Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
24-09-1972 - Giornata: 2 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Belluno AC 2 - 2 (0 - 1)
RETI: 60. Musa E.[A], 73. rig. Musa E.[A] 22. Inferrera [Be] , 66. Flaborea [Be]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio, Berta Massimo, Musa Ezio, Salvadori Roberto, Mammi Angelo , Lorenzetti Giuseppe [71. Vanzini Franco], Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
BELLUNO AC: Bubacco, Zampieri, Grion, Tesan, Del Piccolo, Moretti, Dalle Crode, Canella, Inferrera, Miorandi, Flaborea. A disp.: D'Alpaos, Tibolla. All.: Beraldo Eros

Arbitro: Del Fiandra Giuseppe (Massa)
Note
Ammoniti: Paparelli [A], Mammì [A], Grion [B], Dalle Crode [B], Tesan [B]. Spettatori: 6.000 circa, di cui 4.217 paganti per un incasso di lire 7.830.700 Cielo coperto, terreno in ottime condizioni Spettatori: 6.000

Commento
IL BELLUNO FA TREMARE I GRIGI.. RIMEDIA MUSA DA CAMPIONE I ”giallo-blù”, con due soli tiri, sono andati a segno altrettante volte, costringendo l’Alessandria alla rimonta SONO STATI MOLTI I TIFOSI AD USCIRE DAL «MOCCAGATTA» CON L’AMARO IN BOCCA, ma nessuno, a dire il vero, ha dato l’impressione di avere recriminazioni da avanzare. Quella con il Belluno è stata una partita drammatica: si doveva vincere facile — stando al pronostico — ed invece è finita sul due a due con tanti patemi d’animo. Certo che se Mammì al 43’ della ripresa non avesse fallito quel pallone rasoterra di Musa, il discorso potrebbe essere diverso. Diverso nel senso che avremmo un punto in più, ma lo strano andamento di Alessandria-Belluno, resterebbe tale. Onestamente occorre riconoscere che i grigi hanno svolto, nel modo migliore, il loro lavoro: hanno creato decine di occasioni da gol, hanno collezionato qualcosa come quattordici angoli, hanno messo in mostra scambi di pregevole fattura. Purtroppo alla resa dei conti ci siamo trovati con un due a due che, questa volta, appare veramente bugiardo. Confidava Marchioro che quando le partite nascono con il piede sinistro, è assai difficile metterci una pezza. Non è la prima volta che accade nel mondo del calcio. In quante occasioni abbiamo visto le "grandi” subire la disfatta contro avversarie più modeste che neppure sognavano di riuscire a tanto? Il campionato, pardon il calcio, è bello ed interessante anche per queste stranezze che al tifoso appaiono certe volte assurde. « Ho visto un'ottima Alessandria, diceva Marchioro ai giornalisti che lo circondavano a fine gara, e questa sera posso imprecare solo alla sfortuna. Per il resto, se proseguiremo su questa strada, non verremo meno al nostro obiettivo. E’ stata una partita che prima abbiamo rischiato di perdere (e sarebbe stato un vero assurdo) e che poi alla fine potevamo fare nostra. Quando i giocatori fanno il loro dovere non ho nulla da recriminare. Guardiamo dunque in avanti ». La dea bendata gioca sempre un ruolo di primo piano nella vita dei comuni mortali. Marchioro ancora prima che iniziassero le ostilità ci confidò: « Sarà, ma io credo nella fortuna. L’importante è non averla contro, per il resto penseremo noi a fare i risultati ». Queste parole le abbiamo ricordate quando il Belluno, con due soli tiri, era riuscito a realizzare altrettanti gol. L’Alessandria ha svolto un volume di gioco veramente apprezzabile, ma quello che ci ha maggiormente colpito è stato il carattere della squadra che non si è afflosciata neppure dopo la seconda botta. La rete di Flaborea, giunta dopo che Musa con uno splendido tocco aveva siglato il pareggio e, mentre gli alessandrini erano alla ricerca del gol del successo, avrebbe tagliato le gambe a chiunque. L’incubo della sconfitta sembrava veleggiare sul Moccagatta, invece i grigi non solo sono riusciti a rimettere in parità 1’incontro, ma hanno addirittura sfiorato la vittoria che, come volume di gioco, avevano ampiamente guadagnato. Il Belluno avversario modesto, ma che si è difeso con ordine, più che la propria bravura deve ringraziare l’imponderabile che lo ha aiutato a piene mani. L’Alessandria rispetto alla prima esibizione di Piacenza presentava due novità: gli esordi di Maldera II e Colombo. Il forte terzino, che finalmente ha raggiunto l’accordo finanziario (dopo essere rimasto a lungo sull'Aventino) ha risentito del clima della sua prima partita, divenuta improvvisamente arroventata. Ha fluidificato molto, in alcune occasioni e apparso però confusionario. Il ragazzo è tuttavia sulla buona strada per cui basteranno alcuni impegni per rimetterlo in carreggiata. Il discorso dei difensori i quali devono appoggiare con maggiore precisione le palle alle punte non è di oggi: Marchioro lo ha ribadito in precedenti occasioni. A questo proposito giova ricordare che l’Alessandria è stata completamente rinnovata non solo come uomini, m a come tattica di gioco. Abbinare il calcio atletico a quello tecnico non è cosa che si inventa dal m attino alla sera. Il trainer ha riconosciuto che il lavoro da svolgere su tutto il complesso è ancora molto, però ha pure aggiunto che gli uomini ci sono e che i risultati non possono mancare. Abbiamo detto di Maldera: analoghe le conclusioni per Di Brino che è una mignatta incollata al diretto avversario, ma che invece non riesce a tradurre in passaggi calibrati le punte sulla fascia laterale. Dai terzini al portiere: Pozzani è stato perforato da due tiri a lunga gittata. Sul primo che era quasi imparabile è stato colto in contropiede; sul secondo pur avendo intuito la traiettoria ci è parso notare un certo anticipo sullo scatto. Giudicarlo sulla base di questa partita ci sembra ingiusto in particolare dopo quanto ha saputo fare a Piacenza dove è stato veramente uno dei protagonisti. Il secondo esordiente della giornata era lo stopper Colombo piuttosto appesantito che deve giocare molto per ritrovare quella mobilità che in passato gli consentì di annullare con autorevolezza più di un centravanti avversario. II rodaggio futuro dovrebbe veramente restituirci uno stopper più dinamico. Il "tuttofare” Paparelli, nel ruolo di libero, ha alternato ottimi spunti ad alcune incertezze, complessivamente non ha compiuto errori gravi. Nell’attesa del rientro di Mayer, il ragazzo avrà modo di assuefarsi maggiormente al delicato compito di regista della retroguardia. Dalla sua funzionalità dipende un po’ tutto il delicato ingranaggio del settore difensivo il cui compito è pure quello di sganciarsi in appoggio alle punte. Grande è stato Berta: per novanta minuti è risultato il più intraprendente dei grigi. Massimo non ha perduto una sola battuta dell’incontro, macinando chilometri su chilometri, fungendo da vero filo conduttore delle manovre alessandrine. Il ragazzo sta dimostrando che la fiducia concessagli è stata ben riposta. Il suo è un lavoro a volte oscuro, ma sempre redditizio sia che debba tamponare la pressione degli avanti avversari che sostenere il lavoro delle punte. La riprova l’abbiamo proprio avuta con il Belluno che ha evidenziato la scarsa giornata di Lorenzetti. La "sfinge bionda”, sostituita poi nella ripresa da Vanzini, non ha brillato. Dopo alcuni spunti il Beppe si è spento appesantendo il compito dei centrocampisti. Lo stesso Salvadori pare averne risentito tanto che raramente è uscito in avanscoperta come era accaduto in altre occasioni. L’ex verbanese tuttavia ha avuto alcune impennate degne dei giorni migliori. Su questo ragazzo Marchioro pone numerose chance per cui è indispensabile seguirlo in questa fase di avvio del campionato con cura. Salvadori avrà certamente modo nei prossimi impegni di dimostrare quanto vale. Domenica si è impegnato con la consueta lena m a non sempre è riuscito ad imprimere all’azione quel marchio di sicurezza notato in altre occasioni. Da Salvadori a Dolso: nel primo tempo è apparso ai più troppo impegolato in quella fitta rete tesa dai gialloblu. L’arretramento dell’ala tattica era stata determinata dal proposito di evitare sgradite sorprese da parte di Grion che sfruttava abilmente la fascia laterale. Il compito dell’ex laziale era pertanto quello di sostenere la difesa e di catapultarsi in avanti ogni qualvolta gli si presentasse l’occasione. Nella ripresa il ragazzo è apparso più autoritario e deciso e, i suoi sganciamenti, sono serviti a vivacizzare le punte alla continua ricerca del gol che tardava a giungere. Il ruolo ricoperto da Dolso non è dei più facili, in quanto il suo lavoro è proprio quello di tenere legati i due reparti della squadra quando gli alessandrini si proiettano in avanti. Il nostro undici dovrebbe divenire un fine suggeritore e, a dire il vero, rispetto alle ultime esibizioni qualcosa è mutato nel suo stile di gioco. Il grande matador della giornata unitamente a Berta, è stato Musa. Da questo ragazzo che possiede un bagaglio tecnico, non indifferente, si attendeva una prova convincente anche per convalidate la fama che lo aveva accompagnato al m omento del trasferimento in grigio. L’ex del Rovereto è veramente esploso contro il Belluno dimostrando di avere carattere — è stato più volte bistrattato dai difensori ospiti — e tempismo, nonostante il continuo andirivieni. Musa è risultato il grande trascinatore, indipendentemente dai gol messi a segno, l’uomo eh: pure nei momenti critici della partita sa cavare, come un prestigiatore, la Seconda giornata di campionato, grigi in esordio al « Moccagatta » e secondo pareggio. Dicono che sia andata fin troppo bene per la squadra di Sacco grazie ad un provvidenziale calcio di rigore regalato dall’arbitro Del Fiandra. Noi per conto nostro, su questo particolare, non siamo affatto d’accordo: Mammì era stato cinturato proprio nell’attimo in cui Bubacco bloccava la sfera e quindi era calcio di rigore in ogni caso. Il regolamento è regolamento e non si può stabilire sulla ragione o meno di un arbitro, il male che può nuocere di più e quello di meno. Un giocatore cinturato in area di rigore significa la massima punizione e quindi ha fatto bene il direttore di gara al quale togliamo tanto di cappello. Detto questo parleremo anche del pareggio che secondo noi era la giusta misura dei valori in campo. Alla fin fine, il Belluno, aveva effettuato due tiri da lontano e per due volte aveva battuto un Pozzani abbastanza sprovveduto. L’Alessandria aveva costruito un sacco di azioni ed alla fine si era ritrovata una rete. Ma ne aveva sbagliato altre quasi, fatte e quindi ci pare che il conto torni. Forse tra qualche mese, al ritorno, non soddisferà nemmeno in questo modo perché, sia chiaro, se l'Alessandria darà tanto quanto dovrebbe, il Belluno non dovrebbe costituire alcun pericolo. Il fatto è che per il momento i grigi hanno presentato perlomeno tre pedine non perfettamente a posto: Lorenzetti troppo spigliato nei suoi passaggi e quindi sovente in errore; Colombo che stenta a ritrovare quella condizione che prima dell'incidente dello scorso anno ne aveva fatto uno degli stopper più riconosciuti di tutta la serie C; Pozzani che per due volte ha avuto la stessa indecisione. Abbiamo parlato prima dei difetti perché giustamente vogliamo lasciare i lettori con il ricordo pieno delle prove di Salvadori, Musa, Berta e Dolso. Quest’ultimo lo avevamo visto molto male a Piacenza e non credevamo in una pronta ripresa. Salvadori e Musa già li conoscevamo ed un lieto ritorno è stato quello di Berta. Insomma è chiaro che questa Alessandria ha tanta classe e sulla distanza non potrà che dimostrarlo. Consideriamo che domenica non c’era Mayer e che probabilmente al più presto potrà essere utilizzato Bianchi :n attacco. Si aggiunga la trattativa per Legnaro e ben si comprenderà dove potrà giungere Marchioro con i suoi. E chiudiamo parlando di Maldera. Non era facile per il terzino inserirsi nel gioco dei compagni avendo fatto un solo allenamento - partita. Eppure domenica Maldera ha dimostrato quanto può supplire il valore tecnico al difetto di preparazione. Certo nei giorni che verranno Maldera acquisterà maggiore consistenza ed allora gli avversari si accorgeranno di questo eccezionale difensore. Adesso, intanto, pensiamo a Seregno. Dicono che questa squadra è senza dubbio tra le più forti del campionato. Bene per i grigi che potranno così saggiare le loro forze ancora una volta. (Il Piccolo - Il Gattopardo) SOLO SU RIGORE I GRIGI RAGGIUNGONO IL BELLUNO Due a due - Confusionari gli uomini di Marchioro - Per due volte in vantaggio i veneti - Il penalty realizzato da Musa al 73' Per l'Alessandria la vittoria è rinviata. I grigi, all'esordio casalingo, non sono riusciti ad andare oltre il pareggio con il Belluno. Quanta fatica per strappare il 2-2 con l'undici di Beraldo. E' stata una partita dura, più difficile del previsto per la squadra di Marchioro, l'unica soddisfatto della prestazione alessandrina. E' ancora necessario un lungo lavoro se la speranza della promozione posso avere qualche reale fondamento. Gli scompensi denunciati con il Piacenza, si sono puntualmente rivisti contro una compagine non certo trascendentale. Un inizio che sembrava promettere bene, poi la manovra che ha irritato i duemila spettatori convenuti al Moccagatta. Cosa è che non gira in sostanza nell'Alessandria: un pò tutto. La difesa si è fatta ingenuamente sorprendere sulle uniche due manovre portate dagli avversari. I terzini Maldera e Di Brino hanno palesato qualche incertezza. Quando si sono sganciati in avanti sono mancati di continuità e di precisione. Il centrocampo ha svolto parecchio lavoro ma è apparso privo di chiarezza di gioco negli appoggi offensivi. musa si è dato da fare dimostrando grande continuità ma diverse volte è stato tradito dalla precipitazione e i suoi attacchi sono stati parecchio confusi. Il giudizio su Mammì è assoluto: l'ex catanzarese è un opportunista furbo e scaltro ed è un uomo che conosce il mestiere. Lorenzetti, solitamente il cervello della squadra, l'indispensabile regista, era in giornata negativa. Opaco e sottotono il suo rendimento tanto che Marchioro ha pensato, verso la mezz'ora, della ripresa, di sostituirlo con Vannini. Veniamo a Dolso, che ha trotterellato a lungo come podista: l'attaccante ha giocato tutto l'incontro in una posizione arretrata, cercando di impostare la manovra offensiva partendo da lontano, ma ha offerto un apporto scarso ai compagni. Spesso anticipato e impreciso nei suggerimenti ha permesso al suo prestante angelo custode Grion di stazionare in una parte del campo già avanzata di conseguenza più pericolosa. Il quadro generale lascia chiaramente intendere le lacune esistenti. Novanta minuti da archiviare il più in fretta possibile. Troppe pause e un'intesa lenta da registrare., una pressione sterile e un'affiorare di tattica rinunciataria. Il Belluno ha fatto il suo dovere, squadra rocciosa in difesa, protetta dall'esperto Bubacco, ha sfruttato le occasioni capitate e nei rari contropiedi ha fatto temere il peggio. (La Stampa - Ed. Sport - Francesco Rotondo) Risultati: Cremonese - Derthona 0-0 Legnano - Udinese 1-1 Padova - Cossatese 1-0 Pro Vercelli - Trento 0-0 Rovereto - Seregno 1-0 Savona - Venezia 0-1 Triestina - Solbiatese 1-1 Verbania - Piacenza 0 0 Vigevano - Parma 1-1 CLASSIFICA: Trento, Udinese, Padova, Venezia p.3; Cossatese, Seregno, Belluno, Verbania, Derthona, Parma, Legnano, Piacenza, Alessandria, Solbiatese, P. Vercelli, Cremonese, Rovereto 2; Triestina, Vigevano 1; Savona 0 MARCATORI: 2 reti: Musa (Alessandria), Fagnani (Seregno) e Crespi (Solbiatese); 1 rete: Canella, Grion, Inferrera (Belluno); Poirè, Sollier (Cossatese); Bassini (Legnano), Frisoni (Padova), Regali (Parma), Maioni (Pro Vercelli), Chierico, Prunecchi (Rovereto), Medeot, Bergamo (Trento), D’Alessi (Triestina), Pellizzari, Politti (Udinese), Ridolfi (Venezia), Teboldi (Verbania), Schillirò e Tumiati (Vigevano).