Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
C. It. Semipro
02-09-1973 - Giornata: 3 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta
Girone Eliminatorio


Alessandria US - Derthona FBC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Unere Giuseppe, Gobbetti Adriano, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio [79. Di Brino Marcello], Vanzini Franco, Volpato Angelo [61. Manueli Luigi], Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Musa Ezio All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
DERTHONA FBC: Domenghini U., Consolandi, Facoetti, Muratori, Gastaldi, Solbiati, Pacchiarini, Capon, Bolis [61. Galba], Bonacina, Belfi [46. Crugnola]. All.: Campagnoli Cesare

Arbitro: Morato Sergio (Padova)

Commento
I GRIGI SENZA REGISTA E IDEE INSEGUONO VANAMENTE IL GOAL Nel derby con il Derthona altro risultato bianco © Centrocampo abulico e per le punte la via del gol diviene problematica © In arrivo Mazzia? © Questa sera con l’Albese (ore 21,15) è d’obbligo la vittoria per sperare ancora nella qualificazione di Coppa © Pubblicato il calendario: esordio al Moccagatta contro il Legnano Con la pubblicazione del calendario si è entrati nel vivo della stagione 1973-74 che si aprirà ufficialmente il 16 settembre. Una decina di giorni ancora, poi le venti squadre del girone A della serie C inizieranno a battagliare per conquistare l’unica poltrona per la serie B o per evitare la retrocessione. Prologo del campionato a Coppa Italia che è entrata nella fase centrale. L’Alessandria, vincitrice della prima edizione, annaspa per superare il turno, a differenza di quanto accaduto lo scorso anno. Dopo 180’ di gioco l’attacco grigio non è riuscito a siglare una sola rete: è accaduto ad Alba, si è ripetuto nel « derby » con il Derthona. I due risultati bianchi che seguono i pareggi, per nulla eclatanti di Varese e Novara, agitano la piazza; le rosee previsioni della vigilia lasciano il posto all’incertezza. Alessandria veramente grande o Alessandria da centro classifica? Le domande si intrecciano, si passa da un estremo all’altro con molta disinvoltura. Le critiche minacciano di fare naufragare la barca prima ancora che la stessa abbia preso il mare. L’undici, dopo le partenze di Berta, Salvadori, Lorenzetti, Bianchi, Paparelli, Cini è stato ristrutturato su nuove basi dall’allenatore Dino Ballacci. A sostituire i partenti sono giunti nuovi atleti, alcuni dal passato calcisticamente valido, ma come urlava un tifoso « la squadra non si fa solo con i nomi ». Allora? La domanda è di prammatica ora che il tempo stringe, che il periodo degli esperimenti diviene sempre più breve. Abbiamo detto; il derby ha originato la prima contestazione, altre potrebbero seguirne. Quali sono i mali della nuova Alessandria che per il terzo anno consecutivo parte con l’etichetta di grande favorita nonostante la concorrenza delle « lombarde », vale a dire Mantova, Monza e Lecco? Analizziamo il risultato dell’ultimo derby disputato al Moccagatta davanti ad un pubblico non molto numeroso, ma pronto più ad evidenziare i pregi che i difetti dei beniamini. Ballacci ha presentato la formazione migliore stante le assenze degli aventiniani Reja e Fabian. Pozzani tra i pali, Maldera e Unere terzini, Barbiero libero, Colombo stopper; a centrocampo Dalle Vedove, Volpato e il giovane Gobbetti; Vanzini tornante; punte effettive Baisi e Musa. La difesa imperniata sull’esperto Barbiero tiene, come era accaduto in precedenza. Il centrocampo è il reparto più in crisi della squadra. Volpato non riesce a fare il regista vero mentre Dalle Vedove, dato che il compagno si porta sovente in avanscoperta gioca piuttosto arretrato. Gobbetti apre sulle estreme, settore in cui la manovra diviene asfittica. Pure Vanzini invece di proiettarsi in avanti attende il passaggio corto mentre davanti a Baisi e Musa si erge il muro difensivo dei bianconeri. Maldera risucchiato a centrocampo da Beiti, non può sfruttare ampiamente il settore destro mentre Vanzini, tenendo una posizione troppo prudente, non ha lo stacco per partire in velocità cd effettuare cross per gli uomini gol. Il compito dei grigi si prospetta subito difficile in quanto il Derthona preferisce non arrischiare. I bianconeri sanno che sul piano della tecnica stanno al disotto di un palmo agli avversari. Campagnoli pertanto punta più sul movimento e sul capovolgimento improvviso che sulla manovra elaborata. L’Alessandria deve attaccare e lo fa disordinatamente con puntate elaborate che hanno il sapore della melina. I passaggi hanno una gittata breve, sono per linee esterne, invece che in profondità. I centrocampisti non si sganciano per sostenere Musa e Baisi i quali hanno sempre alle calcagno non meno di tre o quattro avversari. Il gioco si restringe inevitabilmente al centro; le aperture improvvise sono rarissime. Il gioco è troppo lezioso per avere successo anche se la pressione è costante. Un terzino o quanto meno Dalle Vedove o Volpato dovrebbero coprire una fascia laterale proprio per allargare le maglie difensive avversarie. Non accade niente e la pressione inevitabilmente si esaurisce al limitare dell'area. Domenghini è raramente impegnato mentre Solbiati spazza con autorevolezza la propria area di rigore. Due i nei che balzano evidenti all'occhio degli sportivi: a centrocampo manco l'uomo d'ordine che sappia orchestrare il gioco. Due uomini potrebbero cambiare il volto di questa Alessandria che al momento attuale fa tremendamente penare i propri sostenitori. Ballacci in questa fase di rodaggio è ricorso al materiale disponibile scovando tra i giovani il diciottenne Gobbetti proprio per colmare il vuoto 'a centrocampo. Il ragazzo che pure ha il fisico e le capacità per emergere deve maturare: grande è indubbiamente la volontà, ma non sempre essa basta della prima squadra pesa maledettamente sul ragazzo che, come si un centravanti di manovra necessita di una spalla che lo fiancheggi per raccogliere il passaggio e cercare il gol. Tra difesa e attacco esiste una zona cuscinetto che gli avversari sfruttano magnificamente rendendo pertanto problematici i collegamenti, quegli scambi in profondità che nel gioco del calcio hanno una importanza notevole quando è d’obbligo fare il risultato pieno. Conte ovvierà Ballacci agli inconvenienti? Paolo Sacco starebbe per concludere l’acquisto N di un giocatore che dovrebbe assumersi l’onere di divenire il registra. Si parla con insistenza dell’ex juventino Mazzia la cui esperienza sulle scene calcistiche non si pone in discussione. Avvalendosi dell’articolo 28 (lo stesso che ha consentito all’Inter di cedere Corso al Genova) il giocatore potrebbe essere impiegato sin dalla prima partita di campionato. Nel clan grigio sono in molti a sostenere che è questo l’elemento d’ordine di cui necessita il mister. Per la punta invece si fanno molti nomi, ma per il momento tutto sembra ancora in alto mare. Gli attaccanti, quelli buoni, scarseggiano, a meno che non si ricorra a qualche giovane appartenente ad una delle squadre big. La strada che sarà seguita sarà con molte probabilità quest’ultima. In attesa del sospirato regista, Sacco è ancora alle prese con Reja e Fabbian i quali devono avere scambiato l’Alessandria per un club della massima categoria. Reja non pare al momento attuale molto disposto a mollare: il Palermo che lo ha ceduto tace.. Analogo il discorso di Fabbian il quale avendo indossato la maglia dell’Inter, appena giunto in Alessandria, ha chiesto un reingaggio da nababbo. Neppure quando gli è stato fatto notare che i soldi, pur con la svalutazione, hanno sempre un certo qual valore, ha cambiato tattica. Prendere o lasciare: questo il nocciolo del discorso che il mediano ha avuto, prima con Paolo Sacco e successivamente con Ballacci. Davanti a tanta sicurezza è stato invitato a tornare a Milano dove potrà ponderare con più calma, sulle sue richieste che definiamo assurde e avulse dalla realtà. Al momento attuale è difficile per non dire problematico dire se Reja e Fabbian torneranno sui loro passi. L’Alessandria non può attendere oltre per cui bene hanno fatto i dirigenti a cercare altro i sostituti. Dall’indisponibilità di questi giocatori nascono molti dei mali dell’Alessandria edizione 1973- 74. No)X>stante i contrattempi Ballacci resta fiducioso. Il tecnico continua a ripetere che bisogna attendere prima di giudicare. « La qualificazione in Coppa Italia è difficile. L’avevo detto ancora prima che si iniziasse. Faremo il possibile per superare il turno, ma invito gli sportivi a non fare drammi se ciò accadrà. Il nostro obiettivo resta la promozione: lavoriamo per il campionato. Occorre dosare le forze, non lasciarsi ingannare dalle facili partenze. Sarei soddisfatto di ultimare il girone di andata a due tre punti dalla prima. Nel girone di ritorno con gli uomini che abbiamo non mancheranno le soddisfazioni. Sinora, e lo ripeto, sono stato costretto a mandare in campo formazioni di emergenza: conte si può esprimere un giudizio sereno? Pazientiamo e quando ogni uomo sarà al suo posto ognuno trarrà le conclusioni, siano esse positive o negative ». « Il discorso del mister non fa una grinza, ma i tifosi che in passato sono stati più volte scottati dall’acqua calda restano perplessi. Due partite senza neppure un gol sono fonte di apprensione. Cosa accadrà in campionato, si domandano, se le nostre due punte non riescono a segnare un gol in novanta minuti? L’esperienza degli scorsi anni insegna che in occasione delle gara casalinghe il gioco deve essere arioso, fatto di triangolazioni veloci, non di passaggetti, di attacchi a cuneo contro le difese avversarie che non hanno alcuna difficoltà a controllarci. Il « rosario » dei "se” e dei ”ma” potrebbe continuare all’infinito. L’Alessandria attuale non è certo quella che ognuno si attende, proprio per le cause che abbiamo succintamente elencato. Prendete ad esempio Dalle Vedove: domenica è sceso in campo dopo avere sostenuto un solo allenamento e, nella ripresa era letteralmente scoppiato. Giusto quanto sosteneva un tifoso a fine gara: « Dalle Vedove non è certamente quello che abbiamo visto in campo oggi. Il ragazzo sa giocare assai meglio. Non è ancora al meglio, ne sono certo ». Il discorso vale per altri giocatori compreso Vanzini c Manueli, due della vecchia guardia. Ballacci deve dunque stringere i tempi ora che il capitolo reingaggi si è concluso positivamente se si eccettua Fabbian e Reja. In Coppa Italia la situazione è difficile, ma non compromessa a condizione che si batta l'Albese questa sera al Moccagatta. Gli azzurri di Ferretti non dovrebbero costituire un ostacolo insuperabile tenuto conto che pure il Derthona ha vinto al "Coppino” senza troppo faticare. Battendo l’Albese, il secondo atto del derby con il Derthona (in programma il prossimo mercoledì al « Fausto Coppi ») potrebbe risolversi favorevolmente per gli alessandrini i quali hanno dimostrato di essere superiori agli avversari che si batteranno alla garibaldina per sopperire alle deficienze tecniche. Un mezzo passo falso invece significherà la fine di ogni ambizione. Nell’attesa di conoscere le due prove d’appello (Alba e Derthona) una breve parentesi sul calendario che la Lega semiprofessionisti ha reso noto sabato pomeriggio. L’Alessandria esordirà al Moccagatta contro il Legnano quindi la domenica successiva si trasferirà all’Appiani di Padova. Poi ancora due confronti casalinghi con Seregno e Solbiatese; nuovo viaggio nel Veneto e precisamente a Belluno e primo derby della stagione con la Gavinovese. Il secondo confronto stracittadino si disputerà sempre al Moccagatta contro il Derthona. , L'avvio della squadra mandrogna non sembra troppo ostico, anche se il viaggio a Padova è di quelli da affrontare con molta circospezione, così dicasi per il Belluno. L’ora della verità si sta avvicinando a grandi passi per la squadra e gli sportivi i quali, nonostante tutto, continuano a credere nei giocatori e nel loro allenatore. L’appuntamento per scoprire i primi sintomi di ripresa è per questa sera alle 21,15 al Moccagatta contro l’Albese (Il Piccolo - Il Gattopardo) Dopo lo scialbo 0-0 con il Derthona, al Moccagatta SOLTANTO FISCHI PER L'ALESSANDRIA Il pubblico contesta il trainer Ballacci, la squadra è apparsa molto lontana dalla forma migliore - Un paio di favorevoli occasioni per gli avversari nel finale dell'incontro Ancora un'Alessandria in ritardo di preparazione, deludente In Coppa Italia contro un Derthona. I grigi (privi dei dissidenti Reja e Fabbian) non sono riusciti ad andare oltre lo 0-0. Sono stati novanta minuti di noia e non gioco che hanno irritato (con l'arbitraggio scadente) lo scarso pubblico del «Moccagatta». Alla fine non sono mancati fischi e disapprovazione dei tifosi indirizzati al trainer Ballacci. Un'Alessandria dunque ben lontana dalla forma mlgllore. La squadra ha difettato soprattutto in fase offensiva dove Baisi ha deluso in fase offensiva dove Baisi e Musa hanno giocato al di sotto delle loro reali possibilità. Scarso anche l'apporto del vari Vunzini, Volpato, Dalle Vedove privi di lucidità in fase d'Impostazione. C'è insomma una frattura tra centrocampo ed attacco (la squadra è parecchio rinnovata) che si fa sentire sensibilmente. Rispetto alla scorsa stagione manca un uomo, un «cervello» come Lorenzetti che sappia far gioco e reggere l'intelaiatura di squadra con un certo ordine. Ci si affida quindi all'improvvisazione, senza schemi validi. SI corre a vuoto, si sbagliano passaggi e conclusioni con incredibile ingenuità. Il primo tempo della gara contro il Derthona non ha offerto nulla di positivo; c'è stato soltanto qualche attacco impreciso da entrambe le parti. Il Derthona non ha avuto vita difficile. Ha controllato con tranquillità le rare e poco incisive puntate dell'Alessandria. L'undici di Capagnoli ha badato più a distruggere che a costruire azioni. Il Derthona insomma non ha rubato nulla, e se avesse giocato con un po' più d'accortezza, avrebbe magari potuto vincere l'incontro sorprendendo l'Alessandria In contropiede. Gli ospiti infatti hanno avuto un paio d'occasioni con Facchiarini nell'ultimo quarto d'ora, ma le hanno sciupate malamente. (La Stampa - Ed. Sport - Ferruccio Cavallero) RISULTATI 2ª giornata: Albese – Derthona 1-2 CLASSIFICA: Derthona p. 3, Alessandria 2, Albese 1.