Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1974/1975
Serie B
26-01-1975 - Giornata: 17 - Pescara - Adriatico


Pescara Calcio - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Unere Giuseppe [46. Baretta Giancarlo], Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Franceschelli Paolo, Manueli Luigi, Mazzia Bruno, Dalle Vedove Giampiero, Vanara Elio A disp.:(P) Croci Claudio, Snidaro Gian Carlo All.: Castelletti Sergio

Formazione avversaria
PESCARA CALCIO: Cimpiel, Bertuolo, Santucci, Zucchini, Ciampoli, Facchinello, Pirola, Lopez [46. Ciardella], Serato, Nobili, Ballarin. A disp.: Ventura, Pennati. All.: Rosati Domenico

Arbitro: Moretto Giuseppe Mario (San Donà di Piave)
Note
Ammoniti: Di Brino [A], Dalle Vedove [A], Zucchini [P]; Manueli [A], Pirola [P] Spettatori: 15 mila circa di cui 9.275 paganti per un incasso di 22.760.500 lire (2.S50 gli abbonati per una quota di 5370.000). Inizio gara ore 14.30

Commento
TREMA LA TRAVERSA MA NON POZZANI E I “ GRIGI,, AGGUANTANO UN ALTRO PUNTO Alessandria utilitaristica in riva all’Adriatico: il Pescara di Pippo # Stupenda partita della retroguardia © Torna presa da Baretta © Il costante, ma vano, incitamento del pubblico” © Ammoniti Di Brino, Dalle Vedove e Manueli: si terzino © Attesa per l’arrivo del Foggia, sempre alla bussa invano alla rete Unere, rilevato nella ripubblico ai ”bianco-azteme la squalifica del ricerca del « rilancio » Dopo la parentesi di Verona e Avellino il vecchio Orso grigio ha nuovamente indossato i panni della squadra che si trasforma lontano dal Moccagatta, che sa ritrovare lo sprint indispensabile per mettere nei guai i padroni di casa. La rinascita è giunta nel momento più propizio perchè, come sottolineammo la scorsa settimana, la trasferta di Pescara giungeva in un momento delicato. L’Alessandria reduce dai due pareggi interni doveva assolutamente ricuperare per salvaguardare il vantaggio accumulato rispetto alla terzultima classificata. Uscendo indenni dal rettangolo dell'Adriatico si pongono le premesse, avevamo scritto, per affrontare le ultime due giornate del girone di andata con un margine di sicurezza non indifferente visto che le prossime avversarie si chiamano Foggia e Sambenedettese. Partendo dal presupposto di agguantare a tutti i costi almeno un pareggio, Castelletti ha schierato una formazione giustamente definita "utilitaristica” rinunciando forzatamente alla possibilità di tentare la vittoria - sorpresa. Costretto a rinunciare pure a Dolso, il mister ha inserito in formazione il tanto discusso Beppe Unere, studiando nel contempo le mosse tattiche per porre in difficoltà i bianco-azzurri. I grigi si sono pertanto schierati con Franceschelli, Manueli, Mazzia, Dalle Vedove e Vanara, quest'ultimo in funzione di appoggio alla difesa. Al rientrante Unere è andata la maglia numero quattro e il compito di sorvegliare il pericoloso Pirola non a torto considerato un po’ la punta di diamante degli abruzzesi. Un compito indubbiamente ingrato e psicologicamente pesante come i fatti hanno dimostrato. Unere sceso in campo determinato e ben deciso a non fare rimpiangere la scelta ha commesso Terrore previsto: una eccessiva carica agonistica che ha trasformato i duelli con l’attaccante avversario m una specie di mors tua vita mea. La troppa irruenza di Beppe ha lasciato perplesso Castelletti, forse non è abituato ad avere giocatori grintosi oltre misura, il quale nella tema di trovarsi con un uomo in meno ha lanciato all'inizio della ripresa Baretta. Una mossa psicologicamente discutibile visto che sino a quel momento l’alessandrino non era stato ammonito. Giudicare Unere sul test di Pescara è praticamente impossibile sapendo quanto siano indigeste al difensore le marcature obbligate. Il ricupero non può dirsi sia fallito: occorre avere il coraggio di insistere inserendolo in un ruolo più idoneo alle sue caratteristiche tecniche, visto che sotto il profilo combattuto è certamente tra i migliori. Nell’attesa dei rientri di Volpato (previsto contro il Foggia) e di Reja (con il Como prima del girone di ritorno) il tecnico deve percorrere strade obbligate. Diciamo subito che l’Alessandria, chiamata ad una prova sotto certi profili decisiva per i risvolti futuri, ha risposto con Tarma della determinazione, dell’agonismo. Il Pescara sul proprio terreno è compagine piuttosto scorbutica e le cinque vittorie sinora collezionate lo dimostrano ampiamente. Sin dalla vigilia era apparso chiaro che l ’undici di Rosati non avrebbe lasciato nulla di intentato per aggiudicarsi l’intera posta per agganciarsi al gruppo di testa. L’occasione era vera mente propizia conoscendo i limiti offensivi degli alessandrini. 1 padroni di casa hanno però sottovalutato lo spirito di reazione dei mandrogni letteralmente presi d'assalto al fischio d’inizio di Moretto, un arbitro dall’ammonizione facile visto che sul proprio taccuino ha annotato i nomi di Dalle Vedove, Di Brino e di Manueli inspiegabile il richiamo all’attaccante alessandrino. Sin dalle prime battute è emerso chiaramente quale sarebbe stato l’andamento della contesa: Pescara all’arma bianca alla ricerca del gol; Alessandria appostata davanti all’area di rigore per contenere le sfuriate. 1 biancoazzurri incitati a gran voce dal pubblico (circa quindicimila spettatori di cui oltre novemila paganti per un incasso superiore ai ventidue milioni di lire) si sono rovesciati a valanga davanti a Pozzani decisi a mettere sotto l’avversario . Sinceramente i grigi hanno corso seri pericoli, ma anche nei momenti di maggiore pressione la retroguardia « pilotata » da Barbiero ha tenuto validamente testa ai pescaresi. Maldera alle prese con un Ballarin in continuo movimento ha stretto i denti imitato da Di Brino. Lo stopper Colombo incollato su Serato ha dato fondo al proprio bagaglio tecnico - atletico per frenare l'irruenza della punta avversaria. Un duello appassionante come è stato ii confronto tra Unere e Pirola decisi a non lasciarsi intimorire. Alle scorrettezze di Pirola l’alessandrino ha risposto con uguale moneta e con acume visto che l'arbitro non ha ritenuto di intervenire. Sotto gli assalti alla baionetta dei locali l’Alessandria solo in rare occasioni è riuscita a sganciarsi per cercare nel contropiede la possibilità di sovvertire il risultato. Alcune puntate solitarie di Manueli con l’appoggio di Dalle Vedove o Franceschelli, ma erano manovre più di disturbo che di effettiva convinzione. La combattività di Franccschelli si è esaurita in poco tempo proprio per mancanza di un effettivo collegamento. POZZANI Avendo scelto la strada della difesa non esisteva altra scelta. L’assedio degli abruzzesi alla rete di Pozzani è risultato costante (come dimostrano i diciassette calci d’angolo) ma gli attaccanti tenuti sotto pressione dai difensori grigi hanno perduto di lucidità per cui al momento di concludere hanno fallito nel modo più clamoroso. Sarebbero ugualmente passati se tra i pali non avessero trovato un Pozzani incredibilmente tempista, sicuro in ogni intervento ed a volte spericolato. Le parate di Pippo hanno tolto ogni possibilità agli abruzzesi di concretizzare le aspirazioni di vittoria. I padroni di casa possono unicamente recriminare sulla traversa colpita da Ballarin al 24’ della ripresa, ma come si sa la dea bendata a volte si compiace nel punire la troppa spregiudicatezza. Pozzani ancora una volta è risultato l’uomo partita a conferma dell'ottimo periodo di forma che lo accompagna dall’inizio del campionato. L’estremo difensore alessandrino non subisce reti da 313’: potrebbe essere l’inizio di un primato. Considerato il particolare meccanismo che contraddistingue il campionato nella matematica della salvezza — a parità di punti vale la migliore differenza reti — non si può che prendere atto del contributo dato da Pippo per mantenere il passivo in limiti assai ristretti nel malaugurato caso si dovesse ricorrere ai gol per sopravvivere. L’Alessandria seppure schierata in formazione d’emergenza non deve temere il peggio proprio perchè sa trovare in questi frangenti un animus pugnandi degno della massima considerazione. Proprio nel momento in cui la pressione dei biancoazzurri era all’apice il complesso ha reagito con decisione senza mai perdere di vista l’obiettivo principale, il pareggio. Si potrà obiettare che si poteva fare qualcosa di più: del senno di poi sono piene le fosse. L’essere riusciti a conquistare un punto in trasferta è chiaramente positivo tanto più se si osserva la classifica. Alle spalle le ritardatarie incominciano a dare chiari segni di risveglio. La Spai e la Reggiana, con il cambio degli allenatori hanno immediatamente ripreso quota, la prima piegando l'Atalanta e la seconda pareggiando a Parma dopo avere tenuto in scacco i "cugini” per buona parte della gara. La imbattibilità di Pescara torna utile ai grigi in vista del prossimo incontro casalingo con il Foggia. I « satanelli » messo a riposo Toneatto non hanno ritrovato la via della pronta riscossa. Dopo la batosta di Bergamo è naufragato il sogno di domare il Brescia: gli azzurri in svantaggio proprio nelle ultime battute sono riusciti a rad drizzare il risultato. La compagine di Lodetti e... Lorenzetti ritorna al Moccagatta con il dente doppiamente avvelenato. I pugliesi oltre ad avere subito in Coppa Italia un secco 0-2 non possono permettersi di perdere altri punti se intendono realmente agganciarsi alle prime. VOLPATO Per l’Alessandria si prospetta un’altra contesa quanto mai difficile e delicata. L’Orso sempre battagliero in trasferta — ha sinora racimolato nove punti contro i sette casalinghi — denuncia una preoccupante metamorfosi al momento di respirare l’aria del Moccagatta. Il problema si ingigantisce ancor più se si pensa che l’Alessandria non realizza reti da ben trecentosessanta minuti. Chiuso Tanno con la scorpacciata di tre gol ai danni del derelitto Brindisi gli avanti alessandrini non sono più riusciti a trovare lo spiraglio per assaporare la gioia della rete. La sequenza è piuttosto allarmante: Avellino - Alessandria 2-0; Alessandria - Reggiana 0-0; Alessandria - Palermo 0-0; Pescara - Alessandria 0-0. Il problema angustia non poco Castelletti deciso a non lasciarsi sfuggire l’occasione di concludere il girone di andata sul terreno amico con una vittoria. Una soluzione deve pure essere trovata nell’attesa del rientro di Baisi previsto, purtroppo, tra qualche mese. L’unica nota positiva può venire dal ricupero di Volpato la cui regia si è rivelata indispensabile ora che gli attaccanti devono essere letteralmente "guidati” verso la porta avversaria. Affidando nuovamente la maglia numero otto ad Angelo non mancheranno i benefici al centrocampo apparso piuttosto frastornato dopo la perdita dell’uomo faro. Per domenica intanto si prospetta un grosso interrogativo: Di Brino è stato nuovamente ammonito. Sul suo capo pende una precedente diffida. Come si comporterà il giudice sportivo? Sarebbe veramente un bel guaio ricuperare Volpato e perdere Di Brino destinato alla marcatura del mobile Pavone. Per il mister sarà una settimana piena in quanto sino a mercoledì sera sarà condizionato dalle decisioni del tribunale calcistico. Come si vede i guai non vengono mai soli e giungono nei momenti meno indicati. E’ dall’inizio del torneo che i grigi sono alla ricerca della migliore formazione, la stessa che guadagnò la promozione nella serie cadetta. Partita con l'handicap dell’incidente a Reja si sono aggiunti quelli di Baisi, Volpato per finire a Dolso che è però pronto a riprendere il posto in squadra. Per Reja la preparazione prosegue, fortunatamente, senza ulteriori intoppi tanto che lo stesso riprenderà sicuramente con il Como. Il ritorno di Edoardo è atteso dagli sportivi quasi con trepidazione. Il primo a trarre notevoli benefici sarà proprio Volpato: il regista infatti potrà dedicarsi con maggiore intensità alla impostazione del gioco, al passaggio smarcante. Nell’attesa del "grande rientro” occorre però rimboccarsi le maniche per aggiungere almeno altri due punti in classifica prima di virare per affrontare il girone di ritorno. Abbiamo detto del primo ostacolo, il Foggia, ma non bisogna sottovalutare il secondo, la Sambenedettese che proprio domenica ha costretto il Como di Marchioro a dividere la posta. Raggiungendo quota 18 le possibilità di arrivare al traguardo del 22 giugno senza troppi patemi d’animo sono moltissime: in caso contrario dovranno essere adottate serie contromisure per non rischiare Tosso del collo. Allo stato attuale e, dopo il tonificante pareggio di Pescara, le prospettive sono indubbiamente più rosee della scorsa settimana, dopo il secondo 0-0 interno con il Palermo. L’Alessandria cercava in riva all’Adriatico un punto e lo ha trovato dopo avere dato fondo ad ogni energia. Fidando proprio sulla volontà che contraddistingue la compagine grigia il "miracolo” di piegare il Foggia non è impossibile pur conoscendo il valore dell’antagonista. Come sempre molto dipenderà dalle scelte di Castelletti al quale il destino, ogni settimana, gioca brutti scherzi. L’organico grigio è veramente ridotto all’osso, per cui il tecnico non deve preoccuparsi unicamente delle formazioni da schierare in campo, ma del logorio dei singoli atleti, sottoposti ad ogni turno, ad uno stress non indifferente. Il grande ed invisibile nemico dell’Alessandria edizione 1974-1975, è l’usura che si farà sentire con l’approssimarsi della stagione primaverile. Le rotazioni sono indispensabili proprio per disporre degli uomini migliori al momento in cui sarà necessario serrare le file per lo sprint finale. Se il mister riuscirà ad evitare le insidie del logorio psicofisico, i giocatori non falliranno il tanto sospirato traguardo salvezza che sarà raggiunto proporzionalmente al valore che gli sportivi sapranno esprimere in particolare durante i confronti chiave, come è appunto il prossimo con il loggia, avversario che non può e non deve essere misurato sull’esito delle ultime e non troppo brillanti prove. Ancora una volta gli sportivi devono stringersi attorno ai giocatori che, come è accaduto domenica, sanno battersi con il cuore in mano se è necessario, confermandosi veri professionisti. La chiave del successo passa attraverso gli spalti: non è la nostra retorica, ma cruda realtà. Ai due clubs cittadini « Alè grigi » e « Fedelissimi » dare fiato alle trombe per scuotere l’apatia dei tifosi. (Il Piccolo - Il Gattopardo) UTILE PAREGGIO (0-0) DEI GRIGI A PESCARA Lo scontro fra le matricole di serie B si è concluso con un nulla di fatto, ma lo zero a zero scaturito tra Pescara e Alessandria va più a vantaggio dei grigi che confermano le loro doti di squadra adatta alle trasferte. Non è stata una prestazione maiuscola quella degli uomini di Castelletti che si sono arroccati in difesa e a centrocampo impedendo qualsiasi movimento agli abruzzesi, tuttavia il risultato utile le giustifica un certo non gioco. Anche perché il Pescara in casa si dimostra sempre avversario mobile e pericoloso avallato da I un pubblico entusiasta. Che Castelletti avesse intenzione di non scoprirsi molto lo si è capito subito quando l'Alessandria è scesa in campo disponendosi con una sola punta, Franceschelli, con Mazzia finto centravanti, Manueli molto arretrato e tutti gli altri indietro, a fare la guardia. Da questo modulo c'era poco da sperare sia per i piemontesi che i biancazzurri in fatto di gol. Se ci si aggiunge una certa grande giornata del portiere Pozzani, si può vedere come il Pescara abbia dovuto forzatamente accontentarsi del pareggio in bianco. Del resto non è certo l'Alessandria la squadra che in questo momento può fare diversamente: le assenze di Baisi che rientrerà verso aprile, di Reja che sarà utilizzabile forse per la partita contro il Como fra tre turni, di Volpato e di Dolso sono troppo Importanti per fare altri calcoli. Il Pescara, comunque, ha tentato il tutto per tutto scatenando i suoi giocolieri in un bel palleggio e in una serie di azioni che sì sono tutte infrante però contro la barriera alessandrina. Sui suggerimenti di Lopez (sostituito al 46' con il più incisivo Ciardella), Serato, Nobili e Ballarin hanno cercato invano la via della rete. Le loro puntate sono state veloci e limpide sino al limite dell'area dove Maldera, Di Brino, Barbiero, Colombo con la regia di Mazzia non hanno lasciato libero neppure un centimetro. E poi, quando per qualche caso gli abruzzesi sono riusciti a passare, ci ha pensato Pozzani a chiudere la saracinesca della porta. Dopo una sfuriata iniziale che ha messo in evidenza Pirola, Lopez, Serato e Ballarin, il gioco si è stabilizzato sui tre quarti campo alessandrino. I grigi hanno risposto con rari contropiede e qualche tiro da lontano di Dalle Vedove che non ha mai impegnato però Cìmpiel. Nella ripresa sollecitati dalla folla, i biancazzurri hanno tentalo qualche « a fondo » più rapido e in un paio di occasioni sono riusciti ad andare vicini al gol. Al 47' il terzino Santuccio uscito da una mezza mischia, ha sparato In rete. Pozzani, coperto, si è esibito in una gran parata dovuta all'ottima posizione e all'istinto che l'estremo difensore alessandrino sa sfoggiare nei momenti cruciali. Brivido al 69': un'altra mischia e Ballarin si è presentato a tre metri data rete dei piemontesi. Gran tiro dal basso in alto che è andato a colpire la parte interna della traversa. Il pallone è rimbalzato direttamente in area e i difensori grigi sono stati bravi a rinviare. Queste le due occasioni migliori per il Pescara che però dopo non è riuscito a creare nulla di buono. Negli ultimi minuti (dopo che i padroni di casa sono riusciti a collezionare ben 17 calci d'angolo); c'è stato un certo nervosismo in campo con qualche botta. L'arbitro Moretto non sì è lasciato intimidire e ha controllato bene la partita sino in fondo. Il risultato ha lasciato la bocca amara al pubblico locale. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Brindisi-Taranto 0-0 Como-Sambenedettese 1-1 Foggia-Brescia 1-1 Genoa-Catanzaro 0-1 Novara-Avellino 1-0 Palermo-Arezzo 1-0 Parma-Reggiana 1-1 Perugia-Verona 0-0 Spal-Atalanta 1-0 CLASSIFICA: Perugia p.26; Verona 25; Novara 22; Brescia 21; Catanzaro 20; Palermo 19; Pescara, Foggia 18; Como, Genoa, Sambenedettese 17; Avellino, Alessandria 16; Atalanta, Parma, Taranto 15; Spal 12; Arezzo 11; Brindisi, Reggiana 10 Marcatori: 8 RETI: Pruzzo (Genoa). 7 RETI: Zigoni (Verona) - 6 RETI: Palna (Spai), Turella (Novara); Nobili (Pescara); Bonci (Parma); Ferrai (Avellino); Simonato (Sambenedettese) - 5 RETI: Sirena (Verona); Vannini e Scarpa (Perugia); Beri uzzo (Brescia) - 4 RETI: Boccoli» (Brindisi); Ghio (Novara); Luppi (Verona); La Rosa (Palermo); Sollier e Pellizzaro (Perugia); Listanti (Taranto); Bresciani (Foggia); Chimenti (Sambenedettese) Il punto sul campionato Perugia e Verona degne una dell'altra: questo Il verdetto della partitissima di serie B che si è conclusa con un giusto risultato di parità, senza reti, ma non senza gioco tra le due protagoniste assolute della lotta al vertice. I granata umbri hanno entusiasmo incredibile, eccezionale vivacità, un gioco corale indubbiamente bello da vedersi; la forza del gialloblu veneti sta soprattutto nell'esperienza e nel mestiere di uomini già collaudati in serie A, capaci di resistere più che dignitosamente ad un assalto che avrebbe Tatto crollare ogni altra squadra. Alle spalle della coppia regina, il Perugia a 28 punti. Il Verona a 25. Il Novara è rimasto solo al terzo posto a quota 22, approfittando di un sudato ritorno alla vittoria casalinga con l'Avellino, concomitante col pareggio del Brescia a Foggia. La lotta per la terza poltrona in serie A, anche se non esistono più dubbi sulla legittimità delle ambizioni degli azzurri di Seghedoni, rimane comunque apertissima. In essa si sta facendo luce il Catanzaro che ha nuovamente arrestato la riscossa del Genoa vincendo in modo sorprendente a Marassi, mentre il Palermo prosegue il suo cammino senza dare nell'occhio, con regolarità invidiabile, pronto a sfruttare, nei prossimi mesi, un calendario che gli è chiaramente favorevole. Il Genoa, dopo le fallaci illusioni suscitate dal successo di Reggio Emilia, è ripiombato in pieno nella crisi. C'è solo da augurarsi che le reazioni del pubblico a questa continua doccia scozzese, non siano esagerale e consentano alla squadra rossoblu di arrivare dignitosamente al termine di una stagione decisamente contraria. La matematica non esclude tuttavia categoricamente il Genoa dal gioco della promozione, ma come si fa a credere ancora in una squadra che non riesce a mettere insieme due risultati utili consecutivi? E' giusto lodare invece l'Alessandria che, nei rigidi limiti di un'inquadratura che ha pochi ricambi e risorse ben precise da sfruttare, prosegue onestamente un cammino che dovrebbe consentirle una comoda salvezza. (La Stampa)