Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
29-10-1972 - Giornata: 7 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Derthona FBC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 2. Berta M.[A] 84. aut. Gastaldi [De]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio, Berta Massimo, Salvadori Roberto, Dolso Arrigo [46. Vanzini Franco], Bianchi Bruno, Lorenzetti Giuseppe A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Derthona: Domenghini Umberto, Consolandi, Ghidoni, Ghilardi, Gastaldi, Torchio, Cipelli, Beltrame, Scarpelli, Bonacina, Oldoni [56. Nordio]. A disp.: Maraschi. All: Cattaneo Giovanni

Arbitro: Frasso Luigi (Capua)
Note
Ammoniti Cipelli [D], Ghidoni [D] Vanzini [A]. Angoli: 5-2 Spettatori: circa 9000, di cui 6678 paganti, per un incasso lordo di 11 milioni 178.800 lire. Giornata di sole, terreno di gioco ottimo. Inizio gara ore 14.30

Commento
DOPO DUE ANNI DI ATTESA I GRIGI Vinto il derby col Derthona i grigi si apprestano alla trasferta di Cossato L'hanno finalmente spuntata sui cugini del Derthona: una vittoria che non fa una grinza, ma che poteva essere più rotonda nel risultato. L’atteso derby — il nono della serie — rivestiva particolare importanza per gli alessandrini che avevano vinto una sola volta e per di più in trasferta. Il ”Moccagatta”, dopo due pareggi interni, stava per divenire un campo tabù per i nostri. L'incantesimo è stato spezzato dopo soli due minuti di gioco quando Berta, uno dei migliori in campo, con un tiro cross ha nettamente sorpreso Domenghini che si è lanciato quando ormai la palla lo stava scavalcando. Nella ripresa i leoncelli con una autorete, di quelle classiche, hanno spianato definitivamente il successo ai padroni di casa. L’affermazione degli alessandrini è risultata doppiamente preziosa tenuto conto che Venezia e Udinese direttamente interessate alla lotta per la promozione hanno superato con lo stesso punteggio dei grigi il Padova e il Vigevano. Tengono il passo dei grigi il Savona che, grazie ad un calcio di rigore, ha inflitto la prima sconfitta stagionale al Parma; il Legnano che ha trovato sulla propria strada un dinamico Rovereto e la Cremonese che i due punti li ha strappati a Piacenza. In media inglese sempre in vetta il Venezia a quota zero seguito da Alessandria, Udinese e Cremonese e poi, staccate di un altro punto Savona e Legnano. L’undici di Marchioro reduce dai due pareggi esterni di Trento e Parma ha inanellato la prima vittoria stagionale davanti a circa novemila spettatori che, approfittando della giornata pili primaverile che autunnale, non hanno voluto disertare l’appuntamento calcistico. Il derby numero nove (tre vittorie alessandrine e ben sei pareggi) aveva una notevole importanza sotto il profilo psicologico: era d’obbligo la vittoria se non altro per fugare dubbi, per eliminare certe chiacchiere che incominciavano a circolare nell’ambiente, per ridare corpo alle speranze dei tifosi. Partendo da questo presupposto Marchioro aveva lavorato tutta la settimana per presentare una squadra grintosa in grado di ribattere colpo su colpo all’avversario. Il dilemma ivi animi-Bianchi si è risolto ancora una volta a favore dell’ex veneziano che seppure a corto di preparazione possiede le caratteristiche tecniche che meglio si addicono al modulo che il mister ha varato. L’ex catanzarese che in Alessandria non è riuscito a trovare quell’ ambientazione indispensabile ad un atleta, con molte probabilità sarà dirottato verso altri lidi. Si parla del centravanti Vallongo, 29 anni, che lo scorso anno militò nel Como. A questo proposito il commissario straordinario ing. Sacco ci ha dichiarato: « Non cerchiamo nessuno: se si presenterà l’occasione vaglierò la proposta ». Una risposta diplomatica che non conferma le voci e neppure le smentisce. I soliti bene informati ribattono che giungerà un terzino (si fa con insistenza il nome di Legnaro della Lazio) che dovrebbe risolvere il problema che maggiormente angustia il tecnico. Non resta che attendere i prossimi giorni per vederci chiaro: l'attesa non sarà lunga. Ritorniamo al derby conclusosi, come abbiamo detto con il successo dei grigi per due a zero. Marchioro ha schierato la formazione consueta mutando di ruolo alcuni uomini: Musa, ad esempio ha finalmente indossato la maglia numero undici e Salvadori la numero sette: a Dolso è spettata quella di mezz'ala. Per il resto tutto invariato con Pozzani a difesa della rete; Maldera e Di Brino terzini, Paparelli libero, Colombo stopper, Berta mediano di spinta. L’avvio è stato dei pili felici grazie all’inesauribile verve di Berta che con un lungo cross ha ingannato Domenghini che si è trovato alle spalle un pallone che invece doveva essere bloccato o quanto meno respinto. Partire subito con una rete in più è sempre un grosso vantaggio in particolare negli incontri stracittadini, in cui l’orgasmo può giocare brutti scherzi. Con un Derthona non certo irresistibile si pensava ad una valanga di goal, invece . . . Le pecche degli alessandrini sono note: la squadra gioca a corrente alternata per cui se si sprecano quattro o cinque occasioni ci si trova con un pugno di mosche. Così è accaduto alla fine del primo tempo e per buona parte della ripresa. Musa e Bianchi lasciati in avanscoperta con l’appoggio di un Lorenzetti in giornata di vena, non sempre si sono trovati nelle condizioni di potere superare la difesa avversaria che si chiudeva a riccio davanti a Domenghini. Musa partendo dalla sinistra finiva invariabilmente al centro lasciando scoperta la sua zona: sarebbe bastato che un compagno fosse avanzato a sostituirlo per consentirgli il passaggio di ritorno. Le manovre grigie troppo elaborate finivano con lo spegnersi al limite dell’area dei leoncelli. Solo quando la trama era snella, priva di fronzoli, Bianchi, Musa Lorenzetti hanno avuto la possibilità di impegnare più che seriamente l’estremo difensore degli ospiti. Sosteneva Marchioro che al calcio è più difficile giocare quando si è senza palla tra i piedi: il giudizio è azzeccato. L’intelligenza tattica del giocatore si nota proprio in questi frangenti. Il sostegno al compagno che avanza con la palla deve essere costante perchè è proprio in questi frangenti che ci si deve smarcare per consentire il passaggio di alleggerimento o la puntata a rete. Qualche nostro giocatore invece si arresta per seguire la manovra concedendo un enorme vantaggio all’avversario. Il tecnico pertanto deve giustamente pretendere dai ragazzi quel movimento indispensabile per avere sempre alcuni uomini in grado sia di concludere a rete che di contrarre l’attaccante che porta l’insidia verso la nostra rete. Il movimento richiede ai difensori una maggiore mobilità sulle fasce laterali: non ci stancheremo mai di dire che i cross in diagonale servono solo ai difensori che chiudono invariabilmente la strada alle punte. Il problema principale, e lo abbiamo già scritto, non sta tanto nella validità degli uomini goal quanto nella possibilità di disporre di elementi in grado di rifornirli di palle sfruttabili sia di testa che di piede. Viene a questo punto a galla la possibilità di reperire un terzino che abbia queste caratteristiche che sono veramente indispensabili nel calcio atletico che è poi modernità di concezione della manovra. Esaminando le prestazioni dei singoli evidenziamo in primis quella di Berta, un atleta veramente inesauribile. Dopo la non certo brillante prestazione di Parma, Massimo si è largamente riscattato non solo per l’agonismo profuso, ma per il senso della posizione. Il ragazzo non si è limitato a rifornire le punte; ha giostrato a centro campo con una chiarezza di idee notevole confermando quanto abbiamo scritto poco sopra: è con il movimento che si imbriglia la manovra dei contendenti e si creano le premesse per scattare verso la rete opposta. Con un Berta rodato al massimo e veramente con una marcia in più l’Alessandria ha la possibilità di ottenere risultati più sostanziosi. Il calcio va però giocato con il cervello. Non bastano virtuosismi nella zona centrale; occorre vedere il compagno libero; occorre non intestardirsi in dribbling prolungati che si spengono inevitabilmente al limite dell'area. L’appunto riguarda principalmente Dolso che alla fine del primo tempo si è trovato spremuto come un limone. La mezz’ala, encomiabile per il lavoro svolto, ha commesso ingenuità clamorose. Nel primo tempo dopo avere superato il controllo di due « leoncelli » invece di appoggiare su Musa e Bianchi completamente liberi ha insistito nell’avanzare come un’ariete perdendo così, come era nella logica, la facile occasione. Questo appunto, seppure minore tocca da vicino pure Musa che cerca sovente l'avversario invece di liberarsene al momento opportuno. Bianchi che non ha ancora raggiunto il pieno della forma non ha sfigurato: il ragazzo possiede un tocco di palla invidiabile, ma è ancora legato nei movimenti. Il suo ruoto non è quello di centravanti, ma di ala: sulle fasce laterali l’apporto è assai più redditizio che al centro dove essendo sottoposto a costante vigilanza non riesce a trovare lo spunto che brucia. La partita con il Derthona ha messo in mostra un Paparelli veramente riveduto e corretto: il ragazzo ha ormai appreso i segreti del « libero » ed in diverse occasioni ha messo in vetrina freddezza e classe. Ancora impacciato nei movimenti Colombo che per la sua mole deve necessariamente sottoporsi ad un supplemento di preparazione. Ancora qualche setti mana poi il capitano si farà rispettare pure dai centravanti più sgusciami. Maldera e Di Brino hanno disputato una onesta partita: bravissimi quando ci si deve difendere, meno in fase di proiezione offensiva. Migliorano con il trascorrere delle giornate, ma per il momento manca quel pizzico di brio che giustamente si richiede per fare « girare » il complesso. Senza pecche Pozzani raramente chiamato in causa dalle punte tortonesi. Lorenzetti ha disputato un derby maiuscolo: la bionda mezz’ala oltre a giostrare con maggiore incisività non ha trascurato i compagni servendo palle preziose: si direbbe che ha giocato meno per la platea, ma più per la squadra. Potremmo concludere con le parole di Sacco che al termine del derby ha dichiarato ai giornalisti: « Mi compiaccio con l’allenatore per il mordente dimostrato dai ragazzi. Per il futuro mi auguro di vedere maggiore amalgama tra i singoli reparti e conseguentemente una migliore fluidità nelle manovre ». Un desiderio che è condiviso da tutti gli sportivi che credono in questa Alessandria che pare avere finalmente le possibilità per riuscire a sfondare. Dopo l’intermezzo della partita di coppa Italia con la Pro Vercelli i grigi affrontano la quinta trasferta del campionato: si recano domenica a Cossato dove li attende una matricola di lusso. Gli avversari sono di quelli da tenere in somma considerazione nonostante la sconfitta subita domenica a Trento. La matricola ha sinora dato più di un dispiacere alle compagini che hanno visitato il suo terreno di gioco. L’Alessandria cerca, inutile nasconderlo, la sua seconda vittoria esterna. Il compito non è di quelli facili, ma neppure impossibili se i ragazzi affronteranno l’ostacolo con umiltà e con quella determinazione indispensabile per mettere la museruola ad avversari bravi, ma certamente inferiori sul piano tecnico. (Il Piccolo - Franco Benzi) UN'ALESSANDRIA A TRE CILINDRI BASTA PER BATTERE IL DERTHONA: 2-0 Rete di Berta al 2', autogol di Gastaldi all'84'. I grigi vanno a corrente alternata. La seconda vittoria in campionato per l'Alessandria, squadra Uno ad ora collezionista accanita dei pareggi: 2-0 nell'atteso derby con il Derthona. Ancora una volta si sono trovate di ironie due compagini sostenute nell'occasione da un moltiplicato impegno agonistico e da una sentita grinta campanilistica. Ieri il « Moccagatta » era gremito di tifasi richiamati da svariati interessi. C'erano ancora una volta da constatare le condizioni di salute dei grigi « dopo le prime partite stagionali di rodaggio o da venne ire quelle del Derthona, inaspettatamente battuto una settimana fa, in casa, dal Seregno. Più di un motivo insomma per seguire con maggiore attenzione la gara. Lorenzetti e compagni, almeno nel risultato, non sono venuti meno alle aspettative. Un gol al secondo minuto (tiro-cross di Berta che ha ingannato Domenghini ha permesso all'undici» di Marchioro di trovarsi subito in vantaggio. Il Derthona dunque ha ripetuto l'errore di sette giorni fa. S'è lasciato sorprendere al via e non è poi più riuscito a rimediare al pasticcio. L'Alessandria, come detto, s'è trovata in posizione favorevole dopo poche battute di gioco. Una situazione che permette di impostare psicologicamente bene l'incontro, di controllare l'avversario con una maggior serenità d'animo. E cosi è stato. I grigi sotto questo punto di vista non ci sono affatto dispiaciuti. Una squadra, quella di casa che ha ridimensionato le potenziali lorze dei bianconeri. Un successo che sembrerebbe dunque cancellare le perplessità che hanno accompagnato la compagine in questo cammino iniziale della b C » ed invece non è cosi. L'Alessandria che intende puntare alla promozione nella serie dei il cadetti deve avere un altro volto. C: spieghiamo. Non manca la condizione atletica, ma sono vivi altri problemi. L'intesa, ad esempio, che rimane un cardine fondamentale per raggiungere traguardi positivi. L'Alessandria gioca, ma a sprazzi, a correme alternata. Su questo giudizio concordano anche il trainer Marciuoro ed il presidente Sacco. Scambi rapidi e precisi, discese entusiasmanti si mescolano con momenti di generale torpore. Una strana altalena che innervosisce il pubblico, logora e apparala i riflessi e la volontà di chi è in campo. Il discorso naturalmente vale per tutti i settori. Difesa, centrocampo, attacco devono insomma cercare di eliminare inutili, nocivi scompensi ed acquistare maggior carattere, maggior temperamento. Solo cosi si può pensare di vincere il campionato. Non sempre infatti accade d'avere di fronte un avversario condizionato da palesi carenze tecniche. Non per questo però bisogna sminuire certi meriti individuali dei il grigi ». Il portiere Pozzani ha avuto poco da fare, ma s'è disimpegnato senza affanno. Cosi dicasi per i compagni della difesa. Il centrocampo ha avuto in Berta, un uomo attento, preciso dalle volte però lento negli « appoggi » offensivi), all'attacco Dolse Ano a quando non è stato rimpiazzato all'inizio della ripresa da Vanzini, ha avuto sprazzi di football veloce e piacevole. Bianchi non ha fatto rimpiangere Mammi (destinato forse con il mercato di novembre ad accasarsi in altra società); ha svolto insomma un lavoro forse un po' oscuro, ma indubbiamente prezioso. Veniamo al Derthona. Campagnoli ha portato ad Alessandria una squadra impostata con la chiara intenzione di strappare almeno un pari. Non potendo disporre degli attaccanti Faccetti e Bolis, i tortonesi sono ancora una volta mancati in fase di penetrazione. Incapaci di sviluppare una manovra chiara, lucida, priva di fronzoli, i bianconeri hanno lottato caparbiamente, senza però raggiungere alcun frutto. Basti pensare che il tiro più pericoloso per Pozzani è venuto da Cipelli, un difensore schierato con il numero sette. E' un momento delicato per il Derthona, I due gol: al 2', tiro-cross, a parabola, di Berta ed è gol per l'Alessandria. All'84' clamorosa autorete dello stopper del Derthona Gastaldi. Su un cross di Vanzini, il difensore batte il proprio portiere con un azzeccato colpo di testa. (La Stampa - Ed. Sport - Ferruccio Cavallero) Risultati: Legnano – Rovereto 3-2 Piacenza – Cremonese 0-1 Pro Vercelli - Belluno 4-0 Savona - Parma 1-0 Seregno - Solbiatese 1-0 Trento - Cossatese 1-0 Udinese -Vigevano 2-0 Venezia - Padova 2-0 Verbania -Triestina 1-1 CLASSIFICA — Venezia p. 11; Udinese, 10; Savona, Alessandria, Legnano, Cremonese, 9; Pro Vercelli, Seregnoe Trento, 8; Cossatese, Solbiatese, Padova, 7; Rovereto, Parma, Derthona 6; Piacenza, Triestina, 5; Belluno,4; Verbania, Vigevano, 3 Marcatori: 4 Reti Crespi (Solbiatese); 3 Reti: Galotti (Belluno), Giordano (Imperia), Lombardi (Rovereto), Rosso (Savona), Mazzoleri (Seregno), Bellotto (Solbiatese), Siparini (Trento) Il punto sul campionato Netta vittoria della Pro Vercelli sul Belluno: l'incontro si è risolto dopo tre minuti. Un derby più equilibrato di quanto non dica il punteggio finale tra Padova e Venezia che ha continuato a condurre la classifica con i gol di Scapra e Badari. Non è stata una partita ad alti livelli tecnici: nei novanta minuti si è visto parecchio agonismo facendo passare in secondo piano le lacune affiorate sul piano del gioco collettivo. Vittoria del Savona su rigore, sul Parma, al 36' della ripresa. Sudato pareggio del Verbania contro la Triestina che ha praticato un gioco assai rude.