Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1974/1975
Serie B
16-02-1975 - Giornata: 20 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Como Calcio 2 - 3 (2 - 1)
RETI: 28. rig. Manueli L.[A], 41. Dalle Vedove G.[A] 10. Cappellini [Co] , 64. Cappellini [Co] , 78. Scanziani [Co]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Mazzia Bruno, Colombo Antonio, Franceschelli Paolo, Manueli Luigi, Dalle Vedove Giampiero, Volpato Angelo, Unere Giuseppe [72. Baretta Giancarlo] A disp.:(P) Croci Claudio, Snidaro Gian Carlo All.: Castelletti Sergio

Formazione avversaria
COMO CALCIO: Rigamonti, Melgrati, Boldini, Tardelli, Fontolan [46. Giavardi], Garbarini, Ulivieri, Correnti, Scanziani, Pozzato, Cappellini. A disp.: Avagliano, Martinelli. All.: Marchioro Giuseppe

Arbitro: Gialluisi Pasquale (Barletta)
Note
Espulso 44. Dalle Vedove [A] Angoli: 2-8. Spettatori: 10.000. Giornata soleggiata. Terreno in ottime condizioni Inizio gara ore 14.30

Commento
GIALLUSI VEDO (?) POSSO-COMANDO E IL COMO RINGRAZIA E VINCE Le strane decisioni arbitrali hanno favorito più gli ospiti che i grigi © Negato il rigore a Unere, è stata convalidata la rete di Cappellini, realizzata in fuori gioco © La espulsione di Dalle Vedove decisiva ai fini del risultato © Per fermare gli azzurri non è bastata la grande barriera davanti a Pozzani: dal 2-1 (Manueli e Dalle Vedove) si è passati al 2-3© Avanzano le ultime della classe: migliorare in classifica! Si ricomincia. L’Alessandria sconfitta per 2-3 al «Moccagatta», dopo una stupenda "battaglia”, ha molte frecce al proprio arco. Non siamo tra coloro i quali vedono buio pesto nonostante il cammino della salvezza sia arduo e difficile. Diciamo che i grigi hanno perduto una "battaglia”, ma non la guerra; l'hanno perduta in condizioni di inferiorità, dopo avere lottato sino all'ultimo, e, senza troppa fortuna. Lo scrivemmo in precedenza e lo ripetiamo: la dea bendata non é affatto prodiga verso l’undici di Castelletti. Ogni domenica il "mister” deve mutare formazione, cercare nuove soluzioni per non soccombere. Così è stato per Alessandria-Como: ai forfait ben noti di Reja e Baisi si sono aggiunti nelle ultime ore quelli del libero Barbiero e del centrocampista Dolso. Pedine importanti per l'Alessandria, sempre alla ricerca degli uomini migliori per raggiungere il traguardo salvezza senza troppi contraccolpi. Capitan Barbiero si conosce è atleta che giocherebbe con una gamba sola pur di essere presente. Domenica avrebbe voluto essere presente ma, il tecnico dopo un consulto con il prof. Mazzia, ha preferito non rischiare oltre pur conoscendo i pericoli ai quali sarebbe andato incontro. Ha agito saggiamente perchè il campionato è ancora tutto da giocare e l’apporto del "libero” (nel pieno dei mezzi fisici), nelle future partite sarà come sempre rilevante. Castelletti con una formazione largamente rimaneggiata ha varato una formazione valida sotto ogni profilo e, l’impresa di bloccare il Como gli sarebbe certamente riuscita senza l’espulsione di Dalle Vedove. I grigi sino al momento del "fattaccio” hanno tenuto a bada gli azzurri, li hanno chiaramente posti in difficoltà portandosi in vantaggio. Ridotti in dieci e costretti a difendersi si sono battuti al limite soccombendo con l’onore delle armi. La sconfitta patita ad opera del Como deve essere accettata, ma senza drammi. Se la squadra saprà comportarsi con la stessa determinazione davanti ai prossimi avversari non possono sussistere incertezze sulla permanenza in B. Lo stesso Marchioro, bistrattato oltremisura dai tifosi, nel dopo partita ha affermato: « Valutando l’andamento della partita ammetto che l’Alessandria si è battuta con umiltà contrastando i miei ragazzi. Sono certo di una cosa: la vostra è una squadra che si salverà senza attendere le ultime giornate per conoscere il suo destino ». L’Alessandria ha piegato il capo più sotto i colpi della dea bendata (e dell’arbitro) che dell’avversario, lanciato verso i posti alti della classifica. Gli sportivi presenti al Moccagatta ne sono buon testimoni: sino al momento dell’espulsione di Dalle Vedove la compagine mandrogna ha tenuto validamente testa ai comaschi decisi a sbarazzarsi con una certa facilità dei padroni di casa. L’undici di Marchioro, reduce dal successo sul campo del Verona, non aveva nascosto alla vigilia le proprie ambizioni: sceso in campo ha ribadito ciò che era stato scritto e detto. Come era nelle previsioni ha trovato una compagine decisa a non lasciarsi intimorire, a battersi per conquistare l’intera posta. Purtroppo nel calcio è necessario godere della benevolenza della sorte, senza di essa difficilmente si riesce a centrare l’obiettivo. Castelletti ed il suo manipolo hanno tentato di sovvertire il pronostico, ma tanta volontà non ha trovato riscontro sul piano pratico. Prima di addentrarci nel commento di Alessandria - Como vogliamo brevemente soffermarci sulla classifica dopo la prima giornata di ritorno. L’ultima in classifica, il Brindisi ha strappato un punto preziosissimo a Brescia portandosi quota tredici. Si è scissa invece la coppia Reggiana - Arezzo ferma a quota 13: gli emiliani costringendo il Perugia alla suddivisione della posta, sono saliti a quattordici punti mentre l’Arezzo, piegando il Genoa, si è spinto più avanti e precisamente a 15. 1 grigi conservano sui toscani un vantaggio di tre lunghezze e di due sulla Spai quartultima classificata. L’Alessandria mantiene in graduatoria un ristretto, ma pur prezioso margine da difendere accanitamente nelle prossime tre gare tutt’altro che facili: Perugia in trasferta, Atalanta in casa e Catanzaro lontano dal pubblico amico. Al termine del tour de force sarà possibile ricuperare Reja e successivamente Baisi, uomini il cui apporto al gioco collettivo è notevolissimo. Dalle prossime tre partite è indispensabile ricavare almeno tre punti per sollevarsi oltre quota venti. Conoscendo le risorse dei ragazzi diciamo che non è impresa impossibile a condizione che la sorte non infierisca oltre sui ragazzi in maglia grigia. L’Alessandria come era accaduto la precedente domenica a San Benedetto del Tronto ha disputato la ripresa in dieci uomini. DALLE VEDOVE L’espulsione di Dalle Vedove al 43’ è stata una vera mazzata. Una premessa è necessaria: Gialluisi ha calcato la mano perchè il fallo dell’alessandrino seppure grave era involontario. Il centravanti non è entrato sull’avversario a scopo intimidatorio, ma per togliergli la sfera: ha accentuato l’irruenza commettendo una irregolarità da punire con un richiamo verbale e senza ricorrere al cartellino rosso tanto più che la precedente ammonizione per proteste era parsa ai più fuori luogo. Il giocatore aveva tardato a presentarsi all'arbitro e quest’ultimo, estratto il cartellino giallo quasi si trattasse di un delitto di lesa maestà, lo ha inserito tra i cattivi. Gialluisi ha molti precedenti tutt’altro che confortanti con i grigi: grazie ai suoi rapporti furono squalificati gli ex dirigenti Armano invaso. Domenica poco è mancato si arrivasse al bis, dopo che lo stesso, molto leggermente, aveva sorvolato su deviazione di Boldrini in piena area di rigore. Il tiro scoccato da Unere indirizzato nello specchio della porta di Rigamonti, aveva preso ben altra direzione. Il direttore di gara ha invece preferito sorvolare rimediando successivamente con un penalty sul quale molto si potrebbe discutere. Non parliamo delle prime due reti di Cappellini e Dalle Vedove realizzate in posizione irregolare. Lo stesso ex centravanti comasco Baldini non ha esitato un solo istante a riconoscere che il gol messo a segno dal centravanti azzurro doveva essere annullato in quanto lo stesso era appostato alle spalle di Maldera. L’Alessandria si è venuta pertanto a trovare per ben due volte in condizioni di svantaggio con un avversario fisicamente e atleticamente ben dotato: in occasione del rigore non concesso dopo soli cinque minuti di gioco c della prima rete azzurra. Seppure tartassata dalle decisioni arbitrali, la compagine mandrogna è riuscita a capovolgere il risultato, a costringere gli ospiti ad un affannoso inseguimento. Un segno di vitalità che lascia bene sperare nonostante le previsioni siano piuttosto pessimistiche. Entriamo nel merito della contesa disputatasi davanti a circa ottomila spettatori con larga rappresentanza lombarda. Mister Marchioro conferma la squadra di Verona, Castelletti invece dopo avere atteso sino all’ultimo getta il dado lasciando negli spogliatoi sia Barbiero che Dolso. L’allenatore non vuole correre rischi e nella tema di concedere un uomo all’avversario preferisce agire sul sicuro. Il "professor” Mazzia torna a ricoprire il ruolo di -libero mentre con la maglia numero undici gioca Beppe Unere. Il difensore torna in squadra dopo un lungo periodo di assenza: non sono mancate le polemiche, le discussioni per cui la prova ha il sapore di una verifica chiarificatrice. Il compito che lo attende è dei più ingrati, bloccare il giovane Tardelli, un promettente ragazzo di cui tutti dicono un gran bene. Per Marchioro è un "giocatore da Nazionale”. Come si comporterà Unere chiamato a fornire un test ben preciso? Castelletti ha studiato lungamente le marcature; il tecnico non intende lasciarsi cogliere allo scoperto ed affida a Colombo la guardia di Ulivieri mentre Yanara si occupa del centravanti Scanziani. Per Maldera c’è Cappellini, uno dei più insidiosi attaccanti azzurri; Di Brino è dirottato su Pozzato. Sull’opposto fronte è Boldini a tenere d’occhio Dalle Vedove mentre su Franceschelli si porta Fontolan un ragazzo appena diciannovenne, ben impostato e deciso a difendere il ruolo di stopper. Melgrati è invece l’angelo custode di Manueli. Correnti attende in zona Volpato operante sulla fascia centrale di centrocampo con funzioni di regista. IL RIGORE Il Como forte di un centro campo assai calibrato dimostra sin dalle prime battute di non accontentarsi di attendere l’avversario sulla trequarti per trafiggerlo in contropiede. Disponendo di punte quali Ulivieri e Cappellini si porta subito in avanscoperta per sorprendere i grigi o quantomeno costringerli ad uscire dal proprio guscio. L’Alessandria soffre la maggiore mobilità degli avversari, ma controbatte con decisione costringendo i comaschi ad operare sulle fasce laterali. Pur costretto a subire non si lascia intimorire e il -primo grosso pericolo lo corrono proprio i lombardi dopo soli cinque minuti di gioco. E’ un’azione sulla quale si discuterà a lungo. Volpato sulla destra intravisto Unere, sganciatosi prontamente da Lardelli, lo "pesca” con un dosato passaggio: la finta ala si incunea poi scocca un violento tiro destinato all’incrocio dei pali, ma sulla traiettoria trova invece il braccio di Boldini che devia il bolide salvando Rigamonti. E’ rigore, il regolamento calcistico parla chiaro, ma per Gialluisi deve trattarsi, evidentemente di un fallo involontario visto che fa ampi cenni affinchè il gioco prosegua. 11 pallone scagliato da Unere era diretto verso la rete per cui l’intervento del comasco non può essere considerato fortuito. Sfumata la possibilità di portarsi immediatamente in vantaggio l’Alessandria, cinque minuti dopo si trova a inseguire il risultato per una rete realizzata in posizione di fuori gioco. Correnti dalla sinistra effettua un lungo traversone che scavalca Maldera finendo a Cappellini appostato alle spalle del difensore che insacca. Era fuorigioco, ma Gialluisi e il suo collaboratore dicono che tutto è regolare e vane sono le proteste. Insistere oltre significa buscarsi una ammonizione per cui si riprende in un clima alquanto elettrico. L’Alessandria regge bene disimpegnandosi a trequarti per poi passare all’offensiva anche se il dialogo è piuttosto rallentato. La posizione mantenuta da Unere sulla sinistra è perfetta ed il difensore trasformato in ala tattica fluidifica con sicurezza sui suggerimenti di Dalle Vedove pronto ad offrirgli il pallone. La maggior baldanza atletica del Como è compensata dall’agonismo degli alessandrini decisi ad acciuffare il pareggio nonostante gli svarioni del direttore di gara. Tanta costanza trova il giusto premio al 28’: Manueli imbecca a due passi dalla rete di Rigamonti Franceschelli pressato da vicino da Fontolan. 11 centravanti agganciato ad un piede rotola a terra e stavolta Gialluisi non ha esitazioni di sorta indicando il dischetto bianco: batte Manueli con un tiro accorto e per il lungo difensore comasco è notte. 2-1 PER I GRIGI I tifosi tornano a sperare, la possibilità di impattare la gara no di rendersi pericolosi, ma la difesa regge grazie al gran lavoro di Vanara che trova molta collaborazione tra i compagni. Si giunge al 40’ ed è Dalle Vedove a godere dei benefici delle strane interpretazioni arbitrali. Il centravanti raggiunto da un perfetto lancio di Volpato non ha difficoltà a mettere nel sacco, tanto più che era in linea con i difensori e conseguente in condizione di vantaggio anche se in modo irregolare. Gli azzurri si fanno in quattro per indurre Gialluisi a tornare sui suoi passi, ma la decisione è irrevocabile come lo sarà tre minuti dopo in occasione dell’espulsione di Dalle Vedove. Per i grigi, in maglia rossa, una mazzata tra capo e collo. Il Como cerca di approfittarne e la retroguardia alessandrina deve mostrare i denti. Pozzani è chiamato subito al lavoro mentre Unere salva con una mezza rovesciata una improvvisa incursione; poi è Ulivieri a fare sibilare il pallone a pochi centimetri dalla base del montante sinistro. Marchioro con un uomo in più corre immediatamente ai ripari lasciando negli spogliatoi Fontolan ed inserendo un attaccante puro. Giavardi. Contromossa di Castelletti: Unere si porta sulla punta azzurra mentre Manuali si pone alle costole di Tardelli un avversario da tenere sotto stretta sorveglianza. Gli attacchi dei lombardi si susseguono a raffica costringendo i mandrogni ad un lavoro difensivo supplementare. Cappellini ed Ulivieri spalleggiati da Pozzato si insediano al limitare dell’area alessandrina mentre alle spalle i centrocampisti e gli stessi terzini continuano a fargli giungere palloni su palloni. Pozzani si supera una prima volta su una improvvisa incursione di Pozzato sfuggito alla retroguardia ed inseritosi in area poi, capitola su un preciso colpo di testa di Cappellini. Sul lungo traversone di Melgrati proveniente da destra forse il portiere avrebbe potuto tentare l’uscita. Galvanizzato dallo scampato pericolo della sconfitta l’undici di Marchioro stringe, ulteriormente i tempi pervenendo al 78’ alla rete del- . la vittoria con Scanziani. Il centravanti azzurro trova il corridoio giusto tra una selva di gambe e per i grigi significa sconfitta seppure immeritata. MARCHIORO SODDISFATTO Un’Alessandria ”bastonata” dall’arbitro (per la seconda domenica consecutiva) e dalla dea bendata. La tanto sbandierata fortuna invocata dagli avversari in passato è un pallido ricordo se effettivamente c’è stata. 11 Como ha raccolto i due punti perduti nell’andata senza esprimersi al meglio come riconosciuto da Marchioro. « Giocare con l'Alessandria non è facile, ribadiva a fine partita il mister comasco, perchè ha un tipo di gioco particolare. Attaccare non è semplice e nel contempo deve essere prestata molta attenzione alle spalle per non trovarsi sgradite sorprese ». Castelletti parlando della partita ha rimarcato come l’Alessandria a parità di uomini si sia resa più pericolosa dell’avversario. « L’espulsione di Dalle Vedove è risultata determinante. Molto hanno pesato le decisioni arbitrali; concedendo il rigore all’inizio del tempo avremmo potuto andare in vantaggio costringendo l’avversario a cercare la rimonta. Purtroppo è accaduto l’inverso: sono stati gli azzurri a passare. L’allontanamento di Dalle Vedove è stato decisivo in quanto è venuta meno la pedina per contrastare il gioco aereo del Como. Nella ripresa avremmo potuto difenderci con maggiore ordine e sfruttare il contropiede. A risultato acquisito non resta che riprendere il cammino con la maggiore concentrazione possibile ». Un giudizio su Unere? « Beppe ha giocato con molta concentrazione e sino al momento in cui ha accusato i crampi ha portato un notevole contributo alla squadra. Il responso del primo tempo è a vantaggio di Unere: il ragazzo si è dimostrato assai più pericoloso di Tardelli ». Previsioni per la trasferta sul campo tabù del Perugia? « Dolso è senz’altro ricuperabile mentre per Barbiero sussiste qualche riserva. Vanara dovrebbe giocare anche se ammonito. Vedremo in settimana di studiare la soluzione più idonea per tenere a bada la capolista. L’impresa è ardua: i pronostici sono nettamente per i padroni di casa, ma prima di arrenderci lotteremo a denti stretti ». L’Alessandria seppure rimaneggiata da infortuni e squalifiche non intende gettare la spugna in anticipo. Il Perugia è forte, ma non è detto che debba fare un sol boccone dei grigi, Castelletti spera infine nella legge degli ex: almeno due dei tre saranno presenti, Mazzia e Vanara mentre Dalle Vedove assisterà dalla tribuna. A San Benedetto a Berta riuscì il colpo gobbo, chissà che la ruota della fortuna non cambi direzione (Il Piccolo - Il Gattopardo) ALESSANDRIA IN DIECI IL COMO RINGRAZIA E VINCE Sconfitta per 2-3 dell'Alessandria in casa dopo aver chiuso in vantaggio il primo tempo - Due gol (uno per parte) in fuorigioco? La partita dei grigi (e con essa le loro speranze di vittoria sul Como, fino a quel momento legate ad un meritato 2-1 è praticamente finita ad un minuto dal riposo. Dalle Vedove che al 41' aveva portato in vantaggio l'Alessandria, è intervenuto a gamba alzata su Cappellini, colpendolo involontariamente allo stomaco. Un fallo indubbiamente grave ma del tutto preterintenzionale, tanto è vero che lo stesso colpevole si è portato subito le mani al capo in un gesto di disperazione, come a dire: « Mamma mia, che cosa ho fatto ». Tutto avrebbe potuto risolversi con un'ammonizione, se Dalle Vedove non si fosse fatto ammonire già prima in un episodio — una punizione assegnata al contrario — nel quale non si sa se deplorare maggiormente la sciocca protesta del giocatore o l'assurda severità dell'arbitro. Per il fallo su Cappellini Gialluisi non ha potuto quindi che estrarre il cartoncino rosso e decidere, con l'amara ma legittima espulsione di Dalle Vedove, le sorti dell'incontro. Tutto ruota, insomma, attorno a questo episodio-chiave, nel quale il signor Gialluisi ha finito con l'assumere l'antipatico ruolo del giustiziere pur avendo, in questa precisa circostanza, il regolamento dalla sua. Il vittimismo non va certo incoraggiato, alla stampa si rimprovera la colpa di favorire, con commenti troppo passionali, le reazioni del pubblico. Ma non possiamo certo dire che il signor Gialluisi fino al momento del fattaccio, avesse diretto l'incontro come il buon arbitro che crede dì essere: in campo non aveva distribuito tarallucci e vino, ma interventi a capocchia senza economia, muovendosi con tale parsimonia di sforzi da farsi sfuggire non solo tutta una serie di interventi fallosi, ma anche clamorosi « fuorigioco » che hanno contrassegnato sia la prima rete del Como sia la seconda rete dell'Alessandria. Un compendio di tolleranza e di errori che ha finito quindi, fatalmente, col far apparire un'ingiustizia quella che ingiustizia purtroppo non era, cioè la decisiva espulsione di Dalle Vedove. Con tutta la ripresa da giocare in dieci contro undici, era inevitabile che l'Alessandria cedesse prima o poi al tambureggiante assedio del Como, come in effetti è avvenuto. Ma la fase valida della partita, quella che deve indurre l'Alessandria a non piangere troppo su questi due punti malamente perduti, è quella che ha visto la squadra piemontese (oggi in maglia rossa) a reggere spavaldamente l'urto con il lanciatissimo Como fino a creare le premesse per una vittoria che il destino ha tuttavia reso impossibile. Castelletti era stato costretto a varare l'ennesima formazione d'emergenza: all'assenza dello zoppicante libero Barbiero si è aggiunta infatti quella di Dolso, per un dolore di origine reumatica a cui i maligni aggiungerebbero anche una specie di blocco mentale. I rapporti tra Dolso e Marchioro, ex trainer dei grigi ora al Como, non sono buoni: anziché prendersi la rivincita giocando, Dolso — a quanto si dice — avrebbe preferito una sdegnosa astensione dalla lotta. Con Dalle Vedove centravanti arretrato (per permettere al «jolly» Mazzia di trasformarsi in libero) e con il difensore Unere all'ala sinistra, l'Alessandria ha affrontato coraggiosamente il Como, sfiorando il gol dopo sei minuti appena. Unere, inseritosi su un lancio di Manueli, ha tirato fortissimo dal limite ed il pallone è stato nettamente deviato col braccio, in piena area, dallo stopper lariano Fontolan. Nessun dubbio sull'involontarietà del fallo, ma nemmeno sul fatto che, senza quella deviazione, il pallone sarebbe quasi certamente finito in rete. Sul primo rovesciamento di fronte, la doccia fredda del gol del Como. Un cross di Correnti dalla sinistra, Maldera manca la respinta di testa — forse perché abbagliato dal sole — e Cappellini, solo alle sue spalle, raccoglie, stoppa col petto e depone facilmente il pallone in rete, eludendo l'estremo tentativo di Pozzani. Inutili le proteste dei grigi per un fuorigioco che a molti (noi compì est) era apparso evidente. L'Alessandria reagisce con rabbia, aggredendo caparbiamente la difesa lariana, che si salva in molte occasioni ai limiti del regolamento, approfittando del fatto che il signor Gialluisi si muove poco e, a causa del sole, ci vede altrettanto poco. Al 29' tuttavia l'arbitro, col sole alle spalle, vede benissimo un atterramento di Franceschelli da parte di Tardelli a tre metri dalla rete. Rigore e pareggio di Manueli. Raddrizzata la partita, l'Alessandria mette a segno la botta vincente al 42', in un'azione che ha molti punti di contatto col dubbio gol di Cappellini. Scambio Franceschelli-Volpato, centro in mezzo all'area dove Dalle Vedove (solo, per noi in fuorigioco) in scivolata, mette in rete di sinistro. Tre minuti dopo aver messo il primo mattone per la vittoria, Dalle Vedove facendosi cacciar via, manda tutto all'aria. Nella ripresa, con un uomo in meno, l'Alessandria regge fin che può all'assalto del Como, che ha tolto il difensore Fontolan rimpiazzandolo con la punta Glavardi. Al 63' tuttavia la testa di Cappellini è prontissima all'appuntamento con un cross del terzino Malgrati ed è il 2-2. Al 77', dopo che i grigi hanno fallito un paio di occasioni in contropiede, Pozzato risolve una mischia in area alessandrina infilando in rete, in mezzo ad una selva di gambe, il pallone del 3-2. (La Stampa - Ed. Sport - Gianni Pignata) Risultati: Arezzo-Genoa 1-0 Brescia-Brindisi 0-0 Foggia-Catanzaro 2-1 Novara-Parma 0-0 Palermo-Pescara 1-0 Reggiana-Perugia 1-1 Spal-Sambenedettese 2-1 Taranto-Avellino 0-0 Verona-Atalanta 1-0 CLASSIFICA: Perugia p.29; Verona 28; Palermo, Brescia, Novara 24;Como 23; Catanzaro 22; Foggia 21; Avelllino, Pescara 20; Samben. 19; Atalanta, Alessandria, Genoa, Parma 18; Spal, Taranto 16; Arezzo 15; Reggiana 14; Brindisi 13 Marcatori 8 RETI: Pruzzo (Genoa) e Zigoni (Verona); 7 RETI: Ferrari (Avellino), Nobili (Pescara); 6 RETI: Bresciani (Foggia); La Rosa (Palermo); Paina (Spai); Turella (Novara); Bonci (Parma); Simonato, Chimenti (Sambenedettese); 5 RETI: Scanziani (Como); Boccolini (Brindisi); Luppi, Sirena (Verona); Vannini, Scarpa (Perugia); Bertuzzo (Brescia); 4 RETI: Ghio (Novara); Sollier, Picella, Pellizzaro (Perugia); Listanti (Taranto); Muslello (Atalanta); Villa, Fara (Arezzo); Serato (Pescara); Pelliccia (Spai); Dalle Vedove (Alessandria); Braida (Palermo); Pezzato (Spal). Il punto sul campionato Il Perugia capolista perde colpi ma, nella posizione in cui è, può anche permetterselo e rimediare dignitosamente ad un momento di scarsa vena. A Reggio Emilia, sia pure acciuffando il pareggio solo su rigore a quattro minuti dalla line, la squadra umbra ha ottenuto il suo sedicesimo risultato utile consecutivo, che le consente ancoro la solitudine al comando della classìfica, pur con un solo punto sul Verona. I gialloblù veneti hanno infatti ritrovato contro l'Alatanta la strada della vittoria, troncando sul nascere i sintomi di crisi profilatisi dopo il crollo col Como. Nella lotta per il terzo posto, le varie pretendenti sembrano aspettarsi l'una con l'altra. Al pareggio interno del Brescia col Brindisi ha risposto infatti un analogo risultato da parte del Novara con i' Parma, a conferma della difficoltà da parte degli azzurri di Seghedoni di sviluppare, sul loro campo, un gioco di adeguata concretezza. E' il campionato delle occasioni perdute, insomma, che consente al Palermo (vittorioso sul Pescara) di riaffacciarsi in zona promozione affiancando Brescia e Novara al terzo posto e ripropone anche la minaccia del Como, a cui la fortuna ha detto bene ad Alessandria, in una partita praticamente decisa dall'espulsione del grigio Dalle Vedove, quando i piemontesi erano in vantaggio. L'Alessandria resta quindi a quota 18, a soli tre punti dal livello di guardia, cioè dal terzultimo posto. Una situazione grave ma non drammatica, che richiede soprattutto la massima concentrazione sull'impegno agonistico senza lasciarsi trascinare dal vittimismo che la constatabile sequenza di episodi sfortunati indubbia mente giustificherebbe. Con i mezzi che ha, l'Alessandria fa fin troppo, ma la sua arma migliore è il suo spirito di reazione, che non deve assolutamente perdere in questo momento difficile. Le stesse considerazioni valgono per il Genoa che, sconfitto ad Arezzo, resta a quota 18, come i grigi. Ma l'Alessandria ha dimostrato, in molte occasioni, di saper lottare, i rossoblu invece no. Per questo l'allarme è maggiore, anche se la classifica è la stessa. (La Stampa)