Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1974/1975
Serie B
17-11-1974 - Giornata: 8 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Novara AC 1 - 2 (1 - 1)
RETI: 5. Dalle Vedove G.[A] 37. Veschetti [No] , 73. Ghio [No]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Franceschelli Paolo, Dalle Vedove Giampiero [28. Unere Giuseppe], Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Reja Edoardo All.: Castelletti Sergio

Formazione avversaria
NOVARA AC: Pinotti, Veschetti, Bachlechner, Vivian, Udovicich, Ferrari, Turella, Carrera, Ghio, Giannini [70. Riva], Del Neri. A disp.: Nasuelli, Rolfo. All.: Seghedoni Gianni

Arbitro: Levrero Pierluigi (Genova)
Note
Al 52' rigore fallito da Manueli [A] Ammoniti: Veschetti [N], Dolso [A], Volpato [A], Vivian [N] per interventi fallosi; Vanara Spettatori: 10 mila circa di cui 8900 paganti per un incasso di 24 milioni 431 più 541 abbonati Inizio gara ore 14.30

Commento
ALESSANDRIA, SFORTUNATA ED INGENUA, CEDE AI CUGINI ENTRAMBI I PUNTI Era il quarantaduesimo derby, forse il più atteso del dopoguerra, e, dopo novanta minuti di gioco, è risultato per i grigi il più amaro. Il Novara dopo avere subito la maggiore pressione alessandrina, con l’avallo della dea bendata, ha inferto all'undici di Castelletti una sconfitta immeritata. Perché un’affermazione così categorica? Elevandoci al disopra della mischia, rivedendo i fotogrammi della partita, uno ad uno, quella che poteva essere una convinzione trova conferma. Ha vinto il Novara, pienamente d ’accordo; ciò non significa tuttavia che l’Alessandria meritasse tale . . . affronto. Per l’ennesima volta i grigi sono stati beffati, più che dall'avversario, dalla signora dai denti verdi che si è divertita a colpirli duramente ponendo fuori causa uomini di peso come Dalle Vedove e Colombo, vale a dire un centrocampista e lo stopper. Dalle Vedove è una pedina basilare sia nella zona centrale che in fase di propulsione: è il giocatore che sa inserirsi al momento giusto nelle maglie che gli aprono Manueli e Franceschelli. Senza Danny il gioco diviene farraginoso, asfittico e le carenze delle punte si accentua in maniera vistosa. Analogo il discorso per Colombo, uno dei pilastri difensivi. Privare la squadra di questi giocatori cardini, significa ridurre di un buon cinquanta per cento la resa del complesso già in difficoltà per le assenze di Reja e Baisi, altri due elementi che nella scorsa stagione hanno contribuito in maniera determinante alla promozione nella serie cadetta. Il tracollo dei grigi si è registrato nel momento in cui Dalle Vedove ha lasciato il campo. Con Colombo claudicante, ma con il numero dicci nella pienezza dei mezzi fisici, gli azzurri compressi nella metà campo avevano corso più di un pericolo. Erano i locali a comandare il gioco, a dare una impronta contraendo a centrocampo e proiettandosi in avanti alla ricerca della rete. Uscito Dalle Vedove la svolta della contesa è apparsa subito segnata: il Novara che aveva subito passivamente, si è fatto più intraprendente, agguantando con Ghio un successo che neppure il più accanito dei fans azzurri aveva lontanamente osato sperare. L’Alessandria sempre attenta, pronta a distendersi verso la rete di Pinotti, ha ugualmente tentato l’impossibile rimonta. I ragazzi di Castelletti hanno aggredito con rabbia gli azzurri, ma disordinatamente, essendo loro venuta meno la fiducia, indispensabile in questi casi per raddrizzare le sorti di una partita che parevano avere vinto ancora prima di scendere in campo. L’Alessandria invece della tanto sospirata vittoria si è trovata con l’amaro di una sconfitta maturata non per incapacità propria, ma per una di quelle componenti esterne che sfuggono ad ogni controllo e che non hanno antidoto. Situazione compromessa? Non diremmo se i ragazzi risponderanno con la stessa grinta con la quale sinora hanno affrontato la parte iniziale del campionato non certo avara di soddisfazioni. E’ fuori discussione che il momento è difficile per non dire drammatico: con quattro uomini di primo piano in infermeria è difficile approntare formazioni valide per i futuri cimenti che si chiamano Taranto, Brescia, Verona e Genoa. E’ indispensabile uno spirito di reazione non comune per superare l’impasse: dopo sarà certa l'Alessandria ha veramente dettato legge, costringendo i ’’cugini” ad una affannosa difesa, Ben sorretta a centro campo la compagine di capitan Barbiero ha sganciato a turno Dalle Vedove, Dolso e Volpato andando più volte vicino al raddoppio. Uscito di scena Giampiero, sostituito dal volenteroso Unere, la compagine ha incominciato a disunirsi, a prestare il fianco ai contropiedi avversari. Per colmo di sventura Manueli ha poi fallito il penalty concesso da Levrero. La contesa che aveva subito una prima svolta con il pareggio inaspettato degli azzurri, si è incanalata su un binario tutt'altro che favorevole per i padroni di casa. Il centrocampo a incominciato ad incrinarsi, Volpato è calato paurosamente, le incursioni di alleggerimento sulle fasce laterali sono divenute un pio desiderio. Dolso che nella prima frazione di gioco era riuscito a tenere desta l’attenzione non solo del suo controllore, ma del pubblico, si è assentato dalla manovra concedendo ampio spazio a Veschetti che poteva cosi scorrazzare in lungo e in lardi cucitura di Vanara, coadiuvato dal pacchetto difensivo, non è riuscito a capovolgere l’andamento di una contesa ormai segnata per il vecchio Orso grigio. Le improvvise aperture di Unere sono, nella maggioranza dei casi, rimaste senza interlocutori. Franceschelli marcato stretto da quel volpone di Udovicich che lo portava a passeggio per il campo ha tentato vanamente di sganciarsi, di trovare il corridoio buono: il ragazzo era troppo solo per avere successo. L’Alessandria è andata gradatamente alla deriva senza più riuscire a mettere riparo ad una sconfitta che non meritava se non altro per le diverse occasioni mancate di un soffio, come quelle di Volpato nel primo tempo. Effettivamente, come rilevava Bruno Mazzia, il ’’professore” rimasto in tribuna « i grigi hanno perduto il derby ben due volte: nel primo tempo fallendo almeno tre palle gol e, nella ripresa quando Manueli ha calciato fuori bersaglio la palla che poteva rilanciarli verso il tanto sospirato primo successo interno stagionale ». Come dicevamo all’inizio, non è facile esprimere un giudizio sui singoli proprio per l’imponderabile che ha caratterizzato la contesa. La sfiducia, il nervosismo sono risultati componenti determinanti del derby, ma analizzando i fatti accaduti non è facile puntare l’indice verso quei giocatori che non hanno reso al meglio delle loro possibilità. La cronaca della partita conferma quanto andiamo scrivendo. L’Alessandria nonostante la sconfitta esce ugualmente a testa alta perchè è stato dimostrato che il complesso, quando può disporre delle pedine base, è in grado di affrontare qualsiasi avversario senza alcun timore riverenziale. La sconfitta è da considerarsi una patentesi che tecnico e giocatori debbono dimenticare al più presto. Soffermarsi ulteriormente sul ’’suicidio” non arreca alcun vantaggio alla squadra che ha in serbo energie e capacità per fare dimenticare al più presto la disavventura di un derby che pareva nato all’insegna della buona stella. Castelletti molto filosoficamente ha detto: « La vita continua», ed ha ragione. All’orizzonte si profila la lunga e per nulla facile trasferta di Taranto duramente punito dal Verona confermatasi squadra principe del campionato. Veniamo ai protagonisti della sfortunata impresa incominciando da Castelletti. « Il Novara è una buona squadra e a dire il vero non ha rubato nulla. Le nostre sfortune sono incominciate sull'l-0. DETERMINANTE AI FINI DEL RISULTATO più che i legni colpiti da Volpato e il rigore mancato da Manueli sono risultati gli infortuni a Dalle Vedove e Colombo, il centrocampista si è prodotto una distorsione alla caviglia sinistra per cui ha lasciato il campo in quanto impossibilitato a proseguire; Colombo ha rimediato dopo le prime battute un colpo al ginocchio sinistro e da quel momento ha resistito stoicamente al dolore per bloccare Ghio. Ad una squadra che perde per strada giocatori di tale calibro — prosegue il mister — era praticamente impossibile chiedere un qualcosa di più. Alla fine della partita ho ringraziato i giocatori per l’impegno dimostrato in campo. Si potrà obiettare che si è giocato meno bene di altre volte, ma non bisogna dimenticare che si giocava il derby che aveva chiamato a raccolta decine di giornalisti e un gran pubblico. Il battage pubblicitario non poteva lasciare indifferenti i giocatori i quali, dopo un avvio veloce si sono trovati a risolvere più di un problema proprio per le disavventure capitate tra capo e collo ». Il discorso del mister prosegue a ruota libera. « Si è scritto e detto che l’Alessandria — prosegue Castelletti — è baciata dalla fortuna. Non mi appello alla dea bendata, ma nella fase d’avvio del campionato abbiamo perduto uomini come Reja, Baisi, Dalle Vedove e Colombo. Togliete ad una qualunque squadra di buona levatura due'tre giocatori base e il discorso si complicherà notevolmente. I nostri sono sempre risultati infortuni determinanti ». Quali le conseguenze della prima sconfitta casalinga? « Dispiace per i tifosi alessandrini i quali non riescono a vedere i beniamini vittoriosi. Analizzando la situazione avrei preferito perdere a Ferrara e vincere al Moccagatta. La classifica ad ogni modo è buona. Rispondendo alla domanda dirò che non mi ero esaltato a Ferrara: oggi non faccio tragedie. La partita è archiviata in quanto sarebbe inutile dilungarci oltre. Posso aggiungere che faremo buon uso dell’esperienza in futuro. Altre gare ci attendono e di notevole impegno. L’augurio è uno solo: avvalermi nel più breve tempo possibile dei giocatori confinati nell’infermeria ». L’ultima domanda riguarda la prestazione di Dolso. Arrigo dopo un avvio travolgente è scomparso alla distanza. Nella ripresa poi solo alcune impennate e nulla più: l’ombra del giocatore tanto ammirato a Ferrara. LE CAUSE DELL’IMPROVVISO CEDIMENTO? «Nelle ultime partite, aggiunge Castelletti, Dolso è risultato tra i migliori. I giornalisti ne hanno fatto ’’l’uomo derby”. Il ragazzo si è sentito troppo responsabilizzato e sotto il peso di un tale compito ha finito per smarrire... la giusta via ». Franceschelli non è riuscito a trovare lo spazio per la manovra. Lo stopper novarese gli ha reso la vita particolarmente dura e nella parte finale della contesa la stanchezza ha avuto il sopravvento. « Il ragazzo si è battuto con la consueta vitalità, aggiunge il mister, ma Udovicich, grazie alla maggiore esperienza, lo ha portato sovente a spasso per il campo, allontanandolo dalla zona gol. Franceschelli pur non avendo le caratteristiche dell’uomo gol è un lottatore. Non gli si possono conseguentemente muovere delle colpe specifiche ». La lunga intervista con il mister è finita, non resta che compiere un breve giro d’orizzonte con i veri protagonisti del derby, i giocatori. L’atmosfera è piuttosto... depressa. I giocatori sono abbacchiati oltremisura: la sconfitta ha lasciato il segno. Capitan Barbiero saluta con un mezzo sorriso, ma preferisce non ’’ciacolare”; analogo il discorso per Colombo il quale esce dalle docce zoppicando vistosamente. IL BUON ANTONIO per novanta minuti ha stretto i denti per tenere a bada Ghio poi, al fischio finale ha tirato un lungo sospiro. Cosa dice Manueli che ha avuto sul piede ia palla del possibile 2-1 ? Il rigore sbagliato al 54’ è un ricordo troppo fresco e il giocatore non affronta con molto entusiasmo l’argomento. « Piazzato il pallone sul dischetto del rigore, dice, ho calciato senza guardare il portiere. Se avessi osservato le sue mosse sarei certamente andato a bersaglio ». Poco più lontano Giuseppe Unere, l'ex che non è riuscito a rientrare in formazione nel momento più felice. Scuote la testa sconsolato poi attacca: « Un esordio con i.... fiocchi, ma non andrà sempre così. Vedrete che l’Alessandria si risolleverà ». Pure Maldera è dello stesso avviso. « Meritavamo il pareggio, pazienza. Dopo la sconfitta giungerà la vittoria, me lo sento. Vorrà dire che a farne le spese sarà il Brescia tra quindici giorni ». Nella saletta attigua Tumore è... nero. L’amministratore unico avv. Lino Boidi ribadisce che la suddivisione della posta era risultato giusto. « L’Alessandria sino al momento in cui ha disposto di Dalle Vedove ha retto magnificamente il confronto stringendo gli azzurri nella loro area. E’ stato un derby nato sotto una cattiva stella: basta pensare che dal possibile 2-0 ci siamo trovati in parità. Non posso muovere alcun appunto ai ragazzi. Un vero peccato visto Tandamcnto della prima frazione di gioco ». Dello stesso avviso gli altri dirigenti i quali preferiscono non aggiungere altre considerazioni. (Il Piccolo - Il Gattopardo) PER L'ALESSANDRIA CAMPO STREGATO I tifosi dell'Alessandria, che aspettavano dalla loro squadra la prima vittoria in casa, si sono visti invece regalare la prima sconfitta. Due reti ad una a favore del Novara, questo il risultato di un derby che gli azzurri di Seghedoni non hanno certamente rubato, anche se debbono onestamente ammettere che l'aver avuto le vele gonfie di vento in momenti in cui la partita avrebbe potuto assumere un indirizzo completamente opposto ai loro propositi, è qualcosa che non c'entra molto con i loro meriti, peraltro indiscutibili. Il giudizio finale non può far a meno di rilevare che il Novara, avendo complessivamente giocato meglio, giustamente ha vinto. Ma poiché ogni partita è soggetta a svolte che possono mutarne l'Indirizzo, si deve obiettivamente far notare che in queste svolte l'Alessandria ha avuto lo « stop » e gli azzurri (per l'occasione in maglia granata) invece il diritto di precedenza. I grigi sono andati in vantaggio, con una spettacolosa conclusione di Dalle Vedove, dopo appena cinque minuti di gioco. Franceschelli, servito da Dolso, ha smorzato il pallone per il n. 10 alessandrino, che lo ha controllate col sinistro ad una ventina di metri dalla porta e sul rimbalzo, di destro, lo ha scagliato irresistibilmente in rete. Al 26' la squadra di Castelletti si è vista respingere dalla traversa il pallone del raddoppio su tiro di Volpato, che già al 12' aveva obbligato Pinotti ad una grande parata. Due minuti dopo l'Alessandria ha subito il pareggio, in un'azione in cui l'intera difesa s'è dimostrata piuttosto ingenua. Maldera ha respinto malamente di testa una punizione, quasi da fondo campo, battuta da Carrera, la palla è finita nella zona dell'avanzato Veschetti, che ha avuto tutto il tempo, senza essere minimamente contrastato, di stopparla col petto, prendere la mira e battere Pozzani con un secco tiro di destro. Passati altri due minuti l'Alessandria ha dovuto rinunciare a Dalle Vedove, per una distorsione alla caviglia sinistra, facendo entrare al suo posto il terzino Unere. Una sostituzione che ha squilibrato il gioco del grigi ed ha loro impedito più tardi di rimediare ad un nuovo infortunio di Colombo, che ha dovuto restare in campo benché contuso al ginocchio sinistro. Al 52' i grigi hanno avuto una ulteriore possibilità di raddrizzare la partita, quando l'arbitro Levrero — un ottimo direttore di gara — ha punito con il rigore un fallo di Bachlechner su Manueli. L'attaccante alessandrino era già stato ostacolato fuori dell'area, ma Levrero aveva lasciato proseguire il gioco per la regola del vantaggio; il difensore novarese ha ripetuto la scorrettezza un metro dentro l'area, atterrando Manueli ed il « penalty » è diventato quindi inevitabile. Lo stesso Manueli, che in allenamento ed in Coppa Italia si era dimostrato rigorista infallibile, ha preso la mira ed... ha fatto la barba al palo alla destra di Pinotti, ma dalla parte esterna. Ouesto e stato, senza dubbio, l'episodio più clamoroso della partita, ma per chi conosce i pregi ed i limiti del gioco dell'Alessandria — soprattutto ora che mancano Reja e Baisi — la svolta decisiva della partita era avvenuta prima, quando Dalle Vedove aveva lasciato il campo ed era venuto a sedersi in tribuna, tamponandosi la caviglia sinistra con una borsa di ghiaccio. Il Novara aveva già Impostato tatticamente la partita In modo brillante, opponendo allo svariare di Dolso sul fronte d'attacco Il dinamismo di un Veschetti dalle spiccate propensioni offensive, neutralizzando le consuete proiezioni di Di Brino con l'obbligo di un assillante controllo alla falsa ala sinistra Del Neri, rispolverando il vecchio Udovicich per imbavagliare la vivacità di un Franceschelli armato solo dei suoi vent'anni. L'uscita di Dalle Vedove è stata il colpo decisivo — senza nessuna responsabilità per il sostituto Unere che ha giocato bene, ma secondo le sue caratteristiche — per far perdere la battaglia del centrocampo ad un'Alessandria che aveva già un Dolso piuttosto appannato ed un Volpato pure lui al disotto del suo abituale livello di eccellenza. Dopo lo scampato pericolo del rigore si è vista una sola squadra, il Novara, a comandare II gioco e l'Alessandria costretta a subire, malgrado il prodigarsi di Vanara — il migliore fra i grigi — e la commovente resistenza del « libero » Barbiero e dell'acciaccato « stopper » Colombo. E' stato proprio quest'ultimo, a causa delle sue imperfette condizioni fisiche, a propiziare involontariamente il gol vincente del Novara, alla cui origine sta comunque un inutile cincischiamento di Volpato, che si è fatto rubare la palla a metà campo dal n. 6 novarese Ferrari. Saltato II diretto avversario, Ferrari ha avuto via libera, è avanzato fino al limite dell'area ed ha sparato un gran destro basso, a cui Pozzani ha opposto una respinta d'Istinto col corpo. Colombo era li, stava per intervenire e deviare la palla a lato, ma Ghio — che sul finire del primo tempo aveva balordamente sprecato una favorevolissima palla in contropiede — si e fatto perdonare rubando Il tempo allo zoppicante stopper » alessandrino e deviando il pallone con una « ciabattata » che Pozzani ha bloccato si, ma un buon trenta centimetri oltre la linea. Gioco fatto, in pratica, a diciannove minuti dal termine della partita. Per il Novara, che aveva sostituito il boccheggiante Giannini con Riva — un altro difensore — l'amministrazione del vantaggio è diventata un problema non troppo affannoso: i grigi premevano ancora caparbiamente, ma Dolso si era spento, Franceschelli cozzava invano contro la « roccia » Udovicich, la spuma di Manueli si era ammosciata dopo lo choc del rigore sbagliato. Ci sarebbe voluto Dalle Vedove, ma se l'atletico « numero 10 » fosse rimasto in campo, si sarebbe avuta un'altra partita. La partita invece è questa che abbiamo raccontato e che il Novara ha meritatamente vinto. (La Stampa - Ed. Sport - Carlo Coscia) Risultati Alessandria - Novara 1-2 Atalanta - Arezzo 0-0 Brindisi - Perugia 0-1 Catanzaro - Avellino 1-0 Foggia - Spai 2-0 Genoa - Como 1-0 Palermo - Parma 1-0 Pescara - Sambenedettese 1-0 Reggiana - Brescia 0-0 Verona - Taranto 4-0 CLASSIFICA: Verona p.14; Perugia 12; Genoa 11; Novara 10; Parma, Pescara, Brescia, Catanzaro 9; Alessandria, Foggia, Palermo, Taranto 8; Atalanta, Spal 7; Avellino 6; Brindisi, Como, Arezzo, Reggiana, Samben. 5 Marcatori: 5 RETI: Bonci (Parma) Sirena (Verona); 4 RETI: Ghio (Novara); Luppi (Verona); Pruzzo (Genoa); 3 RETI: Dalle Vedove (Alessandria); Zigani (Verona); Marchel (Perugia), Nobili (Pescara); 2 RETI: Marchesi (Pescara); Mosti (Genoa); La Rosa, Vanello (Palermo); Musiello, Mastropasqua (Atalanta); Schillirò, Ferrari (Avellino); Pallia, Pelliccia (Spal); Listanti (Taranto); Bertuzzo (Brescia); Simonato (Sambenedettcse); Spelta (Catanzaro); Corradi (Genoa); Busatta (Verona). Il punto sul campionato Il Genoa ha vinto la partita ma ha combinato troppi pasticci difensivi per essere assolto con la formula piena: di Corradi il gol vincente nel primo tempo contro il Novara. Nel primo tempo il Verona ha giocato nel secondo Zigoni ha fatto segnare i gol: una partita eccezionale: 4 a 0 con il Taranto che è stato travolto. Terza sconfitta interna del Brindisi ad opera del Perugia dimostratasi squadra, ben registrata in tutti i reparti. Il Foggia non ha mancato l'appuntamento con la vittoria, Lodetti è stato il vero regista della squadra con le sue continue proiezioni in avanti: alla fine il risultato classico con un gol per tempo nel corso di una gara nella quale i locali e la Spal hanno messo in luce un gioco di pregevole fattura. Un gol di testa di Barbana all'89' ha permesso al Palermo di avere la meglio sul Parma: i locali hanno prodotto una gran quantità di gioco ma senza riuscire ad andare in gol.