Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
25-03-1973 - Giornata: 26 - Tortona - Fausto Coppi


Derthona FBC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Berta Massimo, Paparelli Ezio, Mayer Bruno, Vanzini Franco, Salvadori Roberto, Bianchi Bruno, Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio [72. Manueli Luigi] A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Derthona: Domenghini, Consolandi, Facoetti [66. Solbiati], Cipelli, Gastaldi, Torchio, Pedroni, Bonacina, Scarpelli, Beltrame, Bolis. A disp.: Maraschi. All: Campagnoli Cesare

Arbitro: Ciulli Massimo (Roma).
Note
Ammoniti: Scarpelli [D], Torchio [D], Facoetti [D], Vanzin [A], Mayer [A] Angoli: 3-5 Spettatori: 6.000 con un incasso di 11 milioni di lire. Giornata di sole piuttosto freddo con vento fastidioso. Controllo antidoping per Consolandi, Solbiati, Bolis, Manueli, Vanzini e Bianchi. Inizio gara ore 15.00

Commento
GRIGI IRRICONOSCIBILI E IL DERTHONA ESCE INDENNE L’Alessandria solo nel primo tempo ha dato l’impressione di passare al « Fausto Coppi »: nella ripresa non un solo tiro impegnativo a rete Il "derbissimo”, nato all’insegna della contestazione più accesa, si è concluso nel modo più sportivo: nessun incidente tra i tifosi e zero a zero sul campo. Il « Fausto Coppi » è stato ancora una volta avaro per i colori alessandrini che vinsero solo una volta, quattro campionati orsono, quando i ’’leoncelli” si erano appena affacciati alla ribalta della C. Da allora sono tornati altre tre volte, ma senza riuscire ad intascare i due punti in palio. Quella dii domenica doveva essere la volta buona visti i propositi evidenziati nella partita clou con il Parma di sette giorni prima. La tradizione invece ha imposto il risultato ad occhiali. Soddisfattissimi i "cugini” per essere riusciti ad incasellare un altro punto per la magra classifica; immusoniti i mandrogni per avere perduto l’occasione di restare solitari in vetta alla graduatoria. Il Parma, infatti, adottando il solito metro, ha spacciato il Savona ed ora alle spalle della coppia c’è il vuoto o quasi. Il Venezia e l’Udinese vincitori a Padova e Vigevano, hanno scavalcato i liguri, ma si trovano pur sempre a tre punti ed è cosa assai improbabile che alessandrini e parmensi cedano il passo con tanta facilità. Alla conclusione mancano ancora dodici giornate, ma una tal rimonta avrebbe dell’incredibile. Il primato pertanto se lo giocano l’undici di Marchioro e quello di Sereni. Entrambe domenica godranno del fattore campo e, almeno sulla carta, il turno più facile spetta ai grigi che ricevono la Cossatese mentre gli emiliani dovranno vedersela con una Cremonese che non si lascerà incantare con molta facilità. L’Alessandria la quale aveva la possibilità di migliorare la propria media inglese, pareggiando in trasferta, è rimasta ferma a quota —3 come la diretta antagonista. Non resta che vedere cosa accadrà il prossimo turno per sapere qualcosa di più sulla battaglia finale. I ragazzi di Marchioro che praticamente giocavano sul terreno amico — i tifosi alessandrini superavano di gran lunga i tortonesi — dopo un primo tempo che potremmo definire accettabile hanno gettato la spugna nella ripresa. All’undici è mancata quella spinta, meglio la carica, che consentì loro di spuntarla sui biancocrociati. Si direbbe che i ragazzi abbiano ormai abituato il pubblico a queste prestazioni a corrente alternata. Difficile stabilire le cause della metamorfosi ora che il tanto discusso Cini è stato temporaneamente posto in naftalina. Dopo due successi interni (Trento e Parma) era logico attendersi una performance che eliminasse ogni dubbio sulla potenza del complesso. Sul campo le cose sono andate diversamente tanto che alla fine non sono mancate le critiche per il modo con cui gli alessandrini hanno affrontato la seconda frazione di gioco. Il Derthona, è bene premetterlo, ha disputato una partita onesta anche se in talune occasioni i difensori sono ricorsi a metodi poco leciti per bloccare le offensive dell’opposto fronte. I leoncelli di Campagnoli, sapendo di trovarsi davanti ad un avversario che li sovrastava in fatto di classe sono scesi in campo decisi a gettare nella lotta la loro freschezza atletica unita ad una intelligente disposizione tattica. Invece di aggredire gli ospiti, come si attendeva, hanno impostato la partita sul piano della prudenza. Non conveniva gettarsi all’arrembaggio con il pericolo di buscare un gol in contropiede. L’Alessandria che giostrava con due punte effettive, Bianchi e Musa è rimasta interdetta tanto è vero che nella zona centrale dove operava no Berta, Lorenzetti e Salvadori non è mai riuscita a sbrogliare la matassa. Contro una difesa arcigna — e Vanzini lo può testimoniare — e un attacco che si distendeva in fase offensiva, senza troppa convinzione, gli alessandrini hanno faticato a trovare la giusta misura. Nel primo tempo, che è risultato il migliore, i grigi hanno creato le azioni più pericolose con Musa, Salvadori, Maldera e Bianchi. Quattro manovre di ottima fattura nate tuttavia per l’improvvisa vena, ma mai per una manovra calibrata. La cattiva giornata di Musa — il goleador pare avere le polveri bagnate — unita alla non troppo esuberante vena di Salvadori e dello stesso Bianchi in fase di conclusione ha inciso negativamente con il trascorrere dei minuti. Giova ricordare a questo proposito che il Derthona pur affacciandosi nell'area di Pozzani non è mai stato in grado di impensierire il difensore mandrogno. Contro un undici che badava più a difendersi che offendere era indispensabile l’aggressione continua, insistente; in altre parole un lavoro ai fianchi in grado di fare vacillare i padroni di casa. In realtà non è accaduto nulla vuoi per l’attenta guardia alla quale era sottoposto Vanzini, vuoi per la posizione mantenuta da Musa che sembra cercare unicamente il gol senza intervenire fattivamente nell’elaborazione degli schemi. Sfumata la possibilità di mettere k.o. i leoncelli nel primo tempo, l’Alessandria si è adagiata sugli allori sperando in quell’imprevisto che sovente determina risultati a sorpresa. Sono stati i locali ad assumere l’iniziativa — ragionata — oltrepassando la metà campo con molta circospezione. Era assai più utile tenere d’occhio le nunte alessandrine ridotte al solo Bianchi che, non essendo centravanti di sfondamento, preferisce l’appoggio alla conclusione di prepotenza. Nessuno è stato più in grado di impensierire Domenghini i cui interventi si sono limitati a bloccare i cross provenienti dalle fasce. Come giustamente osservava a fine partita un anziano quanto qualificato sportivo le partite si ’’vincono segnando i gol”. I commenti del dopo gara non servono a nulla. Con i se ed i ma non è mai stata fatta la storia. Il grande peccato, forse di presunzione dei grigi, è di non essere riusciti a sfruttare il maggior peso tecnico per costringere il Derthona a subire una pressione efficiente e non platonica. Una squadra che vuole vincere non può accontentarsi, durante un arco di 45’ minuti, di un dominio territoriale sterile. E’ indispensabile puntare al sodo non all’accademia: quest’ultima può essere accetta solo quando si è in vantaggio. L’Alessandria è grande quando fa del movimento con pronte conclusioni a rete. Le impennate isolate servono a poco e la partita lo ha ampiamente dimostrato. Al "Coiv':” spirava un forte vento che avrebbe consigliato ad esempio di mostrare con il pallone rasoterra: i lanci sono inevitabilmente finiti tra le mani di Domenghini che sulle -'alle aeree aveva un notevole vantaggio sugli avversari. Il commento sul derby potrebbe esaurirsi con queste note considerato che durante i novanta minuti non si è mai avuta la sensazione che l’Alessandria volesse veramente premere sull'acceleratore. La grinta e il dinamismo invocati dagli sportivi sono rimasti lettera morta in quanto troppo slegate erano le triangolazioni. L’estro a volte non basta se non è unito ad un pizzico di geometria ragionata. Sulla squadra sembra pesare oltre alla non perfetta efficienza di Salvadori, lo strano comportamento di Musa che da qualche domenica sembra avere realmente smarrito la strada del gol. In altre occasioni non avevamo rimarcato che il ragazzo oltre a non inserirsi nella manovra tende ad estraniarsi nell’attesa del momento propizio per la zampata. Se questa occasione tarda a presentarsi continua a vagare per il rettangolo di gioco senza mai sfruttare la sua vera posizione che è quella di ala. Occupando sovente lo spazio di Bianchi crea intralcio mentre sulle fasce restano sempre corridoi liberi se non riescono ad inserirsi Maldera o Di Brino. Vanzini al quale sono al fidati compiti di coordinatore non sempre riesce a giungere in tempo utile poi, se e sottoposto ad una marcatura stretta e a volte cattiva, come quella di Facoetti, non si può pretendere che trovi lo sprint pure per fiondare a rete. Stante la... latitanza di Musa restava Lorenzetti il quale è apparso ai più discontinuo e in qualche occasione svogliato, per non dire seccato. Alcuni lanci sono risultati illuminanti, ma si è trattato di fiammate che non sono state seguite da tentativi decisi per cercare veramente il gol. Fortunatamente l’estro di Berta è stato in alcune occasioni determinante, ma per lanciare un compagno doveva sempre attendere, con scambi corti, che un terzino si allargasse sulle ali per poterlo servire in modo conveniente. Un giocatore non può da solo determinare — se non in casi eccezionali — il risultato. Nulla da eccepire sulla retroguardia che da alcune domeniche resta con gli occhi bene aperti senza lasciare filtrare nei corridoi la punta "nemica”, Maldera e Di Brino ottimi in fase difensiva lasciano a desiderare quando debbono concludere, ma sono cose queste risapute sulle quali è proprio inutile soffermarci. Il loro dovere che era poi quello di bloccare i leoncelli proiettati in avanti lo hanno fatto nel modo migliore imitati da Paparelli che non ha certo dovuto sudare le sette proverbiali camicie per bloccare il centravanti tortonese. Un derby, in sostanza povero di cronaca. Il campionato si incaricherà di stabilire se i grigi hanno perduto o meno un punto al "F. Coppi”. Per i tortonesi la conquista del pareggio è stata accolta con molta gioia. Non pareva vero di essere riusciti a bloccare gli ‘’odiati” cugini sulla divisione della posta. L’allenatore Campagnoli era raggiante in quanto l’aver dato scacco matto al collega Marchioro non è cosa da tutti i giorni il tecnico proprio per evidenziare maggiormente la prestazione dei suoi ragazzi non ha lesinato gli elogi all’Alessandria. « Abbiamo disputato una ottima gara riuscendo ad imbrigliare le punte avversarie. I grigi non dimentichiamolo, dice, guidano la classifica. Ciò significa che posseggono un organico di tutto rispetto. L’andamento della contesa è stato favorevole e la conquista del punto giunge quanto mai propizia ». Marchioro che sembra avere un diavolo per capello tarda a presentarsi all’appuntamento con i giornalisti: si ha l'impressione che qualcosa non quadri. Il teorico però non si scompone « Nel primo tempo si poteva segnare comodamente, ma purtroppo le cose non sono andate per il loro giusto verso. Non dimentichiamo che il Derthona è stato grande come determinazione e volontà. E’ riuscito ad inaridire le fonti del gioco per cui nella ripresa non siamo più stati in grado di comandare la partita sotto l’aspetto offensivo. Se avessimo vinto il successo sarebbe stato più che legittimo, ma le cose sono andate diversa mente ». Un collega domanda se è soddisfatto della prova dei ragazzi e il mister replica deciso: « Certo, ad eccezione di alcuni di cui ovviamente non faccio il nome ». Per chè ha deciso la sostituzione di Musa con Manueli? ». « Il ragazzo non ’’girava” per cui ho pensato di sveltire la manovra usufruendo del tredicesimo ». Marchioro è piuttosto frettoloso, per non dire nervoso. Il risultato, considerato l’andamento della partita, non lo ha soddisfatto per nulla. Da questo derby si attendeva qualcosa di più, come del resto i tifosi che erano partiti in massa per non fare mancare l’incitamento ai beniamini. Non resta che mettere negli archivi la partita e spingere lo sguardo al domani. Il riaggancio del Parma impensierisce non poco in quanto si tratta di una squadra che non molla. Riassorbita prontamente la battuta d’arresto, gli emiliani sono nuovamente sulla cresta dell’onda decisi a rimanervi. L’Alessandria dal canto suo non ha affatto deciso di gettare la spugna. Prima della difficile trasferta di Udine (in programma il giorno di Pasqua) ha tre partite che non sono impossibili: Cossatese in casa. Vigevano in trasferta ed ancora il Padova al Moccagatta. Questa volta sono veramente indispensabili i sei punti se si intende vincere il duello, a distanza con il Parma. L’Alessandria come ha dimostrato con gli emiliani, possiede dinamismo e caparbietà nonché la classe per uscire dominatrice da questo duro campionato a condizione che le prestazioni non siano ad altalena come purtroppo accade da qualche tempo. Si deve proseguire sullo stesso ritmo del Parma che, pur senza esaltarsi, riesce a racimolare risultati su risultati senza perdere battute. Il compito di Marchioro si preannuncia nuovamente arduo in quanto alla conclusione non mancano che dodici giornate che saranno piuttosto calde. Saranno partite tiratissime nel corso delle quali non si dovrà restare alla finestra incominciando dalia prossima domenica con la Cossatese. Il tecnico si troverà, con molte probabilità, ad affrontare il problema di Vanzini che avendo collezionato nel derby una nuova ammonizione, rischia di restare appiedato almeno per un turno. Le soluzioni a cui potrà ricorrere il mister sono diverse: il ritorno in squadra di Manueli che ha il vantaggio della freschezza fisica e, se del caso, il ricupero di Cini per concedere almeno un turno di riposo a qualche atleta che risente dello stress psicologico a cui è sottoposta la squadra dall'inizio del campionato. Non si può gettare alle ortiche un campionato che alcuni mesi orsono pareva vinto con un certo quale anticipo; non si può rinunciare al primato in quanto [’organico resta tra i più validi se non il più valido del girone A della serie C. I tifosi come hanno dimostrato a Tortona sono Vicini alla squadra nella quale continuano a credere nonostante l’ultimo mezzo passo falso. I giocatori devono essere richiamati, se necessario spronati perchè non si affloscino come è accaduto nella seconda frazione di gioco al ’Fausto Coppi”. Alcuni ragazzi dovranno infine essere tenuti sotto costante controllo. Il campionato è apertissimo in quanto con i primi calori potrebbero verificarsi cedimenti pericolo si: è necessario insistere, ma con molta caparbietà. Per il prossimo turno mentre i grigi tornano al Moccagatta per vedersela con la Cossatese, che non è undici da sottovalutare, il Parma, sempre al Tardini, riceve una Cremonese che, pur senza ambizioni di classifica è sempre un complesso di tutto rispetto. Una giornata storta potrebbe pure giungere per gli emiliani i quali riescono sempre con il minor sforzo a raggiungere il traguardo prefissato. Indipendentemente da cosa accadrà a Parma, i grigi devono assolutamente vincere e, nel contempo convincere. Questo vogliono i tifosi che continuano a credere ciecamente nel successo finale. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Amaro derby per la capolista al Fausto Coppi I GRIGI COSTRETTI AL PARI DAL COMBATTIVO DERTHONA Zero a zero - Schierando tre punte, Campagnoli ha costretto gli uomini di Marchioro ad una gara più prudente del previsto - Due pregevoli azioni degli alessandrini nel primo tempo, poi nella ripresa il calo Amaro derby per la capolista al Fausto Coppi. I grigi costretti al pari dal combattivo Derthona Zero a zero - Schierando tre punte, Campagnoli ha costretto gli uomini di Marchioro ad una gara più prudente del previsto - Due pregevoli azioni degli alessandrini nel primo tempo, poi nella ripresa il calo (Dal nostro inviato speciale) Tortona, 25 marzo. Il Derthona, che ha strappato il pareggio contro l'Alessandria, può davvero - andarne fiero: il risultato (parzialmente positivo, ma tale da dar ossigeno alla traballante classifica) premia la squadra che si è battuta di più, che ha combattuto con rabbia fino alla fine e che ha saputo supplire con un'ammirevole volontà alla carenza d'esperienza. Prima d'analizzare infatti una partita nel complesso opaca, senza lampi ed episodi clamorosi, occorre tener presente che il Derthona — falcidiatissimo dalla campagna cessioni — ha affrontato i titolatissimi grigi con una formazione di giovani, alcuni dei quali provengono dalle categorie dilettanti. Con questi giocatori ammirevoli occorre elogiare anche l'allenatore Campagnoli che oggi ha azzeccato tutte le mosse tattiche, annullando completamente il gioco dell'Alessandria, piazzando Cippelli a guardia di Lorenzetti e soprattutto schierando la squadra con tre punte effettive, cosa che ha sorpreso i grigi e li ha costretti a una condotta più prudente del previsto. Berta, elemento dalla notevole dinamica e dotato di grande forza di propulsione, ha dovuto assumere una posizione arretrata con il risultato di non poter adeguatamente appoggiare i suoi attaccanti. L'Alessandria ha accusato abbastanza vistosamente questo stato di cose e alcuni dei suoi giocatori (lo stesso Marchioro lo ha ammesso, pur senza fare nomi) hanno prodotto un rendimento inferiore alle aspettative: i grigi si sono anche lamentati per il vento che soffiava impetuoso (il mago Herrera ha evidentemente fatto scuola) e per lo stato del terreno di gioco piuttosto irregolare. Anche se è innegabile che questi fatti possono favorire la squadra meno dotata tecnicamente, non è possibile far risalire al vento la responsabilità di una prestazione sottotono: nel primo tempo, infatti, l'Alessandria si è mossa con un certo brio, ha creato un paio di pregevoli occasioni da rete, mentre nella ripresa il suo calo è stato evidentissimo. E la forza del vento era rimasta la stessa. Il derby, a qualsiasi livello venga giocato, è sempre una partita in grado di sovvertire i valori in campo; i giocatori ne vengono condizionati e della cosa si avvantaggia chi riesce a non cadere preda del nervosismo. Forse, oggi è stato il Derthona che ha conservato maggior lucidità mentre l'Alessandria non è riuscita ad esprimersi come i suoi mezzi indubbiamente le consentono. Il Parma, ha battuto il Savona, quindi il primo posto in classifica è nuovamente in coabitazione. Un fatto che non può certo far piacere a Marchioro, che infatti appariva piuttosto seccato. Non ha torto, se si pensa che un'Alessandria al solito livello avrebbe oggi potuto conservare le distanze. Dello schieramento del Derthona abbiamo detto, mentre l'Alessandria teneva il campo con le due « punte » Bianchi e Musa, cui Vanzini si affiancava a tratti; troppo poco per poter far breccia in una difesa attenta e sufficientemente registrata, nella quale i due terzini Consolandi e Faccetti erano ammirevoli per continuità di rendimento e soprattutto in considerazione del fatto che erano scesi in campo in non perfette condizioni fisiche. Nel corso del primo tempo non si verificavano le premesse per il gol, anche perché il gioco, come era nelle intenzioni di Campagnoli, si svolgeva prevalentemente al centrocampo. Il pericolo maggiore per la difesa del Derthona veniva al 17, quando Gastaldi, nel tentativo di anticipare Bianchi, deviava verso la propria rete. Domenghini era comunque pronto a rimediare. Subito dopo, l'Alessandria riusciva a produrre le due azioni più pregevoli della partita. Al 31' Lorenzetti (che quando riusciva a liberarsi dalla guardia «stretta» di appelli risultava il più pericoloso e geniale fra i grigi) scambiava con Musa, che lanciava Bianchi a rete. Il centravanti, [strettissimo, controllava la palla a centrocampo per sorprendere Domenghini in uscita; gli riusciva alla perfezione, ma il tiro andava sul fondo dopo aver sfiorato il montante. Sembravano le premesse per il dominio dei grigi. Nella ripresa, invece, la squadra si afflosciava inspiegabilmente. In parte per merito del Derthona. che continuava a premere con rabbia, ma il pur valido gioco degli avversari non basta a spiegare il calo dei grigi. Nel momento in cui sarebbe stata necessaria un'impennata per risolvere la partita, l'Alessandria non era in grado di produrla, dando l'impressione di accettare anzi il pareggio come il massimo traguardo. Un pareggio che era nell'obiettivo del Derthona il quale dalla partita trae senza dubbio maggiori motivi di soddisfazioni. E li merita ampiamente per il coraggio e la determinazione che ha saputo mostrare in campo. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) Risultati: Belluno - Pro Vercelli 1-0 Cossatese - Trento 0-0 Padova - Venezia 0-1 Parma - Savona 1-0 Rovereto - Legnano 3-2 Solbiatese Seregno 0-0 Triestina - Verbania 1-0 Vigevano - Udinese 0 2 Cremonese - Piacenza 0-0 CLASSIFICA: Parma e Alessandria p. 36; Venezia e Udinese, 33; Savona, 32; Cremonese, 29; Seregno, Trento e Solbiatese, 27; Padova, 26; Legnano e Belluno, 25; Pro Vercelli e Cossatese, 24; Rovereto, Triestina e Derthona, 22; Piacenza, 21; Vigevano, 18; Verbania, 11 Marcatori: 13 punti: Musa (Alessandria); 11 reti: Prunecehi (Rovereto): 9 reti Inferrerà (Belluno); 8 reti: Rizzati e Sega (Parma), Scrato (Venezia) Il punto sul campionato Un gol di Sega, al 31', ha consentito al Parma di vincere contro il Savona : i locali, fin dalle prime battute, hanno messo in evidenza le proprie intenzioni stendendosi all'attacco con manovre veloci e precise. Il gol, al 52', di Della Crode ha dato il successo al Belluno contro la Pro Vercelli nonostante i locali fossero scesi in campo in formazione d'emergenza. Il match tra Cossatese e Trento è terminato a reti inviolate: gli ospiti hanno dimostrato di essere un complesso robusto con il centrocampo ben impostato. L'Udinese ha colto il risultato pieno sul campo del Vigevano, con il minimo sforzo: le reti, entrambe, hanno portato la firma di Blasig.