Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
C. It. Semipro
26-08-1973 - Giornata: 1 - Alba - Michele Coppino
Girone Eliminatorio


Albese US - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Colombo Antonio, Barbiero Valeriano, Cribio Alessandro, Manueli Luigi [59. Vanzini Franco], Gobbetti Adriano, Baisi Sergio Pietro, Volpato Angelo, Musa Ezio All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
ALBESE US: Carabba, Ballarin [59. Del Corno], Berbotto, Vignolo, Nolfo, Martinelli, Motta, Plutino, Cappellazzo, Gorrino, Corti. All.: Ferretti Amilcare

Arbitro: Falasca Antonio (Chieti)

Commento
GRIGI: CERCASI CENTROCAMPISTI VALIDI Torna il calcio e con esso le discussioni, le polemiche: dopo un mese di astinenza la palla la fa nuovamente da padrone negli stadi e fuori. L'attenzione delle migliaia di fans alessandrini è rivolta alla nuova squadra che ha una tremenda responsabilità, tornare in serie B, una serie che sembra divenuta proibita, visti i risultati delle scorse stagioni. Il Commissario straordinario Remo Sacco che quest'anno ha dato ampio mandato al figlio Paolo ha operato sul mercato in modo deciso acquistando "pezzi” validi, almeno sulla carta. Dopo il periodo di ritiro ad Arsiero, gli "orsacchiotti” sono rientrati in sede affrontando le prime amichevoli con il Varese ed il Novara e, la scorsa domenica l’Albese per la « prima » di Coppa Italia. Ballacci in questi primi tre provini è stato costretto a schierare per lo più formazioni largamente rimaneggiate, stante il mancato accordo di alcuni atleti con la società per quanto concerne il capitolo reingaggi. Paolo Sacco, seppure attraverso difficoltà di varia natura, è riuscito a concluderli quasi tutti ad eccezione di Reja. L’ex palermitano sceso in campo per la prima amichevole di Asiago, ha successivamente puntato i piedi chiedendo un contratto biennale da fare invidia a giocatori della massima categoria. I responsabili della società di via Gentilini hanno cercato invano di arrivare ad un accordo di massima, ma stante l’intransigenza del Palermo che non intende "scucire” neppure una lira per integrare la richiesta del vecchio giocatore, non è stato assolutamente possibile mettere nero su bianco. Reja pur dicendosi addolorato di non potere indossare la maglia grigia, è rientrato a casa in attesa degli eventi. La posizione assunta dal giocatore ha scombussolato non poco i piani del tecnico, il quale si è trovato senza Fabbian — che sta ultimando il servizio militare — e di Dalle Vedove afflitto da una noiosa tallonile. Il centrocampo è rimasto il settore più scoperto anche se lo stesso rappresenta il motore di ogni squadra. Per ovviare agli inconvenienti in serie si è ricorsi a Cribio — che è pur sempre un bel libero e non un mediano — c al giovane Gobbetti. Quest’ultimo è un diciottenne che ha, come si suol dire, la stoffa; gli manca unicamente l’esperienza. Vede molto bene il gioco, sa inserirsi al momento opportuno, ma gli occorre un certo periodo di ambientazione nella squadra. Ballacci si è poi trovato a fronteggiare un altro colpo avverso del destino: lo stopper Metallo, di cui si dice un gran bene, è rientrato negli scorsi giorni a Messina. Il difensore ha il padre immobilizzato a causa di una brutta caduta dalle scale — frattura della spina dorsale — ed inoltre deve dedicarsi ai due fratelli minori e all’azienda. II giocatore ha chiesto di essere ceduto ad una società meridionale per essere vicino a casa: Sacco davanti ad una situazione familiare cosi delicata non ha potuto negargli il permesso di sospendere gli allenamenti. La posizione di Metallo sarà definita nei prossimi giorni. Sempre aperta resta la posizione degli oriundi Levantacci e Frattura. Entrambi sono stati provati nella gara interna con il Novara (conclusasi sullo zero a zero) e, a dire il vero non hanno brillato eccessivamente. Il solo Levantacci ha avuto qualche buon spunto, ma per il resto nulla di eccezionale. Anche se un giocatore non Io si può giudicare alla luce di soli novanta minuti, si può sostenere che sono acquisti da ponderare. Frattura, ad esempio, ha un buon tocco di palla, sa trovarsi quasi sempre all'appuntamento con la palla, ma il passo è troppo lento. Tra i semiprofessionisti la manovra va sveltita al massimo: l’attaccante deve retrocedere c poi ripartire per impostare. Un tourbillon che mette a dura prova le gambe. Se una scelta si opererà, essa ricadrà su Levantaci che Ila dalla sua uno scatto notevole, anche se poi non accompagna la manovra corale. Per quest’ultimo so. no state avviate trattative ma la società di appartenenza pare abbia chiesto una cifra piuttosto elevata. Sacco junior che proprio lunedì avrebbe dovuto partire con il giocatore del Belgio, ha disdetto l'impegno. Ciò potrebbe significare che sono sorte complicazioni tali che han. no consigliato il dirigente ad attendere. Determinante sarà tuttavia il giudizio di Ballacci, un allenatore che ’’non può sbagliare”. Alla luce di quanto si è potuto vedere in queste prime settimane, è fuori discussione che l’Alessandria necessita di una punta vera e, se Reja continuerà a fare le bizze, di un centrocampista. Sono questi problemi risolvibili solo a novembre, è vero, ma occorre muoversi in tempo per evitare di restare a... piedi o di trovarsi con elementi il cui valore è piuttosto discutibile. Domenica l’Alessandria ha aperto ufficialmente ad Alba la stagione affrontando, nella prima di Cop. na Italia, la squadra locale allenata da Ferretti e "massaggiata” da Felice, per lunghi anni al servizio delle casacche grigie. Il tecnico è stato costretto a rimpiazzare oltre all’aventiniano Reja, gli infortunati Unere e Dalle Vedove nonché il militare Fabbian. Giocatori indubbiamente importanti per il centrocampo perchè proprio da essi devono partire i suggerimenti per le punte. Trovandosi ad operare in un momento di emergenza, ha schierato Cribio mediano e a mezz’ala Gobbetti. I grigi hanno faticato non poco a tro. vare l’affiatamento e a prendere le misure di un avversario che si gettava su ogni palla con molta determinazione. L’irruenza degli azzurri ha scompaginato non poco l’assetto dei mandrogni, operanti con le punte Baisi e Musa. Colombo che controllava il centravanti Cappellazzo — operante in zona arretrata, lo ha seguito in ogni spostamento aumentando la confusione che già regnava a centrocampo dove Gobbetti, seppure molto mobile non riusciva a trovare la giusta m isura. Lo stesso Cribio che doveva fungere da pedana di lancio, aveva le idee non troppo chiare in quanto costantemente guardato da un avversario che gli impediva di trovare spazio per lanci in profondità. Non restavano che i terzini per fluidificare, ma Maldera, piuttosto giù di corda, faticava tremendamente per tenere a freno la sua ala; Di Brino sull’opposta sponda, attaccalo non solo dall’uomo al quale doveva badare, ma da un centrocampista che si staccava per dare maggiore vigore all’azione offensiva sudava le sette proverbiali camicie per bloccare e ricucire lo spunto d’attacco. Con un'Alessandria senza un vero perno e con il filtro della zona centrale piuttosto approssimativo, i ragazzi di Ferretti andavano a nozze, attaccando e difendendosi con una freschezza degna dell’Ajax. Musa in soggezione di fronte ad una difesa che non faceva complimenti poco ha potuto fare: gli spazi si chiudevano invariabilmente quando gli ospiti oltrepassavano la metà campo. Lo stesso Baisi che difendeva accanitamente la palla, raramente trovava l’uomo smarcato che lo assecondava nella fase conclusiva. Il pareggio a reti inviolate del primo tempo, dà una chiara visione della poco penetrabilità degli alessandrini. Nella ripresa il solo a comprendere l’importanza della fascia laterale è risultato il giovane Gobetti che ha operato essenzialmente a largo raggio, proprio per mettere in condizione i colleghi di trovare lo spiraglio per fiondare in gol. Neppure la sostituzione dello spento Manueli con Vanzini è servito a dare un volto nuovo alla contesa: Franco pareva preoccupato di non rischiare le caviglie visto che i locali non facevano complimenti pur di salvare il prezioso punto. Cosi l’Alessandria che pure ha avuto tre occasioni per sbloccare il risultato non è andata più in là della suddivisione del bottino. I tifosi presenti non hanno lesinato le critiche, alcune giuste, altre troppo precipitose considerato che siamo solo agli inizi di una stagione che ha per traguardo la m età di giugno del 1974 epoca in cui si concluderà il campionato di serie C. Bailacci che alla vigilia dell’incontro non aveva nascosto le difficoltà alle quali i suoi ragazzi sarebbero andati incontro è stato laconico: « Non disponendo dei centrocampisti titolari era assurdo sperare in un successo rotondo. L’andamento della gara non mi ha sorpreso, ecco tutto. Dalla nostra stanno tre occasioni sciupate per un nonnulla; dalla parte avversaria il palo colpito da Cappellazzo » Il mister non ha voluto aggiungere altro forse per non dare corpo ad una polemica che è già latente. La partita di Alba è stata la copia di quella con il Novara: difesa che tiene, centrocampo piuttosto claudicante, attacco che soffre la marcatura stretta e che non riesce a svincolarsi dalla m orsa dei terzini. Attaccando con due sole punte è indispensabile che almeno un centrocampista si sganci al momento opportuno e che i terzini fluidifichino con maggiore incisione, prima per allargare la manovra, secondo per cercare la testa o il piede del compagno che approfittando delle continue incursioni sia riuscito a smarcarsi. Giudicare l’Alessandria edizione 1973-74 dopo il confronto di Alba è quanto mai prematuro per le cause che abbiamo elencato seppure affrettatamente. Ballacci chiede tempo ai tifosi: la squadra è stata totalmente rinnovata, l’amalgama non lo si inventa con la bacchetta magica. Disponendo di Dalle Vedove, Fabbian e di Reja il discorso sarebbe alquanto diverso. Purtroppo i giocatori non si inventano; il tecnico non può fare miracoli. Archiviato questo provino non troppo convincente si guarda al derby di domenica prossima con il Derthona, impegnato questa sera ad Alba. Campagnoli, trainer dei bianconeri, non ha nascosto la segreta ambizione di riuscire a qualificarsi approfittando del fatto che i cugini sono ancora alla ricerca del gioco. « L’Alessandria ha giocatori che non si discutono, ci disse giorni orsono, più forti della scorsa stagione. Se riuscirà a creare un gioco collettivo saranno guai seri per tutti ». Dino Ballacci dal canto suo è stato categorico a questo proposito: « L’undici non avrà una partenza bruciante come accadde in passato. Per entrare in piena forma occorrerà del tempo, ma vedrete che ingranata la marcia il rullo compressore diverrà inarrestabile. La nostra sarà una compagine da 38 partite: per vincere un campionato occorre una tenuta non indifferente. Aggiungo ancora che più che al bel gioco punteremo al sodo, ai due punti. Non possiamo certo lasciarci sfuggire l’obiettivo finale che resta quello della promozione ». Il ragionamento del tecnico non fa una grinza, ma lo sportivo, si sa, scottato dalle precedenti esperienze guarda con occhio critico, qualche volta con sospetto pensando che potrebbe trattarsi di un'altra delusione. Paolo Sacco è stato categorico a questo proposito: «L Alessandria è stata impostata secondo i desideri del sig. Ballacci proprio per creare un complesso che possa essere tra i protagonisti del girone A. Le speranze degli sportivi sono le nostre. Con gli elementi acquistati ed i "vecchi” le possibilità per guadagnare la testa della classifica e mantenerla non è affatto utopistico. Il campionato si inizia il 16 settembre: attendiamo quella data prima di esprimere giudizi. Al momento attuale dobbiamo essere più che mai vicini ai ragazzi. Ho molta fiducia nell’allenatore e nei giocatori i quali sanno di avere grosse possibilità per tradurre in realtà i sogni delle migliaia di sportivi. Non anticipiamo i tempi con giudizi avventati, con previsioni sballate Nell’attesa della fatidica data di inizio delle ostilità, i fans pensano al primo derby della stagione, quello di domenica con i cugini del Derthona. I leoncelli che non sono mai riusciti a spuntarla con i grigi scendono ancora una volta al Moccagatta animati da fieri propositi. Quello della prossima domenica, come gli altri che lo hanno preceduto, sarà un confronto piuttosto caldo. Ballacci lo sa in partenza, come sapeva che ad Alba avrebbe incontrato una compagine battagliera e per nulla intimorita dal valore dell’avversaria. Per controllare la consistenza dei ragazzi l’Alessandria si reca questa sera mercoledì al Natal Palli di Casale per affrontare la Juniorcasale. Un galoppo di allenamento che si preannuncia particolarmente proficuo dopo la partita di Alba. In squadra dovrebbero rientrare sia Unere che Dalle Vedove: si spera inoltre in Fabbian e che ha ultimato il campo. Alla vigilia della seconda p artita di Coppa Italia la gara infrasettimanale sarà particolarmente indicativa per Ballacci il quale non può perdere l’occasione di aggiungere altri due punti alla classifica. La qualificazione potrebbe anche essere gettata al vento in caso di insuccesso, ma a questa probabilità nessuno pensa. I tifosi sono quindi mobilitati per il primo grande appuntamento stagione ufficiale. Dimentichiamo le polemiche e pazientiamo: gli uomini non mancano al vecchio ’’Orso" per imporre la sua legge sia in coppa che in campionato (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA INCOMPLETA BALBETTA CONTRO UN ALBESE INTRAPRENDENTE Al Coppino (0-0) i grigi, a disagio per il ritmo a centrocampo, dove mancavano Reja e Fabbian Albese-Alessandria per il primo turno della Coppa Italia semiprofessionisti. Il primo, vero incontro d'una certa importanza richiama al « Coppino » un folto pubblico. Del resto, il torneo ha un significato per entrambe le squadre. L'Albese ci tiene a ben figurare contro avversari più titolati, per l'Alessandria è questione di prestigio. Vincitori l'anno scorso della prima edizione della manifestazione, i grigi la vogliono onorare nel miglior modo possibile. Barlacci ha dei guai di formazione. Mancano infatti Fabian (militare), Reja (che prima di giocare vuole regolarizzare la sua posizione con la società che lo ha venduto, il Palermo) e Dalle Vedove, il trainer alessandrino è costretto cosi a schierare una formazione rabberciata, che vede gli inserimenti di Criblo e Gobbetti. Manca, insomma il centrocampo titolare e l'Alessandria si trova, di conseguenza, un po' a disagio nella manovra. L'Albese conferma l'impressione data nel recente campionato. E' una squadra giovane, aggressiva, che si distende all'attacco con ordine. Le prime offensive, infatti, sono dei padroni di casa. Al 6' l'Albese va addirittura in gol con Vignolo, ma l'arbitro non convalida la rete L'arma dei grigi è il contropiede. L'Albese triangola bene (anche i difensori si sganciano con frequenza), manifesta un certo predominio territoriale, mentre gli avversari si fanno pericolosi con azioni a sorpresa. Al 25' c'è un'altra saetta di Musa che Carabba non riesce a trattenere, ma la difesa libera. Alla prestazione degli alessandrini bisogna dare, come detto, un significato relativo. Ballacci giustamente ha rilevato prima dell'inizio della gara: « Più che il gioco a noi stranamente questa sera interessa il risultato. Non ho ancora, infatti, avuto la squadra al completo. Logico, dunque, che non si possono trarre indicazioni utili. Per dare giudizi completi devo avere in campo la squadra titolare. Ma torniamo alla partita. Il primo tempo (piacevole dal punto di vista agonistico più che tecnico) vede un'Alessandria mediocre, che si trova in difficoltà per il campo stretto e per l'attenta marcatura degli avversari. Più vivaci e più convinti, invece, gli azzurri di Ferretti. Al 37' Corti si fa pericoloso liberandosi bene e indirizzando un tiro piuttosto difficile a Pozzani. In evidenza sugli altri, al riposo, Fiutino, Gorrino, Corti per l'Albese; Barbiero e Baisi per gli ospiti. Al 1' della ripresa c'è un grosso pericolo per l'Albese. Baisi colpisce a pochi passi di testa e Martinelli salva sulla linea. Le fasi sono alterne. L'Alessandria si spiega in avanti con maggior convinzione, ma l'Albese controlla il gioco con sicurezza. Incitati dal pubblico, gli azzurri non rinunciano ad alcune ottime puntate offensive. Il ritmo della gara cala gradatamente: la stanchezza comincia ad affiorare. Ballacci e Ferretti al quarto d'ora sostituiscono rispettivamente Manueli con Vanzini e Ballarln con Del Corno. Al 61' Cribio sbaglia da pochi passi una favorevole occasione calciando a lato. Al 68' Cappellazzo colpisce il palo. La gara va avanti fino al termine su un livello di equilibrio. L'Alessandria cerca affannosamente il gol della vittoria; i grigi però offrono una manovra discontinua e pasticciano molto all'attacco. L'Albese strappa con una condotta di gioco accorta un pareggio prezioso e convincente. (La Stampa - Ed. Sport - Ferruccio Cavallero) CLASSIFICA: Albese, Alessandria p. 1, Derthona 0.