Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
11-03-1973 - Giornata: 24 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Trento AC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 38. Lorenzetti G.[A], 53. Musa E.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Berta Massimo, Paparelli Ezio, Mayer Bruno, Vanzini Franco [75. Manueli Luigi], Salvadori Roberto, Bianchi Bruno, Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Trento: Caliari, Neri, Turinelli, Rampanti, Apostoli, Baveni, Meneghetti, Milanesi, Bergamo, Scali, Compagno. A disp.: Borghesi, Fabbro. All: Sereni Giorgio

Arbitro: Marino Stefano (Taranto)
Note
Ammoniti: Vanzini [A], Compagno [T] Angoli: 6-2 Spettatori: 6000 di cui 4600 paganti, per un incasso lordo di L. 7.416.500. Bella giornata di sole, fondo campo eccellente Inizio gara ore 15.00

Commento
L’ORSO GRIGIO AFFAMAYO DI PUNTI ATTENDE LA CAPOLISTA PARMA Entrambe le squadre hanno superato i rispettivi impegni con l’identico punteggio di due a zero Con marzo il vecchio Orso grigio sembra avere ritrovato quella freschezza di idee smarrita durante i mesi invernali. Un fatto positivo, considerato che le prossime due domeniche sembrano destinate a chiarire raggrovigliata situazione in cima alla classifica. Diamo uno sguardo al programma: Trento e Parma in casa, poi il gran derby con il Derthona al « Fausto Coppi ». Un triangolare di sommo interesse per questa Alessandria che, partita come la grande favorita del girone, ha perduto, strada facendo, la potenza evidenziata nella fase centrale del girone di andata. Superato' senza troppi patemi d’animo il Trento, si guarda al Parma che scenderà la prossima domenica al "Moccagatta” per dimostrare che ha le carte in regola per tornare nella serie cadetta. La ventiquattresima giornata affidava alla capolista e ai grigi incontri casalinghi: entrambi li hanno vinti con il classico punteggio di 2-0. Alle spalle della bigs si è staccato di Savona e o stretto dalla Triestina a dividere la posta al Valmaura. Si è invece fatto sotto il [Venezia che i due punti è andato a conquistarseli a Belluno, mentre l’Udinese ha ceduto pareggiando a Cremona. Quattro le formazioni che serbano intatte le possibilità di promozione Parma 34 punti, Alessandria 33, Savona 31, Venezia 30. Il cammino dei bianco-neri dell’Udinese è veramente in salita considerato che ricuperare cinque punti è impresa quanto mai ardua; in oltre i friulani hanno dimostrato di soffrire maledettamente le trasferte. A nostro giudizio la lotta per il primato è ristretta tra Parma e Alessandria, vale a dire l’undici che dispone della difesa più ermetica (solo sei gol subiti) e la squadra che possiede l’attacco più prolifico, l’Alessandria che è riuscita ad andare a bersaglio ben 34 volle. Prima di analizzare la ’’sfida” del prossimo turno, soffermiamoci sulla partita chiave dei grigi, quella con il Trento. La sconfitta di Savona, prima del campionato, aveva sollevato molte perplessità sulla tenuta dei ragazzi di Marchioro. In soli due minuti era maturata la tragedia: dalla vittoria alla sconfitta e in così breve lasso di tempo, lascia sempre 1’amaro in bocca. Si era trattato di una giornata storta od invece era il campanello d'allarme annunciarne una crisi che aveva radici ben profonde? Non restava che 'attendere la ripresa del campionato per avere qualche lume in più; per avere la certezza sulle possibilità di riscossa di B erta e compagni. Il mister che aveva afferrato appieno la difficoltà del momento, non ha perduto le staffe; pazientemente si è posto al lavoro per ricaricare i ragazzi. Scartata la possibilità di concedere ulteriore fiducia a Cini — immesso nel momento più critico del torneo — il tecnico ha impostato la formazione sul vecchio modulo che aveva dato risultati quanto mai soddisfacenti. L’Alessandria vista con il Trento ha evidenziato, come ha rilevato Marchioro, "un buon calcio” anche se alla manovra è mancala quella continuità indispensabile per tenere sulla... corda l’avversario. La manovra offensiva, in particolare nel primo tempo, è risultata più incisiva e redditizia. Si sono riviste ottime tram e, inserimenti al momento giusto. Pure a centrocampo il gioco è risultato più lineare e sicuro nonostante Salvadori non abbia ancora ricuperato in pieno tutta la carica che possiede. Un’Alessandria in grado di resistere a qualunque avversario, di contro battere colpo su colpo senza accusare la fatica. Una form azione forse ancora convalescente, ma i cui sintomi dimostrano chiaramente che si è sul a strada della riscossa. Il ritorno di Bianchi alla guida dell’attacco è indubbiamente servito per accelerare il processo di guarigione. Il centravanti ha giostrato con molto vigore, ha aperto spazi per i compagni, trovandosi al momento giusto all’appuntamento con il pallone. A differenza di Cini si direbbe che meglio sii adegua al gioco di Musa, Vanzini e Lorenzetti pur senza possedere la dote dello sfondato re che dovrebbe accompagnare la punta di diamante. L’ex veneziano sa dialogare in un fazzoletto, come operare a più vasto raggio quando si tratta di aprire il gioco sui compagni che partecipano all’azione corale. L'attacco alessandrino dispone di elementi ricchi di classe Quanto agnostici o quasi alla coesione. Prendete ad esempio Musa che realizzando con i trentini è salito a quota tredici nella classifica di cannonieri. Dopo un primo tempo abulico si è completamente trasformato nella ripresa, pur senza divenire una pedina determinante nell’azione collettiva. Un'aia che certe volte fa impazzire per quel suo girovagare a vuoto in zone morte, ma che poi con un sol tocco fa impazzire la platea a suon di goal, che sono poi quelli che contano. L’azione raramente è ragionata: gioca d’istinto e solo quando sente il goal le forze si centuplicano. E’ indubbio che con un Bianchi e un M usa in fase crescente, ogni difesa deve tenere sempre gli occhi sgranati per evitare sorprese sgradite. Prendete ad esempio la seconda rete realizzata all'inizio della ripresa che Marchioro, ha giustamente definito da antologia. E’ Musa ad iniziare la sarabanda appoggiando a Lorenzetti che attende appostato fuori dall’area di rigore. La mezz’ala, con un tocco sapiente, serve Bianchi attorniato da un nugolo di avversari. Il tiro a rete è veramente impossibile, ma non il tocco smarcante sul fianco allo smarcato ed accorrente M usa che in diagonale infila la sfera in rete. Per rapidità ed esecuzione una manovra corale e geometrica che raramente si ha modo di vedere sui campi non solo della serie C, ma neppure della A. Sono questi i momenti che evidenziano il bagaglio tecnico degli alessandrini che, proprio per la imprevedibilità, costringono l’avversario a non compiere errori di valutazioni in fase di copertura. Se Bianchi e M usa sono gli ’’esecutori”, Vanzini resta sempre il fine suggeritore. La carica con la quale affronta le partite è sempre notevolissima: si direbbe che solo sul campo riesce a dare sfogo alla sua innata passione per il calcio. Difficile stabilire quante energie spenda in quel continuo muoversi a sostegno dei compagni di difesa e in costante appoggio alle punte. Un trottolino sempre presente nel vivo della bagarre, che non dà tregua all’uomo che lo deve tenere sotto controllo; che non si arrende davanti alle difficoltà. Con un portatore d’acqua di tal fatta, tutto il complesso ne trae giovamento perchè trasmette ai compagni quel suo desiderio di sfondare, di trovare il corridoio per fare filtrare il pallone, per andare in gol. Domenica al Moccagatta il "senatore” non si è concesso un solo attimo di tregua tanto che Marchioro, giustamente, h a deciso di risparmiarlo sostituendolo con Manueli che ha bisogno di un buon rodaggio. Il caldo applauso che i settemila spettatori gli hanno tributato quando ha imboccato la scaletta dello spogliatoio, pensiamo sia stato il premio più gradito a Franco, un atleta che parla poco, ma che sa farsi valere nonostante le non poche prima avere. Detto di Vanzini non si può ignorare il contributo dato da Lorenzetti nella zona centrale. Il Beppe al quale il periodo di riposo ha indubbiamente giovato, ha giocato evidenziando chiarezza di idee proprio in quel settore del campo dove nascono le insidie maggiori per l'avversario. Un regista ci sembra confondersi nella manovra d’assieme, ma che invece riesce a trovare il tocco smarcante proprio al momento giusto. Alle sue spalle in evidenza capitan Berta, un altro faticatore instancabile che percorre decine e decine di chilometri senza perdere in lucidità. Imposta le azioni, contrasta nella zona centrale, riparte dalla propria area di rigore come se al posto dei polmoni avesse dei mantici. E’ bastata una giornata di riposo per restituirci il B erta dei giorni migliori, l’uomo che da solo può dare l’impronta alla partita. Con un mediano di spinta in pieno possesso della carica psicologica, tutto diviene facile anche quando Salvadori non riesce ad esprimersi con quella autorità che gli si riconosce. Il nazionale rientrato dalla Somalia, dopo un duro tour de force, ha lottato con la consueta volontà anche se non sempre ha trovato quello stacco che in passato aveva così bene impressionato i tecnici. Una crisi passeggera in quanto tutti sanno quanto vale il ragazzo: un po' di riposo e vedrete che contro il Parma saprà recuperare senza difficoltà. Senza pecche la gara di Paparelh che doveva tenere a bada Bergamo, un ex più che mai intenzionato di dare un dispiacere ai vecchi amici. Lo stopper non gli ha concesso un attimo di tregua, uscendo sovente dalla mischia per impostare le azioni offensive. In difesa la palma del migliore spetta a Di Brino . che si è dimostrato un vero gigante, un lottatore inesauribile. Alle prese con un Compagno che ama sfruttare la fascia laterale, il terzino non gli ha concesso un solo attimo di tregua insidiandolo da vicino senza commettere falli. Il ragazzo quasi non bastasse, si è inserito più volte in appoggio delle punte, rientrando sempre in tempo utile per coprire la propria zona. Lo stato di grazia del terzino giunge proprio al momento giusto considerato che contro il Parma occorrerà tenersi sempre in preallarme almeno sulle fasce laterali. Un bravo se lo merita veramente perchè dimostra che con la volontà si può sempre sopperire ad eventuali carenze. Se Di Brino l’ha fatta da padrone con Compagno, Maltiera non ha certo concesso troppo spazio a Meneghetti, u n ’ala ’’lunga” che cercava di sfruttare il metro e ottanta della propria statura. Attilio non si è mai lasciato intrappolare; lo ha anticipato trovando il tempo - e spingersi in avanti alla ricerca di un possibile goal. L’esame della gara si conclude con Pozzani: il portiere non ha commesso errori sorta. E’ intervenuto con sicurezza, non ha palesato incertezze durante Parco dei novanta minuti. Della partita abbiamo detto: l’Alessandria ha giocato un primo tempo piuttosto in sordina, scatenandosi poi nella ripresa, mancando per un soffio altre conclusioni. Una vittoria molto importante perché consente al tecnico e ai giocatori di prepararsi al big-match con la capolista senza troppi patemi d’animo. Marchioro ha affermato di avere visto « un ’Alessandria con più idee, una squadra all’altezza dell’avversario e del momento ». Il giudizio non è arrischiato. Effettivamente i grigi sono apparsi più manovrieri, hanno sovente variato gli schemi cercando di sfruttare al massimo le incertezze del Trento. Per l’Alessandria era un momento particolarmente importante e averlo superato senza ulteriore danno sta a dimostrare che i ragazzi sentono la responsabilità che grava sulle loro spalle. La sconfitta di Savona li ha resi maggiormente consci della necessità che nel calcio non bisogna mai concedersi pause; che ogni avversario va tenuto costantemente sotto controllo in quanto non esistono squadre cenerentole disposte ad accettare supinamente la legge del più forte. « Abbiamo superato la prima tappa del mini torneo, dice Marchioro, in modo spedito. Restano ancora quattordici partite e c’è tutto il tempo per inserirci in vetta e di resistere sino al 13 giugno prossimo. L’Alessandria ha giostrato con raziocinio, è andata sovente a rete, ha siglato due goal. Si è visto insomma del buon calcio. Il momento era molto importante e l’avere mantenuto i nervi calmi ci consente ora di guardare al futuro con maggiore sicurezza. Non resta che prepararci per la prossima domenica; con il Parma non possiamo permetterci distrazioni ». Ritiene decisiva la partita? « Il campionato è ancora lungo e può accadere di tutto. E ’ indubbio che vincendo con gli emiliani ci troveremmo in una posizione abbastanza solida per affrontare i prossimi impegni. Abbiamo un conto aperto con la capolista e cercheremo di saldarlo nei migliori dei modi. L’Alessandria dispone di ottimi giocatori e la vittoria rientra nei piani se non altro per non aggravare la media inglese ». Sono previste modifiche nella formazione? « Facciamo i debiti scongiuri: se non interverranno fattori estranei penso di no. Siamo solo all'inizio della settimana: lasciatemi gustare questa vittoria casalinga ». Ed eccoci al Parma il cui portiere da diverse domeniche mantiene la propria rete imbattibile. Una difesa ostica che cercherà di bloccare le punte alessandrine: il pareggio non guasta per gli emiliani. L’Alessandria non è dello stesso avviso tanto più che la tradizione questa volta non è dalla parte dei bianco-crociati. Sarà indubbiamente una grande partita con un pubblico record. Da Parma sono preannunciate numerose carovane di tifosi: Moccagatta troveranno una degna accoglienza. I mandrognì non vorranno certamente lasciarsi superare in fatto di tifo, per cui la cornice sarà veramente variopinta e.... rumorosa. Per il bigmatch dell’anno, Alessandria sportiva è mobilitata per essere veramente vicina alla squadra del cuore. Sarà una grande festa nel corso della quale le squadre si giocheranno il primato. I grigi, che nell’andata riuscirono a strappare un punto, non rinunceranno alla bagarre per prendersi la soddisfazione di tornare nuovamente in vetta: l’intendimento è poi di restarvi fino alla fine del campionato. Alessandria - Parma, pare avere l’etichetta di un confronto che nulla ha da invidiare a quelli delle serie superiori. (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI RITORNANO AL SUCCESSO MA SENZA IL BRIO DI UNA VOLTA Battuto (2-0) il Trento al Moccagatta - L'importante comunque era conquistare i due punti - Felice ritorno di Lorenzetti (autore di un gol) - Di Musa la seconda rete La sosta del campionato ha fatto bene all'Alessandria che è tornata alla vittoria battendo per 2-0 il Trento. Dopo il passo falso di Savona insomma, i grigi guardano ora al loro futuro con maggior tranquillità. La capolista Par. ma s'è imposta sulla Cossatese, il Savona ha conquistato un prezioso pareggio sul campo della Triestina, ma domenica prossima la squadra di Marchioro sarà impegnata nel grande scontro con gli emiliani. Forse qualcosa potrebbe cambiare in classifica. L'importante era vincere oggi per prepararsi serenamente all'atteso match. Dopo il recente periodo di crisi Marchioro chiedeva prima di tutto il risultato, due punti che sollevassero il morale. Quanto al gioco rimangono delle perplessità. L'Alessandria, per essere chiari, ha vinto senza convincere. Gli ultimi successi erano stati ottenuti con « una marcia in più ». Oggi ci sono stati momenti di buon gioco, ma sul piano collettivo è mancata quella decisione quella continuità e disinvoltura abituali. Ci sono d'accordo delle valide scusanti: il cambiamento di stagione, le varianti di formazioni volute o dettate, in quest'ultimo periodo, dalle necessità, l'aver recitato in tutti questi mesi il ruolo logorante di « prima squadra ». Sarebbe un peccato se i grigi avessero perso quella carica messa in mostra per tante domeniche. Va comunque sottolineato il ritorno felice di Lorenzetti e Bianchi rispettivamente al posto di Dolso e Cini. Il primo ha disputato un grosso incontro; con lui finalmente s'è vista una manovra svelta, priva di inutili fronzoli. Bianchi non è ancora tornato al meglio della forma, ma francamente non fa rimpiangere lo spaesato Cini. In area di rigore rimane sempre un cliente da tenere costantemente sott'occhio. Basta una minima disattenzione della difesa e l'attaccante ne approfitta per rendersi pericoloso. Poco appariscente, ma molto valido è stato il lavoro di Vanzini; un po' in ombra è parso Musa che ha però il merito d'aver messo a segno, con la consueta freddezza un bel gol. Buona la prestazione di Berta, di Paparelli. La difesa, anche senza eccessive, preoccupazioni, s'è disimpegnata con autorità. La prestazione dell'Alessandria, come detto, ha forse più soddisfatto sul piano singolo. Non s'è vista una corale espressione di forza. Sotto questo profilo c'è da aggiungere un'altra attenuante per i padroni di casa: il comportamento del pubblico. Marchioro aveva chiesto alla vigilia il sostegno caloroso dei tifosi. E invece non c'è stato al « Moccagatta » quell'afflusso di sostenitori che il momento delicato richiedeva. Come se non bastasse s'è dovuto attendere il gol di Lorenzetti per sentire il consueto incitamento. Prima uno strano, controproducente gelo nei confronti della squadra. Perché non dare un aiuto in « certi momenti »? Lo stesso Marchioro, che conosce a fondo la sensibilità dei giocatori, è rimasto un po' stupito per questo atteggiamento. Il trainer spera che il discorso sia diverso con il Parma. Qualsiasi compagine per puntare alla promozione ha bisogno della presenza generosa dei tifosi. Ci vuole dunque una risposta in massa, costante, per raggiungere dati traguardi. Torniamo alla gara. Dopo un iniziale periodo di «studio» l'Alessandria ha esercitato una certa pressione, una prevalenza territoriale che però non ha fatto sfigurare gli avversari. Il Trento gioca con ordine, non attua esasperati « catenacci », manca soltanto di determinazione. Ci sono nelle sue file giocatori interessati come Rampanti, Bergamo, Compagno, ma non c'è quell'uomo, soprat¬ tutto in fase offensiva, in grado di dar peso alle azioni. Con una maggiore convinzione i bianchi di Bozzato avrebbero potuto sperare in un risultato utile. I cenni di cronaca da ricordare si riducono alle due reti dei grigi: al 38' Musa tocca una punizione a Lorenzetti che di sinistro lascia partire un gran tiro che si insacca nell'angolino alto alla destra del portiere. Al 53' Musa raddoppia concludendo brillantemente, con un tiro alla destra di Caliarì, un'azione dell'attacco alessandrino. (La Stampa - Ed. Sport - Ferruccio Cavallero) Risultati: Parma - Cossatese 2-0 Sclbiaiese - Certhona 0-0 Pro Vercelli - Legnano 1-0 Vigevano - Piacenza 1-1 Triestina - Savona 1-1 Padova - Seregno 2-1 Cremonese - Udinese 1-1 Belluno - Venezia 1-2 Rovereto - Verbania 0-1 CLASSIFICA: Parma p.34; Alessandria 33; Savona 31; Venezia 30; Udinese 29 Cremonese 27; Padova, Solbiatese 26; Legnano Seregno, Trento 24; Cossatese 23 Belluno, Pro Vercelli 22 Derthona 21; Rovereto 20 Triestina 19; Piacenza 18 Vigevano 16; Verbania, 11 Marcatori 13 RETI: Musa (Alessandria). 11 RETI: Prunecchi (Rovereto. 9 RETI: Inferrerà (Belluno). 8 RETI: Sega e Rizzati (Parma). 6 RETI: Bianchi (Alessandria); Mondonico (Cremonese); Gottardo e Corbellini (Savona); Fumagalli ( Stilb intese): Bergamo (Trento); Serate (Venezia). Il punto sul campionato Il Parma ha continuato a vincere, restando in vetta alla classifica, ma per battere la Cossatese c'è voluta una spinta consistente del direttore di gara. Solo all'ultimo minuto con Vastini la Triestina è riuscita ad agguantare il Savona, in vantaggio grazie al gol di Corbellini. Avaro di reti, ma straripante di gioco il match tra Pro Vercelli e Legnano, conclusosi con la vittoria di misura dei piemontesi con il rigore di Rossetti al 42'. Vigevano e Piacenza hanno chiuso in parità: da due squadre bisognose di punti non si poteva pretendere di più, ma un ritmo di gioco più elevato si.