Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1974/1975
Serie B
04-05-1975 - Giornata: 31 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Genoa CFC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 24. Baisi S.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Vanara Elio, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Baisi Sergio Pietro [61. Unere Giuseppe], Volpato Angelo, Mazzia Bruno, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Snidaro Gian Carlo All.: Giorcelli Anselmo

Formazione avversaria
GENOA CFC: Lonardi, Bittolo, Rossetti, Favaro, Rosato, Mendoza, Rizzo, Chiappara, Di Giovanni, Bergamaschi [60. Marchini], Perotti. A disp.: Girardi, Della Bianchina. All.: Simoni Samuele

Arbitro: Lenardon Fiorenzo (Siena)
Note
Spettatori: 7.000 circa di cui 5.481 paganti e 541 abbonati per un incasso di 16.419.900 lire Inizio gara ore 15.30

Commento
VENI VIDI VICI DI BAISI: PER IL GENOA SCENDE LA NOTTE L'Alessandria, priva di Manueli, costringe alla resa il grifone nel derby più sofferto della stagione. Del rientrante Piero il gol partita. La troppa precipitazione impedisce a Mazzia, Reja e Unere di raddoppiare. Rendez-vous dell’Alessandria alla trentunesima giornata del cam pionato nazionale di calcio serie B con Taranto, Parma, Sambenedettese e Novara. A quota ventotto si respira decisamente meglio nonostante alla conclusione manchino sette giornate, diciamo pure sette difficili tappe. L’undici mandrogno piegando per una rete a zero il Genoa ha coronato un inseguimento condotto secondo le regole, sfruttando al massimo gli errori dell'avversario. Il bilancio della gestione Giorcelli ha superato le più rosee aspettative: sette punti in cinque partite, sei reti m esse a segno, solo due subite. Media inglese di prim’ordine trovandosi la compagine mandrognaa — 1 e quoziente reti di — 2 a conferma che capitan Barbiero e compagni non sono affatto in disarmo. Prevedere la conclusione della bagarre 6 praticamente impossibile, una cosa é tuttavia certa: il colpo di timone da noi più volte sollecitato sta dando frutti insperati. Giorcelli accettando di guidare i grigi verso la salvezza ha compiuto un atto di coraggio, ma il merito maggiore del tecnico c di essere riuscito a responsabilizzare i giocatori, a creare un’atmosfera nuova, a rilanciare le quotazioni di giocatori che, secondo alcuni, ben poco avrebbero dato in futuro. I salti di gioia del tecnico al termine della gara con il Genoa orfano ampiamente giustificati. Con il ’’grifone” ha vinto' il collettivo, il gioco di squadra, non un singolo giocatore. Amalgamando gli undici atleti l’Alessandria ha ritrovato la grinta per battersi tenendo testa agli avversari anche ai più quotati come in passato era accaduto con il Novara, il Brescia e il Verona. La situazione di classifica nonostante i due punti conquistati non è apparentemente mutata: la Reggiana insegue a due punti, il Brindisi c l’Arezzo sono a tre lunghezze. Nel gioco retrocessione sono da domenica impegolate altre quattro formazioni che sino a ieri parevano al riparo da possibili pericoli: Novara, Parma, Taranto e Sambenedettese. Il crollo più clamoroso è indubbiamente quello dei ’’cugini”, mattatori nel girone di andata. I ragazzi di Seghedoni in serie negativa da diverse domeniche, sono caduti a Bergamo perdendo il residuo margine di vantaggio. Si è ripetuto quanto accadde all’Alessandria nel girone di ritorno. Il Novara in preda ad una crisi che potremmo definire violenta deve rimboccarsi seriamente le maniche. Analogo il discorso per il Parma brillante protagonista dello scorso campionato di serie B Gli emiliani, come i novaresi hanno vissuto sugli altari crollando pesantemente nel momento più delicato della tenzone Analogo il discorso coinvolgente sia la Sambenedettese che il Taranto. QUOTA 34 L’Alessandria rosicchiando punto su punto ha coinvolto nella mischia le formazioni citate allargando la bagarre finale che si preannuncia veramente al calor caldo. La quota salvezza inizialmente fissata sui 33-34 punti va rivista: diciamo che per essere veramente tranquilli occorre raggiungere i 34- 35 punti fidando, in extremis sul quoziente reti. In altre parole, ai ragazzi di Giorcelli mancano sei-sette punti da conquistare nelle restanti sette giornate. Il tabellino riserva a capitan Barbiero e soci quattro trasferte (Brindisi, Reggiana, Foggia e Palermo) e tre casalinghe (Avellino, Pescara e Sambenedettese): La previsione di incasellare due punti lontano da casa c cinque al Moccagatta è realizzabile in considerazione del costante impegno fornito dai ragazzi in maglia grigia. Prima di affrontare il discorso sulla prossima trasferta - calda di Brindisi rivediamo il derby con il Genoa che ha fruttato agli alessandrini ben tre punti su quattro in palio. Indisponibile Maldera (squalificato) e Manueli (infortunato) l’allenatore ha puntato le maggiori chances sul rientrante Baisi per dare maggiore penetrabilità alle azioni offensive. Schierato con la maglia numero sette, ma in pratica centravanti, Piero ha confermato sin dalle prime battute di essere intenzionato a fare sul serio, a cercare insomma la via del gol indispensabile alla compagine per proseguire verso la salvezza. L’esperto Rosato chiamato a svolgere un gioco di movimento per tenere il passo di Baisi si è subito accorto dei progressi del'alessandrino smanioso di ricuperare il terreno perduto, li centravanti ha compiuto il capolavoro al 25’, al momento del gol - partita. Imbeccato da un pallonetto di Volpato lo ha controllato con il petto e, pur scivolando sull’erba ne ha mantenuto il controllo indi, con un rapido dietro front ha scoccato il tiro dal basso verso l’alto sorprendendo nettamente l’esperto Lonardi. Una botta improvvisa, una vera mazzata per i rosso-blu scesi in campo con l’evidente obiettivo di tornarsene a casa con un punto per migliorare la posizione di centro classifica. Baisi dopo soli due... mezzi incontri ha all’attivo una rete e il morale a mille. Un ricupero alla grande e nel momento più delicato della stagione. L’essere riuscito a reinserire il giocatore nel clima della tenzone è senz’altro motivo di soddisfazione per il tecnico alle prese con un organico ristretto. Domenica erano disponibili esattamente quattordici giocatori: il quindicesimo, Franceschelii accusava infatti un dolore inguinale tanto che l’improvviso riacutizzarsi della pubalgia che infastidisce da tempo Dalle Vedove ha creato più di un motivo di apprensione. Il ’’fattaccio” è accaduto nel quarto d’ora che precede l’inizio della contesa. Dalle Vedove eseguendo i soliti esercizi per scaldare i muscoli ha accusato alcune fitte. « La notizia di un probabile forfait all’ultimo momento ha portato un po’ di scompiglio. Conoscendo Danny lo invitavo a ’’scaldarsi” convinto che avrebbe superato il momento critico. La nostra ’’torre” è un purosangue — prosegue Giorcelli — ed ha risposto nel modo migliore impegnandosi a fondo senza accusare l'handicap del malanno ». Il mister oltre a giocare la carta Baisi, appena conosciuta la formazione genoana ha attuato la seconda mossa, l’innesto di Vanara invece che di Unere in predicato a fare coppia con Di Brino. « Perotti è un centrocampista anche se indossa la maglia numero undici. Vanara è l’uomo idoneo alla bisogna; evito sempre di collocare giocatori in posizioni poco congeniali alle caratteristiche tecniche. Unere serve nella ripresa per dare il cambio a Baisi: conoscendo il ragazzo sono sicuro che due o tre tiri pericolosi riesce a scoccarli ». Sul campo tutto è andato secondo copione rosso-blu attestati a metà campo con il solo Di Giovanni a fungere da punta vera. Bergamaschi a fare da regista in fase propulsiva e Rizzo in posizione arretrata pronto a scattare "lungo”. L’intendimento dei liguri è di addormentare la contesa, di arrivare al novantesimo con il risultato in bianco. Il punto serve ai rosso-blu, meno agli alessandrini costretti a battersi per tenere sempre accesa la fiammella della speranza. La compagine si dimostra subito viva e vegeta comandando il gioco a centrocampo nonostante Reja e Dalle Vedove denuncino carenze di ordine fisico più che psicologico. I locali facendo blocco a centrocampo scattano sovente in avanti cercando la testa o il piede di Baisi e Dalle Vedove. Gli alessandrini rispondono per le rime all’avversario evidenziando la determinazione tesa al raggiungimento dei due punti. I fraseggi seppur troppo elaborati mettono in difficoltà la retroguardia ospite mentre l’esperto Rosato e il giovane Favaro, all’esordio in serie B, tentano di mettere pezze. Il clichè della contesa si delinea con il trascorrere dei minuti: l’Alessandria all’assalto per svellere la barriera difensiva e i genoani in agguato pronti a colpire, possibilmente in contropiede. Volpato tornato sui livelli dell’inizio campionato impone la regia sgambando per il campo. I compagni lo cercano con continuità e il numero otto incolla il pallone al piede e riparte per cercare il suggerimento vincente. V0LPAT0 Il bergamasco ’’tiene” per la intera gara ribadendo l’intendimento di emergere, di smentire coloro i quali predicavano un calo irreversibile. Il regista firma alcuni ottimi passaggi senza trascurare di tenere d’occhio il settore arretrato. Alle spalle fila tutto liscio anche perchè Barbiero gioca veramente alla grande senza fallire un solo intervento. Il ’’libero” è pronto a chiudere ogni varco, ad intervenire sulle palle aeree di prima e. se l’occasione si presenta, di avanzare di una ventina di metri per consentire ai colleghi di piazzarsi e ripartire. Ricordate Volpato e Barbiero posti in quarantena? I ’’senatori” domenica su domenica contribuiscono a creare le premesse per risollevare i grigi dal baratro apertosi nelle otto gare che portarono all’allontanamento di Sergio Castelletti. Furono quelle partite a compromettere gravemente la posizione dei grigi: su sedici punti gli alessandrini ne racimolarono — a fatica — tre. Accanto al capitano e al regista il sempre presente, nei momenti difficili, Antonio Colombo. Lo stopper ama la bagarre perchè lo esalta, rifugge dai preziosismi e punta al sodo. Di Giovanni è la prima punta rosso-blu e Antonio si incarica di annullarlo. L’alessandrino opera sull’anticipo e il genoano fatica a beccare la palla. Barbiero e Colombo sono i grandi mattatori dell’area grigia. I difensori appostati sulla trequarti non mollano. Vanara si conferma un martello nei contrasti e Di Brino l’inesauribile franco bollatore anche se in qualche occasione concede troppa confidenza all’avversario. Alle spalle fa buona guardia Pozzani pronto a sfoderare l’intervento decisivo per evitare guai. Al disopra dei protagonisti, dalla cintola in su per dirla con Dante, si eleva Arrigo Dolso, il centrocampista a volte criticato aspramente a volte esaltato come lo ”rey” della palla. L’alessandrino sul terreno viscido delizia il pubblico con finte e contro finte, con improvvisi ancheggiamoci che mandano letteralmente in barca, il diretto avversario. Giocasse sempre così sarebbe da.... nazionale. Il ragazzo inizia in sordina poi, scaldatosi, apre il dialogo deliziando il pubblico. Bittota per frenarlo compie delle scivolate sul terreno erboso da grande cascatore ma Arrigo lo ’’salta” spregiudicatamente e se ne va verso la rete rosso-blu. Attende l’avversario lo supera in slalom, ne fa secco un secondo e un terzo poi cerea il compagno al centro dell’area. Lo spettacolo si protrae per novanta minuti e gli applausi si sprecano. Opera solo con il sinistro, ma nelle gambe pare avere il fuoco di Sant’Antonio visto che riesce a nascondere al... destro ciò che fa il sinistro. DOLSO Il ragazzo insiste e nella ripresa compie un piccolo capolavoro che lascia incredulo lo stesso Reja. Ricupera la palla sulla linea laterale, scende lungo quella di fondo calamitando la sfera. La posizione è impossibile e ne può scaturire solo un tentativo di eros al centro dell’area di rigore. Accade Fincredibile: Arrigo finta, poi di tacco tocca lateralmente a Reja che potrebbe infilare la porta sguarnita, ma il centrocampista tutto si attendeva meno il pallone e l’azione sfuma. Un Dolso dieci con lode come da tempo gli sportivi attendevano. C’è da augurarsi che insista: a Brindisi un tal ’’mostro” sarebbe di notevole aiuto per strappare un pareggio forse decisivo ai fini della permanenza nella serie cadetta. 11 ’’professor” Mazzia trotterellando per il campo ha dato il consueto contributo tenendo ben salde le redini nei momenti di maggiore pressione dei liguri. Ha messo a segno una rete discutibilmente annullata da Lenardon, nella ripresa ha fallito di un soffio altre due conclusioni perchè affaticato e spintonato senza troppi complimenti. Sul colpo di testa di Dalle Vedove sarebbe andato a segno, ma una irregolarità sin troppo evidente lo ha privato della soddisfazione della rete. Reja e Dalle Vedove, come scritto in apertura hanno corso molto, ma il costrutto è appena sufficiente. Il primo reduce dai solito malanno dovrebbe giocare a ripetizione per trovare la forma migliore: difficile entrare in condizione restando in tribuna due domeniche si e una no. Molte le attenuanti per Dalle Vedove, ma il ragazzo stringe i denti, resiste all’avversario e alle critiche del pubblico che lo vorrebbe all’apice della forma come in passato. Ha disputato un primo tempo sottotono e la ripresa discretamente. Infierire, conoscendo le attenuanti valide, sarebbe ingiusto perchè ogni domenica ’’Danny” si affida veramente al cuore per contribuire a tenere a galla la compagine. La rassegna si esaurisce con Beppe Unere, il ’’tredicesimo” sempre paziente, sempre in attesa di disputare novanta minuti. Nella mezz'ora in cui è rimasto in campo si è riconfermato la punta più insidiosa dei grigi. « Meritava il gol », ha commentato Maldera costretto per volontà del giudice in tribuna. Effettivamente il sinistro di Unere è una spina costante nel fianco della retroguardia avversaria: due bordate decise e Lonardi ha risposto alla grande. I complimenti finali di Giorcelli lo ripagano del costante impegno dimostrato ogni qualvolta è stato chiamato a rilevare un compagno. Restare in forma giocando a spizzichi è arduo e la maggioranza ci rimette le piume. LA SALVEZZA Un’Alessandria viva e vegeta a sette giornate dalla conclusione dell’affascinante torneo di serie B. « Il cammino da percorrere è duro. Il calendario riserva incontri proibitivi. Sarà una battaglia sino all’ultima giornata. L’importante è che la squadra — aggiunge Giorcelli — lotti e abbia fiducia nei propri i mezzi. Domenica andiamo a Brindisi, un campo minato. Sapremo finalmente se i pugliesi sono veramente superlativi o meno. L’obiettivo dichiarato è il pareggio. La vittoria con i rosso-blu è un bel brodino.... Alla vigilia avremmo fatto carte false per mettere sotto il Genoa: il responso del campo è stato favorevole tanto che l'uno a zero sta persino stretto. Hanno vinto le altre? Proseguiamo la nostra strada con determinazione. Un primo dato positivo deriva dall’avvenuto ricongiungimento con compagini sino a ieri tranquille. Il gioco si è allargato e le sorprese non mancheranno negli ultimi turni. Domenica ad esempio le dirette antagoniste hanno confronti tutt’altro che facili poi non è detto che le ciambelle riescano sempre col buco. Proseguendo con la tabella di un punto a partita la salvezza è senz’altro a portata di mano. Il futuro è ricco di incognite non solo per l’Alessandria: le altre squadre hanno in nostri stessi problemi ». Superato indenne il ciclo delle due casalinghe (tre punti) l’orso grigio si accinge ad entrare nella tana dei brindisini con il morale a mille. La squadra ancor più di Giorcelli è decisa a difendere l’imbattibilità in atto da cinque domeniche. Forza grigi e tanti auguri per domenica... (Il Piccolo - Il Gattopardo) ALESSANDRIA SALE: UN GOL DI BAISI AL GENOA Prezioso successo dei grigi, con meriti più netti del punteggio Con fatica, soffrendo fino al novantesimo minuto di una partita che sembrava non finire mai, i grigi di Giorcelli, arrivati al quinto risultato utile consecutivo della loro marcia verso la salvezza, hanno ottenuto a spese del Genoa la vittoria forse decisiva per il loro avvenire. Dopo aver infilato, grazie ad una prodezza personale dell'ormai recuperato Sergio Baisi, la rete difesa dall'anziano Lonardi, l'Alessandria ha buttato al vento almeno quattro palle-gol e si è vista annullare il raddoppio di Mazzia per un presunto fuorigioco di posizione di Baisi, che in verità molti non avevano notato. Ciò spiega perché i piemontesi abbiano dovuto soffrire fino al novantesimo per portare in salvo il preziosissimo risultato, tanto più che i rossoblu liguri, superando con un impegno più che corretto le difficoltà di inquadratura conseguenti alle squalifiche di Mosli, Arcoleo e Pruzzo, non si sono certo inchinati alle superiori esigenze di classifica degli avversari, ma hanno fatto tutto il possibile fino all'ultimo istante, per rovinare i quadri alla squadra di Giorcelli. Un clima ben diverso dalla sconcertante ninna nanna di domenica scorsa con il Verona, tale da dare ai grigi giusta soddisfazione per il passo avanti compiuto, anche se la gioia del successo è stato in parte temperata dalla notizia esterna del Brindisi e della Reggiana. E' vero - ha detto filosoficamente Giorcelli dopo la partita - la soddisfazione sarebbe stata maggiore se le nostre dirette avversarie per la salvezza non avessero vinte. D'altra parte, in questo momento, qualcuno, a Brindisi, ad Arezzo o a Reggio Emilia, starà certamente esprimendo lo stesso rammarico per la nostra vittoria". E' ovvio che da un Genoa che, già privo di Campodonico, Corso e Corradi, ha dovuto rinunciare anche a Monti, Arcoleo e Pruzzo, non si poteva pretendere di più di quello che ha fatto costante impegno dell'anziano Rizzo, la grinta di Roberto Rosato e del giovane Mendosa e l'entusiasmo del diciassettenne libero Favaro non sono bastati per mascherare le evidenti pecche dello schieramento sia in fase difensiva che all'attacco, anche per il ritmo imposto alla gara dei grigi, guidati da un Dolso in grande vena. Le illuminanti aperture del regista alessandrino - tecnicamente troppo abile per essere sempre capiti da compagni chiaramente inferiori sul piano della classe - forse non sarebbero servite a niente se Sergio Baisi non fosse riuscito a sbloccare il risultato dopo 24 minuti, con una prodezza personale che ha ampiamente giustificato il rimpianto per una sua lunga assenza dai campi di gioco. Fino a quel momento l'Alessandria aveva insistentemente premuto all'attacco, senza tuttavia trovare sbocchi favorevole in mezzo all'arcigno sbarramento difensivo genoano. Una rimessa laterale di Vanara (ancora una volta tra i migliori, con Dolso, Baisi e Barbiero) ha messo in azione Volpato, il cui preciso centro di sinistro in area è stato respinto corto da Bittolo, davanti a Lonardi. Il pallone è pervenuto a Baisi, al centro dell'area e l'ala destra, con assoluta freddezza, ha controllato il pallone col destro e di sinistro lo ha scagliato imparabilmente in rete. Conquistato il vantaggio, l'Alessandria ha potuto giocare con maggior scioltezza, acquistando in lucidità e sfruttando in contropiede i notevoli varchi lasciati dalla maggior gravitazione offensiva del Genoa. Al 30' Reja ha lanciato in uno spazio vuoto il terzino Di Brino, che ha sbagliato la misura del cross a Baisi, solo dalla parte opposta dell'area. Ad un minuto dal riposo, per un fallo su Dolso con punizione battuta dallo stesso giocatore, Dalle Vedove, saltando con Lonardi, ha costretto il portiere genoano ad una corta respinta che Mazzia ha sfruttato per mettere in rete, a colpo sicuro, il pallone del secondo gol. Ma Lenardon ha annullato il punto, forse per un fuorigioco di posizione di Baisi. Nella ripresa, ancor più che nel primo tempo, l'Alessandria ha giustificato la legittimità del suo successo. Il Genoa, deciso a cercare il recupero, ha sostituito dopo un quarto d'ora l'evanescente Bergamaschi con una punizione in più, Marchini, ed i grigi hanno risposto rimandando agli spogliatoi Baisi (che aveva ormai fatto la sua parte) rimpiazzandolo con un altro difensore, Unere. Quest'ultimo, a causa degli attacchi in massa dei rossoblu, ha finito col mostrarsi, in contropiede, lo attaccante più pericoloso dei grigi. Al 68' su lancio di Dalle Vedove, Unere è stato anticipato di un soffio dall'uscita di Lonardi; due minuti dopo Rosalo ha salvato in angolo su colpo di testa di Dalle Vedove. Sempre lasciando al Genoa la iniziativa, ma partendo assai bene di rimessa, l'Alessandria ha continuato a sfiorare, senza mai raggiungerlo, un raddoppio che avrebbe senz'altro meritato. L'occasione più clamorosa si è avuta al 78' quando Dolso è andato via sulla sinistra e, dal fondo, ha servito con uno spettacolare colpo di tacco Reja il quale, non aspettandosi un « servizio » del genere, è arrivato sul pallone una frazione di secondo dopo, mancandolo in pieno. Questa ed altra occasione mancata - l'ultima di Mazzia all'88' - spiegano come gli ultimi due minuti, mentre generosamente il Genoa tentava il tutto per tutto, siano stati, sulla panchina grigia ed in tribuna, una affannosa fatica, con uno sguardo in campo e l'altro all'orologio finchè il fischio liberatore di Lenardon non ha sancito ufficialmente la preziosa vittoria (La Stampa - Ed. Sport - Gianni Pignata) Risultati: Arezzo-Pescara 3-2 Atalanta-Novara 1-0 Avellino-Reggiana 0-1 Palermo-Brindisi 0-1 Parma-Como 1-1 Sambenedett.-Catanzaro 0-1 Spal-Brescia 3 0 Taranto-Perugia 0-0 Verona-Foggia 1-1 CLASSIFICA: Perugia p.42; Verona 39; Catanz. 38; Como 37; Palermo 36; Atalanta 31; Spal, Genoa, Foggia 31; Brescia 30; Avellino, Pescara 29; Alessan., Novara, Parma, Samben., Taranto 28; Reggiana 26; Arezzo 25; Brindisi 25 Marcatori: 10 RETI: Bertuzzo (Brescia); Chimenti (Sambenedettcse); Bonci (Parma) e Pruzzo (Genoa). 9 RETI: Pezzato (Spai); Bresciani (Foggia); Zigoni (Verona). 8 RETI: Palna (Spai); Ferrari (Avellino). 7 RETI: Boccolini (Brindisi); Serato e Nobili (Pescara); Scanziani (Como) e Simonato (Sambcncdettcse). 6 RETI: Mazzia, Manucli (Alessandria); Rizzati (Ataianta); Pellizzaro, Vannini (Perugia); La Rosa (Palermo), Turella (Novara); Pelliccia (Spal); Cappellini (Como), Luppi (Verona). Il punto sul campionato Non si può certamente dire che il campionato di serie B risparmi le emozioni a chi lo segue. Mentre il Perugia prosegue, bordeggiando, la sua navigazione In testa alla classifica, 11 Verona sfiora la sconfitta in casa contro il Foggia, salvandosi soltanto su rigore e conservando un solo punto di vantaggio sulle altre pretendenti alla promozione. Nella fila delle aspiranti al terzo posto (ma si potrebbe anche parlare della seconda posizione, visto che i veneti perdono colpi) si è fatto largo il Catanzaro, che è andato a vincere a San Benedetto del Tronto. Nella lotta a gomito a gomito con i calabresi ha perso un punto II Como, che ha solo pareggiato a Parma, ne ha perduti addirittura due il Palermo, che si e fatto sorprendere clamorosamente in casa dal Brindisi, ultimo in classifica. La disavventura del rosanero siciliani (che pagano l'assenza di Vanello e La Rosa c sembrano logorati dallo sforzo) favorisce l'Immagine di un campionato che si mangia la coda, 0 più realisticamente, di una coda che rischia di mangiarsi il campionato. L'Impresa del Brindisi dimostra Infatti che non vi sono, tra 1 cadetti, graduatorie di valori tanto nette da non poter essere sovvertite In questo periodo delicato, quando si incominciano a pagare gli sforzi e quando la disperazione centuplica le forze delle squadre che annaspano sul fondo. L'episodio di Palermo non è infatti isolato. L'Arezzo, ultimo alla pari col pugliesi, ha confermato di avere sette vite, rimontando incredibilmente lo 0-2 del primo tempo per battere 3-2, Inguaiandolo a sua volta, il Pescara. La Reggiana, dal canto suo, è andata a vincere ad Avellino, facendo coincidere l'esordio di Oronzo Pugliese sulla panchina avversaria con l'ingresso ufficiale della squadra irpina nel numero delle pericolanti. Un numero che si allarga sempre più: praticamente solo Ataianta, Spai, Genoa e Foggia, a quota 31 sono tranquille. Le altre, chi più chi meno, sono nel guai: con un certo respiro il Brescia a 30 punti, già con un certo affanno Pescara e Avellino (p. 29) a quota periscopica il gruppetto a quota 28 nel quale l'Alessandria, dopo la preziosa vittoria sul Genoa, ha ritrovato, in una numerosa compagnia, addirittura il Novara (stop a Bergamo) che pochi mesi fa aspirava alla promozione. Più Indietro sono Reggiana, Arezzo e Brindisi, ma — come si è visto — le ultime non si arrendono, mordono. (La Stampa)