Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
17-09-1972 - Giornata: 1 - Piacenza - Galleana


Piacenza FC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Bodina Roberto, Di Brino Marcello, Mayer Bruno, Paparelli Ezio, Berta Massimo, Musa Ezio, Salvadori Roberto, Mammi Angelo , Lorenzetti Giuseppe, Dolso Arrigo [61. Vanzini Franco] A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
PIACENZA FC: Casagrande, Grechi, Cornaro, Guidetti, Ballotta, Avere, Rossi, Pittofrati [53. Burlando], Motta, Del Barba, Meraviglia. A disp.: Lazzara. All.: Cella Giancarlo

Arbitro: Lattanzi Riccardo (Roma)
Note
Ammoniti: Dolso [A], Berta [A], Avere [P] Spettatori: paganti 7044, per un incasso di poco superiore ai 9 milioni di lire Giornata di sole, campo in ottime condizioni Inizio gara ore 16.30

Commento
GRIGI CON CARATTERE MA NERVOSI TORNANO IMBATTUTI DALL'INCONTRO CON IL PIACENZA Ottomila tifosi sugli spalti e larghissima rappresentanza alessandrina © Marchiaro deve registrare alcuni reparti: gli uomini ci sono LA GRANDE AVVENTURA DEL CAMPIONATO Di SERIE C si è iniziata domenica alle ore 16,30 quando i trenta arbitri hanno dato il via ai protagonisti dei tre gironi. Nel girone A, l'Alessandria ha esordito in Quel di Piacenza, un avversario che si è completamente rinnovato rispetto allo scorso campionato. A salutare le due squadre erano presenti sugli spalti circa ottomila spettatori di cui più di tremila alessandrini: si è così ripetuto il grande esodo che si era registrato due anni orsono in occasione di Reggiana-Alessandria. Sull’autostrada dei vini, la Torino - Alessandria Piacenza, abbiamo visto solo auto targate AL: la maggioranza degli sportivi non ha voluto mancare al primo appuntamento stagionale. La folta presenza dei mandrogni ha confermato l’interesse per la loro squadra, che si è allineata ai nastri di partenza come Una delle grandi favorite, Per non dire la favorita in senso assoluto. E’ finita Zero a zero, dopo novanta minuti di gioco non trascendentali durante i quali le contendenti hanno confermato che la loro più grande preoccupazione era quella di non perdere. A questo proposito Giuseppe Marchioro ha detto: « Volevamo iniziare il campionato senza subire brutti contraccolpi e ci siamo riusciti. Abbiamo guadagnato un punto, il primo punto e vedrà che alla lunga servirà perché il Piacenza è una delle squadre che ci daranno più grattacapi. I ragazzi sentivano là partita, erano nervosi, ma ci siamo difesi con ordine sfruttando le occasioni che si sono presentate. Avevo previsto gare saranno difficili, e così è stato ». cediamo cosa dice il Commissario straordinario ing. Remo Sacco: « Non è stata una grande partita, ma l'importante era non perdere - Non dimentichiamo ne abbiamo giocato con due uomini ~ menomati: Mayer e Berta) e nonostante ciò i ragazzi hanno dimostrato il loro carattere. Davanti abbiamo ancora ben trentasette partite: c e tempo per gioire e soffrire. Accontentiamoci del punto considerato che il Piacenza è una signora squadra ». Questo il parere telegrafico del responsabile della società e del tecnico, il quale ha esordito in campionato alla guida dei grigi- Come sono andate realmente le cose nella partita di esordio, partita attesa con molto interesse, in particolare, dopo la non brillante prestazione offerta nel derby con il Derthona? Marchioro alla vigilia dell'impegnativa trasferta ha dovuto forzatamente riaccusava a Colombo che accusava una contrattura: o ha sostituito Paparelli uomo tuttofare dei grigi, almeno per quanto concerne il settore difensivo. Per ! resto è stata conferma ala squadra che si conosceva e precisamente: Pozam, Bodina, Di Brino, Mayer, Paparelli, Berta, Musa, Salvadori, Mammì, Lorenzetti e Dolso. Il trainer messo sul chi va là dalle notizie provenienti da Piacenza, ha impostato la gara sulla difensiva lasciando in avanscoperta Mammì al quale dovevano dare manforte Musa, Lorenzetti e Dolso. In realtà Musa ha subito occupato una posizione che non era quella di punta vera e neppure di centrocampista. L’arretramento ha permesso al diretto avversario di avanzare a centrocampo per dare manforte ai compagni. Analogo il discorso per Dolso che ha risucchiato Grechi nella zona centrale. Praticamente i grigi si sono trovati con cinque centrocampisti e, precisamente Berta, Salvadori, Musa, Lorenzetti. Dolso e una sola punta vera. Il filtro di centrocampo è servito a setacciare i gioco degli avversari, piuttosto intraprendenti, ma ha finito con il rendere piuttosto ardue le manovre offensive. Occupando Musa una posizione arretrata, a volte in linea con gli stessi terzini, e Lorenzetti quella di regista, Mammì ha finito con il trovarsi veramente solo. Non è stato questo il solo guaio: come va predicando da tempo Marchioro, quando la squadra attacca è indispensabile che almeno due uomini si proiettino sulle fasce laterali, sia per allargare la manovra, sia per effettuare quei cross sui quali Mammì si trova a proprio agio. La fluidificazione del gioco si è avuta saltuariamente con Bodina e lo stesso Mayer che, rientrato in squadra dopo un noioso malanno, ha subito dimostrato di avere compreso quale è il compito del libero quando lo stesso non deve fronteggiare la minaccia avversaria. Occorre aggiungere che quando si è giocato sulle ali sono nate le occasioni più propizie per i nostri ragazzi che, ad onore del vero, si sono battuti con molto agonismo in particolare quando i granata premevano da tutte le parti. Il Piacenza, bisogna riconoscerlo, ha avuto in Guidetti (che lo scorso anno militava nel Verbania proprio alle dipendenze di Marchioro) l’uomo faro, il mediano di spinta che trascina i compagni, che sa sfruttare le carenze dell'avversario. E ’ stato proprio il numero quattro piacentino a creare per la nostra difesa i maggiori pericoli. Bodina, Di Brino e lo stesso Paparelli hanno ballato paurosamente, ma sono ugualmente riusciti a contenere quelle furie scatenate, avvantaggiate dal fatto che il blocco difensivo grigio indugiava troppo quando era in possesso della sfera invece di fiondare lungo in avanti, dove purtroppo il centrocampo era sotto la stretta sorveglianza degli avversari. Sono errori che Marchioro ha già diagnosticato da tempo per cui con il trascorrere delle domeniche dovrebbero essere eliminati se si vorranno evitare sorprese piuttosto sgradite. Nulla da eccepire sulla gara di Pozzani che rappresenta un punto vera-, m ente di forza per il pacchetto difensivo. Passando ad una analisi più dettagliata dei singoli giocatori c’è da dire che sugli atleti molto ha influito il nervosismo. La posta in palio, anche se si era alla partita inaugurale, ha finito per condizionare un po tutti, compreso il veterano Lorenzetti che è apparso meno brillante del solito quando si è trattato di lanciare il compagno smarcato. Il cinquanta per cento dei suggerimenti è andato a vuoto. Non parliamo poi di Dolso che, innervosito dal diretto antagonista si è fatto pure ammonire dopo che era ricorso a metodi piuttosto energici per non lasciarsi superare. Berta e Salvadori hanno giocato con la solita grinta, in particolare il primo che è inesauribile quando si tratta di tenere d ’occhio quanto avviene in difesa senza perdere di vista la possibilità di incunearsi negli eventuali corridoi liberi, sull'esempio di Guidetti. Nonostante i nervi a fior di pelle, i grigi hanno ugualmente saputo resistere ad un avversario che voleva il risultato pieno, ma senza scoprirsi troppo per non lasciarsi trafiggere in contropiede. L’Alessandria possiede uomini in grado di risolvere a proprio vantaggio qualsiasi partita, ma deve conservare una certa tranquillità in particolare quando si protende verso l’area avversaria. L'esempio lo si è avuto alla mezz’ora della ripresa quando il fluidificante Bodina, che era stato finalmente messo in corsa da un lungo passaggio di Lorenzetti, ha effettuato un lungo cross per la testa di Mammì. L’ex catanzarese ha colpito di precisione la sfera indirizzandola nell'angolino alto alla sinistra di Casagrande, portiere piacentino. C’è voluta tutta la bravura dell’estremo difensore per deviare in angolo quella saetta. L'arma del contropiede resta per i grigi un asso nella manica di notevole importanza, ma è indispensabile che il gioco sia maggiormente vivacizzato non con passaggi a breve gittata, onde costringere la retroguardia a ricuperi più affannosi. Avanzando per linee laterali si con sente quasi sempre ai difensori di correre ai ripari chiudendosi nella propria arca di rigore. Siamo all'inizio del campionato e pretendere la perfezione è forse troppo: su questo siamo perfettamente d’accordo. Non lo siamo invece sulla posizione di qualche giocatore che pur dannandosi l’anima non riesce ad uscire dalla fitta maglia intessuta dai centrocampisti. Parliamo di Musa che possiede la castagna per risolvere, pure da fuori area, le sorti della partita. Marchioro, che non è tecnico che si accontenta del numero uno esordio dei grigi una sola risultante positiva secondo Marchioro: l'umiltà con la quale hanno affrontato l’avversario. Per noi, invece, tre realtà certe che non falliranno l’aspettativa: Pozzani, Mayer, Salvadori. Per questi tre atleti la promozione è stata subito a pieni voti fin dalla prima prestazione. Gli altri, come lo stesso gioco della squadra, raggiungeranno il meglio della condizione in un futuro che speriamo prossimo. D’accordo: domenica il Piacenza ha stupito tutti, anche i suoi tifosi. Non era la squadra che le previsioni della vigilia avevano manifestato. Ma l’Alessandria a sua volta ha messo in vetrina alcune ingenuità difensive, un Berta che ancora perde colpi nel suo gioco tanto è vero che si innervosisce fino al raggiungimento della ammonizione. A questo punto viene da chiedersi: ma l’Alessandria, allora, è squadra nella quale si può sperare oppure no? Vediamo le risultanti di domenica e se quanto affermano i dirigenti è vero, cioè che arriveranno altri rinforzi, allora con certezza possiamo affermare che la promozione non è soltanto questione di fortuna ma che ci sono buone probabilità per una squadra come quella grigia, che possiede tutte le credenziali per terminare al primo posto. In verità già un grosso acquisto è stato fatto. Si tratta dell’attaccante del Venezia, Bianchi, che dopo tanto altalenare "vengo o non vengo" finalmente ha rotto gli indugi e si è deciso. Lunedì pomeriggio Bianchi è giunto in Alessandria, è passato al Moccagatta da Viganò e si è salutato con Legnaro suo ex compagno di servizio militare, poi all'Ospedale civile è stato sottoposto agli esami medici da parte del prof. Mazza. Adesso dovrebbe essere la volta di Legnaro e chissà, a quanto si dice, anche di Maldera. In ogni caso è un fatto che l’organico attuale dell’Alessandria, soprattutto nel settore difensivo, non può reggere un campionato completo se non verrà rinsanguato. L’esperienza di venerdì scorso quando Colombo ha dichiarato forfait potrebbe insegnare qualche cosa. E veniamo così alle considerazioni portate da Marchioro a fine partita: « Dolso? — ha dette — è stato senz'altro positivo. Al cospetto aveva un avversario come Guidetti che non è affatto uno degli ultimi arrivati ». E poi Marchioro prosegue: « Musa è stato bravissimo nell’applicazione tattica del mio pensiero. Indubbiamente ha giocato forse troppo arretrato all’occhio del pubblico ma bisogna considerare che il suo avversario diretto, cioè il terzino, si inseriva sovente in attacco. Per questo spetta una nota di merito a Musa per la sua disciplina... ». E veniamo così alle prime risultanti che per il momento sono assai striminzite appunto perchè si è giocata una sola partita: l’Alessandria si trova al quinto posto con un punto nella classifica normale ed a quota zero nella media inglese. Due giocatori ammoniti: Dolso e Berta.(Il Piccolo - Il Gattopardo) GRIGI: RAGGIUNTO A PIACENZA IL PRIMO OBIETTIVO: 0-0 Mancano ancora agli alessandrini tenuta e nitidezza di gioco, ma sono state poste le basi per il rilancio - Qualche indecisione nei terzini, generoso e sfortunato Mammi (due occasioni fallite) - Gli emiliani, squadra che si fa rispettare L'Alessandria non ha fallito il primo impegno: zero a zero con il Piacenza che è da ritenersi squadra tra le più agguerrite del girone. Per ora i grigi non hanno ancora il tono della « vedette » l'esordio è stato un po' dimesso ma la prestazione degli alessandrini va valutata con cautela. L'incontro non poteva essere esaltante per vari motivi, per l'equilibrio degli antagonisti e per la rudezza di taluni interventi causati da chiari scompensi di due formazioni in fase di assestamento. Mancano ancora ai grigi tenuta e nitidezza di manovra per poter sviluppare un gioco più redditizio e più brillante. La società ha fatto parecchi acquisti, è stata forse quella nel girone A che maggiormente ha ritoccato e rafforzato i quadri. L'innesto non è impresa facile né rapida. L'allenatore Marchioro ammette che mirava al pareggio. Afferma: « Abbiamo cercato di impostare una squadra atleticamente forte e tecnicamente dotata. Ma andiamoci piano con i facili trionfi. Quello che voglio per ora è soprattutto l'impegno e la collaborazione dei giocatori. Poi ci sarà il resto ». L'Alessandria, da alcune stagioni insegue il traguardo della serie cadetta ed è molto probabile che questo sia il campionato della sua affermazione. Non è l'incontro il centravanti Mammì con il Piacenza ad avvalorare questa convinzione dei dirigenti grigi. La gara, come si è detto, non è stata entusiasmante. Sono invece le individualità dei piemontesi, per ora appena accennate, e la compattezza dei vari settori già adesso non trascurabile a giustificare le ottimistiche previsioni. L'unico reparto vacillante è quello della difesa. Ma i due terzini, Bodina e Di Brino, forse sono in ritardo di preparazione rispetto ai compagni. Se è cosi, la situazione della retrovia non è allarmante, Marchioro riuscirà a metterci rimedio. Gli altri giocatori sono già in netto miglioramento, dagli ultimi confronti amichevoli e di Coppa. Il presidente Sacco dice: « Si gioca al cinquanta per cento del reale rendimento. Aspettiamo con fiducia, un pareggio alla prima battuta di campionato non lo ritengo un esito negativo ». L'Alessandria è già forte in Pozzani, portiere attento e scattante; si destreggia bene con Mayer, Musa e Salvadori. Lorenzetti non è ancora il prezioso regista che i tifosi alessandrini ricordano: ma il suo tocco è sempre abile, i suggerimenti efficaci e insidiosi. Mammì ha cercato con impegno l'affermazione personale. Ha sfiorato il gol con due deviazioni di testa di autentica bravura. Ma anche all'ex catanzarese difetta il ritmo giusto e l'affiatamento con le altre punte. Il Verbania a Belluno sfiora la vittoria: 1 a 1 Dominio dei piemontesi per quasi tutto l'incontro - Tedoldi spreca alcune occasioni, poi realizza al 61' - Pareggio dei veneti a 10' dal termine (La Stampa - Ed. Sport - Eros Mognon) Risultati: Belluno - Verbania 1-1 Cossatese - Rovereto 2-1 Dertona - Padova 0-0 Parma - Legnano 0-0 Seregno - Triestina 2-0 Solbiatese - Pro Vercelli 1-1 Trento - Vigevano 2-1 Udinese - Savona 1-0 Venezia - Cremonese 0-0 CLASSIFICA: Seregno, Cossatese, Trento, Udinese p.2; Belluno, Verbania, Solbiatese, Pro Vercelli, Derthona, Padova, Parma, Legnano, Piacenza, Alessandria, Venezia, Cremonese 1; Vigevano, Rovereto, Savona, Triestina 0 Marcatori: 2 reti: Fagnani (Seregno); 1 rete: Poirè e Sollier (Cossatese); Chierico (Rovereto); Crespi (Solbiatese); Maioni (Pro Vercelli); Bergamo e Medeot (Trento); Schillirò (Vigevano); Pellizzari (Udinese); Canella (Belluno); Tedoldi (Verbania). Il punto sul campionato Prezioso pareggio della Pro Vercelli sul campo della Solbiatese, imponendo il proprio gioco per tutti i 90': le reti hanno portato la firma di Crespi e Rossi. Per poco il Verbania non ha castigato il Belluno, più forti sotto il profilo atletico e sostenuti da una notevole tecnica. La matricola Cossatese ha ottenuto la vittoria nel match contro il Rovereto: vittoria chiara ed importante ottenuta con grande determinazione. Risultato in bianco tra Derthona e Padova, entrambe le squadre erano rimaneggiate: la partita non è stata granché bella soprattutto per la prudenza che ha caratterizzato il match. Vittoria dell'Udinese sul Savona grazie a buon gioco e tecnica ma senza, ancora, l'uomo da area di rigore. Facile successo del Seregno, con una doppietta di Fagnani, sulla Triestina. Deludente inizio di torneo per il Parma che si è fatto inchiodare sul pari dal Legnano, squadra svelta e manovriera ma tutt'altro che irresistibile. La Cremonese, con la sua passività, ha fatto il minimo indispensabile per portare a casa il pareggio sul campo del Venezia.