permettersi di tenere in panchina un tipo della «verve» di Saltutti) sarà in grado di recitare senza troppe difficoltà la parte che tutti concordemente le assegnano per il campionato. Squadra in rodaggio avanzato e con le individualità di cui abbiamo detto. Ce ne sarebbe stato abbastanza per mettere irrimediabilmente sotto l'Alessandria. Invece no. Chiaro che per lungo periodo i grigi hanno subito l'offensiva e la pressione con un certo affanno (il salto dalla serie C alla Fiorentina è piuttosto brusco e tale da mettere in difficoltà anche psicologiche), ma hanno anche saputo rispondere in maniera positiva. Hanno incassato il gol al 15' (chissà che grandinata hanno temuto!) e possono anche recriminare. Vanara, dal limite dell'area, tratteneva vistosamente Merlo per il braccio, cosa indispensabile per non farlo battere a rete a colpo sicuro. Punizione con tante proteste, con Speggiorin che continuava a far rilevare all'arbitro che la barriera (in particolare Volpato) non era al posto giusto. Finalmente, il tiro, con una parabola che ai correggeva beffardamente per strada. Sembra che il pallone sia stato deviato da Maldera, per quel tanto che bastava per mettere fuori causa Pozzani, già in ritardo per conto suo. Quindi, si può addirittura parlare di autorete. Vita dura per i grigi, nell'improbabile tentativo di rimontare. Innanzitutto perché la Fiorentina sapeva difendersi con duttilità e durezza al momento opportuno (specie per quanto riguardava Pellegrini, arcigno al massimo) e poi perché, tutte le volte - ed erano tante - che passava al contrattacco, i suoi piccoli «mostri» scendevano come nel burro, senza arrivare a concludere, però. Sul piano delle conclusioni, d'altra parte, anche l'Alessandria aveva le sue brave difficoltà. A centrocampo c'è Volpato che ragiona e, fin che il fiato l'ha retto, ha cercato d'imbeccare al meglio quelli che hanno il compito di puntare a rete. Ma Dolso gioca piuttosto indietro, non entra nel vivo e cerca anche lui di «suggerire». Manueli, vivacissimo, non basta da solo e Franceschelli te. Fra tutti, non sono riusciti i oggi la scoperta non è avvenuto quasi mai a creare le premesse per il pareggio ed a Superchi è bastato un diligente ed attento lavoro per fermarli. In una sola occasione l'Alessandria si è dimostrata veramente pericolosa e cioè all'81' per merito di Dalle Vedove. Dopo un traversone di Volpato, quest'ultimo veniva a trovarsi liberissimo e batteva a rete di testa, ben oltre un Superchi ormai superato. Ma sulla linea respingeva Brizi, ed il pubblico sostiene che l'Alessandria dovrebbe giocare il suo campionato senza troppi problemi. In tribuna, Bearzot, Tagnin e Righetti, spettatori di lusso, molto interessati soprattutto alla prova dei ragazzi di Rocco. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) RISULTATI: Palermo – Ternana 0-1 CLASSIFICA: Fiorentina p. 4, Ternana 3, Alessandria, Palermo 2, Foggia 1.

Girone Eliminatorio

Alessandria US - Fiorentina ACF 0 - 1 (0 - 1)

RETI:

15. aut. Maldera (II) A.[A]

Alessandria US

Formazione avversaria

FIORENTINA ACF: Superchi, Pellegrini Ennio, Roggi, Guerini, Brizi, Ghedin, Caso, Antognoni, Desolati [41. Saltutti], Merlo, Speggiorin (I) Walter [81. Cappellini]. A disp.: Mattolini All.: Rocco Nereo

Arbitro: Gussoni Cesare (Tradate) [Paladino, Barazzoni]

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