Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1974/1975
Serie B
19-01-1975 - Giornata: 16 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Palermo SSC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Franceschelli Paolo, Manueli Luigi, Mazzia Bruno, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo [46. Baretta Giancarlo] A disp.:(P) Croci Claudio, Snidaro Gian Carlo All.: Castelletti Sergio

Formazione avversaria
PALERMO SSC: Trapani, Viganò, Vianello, Pepe, Pighin, Ballabio, Favalli [46. Maio], Barlassina, Braida, Vanello, Barbana. A disp.: Bellavia, Zanin. All.: Viciani Corrado

Arbitro: Artico Luciano (Padova).
Note
Ammonito Vantilo [A], Dalle Vedove [A]. Spettatori: 4.500 circa di cui 2.900 paganti (abbonati 541) per un incasso lordo di 8 milioni 760 mila lire Inizio gara ore 14.30

Commento
IL PALERMO FA TREMARE I PALI SENZA DOMARE IL "VECCHIO ORSO" I ’’rosanero” dominano la scena, colpendo per due volte la traversa @ La supremazia degli ospiti favorita dalla fragilità dei centrocampo e dalla regia di Vanello (costantemente libero), onnipresente in ogni azione © Stupenda prova dello stopper Colombo e del generoso, ma troppo solitario, Franceschelli © Dalle Vedove ’’cinturato” in area: Artico non ha visto quanto documentato dall’obbiettivo © Ancora un giovane, Baretta, apparso troppo fragile di fronte ai quotati avversari Alessandria - Palermo 0-0, secondo risultato in bianco del nuovo anno, ad una settimana di distanza dal confronto con la Reggiana. Gli emiliani che mostri non sono (e le pochezze erano emerse chiaramente al Moccagatta) hanno perduto in casa con il Genoa, a dimostrazione che i confronti diretti devono essere vinti per non rischiare di affogare. I grigi seppure con fiatone hanno aggiunto un altro punto alla classifica dopo avere rischiato il tracollo. Pienamente d’accordo sull’elogio collettivo per la volontà dimostrata — una notazione di merito concediamo a Maldera, Colombo, Manueli e Franceschelli — durante i novanta minuti, ma a costo di essere accusati di pessimismo ad oltranza, ampie riserve sul gioco sciorinato. Ognuno, è vero, brucia la legna che possiede: si tratta solo di stabilire come si usa. A scanso di dannosi equivoci rendiamo subito atto al Palermo di avere disputato una gara ad alto livello. Gli uomini pcr brillare non difettano: alcuni sono giovani tecnicamente dotati, gli altri costano pur sempre fior di quattrini, decine e decine di milioni per intenderci. I rosanero non hanno deluso le aspettative di collettivo quadrato, grintoso, forte a centrocampo dove Vanello fa la parte del leone. Sin dalla vigilia si sapeva che il palermitano avrebbe dettato legge almeno nell’impostazione del gioco. Così è stato; Vanello ha giostrato a centrocampo senza perdere d’occhio la propria retroguardia. Braida, Barlassina c Barbana hanno raccolto quanto il compagno seminava. Conclusione? I siciliani hanno colpito due traverse, sono andati in più di una occasione vicini alla conclusione e se non l’hanno raggiunta devono unicamente recitare il mea culpa. Contro una squadra assestata in ogni reparto, Castelletti ha opposto una formazione di emergenza stante le assenze di Reja, Volpato e Baisi. La tattica del tecnico era la seguente: Mazzia a centrocampo a fare da regista, Manueli in posizione più arretrata per sfruttare le doti di fondista con Franceschelli al centro c Dalle Vedove a fare da spalla. Sin dalle prime battute ci si è accorti immediatamente che qualcosa non quadrava non sulla scelta degli uomini, ma nelle marcature. 11 Palermo, con Favalli a centrocampo e Baliabio mascherato da mediano ma in realtà punta fiancheggiatricc di Braida, dilagava non riuscendo agli alessandrini Farginamcnto sul centrocampo. Vanara infatti era impegnato a dare una mano alla retroguardia mentre Dolso occupava una posizione difficile da definire. La mancina grigia operando più in posizione di difensore che di centrocampista non è mai riuscito a rendersi utile in fase propulsiva. Arrigo non si può certo incolpare di avere rinunciato alla lotta: si è battuto con determinazione, ma gli era oltremodo difficile uscire dal ginepraio di avversari che Io contrastavano. Manovrando sulla fascia sinistra trovava lo scambio difficilissimo non disponendo di compagni smarcati anche perchè Dalle Vedove era tenuto costantemente sotto tiro. Per quarantacinque minuti Dolso ha ripetutamente tentato di uscire dal vicolo cieco senza troppa fortuna mentre Di Brino continuava a girovagare per il campo spendendo energie su energie, così come era accaduto la precedente domenica. Il difensore, fuori posizione, andava esaurendosi in una spola che avrebbe stroncato un toro. Non disponendo di un punto fisso sul quale basare il gioco si appostava su Baliabio le cui intenzioni erano chiaramente offensive. Non esistendo centrocampo i palermitani gravitavano al limitare dell’area di rigore dove Colombo si faceva letteralmente in quattro per fermare Braida mentre Maldera mordeva il freno per impedire a Barbana di dialogare. L’ammassamento al limitare della zona presidiata da Barbiero era a volte pauroso dato che oltre a Dolso si aggiungeva, ad ingarbugliare le carte, lo stesso Mazzia. Era necessario un rimedio tattico se non altro per bloccare Vaneilo, onnipresente, anche perchè poteva contare sull’appoggio di Favalli. Saltare le marcature l’iniziativa era lasciata ai singoli e, nessuno a dire il vero, ha mollato a costo di sputare sangue. Certo impostando il controllo a zona il compito si sarebbe semplificato con notevole risparmio di energie, ma in campo non sempre si può improvvisare. Il Palermo d’altronde non è squadra disposta ad accettare supinamente. Sfrutta gli errori, come era avvenuto in Coppa Italia alla Favorita, svolgendo una manovra offensiva a largo respiro anche se a volte lenta. L’Alessandria dovendo preoccuparsi maggiormente della difesa che dell’offesa ha finito con il dimenticare il contropiede. Il povero Franceschelli abbandonato al proprio destino ha tentato inutilmente di liberarsi di Pighin al quale dava una mano Pepe. Stretto tra due avversari il centravanti che è alla continua ricerca di spazio, pur rischiando i garretti, si è trovato davanti ad un muro insuperabile. Dalle Vedove e Manueli erano troppo lontani per assecondarlo nei temi d’offesa. Concluso il primo tempo senza eccessivo danno, l’Alessandria ha presentato, alla ripresa delle ostilità il giovane Barrita in sostituzione di Dolso. Castelletti, come confermato negli spogliatoi, trovandosi l’Arrigo claudicante, non ha voluto correre rischi gettando nella mischia il diciottenne. Non disponendo di Unere — la colpa del panchinaro ad honorem pare quella di essere sostenuto da una parte della stampa c di tifosi — al mister non è rimasto che affidarsi al volenteroso ragazzo ancora troppo acerbo per reggere il confronto al cospetto di avversari più smaliziati. Barrita, come era accaduto la precedente domenica con Faedda, si è ben presto disunito non trovando la giusta posizione Poco servito dai compagni si è portato al centro se non altro per essere presente all’appuntamento con la palla che solo raramente giungeva sulla fascia laterale sinistra. Contrariamente a quanto si può pensare, l’Alessandria ha abbandonato da tempo l’idea di tentare la carta di una manovra d’offesa a più largo respiro. Castelletti non dispone di ali pure, pienamente d’accordo, ma un tentativo di allargare le strame d’attacco lo si deve pure tentare visto che al centro difficilmente si riesce a passare proprio perchè non si dispone di un uomo gol che sappia muoversi in poco spazio avendo ii fiuto del gol. L'undici di Barbiero pur con le carenze denunciate non si è perduto d’animo, arginando le triangolazioni dei padroni di casa e passando, ogni qualvolta si presentava l’occasione in proiezione offensiva. Manueli, inspiegabilmente troppo arretrato — nonostante le sollecitazioni di Castelletti -— era l’artefice di alcuni spunti veramente notevoli. Gigi sta veramente battendosi con determinazione anche se in qualche occasione dimentica i compagni, cercando disperatamente quel gol che insegue da quindici domeniche. Nel ragazzo non difettano i mezzi sia atletici che tecnici, ora che la convinzione sembra nuovamente accompagnarlo pure in occasione degli incontri casalinghi. Nella ripresa l’Alessandria che nel primo tempo non era mai riuscita ad impensierire il portiere avversario, operando sul contropiede sfiorava in almeno tre occasioni il risultato clamoroso. Erano nell'ordine Dalle Vedove, Manueli e Franceschelli a chiamare in causa Trapani. E R A RIGORE? Il portiere sul colpo di testa di Danny si superava alzando sopra la traversa il pallone che pareva imprendibile. L’intervento di Dalle Vedove sarebbe risultato ancora più preciso se l'avversario — come la foto di Zanini documenta — non lo avesse cinturato senza che l'arbitro si avvedesse dell'irregolarità. Esaurita la spinta offensiva dei grigi con Franceschelli sempre solitario, l’Alessandria badava unicamente ad evitare sgradite sorprese. Valutato l’andamento della contesa, le traverse colpite dai rosanero e la maggiore consistenza degli avversari Barbiero e il suo manipolo tiravano come si suole dire i remi in barca ben felici di essere riusciti ad inchiodare l’ospite sul pareggio. Il punto conquistato rafforza la posizione dei grigi stante la crisi che colpisce le ultime della classe, vale a dire la Reggiana, il Brindisi e la Spai. Quattro punti di vantaggio sull’Arezzo, quartultimo classificato, costituiscono un margine non indifferente, ma non bisogna cullarsi eccessivamente. I confronti con le formazioni direttamente impegnate nella bagarre per la retrocessione devono essere vinti essendosi esaurito il filone dei successi in trasferta. Alla conclusione del girone di andata mancano tre giornate. I grigi affronteranno nell’ordine a partire da domenica il Pescara (trasferta), il Foggia (casa) e la Sambenedettese (trasferta). Per giungere al giro di boa con una classifica soddisfacente necessitano all’undici di Castelletti almeno tre punti che gli permetterebbero di affrontare il viaggio verso il traguardo di giugno con una certa tranquillità. E’ possibile? Al momento attuale l’Alessandria non sta attraversando un felice momento. Alcuni atleti denunciano Io sforzo non indifferente sinora compiuto, sforzo centuplicato stante le assenze di uomini chiave come Reja, Baisi c Volpato. Le rotazioni si rendono indispensabili anche se il mister ha ben poche pedine a disposizione. L'organico già ristretto ancor prima dell’inizio della tenzone, ha subito un salasso grave. Non sono rimasti che gli undici uomini schierati contro il Palermo più l’oggetto misterioso chiamato Unere ed i giovani Snidare, Faedda e Barrita. 11 terzetto ’’primavera” ha esordito con alterna fortuna. 11 centravanti in evidenza con il Brindisi è naufragato con la 'Reggiana; Faedda inserito sempre in momenti delicati fatica ad entrare nel clima, così dicasi per Baretta. Lo avevamo visto nella vittoriosa partita di Taranto ed il giudizio era stato più che positivo. Il giocatore risente degli umori dei compagni e del clima particolare che lo circonda. Se domenica Baretta non è risultato all'altezza della precedente esibizione lo si deve unicamente alla statura dell’avversario che emergeva, dalla cintola in su, sugli alessandrini, li discorso scivola nuovamente su Unere sacrificato ingiustamente perchè da queste colonne e da altre si è levato un suggerimento. Non siamo i primi (e non saremo gli ultimi) a sostenere un atleta al quale si nega la possibilità di dimostrare quanto vale Si dirà che non è il toccasana dei mali che angustiano i grigi: siamo dello stesso parere, ma ciò non significa che rapporto di un elemento esperto debba essere accantonato solo perchè ha vestito troppe maglie. PORTA CHIUSA? Non è la prima volta che un calciatore trova il rilancio dopo lunghe peregrinazioni: gli esempi ad Alessandria non mancano. Ciò che vorremmo sono argomentazioni tecniche e una controprova non certo basata su una gara paragonabile ad una estrazione dei numeri del lotto. Unere non avrebbe giocato peggio di Baretta e con ciò nulla vogliamo togliere alla giovane speranza mandrogna. L’ex novarese è un terzino fluidificante con un sinistro capace di fare bruciare le mani a più di un portiere. Su un terreno infido come quello dell’uitima partita un uomo capace di sfruttare la linea laterale tentando la conclusione da fuori area non avrebbe sfigurato. I punti di vista del tecnico non concordano purtroppo con i nostri e, Unere difficilmente troverà posto nella compagine. Diciamo che il braccio di ferro, che non è tale, tra il giornalista e il tecnico è già vinto dal secondo con buona pace di tutti, sottoscritto compreso. Resta da stabilire con quale vantaggio per la squadra prima e la società dopo. Chiuso definitivamente il capitolo su Unere, torniamo al campionato. Domenica i grigi si trasferiscono a Pescara, la neo promossa del girone C. I padroni di casa affidati alle cure di Rosati hanno colto un prezioso pareggio esterno. L’Alessandria ha un solo grande obiettivo: tornarsene con un pareggio. Un altro punto sarebbe una vera manna in vista della casalinga con il Foggia seccamente sconfitta a Bergamo dall’Atalanta. Le possibilità dei grigi sono notevoli nonostante le ultime deludenti prestazioni. Castelletti ha la fortuna di guidare un manipolo di professionisti che non si arrende facilmente. La dimostrazione si è avuta in più di una occasione. Sul campo nessuno rinuncia alla lotta anche se opera in condizioni di inferiorità fisica come accaduto in precedenza a Vanara e nello scorso turno a Colombo che, pur zoppicante, ha tenuto validamente il campo sino al fischio finale di Artico. Fidando nell’attaccamento ai colori sociali guardiamo conseguentemente con un certo ottimismo alla prossima fatica, superata la quale, si affronterà con minore apprensione le successive. L’Alessandria giocando senza troppi patemi e in attesa del rientro degli infortunati può rendere in misura superiore alle ultime prestazioni. Diremmo che il calo era in preventivo dopo il favorevole inizio: ora si tratta di superare la china, di riprendere quota per raggiungere la fatidica quota 34 che rappresenta la tanto agognata salvezza. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Contro un forte Palermo allo stadio Moccagatta I GRIGI PRUDENTI PAREGGIANO (0-0) Zero a zero per l'Alessandria, al Moccagatta, contro il Palermo. Si ripete per i grigi il risultato d'una settimana fa con la Reggiana. Questa volta però il punto conquistato dalla squadra di Castelletti è da mettere subito nel salvadanaio, se si considera il valore dell'avversario. Lo stesso Castelletti, a fine partita, si è lasciato andare a sinceri apprezzamenti per la prova fornita dagli ospiti. «Mi aspettavo — ha detto il trainer — un Palermo forte, ma non così. Se continuerà ad esprimersi a questi livelli può puntare alla promozione». Soddisfatto naturalmente l'allenatore per la prestazione dei suoi: «Per vincere contro la Reggiana bastava giocare in questo modo». Il Palermo però non è la Reggiana, non naviga nei fondali pericolosi della classifica. I «rosanero» di Viciani oggi hanno offerto un gioco superlativo che condiziona il giudizio sui padroni di casa. Forse non sì poteva pretendere di più da Colombo e soci su un terreno pantanoso che al vecchi tifosi ha ricordato i tempi di Banchero. L'Alessandria ha messo in difficoltà il Palermo nei primi venti minuti. Proprio al 20' 1 grigi hanno sfiorato la rete: azione di Vanara, cross dì Franceschelli con Vigano costretto ad un fortunoso appoggio al portiere Trapani per annullare l'insidia di Mazzia. Poi la musica è cambiata. Vianello in difficoltà sul guizzante Manuel! ha lasciato il compito di controllare il centrocampista a Favalli. Lo stesso Vianello si è portato su Dalle Vedove con il conseguente spostamento di Ballabio, contenuto a stento da Di Brino. Viciani insomma ha azzeccato le marcature, è stata la svolta della partita. Il Palermo ha cominciato a crescere di tono, l'Alessandria è stata costretta ad adottare una tattica guardinga. Così la difesa dell'Alessandria ha svolto un compito dignitoso, grazie al gioco attento di Maldera, Colombo, Barbiere E' piaciuto anche l'anziano Vanara, generoso negli inserimenti ed in fase di copertura. Dalle Vedove figura tra i migliori, mentre Mazzia ha perso alla distanza il duello con Vanello, autentico «cervello» del Palermo. Infine Dolso. Ha toccato pochi palloni, non si è quasi mai visto nel vivo della manovra. Castelletti è stato costretto a sostituirlo all'inizio del secondo tempo con il diciottenne Baretta. Il trainer ha motivato però l'esclusione con un dolore ad una gamba (un malanno già accusato In settimana) di cui il giocatore avrebbe risentito. Anche Viciani è stato obbligato a lasciare Favalli a riposo (ed a sostituirlo con Maio) nella ripresa per improvvisi disturbi di stomaco. Proprio all'inizio del secondo tempo il Palermo ha corso qualche pericolo, poi ha tenuto in pugno l'incontro con disinvoltura. La cronaca è ricca di spunti salienti. Al 26' Vanello ha colpito la traversa, Ballabio non è riuscito a ribattere in rete mandando sul fondo. Al 34' dopo una confusa azione sotto la porta di Pozzanl il Palermo è passato in vantaggio con Braida, ma l'arbitro ha annullato la rete per fuorigioco dell'attaccante. L'Alessandria ha sfiorato il gol al 47' con un colpo di testa di Dalle Vedove. Trapani ha sfoderato un grande intervento. Seconda traversa del Palermo al 69' con Barlassina che ha raccolto un cross di Maio. (La Stampa - Ed. Sport - Feruccio Cavallero) Risultati: Arezzo-Como 1-2 Atalanta-Foggia 3-1 Avellino-Pescara 1-1 Brescia-Novara 0-2 Catanzaro-Brindisi 0-0 Reggiana-Genoa 0-1 Sambenedettese-Perugia 0-0 Taranto-Parma 2-0 Verona-Spal 2-1 CLASSIFICA: Perugia p.25; Verona 24; Brescia, Novara 20; Catanz. 18; Palermo, Pescara, Genoa, Foggia 17; Avellino, Como, Samben. 16; Atalanta, Alessand. 15; Parma, Taranto 14; Arezzo 11; Spal 10; Brindisi, Reggiana 9 Marcatori 8 RETI: Pruzzo (Genoa); 7 RETI: Zigoni (Verona); 6 RETI: Turella (Novara); Nobili (Pescara); Bonci (Parma); Ferrari (Avellino) e Simonato (Sambenedettese); 5 RETI: Sirena (Verona); Vannini e Scarpa (Perugia); Bertuzzo (Brescia); 4 RETI: Paina (Spai); Boccolini (Brindisi); Ghio (Novara); Luppi (Verona); La Rosa (Palermo); Sollier e Pellizzaro (Perugia) e Listanti (Taranto). Il punto sul campionato La lotta per la promozione offre in serie B nuovi colpi di scena. Mentre la capolista Perugia, bloccata sullo zero a zero sul campo della Sambenedettese, vede nuovamente ridotto ad un punto il suo vantaggio sul Verona (clic ha battuto la Spai), l'onore di principale protagonista della giornata spetta al Novara clic ha espugnato con un Indiscutibile due a '/ero il campo del Brescia. Gli azzurri di Seghedoni hanno freddamente approfittato delle difficoltà d'inquadratura della squadra lombarda e, grazie a questa brillante affermazione, si sono affiancati al terzo posto allo stesso Brescia. Il Novara, insomma, lascia la posizione d'attesa cui era rimasto ancorato per molte domeniche ed entra nel vivo della lotta per il passaggio in serie A. I mezzi della squadra piemontese sono indubbiamente notevoli, tali da consentirle di lottare da pari a pari con le altre contendenti per un terzo posto che costituisce l'ultima poltrona valida per la promozione. Il campionato è ancora lungo ed In stretti termini matematici non sono ancora fuori dal gioco né il Catanzaro (a due punti dalla coppia Brescia-Novara), né il quartetto Palermo, Pescara, Genoa e Foggia che è a tre lunghezze dai novaresi. I rossoblu liguri hanno posto un argine alla crisi vincendo meritatamente sul campo della derelitta Reggiana: sono ampiamente in tempo per concludere la stagione ad un livello dignitoso. Potrebbero anche arrivare ad Inserirsi nuovamente nella lotta per la promozione, ma questo dipende non solo dalla rapidità in cui i liguri sapranno ritrovare la completezza del loro gioco, ma anche dagli errori che potrebbero compiere i contendenti che li precedono in classifica. L'Alessandria ha incasellato un altro pareggio casalingo contro il quotato Palermo. La posizione del grigi, a quota 15, si mantiene comunque abbastanza soddisfacente, dati i chiari limiti della squadra di Castelletti. La media di un punto a partila per chi si preoccupa solamente di non retrocedere è una media abbastanza favorevole. (La Stampa)