Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1974/1975
Serie B
22-12-1974 - Giornata: 13 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Brindisi Sport 3 - 1 (2 - 1)
RETI: 7. Snidaro G.[A], 24. Mazzia B.[A], 84. Mazzia B.[A] 4. Marino [Br]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi [53. Franceschelli Paolo], Volpato Angelo, Mazzia Bruno, Dalle Vedove Giampiero, Snidaro Gian Carlo A disp.:(P) Croci Claudio, Dolso Arrigo All.: Castelletti Sergio

Formazione avversaria
BRINDISI SPORT: Di Vincenzo, Coppola [65. Incalza], Vecchiè, Ettori, Zagano, Mei, Marmo, Liguori, Marino, Magherini, Boccolini. A disp.: De Mango, Chiarenza. All.: Invernizzi Giovanni

Arbitro: Tonolini Mauro (Milano)
Note
Ammoniti: Dalle Vedove [A], Mazzia [A] Marino [B] Spettatori: 6500 circa di cui 4580 paganti (541 abbonati) per un incasso di lire 12.105.000 Giornata di sole, ma fredda e con annuvolamenti a tratti Inizio gara ore 14.30

Commento
Con la vittoria sul Brindisi "il buone feste,, dei grigi ai tifosi IL TORNEO RIPRENDERÀ' IL 5 GENNAIO CON L'ALESSANDRIA AD AVELLINO L’Alessandria, finalmente ha fatto centro vincendo la prima partita casalinga di. questa stagione. Senza dubbio ha regalato ai suoi tifosi la più bella strenna natalizia che potessero aspettarsi, creando i migliori presupposti per il nuovo anno. Alla ribalta tutti gli anziani con al vertice Mazzia che h a realizzato una doppietta. I giovani, anche loro, non sono stati da meno dei compagni mettendo a segno la prima marcatura con Snidaro. Insomma questo 1974 sta finendo in santa pace. L’attuale classifica dei grigi è certamente valida e porta una buona tranquillità. Consideriamo pure che l'Alessandria ha affrontato il campionato con la vecchia squadra, quella promossa dalla serie C, dove si sono contati i soli innesti di Vanara e Franceschelli, mentre per strada si sono persi Reja e Baisi. Consideriamo nelle risultanti, al momento del riposo di fine d ’anno, la validità di Castelletti come trainer e diamo a Cesare il suo valutando che la squadra impostela a suo tempo dal clan dei Sacco è quanto di meglio azzeccato si potesse trovare nel mondo del calcio. Insomma il bilancio che in questo momento può presentare l’amministratore Boidi è del tutto positivo, senza ombra di dubbio. . Nell’ambito del calcio n azionale l’Alessandria potrebbe costituire un buon testo scolastico. Potrebbe insegnare come non bastano gran di nomi per form are una squadra ma nella sua base sono necessari elementi preparati e ben guidati, gente seria che pratica il mestiere senza bizze, senza accenti divistici. Ecco, questa, per noi, è l’Alessandria dove potrebbe specchiarsi il calcio nazionaie alla ricerca della formula migliore per risalire la corrente dopo lo scivolone di Monaco. Il lettore forse affermerà che il nostro di oggi è tutto un discorso fatto di rose e fiori, ma, in verità, chi potrebbe d ire altrimenti ? D'altronde i risultati parlano chiaro e se alla domenica ci riempiamo gli occhi dello spettacolo che ci portano i grigi al "Moccagatta" ciò significa che una verità positiva esiste. Adesso, però, bisognerà pensare al futuro. Il campionato riprende tra otto giorni, con i grigi ad Avellino, e da ieri i nostri sono tornati agli allenamenti. Con ravvicinarsi della primavera riprenderanno anche Reja e Baisi, il che apre il discorso alla speranza di fare meglio ancora: non è questo, per gli sportivi, il migliore augurio per l'anno nuovo ? (Il Piccolo - Il Gattopardo) I grigi s'impongono (3-1) sul gracile Brindisi PRIMA VITTORIA IN CASA Una partita nervosa e tecnicamente non bella. Reti di Marino (4'), Snidaro (7') e Mazzia (24' e 83') che con Vanara è stato il migliore - Coraggio di Castelletti Una partita questa per la quale i luoghi comuni non mancherebbero di certo. Si può partire dicendo che, contro il Brindisi, l'Alessandria ha espugnato il proprio campo, che ha fatto a tutti, dirigenti e tifosi, il classico regalo di Natale; e si può finire usando con fin troppo facile doppiosenso il nome della squadra ospite per richiamare festeggiamenti a base di champagne nello spogliatoio dei vincitori a fine partita. Tutto farebbe pensare ad una grande festa chiassosa, ad un'atmosfera in cui scambio di auguri e gioia per la prima vittoria casalinga sono una cosa sola, ad una gara condotta dall'Alessandria con spinta vincente, ad un successo voluto e schiacciante. Ma il Natale, quest'anno, è senza neve, c'è la cassa integrazione, in molti cercano pure di con vincerci che non esiste differenza se lo passiamo in città o a Cervinia, anche se in fondo a pensarla cosi sono poi quelli che a Cervinia possono andarci lo stesso. Questa atmosfera festosa dunque è abbastanza falsa, cosi come senza luci e banalmente piatto è il successo dell'Alessandria, se vogliamo rinunciare (com'è giusto) a « sceneggiare » l'avvenimento con troppi luoghi comuni. La squadra di casa, in verità, vince non perché gioca bene, ma perché il Brindisi, tolti qualche saggio accademico di Liguori e Magherini e qualche scatto nel vivo di Marino, si dimostra formazione di orizzonti assai modesti, incapace per larghi tratti della gara di tracciare una qualsiasi geometria in campo. Invernizzi, dalla panchina, sbraita e si agita, ma Coppola e Vecchie, i terzini, probabilmente non riescono a sentirlo visto che sbagliano quasi tutto, imitati da Ettori, Zagani e Mei, i quali creano confusione sia nella loro area sia a centrocampo, dove Magherini e Liguori, con l'aiuto dei tornanti Marmo e Boccolini, non ce la fanno a mettere in azione Marino, forse l'unico uomo di valore che il Brindisi di oggi possieda. Sull'altro fronte l'Alessandria non fa alcuna fatica ad adeguarsi al caos generale, un po' perché stanca della partita di recupero a Verona, un po' perché ancora una volta troppo tesa nel voler raggiungere il traguardo della prima vittoria davanti al suo pubblico. A questo si aggiungano un gol al passivo dopo appena quattro minuti (gran tiro dal limite di Marino che Pozzani in leggero ritardo riesce solo a sfiorare), la giornata sotto tono di Volpato e Dalle Vedove (Imprecisi e lenti come non mai nell'appoggio e nel triangolo), alcune nervose incertezze difensive (Di Brino troppo legnoso nelle proiezioni offensive, Colombo non sempre pronto nell'anticipo, Barbiero meno calmo del solito nel disimpegno) e 11 quadro dello spettacolo in campo risulta già abbozzato con sufficiente chiarezza. La partita dunque oggi la vincono in tre. In primo luogo Castelletti, che manda sul terreno fin dall'inizio il giovane Snidaro, una punta che non dimostra timori o tremori, che dà vivacità all'attacco, e che, al 7', mette anche a segno la rete del pareggio deviando con la punta del piede, d'istinto, un cross dalla sinistra di Vanara, entrato in area dopo un bellissimo slalom vincente. Poi nella ripresa l'allenatore con felice intuito tattico richiama Manueli e al suo posto fa giocare Franceschelli, un altro giovane che corre e si smarca: in attacco le cose vanno subito meglio, la squadra si distende, il contropiede ritorna a funzionare, si riesce perfino a vedere qualche bella azione corale, come al 72' quando Mazzia calcia sul portiere dopo una felice combinazione Snidaro-Franceschelli. E non a caso viene anche il gol del tre a uno, quello della sicurezza, messo a segno all'83' da Mazzia che da terra infila di sinistro dopo che Dalle Vedove, smarcato in area da un tocco dello stesso Mazzia, aveva calciato sul portiere in uscita. Insieme con Castelletti, cui va il grande merito di avere rischiato contemporaneamente i suoi due minorenni, la partita la vincono Mazzia e Vanara, due anziani ai quali la pur lunga attività sembra non avere lasciato segni di stanchezza sul fisico. Mazzia gioca con il numero nove, ma si muove a centrocampo, dimostrando di sapere ancora insegnare ai suoi più giovani colleghi che cosa voglia dire smarcare con precisione un compagno. Tatticamente lucido e intelligente sa anche trovarsi in area alessandrino e sente di più la partita. Il segreto forse sta tutto qui ». « Non è stato un bell'incontro — continua l'allenatore con un sorriso — ma, per favore, non parliamo male di nessuno: segna due gol, il primo dei quali al 24 quando scatta con tempismo su un lungo cross di Volpato sfiorato di testa da Manueli. E poi nella ripresa è colpito duro alla caviglia, sta al bordo del campo per due minuti, rifiutando la barella prontamente accorsa, rientra, segna il gol, esce di nuovo per infortunio, applauditissimo dai tifosi che lo amano come un simbolo. Vanara dal canto suo marca Magherini e lo cancella, mettendo in vetrina uno scatto, un'entusiasmo da ventenne e una splendida condizione atletica che fa onore alla sua serietà professionale. « Eppure si allena come gli altri — dice di lui con ammirazione Castelletti —. Ma è pace il Natale ». D'accordo. Se è vero che nel calcio purtroppo contano soltanto i due punti, allora è anche vero che l'Alessandria oggi è stata fortissima. Amen. (La Stampa - Ed. Sport - Carlo Coscia) Risultati: Arezzo - Perugia 2-3 Atalanta - Brescia 0-0 Avellino - Como 1-0 Foggia - Novara 0-0 Palermo - Reggiana 2-0 Parma - Genoa 2-1 Spal - Pescara 1-1 Taranto - Catanzaro 0-0 Verona - Sambenedettese 4-2 CLASSIFICA: Perugia p.21; Verona 20; Brescia 18; Novara 17; Foggia 15; Catanzaro, Genoa 14; Avellino, Parma, Pescara, Alessandria, Palermo 13; Como, Atalanta, Sambenedettese 11; Spal, Taranto 10; Arezzo, Reggiana 8; Brindisi 7 Marcatori: 6 RETI: Bonci (Parma), Pruzzo (Genoa). 5 RETI: Zigoni, Sirena (Verona); Nobili (Pescara); Vannini (Perugia); Ferrari (Avellino). 4 RETI: Palna (Spal); Buccolini (Brindisi); Ghio (Novara); Scarpa (Perugia); Simonato (Sambenedettese); Luppi (Verona); Bertuzzo (Brescia); La Rosa (Palermo). 3 RETI: Dalle Vedove, Mazzia (Alessandria); Fara (Avellino); Fara (Arezzo); Busatta (Verona); Jacolino (Brescia); Marchel, Pellizzaro (Perugia). Il punto sul campionato Continua inarrestabile la fuga del Perugia capolista che anche con l'Arezzo sul campo neutro di Pistola ha confermato la vivacità del suoi attaccanti. Ha ripreso quota anche il Verona che, dopo aver superato mercoledì scorso la partita della verità con l'Alessandria, ha ritrovato la strada del gol infliggendo quattro reti a due alla Sambenedettese. Al ritmo delle due protagoniste della serie B, resiste tuttavia anche il Brescia che ha chiuso a reti inviolate li derby sul campo dell'Atalanta mantenendo nel ragionevole limite del tre punti il suo distacco dalla capolista. Buone notizie anche per il Novara che ha ritrovato lontano da casa una certa padronanza di gioco, ottenendo un punto prezioso a spese di quel Foggia che domenica scorsa aveva fermato il Verona e a suo tempo aveva battuto anche 11 Genoa. Continua Invece il calvario dei rossoblu liguri che bersagliati in modo crudele da una pervicace sfortuna, hanno visto aggiungersi al loro guai di inquadratura anche l'infelice giornata dell'arbitro Mascali, il quale ha dato loro la spinta decisiva verso la sconfitta di Parma, la quinta battuta d'arresto consecutiva in trasferta. E' vero che i limiti del Genoa attuale, squinternato in difesa e senza Pruzzo all'attacco, sono molto modesti, tuttavia non si poteva negare alla squadra di Vincenzi, senza quel rigore galeotto a due minuti dall'inizio, la possibilità di un pareggio tonificante soprattutto sotto il profilo psicologico. Il 1974 del rossoblu è finito toccando II fondo delle disgrazie. Anno nuovo, vita nuova: mal come ora a Genova sperano che questo proverbio sia valido. L'Alessandria infine ha cancellato l'umiliante zero nella casella delle vittorie casalinghe, liquidando seccamente il Brindisi per tre a uno. Era l'occasione più propizia dati i limiti degli avversari, ma quel che contava era rompere il ghiaccio, togliersi la psicosi del campo stregato e offrire nel modo migliore un buon Natale al tifosi che per 1 grigi finora avevano soltanto sofferto. (La Stampa)