Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1974/1975
Serie B
03-11-1974 - Giornata: 6 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Parma AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro [58. Franceschelli Paolo], Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Unere Giuseppe All.: Castelletti Sergio

Formazione avversaria
PARMA AC: Bertoni, Mantovani, Ferrari [69. Andreoli], Andreuzza, Benedetto, Colonnelli, Corbellini, Morra, Bonci, Badari, Barone. A disp.: Benevelli, Volpi. All.: Sereni Giorgio

Arbitro: Frasso Luigi (Capua).
Note
Espulso: 86. Barone [P] Ammoniti: Vanara [A]; Colonnelli [P], Andreuzza [P], Andreoii [P] Spettatori: 7000 circa di cui 5753 paganti più 541 abbonati per un incasso di 15.410.500 lire. Inizio gara ore 14.30

Commento
Recuperi: Taranto - Brescia 1-0 CASTELLETTI IN DIFFICOLTA': PERDE UN PUNTO E PURE BAISI Il centravanti (doppia frattura della tibia destra) resterà fermo per due mesi Infortunato anche Volpato © L'Alessandria sciupa nel primo tempo e il Parma ne approfitta salvando il pareggio © Le difficoltà finanziarie e la strana metamorfosi dei grigi © Sempre più esiguo l’organico, mentre si impongono alcune varianti allo schieramento © Apprensioni per la difficile trasferta contro la Spal di Ferrara E’ finita zero a zero come era accaduto con il Perugia, ma l’Alessandria contrariamente all’incontro con gli umbri ha perduto l ’unica punta valida, Sergio Baisi. La ruota della sfortuna gira sempre più velocemente e dopo l’incidente subito da Reja, un altro sinistro si è abbattuto sulla fragile navicella grigia. Il centravanti contendendo un pallone ad Andreuzza si c procurato la doppia frattura della tibia ed i medici dopo l’esame radiologico gli hanno immobilizzato l’arto ferito con il gesso. Salvo complicazioni Baisi resterà con lo ’’stivaletto” un mese, forse più, poi riprenderà gradualmente la preparazione per tornare in squadra. Con i debiti scongiuri l’attaccante sarà pronto tra non meno di due mesi, vale a dire nel prossimo anno. Una bella jella, non c’è che dire in quanto l’organico dell’Alessandria è di quelli striminziti, ridotti all’essenziale. Cosa accadrà domani, è difficile a dirsi; neppure un chiaroveggente è in grado di prevedere il futuro. Se per Reja si era rimediato con Vanara, con Baisi il compito diviene ancora più arduo. E’ pronto il giovane Franceschelli, un ragazzo che ha tanta voglia di sfondare, ma che non pare possedere il fiuto dei gol. Neppure Baisi è un goleador, ma nell’Alessandria era pur sempre il punto di riferimento in quanto l’esperienza giocava un ruolo determinante, li centravanti sapeva fare ’’viaggiare” i compagni, creare i varchi per Manueli e Dalle Vedove e, nelle giornate di vena andare a rete con prepotenza. La doppia frattura della tibia destra apre un periodo che potrebbe essere più nero che grigio. Castelletti rimedierà all’assenza del titolare con una certa facilità in trasferta, ma in casa come si comporterà? Fuori casa sono gli avversari ad uscire dal guscio, al Moccagatta le parti si invertono. Le alternative possibili sono due: conferma di Franceschelli o lancio del giovane Snidare il quale dovendo prestare servizio militare non può allenarsi con la frequenza e la concentrazione necessarie. Il problema, grave, non sussisterebbe se, alla riapertura del mercato autunnale, fosse stato possibile acquistare la sospirata punta. li miracolo non è stato possibile per mancanza di liquidità. Finito il tempo dei mecenati gli attuali responsabili della società compiono veri salti mortali per non finire in... rosso. Si sperava in Sacco — che è pur sempre il maggiore azionista — ma l’industriale di Spinetta Marengo ritiratosi sull’Aventino continua ad ignorare cosa accade nella società di via Gentilini. Il patron segue le vicende da lontano, quasi con indifferenza, dopo il gran rifiuto di aiutare l’undici giunto in serie B attraverso una lunga serie di peripezie che non staremo a rinverdire. Assicurarsi le prestazioni di un attaccante di medio valore significa impegnare una somma variante da trenta a cinquanta milioni di lire. Reperirla non è facile anche se l’amministratore unico avv. Lino Boidi, spaccando, come si suol dire, la lira in quattro, ha fatto fronte ad ogni impegno con una sollecitudine ammirevole. L’incidente accaduto a Baisi pone la Società davanti a scelte precise: il rafforzamento obbligato oppure l’incognita di un pescaggio tra i giovani con gli inconvenienti che lo sportivo bene conosce. 11 discorso da farsi è uno solo: si vuole l'Alessandria in serie B oppure si rischia poco preoccupandosi di quanto potrebbe succedere. L'ALESSANDRIA SENZA BAISI E REJA può reggere, ma se ciò accadrà — e sinora non è stato ancora dimostrato il contrario — il merito sarà esclusivamente dei giocatori, dell’allenatore e della sparuta schiera di dirigenti che non si arrenderanno certo davanti allo sgambetto giocato dalla sorte. 11 proverbio dice che «non bisogna mai vendere la pelle dell'orso prima di averla nel sacco », ma ciò non esclude che qualche volta l’operazione possa essere compiuta. Nell’ultimo caso sarebbe il più bel suicidio che la storia sportiva calcistica ricordi. Non vogliamo, al momento, fare il processo alle intenzioni di alcune persone, ma semplicemente presentare la realtà di una Società che dopo avere lottato per anni per la serie cadetta poco ha fatto per mantenerla nello stesso agone calcistico. Concludiamo lo sfogo ricordando quando scrivemmo in altre occasioni: non sempre il silenzio è d’oro. In molti casi è colpevole colui che tace volendosi sottrarre a precise responsabilità di ordine morale assunte verso la collettività, non importa se direttamente o avallando decisioni di terze persone. Alessandria - Parma, terza casalinga e sesta di campionato è stata preceduta da un duello a... distanza sull’impiego di un difensore maggiormente fluidificante o di un terzino prettamente di rottura, li cronista raccogliendo le indicazioni di parte degli sportivi aveva indicato una soluzione che, alla resa dei conti, poteva e può essere errata. Nel calcio necessita sempre la prova contraria e non sempre è sufficiente. Castelletti forse proprio per non determinare situazioni psicologiche particolari ha preferito affidarsi al vecchio e collaudato modulo, convinto che prima o poi i fatti avrebbero finito per dargli ragione. 11 tecnico ha carattere, nessuno lo discute, ma non sempre basta per risolvere le difficoltà che si frappongono sul cammino. Perchè l'Alessandria non riesce a spuntarla davanti al pubblico amico? E’ la domanda di prammatica che si pongono in molti e che divide i fans. Incominciamo con il rispondere che nella prima frazione del campionato, i grigi non sono mai riusciti ad esprimersi compiutamente sull’arco dei novanta minuti. E’ accaduto a Como; si è ripetuto con il Perugia; lo si è constatato a Bergamo con l’Atalanta; se ne è avuta conferma con il Catanzaro; lo si è rivisto sul neutro di Grosseto contro l'Arezzo. Si attendeva con una certa curiosità il confronto con gli emiliani per stabilire se - era solo una impressione o se invece il fenomeno era costante. L’Alessandria ha disputato un buon primo tempo; ha smarrito la via della ripresa anche se in quest’ultima occasione non bisogna trascurare il peso dell’infortunio patito da Baisi. Sgomberiamo il campo da un dubbio che può assalire il tifoso: la preparazione atletica dei singoli non denuncia carenze di particolare gravità ragion per cui le cause dei due volti dell’Alessandria vanno ricercate in altra direzione. Sulla squadra pesa, e non poco, la psicosi di un successo casalingo che tarda a giungere in particolare dopo l’esordio sorpresa sul campo di Como. Capitan Barbiero e compagni cercano con volontà ammirevole la via del gol (se giocano in trasferta non dimenticano il contropiede che è pur sempre scorrere dei minuti la psicosi della sconfitta incomincia a produrre i propri frutti negativi. La doccia scozzese di Ber gamo è veramente indicativa. Occorre conseguentemente bloccare la... valvola per evitare un condizionamento che potrebbe divenire cronico. L’Alessandria pur con il suo organico possiede la forza fisica e tattica per tenere a bada — senza troppe sofferenze — le squadre sinora incontrate. La classifica al momento attuale è lusinghiera, ma proseguendo con uguale ritmo la situazione potrebbe capovolgersi con ripercussioni negative sui singoli giocatori che sanno battersi con piglio autoritario e che non badano certo a sacrifici. In Alessandria - Parma i padroni di casa hanno perduto l’autobus della vittoria nel primo tempo e in particolare nei primi venti minuti di gioco. L'undici di Castelletti partito alla garibaldina, e con alcuni uomini decisi a dimostrare che le critiche nei loro confronti erano errate, si è presentato più volte davanti alla rete difesa dal bravo e, diciamolo pure, fortunato Bertoni. Prima Maldera, poi per due volte Baisi hanno avuto sul piede la palla gol. Clamorosa infine la traversa colpita dal centravanti che ha preferito scaricare una bordata invece che affidarsi ad una conclusione maggiormente ragionata. ESAURITASI LA SPINTA NATURALE derivante dalla volontà di andare a bersaglio a tutti i costi sono riemerse le pecche di sempre. La disposizione tattica dell'Alessandria la si conosce: Baisi punta avanzata, Manueli in posizione più arretrata per meglio sfruttare la progressione, con Dalle Vedove a fare da pendolo tra i due con il chiaro obiettivo, partendo da lontano, di sorprendere l’avversario. Tre frecce operanti per lo più sulla fascia centrale con aperture che non vanno oltre l’ampiezza dell’area di rigore. Proprio per la posizione tattica assunta in fase propulsiva dei tre, si registra un vuoto costante sulle fasce che dovrebbero essere coperte a turno da Maldera e Vanara sul lato destro, da Di Brino e Dolso sul settore sinistro. Vanara sfruttando ]a maggiore esperienza è il giocatore che più si incunea appena libero dai compiti di marcatura difensiva sulla linea laterale sovente affiancato da Maldera, domenica assai più intraprendente del solito, ma titubante ed incerto al momento di incunearsi al centro oppure tentare la conclusione da fuori area. Ancora più delicata la situazione a sinistra dove Dolso stazionante nella propria centrocampo dovrebbe coprire le spalle a Di Brino. Il centrocampista diligente nel contrarre l’avversario non possiede la costanza del rendimento per cui la sua gara è costellata da improvvisi bagliori e da periodi di nebulosità. E' proprio in occasione di questi ultimi che Di Brino dovrebbe alleviargli il compito, occupando una posizione più aperta invece che inserirsi dove i centrocampisti abbondano. Abbiamo detto e scritto che la gran sfortuna dei grigi è di non possedere l’uomo che sa cambiare improvvisamente il passo — un tipo alla Salvadori, per intenderci — per cui gli uomini che impostano la manovra, ed in particolare Volpato, sono obbligati a procedere al piccolo trotto con quel famoso gioco corto che nella maggioranza dei casi finisce per favorire la retroguardia avversaria. Nello scorso campionato con i contendenti al di sotto di una spanna, le pecche non apparivano così evidenti come in B dove il livello di gioco è certamente più elevato anche contro i complessi che si battono con gli stessi traguardi dei grigi. Un’Alessandria molto compassata, abile nella difesa (lo confermano le tre sole reti subite su sei incontri) ma poco spedita nell'impostazione dell'offesa. Delle tre squadre sinora incontrate al Moccagatta, il Parma è risultata la meno pericolosa sia per la traballante difesa che per il centrocampo piuttosto sbilanciato per l’assenza di Daolio. Gli emiliani hanno praticamente subito la maggior pressione dei padroni di casa, hanno boccheggiato, ma sono usciti senza danno più per demerito dei grigi che per virtù proprie. DIFESA E CENTROCAMPO hanno svolto quasi esclusivamente un gioco di rottura ricorrendo, spesso e volentieri, ad interventi sin troppo autoritari con le conseguenze conosciute dagli sportivi presenti allo stadio. Per l’Alessandria un mezzo passo falso tenuto conto che i ragazzi di Sereni, non erano poi quel mostro sacro dipinto alla vigilia. Negli spogliatoi alessandrini l’atmosfera era piuttosto depressa non tanto per il punto perduto — che ha la sua importanza — quanto per gli infortuni a Baisi e Volpato malmenato da Baroni nella fase finale della contesa quando in campo la tensione era piuttosto accentuata. « Sono convinto che se c’era una squadra che doveva vincere era l’Alessandria. Il pareggio deve tuttavia essere accettato — continua l’avv. Lino Boidi — proprio perchè l’Alessandria non ha ambizioni di alta classifica ». Un collega domanda cosa accadrà ora che Baisi resterà fuori squadra per alcuni mesi. « Si prenderanno gli opportuni provvedimenti, replica Boidi, qualcosa sarà fatto ». Cosa ne pensa invece Castelletti? « E' nel primo tempo, anzi nel primo quarto d’ora, che la vittoria è sfuggita. Nella ripresa il gioco è scaduto di tono, la manovra è diventata più farraginosa proprio perchè i ragazzi cercavano ii successo pieno. Volendo andare in gol ad ogni costo si è perduto il bandolo della matassa. 11 grottesco della vicenda è che oltre a perdere il punto ci siamo fatti picchiare in casa. Gli avversari come dimostrano gli infortuni, l’espulsione i e le ammonizioni non hanno badato molto al sottile pur di mantenere l’imbattibilità della I propria rete ». Recriminazioni per il punto perduto? « Scialare punti in casa è sempre negativo in quanto possono venire utili nelle prossime domeniche. La cosa peggiore è che ho perduto Baisi mentre Volpato lamenta un colpo piuttosto duro al quadricipite della coscia destra. Dopo Reja la serie nera continua ». I guai non vengono mai soli, ma nonostante gli scossoni tellurici sarebbe illogico abbattersi oltre misura. Infortunato Baisi il giovane Francescheili ha la possibilità di dimostrare le proprie capacità. Smora non ha mai potuto giocare novanta minuti, fornire una esatta visione dei pregi e dei difetti. Liberato dal complesso della panchina, l’ex varesino può sfruttare al massimo la carica che possiede. Durante la breve apparizione della scorsa domenica il ragazzo non ha demeritato andando vicinissimo al gol: solo la bravura di Bertoni gli ha tolto la bella soddisfazione. L’innesto forzato di Franceschelli impone ovviamente una variazione del modulo sinora adottato: Tabaccante dovrà essere maggiormente sostenuto da un compagno e non lasciato in balia dei difensori avversari. Sono problemi che Castelletti risolverà certamente in quanto può lavorare con una certa tranquillità non avendo una classifica fallimentare. Il mister parte avvantaggiato anche se in poche settimane gli sono capitate tra capo e collo alcune mazzate impreviste quali sono appunto i forfaits obbligati prima di Reja ed ora di Baisi. L’Alessandria edizione 1974-75 è su una corsia obbligata dalla quale non può deviare e non certo per colpa propria. Un bilancio rigido, un parco giocatori limitato, molti Ciceroni con la parola facile, ma poco disposti a dare una collaborazione vera e disinteressata. Uscire indenni dalla corrente stagione sarà veramente titolo di merito per coloro che antepongono agli interessi personali quelli dello sport. Come dicevamo l’Orso non è ancora in vendita: i profeti di sventura debbono per il momento rinfocolare le ambizioni ed i proponimenti sparsi ai quattro venti. (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI SFORTUNATI PAREGGIANO CON IL PARMA L'Alessandria bloccata sullo 0-0 - Baisi ha una doppia frattura a una gamba; fermo due mesi L'Alessandria, malgrado rabbia e volontà, non ce la fa, attacca fin dall'inizio, in massa, anche con i terzini, la difesa del Parma scricchiola, non riesce a far argine, sembra li li per cedere. L'anziano libero Benedetto incomincia ad alzare la voce con i compagni, chiede più grinta, maggiore prontezza nel chiudere l'ultimo corridoio, nell'impedire l'ultimo scambio. Ma gli alessandrini, abili fino ai tre quarti con Vanara, Dalle Vedove e Volpato pronti a impostare le azioni, si dimostrano spesso ingenui in fase di conclusione, dove nessuno sembra volersi prendere la responsabilità del tiro in porta. Cincischiano tutti al limite, e si passano la palla tre volte nello spazio di due metri quadrati, sicché, tira tu, non tiro io, finisce che a ridere sotto i baffi è quasi sempre il portiere avversario. Sbagliano comunque due gol fatti gli uomini di Castelletti, al 6' con Baisi che stecca a lato una palla capitatagli tra i piedi dopo un tiro sbilenco di Manueli e al 75' con Franceschelli che dribbla magnificamente in area, ma poi si lascia impressionare dall'aspetto feroce di Bertoni in uscita e calcia proprio addosso al portiere. Colpiscono anche una traversa al 17' con Baisi, che si presenta solo soletto dopo un geometrico scambio con Dalle Vedove, e sospirano per un rigore negato a Baisi, messo giù come un sacco di farina da un intervento fuori regolamento di Andreuzza di contro il Parma può vantare una sola occasione, buttata alle ortiche dal cannoniere Bonci, oggi forse più abile nel gettarsi a terra a ogni colpetto che non a spingere palloni in gol. «Quando c'è sfortuna in famiglia — dice con lucida profezia nell'intervallo un tifoso alessandrino — capita sempre che muoia anche il cane». E manco a farlo apposta, dopo appena 11' dalla ripresa, s'infortuna Baisi, l'unica punta che abbia l'Alessandria, l'uomo che crea spazio, che sa puntare con maggiore decisione al gol. Interviene Baisi su un pallone perso in area e si scontra con un avversario, rimanendo a terra con le mani strette sulla gamba destra. Raggiunti gli spogliatoi in barella, il giocatore sarà trasportato più tardi all'ospedale civile di Alessandria, dove i sanitari gli riscontreranno una doppia frattura composta alla tibia della gamba destra. La prognosi parla di circa due mesi di inattività. Un brutto colpo per la squadra di Castelletti, che praticamente si viene a trovare con gli uomini contati e, peggio, senza un vero centravanti. «Dovevamo vincere — dice amareggiato negli spogliatoi il giovane allenatore dell'Alessandria —. Nel primo tempo abbiamo attaccato, abbiamo fatto gioco, meritavamo almeno due gol. Ma quello elle mi rende triste non è il punto perso, bensi gli incidenti ai miei giocatori. Baisi è fuori causa per un po' e anche Volpato mi preoccupa, ha preso una botta sulla coscia e ora ho un gonfiore grosso così ». E in effetti, almeno per una volta è lecito parlare di sorte avversa anche se, a dire il vero, l'Alessandria non è parsa brillante e lucida come in altre occasioni. Troppo tesa forse, troppo desiderosa di regalare al suo pubblico la prima vittoria casalinga in campionato. Finché manovra a centrocampo, tutto bene, sfasature non ce ne sono, errori pochi. Ma quando l'azione si sposta di venti metri verso l'area avversaria, allora cominciano i guai, i passaggi diventano meno puliti, aumenta la confusione , il gioco si fa orizzontale, noioso, quasi un'irritante melina. (La Stampa - Ed. Sport - Carlo Coscia) Risultati: Avellino-Atalanta 2-0 Brescia-Palermo 1-1 Brindisi-Sambenedettese 4-1 Foggia-Taranto 1-1 Perugia-Catanzaro 0-0 Pescara-Genoa 1-0 Reggiana-Como 1-2 Spal-Novara 2-0 Verona-Arezzo 2-0 CLASSIFICA: Verona p.11; Perugia, Brescia, Genoa 8; Parma, Pescara, Spal 7; Taranto, Alessandria, Atalanta, Catanzaro, Novara, Foggia 6; Avellino, Brindisi 5; Como, Palermo, Sambenedettese 4; Arezzo, Reggiana 3 Marcatori 5 RETI: Sirena (Verona). 4 RETI: Bonci (Parma) - 3 RETI: Luppi, Zigoni (Verona); Pruzzo (Genoa); Ghio (Novara) Marchel (Perugia) - 2 RETI: Marchesi (Pescara); Mosti (Genoa); La Rosa (Palermo); Musicilo, Mastropasqua (Atalanta); Schillirò, Ferrari (Avellino); Paina (Spai), Listanti (Taranto); Bertuzzo (Brescia); Nobili (Pescara); Simonato (Sambenedettese), Pelliccia (Spal). Il punto sul campionato Il Verona non perde colpi e liquidando per 2 a 0 l'Arezzo, porta a tre punti 11 suo vantaggio sulle seconde in classifica: li Genoa, che ha perduto per un grosso errore difensivo sul campo della « matricola » Pescara, Il Perugia e 11 Brescia, che sono stati bloccati sul pari In casa rispettivamente dal Palermo c dal Catanzaro. La sfida diretta tra Genoa e Verona annunciata per domenica prossima viene dunque al momento opportuno per cercar di rompere sul nascere 11 monologo del gialloblù veneti. Indipendentemente da quello che potrà succedere tra una settimana a Marassi, si deve tuttavia dire che 11 campionato di serie li non ha ancora assunto la sua vera fisionomia. Certi risultati di Ieri anticipano ad esempio un allargamento del ruoli delle aspiranti alla promozione: il Taranto, con cinque punti nello spazio di sette giorni, ha confermato, pareggiando largamente a Foggia, di aver mutato volto grazie ai rinforzi dell'Hilton ». La stessa cosa si può dire per l'Avellino, che ha messo sotto l'Atalanta, c per II Como che è andato a vincere a Reggio Emilia. Non inattesa, soprattutto per il valore della « matricola » Spai, la sconfitta a Ferrara di un Novara sempre alle prese con qualche problema difensivo. Quanto all'Alessandria, il nuovo 0 a 0 casalingo dei grigi contro 11 Parma presenta stavolta una grossa attenuante: Baisi, In pratica l'unica « punta » alessandrina, si e fatto male seriamente e sarà assente per lungo tempo dal campionato. Un brutto colpo per la squadra di Castelletti, che, a mercato chiuso, ora non è più In grado di rimediare e vede ulteriormente indebolita una prima linea che ha segnato tre reti in sei partite. (La Stampa)