Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
18-03-1973 - Giornata: 25 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Parma AC 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 55. Salvadori R.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Berta Massimo, Paparelli Ezio, Mayer Bruno, Vanzini Franco, Salvadori Roberto, Mammi Angelo , Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio A disp.:(P) Croci Claudio, Manueli Luigi All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Parma: Bertoni, Donzelli, Capra, Colzato, Benedetto, Daolio, Sega [60. Biagini], Colonnelli, Volpi, Regali,Rizzati. A disp.: Grisendi. All: Sereni Giorgio

Arbitro: Moretto Giuseppe Mario (San Donà di Piave).
Note
Spettatori: 17 mila di cui 13.770 paganti per un incasso record di 30.719.400 lire Durante la gara è stato osservato un minuto di raccoglimento a ricordo dell’ala Rosso scomparso sabato a Genova che militò tra i grigi negli anni cinquanta. Inizio gara ore 15.00

Commento
L’orso fa un sol boccone del Parma tornando al vertice della classifica CINQUANTASEIESIMO DI ALESSANDRIA - PARMA: DALLA DESTRA LORENZETTI BATTE UNA PUNIZIONE, vede Salvadori libero, appostato poco fuori dall’area di rigore e lo imbecca di precisione. « Ho colpito il pallone al volo, con l’interno della scarpa. Ne è uscito un tiro sbilenco che, dopo avere rimbalzato a terra, si è insaccato alle spalle di Bertoni. L’urlo che si è levato dagli spalti mi ha confermato — dice Roberto mentre racconta l’azione del gol — che avevo centrato il bersaglio. Pareva impossibile, ma era vero. Il merito spetta a Lorenzetti che mi aveva invitato a sfruttare quella palla che si è trasformata in un bolide imprendibile per il pur bravo Bertoni ». Di rimando Sentiam o Beppe Lorenzetti che, seduto sulla panchina dello spogliatoio, pare gustare il successo. « Quando ho visto Salvadori libero l’ho chiamato liberandomi della palla. Un gol che potrebbe valere il campionato ». Così è stato battuto il Parma, da 17 domeniche imbattuto, che h a conosciuto al Moccagatta la seconda sconfitta stagionale. Come era accaduto all’Alessandria a febbraio a Savona, gli emiliani hanno perduto il primato in classifica, l’imbattibilità del loro portiere che durava da oltre 800 minuti. Per fare crollare i sogni dei tremila parmensi, è bastata una rete del nazionale Salvadori che nel corso della settimana aveva lamentato una contrattura. Il finto zoppo ha così giustiziato il Parma, riaccendendo l’entusiasmo. La venticinquesima giornata del campionato di serie C, sesta di ritorno, rilancia nuovamente l'Alessandria in vetta alla classifica mentre alle spalle non è rimasto che l’undici di Sereni. Il Savona dopo avere pareggiato domenica a Trieste, ha dovuto dividere nuovamente la posta sul proprio terreno ad opera del Belluno che, con le grandi, si dimostra Sempre pericoloso. Pure il Venezia, nel derby giuliano, non è andato più in là di un 1-1 con la Triestina: l’unica a mantenersi in media è rimasta l’Udinese che l'ha spuntata sul 'Padova. La classifica vede in testa l’Alessandria con '35 punti, seguita a quota 34 dal Parma, il Savona a 32 e Venezia e Udinese appaiate a 31. Il primato, come avevamo scritto la scorsa settimana, pare ristretto ad un duello a due tra i grigi e biancocrociati. Alla conclusione del torneo mancano ancora tredici turni, ma non si prevedono improvvisi inserimenti da parte delle altre Contendenti le quali difettano in fatto di tenuta. Il retour-match tra Alessandria e Parma ha richiamato al Moccagatta, come era nelle previsioni, un pubblico veramente da primato. Oltre 17 mila spettatori, di Cui 14 mila paganti con un incasso che si avvicina ai 31 milioni di lire. Basta sfogliare un giornale del lunedì per accorgersi che neppure su taluni campi di serie A e B si raggiungono incassi cosi elevati. La vitto ria dei grigi si può condensare nella parola ’’volontà ”, una volontà ferrea che ha consentito di bloccare l'avversario in attacco di renderlo guardingo a centrocampo e, sospettoso indifesa. Degli emiliani si temeva il reparto arretrato che aveva incassato solo 6 gol, quasi un primato. Bertoni, un ex grigio, pareva uno scoiattolo visto che riusciva a districare le situazioni più ostiche. Il mister ha adottato la tattica migliore, cioè quella di manovrare sulle ali per costringere i difensori ad aprirsi. Il solito generoso Vanzini gli ha dato una mano inducendo gli ospiti a non arrischiare decisi inserimenti in profondità onde evitare sgradite sorprese. Sin dalla vigilia, si era compreso che i grigi si sarebbero battuti con determinazione, per dimostrare che la crisi delle scorse settimane non era che un ricordo. Così è stato sul campo dove l’undici h a palesato, pure nei momenti difficili, molto sangue freddo. La vittoria alessandrina è maturata grazie a questi fattori quali, alla fine, hanno avuto ragione su un contendente che opponeva solo un valido centrocampo, ma un attacco con le polveri piuttosto umide. Non è tutto: se l’Alessandria è stata grande, altrettanto lo sono stati tifosi i quali dopo un primo tempo piuttosto di attesa, hanno incitato senza un attimo di tregua i ragazzi che, per dovere di ospitalità, indossavano una sguargiante maglia rossa. Nell’ultima mezz’ora dell’elettrizzante contesa, si è sentito echeggiare nuovamente il caldo incitamento che ha dato nuovo vigore agli atleti impegnati a difendere con i denti il gol di vantaggio. La presenza degli appassionati emiliani giunti in città con centinaia di bandiere e molto entusiasmo in corpo, ha fatto scattare la molla della passione. Finalmente la squadra ha trovato il grande pubblico che vuole la vittoria e la serie B da tanti anni sospirata. I due punti conquistati dai grigi con il gol di Salvadori, sono stati ampiamente meritati, non solo per la grinta, ma per il maggiore volume di gioco sciorinato durante l’arco dell’elettrizzante contesa. Ancora una volta Marchioro ha visto giusto azzeccando le marcature. Con Mayer nel consueto ruolo di libero, Di Brino ha preso in consegna Rizzati che è l’uomo gol del Parma. Un’ala scatta n te che in più di una occasione ha risolto situazioni piuttosto difficili per i compagni. Si sapeva che il nastro difensore sta attraversando un momento di grazia, ma l'impegno che gli veniva affidato era di quelli che non eliminano le riserve. Di Brino ha tagliato subito corto ad ogni possibile discussione incollandosi alla punta biancocrociata. Forse ha faticato nei primi minuti, ma scaldatasi, non gli ha concesso un solo attimo di tregua. Lo ha anticipato su ogni palla, lo ha costretto a manovrare lontano dalla porta difesa da Pozzani. Il ritmo della gara era di quelli che stroncano, ma il ragazzo non ha perduto un colpo dimostrando di possedere un fisico integro. Ha finito in bellezza con un Rizzati ormai rassegnato ad accettare supinamente il responso del campo. Per il giovane difensore una grossa soddisfazione. Marchioro stesso gli ha reso omaggio affermando: « Oggi era veramente grande. Una partita con tre stellette ». Se Di Brino ha ridicolizzato Rizzati il compagno Maldera non ha certamente concesso molto Spazio ad un Sega irriconoscibile o quasi. Attilio in più di una circostanza lo si è visto caracollare sulla fascia pronto a dialogare con i compagni del l’attacco. Quando un terzino si permette queste confidenze significa che l’uomo affidato alla propria custodia ha ben poco da dire. In realtà Sega ha mai costituito una vera spina nel fianco d ella retroguardia mandrogna. Pure Paparelli tra questa compagnia ha trovato il modo di sfruttare la posizione arretrata di Volpi, suggerendo azioni in profondità senza m ai abbandonare la zona calda. Una difesa elastica, ma attenta che chiudeva i corridoi senza tentennamenti togliendo all’avversario la possibilità di portarsi in zona tiro. Pozzani in fatti in ben poche occasioni ha avuto situazioni difficili da sbrogliare. Controllando da vicino le mosse degli attaccanti emiliani, il settore difensivo ha costruito una partita intelligente, senza ripetere gli errori che in passato consentirono agli antagonisti di andare a bersaglio con eccessiva facilità. A centrocampo il solito attento Berta che onora i gradi da capitano. Màssimo è stato ancora una volta grande sia nella regia che nella fase di interdizione. Si direbbe che ha gettato nella mischia la carica agonistica senza m ai risentirne. Più che nell'appoggiare la manovra offensiva lo abbiamo notato per l'insistenza con cui ha contrastato l’avversario rinvenendo ogni qualvolta, il compagno era superato. Una vera mignatta contro la quale si sono infranti i dialoghi delle punte biancocrociate. Per novanta minuti ha scorrazzato per il campo deciso a dettare legge; ricuperando palloni quasi impossibili, cercando lo schema geometrico per catapultare a rete le punte alessandrine. Capitan Berta sta disputando quest’anno un campionato che non ha precedenti. Un lottatore così concentrato, deciso a non mollare neppure quando la fatica annebbia la vista, non lo si trova facilmente sui rettangoli di gioco. E’ bastata una sola giornata di riposo per ricuperarlo nel modo più completo d ella parola. Il nazionale Salvadori che per l’intera settimana aveva risentito di una contrattura ha disputato una partita che forse ai più è apparsa piuttosto in ombra, ma che in realtà ben si addiceva al compito che gli era stato affidato. Doveva curare la fascia centrale e bloccare l’iniziativa di Daolio considerato a ragione l’uomo faro degli emiliani. Lo ha fatto concedendogli spazio quando il mediano retrocedeva, m a restringendolo appena quest’ultimo accennava ad insidiare la metà campo alessandrina. Con un Daolio nella veste di ’’vigilato speciale” l'impalcatura dei ragazzi di Sereni è vacillata in diverse occasioni e, come conseguenza diretta gli attaccanti non hanno usufruito della spinta che solitamente gli concede. E’ infine b astata una distrazione, ’’imperdonabile” , dirà Sereni a fine gara, di Daolio per consentire all’Alessandria di raccogliere i frutti della supremazia Che ha interessato l’intero arco dell’acceso e sempre incerto confronto. In evidenza, come sempre Franco Vanzini, un veterano che non bada certamente allo sforzo fisico pur di porre un compagno in zona gol. E’ finito stremato, ma durante la combattuta tenzone non ha mai piegato le ginocchia. Sulle fasce laterali ha operato insistenti scatti, pronti cross che hanno messo a dura prova le doti di ricupero di Donzelli e Capra che non sono certo dei... debuttanti. I compiti che deve assolvere durante i novanta minuti comportano una resistenza pari a quella di un maratoneta. Non basta reggere allo sforzo, occorre ricuperare per essere pronti allo scatto, mantenendo nel contempo chiarezza di idee per non sprecare quanto è stato fatto. Il ’’senatore ” al termine della partita era veramente raggiante. « Sentivo tremendamente questo confronto per cui non ho badato a sacrifici. Con il pallone tra i piedi dimenticavo la fatica e gli... anni. Spero di avere fatto quanto mi era stato richiesto. Come dissi due anni orsono il traguardo che intendo raggiungere è la serie B. Dopo posso prendere in considerazione l’idea di attaccare le scarpe bullonate ad un chiodo ». Questo il Vanzini che ormai gli sportivi conoscono ed apprezzano. Lorenzetti ha giocato con l’astuzia ohe lo contraddistingue. Ha una caviglia in disordine, ma quando gli si chiede di stringere i denti e di proseguire non fa drammi. L’avversario che gli era stato affidato era Colonnelli: i due raramente sono venuti a contatto . Lorenzetti lo ha atteso in zona senza rincorrerlo quando ciò comportava un inutile spreco di energie. Come sempre il Beppe h a trovato lo stacco che ne fa uno degli atleti più tecnici della compagine. Nel primo tempo ha sfiorato il gol con una grande stangata — e Bertoni in quella occasione è stato superlativo nell’intuire e nel respingere l’insidia — poi nella ripresa ha essenzialmente cercato il dialogo con i compagni per incunearsi negli eventuali corridoi. La impronta che riesce a dare non sempre è visibile all’occhio del profano, ma sull’economia del rendimento ha una importanza che non è affatto secondaria. In una partita in cui nessuno assolutamente si doveva tirare indietro, Bianchi ha fornito un contributo notevole. Pochi i tiri a rete, ma numerosissimi i suggerimenti, i lanci al millimetro sul compagno che meglio poteva sfruttare i palloni. Nella ripresa :gli si è presentata l’occasione di raddoppiare: una lunga galoppata nella metà campo avversaria poi la grande bordata che si perde a lato di poco. Proprio in questa occasione si è visto come il centravanti a volte sornione possa trovare lo sprint per la lunga galoppata. Nel suo bagaglio troviamo molta costanza il Che, è sempre un grosso pregio. Non resta che analizzare i novanta minuti di Musa, che potremmo definire una grande opportunista. Come accade da alcune domeniche lo si evidenzia per la staticità, per quell’assentarsi d al gioco di squadra pronto a inserirsi quando sente odore di gol. Cosi è accaduto con il Parma. Si è riabilitato nella seconda frazione di gioco pur senza emergere. Il goleador pro p rio per le doti tecniche che possiede dovrebbe uniformarsi maggiormente al fraseggio dei colleghi: se cosi facesse i risultati sarebbero ancora più lusinghieri per la classifica dei cannonieri. Abbiamo parlato di vittoria indiscutibile dei grigi: l’Alessandria ha costruito il maggior numero di azioni da gol fallendone alcune per un soffio; il Parma si è limitato a contare senza uscire dal guscio. Il pareggio gli andava a pennello in quanto avrebbe relegato l’Alessandria a —4 in media inglese rendendo quasi impossibile la rimonta. La troppa sicurezza gli è stata fatale perchè ora dovrà nuovamente pigiare sull’acceleratore per ricuperare il terreno perduto al Maccagatta. La seconda vitto ria consecutiva interna è stata accolta da Marchioro con molto realismo. Alla vigilia del confronto con il Trento ci aveva dichiarato: « Se superiamo questo primo scontro sono certo che la spunteremo con il Parma. I ragazzi hanno bisogno di consolidare il morale. Sembrerà strano, m a temo più il Trento che il Parma. Saltato il primo ostacolo è caduto pure il secondo proprio sfruttando la maggiore concentrazione e la volontà di vittoria dell’Alessandria. « L’importante è continuare sullo stesso metro, ha ribadito a fine gara il mister, in particolare ora che ci attendono impegni piuttosto duri incominciando da domenica a Tortona. Il fatto che la squadra non abbia perduto la calma neppure nei frangenti più delicati stata dimostrare che siam o sulla stra d a giusta. I ragazzi vogliono la promozione: lo hanno ampiamente dimostrato. Se il pubblico sarà vicino come ho visto nella p arte finale della partita, abbiamo ottime possibilità di tagliare vittoriosi il traguardo del 17 giugno ». Dello stesso parere il Commissario straordinario Remo Sacco: « Con la vittoria sul Parma penso che la squadra abbia superato la crisi: il cammino da percorrere è ancora lungo per cui dovremo stringere i denti ». I giocatori rigenerati nel m orale sembrano più che mai intenzionati a non perdere l’autobus della serie B. Per il prossimo turno si va al Fausto Coppi di Tortona. I cugini attraversano un periodo piuttosto difficile per cui si dovrà affrontarli con tutte le cautele del caso. L’Alessandria giocherà per la vittoria; i bianconeri cercheranno di contenere il danno. Quella di domenica sarà veramente una gara drammatica nel corso della quale le squadre, seppure per intendimenti diversi, dovranno battersi fino in fondo. Il campionato non concede proprio alcuna sosta: batte il Parma e bisogna pensare al Derthona scottato a Seregno. I tifosi grigi sono tutta via ottimisti tanto più che dopo il due (Trento e Parma) potrebbe esserci il tre: con questi ” enplein ” chi li fermerà più questi ragazzi? (Il Piccolo - Il Gattopardo) Gol vincente di Salvadori (1-0) e "grigi,, in trionfo L'ALESSANDRIA SCAVALCA IL PARMA La rete decisiva al 10' della ripresa, dopo una serie di vivaci attacchi dei piemontesi, superiori per volontà, potenza ed agonismo - Molti scontri, ma nessuna cattiveria - Fortuito incidente a Sega - Il portiere emiliano Bertoni battuto dopo 806 minuti Il ritmo, la determinazione, la potenza atletica dell'Alessandria hanno stroncato il Parma. I « grigi » sono ora nuovamente al comando, soli, del girone A di serie C; dovranno guardarsi soprattutto - dai peccati di presunzione, per non sprecare con inopinati passi falsi la superiorità che hanno dimostrato oggi sui rivali più pericolosi. Sfida ardente, anche se la tensione e l'importanza del risultato hanno nuociuto allo spettacolo; novanta minuti di battaglia che l'arbitro Moretto ha frenato nell'unico modo possibile, spezzettando il gioco e concedendo punizioni anche per falli poco più che veniali. Il Parma ha cercato con maggiore insistenza la manovra, forte di un centrocampo che sa ragionare abbastanza e si avvale dei ritorni del trentaduenne Volpi (l'ex juventino, arrivato in Emilia attraverso il Perugia), centravanti di manovra mai affacciatosi in zona tiro. L'Alessandria ha contrastato con efficacia gli avversari nella zona centrale del terreno, li ha battuti nettamente sia in difesa (gli avanti biancocrociati non hanno mai impegnato Pozzani) che in attacco. (Bertoni è stato costretto a due difficili interventi. Bianchi ha fallito una grossa occasione in contropiede. Cervello, uomo-guida dell'Alessandria è stato Lorenzetti, a volte criticato (non tanto dai tifosi quanto da alcuni « addetti ai lavori ») come si conviene a chi svetta nel suo ambiente. Perché non ci sono dubbi che la mezz'ala sinistra sia il migliore per la tecnica individuale, il senso della manovra collettiva, la capacità di battere a rete con naturalezza (su un tiro di mezzo volo Bertoni ha compiuto l'intervento più difficile di tutta la partita), la varietà di temi. Toccato duro ad una caviglia, è calato un poco nell'ultima mezz'ora, ma sino alla fine quando il pallone arrivava in suo possesso il gioco prendeva un altro rilievo. Attorno a Lorenzetti, nessuno dei grigi ha demeritato. Tranquillo Pozzani alle spalle di una difesa solida nella quale il maggior lavoro l'ha avuto Di Brino a guardia del vivace Rizzati (il tanto temuto Sega non ha impensierito Maldera, ed a venti minuti dalla fine è uscito per infortunio), mentre Paparelli spesso ha controllato Volpi attendendolo in zona, ed il poderoso Mayer non ha avuto grosso lavoro nel suo ruolo di Ubero. A centrocampo Lorenzetti ha obbligato Colonnelli ad un lavoro che a gioco lungo ha pesato sull'emiliano, Berta ha vinto il duello con Regali, Salvadori ha lottato bene di fronte a Daolio. Qualche difficoltà per il trainer parmigiano Sereni nel decidere le marcature sulle « punte » piemontesi. All'inizio Donzelli ha preso in custodia Vanzini e Capra è andato su Musa, dopo un l quarto d'ora i terzini si sono scambiati l'avversario diretto, su ordine della panchina. Duro lavoro per Colzato su « Muller » Bianchi, un tipo tarchiato e solido come il nazionale germanico, scattante, caparbio, anche se un po' precipitoso in certe conclusioni. Dai confronti diretti è uscito netto il merito complessivo dell'Alessandria, che comunque ha rischiato un poco accettando la pressione avversaria dopo il gol di Salvadori. La condizione atletica dei grigi è comunque parsa più che soddisfacente: lode al tipo di allenamento proposto da Marchioro, e rilievo confortante per il prosieguo del campionato, che sarà di domenica in domenica più scottante, visto che lo stesso Parma non è affatto rassegnato dopo la sconfitta odierna, altre premono alle spalle ed il calendario non è dei più facili. Il Parma, comunque, se vuole rendersi pericoloso deve ritrovare una certa efficacia in attacco, perché al Moccagatta tutto il reparto è vissuto sussulti rabbiosi di Rizzati, controllato (e menato, come si conviene nel maschio football della C) con una certa difficoltà all'inizio, ma poi domato dall'attento Di Brino. Sega era in giornata no, Volpi sa giocare bene la palla, ma gli anni pesano e gli spazi a disposizione sono sempre più stretti per lui. La partita si è iniziata a ritmo elevatissimo, al 5' l'Alessandria ha imbastito la prima azione corale con palla portata sulla destra da Maldera, tocco a Musa, centro, rovesciata di Bianchi sul fondo, da posizione difficile. Ha risposto il Parma con un dribbling insistito di Rizzati, poi il ritmo è calato un poco e le contendenti hanno cercato di ragionare, ma con i grigi sempre i più aggressivi. Al 24' un bello scambio Musa-Lorenzetti è stato bloccato da una uscita disperata di Bertoni, un minuto dopo Maldera con una botta bassa ha mandato la palla a sfiorare il montante alla destra del portiere. Il primo grosso pericolo per il Parma è arrivato al 32', quando su centro di Vanzini deviato di testa da Bianchi, Lorenzetti ha calciato a mezz'altezza, obbligando Bertoni ad un volo a fil di palo. La parata scatenava le prime baruffe in tribuna fra opposte fazioni di tifosi, mentre il tempo finiva con un tiro sbilenco di Colzato, portatosi avanti. Ancora i grigi all'assalto in apertura di ripresa. Al 4' scattava in dribbling Musa ed il suo tiro rientrante, di sinistro, mandava la palla a sfiorare di palo. Il gol era rimandato di poco, arrivava all'11 ed il già lungo periodo di imbattibilità di Bertoni crollava dopo 806 minuti di gioco. C'era un fallo di Capra (spinta da tergo) su Vanzini sul vertice dell'area, dalla parte delle tribune, Lorenzetti, calciava corto e basso, Salvadori — in ritardo, e ciò sbilanciava Bertoni che si spostava istintivamente sulla sua destra — agganciava al volo. Ne usciva una palla che rimbalzava a terra per infilarsi in rete piuttosto angolata. Era fatta, per l'Alessandria. Il Parma si rovesciava in avanti, ma mai si rendeva pericoloso. Erano anzi i piemontesi che, potendo manovrare in contropiede con larghi spa¬ zi davanti, sfioravano il raddoppio al 37' con Bianchi. Il centravanti, posto in buona posizione da un lancio,smarcante di Lorenzetti, dopo una puntata di trenta metri calciava a lato, maldestramente, provato dal lungo, ennesimo scatto. Al 43' era Musa ad impegnare ancora Bertoni in una parata a terra, poi era festa attorno ai giocatori di casa, sempre «grigi» malgrado la maglia rossa. L'anticipo di un trionfo che molti sognano di ripetere, più grande, fra qualche settimana. (La Stampa - Ed. Sport - Bruno Perucca) Risultati: Cossatese - Vigevano 0-2 Legnano - Cremonese 0-0 Piacenza - Solbiatese 1-0 Savona- Belluno 1-1 Seregno - Derthona 2-0 Trento - Rovereto 1-0 Udinese - Padova 1-0 Venezia - Triestina 1-1 Verbania - Pro Vercelli 1-1 CLASSIFICA: Alessandria p.35; Parma 34; Savona 32; Venezia, Udinese 31; Cremonese 28; Trento, Seregno, Solbiatese, Padova 26; Legnano 25; Pro Vercelli 24; Belluno, Cossatese 23; Derthona 21; Rovereto, Piacenza, Triestina 20; Vigevano 18; Verbania 11 Marcatori: 13 reti: Musa (Alessandria); 11 reti: Prunecchi (Rovereto); 9 reti: Inferrerà (Belluno); 8 reti: Rizzati (Parma) e Serato (Venezia); 7 reti: Sega (Parma) Il punto sul campionato Il Vigevano ha meritatamente ottenuto a Cossato, con una rete segnata al 31' della ripresa da Schillirò due punti che hanno alimentato le speranze di evitare la retrocessione. Il Savona ha perso un punto prezioso non riuscendo ad andare oltre il pareggio, casalingo, contro il Belluno, offrendo una prestazione mediocre. La vittoria esterna sul campo del Verbania ha promosso la Pro Vercelli nonostante gli scompensi nel gioco espresso dagli ospiti.