Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
15-04-1973 - Giornata: 29 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Padova AC 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 29. rig. Musa E.[A] 45. Gennari [Pa]

Alessandria US Pozzani Flavio, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Berta Massimo, Colombo Antonio, Salvadori Roberto, Musa Ezio [87. Mayer Bruno], Manueli Luigi, Bianchi Bruno, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
PADOVA AC: Galassi, Furlan, Marini, Monari, Grava, Coramini, Gennari, Musiello, Tombolato [76. Stefanelli], Bigon, Ciclitira. A disp.: Memo. All.: Gatti Mauro

Arbitro: Benedetti Vittorio (Roma)
Note
Espulso 88. Marin [P]. Inizio gara ore 15.30.

Commento
UN PADOVA CORIACEO ANNOIA LEULTIME SPERANZE DEI GRIGI L’esiguo filo al quale erano legate le speranze dell’Alessandria nel campionato 1972-’73 si è spezzato: pareggiando al « Moccagatta » i grigi hanno dato l’addio al sogno di promozione. I giocatori, reduci da una settimana piuttosto burrascosa (paventato licenziamento di Marchioro e riconferma del tecnico) hanno disputato la partita contro il Padova con molto ardore, ma ancora una volta non hanno trovato la spintarella della dea bendata. La partita è finita sull’uno a uno e gli sportivi hanno chiuso il libro. Quello che doveva essere il campionato del rilancio si sta concludendo come gli ultimi due. L’Alessandria è stata raggiunta a quota 38 dall’Udinese e dal Venezia per cui, anche il secondo posto, è in pericolo. In cima a tutti svetta il Parma, facile vincitore di quel Belluno che nulla ha potuto fare contro la capolista. Gli emiliani con quattro punti di vantaggio affrontano le restanti nove partite con una certa qual Sicurezza, considerato che sulla carta hanno una sola trasferta difficile, quella con il Venezia. Quali le cause che hanno determinato il crollo dei grigi, dominatori in contrastati d ella prima parte del campionato? La diagnosi è piuttosto difficile in quanto non si possono addossare tutte le colpe né sull’allenatore, né sui giocatori. Il grande handicap è da ricercarsi nella mancanza di una punta vera, dell’uomo gol. Doveva essere Mammì, ma dopo la rinuncia dell'ex catanzarese si è ripiegati su Bianchi ed infine su Cini. Il primo dopo un inizio promettente è andata gradatamente calando alla distanza ed oggi le sue prestazioni lasciano al quanto a desiderare nonostante non difetti le volontà. Con un vero uomo gol le cose sarebbero forse andate in modo diverso, ma del senno di poi, son piene le fosse. Se la mancanza dello stoccatore ha finito per incidere sul complesso occorre precisare che non è questo il solo punto debole della squadra. Prendete ad esempio la difesa che ha incassato 21 reti: indubbiamente troppe per una squadra che aveva come obiettivo la serie B. Gli incidenti che hanno privato il mister di Colombo, Mayer, Maldera hanno inciso, indubbiamente, m a esisteva già in partenza un -errore di impostazione. Durante il lungo cammino ci si è accorti ad esempio bhe Berta e Salvadori non avevano un sostituto, tanto che .Massimo non ha ancora usufruito di un turno di riposo mentre Roberto ha dichiarato forfait solo quando era nell’impossibilità assoluta di scendere in campo. Abbiamo accennato ad alcune carenze di uomini che, la form a iniziale del complesso, era riuscita a mascherare. Con il trascorrere delle settimane quando il logorio psicofisico 'Si è fatto sentire l'Alessandria ha incominciato ad accusare il colpo. Marchioro è corso ai ripari cercando di inserire prima Manueli poi Cini, ma mentre il primo rispose alle aspettative, il centravanti non riusciva ad in ferirsi nel gioco con le conseguenze ben note agli sportivi. Il vantaggio sul Parma è andato man mano assottigliandosi e vani sono sta ti i tentativi per rilanciare nuovamente la squadra. Il successo sul Parma, diretto avversario diede la sensazione che il periodo critico fosse stato superato, m a In realtà si trattò del classico canto del cigno. Gli atleti dopo avere reagito positivamente alla sollecitazione del tecnico e degli Sportivi sono letteralmente crollati. Il declino dei grigi è iniziato al « Fausto Coppi » in occasione del derby con il Derthona. Il pareggio interno con il Padova ha confermato quanto già si sapeva. L’Alessandria non riesce ad esprimersi sui livelli iniziali nonostante l’impegno dei suoi ragazzi. Dopo quanto accaduto in settimana i giocatori erano quanto mai desiderosi di dimostrare le loro capacità, lo spirito di rivincita che li animava. Lo avevano dichiarato al presi, dente ing. Sacco, certi di tenere fede alla parola data. Nessuno dubitava che Bianchi e compagni si sarebbero fatti in quattro pur di emergere dalla mischia. A d ire il vero la grinta non ha difettato, è invece mancata la tenuta. N on si può spiegare altrimenti il calo di alcuni uomini e, tra di questi citiamo M anueli, che per la giovane età non dovrebbe risentire della fatica. Il Padova imitando le altre squadre che lo avevano preceduto, dopo avere subito la rete, ha pareggiato sfruttando un malinteso della retroguardia poi, con ordine ha difeso il punto conquistato. Alla vigilia della più impegnativa trasferta di questo scorcio di campionato, Marchioro si trova con una squadra la quale non riesce a concentrarsi. La volontà non sempre basta a mascherare le pecche che divengono sempre più numerose ed evidenti. Marchioro ha parlato di ’’malasorte”: è certo Che con un pizzico di fortuna le cose potevano pure andare in modo diverso, ma poi cosa sarebbe accaduto di nuovo? Questo è l ’interrogativo che molti sportivi si sono posti. Il Parma pur sfruttando gli stessi uomini riesce ad esprimere un volume di gioco notevole tanto che pur non possedendo un attacco bomba trova sempre il gol Che gli consente di proseguire indisturbato la propria marcia. Altrettanto non può fare l'Alessandria che denuncia un calo psicofisico notevolissimo. Marchioro dopo la buriana che si era scatenata sulla sua persona ha cercato di varare l’undici migliore. L’unico vero dubbio verteva su Vanzini: Franco h a bisogno di riposo essendo uno di quelli che ha dato il maggiore contributo. La presenza dell’ala è stata in certa fino all’ultimo tanto che il mister aveva deciso di ricorrere ad un giovanissimo, Snidaro, per cercare di d are maggiore penetrazione alle punte. Sin d alla Scorsa settimana aveva optato per Colombo, un uomo la cui assenza si è fatta sentire più del previsto e proprio nel momento cruciale. Con l’esperienza dello stopper la retroguardia può giocare con maggiore scioltezza in quanto sa di potere disporre di un collega di esperienza in grado di sopperire con il mestiere ad eventuali errori. Il ritorno di Colombo è stato positivo nonostante l’atleta abbia denunciato la mancanza di fondo. Dopo mesi di assenza dai campi di gioco la tenuta non la si può certo inventare. Il capitano, in particolare nel primo tempo, non si è limitato a contrastare l'avversarlo, ma ha impostato numerose azioni fluidificando al massimo proprio come è nelle intenzioni di Marchioro. Nella ripresa pur essendo calato di tono ha continuato ad essere l’uomo fulcro del reparto difensivo. Incertezze hanno invece denunciato Di Brino e Papa. Pozzani, dopo la gara capolavoro di Vigevano, ha ripetuto errori divenuti proverbiali. Nella zona centrale del campo si sono rivisti Berta, Salvadori e Lorenzetti animati da buone intenzioni, ma non in possesso della marcia in più che in passato consentiva di dettare legge a qualunque avversario. Si manovra troppo per linee laterali invece di Rond are in profondità consentendo all’opposta difesa di stringere gli spazi, di controllare con una certa qual tranquillità. Il Padova con pochi passaggi giungeva a rete-, l'Alessandria doveva invece arrancare faticosamente prima di giungere nell’area di Galassi. Come sempre si è difettato nelle conclusioni: mai una volta che l’uomo si trovasse nella condizione ideale per Rondare a rete. Si è visto il pallone attraversare tutta la luce della porta senza che un alessandrino intervenisse; oppure un biancoscudato trotterellare per decine di metri senza trovare ostruzione. I grigi pur avendo dominato non sono stati in grado di raccogliere ciò che seminavano. Il pareggio h a forse definitivamente affossato le residue speranze di salire in serie B. Re’sta l’ultima... dea rappresentata nel nostro caso dall’Udinese. I friulani da alcune domeniche stanno facendo cose egregie, vincono in casa e fuori. Domenica al Moretti farà certamente caldo se i ragazzi di Marchioro manterranno l’impegno di disputare una « grossa partita ». Il periodo d’elle illusioni sta per finire visto che il Parma non concede nulla. Nello spogliatoio alessandrino dopo l’imprevista conclusione della gara abbiamo notato molta insoddisfazione. E’ sempre amaro prendere atto della realtà quando questa non ha corrisposto le aspettative. Il presidente Sacco si è limitato a salutare i giornalisti con un cenno del capo mentre gli altri dirigenti si sono allontanati frettolosamente. Non è rimasto che mister Marchioro il quale ha esordito ricordando che era « inutile recriminare » ma che * le sei o sette occasioni da rete potevano avere migliore fortuna ». Quando gli è stato chiesto se l'Alessandria aveva qualcosa da recriminare ha aggiunto: ne cercando di riscattarci. Non possiamo certo arrenderci anche se il cammino verso la promozione è sempre più in salita. Andiamo a Udine con la convinzione disputare una partita orgogliosa. L’avversario è di quelli che giocano e lasciano giocare». Il destino dell’Alassandria sembra essersi compiuto. Dopo sette anni di serie C non si è ancora riusciti a trovare il bandolo della matassa per riportare i grigi nella serie cadetta. Ad ogni inizio di stagione si riparte con il proposito di fare grandi cose poi lungo il tragitto, inevitabilmente, si smarrisce la strada. Due anni orsono la responsabilità fu addossata a Manente, lo scorso anno a David ed ora a Marchioro. E’ possibile che tre tecnici non siano sta ti in grado di v arare una form azione idonea in grado di reggere con l’arrivo dei primi caldi primaverili? La domanda merita una risposta. Non sarebbe allora il caso di concedere fiducia ad un tecnico affinchè possa svolgere con tranquillità il lavoro suggerendo le modifiche indispensabili per fare veramente dell’Alessandria una grande squadra? La risposta spetta a Sacco che nonostante i non indifferenti sforzi finanziari non riesce ad imboccare la strada giusta. Sette anni in serie C sono indubbiamente molti, per non dire troppi considerato che il pubblico alessandrino merita qualcosa di più. La passione non difetta: basta dare uno sguardo al numero degli spettatori che hanno varcato durante il campionato i cancelli del Moccagatta. Il vecchio orso riesce sempre a suscitare l ’interesse dei fans, senza soddisfarli. E’ quanto sta accadendo in questo campionato durante il quale tante illusioni parevano concretizzarsi. Ritornando alla realtà odierna non rimane che seguire la squadra in queste ultime partite con la speranza che sappia ritrovare lo sprint che ne aveva contraddistinto il cammino sino a dicembre. E’una speranza, ma nel calcio come nella vita si crede a volte nell’impossibile. E’ indubbio che una Sconfitta a Udine farebbe crollare definitivamente non solo il miraggio della serie B, ma la stessa società in un clima arroventato. Le polemiche delle ultime settimane, provvisoriamente accantonate, si stenderebbero non sappiamo con i quali risultati. Lo scoramento è generale ed investe non Solo 'gli Sportivi, ma la stessa dirigenza che stava preparando le basi per quella che doveva essere l’undici da schierare nella serie cadetta. Gli errori compiuti negli ultimi tre anni dovrebbero avere aperto gli occhi: partendo da questa esperienza amara l’Alessandria dovrebbe gettare le basi per form are u n a squadra che sappia veramente tradurre in realtà i sogni che d a sette anni accompagnano le vicende dei grigi. E ’ proprio impossibile? Non crediamo: basta la buona volontà e maggiore calore attorno alla squadra per farsi che il miracolo si avveri. Nell'attesa non resta che attendere il risultato di Udine per sapere se la fiammella resterà ancora accesa o se invece si è definitivamente spenta (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI SONO ANCHE SFORTUNATI Pareggio (1-1) al Moccagatta con il Padova - Gli alessandrini sfiorano più volte il gol In vantaggio al 29' (Musa su rigore) si fanno raggiungere al 46' per una svista della difesa Anche la sfortuna si accanisce contro i grigi che vedono affievolirsi di domenica in domenica le speranze di promozione. Costretta al pareggio (1 a 1) dal Padova, l'Alessandria è ora a quattro punti dalla capolista Parma in piena fuga e si vede raggiungere a nove giornate dal termine del torneo da Udinese e Venezia. Una situazione a dir poco difficilissima che nessuno sino a un mese fa avrebbe potuto prevedere. Sembra quasi che il destino non voglia concedere al grigi la tanto sospirata serie B. L'Alessandria non ha certamente giocato oggi una delle sue migliori partite - sembrano tanto lontani i giorni del 3 a 1 a Padova - ma avrebbe meritato dì vincere per l'Impegno profuso e per le occasioni create. La barriera disposta dalla difesa veneta, lo stato di grazia del portiere Galassi e la cattiva sorte hanno invece portato alla divisione dei punti, con lo zampino dell'arbitro romano Benedetti. Alcuni interventi del direttore di gara sono stati infatti determinanti agli effetti del risultato. Egli ha sì concesso un rigore ai grigi, ma ha anche permesso al Padova di segnare il gol del pareggio al termine del primo tempo quando erano abbondantemente passati i 46 minuti di gioco, senza che il recupero fosse giustificato. Dopo la «tempesta» del giorni scorsi, terminata con la conferma dell'allenatore Marchioro grazie alla solidarietà dimostrata dai giocatori, tutto sembrava volgere a favore dell'Alessandria cui una buona sferzata poteva dare le energie necessarie per continuare la lotta. I tifosi si sono allineati su una condotta di protesta passiva (pochissimi spettatori al Moccagatta e quasi nessuna bandiera o striscione) e sarebbe bastato un bel successo per il rilancio. Invece è venuta la nuova battuta d'arresto che probabilmente butterà altra benzina sul fuoco. Marchioro, non potendo disporre di Maldera ha preparato il ritorno di Colombo come stopper, spostando Paparellì nel ruolo di libero e confermando Di Brino terzino destro. In attacco risolto il problema di Vanzinl il trainer alessandrino ha potuto schierare l'attacco «tipo». Con queste premesse il Padova lui preso le contromisure, mandando in campo una formazione impostata sulla prudenza con sole due punte. Tombolato e Ciclìtira. I grigi hanno subito scoperto le proprie intenzioni, giocando in velocità sia sulle fasce laterali che a centrocampo. Dopo due minuti Manueli è stato in condizioni di tirare da posizione favorevole su un cross di Lorenzetti, ma Galassi è stato bravo a parare quasi a fil di traversa. Al 5' un'altra clamorosa occasione per gli alessandrini: ancora Lorenzetti su punizione, deviazione di Musa, ma a portiere fuori causa è stato Grava a respingere sulla linea. Le azioni si sono susseguite praticamente tutte nell'area padovana. Prima al l5' Coramini ha anticipato di testa Bianchi, poi Galassi ha parato un colpo di testa di Musa. Al 17' ennesima punizione di Lorenzettl con invito per Musa ed è ancora il portiere padovano ad intervenire. Nove minuti dopo Colombo avanzato si trova da solo sulla destra, colpisce al volo e manda fuori di poco. Al 29' il gol dell'Alessandria. Vanzini entra in corsa pallone al piede nell'area dei biancorossl e Furlan non trova di meglio che spingerlo a tergo, mandandolo a ruzzolare a terra. Musa incaricato del «penalty» non sbaglia il colpo: 1 a 0. La partita sembra aver preso una buona piega per i grigi dai quali si attende il raddoppio. E' invece il Padova a raggiungere il pareggio. Al 45' c'è un corner per i veneti. Si attende il fischio dell'arbitro per la chiusura del tempo ma il signor Benedetti fa proseguire il gioco. Respinta dell'Alessandria, batti e ribatti quasi al limite dell'area poi Ciclitira spara in mezzo al gruppo ed il pallone dopo aver carambolato tra stinchi e gambe, finisce sui piedi di Gennari che spinge avanti senza neppure troppa convinzione. La sfera però sbuca a fianco di Pozzanl e si infila nella rete. Un'autentica beffa che lascia tutti ammutoliti, Padova compreso che attende qualche attimo prima di rendersi conto di aver pareggiato. Nella ripresa gli alessandrini provano di tutto per riportarsi in vantaggio. Tiri di Musa, Lorenzetti, Manueli, Berta, Vanzini vengono miracolosamente respinti. A cinque minuti dal termine Lorenzetti fa ancora partire un tiro, Galassi para fortunosamente con il ventre e la palla rimbalza ad un passo da Vanzini che però è girato e non può tirare, così Furlan rinvia lungo. Il nervosismo intanto si è impossessato dei giocatori anche per alcune sviste dell'arbitro Benedetti e Marin ne approfitta per intervenire duro su Musa mandandolo fuori campo dolorante. L'arbitro espelle il terzino, ma i due minuti restanti non bastano all'Alessandria per tradurre in gol la propria superiorità numerica. Ora per i grigi non c'è altro da fare che lottare con tutte le forze, sperando in passi falsi del Parma. Domenica è in programma la trasferta di Udine: Marchioro ha promesso che l'Alessandria giocherà per vincere. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) RISULTATI: Cremonese – Vigevano 0-1 Legnano – Piacenza 1-3 Parma – Belluno 3-0 Pro Vercelli – Cossatese 3-1 Savona – Derthona 0-1 Trento – Udinese 0-2 Triestina – Rovereto 0-0 Venezia – Seregno 1-0 Verbania – Solbiatese 0-0 CLASSIFICA: Parma p. 42, Alessandria, Udinese, Venezia 38, Savona 32, Cremonese 30, Seregno, Padova, Solbiatese 29, Legnano, Pro Vercelli, Trento 28, Piacenza, Triestina, Cossatese 26, Belluno, Derthona 25, Rovereto, Vigevano 24, Verbania 15. MARCATORI: 14 reti: Musa (Alessandria), 11: Prunecchi (Rovereto), 10: Inferrera (Belluno), Rizzati (Parma), Sega (Parma), 8: Schillirò (Vigevano), 7: Fumagalli (Solbiatese), Blasig (Udinese), Serato (Venezia). Il punto sul campionato Giornata forse decisiva per lo sprint finale: il Parma batte senza fatica il Belluno mentre i Grigi si lasciano imporre il pareggio dal Padova al Moccagatta. Intanto sia l'Udinese (2-0 a Trento) sia il Venezia (di misura sul Seregno) vincono e raggiungono i grigi al secondo posto. Il vantaggio dei parmigiani, però, è salito a quattro punti. Il Savona riesce a perdere nettamente al Bacigalupo contro un Derthona scatenato che ora comincia ad intravvedere la salvezza. La Pro Vercelli batte nel derby provinciale la Cossatese superando i rivali solo nel finale mentre Verbania e Cossatese si sono esibite in una classica partita “niente gioco, niente gol” finita, non a caso 0-0. Il prossimo turno, probabilmente escluderà una tra Udinese ed Alessandria dalla lotta promozione per via dello scontro diretto.