Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
08-10-1972 - Giornata: 4 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Savona FBC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio, Berta Massimo, Musa Ezio, Salvadori Roberto, Mammi Angelo , Lorenzetti Giuseppe, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Vanzini Franco All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Savona: Paterlini, Brignole, Budicin, Rossi, Canepa, Gava, Ardemagni, Corbellini, Panucci, Bosca, Gottardo [80. Governato]. A disp.: Ghiso Jorge

Arbitro: Moretto Giuseppe Mario (San Donà di Piave)
Note
Ammoniti: Panucci [S], Dolso [A], Brignole [S], Ardemagni [S] e Berta [A]. Angoli: 4-10 Spettatori: circa 8000, di cui 5608 paganti, per un incasso lordo di L. 9 milioni 338.100 Giornata di sole, campo in ottime condizioni. Inizio gara ore 15.00

Commento
LA TRADIZIONE E’ STATA RISPETTATA ANCORA UNA VOLTA Attacco eoo "polveri bagnate" e il Savona fa zero a zero Il Savona è uscito dai « Moccagatta » imbattuto: per l’Alessandria è questa la seconda imprevista battuta d’arresto. Il punto guadagnato a Seregno, in media inglese, è sfumato ed i grigi si trovano nuovamente ad inseguire una vittoria esterna per mantenersi a stretto contatto con le prime. Alla vigilia della gara, Marchioro non aveva nascosto le sue preoccupazioni: i liguri sarebbero infatti giunti al « Moccagatta » più che mai intenzionati a tornarsene a casa almeno con un punto. Le tattiche potevano essere due: difesa ad oltranza d a vanti alla rete di Paterlini o copertura accorta infoltendo il centro campo, ostruendo così la via del gol alle punte locali. L’allenatore Volpi ha scelto questa seconda strada e bisogna subito riconoscere che la tattica si è dimostrata giusta. Contro una squadra bene impostata e atleticamente preparata, c’era un’Alessandria altrettanto decisa a sfondare per conquistare il primo successo casalingo della stagione. Per l’undici mandrogno dunque una partita psicologicamente difficile e tale si è rivelata sul campo quando, con il trascorrere dei minuti ci si è accorti che le nostre punte ansim avano quando si trattava di entrare nel vivo della retroguardia savonese Il grosso rebus che Marchioro deve risolvere resta sempre quello di Mammì, il centravanti che non segna. Nelle partite di Coppa, quando gli avversari non si dannavano l’anima, l’ex catanzarese riuscì a fare centro in alcune occasioni: nacque allora la convinzione che Sacco avesse finalmente scovato la punta giusta per sbloccare i risultati. Nel clima rovente del campionato le cose sono mutate di molto. Mammì che resta sempre ii giocatore che nei piani del trainer che costituire la spina nel fianco delle difese avversarie, non ha ancora trovato il giusto ritmo. In particolare quando deve controllare la palla di piede tutto si complica in quanto il giocatore non ha ancora nelle gambe il ritmo dei novanta minuti. Non parliamo poi quando deve svettare più in alto degli altri per colpire la sfera di testa: i compagni lo cercano come la manna piovuta dal cielo, ma senza troppo successo. Con un Mammì che non trova la strada del gol (e domenica h a fallito clamorosamente una delle poche occasioni) ed un Musa che svaria continuamente al centro — dove i difensori si ammassano — l’aprire la strada al gol diviene sempre più problematica. Non parliamo poi di Lorenzetti che è la terza mezza punta o punta vera, a seconda dei punti di vista: il Beppe anche domenica ci è parso piuttosto evanescente: una prestazione positiva del resto la si può giudicare sul metro di alcune buone impennate. Sulla incisività delle punte, Marchioro non ha mendicato scuse: « Non abbiamo creato azioni da gol. Mammì, Musa e Lorenzetti sono caduti nella ragnatela che i savonesi ci avevano teso. Prima della gara avevo insistito perchè si giocasse largo e non in un fazzoletto. Le partite casalinghe si vincono solo quando ogni uomo gioca al meglio, quando c’è automatismo negli scambi ». La squadra è da rivedere? « Siamo ancora alla ricerca i della form a migliore. In settimana cercherò di ovviare agli inconvenienti'che si sono registrati in campo. Giocare in trasferta è assai più facile perché sono gli altri che devono venire avanti. Dai giocatori pretendo maggiore continuità n ella manovra perché solo così si possono scompaginare le retroguardie. Non dobbiamo dimenticare che i nostri avversari quando mettono piede sul rettangolo del Moccagatta si impegnano al massimo. La loro arma migliore è la concentrazione. Ribadiscono pertanto che solo con una squadra in form a si ottengono risultati pieni ». Il migliore dei suoi ragazzi? « Dolso che si è impegnato come non mai reggendo per l’intero arco dei novanta minuti. Nessuno si è tirato indietro, ma sovente non basta la buona volontà ». Il pareggio ridimensiona la squadra? « Il nostro obiettivo resta la promozione. La suddivisione dei punti non modifica i nostri piani: cercheremo di riprendere altrove quanto abbiamo perduto oggi ». Questo il giudizio del tecnico al termine di Alessandria - Savona, una partita che non ha molto soddisfatto i fans alessandrini. Alla fine si è udito qualche fischio, ma la contestazione è stata garbata perchè nonostante tutto i tifosi continuano a credere nell’undici che resta il favorito del torneo. L’Alessandria ha confermato quelle pecche che già si conoscevano: l ’attacco fatica ad ingranare pur possedendo gli uomini che hanno la "castagna ” o la stangata. Le manovre che scorrono fluide a centrocampo, divengono farraginose perchè, secondo il nostro modesto avviso, non si sfrutta le fasce laterali a sufficienza. Quante volte, ad esempio, abbiamo visto l’intero settore destro o sinistro completamente sguarnito. In qualche occasione si è incuneato Dolso: altre volte è avanzato l’onnipresente Berta il quale però a l momento di appoggiare la sfera si è accorto di non avere un compagno smarcato in grado di raccogliere il suggerimento. Il movimento, come è stato rilevato in più di una occasione impone che le fasce laterali siano sempre coperte o da un terzino o da un mediano che si sgancia pronto a ricevere il pallone che poi rilancerà. Maldera e Di Brino non sempre sono riusciti in questo compito e non certo per cattiva volontà. La realtà è che il centrocampo non sempre si elasticizza come dovrebbe. Prendete ad esempio Salvadori che ha quasi sempre giocato in posizione arretrata e con un Dolso che finiva per occupare la zona che spettava invece alla mezz’ala. L’inconveniente si è verificato perchè è venuto meno lo spazio necessario alla manovra laterali, ma fiondando decisi, spostando, quando è necessario, il gioco da un settore a ll’altro come ha cercato di fare in qualche occasione lo stesso Berta. Contro il Savona le manovre alessandrine si sono per lo più snodate tutte sull’asse centrale del campo in senso verticale. Il centro-campo ligure non chiedeva di meglio in quanto la manovra, al rallentatore, consentiva ai difensori di rientrare in tempo utile per chiudere gli eventuali corridoi entro i quali potevano avanzare gli alessandrini. Marchioro si è indubbiamente reso edotto che procedendo sullo stesso metro sarà assai difficile conquistare risultati positivi al Moccagatta. Dopo quattro giornate di campionato nessuno chiede la perfezione: si chiede invece che i temi tattici studiati nel corso della settimana siano applicati alla domenica. Il tecnico in queste settimane può lavorare tranquillo in quanto l’ambiente, come rilevato in precedenti occasioni, è ancora disteso. Il pubblico che sogna ad occhi aperti la promozione, ha bene recepito quanto Marchioro andava predicando all’inizio del torneo: « lasciateci lavorare tranquilli e vedrete che le soddisfazioni non mancheranno ». Nelle prime due gare casalinghe l’incitamento alla squadra non è mai venuto meno anche se non sempre è stato "caldo". L’Alessandria dispone di un organico che è senz’altro in grado di dare grosse soddisfazioni: dopo quattro partite ci pare giusto chiedere qualcosa di più ai giocatori non sul piano del gioco singolo — che è sempre accettabile — quanto su quello corale che, come abbiamo visto con il Savona è indispensabile per ottenere quelle vittorie indispensabili per mantenere la media inglese che è poi quella che meglio illustra il cammino delle squadre che hanno come traguardo finale la promozione. Colombo e compagni hanno davanti due difficili impegni: le trasferte di Trento e di Parma poi, ci sarà nientemeno che il derby con i cugini del Derthona. Dopo i pareggi con il Belluno ed il Savona è ovvio che gli sportivi attendano un risultato positivo in particolare contro i leoncelli, u n avversario che tenterà di fare carte false pur di dare un dispiacere agli alessandrini. L’Alessandria, osservando i risultati della quarta giornata si trova in una posizione che non le consente certo di compiere passi falsi. In testa il Venezia che è passato a Vercelli è già in fuga avendo distanziato l’Udinese e il Trento, quest’ultimo prossimo avversario dei grigi. I lagunari hanno una media inglese perfetta, +1 che consente loro di guardare ai prossimi impegni senza eccessive preoccupazioni. L’Udinese dal canto suo è andata a prendersi un punto a Parma dove i locali non sono ancora riusciti a mettere a segno un gol; il Trento invece è naufragato senza attenuanti a Legnano. I lombardi sono sulla cresta dell’onda: Occorrerà tenerli d'occhio perchè potrebbero costituire la rivelazione del torneo che sta entrando nella fase calda. Tra le grandi pure il Padova stenta a trovare il ritmo tanto che domenica ha diviso la posta con la Solbiatese. Concludiamo con il Piacenza che dopo essere stato castigato dalla Pro Vercelli si è prontamente ripreso pareggiando in quel di Rovereto. Cosa accadrà nel prossimo turno? La capolista che dopo 360’ mantiene integra la propria rete riceverà il Belluno e la vittoria appare scontata. L’Udinese riceverà invece al Moretti la Cremonese che ha regolato con una certa facilità il Verbania. Alessandria e Padova saranno in trasferta: i primi a Trento ed i secondi a Seregno dove i locali hanno il dente avvelenato in quanto da due domeniche non riescono a raggranellare neppure un punto. I grigi giocano contro la squadra di Bergamo un a grossa carta in quanto se uscissero sconfitti dovrebbero poi compiere una lunga sgroppata per riportarsi sulle prime. L'obiettivo più che il pareggio dovrebbe essere la vittoria. Marchioro che non può certo dirsi soddisfatto dopo le prime esibizioni correrà certo ai ripari in quanto è chiaro che d a questa squadra si pretende molto di più di quanto ha sinora offerto. Gli uomini d i cui dispone sono in grado di comportarsi in modo assai diverso: il viaggio a Trento dovrebbe pertanto servire a fugare le molte ombre e le poche luci. L’Alessandria non può permettersi di scialare con la segreta speranza di ricuperare successivamente: nel calcio è molto più previdente guardare all’oggi invece che al domani (Il Piccolo - Il Gattopardo) MA QUEST'ANNO LA SQUADRA C'E SENZ'ALTRO GRIGI FERMATI DAL SAVONA SULLO 0-0 Collezione di pareggi per gli uomini di Marchioro - La compagine sembra però in progresso - Buoni spunti di Dolso, ancora in rodaggio Mammì Il ritornello si ripete: i grigi pareggiano ancora in casa. Questa volta è il Savona che li costringe sullo 0 a 0. Sembra di essere tornati allo scorso campionato e il pubblico comincia a rumoreggiare. Al termine della partita si è sentito anche qualche fischio. Ma, se il risultato non soddisfa l'Alessandria e tutto il suo ambiente, la sostanza pare diversa, almeno al momento, con quella del passato. La squadra ha ancora confusione, ma l'amalgama del gioco non manca. Bisogna ancora avere pazienza prima di criticare, di chiedere di più. Molti giocatori non sono nel pieno della forma, girano a ritmo ridotto. Qualcuno non ha ancora capito ciò che vuole l'allenatore Marchioro: bella apertura sulle fasce laterali, una spinta offensiva su tutto il fronte, non soltanto sulla linea centrale dove Mammì non può essere ancora la pedina vincente. La «stella del Sud» deve ambientarsi, trovare la condizione, abituarsi alla serie C dopo il balzo indietro dalla massima divisione. Quando questa situazione si sbloccherà, l'Alessandria comincerà a vincere anche sul proprio terreno, senza inibizioni. Per'ora le due punte, tecnicamente così diverse (imprevedibile e opportunista Mammì, tecnico e freddo Musa) si addossano una all'altra creando un pericoloso doppione che si annulla automaticamente. Se a questo si aggiunge che ieri il Savona non ha concesso nulla, ma ha giocato un confronto con una tattica molto intelligente grazie alle marcature che Volpi ha predisposto con acume, ecco spiegato il pareggio in bianco. Brignol, forse il migliore del biancoazzurri insieme al poco appariscente ma efficacissimo Rossi, è rimasto quasi sempre appiccicato a Lorenzetti senza lasciargli spazio. Mammì ha avuto un controllo severo da Canepa, mentre Musa è sempre stato pressato dall'atletico Budicin. Il Savona, poi, non ha esitato nei momenti più difficili a ricorrere alla durezza, ma lo ha fatto scientemente, senza lasciare nulla al caso, falciando con decisione gli avversari in fuga, ma sempre accuratamente al di fuori della propria area di rigore. A nulla sono valse quindi le lunghe sgroppate di Dolso, che, infiltratosi nelle linee avversarie, è stato il più pericoloso, ma non ha mai trovato lo spunto finale. L'ex laziale è comunque in crescendo e certamente risulterà una delle pedine più interessanti dell'Alessandria nel futuro. La difesa grigia ha dimostrato ancora molta sicurezza, anche se, alle prese con l'Indiavolato Panucci, in continuo movimento su tutti i fronti. Bene anche Corbellini, Coccarda e Ardemagnl che si sono via via inseriti nella fase offensiva. La parte migliore della partita è stata il primo tempo quando le due squadre si sono affrontate a viso aperto, l'Alessandria decisa a strappare l due punti, il Savona per nulla intimorito e quasi avventato per la propria sicurezza. La cronaca, comunque, è stata piena di spunti notevoli. Si è registrata qualche bella azione di Mammì e Musa, ma II momento più pericoloso per il Savona l'ha creato Dolso che, trascinandosi dietro il pallone dopo una serie di dribbling, è riuscito al 37' a portarsi in buona posizione per il tiro. Il primo colpo, però, è finito sulle gambe di un difensore savonese e anche i due successivi rimpalli favorevoli non hanno avuto miglior sorte. Il Savona ha risposto con un tiro di Corbellini e poi con un altro molto debole di Bosco, finito tra le braccia di Pozzani. Nella ripresa i liguri, evidentemente paghi del pareggio che andavano assicurandosi, si sono chiusi maggiormente in difesa e l'attacco non ha saputo approfittare della facilità che aveva nell'arrivare all'area avversaria. Al 54' Dolso. sulla destra. ha scoccato un bel Uro che Paterlini ha respinto deviando con i pugni. Sul pallone è arrivato Mammì, che da pochi passi ha spedito alto ed è stata forse l'occasione migliore mancata dai grigi. Successivamente Lorenzetti e compagni hanno continuato nella spinta, ma il Savona con molto ordine ha mantenuto la calma e si è portato via meritatamente un punto. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Belluno - Cossatese 2-2 Cremonese - Verbania 2-0 Legnano - Trento 2-1 Padova – Solbiatese 0-0 Parma - Udinese 0-0 Pro Vercelli – Venezia 0-2 Rovereto - Piacenza 0-0 Triestina - Derthona 1-0 Vigevano - Seregno 1-0 CLASSIFICA: Venezia p.7; Udinese 6; Padova, Alessandria, Solbiatese, Cremonese 5; Derthona, P. Vercelli, Cossatese, Trento, Parma 4; Legnano, Belluno, Piacenza, Rovereto, Savona, Triestina, Vigevano 3; Seregno, Verbania 2 Marcatori: 3 reti: Poirè (Cossatese) e Serato (Venezia); 2 reti: Musa (Alessandria), Inferrerà (Belluno), Maioni (Pro Vercelli), Corbellini (Savona), Fagnani (Seregno), Crespi (Solbiatese). Il punto sul campionato La partita è stata molto equilibrata, con una vistosa mole di lavoro svolto a centrocampo e con affondi non molti frequenti: la Triestina ha siglato il gol della vittoria con Scicchilone al 27'. Con la vittoria ottenuta sulla Pro Vercelli, il Venezia ha guadagnato la vetta della classifica: legittimo il successo dei lagunari anche se la terna arbitrale è stata scortata dalla poliziza fuori dallo stadio. Pareggio della Cossatese sul campo del Belluno, dopo che i locali erano stati avanti di due reti. Cremonese e Verbania hanno giocato una grigia gara, all'insegna della mediocrità ma a spuntarla sono stati i locali con i gol di Guarnieri e Carminati. Il Vigevano si è imposto di stretta misura sul Seregno, vittoria meritata per le tante occasioni avute nel corso del match. Pareggio casalingo del Parma contro l'Udinese che ha colto, e senza troppa fatica, il punto.