Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
15-10-1972 - Giornata: 5 - Trento - Briamasco


Trento AC - Alessandria US 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 85. Medeot [Tr] 49. Bianchi B.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio, Berta Massimo, Musa Ezio, Salvadori Roberto, Bianchi Bruno [67. Vanzini Franco], Lorenzetti Giuseppe, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Trento: Borghese, Fabbro, Turinelli, Neri, Apostoli, Baveni, Pellegrini, Zambianchi [71. Medeot], Meneghetti, Scali, Milanesi. A disp.: Calliari. All: Bozzato Giorgio

Arbitro: Schena Francesco Paolo (Foggia)
Note
Ammoniti: Berta [A] Spettatori: 3500 Angoli: 7-2 Cielo sereno, terreno in perfette condizioni. Inizio gara ore 15.00

Commento
ANCORA UN PAREGGIO, IL QUARTO DI QUESTO INIZIO DI CAMPIONATO Bianchi insacca splendidamente ma la troppa prudenza fa... 1-1 Per l’Alessandria è stata una vera bella visto, che sino al 40’ della ripresa conduceva seppure con una sola rete di scarto. La colpa di quanto accaduto non ricade unicamente sull’arbitro che ha concesso una punizione piuttosto discutibile, ma sulla squadra che troppo affrettatamente si è rinserrata nella propria area per contenere le puntate di un Trento che irresistibile non ci è parso. Un errore di valutazione che è costato un punto non solo in media inglese, ma in classifica. L’Alessandria non demeritava il successo considerato che i padroni di casa non erano riusciti ad impensierire troppo Pozzani nonostante i reiterati tentativi di attacco. Un vero peccato in quanto i punti perduti devono essere assolutamente ricuperati in trasferta se si intende restare nel "giro " della promozione. Con questo non vogliamo dire che si è perduto l’autobus, tutt’altro. Proprio a Trento in una partita alquanto difficile i ragazzi di Marchioro hanno dimostrato — se era necessaria una conferma — di possedere veramente gli uomini indispensabili p e r tradurre in realtà i sogni dei tifosi. A differenza di quanto accaduto con il Savona la domenica precedente si è notato u n certo risveglio, una più appropriata disposizione tattica che a lungo andare dovrebbe dare i suoi frutti. Il grande neo dei grigi resta per il momento l'attacco che non sempre ingrana: contro gli azzurri i tiri pericolosi sono sta ti assai pochi. C’è però un fatto che consideriamo positivo: la prova dell’esordiente Bianchi chiamato in causa proprio alcuni minuti prima della contesa per sostituire Mammì che ha accusato un leggero malanno. L’ex veneziano seppure a corto di preparazione — ha ripreso gli allenamenti solo d a una quindicina di giorni dopo un lungo periodo di sosta. — si è dimostrato elemento pericoloso in quanto più che ai pezzi di bravura bada unicamente al sodo. La riprova si è avuta proprio all’inizio della ripresa quando, ottimamente servito da Dolso, ha girato con grande tempismo un pallone verso la rete di Borghese che n u lla h a potuto fare p er ferm are il bolide che si insaccava sotto la traversa. Peccato che un calcione a lla tibia destra lo abbia costretto ad abbandonare anzitempo il terreno di gioco. Bianchi potrebbe essere quella punta in grado di risolvere molti problem i in quanto l’inclusione in squadra non crea problem i per Mammì che resta il centravanti titolare. Marchioro non ha escluso questa evenienza ora che Bianchi ha dimostrato di possedere requisiti che non possono essere certo taciuti. L’infortunio al centravanti ha creato non pochi problemi per il mister che ha chiamato in causa Vanzini divenuto l’uomo tutto fare. L’inserimento di Vanzini è giunto proprio nel m omento più delicato della contesa, vale a dire quando i trentini producevano il loro sforzo massimo per cercare di agguantare nuovamente il pareggio. L’a la a differenza di quanto era accaduto in altre occasioni ha faticato per inserirsi al posto giusto in quanto l'Alessandria giocava in un fazzoletto per difendere il vantaggio. A fine partirà Marchioro si è scatenato contro l’arbitro Schena che a dire il vero aveva fischiato falli inesistenti, spezzettando il gioco tanto d a rendere particolarmente nervosi gli alessandrini. « Il direttore di gara — h a aggiunto l’allenatore seppure in buona fede, ci h a danneggiato enormemente fischiando punizioni che non esistevano. Le ripercussioni sono state più che negative per i miei ragazzi sotto il lato puramente psicologico. Dopo il gol di Bianchi è in dubbio che ci sia stato un calo, m a ciò è accaduto per i motivi che ho elencato. Non sono tipo che mendico scuse quando giochiamo male. Certo si poteva osare di più, ma in un altro clima ». Lo sfogo di Marchioro ci trova consenzienti solo parzialmente in quanto considerando l’andamento del confronto si può affermare con tutta tranquillità che l’Alessandria era stata superiore all’avversario di una buona spanna. Inutile ci pare ora mendicare attenuanti sul pareggio che del resto, come lo stesso Marchioro ha riconosciuto, il « Trento non ha demeritato » anche per costante appoggio del pubblico che invece di criticare i beniamini — e di motivi validi ne aveva — h a insistito nell’incitamento creando i presupposti del pareggio. Nell’arco del campionato vince chi sbaglia meno: partendo d a questo presupposto ci p are ovvio rimarcare che certe ingenuità, indipendentemente dall’operato dell’arbitro, devono essere assolutamente evitate. Troppi i punti che si sono regalati, ora bisogna fare sul serio sfruttando proprio il maggiore peso dei ragazzi alessandrini. La partita di Trento ha ribadito che l’organico grigio è in grado di risolvere a proprio vantaggio ogni contesa. Il punto di forza dell’Alessandria edizione 1972-73 resta il centrocampo dove Dolso sta veramente crescendo Con il trascorrere delle giornate. Per questo atleta i tifosi trentini hanno avuto parole di elogio. Per fermarlo gli azzurri sono ricorsi più volte ad interventi fallosi che a dire il vero Schena ha sempre punito dimenticandosi, in qualche occasione della regola del vantaggio. Dolso ha scorrazzato nella zona centrale con una autorità notevole uscendo vincitore su ogni palla. Con un giocatore di questa taglia il lavoro dei compagni di alleggerisce di molto. Salvadori, a differenza di quanto era accaduto con il Savona, è uscito di prepotenza dal guscio proiettandosi a sostegno delle punte che restano sempre troppo poche. Se Dolso e Salvadori sono sta ti i baluardi del centro campo, Berta ha costituito una barriera insormontabile. Lo abbiamo visto su ogni palla sempre pronto a contrare e ad impostare per i compagni. Peccato che da qualche domenica Lorenzetti non riesca ad inserirsi in questo gioco. Il Beppe è una pedina molto importante nella manovra offensiva in quanto gli inserimenti di appoggio sono indispensabili sia per M usa, Mammì o Bianchi. Purtroppo come abbiamo sottolineato il ragazzo che nella fase pre-campionato e di Coppa era apparso come uno dei più attivi appare spento pur impegnandosi su ogni palla. Difficile stabilire le cause dell’improvvisa metamorfosi. Il goleador alessandrino M usa era atteso alla controprova dopo la non certo brillante esibizione offerta contro i savonesi. Senza compiere cose trascendentali, la n o stra a la h a giocato nel ruolo che gli è più congeniale, badando a spalleggiare il centrocampo, ma avanzando sul settore sinistro. Peccato che i compagni non lo abbiano "visto ” : lanciato in quella posizione M usa è in grado di dare più di un dispiacere alla difesa che lo contrasta. Se il centrocampo resta il cuore della squadra, la difesa — come del resto l’attacco — lascia in qualche occasione a desiderare. Di Maldera e Di Brino abbiamo già detto in precedenti occasioni: sono due ottimi franco bollatori, il secondo in particolare. Non sono altrettanto quando si tratta di fluidificare sulle estreme per poi concludere con cross al centro. Se per Maldera ci può essere qualche attenuante, per Di Brino il discorso è assai diverso. Il ragazzo è dotato di un tempismo eccezionale — e contro i trentini lo h a dimostrato in più di una occasione — ma è mancato clamorosamente quando si trattava di avanzare per collaborare con gli attaccanti. La carenza dei nostri terzini di sfruttare le proiezioni in avanti è certamente una delle cause che hanno determinato nella ripresa quella tattica di difesa a riccio che h a consentito ai padroni di casa di acciuffare il pari. Aggiungiamo che il gol di Medeot è nato con il bene Merito del Trento oppure difetto portato dalla tattica dei grigi il pareggio di domenica? Per la prima ipotesi si può essere quasi certi nel mentre per la seconda, cioè per quanto riguarda una tattica rinunciataria dopo aver realizzato la rete con Bianchi, siam o molto scettici nel ritenerla come punto va lido per il ragionamento. E indubbio che sovente si usa dire così: scaricare la ragione di un risultato in questo modo senza pensare che magari la squadra in vantaggio (nel caso l’Alessandria) ha dovuto subire la reazione dei padroni di casa (Trento) Non pensiamo, invece, ad una sola spiegazione; i grigi non sono ancora la squadra che tutti si aspettano da tempo e quindi anche loro devono accettare momenti duri durante il corso di una partita. Domenica c’è stata una bella realtà e cioè la prima rete del centravanti alessandrino in questo campionato. Non era, però, Mammì ma bensì Bianchi che aveva sostituito il titolare proprio all’ultimo momento Poi, a seguito di un duro colpo, l’ex veneziano era costretto a lasciare il campo ma intanto ha creato il grosso dilemma per Marchioro. Mammì oppure Bianchi? Quale dei due giocherà la prossima domenica? Visto che siamo in tema di punte perchè non parliamo anche di Musa? Marchioro afferma che Musa dovrebbe essere disciplinato maggiormente mentre molti tifosi pensano che sia soltanto il caso di una inversione nel ruolo: dalla estrema destra a quella sinistra. Un nostro lettore, Cesare Pellicciari, in una sua missiva, chiarisce: «... Musa ha sempre giocato all’ala sinistra, è un mancino puro quindi tende per sua natura a portarsi sulla sinistra. La rete segnata al Belluno prova quanto asserito: infatti il giocatore l’ha realizzata nella posizione di ala sinistra. Il male dell’Alessandria (male principale) è quello di avere uno dei suoi migliori giocatori, se non il migliore, in un ruolo in cui palesa molto disagio quindi ci manca un'ala destra che sarebbe molto utile per le partite interne dove occorre attaccare con tre punte... ». Ecco, dunque, la soluzione pronta per Marchioro: cioè le tre punte e quindi Bianchi, Mammì e Musa. Ma il trainer avrà il coraggio di seguire questa strada? Quale dei cinque della prima linea dovrebbe farne le spese? Il fatto è che questa Alessandria stenta a trovare la via del goal e Marchioro, quindi, dovrà pur fare qualche cosa per risolvere questo grosso problema. Insomma punte o non punte bisogna alla fin fine di tutto credere alla frase di sapore lapalissiano detta recentemente da un tecnico: «... Nel Calcio le tattiche sono u n a invenzione che serve molto a tenere desto l’ambiente ma alla resa dei conti tutto il gioco consiste nel mettere alle spalle dei portieri avversari più palloni possibili ». Su questo, crediamo che anche il nostro gentile interlocutore, sig Pellicciari sia d'accordo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA NON OSA A TRENTO E ALL'85' "REGALA,, IL PARI: 1-1 Dopo essere passati in vantaggio all'inizio della ripresa con Bianchi (sostituto di Mammì) i grigi si chiudono in difesa e favoriscono gli avversari - Buqne prove di Dolso e Musa L'Alessandria, ancora una volta in vena di regali, è uscita dal campo di Trento con un punto solo, bloccata sull'1-1 dopo che aveva dominato tecnicamente la partita ed era andata in vantaggio con una bellissima rete di Bianchi, lasciandosi raggiungere a cinque minuti dalla fine con un gol di Medeot, tredicesimo giocatore trentino. Se soltanto i «grigi» avessero osato di più, se avessero insistito nella spinta offensiva, probabilmente avrebbero spento tutte le velleità dei padroni di casa, che, invece, trovandosi di fronte ad una squadra superiore ma timorosa, sostenuti da un grandissimo pubblico, hanno trovato la forza e l'opportunità di pareggiare. Nulla di grave, è vero, per l'Alessandria, che da questo risultato esterno esce comunque con onore per il bel gioco fatto vedere, ma si tratta pur sempre di un punto perduto che alla lunga potrebbe risultare prezioso. L'allenatore Marchioro ha passato, pur riconoscendone la buona fede, una parte di colpa all'arbitro Schena reo — secondo il trainer piemontese — di aver spezzettato troppo il gioco rilevando anche l falli più banali. « Le continue interruzioni — ha detto Marchioro — hanno reso nervosi i miei uomini, che non hanno osato attaccare a tondo al momento opportuno per la paura di vedersi sorprendere dal Trento ». In verità, l'Alessandria, dopo aver segnato il suo gol al 49', è apparsa chiusa in difesa e ben poche volte si è spinta nell'area trentina per cercare il raddoppio. Di questa situazione hanno approfittato i giocatori giallo-blu, che, pur senza avere le idee chiare, hanno attaccato in continuazione. Batti e ribatti davanti alla porta di Pozzani, al fine è capitata l'occasione decisiva: all'85« di gioco, per un fallo sulla linea di fondo, alla sinistra, Milanesi ha potuto far partire un pallone che Medeot, di forza, sfuggendo alla guardia del difensori alessandrini, ha spinto in rete proteggendolo con tutto il corpo. I «grigi», beffati, hanno avuto allora una rabbiosa reazione, dimostrando come, se buttati in avanti, sappiano rendersi pericolosi. Ma il tempo giocava ormai per il Trento, e non c'è stato più nulla da fare. L'Alessandria si è presentata sul terreno trentino in formazione inedita, perché priva del suo centravanti titolare Mammì. Questi non si era sentito troppo bene nelle ore precedenti la partita ed è stato sostituito dall'ottimo Bianchi, esordiente in maglia grigia. Fin dall'inizio è apparso chiaro che Dolso e compagni avrebbero potuto dominare, l'incontro sul ritmo e sulla tecnica. I grandi spunti del numero 11 grigio, la buona vena di Lorenzetti, la pericolosità di Musa, la determinazione di Bianchi, con tutta la squadra che girava come un orologio, mettevano presto in difficoltà il Trento, che viveva solo sulla carica agonistica e sull'ottima difesa. Ci volevano comunque quarantanove minuti perché l'Alessandria potesse passare in vantaggio. Dolso fuggiva sulla sinistra con un guizzo paragonabile a quelli di Corso dei bei tempi, ed un cross perfetto trovava Bianchì isolato: il centravanti lasciava partire un tiro rabbioso in corsa e il pallone si infilava nella porta di Borghese, imparabile. Questo poteva essere il principio della «vendemmia» dei grigi, che invece si fermavano alla prima stazione. Al 63', intanto, Bianchi prendeva un colpo alla tibia ed era costretto a lasciare il campo, sostituito da Vanzini. L'Alessandria manteneva una sola punta in avanti ed il Trento si trovava a poter premere in continuazione. Già quattro minuti prima Pozzani aveva parato un tiro difficile di Milanesi, il più positivo fra i trentini, a fil di traversa all'80 « Medeot si esibiva in un palleggio in area invece di tirare da posizione favorevolissima. ' All'85" il pareggio. Medeot era entrato al posto di Zambanchi, apparso piuttosto affannato, ed era proprio lui, il vecchio «jolly» trentino, a cancellare come un colpo di spugna tutte le fatiche dell'Alessandria. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Cossatese - Parma 0-0 Derthona - Solbiatese 1-0 Legnano - Pro Vercelli LO Piacenza - Vigevano 2-0 Savona - Triestina 1-0 Seregno - Padova 1-0 Udinese - Cremonese 2-0 Venezia - Belluno 0 0 Verbania - Rovereto 0-2 CLASSIFICA: Venezia, Udinese p.8; Legnano 7; Alessandria, Derthona 6; Savona, Rovereto, Cremonese, Padova, Solbiatese, Cossatese, Parma, Piacenza, Trento 5; Seregno, Belluno, Pro Vercelli 4; Triestina, Vigevano 3; Verbania 2 Il punto sul campionato Prima vittoria e primi gol del Piacenza a spese del Vigevano: gol dopo solo 1' di Rossi e Migliorati al 14' ha raddoppiato. La Pro Vercelli ha tentato invano di strappare un pareggio sul campo del Legnano che avrebbe fatto bene al morale. Un modesto Rovereto ha avuto la meglio sul Verbania: autolesionismo e scarsa convinzione sono state le componenti della sconfitta. Il Savona ha faticato più del dovuto per battere la Triestina: il gol della vittoria è stato siglato da Panucci al 13' con un colpo di testa. La Cossatese è stata bloccata dal Parma: le due squadre si sono equivalse in un match modesto sotto il profilo del livello agonistico con un gioco particolarmente deciso degli emiliani. Il Derthona, con un gol siglato al 45' è riuscito a costringere alla resa la Solbiatese: vittoria pienamente meritata in una gara veloce e combattuta.