Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
07-01-1973 - Giornata: 16 - Rovereto - Quercia


Rovereto US - Alessandria US 2 - 2 (1 - 1)
RETI: 2. rig. Prunecchi [Ro] , 54. Biondi [Ro] 7. Musa E.[A], 78. Musa E.[A]

Alessandria US Croci Claudio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Berta Massimo, Paparelli Ezio, Mayer Bruno, Musa Ezio, Salvadori Roberto, Bianchi Bruno, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Rovereto: Rottoli, Borelli, Salvini, Facchinello, Taddei, Luciani, Fazzi, Biondi, Chierico, Capecchi, Prunecchi [71. Bardi]. A disp.: Nicolussi. All: Amilcare Ferretti

Arbitro: Lattanzi Franco (Roma)
Note
Ammoniti: Biondi [R], Salvini [R], Salvadori [A] Angoli: 7-4 Giornata di sole, ma assai fredda e terreno un pochino gelato e scivoloso Sorteggio antidoping per Capecchi, Facchinello e Fazzi del Rovereto e Croci, Di Brino e Berta dell’Alessandria Inizio gara ore 14.30

Commento
MARCHIORO, ALLA FINE DI ROVERETO - ALESSANDRIA, AVEVA UN DIAVOLO PER CAPELLO Musa (due gol) profeta in patria farà saltare il bunker triestino ? Senza peli sulla lingua, ha fatto la diagnosi della contesa: « La squadra ha lottato contro tutti e contro tutto, strappando un punto che non disprezziamo anche se dovevamo vincere per tre a uno. Quello di Maldera non era rigore. L’Alessandria ha lottato senza concedersi un attimo di tregua e, alla fine, ha avuto ragione anche se la porta avversaria pareva veramente stregata ». Il tecnico questa volta aveva di che lamentarsi tanto più che non conosceva ancora il risultato di Venezia, dove il Legnano era riuscito nientemeno che a guadagnare un punto. Quella di Rovereto è senz’altro la più enigmatica delle partite sinora disputate dai grigi perchè, pur avendo a portata di mano la vittoria, si è rischiato la sconfitta clamorosa. Come sia potuto accadere lo racconteremo tra poco. Analizzati i novanta minuti ai raggi X della critica, si può trarre una prima conclusione: la squadra ha dimostrato un carattere e una tempra veramente encomiabile. Se i bianconeri, in maglia amaranto, hanno attaccato a ’’passo di carica”, i grigi hanno replicato con uguale moneta anche se sono stati costretti a lottare, prima con la dea dai denti verdi e, successivamente, contro l’undici di Ferretti, ex calciatore grigio ed ancora ex allenatore dei Casale, duramente contestato lo scorso campionato. Sono stati veramente novanta minuti al cardiopalma e la sparuta schiera di alessandrini, che aveva sfidato il grande nebbione per godersi in anteprima alcuni scampoli di primavera, è tornata a casa con i nervi a pezzi, ma soddisfatta. Il risultato di 2 a 2 ha indubbiamente premiato più il Rovereto che i mandrogni, i quali hanno rispolverato un Musa eclettico che per Finterà partita ha costretto gli ex compagni ad affannose rincorse. Prima di addentrarci nel commento della partita, due ’’righe” di presentazione della squadra, rivoluzionata poche ore prima da Marchioro per imbavagliare le punte avversarie. La prima novità è certamente rappresentata dall’esordio di Claudio Croci, un ventenne, che dopo quattordici partite in panchina è stato chiamato ad indossare la maglia di Pozzani, infortunatosi in allenamento. Precisiamo subito che Croci si è difeso con i denti, ha sfoderato alcuni interventi che ne evidenziano le capacità, arrendendosi su due tiri imparabili. Poteva andare meglio, ma il ragazzo ha dimostrato di non soffrire di alcun complesso di inferiorità, anche se dopo un minuto è stato costretto ad inchinarsi una prima volta per raccogliere in fondo al sacco il pallone che Prunecchi aveva insaccato su calcio di rigore. Il mister, proprio in previsione del ritmo che sarebbe stato imposto dall’avversario, ha richiamato in squadra Di Brino onde potere disporre di un terzino puro e, nel contempo, avanzare Salvadori con compiti di interdizione oltre che di offesa ogni qualvolta si fosse presentata la favorevole occasione Per il resto nulla di invariato se si eccettua una maggiore libertà per Musa il quale sovente si è inserito al centro mentre il troppo lento Bianchi allargava sulla destra per lanciare i compagni. Purtroppo il piano elaborato sul nuovo ’’transatlantico” di Paleto Gandino da oltre 26 anni alla corte dei grigi come grande autista, nella buona e nella cattiva sorte, è saltato dopo soli 40” di gioco; incredibile ma vero. L’imponderabile, che nel gioco del calcio ha sempre un ruolo di primo piano, ha mandato a ramengo la disposizione tattica. Cosa è dunque accaduto di tanto grave in quei quaranta secondi? Salvini sulla sinistra scende in area poi appoggia su Prunecchi — gran goleador del girone A — il quale non caverebbe un ragno dal non meno classico buco se la sfera carambolando su Maldera non tornasse sui suoi piedi. Il terzino sbilanciato cerca di impedirgli il tiro strattonandolo e Vittorio Lattanzi, a due passi, non esita un istante ad indicare il dischetto del rigore. Il gelo scende sul volto del.a piccola schiera di sportivi alessandrini — in evidenza come sempre il club "Alè grigi" del rione Orli con tanto di striscione — e su Croci che non si attendeva un tale castigo. Lattanzi è irremovibile e Claudio si sputa sui guantoni per scaramanzia. Il goleador però non si lascia certo impietosire e con una staffilata rasoterra sulla sinistra, proprio a fil di palo, porta in vantaggio i compagni. Potrebbe essere veramente finita se l'Alessandria non trovasse, proprio nel momento più critico quella concentrazione, quello spirito di emulazione che solo una grande squadra può avere. L’incubo della prima sconfitta stagionale dura esattamente sei minuti. Musa che prima dell’inizio della contesa aveva promesso ai suoi ex tifosi di realizzare almeno tre gol, si dimostra buon profeta in patria. L'azione in profondità parte da Di Brino che avanza sulla sinistra poi effettua un cross a mezza altezza: Pala stoppa il pallone con... il viso sbilanciando Rottoli poi, insacca con un pallonetto che lascia di stucco gli avversari. E ’ il momento dell’Alessandria che insiste nella sua tattica contrapponendo alle due punte avversarie (Fazzi e Prunecchi) un centrocampo che filtra veramente il gioco avversario. Lorenzetti che aveva iniziato in sordina si sveglia suonando la diana mentre Vanzini, come una trottola, si da un gran da fare sulle fasce laterali; rientra, riparte, imbastiscile le azioni; un motorino che non sembra risentire l’usura del tempo. L’ex bianco-nero Musa si mantiene arretrato, ma è sempre pronto a raccogliere il suggerimento tanto che ben presto diventa il grande giustiziere alessandrino. Sulla fascia centrale Salvadori fa grandi cose: contrasta l’azione bianconera poi riparte a tutto gas e, quando si lancia, per fermarlo ci vorrebbero le manette. Distanziato di una spanna capitan Berta piuttosto nervoso per il contrattempo del gol. Massimo però non si risparmia impostando il gioco, retrocedendo a dare manforte ai compagni. Pure lo stopper Maldera e il libero Mayer fluidificano incuneandosi sovente in avanscoperta per cercare di filtrare nelle maglie difensive del Rovereto. Le occasioni da gol non mancano, ma è destino che i grigi debbano soffrire le pene dell’inferno. Un tiro di Musa con Rottoli fuori dai pali, viene deviato con un braccio da Taddei, ma l’arbitro Lattanzi non è disposto ad accordare un secondo calcio di rigore. Lorenzetti, allo scadere del tempo, è splendido nel vincere un contrasto e nel lanciare Musa che entrato in area perde il passo e il... pallone. Sull’opposto fronte alcune veloci incursioni di Prunecchi e Biondi con un Croci pronto a lanciarsi come un kamikaze per tenere fede all’impegno assunto verso Marchioro ed i compagni. La gara pare veramente incanalata su un binario se non accadesse il secondo fattaccio della giornata. I bianconeri usufruiscono al 9’ di una punizione dal lato minore dell’area di rigore: la palla giunge a Fazzi che ’’liscia” favorendo così Biondi appostato alle sue spaile. Da posizione quasi impossibile la mezz’ala stoppa con il petto la sfera e al volo la scaraventa nel ’’sette” della porta. Un tiro imparabile a coronamento di una azione personale irripetibile per l'atleta veneto. Il tempo stringe mentre il Rovereto accelera i tempi rinforzando l’intelaiatura difensiva. Lo spauracchio della sconfitta va prendendo maggiore consistenza quando due tiri di Musa finiscono sulla traversa. Gli alessandrini provano da tutte le posizioni la strada del gol, ma non riescono a cavare nulla di buono. Con una porta stregata tutto sembra perduto. Salvadori si dà un gran da fare; contrasta poi parte come un razzo seminando gli avversari; Lorenzetti cerca il passaggio buono su Musa che si diverte un mondo a fare impazzire Rottoli e compagni. La sarabanda grigia continua sino al 33’ mentre il pericolo sinistro della sconfitta , va prendendo sempre maggiore consistenza. L’ultima parola non è stata ancora pronunciata: Vanzini batte dalla bandierina il secondo calcio d’angolo per i mandrogni, Maltiera è più lesto dei difensori bianconeri ad impossessarsi della sfera e ad effettuare un cross teso sul quale Rottoli interviene respingendo corto proprio sui piedi di Musa il quale, dopo avere fallito almeno tre occasioni non certo per demerito proprio, insacca ristabilendo il pareggio. L’Alessandria può finalmente tirare i remi in barca tanto più che il destino le è veramente avverso. Nel finale Croci con gran tempismo evita l’ultima azione da ’’desperados’ dei locali. Dello sfogo di Marchioro abbiamo detto; non resta che prendere atto del risultato e del volume di gioco espresso dalla capolista. L’Alessandria pur mancando di quella chiarezza di idee evidenziata in altri incontri (come a Padova, ad esempio) si è battuta con una determinazione encomiabile. Non era facile uscire dal "Quercia” indenni con un undici che avesse accusato la botta di due gol proprio nei momenti cruciali della contesa. I grigi il loro dovere lo hanno fatto interamente anche se Bianchi è apparso piuttosto lento nei movimenti nonostante Marchioro lo abbia tenuto costantemente in zona più per impostare che concludere le azioni da rete. Si è rivisto un grande Musa: partendo dalla retro guardia l’ala ha fatto cose egregie, ha evidenziato un invidiabile tocco di palla e spunti perentori, li goleador ha avuto in Salvadori il suo supporto: il ragazzo ha forse disputato una delle partite migliori da quando indossa la maglia grigia. Difficile resistergli quando si lancia in profondità, tanto più che le aperture sono quasi sempre perfette, millimetriche. Come era accaduto con il Belluno, l’Alessandria è in grado di replicare sul piano del gioco a qualunque interlocutore: un pregio questo che non tutte le squadre hanno. Non dobbiamo dimenticare che al "Quercia" nell’ultima partita casalinga il Padova aveva abbassato bandiera e che contro la Cremonese la stessa squadra — prima che l’arbitro sospendesse le ostilità per nebbia — era riuscita ad i grigiorossi. Questa settimana non resta molto tempo per chiosare sulla partita di domenica che già bussa alla porta il ricupero in programma proprio oggi mercoledì alle ore 14,30 — nebbia permettendo — al Moccagatta. La media inglese dei grigi è attualmente da promozione: -1 e, per mantenerla, è indispensabile superare i rosso-alabardati le cui intenzioni difensivistiche sonostate ampiamente dimostra te in occasione della g ara poi sospesa, alla vigilia di Natale. L’Alessandria questa settimana dispone veramente del classico asso nella manica: battendo Triestina e Cremonese la capolista può veramente involarsi alla conquista del titolo di campione d’inverno ponendo inoltre una seria ipoteca alla promozione finale. Il Venezia che veleggia a —4 in media inglese ha sinora disputato ben nove gare al Sant’Elena mentre i grigi si sono esibiti davanti al loro pubblico sei volte. Il vantaggio è più che evidente. Resta la Cremonese a —3 in media inglese in ritardo di due partite e che, vincendole entrambe potrebbe scavalcare i neroverdi portandosi a quota 22. L’undici di Marchioro battendo gli emiliani eliminerebbe un’altra pericolosa concorrente. La "settimana terribile" apertasi a Rovereto con il prezioso pareggio prosegue oggi con: il ricupero odierno. Tra i grigi potrebbero essere molte novità: scontati appaiono i rientri di Pozzani e Maldera mentre si attende con vivo interesse di sapere se il centravanti Cini è pronto al grande esordio. Ovvio che Berta e compagni puntano decisamente al successo pieno per poi concedersi alcune ore di relax in attesa della più titolata Cremonese. Non sarà impresa da poco fare saltare il bunker dei rosso-alabardati che domenica scorsa non sono riusciti a fare breccia nella munitissima difesa della Cossatese. Il momento nonostante tutto è propizio agli alessandrini — da domenica sera in ritiro ad Ovada — che si batteranno con la stessa determinazione evidenziata al ’’Quercia” di Rovereto. L'anno si è iniziato bene per cui sarebbe un vero peccato sprecare la facile occasione: non resta che stringere i denti e insistere. (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI RIMONTANO DUE GOL A ROVERETO CON L'EX MUSA Due a due - L'ala destra ha colpito anche un palo ed una traversa - I veneti in vantaggio dopo un minuto su discutibile rigore - Raggiunti, sono tornati a condurre - Al 78' la rete del definitivo pareggio La legge dell'« ex » è molto dura per il Rovereto. La squadra di Amilcare Ferretti, già giocatore del Torino, ha pareggiato (2 a 2) con l'Alessandria dopo essere andata per due volte in vantaggio. In entrambe le occasioni è stato Musa, fino all'anno scorso portacolori bianconero, a segnare il gol del pareggio. Musa, a parte le due reti, è stato l'eroe della giornata. Il numero 7 alessandrino ha infatti colpito anche un palo e una traversa e mancato almeno un'altra propizia occasione per fare il « tris ». Sul risultalo nulla da dire: la divisione dei punti è stata sostanzialmente giusta. Sul piano del gioco, della volontà, invece l'Alessandria avrebbe meritato di vincere. Tuttavia, dà come si erano messe le cose, non ha nulla da recriminare e può accontentarsi di questa mezza vittoria e della mantenuta imbattibilità. L'allenatore Marchioro, dopo 15 giorni di inattività (la serie C ha osservato a fine anno un turno di riposo), ha preferito schierare una squadra impostata in modo prudente anche perché il Rovereto si annunciava con tre punte fisse, cosa che poi in effetti non ha corrisposto alla realtà in quanto i veneti hanno giocato con le ali Fazzi e Prunecchi in avanti e il numero 9 Chierico in posizione centrale rientrante. I grigi sono comunque scesi in campo senza il centrocampista Manueli, seduto in panchina col n. 13, con Di Brino terzino e Berta nuovamente in mediana. Poiché tutte e due le squadre non hanno rinunciato ad attaccare e l'hanno fatto con generosità, è scaturita una partita vigorosa, giocata sul ritmo, ricca di fasi emozionanti per i quattro gol segnati, per le numerose occasioni mancate e per l'alternanza delle situazioni. E' andato per primo in vantaggio il Rovereto. Dopo nemmeno un minuto di gioco, per un fallo .di Maldera che si era visto sfuggire Prunecchi grazie ad un rimpallo sfortunato, l'arbitro Vittorio Lattanzi ha concesso con affrettato giudizio un rigore ai bianconeri, che oggi giocavano in maglia granata. Lo stesso Prunecchi ha trasformato la punizione calciando un bel tiro secco rasoterra sulla sinistra di Croci. Una doccia fredda per l'Alessandria, ma soprattutto un brutto scherzo per il non colpevole Croci che esordiva, a vent'anni, in serie C, dopo che un infortunio ha bloccato il portiere titolare Pozzani. Claudio Croci proviene dall'Abbiategrasso, squadra di promozione, ed era già stato convocato per la Nazionale dilettanti, pur senza giocare. I grigi non si sono comunque persi d'animo ed al 7', sono pervenuti al pareggio. Il terzino Di Brino si è portato in avanti, sulla destra, e ha lasciato partire un tiro cross che Musa ha colpito con la faccia. La palla gli è caduta sui piedi e l'ala è stata bravissima a spedirla in rete, sorprendendo Rottoli. Sull'1 a 1 la spinta alessan eIrina s'è fatta più consistente, ma il Rovereto, pur mancando a centrocampo, ha mantenuto la calma. Al 32' un tiro dell'onnipresente Musa, dopo un rimpallo, è stato fermato con un braccio da Taddei in piena area, ma l'arbitro non ha rilevato l'azione e ha fatto proseguire, ignorando le proteste dei grigi. Dopo l'inizio della ripresa il Rovereto ha messo in atto un veloce gioco di contropiede e al 54' è riuscito a riportarsi in vantaggio. E' sceso in avanti il numero 3, Salvini, fermato irregolarmente dalla difesa alessandrina. Sulla punizione di Prunecchi, Fazzi ha effettuato una finta favorendo Biondi, che con una mezza girata ha tirato in rete all'incrocio dei pali da pochi metri, fortissimo, imparabile per Croci. Di nuovo staccata, l'Alessandria ha ricominciato daccapo. Al 63' Musa si è visto respingere un tiro dalla traversa e al 73' lo stesso giocatore ha mandato il pallone, calciato su punizione, a battere sull'incrocio dei pali. A questo punto sembrava che la porta del Rovereto fosse fatata e che i grigi fossero destinati a perdere l'incontro. Al 78' un'azione affondo di Maldera ha portato al pareggio. Il terzino è sceso sulla sinistra e, arrivato ad una quindicina di metri dalla porta, ha lasciato partire un tiro secco. Rottoli si è buttato bene, parando con un pugno, ma sulla respinta è entrato Musa che ha nuovamente segnato. Pareggio dunque, valido per entrambe le squadre. Ora un compito difficile attende l'Alessandria, che mantiene la testa della classifica del girone A della serie C. I grigi gio¬ cheranno mercoledì al «Moccagatta» il recupero con la Triestina e domenica dovranno ospitare la Cremonese. Marchioro porterà i propri uomini, oggi tutti encomiabili, soprattutto per l'impegno profuso, in ritiro ad Ovada. Con la Triestina rientrerà Manueli, mentre per domenica è possibile l'esordio del centravanti Cini. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Belluno - Piacenza 2-2 Cremonese - Savona (sosp) Derthona - Vigevano (sosp) Pro Vercelli - Parma (sosp) Seregno - Trento 1-1 Solbiatese - Udinese 0 0 Triestina - Cossatese 0-0 Venezia - Legnano 0 0 Verbania - Padova 1-0 CLASSIFICA: Alessandria* p.22; Venezia 21; Udinese 20; Savona* 19; Legnano, Cremonese* 18; Parma** 17; Cossatese, Padova 16; P. Vercelli, Seregno, Trento 15; Solbiatese 14; Rovereto, Belluno, Derthona** 13; Triestina* 11; Piacenza 10; Verbania 9; Vigevano 8 due gare in meno *una gara in meno Marcatori: 8 reti: Prunecchi (Rovereto); 6 reti: Inferrerà (Belluno) e Musa (Alessandria); 5 reti: Bianchi (Alessandria), iMondonico (Cremonese), Maioni (Pro Vercelli) e Fumagalli (Solbiatese); 4 reti: Lorenzetti (Alessandria), Ciclitira (Padova), Ardemagni e Corbellini (Savona), Bergamo (Trento), Badari, Scarpa e Serato (Venezia). Il punto sul campionato Pro Vereclli-Parma sospesa al 75' per nebbia, quando gli ospiti si trovavano avanti di una rete. Il match di Ccremona è stato sospeso al 78' quando le squadre si trovavano sul punteggio di parità. La partita di Tortona è durata appena 23' a causa delle scarsissime condizioni di visibilità. L'assedio degli alabardati non ha dato l'esito sperato, per cui i giocatori della Cossatese alla fine hanno tirato un sospiro di sollievo e sono usciti indenni dal campo nel quale erano asseragliati negli ultimi venti minuti.