Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1974/1975
Serie B
27-10-1974 - Giornata: 5 - Grosseto - Comunale


Arezzo US - Alessandria US 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 73. Villa [Ar] 90. Dalle Vedove G.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro [67. Franceschelli Paolo], Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Unere Giuseppe All.: Castelletti Sergio

Formazione avversaria
AREZZO US: Ferretti, Zazzaro, Vergani, Righi, Marini, Cencetti, Villa, Pienti [46. Maggioni], Di Prete, Odorizzi, Muiesan. A disp.: Candussi, Tombolato. All.: Landoni Graziano

Arbitro: Ciulli Massimo (Roma).
Note
Giocata sul campo neutro di Grosseto. Espulso 61. Muiesan [Ar]. Ammonito Cencetti [Ar] Spettatori: paganti 2.749 più 1.200 abbonati dell'Arezzo per un incasso di 6 milioni 292 mila lire. Inizio gara ore 14.30

Commento
DALLE VEDOVE COME CESARINI SALVA I GRIGI PUNENDO L'AREZZO Sul campo neutro di Grosseto l’Alessandria, dopo avere sfiorato il successo, ha rischiato il ’’cappotto” © Annullato un gol a Colombo, l’arbitro sorvola su un atterramento di Dalle Vedove © Manueli, tartassato da Cencetti e Mujesan (espulso), ha seriamente impegnato Ferretti © Il vantaggio numerico ha condizionato i grigi Il pareggio soddisfa, esordisce Castelletti a fine partita, ma se penso ai primo tempo, dico che puntavo sulla vittoria con sicurezza. L’arbitro ha annullato il gol di Colombo, ha sorvolato su un rigore, Manueli c Dalle Vedove hanno mancato per un soffio la rete. Non sono mancate le occasioni ». Sui neutro di Grosseto, pavesato di bandiere e striscioni amaranto, l’Alessandria ha rischiato la sconfitta dopo avere dominato a lungo l’avversario. Per rimediare ad un bruciante contropiede di Villa (un ex) c’è voluta la prodezza finale di Dalle Vedove proprio in zona Cesarini Il tanto temuto Arezzo si è dimostrato, alla prova pratica, meno monstre di quanto si teneva alla vigilia; ha annaspato per almeno settanta minuti su novanta; ha evidenziato una difesa incerta e titubante ogni qualvolta Baisi, Manueli e Dalle Vedove si muovevano in avanscoperta. Per la matricola Alessandria un'occasione sciupata, ma anche la conferma che l'undici possiede le qualità per raggiungere, senza eccessivi rischi, il tanto sospirato traguardo della salvezza. Osservando la classifica, dopo la quinta giornata, si notano formazioni in netta difficoltà. Si tratta per lo più di complessi che sono costati centinaia e centinaia di milioni di lire, ma che non sono riusciti a trovare l’amalgama indispensabile per divenire veramente grandi. L’Alessandria che non ha molte ambizioni, può ritenersi soddisfatta del cammino sinora compiuto. La media di un punto per domenica depone nettamente a suo favore, li confronto con l'Arezzo — come sottolineato alla vigilia dal mister — giungeva in un momento particolarmente delicato per i ragazzi del presi" dente Montaini. Occorreva molta accortezza per evitare il tracollo. Partendo da tali presupposti Castelletti ha varato una formazione piuttosto guardinga, mantenendo nella metà campo avversaria Baisi e Manueli ai quali dava manforte Dalle Vedove smanioso di dimostrare le reali capacità. Centrocampo abbottonatissimo anche perchè i toscani operavano con Villa e Mujesan come prime punte, con alle spalle Zazzaro e il pericoloso Di Prete, in veste di centravanti arretrato, sempre pronto ad inserirsi al momento del tocco finale. Per imbrogliare la matassa a Landoni il tecnico alessandrino aveva approntato le seguenti marcature; Maldera su Muiesan, Di Brino sull’ex grossetano Di Prete, Colombo su Villa, Vanara su Odorizi e Volpato su Pienti. Sull'opposto fronte Baisi ha davanti Marini. Manueli il troppo nervoso Vergani e Dolso il tecnico Zazzaro che approfitta della posizione prudenziale dell’alessandrino per giostrare affiancato a Pienti. Dalle Vedove e Righi si riservano a distanza, ma l’aretino è sempre pronto ad attenderlo in zona per chiudergli il passo. Sostenuto da oltre due mila tifosi, l’Arezzo non ha altra strada che di aggredire i grigi per scombussolarne i piani, ma il compito si rileva oltremodo improbo. Colombo fa buona guardia su Silvano Villa che, essendo all'esordio stagionale smania dal desiderio di fare piegare la schiena a Pozzani mentre Maldera ha buon gioco su un Muiesan che appare sin dalle prime battute piuttosto nervoso. L’ALESSANDRIA CHE HA COME OBIETTIVO la divisione della posta, controlla con discreta facilità anche perchè Vanara e Dolso dimostrano, sin dalle prime battute, di non volersi lasciare abbindolare dai diretti antagonisti. Prendete ad esempio Dolso che in fase difensiva si batte con il coltello tra i denti poi, scatta deciso verso il centrocampo per appoggiare il pallone verso le punte: è un bello spettacolo da vedersi. Gli amaranto esauriscono ben presto le cartucce proprio perchè i centrocampisti non concedono tregua: recuperando i palloni nella loro area avanzando verso la rete di Ferretti dove, nel frattempo, Manueli e Baisi ’’allargano” per consentire l’inserimento di Dalle Vedove che percorre il campo in lungo c in largo. L’alessandrino in procinto di essere trasferito al Monza, intende dimostrare di meritare la serie B c ci riesce. Muovendosi in continuazione cerca il corridoio libero, si incunea concludendo di piede o di testa. Con il trascorrere dei minuti l’Alessandria accentua il ritmo grazie anche alla giornata di vena di Manueli il quale ’’salta” con facilità Vergani stangando da ogni posizione. Solo i difensori, Maldera e Di Brino appaiono titubanti al momento di sfruttare le fasce laterali. Alarcello in posizione più avanzata gioca, come si suol dire, con il cuore in mano, ma gli difetta la chiarezza e la precisione di un tempo. Per Maldera abile a difendersi si assommano le riserve in fase propulsiva. Potrebbe avanzare con maggiore decisione, cercare ti tiro da fuori area, ma preferisce non rischiare. I grigi nonostante le pecche tengono e passano al 10’ con una rapida incursione di Colombo, il quale superato Villa avanza con decisione. Lo stopper al limitare dell’area scambia con Baisi quindi calcia con freddezza sorprendendo Ferretti. Inspiegabilmente Ciulli annulla per un presunto fuori gioco, non si sa bene di quale giocatore alessandrino. Le proteste sono inutili in quanto il direttore di gara aveva fischiato un attimo prima che la palla si insaccasse. L’Alessandria non accusa il colpo e, dopo una prodezza di Pippo (uscita alla kamikaze sui piedi di Villa) riparte. E’ Manueli a liberarsi di Vergani sulla destra e a crossare al centro dove Baisi, di testa, alleggerisce sull’irrompente Dalle Vedove. A Righi non resta che agganciarlo ad un piede mandando nel contempo la palla in calcio d'angolo. 11 rigore è macroscopico. ma Ciulli non è in vena di concessioni per cui il gioco prosegue. L'onnipresente Dolso oltre a tenere a bada le punte aretine, si inserisce prepotentemente in avanti creando più di un pericolo ed è proprio su un corner battuto da Arrigo che, Dalle Vedove, si eleva più alto di Ferretti colpendo di testa la sfera che si smorza a pochi centimetri dal montante. L’Arezzo appare nettamente in difficoltà ma poi, si scuote mancando a sua volta la conclusione. Villa batte una punizione cd Odorizi raccoglie appoggiando astutamente su Mujesan che, di testa scodella la palla all'accorrente Pienti che staffila con decisione: il pallone centra in pieno la traversa tornando in gioco. Il pericolo scuote gli alessandrini i quali ripartono facendo scricchiolare l'impalcatura amaranto nonostante a Volpato manchi la lucidità nei passaggi finali. E’ tuttavia il regista ad imbeccare Manueli che di testa smista a Dolso che scende sulla fascia poi traversa: Manueli al volo raccoglie e spara facendo sibilare la palla a filo di palo. Scrosciano gli applausi per la veloce e pericolosa azione dei grigi. L’Alessandria ha nuovamente in mano il bandolo della matassa e preme disperatamente sull’acceleratore convinto di --riuscire, prima o poi a fare breccia. Ci riprova Manueli il quale approfittando di un rimpallo favorevole scende veloce verso Ferretti. L’ATTACCANTE HA UN SOLO UOMO che gli contrasta la corsa: Cencetti. Il libero lo affronta rudemente colpendolo ad una caviglia. Manueli ruzzola pesantemente sul terreno tanto che per rimetterlo in... piedi intervengono sia il prof. Mazza che il massaggiatore Vigano. L’arbitro Ciulli non esita un solo istante ad estrarre dal taschino il cartoncino giallo. Un fallaccio che meritava ben più grave sanzione. Sfumata la possibilità di andare in gol l'Alessandria rinvia l’appuntamento nella ripresa. Landoni corre a sua volta ai ripari chiamando in campo Maggiori: Pienti responsabile di avere concesso troppo spazio a Volpato resta negli spogliatoi. Le marcature non subiscono variazioni. Si riparte con l’Arezzo deciso a passare. Odorizi riceve un lungo cross da sinistra, ma Vanara è lesto nell’anticiparlo spedendo in angolo. Elio si dà un gran da fare: a centrocampo la fa da padrone anche se in non poche occasioni finisce per ’’disturbare" Volpato. Tra i due centrocampisti troppo poco è lo spazio per cui non c’è possibilità di lanci in profondità. Gli amaranto insistono, ma Pozzani fa buona guardia. L’Alessandria controlla con una certa autorevolezza le incursioni avversarie. Lo zero a zero sembra d’obbligo, ma al 61’ la svolta decisiva. Mujesan subisce un fallo e lo sfogo dell’aretino è immediato. A farne le spese è Manueli che gli capita a tiro; un gran caicione agli stinchi ’’abbatte” l’attaccante. Ciulli non ha un attimo di esitazione anche se tarda a spuntare il cartoncino rosso. Il direttore di gara Io cerca disperatamente nei taschini e quando lo trova punta l’indice verso il sottopassaggio. Mujesan neppure reagisce. Il nervosismo serpeggia nelle file amaranto; è il momento critico della contesa. Sugli spalti si accendono i primi focolai di contestazione. Per gli alessandrini il traguardo minimo della suddivisione della posta pare assicurato. In realtà la contesa subisce una svolta inaspettata derivante dalla eccessiva sicurezza. Il vantaggio numerico si traduce in un pericoloso boomerang che si abbatte sul capo dei grigi. L'undici si proietta in avanscoperta cercando la conclusione senza mantenere una adeguata copertura. Maldera liberato dalla marcatura, vaga per il campo alle ricerca della giusta posizione, mentre i compagni si affannano per trovare lo spiraglio. INVECE DELLA RETE ALESSANDRINA giunge la risposta del solito ex, vale a dire di Villa. L’Alessandria, come era accaduto a Bergamo, sembra veramente spacciata conoscendo la difficoltà con la quale riesce ad andare in gol. L'A" rezzo molto ingenuamente gli dà una mano rinserrandosi nella propria area come dovesse difendere un tesoro. Dalla panchina Landoni cerca invano di richiamare i suoi ad una condotta di gara più aperta. L’intera compagine ospite opera nella metà campo amaranto. Si accendono mischie paurose mentre i toscani badano unicamente a difendersi senza preoccuparsi delle respinte. L’unica preoccupazione è di allontanare il più possibile il pericolo dalla rete di Ferretti. Mancano pochi secondi al fischio finale quando giunge la legnata del pareggio. Volpato manovra la palla per Manueli il quale, seppure attorniato da un nugolo di avversari. imbecca Dalle Vedove. Dal piede dell'alessandrino ne esce un pallonetto parabolico che coglie il portiere nettamente fuori posizione. La sfera dopo averlo scavalcato si adagia dolcemente nel sacco. Per Castelletti ed i ragazzi è la fine di un incubo. C'è appena il tempo di mettere il pallone al centro poi l’arbitro Ciulli fischia la fine. UN PUNTO QUANTO MAI UTILE, acciuffato per i capelli. Castelletti onestamente riconosce che da come si erano messe le cose il pareggio è veramente risultato insperato. Pure i giocatori sono dello stesso avviso: non si poteva perdere la partita dopo averla dominata, aggiungono. La compagine mandrogna tornando imbattuta da Grosseto occupa una posizione di classifica quanto mai invidiabile se si considera l'obiettivo finale. Castelletti in settimana effettuerà, con molte probabilità, alcune "limature” in quanto la prossima domenica, dopo due pareggi interni e indispensabile il successo pieno. Il Parma è avversario da non sottovalutare e non solo per quanto ha saputo fare lo scorso campionato. Come si ricorderà furono i biancocrociati a rinviare di un anno la promozione in serie B. 11 momento propizio per... vendicarsi sembra giunto. Il trainer parmense Sereni, domenica sera ha dichiarato ai microfoni della RAI che la partita con « l’Alessandria è di ordinaria amministrazione. ». Un’affermazione piuttosto azzardata che contribuirà a caricare maggiormente i fans locali i quali attendono di salutare il primo successo casalingo. Conseguentemente il Parma troverà pane per i suoi denti. La compagine di Castelletti superato lo scoglio dell’Arezzo, ha una gran voglia di salire ancora più in alto, senza tuttavia illudersi sulle difficoltà che l’attendono. « E’ indispensabile raggranellare il maggior numero possibile di punti — dichiarava la scorsa settimana uno sportivo — nel girone di andata in quanto nel ritorno le complicazioni saranno all’ordine del giorno ». Capitan Barbiero sembra avere preso alla lettera il suggerimento e ogni domenica, l’Orso grigio sale in graduatoria a dispetto dei pronostici d’inizio campionato tutt’altro che incoraggianti. Manca la soddisfazione del successo interno, ma state certi che non tarderà ad arrivare perchè a volerlo, ancora prima degli sportivi, sono gli atleti. Agli sportivi il compito di sostenere il magnifico "undici” (Il Piccolo - Il Gattopardo) UN AFFANNOSO PAREGGIO PER I GRIGI IN TOSCANA Uno a uno dell'Alessandria, contro l'Arezzo in campo neutro - I grigi segnano a trenta secondi dalla fine A 30 secondi dal termine, grazie ad una prodezza del tutto irripetibile di Dalle Vedove (che lo stesso autore del gol ha ritenuto onestamente casuale). l'Alessandria è riuscita a raddrizzare la partita con l'Arezzo La squadra grigia, dopo aver controllato disinvoltamente per più di un'ora le disordinate offensive dei toscani, impressionando anzi favorevolmente per la solidità del suo impianto e l'eleganza del suo gioco a centrocampo, si era venuta a trovare in vantaggio di un uomo per l'espulsione di Mujesan La superiorità numerica anziché accentuare le ambizioni dell'Alessandria, che sino a quel momento poteva aspirare alla vittoria con la stessa legittimità degli avversari, le aveva fatto da sonnifero. I grigi si erano progressivamente addormentati sugli allori, ritenendo che ormai bastasse un impegno molto misurato per controllare la partita e che l'attacco dell'Arezzo, praticamente ridotto a Villa come sola «puntali, non fosse più in grado di costituire un apprezzabile pericolo. Castelletti dalla panchina si scalmanava invano per far capire al suoi uomini che quello era un incontro da vincere non da «congelare» sullo 0 a 0. Dolso e compagni hanno continuato a non agitarsi troppo, attaccando si ma senza affannarsi, quasi aspettando che il gol della vittoria gli cadesse sul naso. Il gol gli è caduto addosso si, ma dalla parte sbagliata. Al 73', proprio .mentre l'Alessandria premeva con una certa insistenza, lo stopper toscano Marini usciva da una mischia palla al piede, lanciandosi avanti sulla fascia destra del campo sul suo cross erano pronti ben tre difensori alessandrini, i quali tuttavia, per un inesplicabile malinteso, non riuscivano ad opporsi all'intervento di Silvano Villa che, liberissimo, batteva di testa l'esterrefatto Pozzani. Una doccia fredda per l'Alessandria, una sorpresa pure per il Dalle Vedove pubblico composto per la maggior parte di sportivi aretini in forzata trasferta, e del resto ben integrato da spettatori locali, con molti motivi di simpatia per la squadra di Landoni. L'attuale allenatore dell'Arezzo è stato in un recente passato alla guida del Grosseto, mentre il centrattacco amaranto Di Prete proviene egli pure dalle file grossetane. Questo non vuol dire che la Lega abbia fatto apposta scegliere per Arezzo-Alessandria un campo neutro così poco neutrale, ma serve tuttavia a far capire che l'Arezzo giocava praticamente in casa e che, trovandosi inaspettatamente in vantaggio dopo aver subito a lungo la superiorità di manovra dei grigi, aveva buone probabilità di condurre in porto una vittoria fortunosa sì ma non certo ottenuta in modo fraudolento. I toscani avevano colpito una traversa nel primo tempo con Pienti, l'Alessandria aveva segnato un gol con Colombo (dopo una manovra con Volpato e Baisi) che l'arbitro aveva negato — fischiando obiettivamente in anticipo sulla conclusione dell'azione — per un fuorigioco piuttosto misterioso Dalle Vedove (per il quale l'amministratore alessandrino avvocato Boidi aveva rinunciato all'ultima ora alla cessione al Monza) aveva sfiorato il gol al 20' su un'uscita a vuoto del portiere toscano e due minuti dopo il terzino grigio Di Brino aveva dovuto salvare in corner dopo un gran tiro di Di Prete, respinto alla meglio da Pozzani. Le manovre migliori, soprattutto per merito di Dolso, Vanara e Manueli (ormai maturo quest'ultimo per la «Under 23»), erano però quelle dell'Alessandria, che sfiorava la rete alla mezz'ora con un ! gran tiro dello stesso Manuel! e imponeva a metà campo una superiorità indiscutibile. Quando nella ripresa è uscito Mujesan per aver reagito stupidamente ad un'entrata di Manueli, la situazione s'è imprevedibilmente capovolta L'Arezzo, numericamente più debole, è andato in vantaggio; l'Alessandria s'è trovata costretta ad inseguire , a prodursi in un convulso arrembaggio per rimediare ad un balordo momento di distrazione. Nell'ultimo quarto d'ora si è giocato in pratica ad una sola porta, con mischie continue in area toscana e salvataggi piuttosto affannosi. Poi, nell'ultima azione dei grigi lo spiraglio improvviso per il pareggio. Da Dolso a Vanara, da questi allungo verso Franceschelli (che aveva sostituito il contuso Baisi), un tocco a sinistra verso il sopraggiungente Dalle Vedove; l'interno sinistro, intendendo colpire il pallone di piatto, lo toccava invece di mezza punta, imprimendogli una traiettoria che lo faceva finire, beffardo e imprendibile, nel «7» alle spalle di Ferretti. Un giusto lai, ma bisogna dire che la giustizia ha scelto stavolta una strada piuttosto tortuosa per non togliere ai grigi un pareggio che, presunzione a parte, avevano ben meritato. (La Stampa - Ed. Sport - Gianni Pitagna) Risultati : Atalanta-Brindisi 2-0 Avellino-Spal 1-2 Catanzaro-Brescia 0-1 Como-Perugia 0-1 Novara-Reggiana 2-0 Palermo-Verona 1-2 Parma-Pescara 1-1 Sambencdcttese-Foggia 0-0 Taranto-Genoa 3-0 CLASSIFICA: Verona p.9; Genoa 8; Perugia, Brescia* 7; Atalanta, Parma, Novara 6; Pescara, Alessandria, Catanzaro, Spal, Foggia 5; Sambenettese 4;Taranto, Arezzo, Avellino, Brindisi, Palermo, Reggiana 3; Como 2 Una gara in meno Marcatori: 4 RETI: Sirena (Verona), Bonci (Parma). 3 RETI: Pruzzo (Genoa): Zigoni (Verona): Ghio (Novara) e Marchel (Perugia): 2 RETI: Luppi (Verona); Marchesi (Pescara): Mosti (Genoa); La Rosa (Palermo): Musiello e Mastropasqua (Atalanta): Schillirò (Avellino); Pallia (Spal); Listanti (Taranto). Il punto sul campionato Là, nel profondo Sud, è finita in modo del tutto inatteso la corsa solitaria del Genoa. Sempre nel Meridione per la serie B incomincia la fuga del Verona. I rossoblu liguri, fino a ieri a punteggio pieno in testa alla classifica, hanno ceduto nettamente sul campo di un Taranto evidentemente tonificato dai rinforzi di ottobre: un 3 a 0 che non ammette repliche, anche se un crollo così Improvviso della capolista (priva del goleador Pruzzo), e che era riuscita a chiudere imbattuta il primo tempo, ha evidentemente spiegazioni che non possono essere improvvisate a distanza in questo frettoloso panorama al 90° minuto. Il Genoa cade e balza al comando il Verona, protagonista di un'eccezionale impresa, vittorioso sul campo dell'agguerritissimo Palermo. Mancava Zigoni, che fa i capricci perché non vuol perdere l'occasione di un salto in serie A; ma anche senza l'estroso centrattacco la squadra di Cade è senz'altro fortissima in ogni reparto, come aveva giù dimostrato, indipendentemente dal clamoroso punteggio, una settimana fa contro il Novara. Tra i gialloblù ha segnato Franzot, che esordiva in campionato, e ha segnato ancora Serena, un terzino che merita ormai senza discussione in definizione di « Pacchetti della serie B ». I risultati di Taranto e Palermo sono I due punti cardine di lilla giornata che ha confermato in complesso la fragilità del l'attore campo. Oltre al successo esterno del Verona, si sono avuti anche quelli della neo-promossa Spal ad Avellino, del Brescia a Catanzaro e del Perugia a Como. (La Stampa)