Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1974/1975
Serie B
20-04-1975 - Giornata: 29 - Brescia - Mario Rigamonti


Brescia AC - Alessandria US 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 48. Bertuzzo [Br] 65. Manueli L.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo [25. Unere Giuseppe], Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Mazzia Bruno, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Franceschelli Paolo All.: Giorcelli Anselmo

Formazione avversaria
BRESCIA AC: Murzilli, Casati, Cagni, Fanti, Facchi, Botti, Salvi [79. Beccalossi], Sabatini, Altobelli, Jacolino, Bertuzzo. A disp.: Borghese, Berlanda. All.: Pinardi Umberto

Arbitro: Bergamo Paolo (Livorno)
Note
Angoli: 1-5 Spettatori: 10 m ila circa di cui 6.034 paganti per un incasso di 14.7110.000 lire (3.050 gli abbonati) Inizio gara ore 15.30

Commento
IL FUTURO DEI GRIGI SI TINGE DI AZZURRO L’Alessandria proseguendo la serie utile strappa a Brescia imperioso pareggio® alla rete di Bertuzzo replica Manueli su punizione © Altra prova di carattere dell’undici di Giorcelli, handicappato dagli infortuni di Reja (sostituito da Unere) e Colombo. Il Centrocampo un.,, ombrello decisivo per la rimonta lessandria gestione Giorcelli: media inglese da promozione. Tre partire di cui due in trasferta, quattro punti come ai bel tempi dei grigi corsari lontano dal Moccagatta. Le trasferte di Novara e Brescia erano spine nel fianco della compagine, perdere significava precipitare nel baratro, complicare la difficile rincorsa alla salvezza. L’Orso grigio è sulla cresta dell’onda, avendo migliorata sensibilmente la classifica, completando in meno di un mese l’aggancio con le squadre che lo precedevano, Parma e Taranto. Troppo facile dire e sostenere che Giorcelli è allenatore fortunato. La dea bendata è una componente da non sottovalutare, d’accordo, ma è sciocco addebitarle il peso globale nell’economia del gioco di squadra. La fortuna, è stato detto e scritto, l’individuo se la costruisce con le proprie mani e il mister subentrato nel momento più delicato ha saputo aggrapparsi al salvagente giusto. Chiamato a ricuperare una squadra in disarmo; irriconoscibile — Arezzo e Spai sono documenti cronistici inoppugnabili — ha trovato il coraggio di effettuare scelte difficili e, se vogliamo analizzare a fondo il problema, impopolari o quasi. Il riferimento a Vanara è sin troppo chiaro cd eludere il problema sarebbe ignorare la realtà dei fotti. L’alessandrino molto ha dato nel girone di andata, tanto da trasformarsi in uno dei punti di forza della compagine grigia, per il carattere e la volontà dimostrata nei momenti critici. Possiamo affermare di avere visto Elio in difficoltà in una sola occasione, ad Avellino, una domenica storta per l'intero complesso. Occorre spiegare il perchè della esclusione del giocatore che. ricordiamolo, non è in contrapposizione ad Uncre giocatore dille caratteristiche diverse, diametralmente opposte. Un dualismo Vanara - Urgere non esisterà mai sul piano tecnico, esiste invece un doppione Vanara - Reja. Avendo una funzione quasi similare (ricordare il quasi) la coesistenza è impossibile. Reja è un mediano di spinta che si incunea lungo la fascia I,iterale in appoggio alle punte; Vanara è un contrista .abilissimo nel bloccare l’azione, ma frenato ogni qualvolta è necessario spingere l’offensiva. La riprova si ebbe in occasione della partita Alessandria - Novara in piena crisi tecnica. Lo scontro diretto tra Taranto e Reggiana si è concluso favorevolmente a vantaggio degli jonici mentre l’Arezzo ha impattato a San Benedetto del Tronto, dopo «avere tenuto in scacco i locali. E’ crollato il Parma con il Verona e i biancoscudati sono caduti in posizione da... terremoto. Obiettivo: pareggio Giorcelli alla vigilia del confronto al ’’Rigamonti’’ era stato esplicito: « Pareggiando con gli «azzurri le possibilità di uscire dalle sabbie mobili si concretizzeranno. Un punto vale il doppio. Giocando per il risultato, le scelte devono essere ponderate ». Il mister seguendo la strada del gioco corto, del potenziamento del centrocampo (sulla trequarti per meglio difendersi e nel contempo sganciare gli attaccanti) ha costruito lo sbarramento per contenere le folate offensive degli azzurri. decisi a sfruttare il punto conquistato a Verona per riprendere il cammino verso le prime posizioni della classifica. Confermata la squadra delle ultime domeniche ha indovinato le intenzioni dell’avversario tese a sfruttare al meglio le doti del fromboliere Bertuzzo affidato alle cure del generoso Di Brino. I patemi d’animo sarebbero stati limitati campionato ad alto livello. Il ragazzo partito senza troppa convinzione nei propri mezzi, ha riacquistato con il trascorrere delle domeniche un dinamismo eccezionale. Le proiezioni offensive, i contrasti sono determinati, la voglia di sfondare e di cercare il gol lo esaltano. Nell’arco dei novanta minuti riesce a trovare i quattro-cinque spunti decisivi e, se i compagni ne appoggiano il disegno la rete avversaria corre seri pericoli. Manueli Una freccia all’arco dell’Alessandria determinante nell’ultima fase del torneo, nel momento in cui solitamente si notano cali fisici paurosi. Il ragazzo ha costruito per i compagni manovre ad alto te appoggio ai compagni di retroguardia. Gli sguardi erano concentrati su Di Brino responsabilizzato oltre misura sul marcamento di Bertuzzo uomo gol bresciano. 11 ragazzo ha assolto al compito seppure con un certo affanno, almeno nella parte iniziale della contesa. L’ala sinistra azzurra è un attaccante sempre in movimento, alla ricerca degli spazi per fiondare in gol. L’esuberanza del terzino ha creato qualche pericolo, ma alla fine il ragazzo ha costretto la punta di diamante a partire da lontano. Maldera si è battuto con piglio autorevole faticando senza arrendersi. Nei marcamenti, prima Salvi, poi Jacolino, indi Altobelli ed ancora Jacolino, uomo d’ordine dei padroni di casa, ha contrastato da vicino onde rendere più arduo il compito deU’ayversario. Era la mossa migliore per evitare scatti pericolosi in prossimità dell’area di rigore. Nessun appunto per Pozzani chiamato in causa poche volte. Per finire un breve commento sui veterani: Mazzia e Barbiero. Mazzia il ’’professore” più che l’avversano ha accusato l’esplosione dell’estate. Sapendo di essere in difficoltà negli sganciamenti ha impostato la gara sull'astuzia: l’arbitro cogliendolo... in fallo ha spezzettato il gioco consentendo agli alessandrini di prendere fiati 5 e di riorganizzare le file. La puma alessandrina operando piuttosto arretrata ha smistato i palloni contribuendo nel contempo al ral (forzamento della fascia centrale. Su capitan Barbiero le note sono complessivamente positive anche se ha avuto qualche indugio. Il mestiere, il senso della posizione lo hanno aiutato nei momenti caldi della contesa: un leggero appannamento, compensato dalla voglia di resistere, di difendere la posizione. L’Alessandria ha giocato la delicata contesa senza lasciarsi addurre dalla tentazione di open ire un forcing pericoloso nel momento in cui i padroni di casa, spossati dal caldo, denunciava! io carenze e titubanze. Consci dei limiti i ragazzi di Giorcelli, orchestrati dalla panchina senza soluzione di continuità, hanno puntato alla conquista del punto preventivato alla vigilia. Il ” Rigamonti” è sempre risultato campo avaro per gli alessandrini: su 24 incontri disputati, sette nella i massima divisione e 16 in serie B, gli azzurri avevano vinto 16 volte, pareggiandone 4 e perdendone 4. L’essere riusciti a strappare il quarto pareggio della pur lunga serie di confronti è titolo di merito per l’undici mandrogno, chiuso alla vigilia dal pronostico. Chiudiamo con il consueto scambio di idee con mister Giorcelli sgolatosi per novanta minuti per incitare i dirigere dalla pane bina la ’’battaglia” di Brescia. « L'essere riusciti a conquistare quattro punti in tre partite è titolo di me per i ragazzi. Sull’esempio di Novara i ragazzi hanno ricuperato la china di un gol e l’impresa si commenta da sola. Indipendentemente dai risultati conseguiti dalle .altre squadre il punto soddisfa. L’importante è non perdere nel momento in cui si avvicina la stretta finale. Sul piano dell’agonismo nulla da eccepire, i ragazzi hanno lottato con i denti. Certe pause e alleggerimenti sul portiere potevano essere evitati. Lottando con l’assillo del punto ad ogni costo è arduo mantenersi con la mente fredda. Certo con il Brescia potevamo tentare di spingerci maggiormente in profondità come la platea desiderava. Difficile prevedere come sarebbe finita. Potevamo vincere 2-1 o perdere 1-3. Avessimo occupato una posizione di classifica tranquilla sarei stato il primo a suonare la diana della riscossa. Alla vigilia si era d’accordo: il pareggio era risultato soddisfacente: perché buttarlo alle ortiche? La squadra agguantato il pareggio ha evitato di correre rischi, di esporsi al contropiede di Bertuzzo e compagni. Gli alleggerimenti? I polacchi ben più solidi e in palla... dell’Alessandria ne hanno abusato e nessuno ha sollevalo obiezioni ». Pienamente d’accordo mister. Nell’ultimo scorcio della partita, Unere si è smarcato più volte sulla sinistra, altrettanto ha fatto nella ripresa. « Dalla panchina ho osservato la posizione di Beppe cd effettivamente poteva essere raggiunto con lanci in profondità. L’avanzamento di Unere avrebbe scoperto una porzione di terreno a vantaggio degli azzurri. Conseguentemente ho preferito restasse a centrocampo a bloccare prima Salvi poi Buccalossi dando nel contempo un aiuto alla difesa. Nel calcio sacrificarsi e difficile, ma utile. Di Brino, Dolso e Unere hanno operato secondo le disposizioni: avrebbero fatto di più. ma il pareggio è il premio migliore. Le offensive portate da Manueli e Dalle Vedove bastavano giocandosi la gara in trasferta ». Domenica si presenta al Moccagatta un Verona lanciato al vertice della classifica. « I veneti costituiscono un complesso di primo ordine. il risultato di Parma lo conferma. L’Alessandria adeguandosi al particolare momento, scenderà in campo per non perdere, inutile cercare la vittoria e tornare con le pive nel sacco. Con molte probabilità porterò Baisi in panchina: il ragazzo smania dal desiderio di rientrare. Le due partite casalinghe seppure difficili possono migliorare la classifica: le premesse esistono non dobbiamo sciuparle » (Il Piccolo – Il Gattopardo) I GRIGI PAREGGIANO A BRESCIA E SI ALLONTANANO DALLA ZONA CALDA L'Alessandria di Giorcelli ha conseguito il terzo risultato utile - I bresciani sono andati in vantaggio al 3' della ripresa - Gol di Manueli al 65' Terza partita della gestione Giorcelli con l'Alessandria, per la terza volta imbattuta e ben incamminata verso la salvezza. A Brescia i grigi hanno meritatamente impattato per 1-1. approfittando della scarsa vena degli avversari, i quali non hanno ormai orizzonti in serie B, né nel bene né nel male. La squadra di Pinardi è apparsa la brutta copia della fresca compagine che nel girone d'andata aveva vinto al Moccagatta e gli spunti di Bertuzzo duramente maltrattato dal suo controllore Di Brino, non sono certamente bastati a mascherare la più evidente carenza del Brescia: la mancanza di uno scopo preciso che ha annacquato la sua spinta agonistica, rendendo più frequenti gli errori e le distrazioni in fase difensiva e facilitando notevolmente il compito de! piemontesi. L'Alessandria invece uno scopo ce l'ha, eccome: deve togliere i piedi dall'umido e le sue urgenze di classifica la tengono sempre sotto pressione, almeno come agonismo se non come lucidità e come gioco. I limiti dell'inquadratura alessandrina sono noti: è una formazione di difensori e centrocampisti con una sola mezza punta Manueli, costretta quindi ad improvvisare in fase offensiva ed ad affannarsi sempre per bloccare il gioco altrui più che a costruire il proprio. Un punto a qualsiasi costo, questa la parola d'ordine per i grigi i quali non chiedevano quindi di meglio di un Brescia così spento. Al quale il ritmo volutamente rallentato degli alessandrini che badavano ad addormentare la partita, ha, se cosi si può dire, conciliato il sonno. L'incontro, per lunghi tratti, si è trasformato in una specie di brutta imitazione di Italia-Polonia, con i grigi a far astutamente e a volte stucchevolmente melina, in lotta contro il cronometro sul modello di Deyna e compagni, e con gli azzurri bresciani che sembravano proprio quegli altri azzurri, incapaci di creare spazio per le punte Altobelli e Bertuzzo, ed irretiti troppo supinamente dalla ragnatela di passaggi dei grigi. Poche emozioni quindi nel primo tempo se non per qualche spunto personale di Jacolino. con tiri fuori bersaglio all'11' e al 18'. e per una clamorosa papera che ha fatto mancare all'Alessandria, al 23', la più favorevole delle occasioni. Manueli si era districato bene in dribbling sulla sinistra, aggirando l'avversario e centrando rasoterra dal fondo per Dalle Vedove. Al lungo numero dieci sarebbe bastato allungare il piede per « ciabattare » in rete di piatto. Ma Dalle Vedove era appoggiato sul sinistro ed il destro gli serve solo come ornamento. Il pallone è quindi incredibilmente sfuggito al suo tentativo, facendo tirare un sospirone di sollievo al pubblico bresciano. Subito dopo questo episodio l'Alessandria è stata costretta a rinunciare a Reja per il riacutizzarsi di uno stiramento agli adduttori della coscia destra, sostituendolo con Unere. L'incidente ha accentuato la prudenza dei grigi e ne ha condizionato successivamente il comportamento, quando anche Colombo ha riportato una distorsione alla caviglia destra. Lo stopper, per forza, ha dovuto restare in campo, ma gli effetti dell'iniezione di novocaina, praticatagli dal prof Mazza, si sono fatti sentire soltanto quando la partita era ormai avviata alla fine. L'acciacco di Colombo forse spiega come l'Alessandria, in apertura della ripresa, si sia latta banalmente sorprendere da una azione bresciana non certo più brillante delle altre. Una rimessa laterale di Salvi lavorata da Bertuzzo che ha avuto tutto il tempo di lanciarsi la palla sulla sinistra e andarsela a riprendere, mentre I difensori grigi si facevano ingannare dal - velo - di Altobelli, per scagliarla prepotentemente in rete di sinistro. Da questo momento fino al pareggio dei grigi la partita si è improvvisamente svegliata, non solo per un paio di occasioni di raddoppio banalmente mancate dai bresciani, ma anche e soprattutto per la caparbia ed affannosa reazione dell'Alessandria. Un Brescia degno del suo passato avrebbe facilmente retto all'ansimante arrembaggio dei piemontesi che si affidava solo alle sgroppate dell'ormai stanco Manueli, al compassato ritmo di Mazzia, Dalle Vedove e Volpato e alla grintosa vivacità fine a se stessa di Dolso. Per il Brescia di oggi, invece, anche nonno Mazzia che non corre molto ma pensa in fretta, può apparire un fulmine di guerra e creare l'occasione per il riequilibrarsi del punteggio. Al 65', appunto da uno scambio tra Mazzia e Dalle Vedove, è nato il tallo dal limite che ha rimesso a galla l'Alessandria. La barriera bresciana si dispone più o meno bene. Volpato tocca lateralmente a Manueli la cui fiondata bassa, forse sfiorando uno stinco di Sabatini, si infila In rete sulla destra del portiere. Mancano 25 minuti, ma la partita vera, salvo un mancato raddoppio dell'Alessandria su un gran tiro di Dolso, è praticamente finita. Si ritorna al ritmo e alla melina stile Italia-Polonia, con gli azzurri bresciani che si innervosiscono senza riuscire ad interrompere la ninna nanna Imposta dall'Alessandria. I grigi, nel comprensibile affanno per portare in porto questo 1-1 che li conduce a quota 26, in aria più respirabile cioè, sbagliano a volte anche i passaggi al portiere. D'altra parte in questa partita ricca di errori chi ha sbagliato di più. ancor più dei grigi e dei bresciani, è stato l'arbitro livornese Bergamo, di cui non si capisce assolutamente la frettolosa promozione alla serie B. « Non vi siete divertiti — ha detto alla fine Giorcelli chiediamo scusa, ma a noi serviva il pari . L'avevamo capito. (La Stampa - Ed. Sport - Gianni Pignata) Risultati: Avellino-Perugia 0-1 Catanzaro-Pescara 1-0 Como-Atalanta 1-0 Genoa-Foggia 0-0 Novara-Brindisi 2-3 Parma-Verona 0-1 Sambenedetlese-Arezzo 1-1 Spal-Palermo 2-2 Taranto-Reggiana 1-0 CLASSIFICA: Perugia p.40; Verona 37; Como, Catanzaro, Palermo 34; Avellino, Atalanta, Brescia, Genoa, Foggia, Spal 29; Pescara, Novara, Samben. 28; Taranto, Parma 26; Alessan. 25; Reggiana, Arezzo 22; Brindisi 21 Marcatori: 10 RETI: Bertuzzo (Brescia); Chimenti (Sambenedettese); Bonci (Parma), Pruzzo (Genoa); 9 RETI: Bresciani (Foggia), Zigoni (Verona); 8 RETI: Pezzato, Faina (Spai), Ferrari (Avellino); 7 RETI: Boccolini (Brindisi), Serato e Nobili (Pescara), Scanziani (Como), Simonato (Sambenedcttese); 6 RETI: Mazzia, Manueli (Alessandria), Rizzati (Atalanta), Pelllzzaro, Vannini (Perugia), La Rosa (Palermo), Turella (Novara). Il punto sul campionato Il Perugia vincendo ad Avellino ed il Verona, imitandolo a Parma, filano ormai a vele spiegate verso la serie A, mentre si fa sempre più incerta la lotta per l'assegnazione della terza poltrona. Il Palermo, che fino a qualche settimana fa sembrava ormai un sicuro pretendente alla promozione, ieri ha chiuso faticosamente alla pari, sul campo della Spal, e si è fatto raggiungere dal Como vittorioso sull'Atalanta e dal Catanzaro che ha piegato il Pescara. Tre squadre dunque a pari punti, a giocarsi tra di loro l'unico posto ancora disponibile per salire in serie A. Le altre squadre, distaccate già di 5 punti, mirano ormai a chiudere soltanto il campionato, misurando il loro impegno col bilancino del farmacista, con la noncuranza di chi non ha ormai più precisi obiettivi. Ciò spiega certi risultati che in altro momento del torneo avrebbero potuto apparire sorprendenti. Il Novara, ad esempio, ha clamorosamente ceduto in casa di fronte a un Brindisi che, pur essendo ultimo in classifica, non è ancora rassegnato alla retrocessione. Questo non è che l'ultimo dei risultati a sorpresa, soprattutto negativi, forniti dagli azzurri di Seghedoni. Nel settore retrocessione gli episodi più importanti si sono avuti a Parma e a Brescia. Gli emiliani, cedendo in casa di fronte al lanciato Verona, si sono fatti raggiungere dall'Alessandria. I grigi e i parmigiani hanno comunque tre punti di vantaggio sulla terz'ultima in classifica, un margine che non costituisce una sicurezza ma consente tuttavia di respirare con una certa tranquillità. (La Stampa)