Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1974/1975
Serie B
23-03-1975 - Giornata: 25 - Parma - Ennio Tardini


Parma AC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Croci Claudio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Mazzia Bruno, Colombo Antonio, Vanara Elio, Manueli Luigi, Franceschelli Paolo, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:Barbiero Valeriano, (P) Pozzani Flavio, Volpato Angelo All.: Castelletti Sergio

Formazione avversaria
PARMA AC: Bertoni, Mantovani, Ferrari, Andreuzza, Benedetto, Daolio, Sega, Morra, Volpi, Carelli [75. Beccaria], Bonci. All.: Sereni Giorgio

Arbitro: Busalacchi Giovanni (Palermo)
Note
Spettatori: 5000 di cui 3.810 paganti per un incasso di 11.000. 000; quota abbonati 6.800.00 Inizio gara ore 15.00

Commento
I biancoscudati dominano la prima frazione (e Mazzia salva sulla linea bianca con Croci fuori causa) ma nella ripresa sono i grigi a controbattere. Il centrocampo ha dominato la scena, filtrando le puntate dei padroni di casa. Nessun pericolo per la porta di Bertoni. La Spal, superato il Novara, scende domenica al Moccagatta Tardirti benefico: un prezioso pareggio si è aggiunto ai venti racimolati in precedenza. Da Parma si attendeva un responso positivo per un’Alessandria da troppi mesi alla ricerca della iniezione di fiducia, di un corroborante tendente a riportare tranquillità in un ambiente tutt’altro che disteso. A dare una m ano a Castelletti è arrivata la trasferta in terra emiliana, una trasferta impossibile alla vigilia, fruttifera al termine della tenzone per nulla infuocata. Il punto come saggiamente suggerisce l’amministratore unico Ressia è ’’benedetto” sotto ogni profilo. La dea bendata tanto bistrattata ha finalmente sorriso alle casacche grigie volgendo il pollice a terra per Brindisi, Reggiana e Arezzo le tre sorelle derelitte del campionato sulle quali pende sinistra la spada di Damocle della retrocessione. Guadagnando il punto i piemontesi si sono portati a tre lunghezze dal duo Reggiana - Arezzo, un vantaggio prezioso se sarà bene amministrato. Cosa significa amministrarlo senza correre pericolosi rischi? Ristabilendo la normalità all’interno del clan alessandrino, stringendosi compatti attorno alla compagine. E’ possibile attuare il miracolo? La risposta è ardua alla luce degli avvenimenti che hanno caratterizzato la settimana precedente il viaggio in terra emiliana. Per sei giorni si è combattuto... aspramente su due fronti a suon di articoli, di accuse e di repliche più o meno motivate. Il lettore giustamente chiede di conoscere a fondo le cause del conflitto, onde esaminarle tra le mura domestiche senza l’ausilio di pubblici ministeri e avvocati difensori. La baraonda, se così la possiamo definire, è iniziata con la decisione di Castelletti di porre in quarantena, accanto ad Unerc il ’’panchinaro ad honorem” sino a ieri. Volpato, Barbiere e Pozzani. L’atteggiamento del mister ha sollevato un vero putiferio ricordando gli sportivi il contributo fornito la scorsa stagione dagli atleti posti a riposo senza una chiara giustificazione tecnica. La decisione in realtà ha stupito e preoccupato gli alti vertici della società alessandrina. I sondaggi effettuati in ogni direzione hanno portato a conclusioni diverse e incerte, complicando ancor più il quadro di una dirigenza alla ricerca del migliore assestamento Piena e incondizionata fiducia a Castelletti o rimescolamento delle carte per evitare complicazioni? Paolo Sacco, ponderato a lungo il pro e il contro ha scelto la strada con meno incognite, la riconferma del tecnico. Sarà il campionato, più del cronista a sentenziare se la decisione fu saggia; resta tuttavia la considerazione dello stato di incertezza e della mancanza di coerenza dimostrata verso le terze persone invischiate direttamente o indirettamente nella vertenza. Castelletti tornando imbattuto da Parma si è rimesso provvisoriamente in sella alla tigre. In discussione più che le capacità tecniche dell'allenatore, sono le interpretazioni dello stesso, a torto o ragione, sui singoli atleti. Alla fine del campionato mancano tredici partite, poche rispetto al cammino sinora compiuto, ma molte per una squadra costretta a vivere alla giornata, a lottare con il coltello tra i denti per sopravvivere. Il cammino dei grigi è costellato da più di un trabocchetto. Domenica, tanto per fare un esempio, è di scena al Moccagatta la Spal, squadra che nelle ultime quattro partite ha racimolato qualcosa come otto punti. L’ultima impresa degli spallini è oltremodo significativa, la vittoria sul campo del .Novara, compagine poco disposta a fare concessioni. Esaurito il turno busserà alla porta il derby con i cugini e una settimana dopo il confronto con il Taranto. Il torneo è tutt’altro che deciso; la fase difficile si avrà tra un mese. Spiegata succintamente la situazione in seno all’Alessandria è ovvio porsi una domanda: la fiducia riposta nel tecnico troverà uguale corresponsione da parte dei giocatori? Il segreto della salvezza è nella domanda rivolta non solo ai dirigenti, ma principalmente agli sportivi i veri ’’padroni’’ dell’Alessandria. Castelletti ha dichiarato a più riprese che non esistono dissapori in seno alla squadra, che tutto fila via liscio come l’olio. Auguriamoci sia la verità, in caso contrario saranno dolori nel vero senso della parola. Al tecnico pienamente reintegrato nelle proprie funzioni il compito di smentire le voci di dissensi e di malumori; la responsabilità di centellinare le forze degli atleti sinora sottoposti ad un duro tour de force. Il trampolino di lancio di Parma deve trovare conferma nella prossima casalinga dove è veramente d’obbligo aggiundicarsi i due punti. Festeggiare in anticipo un matrimonio ancora da celebrare è oltremodo pericoloso. COESIONE La forza dell’Alessandria in passato ed oggi è la coesione, l’attaccamento ai colori sociali: occorre decisamente fare leva sul cameratismo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Solo in tal modo sarà possibile proseguire nel cammino senza altri patemi d’animo. La burrasca abbattutasi nelle ultime settimane sull’Alessandria è un campanello d’allarme da non sottovalutare. Fingere di ignorare la realtà è assai deleterio per non dire colpevole nel vero senso della parola. Le manovre di corridoio sono pericolose in particolare perchè coprono intendimenti poco chiari. La paura degli sportivi è una sola: il ritorno dell’Alessandria tra i semiprofessionisti. Abituati a troppi ed imprevisti colpi di scena, ogni fruscio ha il rumore di una valanga; ogni voce sussurrata rimbomba come un’eco. Le prese di posizione assunte hanno un obiettivo preciso, evitare situazioni insanabili a danno degli appassionati del gioco del calcio. Prima di parlare di serie A, di acquisti di giocatori illustri — i cui nomi sono sulla bocca di tutti — è utile impegnarsi realmente con determinazione per evitare il pericolo della retrocessione. L’Alessandria ha settantacinque probabilità su cento di salvarsi, un margine ampio, conservabile nella misura in cui ognuno si impegnerà effettivamente non per salvaguardare posizioni personali. ma nell’interesse della collettività. In passato si è assistito ad avvenimenti davanti ai quali gli sportivi sono rimasti sbigottiti: non vorremmo si ripetessero nei prossimi mesi attraverso mimetizzazioni diverse. L’individuo scottato dall’acqua calda adotta sempre le misure idonee per evitare incidenti analoghi e noi, come la grande massa degli sportivi, non intendiamo prestarci al gioco di coloro e di colui che continua a tramare, sottilmente alle spalle della società. L’Alessandria è riuscita finalmente a spezzare la serie negativa aperta con la trasferta di San Benedetto del Tronto. L'ultimo punto lontano dal Moccagatta risale al 26 gennaio: Pescara - Alessandria 0-0. Il pareggio vale il doppio non solo perchè giunto in un momento critico per la società. Domenica le rivali interessate alla salvezza sono scivolate in trasferta ad eccezione dell’Arezzo malamente caduto sul terreno amico. L’Alessandria veleggia con tre punti di vantaggio mentre, davanti con analogo margine proseguono il viaggio verso il traguardo di giugno sei compagini e precisamente Parma, Atalanta, Pescara, Spai, Taranto e Foggia. Agganciarsi a quest’ultimo gruppetto significa arrivare al termine del torneo senza troppi patemi d’animo, il viaggio in Emilia, atteso con una certa curiosità, è risultato positivo indipendentemente dal risultato in bianco. Si è rivista [’Alessandria dei bei tempi in fase di copertura: difesa ordinata a trequarti e palloni improvvisi verso la punta. Certo con Baisi la musica sarebbe veramente diversa perchè Franceschelli pur dotato di tanta buona volontà preferisce sempre l’appoggio invece della corsa verso la rete avversaria. TATTICA APERTA Se a Pescara, San Benedetto e Perugia si era giocato unicamente per salvare il pareggio, al Tardini l’impostazione tattica è risultata assai più appropriata. Niente barricate davanti a Croci, niente rimandi in tribuna, ma controllo costante del pallone. Il Parma non era tabù, pienamente d’accordo, ciò non toglie i meriti ai grigi i quali, sfruttando assai bene le marcature, hanno creato uno sbarramento attraverso il quale le punte avversarie hanno tentato invano di inserirsi. E' il vecchio discorso caduto sin troppo nel vuoto. L’Alessandria ha delle carenze, pienamente d’accordo, se però le confrontiamo con altre compagini i piatti della bilancia restano ugualmente in bilico. Osando senza concedere troppo all’avversario i risultati si raggiungono a vantaggio della classifica e del morale. Castelletti insistendo con la formazione del precedente turno ha puntalo molto sullo spirito di reazione dei singoli e, ad onore del vero, i ragazzi battendosi con la consueta determinazione sono riusciti a raccogliere il punto preventivato alla vigilia. Ad un primo tempo di marca prettamente biancocrociata, è seguita una ripresa assai più equilibrata con improvvisi capovolgimenti di frante non sfruttati. difettando t grigi di un uomo maggiormente opportunista. Giudicando la contesa ai punti il risultato non muterebbe anche se Bertoni è rimasto inattivo per novanta minuti. Sulle conclusioni infatti i grigi si sono accontentati di un colpo di testa di Di Brino, di una sciabolata di Manueli nettamente sopra la traversa e un tiro fuori bersaglio ancora di Marcello, ben appostato, ma forse troppo precipitoso al momento di colpire la sfera. Soffermiamoci sulle marcature predisposte da Castelletti per frenare il Parma, compagine tutt'altro che disprezzabile come aveva dimostrato al Moccagatta nel girone di andata. Sul forte Bonci (vice cannoniere dei cadetti con otto reti) si apposta Colombo, il gladiatore inesauribile, il mastino che mai si arrende. La mossa si dimostra indovinata perchè è proprio la mancina a portare lo scompiglio, a muoversi con maggiore determinazione, a cercare lo spazio per Fondare verso Croci. Antonio affronta il fromboliere con notevole grinta puntando le chances sull’anticipo se non altro per evitare di essere coito in contropiede. La punta parmense deve girare al largo, cercare il dialogo con i compagni per scrollarsi l'alessandrino deciso a non mollarlo di un solo centimetro. Colombo approfitta della posizione del diretto avversario per. sganciarsi sulla fascia dialogando con i centrocampisti la cui visione di gioco è aperta e attenta. Bloccando Bonci il Parma arranca: avanza con lunghe sciabolate, indugiando al limitare dell’area. A dare una mano al purosangue biancocrociato dovrebbe essere Volpi, ma il ragazzo alle prese con Reja dialoga ad eccessiva distanza dalla rete alessandrina consentendo al centrocampista operante a zona di controllarlo a vista. Edoardo pur cercando la condizione migliore sfrutta assai bene il mestiere: attende la punta, la contrasta e poi imposta. Potrebbe tentare con più grinta, ma su di lui pesa l’inconscio di un possibile scontro con conseguenze piuttosto dannose. Reja tuttavia è atleta troppo esperto per farsi imbottigliare ingenuamente per cui imposta senza avanzare eccessivamente onde evitare di aprire la breccia alle proprie spalle. In avanscoperta resta Sega, un’ala dedita più ad impostare che a concludere. La sua guardia spetta a Maldera, abile nel difendersi. Attilio ha l’accortezza di intervenire deciso lontano dalla propria area di rigore e di stringere da vicino l’avversario consentendo ai colleghi di retrocedere per coprire gli inserimenti delle mezze punte locali. Manovrando Carelli a centrocampo ne trae vantaggio Di Brino che opera a centrocampo in linea con i compagni. D 0 L S 0 Lo schieramento degli emiliani favorisce i grigi decisi a mantenersi sulla trequarti, posizione maggiormente idonea sia per dare manforte al pacchetto difensivo che per sostenere il contropiede. Il terzino ha la possibilità di contrare e nel contempo di manovrare in appoggio a Manueli operante . a sua volta a centrocampo a vantaggio di Ferrari, pronto ad incunearsi sulla fascia sinistra. Le azioni maggiormente pericolose partono dal piede del difensore parmense, assai veloce nello smarcamento e nell’inserimento. Daolio regista incontrastato degli emiliani e Dalle Vedove si attendono in zona e, mentre il biancocrociato si dà un gran da fare per smistare palloni verso i compagni, l’alessandrino collabora alla difesa senza trascurare l’attacco. E’ l’unica vera ’’torre” dell’Alessandria e la presenza di Danny in area degli emiliani serve, se non altro, a tenere desta l’attenzione di Bertoni. Per Dolso monta la guardia Mantovani e il terzino sbarrato il passo all'ala alessandrina tenta in più di una occasione di sfruttare la libertà di cui gode. Arrigo impiegato con compiti di sostegno corre in continuazione, monta la guardia sulla trequarti, riparte in avanti. Novanta minuti combattutissimi con un solo neo, il solito. Cincischia eccessivamente su un pallone al limitare dell’area e l’avversario gli soffia la sfera portando lo scompiglio davanti a Croci senza eccessivo profitto. Il funambolo si riprende prontamente macinando altri chilometri ben deciso a non lasciarsi intrappolare. Buon ultimo Franceschelli sul quale Sereni ha posto Andreuzza. L’alessandrino rincorre ogni pallone, lo difende con i denti senza riuscire a trovare lo spazio per involarsi verso Bertoni. Nella ripresa le occasioni non gli mancano per tentare lo sgambetto clamoroso. ’’Pescato” con alcuni palloni oltre la metà campo preferisce attendere la collaborazione dei compagni ed invariabilmente Daolio, Ferrari e Andreuzza riescono a togliergli la iniziativa imbastendo la controffensiva. Le pecche di sempre: Alessandria equilibrata nei reparti arretrati, ma carente in propulsione anche se Manueli suda parecchio per inseguire la sfera, anche quelle perdute in partenza. L’analisi si completa con Mazzia, Vanara, Croci. Il "professore” ha ampiamente riscattato l’ultima e non brillantissima prova con l’Arezzo. Una prestazione accettabile sotto ogni profilo per tenuta e penso di posizione. I salvataggi operati nel primo tempo depongono a favore del ’’libero”, come i restanti interventi noi momenti caldi del confronto. Un Mazzia esperto, concentrato, pronto a chiudere i varchi nei momenti di maggiore pressione avversaria. Tra i migliori in campo. Sull’ala tattica Vanara poche parole: una esibizione puntigliosa anche se non a livello di precedenti partite. Brevi note per Croci: ha alternato ottimi spunti — tempestivo ad esempio la respinta a pugni sulla cannonata da distanza ravvicinata di Ferrari — ad uscite approssimative, come in occasione del salvataggio sulla linea di Mazzia. Il ragazzo evidentemente deve farsi le ossa, non si spiegano altrimenti le titubanze evidenziate noi momenti di pressione costante degli avversari. SPAL IN AGGUATO Riepilogando, partita condotta senza troppo orgasmo, ottima a centrocampo e davanti a Croci, meno ogni qualvolta si è passati al contrattacco. Una boccata di ossigeno alla vigilia di un altro confronto dal risultato incerto. Pasqua oltre al tradizionale uovo porta la Spai, compagine psicologicamente rilanciata verso il centro classifica: vincere è d’obbligo onde evitare di rovinare la festività ai fans. Previsioni? Difficile farne. Castelletti nella buona come nella cattiva sorte vuol essere solo per cui c difficile dire come si comporterà. Il rientro di Snidaro sarebbe d’obbligo, ma non sempre i suggerimenti trovano accoglimento. Nell’ultima trasferta il tecnico riconfermando la formazione ha -avuto ragione: ora deve riconfermarsi con i ferraresi in serie utile da diverse giornate. L’appuntamento è al Moccagatta per tastare il polso ai grigi prima del derby con i cugini novaresi, un derby tranquillo se i grigi supereranno la Spai. In caso contrario non basterà rimboccarsi le maniche. (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI RESPIRANO Zero a zero a Parma - Il pari degli alessandrini vale doppio perchè coincide con la sconfitta delle squadre in lotta per salvarsi Finalmente un po' di respiro anche per l'Alessandria cui la sfortuna ha concesso una tregua permettendole di ottenere sul campo del Parma un punto assai prezioso. Uno zero a zero che vale doppio in quanto giunge contemporaneamente alla sconfitta di tutte e tre le squadre che seguono i grigi sul fondo della classifica di serie B. Una coincidenza di risultati che lascia alla squadra di Castelletti un ampio margine di tre lunghezze sul livello di guardia contribuendo a troncare certe polemiche senz'altro controproducenti. L'Alessandria, ovviamente, ha dovuto battersi con accanimento per poter arrivare a tirare il flato ed ha rischiato grosso soprattutto nei primi 45' di fronte ad un Parma che cercava la vittoria della sicurezza sfruttando il vantaggio di un vento a forti raffiche che imprimeva traiettorie pazze al pallone. Per fortuna dei grigi (oggi in maglia rossa) il controllo di palla degli attaccanti bianco crociati non è tanto sopraffino da trasformare il vento in un'arma in più, mentre l'abilità difensiva di certi marpioni tipo Mazzia — una partita esemplare come libero — è tale da consentire di venir fuori anche da certe situazioni apparentemente disperate. Dopo il di gioco, ad esempio, il portiere alessandrino Croci, in uscita su un calcio d'angolo, veniva tradito dal vento ed il suo impreciso rinvio finiva sui piedi di Bonci che, in mezza rovesciata, mandava la palla verso la rete a porta spalancata. Sulla linea, il provvidenziale Mazzia allontanava la minaccia ripetendosi poi, in modo ancor più clamoroso, al 37'. Ancora su calcio d'angolo, una raffica di vento toglieva praticamente il pallone dalle mani di Croci; il numero 8 parmigiano Morra toccava di piatto verso la rete sguarnita, Bonci allargava le gambe per lasciare passar la palla, ma ancora Mazzia, appostato vicino al palo, diceva di no al gol. Il Parma, oltre a queste due occasionissime mancate, ha fatto registrare, nel primo tempo, un gran tiro di Carelli fuori bersaglio, dopo una respinta a mani aperte di Croci, e un liscio di Morra su un pallone che, servitogli dalla sinistra, attraversava lo specchio della porta. L'impressione che, al momento del riposo, l'Alessandria avesse recuperalo qualcosa del suo credito nei confronti della buona sorte, appariva dunque giustificata. Nella ripresa, a favore di vento per i piemontesi, il quadro della partita è però cambiato. La squadra di Castelletti più sicura nei propri interventi, ha potuto stendersi meglio in contropiede, ben sorretta da Dolso e dal tenacissimo Vanara e far correre alla difesa parmigiana qualche spavento. I limiti dell'Alessandria in fase conclusiva sono purtroppo cronici e le scorribande di Manueli e Franceschelli non sono arrivate ad impegnare seriamente il portiere avversario. Esse sono bastate tuttavia ad indurre il Parma a proseguire la gara con maggior prudenza, valutando anche gli effetti positivi di un pareggio che, se per i grigi significava un po' di respiro, per la squadra di casa voleva dire, in pratica, la tranquillità Non si vuole dire con questo che il Parma abbia rinunciato a cercar l'occasione per vincere, ma lo ha fatto con un certo timore, arrivando in zona gol soltanto al 63' con una brillante azione personale del terzino Ferrari, il cui tiro veniva alzato in angolo dal prontissimo Croci, al 76' con il mediano Daolio — col pallone che attraversava lo specchio della porta per venir poi allontanato in fallo laterale dal solito Mazzia — e a 3' dalla fine, quando Croci, su centro di Bonci dalla posizione di ala destra, anticipava in uscita l'intervento del centravanti Volpi. (La Stampa - Ed. Sport - Gianni Pignata) Risultati: Arezzo-Verona 0-1 Atalanta-Avellino 2-1 Catanzaro-Perugia 2-0 Como-Reggiana 1-0 Genoa-Pescara 2-1 Novara-Spal 0-1 Palermo-Brescia 1-0 Sambenedettese-Brindisi 2-1 Taranto-Foggia 1-0 CLASSIFICA: Perugia p.33; Verona 32; Palermo 31; Como 30; Catanzaro 29; Avellino, Genoa, Novara 26; Samben., Brescia 25; Pescara, Atalanta, Parma, Spal, Taranto, Foggia 24; Alessandria 21; Reggiana, Arezzo 18; Brindisi 16 Marcatori: 10 RETI: Pruzzo (Genoa); 9 RETI: Chimenti (Sambencdettese); 8 RETI: Ferrari (Avellino); Bonci (Parma); Zigoni (Verona); 7 RETI: Pezzato (Spal); Bresciani (Foggia); Serato (Pescara); Palna (Spai); Nobili (Pescara); 6 RETI: Simonato (Sambenedettese); Boccolini (Brindisi); Scanziani (Como); La Rosa (Palermo); Turella (Novara); 5 RETI: Vannini, Pellizzaro, Scarpa e Picella (Perugia); Luppi e Sirena (Verona); Betuzzo (Brescia); Spelta (Catanzaro); Pelliccia (Spal); Rizzati (Atalanta); Albanese (Avellino) e Cappellini (Como). Il punto sul campionato Per merito del Catanzaro torna in discussione in serie B anche la poltrona del primato. Sul campo calabrese, infatti, la capolista Perugia ha perduto con due reti di scarto, un risultato che non ammette repliche e riduce a un solo punto il vantaggio della squadra umbra sul Verona che e andato a vincere in casa del disperato Arezzo. Anche il Palermo ha vinto sul proprio terreno, di fronte al Brescia ed è a due punti dalla capolista, mentre il Como si è imposto di misura a spese di un'altra pericolante, la Reggiana. Cinque squadre, insomma, sono in fila — Perugia, Verona, Palermo, Como e Catanzaro — nello spazio di 5 punti, a disputarsi le tre poltrone per la serie A. Per l'Avellino, Invece, sconfitto a Bergamo e per il Novara, che ha sorprendentemente ceduto in casa di fronte alla Spai, il discorso sembra ormai chiuso. Anche se il torneo dei cadetti non ha certo esaurito il capitolo delle sorprese, tre punti di distacco dalla pattuglia di testa sembrano essere troppi per gli azzurri di Seghedoni che sono stati raggiunti anche dal Genoa, faticosamente vincitore sull'incompleto Pescara. Nel settore di coda, lo zero a zero di Parma, coincidente con le sconfitte della Reggiana, dell'Arezzo e del Brindisi, concede respiro all'Alessandria, cui non resta che amministrare, con l'aiuto della buona sorte, i tre punti di margine sulla terz'ultlma poltrona. (La Stampa)