Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
17-06-1973 - Giornata: 38 - Venezia - Pierluigi Penzo


Venezia Calcio - Alessandria US 0 - 2 (0 - 1)
RETI: 6. Lorenzetti G.[A], 48. Bianchi B.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio, Berta Massimo, Vanzini Franco, Salvadori Roberto, Bianchi Bruno [68. Manueli Luigi], Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
VENEZIA CALCIO: Seda, Parlanti, Ardizzon, Bassanese, Ronchi, Flaborea, Trevisanello, Badari, Serato [73. Ridolfi], Scarpa, Modonese. A disp.: Fornasiero. All.: Meucci Cesare

Arbitro: Turiano Natale (Reggio Calabria)
Note
Ammoniti: Flaborea [V], Bianchi [A], Ronchi [V], Colombo [A], Lorenzetti [A]. Antidoping per Pozzani, Colombo, Vanzini, Flaborea, Trevisanello e Modonese. Spettatori: 14 mila circa Giornata poco bella, con cielo coperto e vento a tratti

Commento
MARCHIORO LASCIA: E' IN ARRIVO LIEDHOIM ? LA STREPITOSA E PLATONICA VITTORIA DI VENEZIA I grigi, trascinaci da Berta, umiliano i "neroverdi" e tanno piangere il presidente Bigatto« © Segnano, davanti a quindicimila spettatori, Lorenzetti (6') e Bianchi C48') « Più che il valore potè la sfortuna »: la frase storica ben si addice all’Alessandria di Marchioro, giunta per il terzo anno consecutivo alla soglia della serie B. Il campionato è finito: Parma e Udinese si disputano lo spareggio; i grigi restano tra i semiprofessionisti a tentare per l’ennesima volta il salto nella serie cadetta. Dopo l’esaltante finale culminato con la strepitosa vittoria di Venezia, salutiamo e ringraziamo i protagonisti, i quali, nella buona come nella cattiva sorte, hanno lottato dimostrando attaccamento ai colori sociali ed al loro allenatore. Ringraziamo ad uno ad uno i ragazzi i quali hanno fatto vivere agii sportivi pomeriggi indimenticabili e tutti accomuniamo con un sincero ’’bravo”. L’Alessandria vista in campo al ’’Ponzo” di Sant’Elena non era formazione da C, ma da serie B. Davanti a quindicimila veneziani e centinaia di bandiere neroverdi, Colombo e compagni hanno dato ampia prova della loro superiorità tecnica e tattica, umiliando l’avversario. « Avessimo sempre giocato così » ha detto il mister con un velo di amarezza. L Alessandria ha smarrito al Moccagatta la strada verso la serie superiore: otto pareggi sono stati veramente troppi. Nel finale infine la m alasorte si è letteralm ente scatenata contro i mandrogni impedendo loro di riguadagnare il terreno perduto nei mesi di febbraio, marzo e aprile. La squadra per ventidue turni imbattuta ha incominciato a perdere colpi dopo la prima sconfitta di Savona. Fu una giornata stregata per i grigi, che, dopo essere passati in vantaggio, si lasciarono superare sotto lo striscione del novantesimo minuto. La crisi che ne seguì fu principalmente psicologica: le nubi che si addensarono sul campo di Marchioro interessarono da vicino pure i giocatori. Per diverse domeniche l’Alessandria accusò nettam ente il colpo minacciando di naufragare miseramente. Il lavoro di ricostruzione morale fu lungo, m a alla fine il vecchio Orso ritrovò le energie necessarie per contrastare ad armi pari le rivali. La riscossa iniziò dopo la sconfitta di Udine che, per molti aspetti, si può considerare ingiusta. Con progressione regolare i grigi si avvicinarono nuovamente alle prime: sarebbe bastato un pizzico di buonasorte per compiere il miracolo, m a così non è stato e per il terzo anno consecutivo l’Alessandria si trova a fare il conto con le occasioni perdute, con i se e i ma che da sei anni costellano il cammino della squadra. Al Sant’Elena i ragazzi di Marchioro hanno ribadito quanto già si sapeva e cioè di essere i piu forti del girone A, indipendentemente dalla classifica. Quest’ultima gara di campionato merita di essere raccontata per farla rivivere a coloro che purtroppo non hanno potuto vederla. Quindicimila spettatori sugli spalti; centinaia di bandiere neroverdi e una nientemeno che sul campanile della chiesa di Sant’Elena. Tra tanta folla nereggiante la sparuta schiera dei fedelissimi alessandrini con alcuni bandieroni e lo striscione del club « Alò grigi » di Cabanette. Il tifo è veramente infernale anche se manca un’ora all’inizio delle ostilità. I fischi all’annuncio della formazione grigia si sprecano; la baraonda sugli spalti è indescrivibile quando Turiano di Reggio Calabria dà il via alla partita clou. L’Alessandria dimostra subito di avere idee chiare, di non temere affatto il confronto, di possedere le armi necessarie per schiacciare il Venezia nella sua area: non passano che tre minuti che Musa si trova solo davanti a Seda che esce alla disperata liberando. I grigi magnificamente orchestrati a centrocampo da Berta, Salvadori e Lorenzetti con Vanzini ala di spola dettano legge. Le azioni si snodano in maniera fluida con lanci sulla fascia laterale destra dove a turno avanzano, con un tourbillon impressionante Bianchi, Vanzini, Salvadori, Berta, Maldera e lo stesso Di Brino. Si gioca di prima con ap erture in profondità che ’’tagliano'’ completamente la retroguardia neroverde in panne. L’ex veneziano Bianchi suona la diana al 6’ aprendo magistralmente sull’onnipresente Vanzini che si allarga sulla destra poi centra: Flaborea e Musa cercano di controllare la sfera che giunge a Lorenzetti il quale da posizione angolata raccoglie e con una mezza girata volante insacca nell’angolino alla destra di Seda. Lo stadio ammutolisce di colpo. Tre minuti dopo azione quasi analoga. Questa volta è Salvadori, sempre dalla destra a lanciare al centro dove Vanzini manca l’intervento di testa: Lorenzetti cerca di ripetersi, ma la palla esce a lato di poco. L’Alessandria corre il pericolo maggiore al 22’ quando su forte tiro di Badari il nostro portiere non trattiene; irrompe Scarpa, ma Pozzani rimedia in angolo uscendo di piede. Quasi incredibile l’azione che si registra al 26’ quando i grigi usufruiscono di una punizione da una quarantina di m etri. Bianchi accortosi che Seda è fuori dai pali calcia e la sfera carica d'effetto sta per insaccarsi all’incrocio dei pali: il portiere con uno splendido colpo dii reni all’indietro riesce a respingerla. Replica neroverde con Flaborea che mette in movimento Badari la cui staffilata esce di un soffio. Alla mezz’ora e poi la volta di Bianchi ad intercettare un invito di Vanzini: il colpo di testa lambisce il sette della porta. L’atmosfera sugli spalti si va surriscaldando oltre misura. I veneziani attendono la ripresa per rimontare e vincere. Si sa che il Parma vince, ma che l’Udinese è ancora sullo zero a zero a Lecco dove affronta la Pro Vercelli. Meucci scalpita, entra in campo per dare gli ultimi consigli ai giocatori e un segnalinee deve intervenire per allontanarlo. Scattano subito i padroni di casa e Di Brino è bravo ad intervenire con ottima scelta di tempo su Trevisancllo. Al 3’ il gol di Bianchi che decide la partita. C'è un fallaccio su Vanzini verso la linea laterale a circa 35 metri dalla porta. Lo batte Bianchi con un tiro che inganna nettamente Seda: la sfera compie un’ampia deviazione poi va a schiacciarsi dentro il palo alla destra del portiere finendo in rete. Per il Venezia è proprio finita e sugli spalti l'euforia iniziale ha lasciato posto alla rassegnazione. Massimo Berta emerge sui ventidue protagonisti: il ragazzo sta dettando legge nella fascia centrale, contro l’avversario, imposta sui compagni di attacco, scatta con decisione verso rete. Pare incontenibile e gli elogi si sprecano per "Bertino” che ha ritrovato la verve dei giorni migliori. I neroverdi perduta la tramontana attaccano in massa senza trovare spazio e l’Alessandria va in carrozza. Riparte in contropiede con Vanzini che scende sulla destra poi porge una palla d ’oro a Lorenzetti che scarica una bordata sul terzino che lo contrasta. Splendida, inimitabile la manovra che si sviluppa al 23’: Berta parte da centrocampo allarga su Musa che gli restituisce la sfera. Massimo da posizione angolatissima calcia superando il portiere in uscita mentre la sfera esce radendo il montante. La corsa di Bianchi non ha fortuna, per un soffio: poteva essere il tre a zero. E’ poi la volta di Manueh subentrato a Bianchi a chiamare in causa Seda. I grigi stanno ’’addomesticando” il Venezia dall’alto della loro classe. Il pubblico incomincia a sgomberare il campo con notevole anticipo. Sperare nella rimonta è utopistico. L’Orso grigio si diverte a dare lezione. Ancora Berta al 27’ fa tremare i neroverdi. Il mediano scatta dalla zona centrale scendendo con una falcata da centometrista, seminando gli avversari come birilli; supera pure il portiere che gli è uscito contro poi porge allo smarcato Vanzini che spara alle stelle. I veneziani sono ormai in... gondola mentre il pubblico deluso abbandona anzitempo il '’Penzo”: il sogno è sfumato, come quello dei mandrogni che fanno "melina”, poi ripartono lancia in resta. Una partita indimenticabile che si conclude con grandi salti di gioia dei grigi e qualche battibecco in campo. Marchioro nonostante il 2 a 0 è immusonito, pensa alle occasioni perdute, al campionato che poteva essere vinto in carrozza o quasi. «Sulla partita odierna penso non esistano dubbi — dice — in quanto il risultato non è mai stato messo in discussione. La vittoria poteva essere ancora più rotonda ma non si poteva infierire oltre. I ragazzi hanno dimostrato quali chances possiedano. Scesi in campo concentratissimi, hanno cercato il successo e lo hanno ottenuto nel modo più chiaro. Sulla nostra partita non esistono ombre. Un vero peccato perchè proprio nei confronti diretti la nostra superiorità è stata evidente, senza mezze misure ». Ha qualcosa da rimproverarsi? « Nulla perchè abbiamo lavorato tutti per raggiungere il traguardo che ci eravamo prefissi all’inizio del campionato. I ragazzi hanno sempre lottato pure nei momenti più difficili, anche sotto il profilo psicologico. Ripeto: sarebbe bastato avere più fortuna ed oggi potremmo festeggiare la vittoria ». Sentiamo rapidamente altri giudizi di giocatori. Massimo Berta: « Indiscutibili i due punti conquistati al ’’Penzo”. Siamo i più forti e lo abbiamo dimostrato. Il Venezia è scomparso dalla scena unicamente perchè eravamo, non sembri immodestia, i migliori ». Pozzani: « All’inizio eravamo un po' tesi. Quasi non bastasse ho dovuto intervenire su due palloni difficili. Per il resto direi ordinaria amministrazione. Una bella gara ». L'ex Bianchi che ha segnato sia nel girone di andata che in quello di ritorno: « Certo era una partita psicologicamente difficile, ma l’abbiamo spuntata ». Pienam ente d’accordo anche Roberto Salvadori che ha giocato alla grande. Solo l’amarezza di non essere giunti allo spareggio ha smorzato un po’ l’entusiasmo. Per concludere uno sguardo al cammino percorso dai grigi: secondo posto (51 punti) per il terzo anno consecutivo, quasi un primato. L’Alessandria ha messo a segno il maggior numero di reti, 49, subendone però 27 contro plesso non è stato avaro di soddisfazione per i fans alessandrini non resta che affidarci alla Coppa Italia. I grigi dopo avere superato, senza conoscere sconfitte, le fasi eliminatorie sono giunti alle semifinali. La prima partita si disputa domani sera giovedì alle ore 21,15 al Moccagatta. L’ospite si chiama Modena, squadra dal passato illustre che dopo avere militato con alterna fortuna in serie A e B sta cercando di uscire dall’anonima dell’Udinese. Come era accaduto in passato agli alessandrini è stato fatale il Moccagatta dove hanno pareggiato otto volte. Gli otto punti lasciati per strada hanno pesato nella classifica finale. Un vero peccato tenuto conto che in trasferta si è perduto solo tre volte (Savona, Vigevano e Udine) e vinto cinque (Seregno, Cossato, Padova, Belluno e Venezia) mentre i pareggi sono stati undici. Ancora un dato statistico: i grigi hanno mantenuto inviolato per il secondo anno consecutivo il loro terreno di gioco. Pure imbattuti risultano i campi di Parma e Udine. Archiviato con un pizzico di nostalgia il campionato 1972-73 che nel suo conto della serie semiprofessionistica. Un incontro di cartello nel corso del quale i ragazzi di Marchioro cercheranno di acquisire un bottino di reti che con. senta loro di affrontare la gara di ritorno senza troppi patemi d’animo. Per gli sportivi sarà 1 occasione per applaudire i beniamini reduci dalla vittoria di Venezia e per salutare mister Marchioro. La form azione, salvo leggeri varianti dovrebbe essere la stessa del Sant’Elena. Se giocherà con lo stesso ritmo non ci sarà scampo per i canarini. Il mister ed i ragazzi vogliono assolutamente questa vittoria per concludere nei migliori dei modi un campionato che, come abbiamo visto, non può certo definirsi fortunato. La partita di ritorno si giocherà domenica prossima a Modena mentre per lo spareggio è stata fissata la data di venerdì 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo. Si parla di una finalissima Alessandria - Avellino in campo neutro, vale a dire una rappresentante del girone A contro una del meridionale. Seguirà il rompete le righe con appuntamento ai primi di agosto per la ripresa della preparazione del settimo campionato di serie C che vedrà quest’anno impegnate due squadre della provincia: il Derthona e la Gavinovese matricola di lusso. Una serie C quasi mandrogna dunque con molti derbies e altrettante speranze. (Il Piccolo - Il Gattopardo) GRANDE PROVA DEI GRIGI SECONDI AD UN PUNTO Al Sant'Elena l'Alessandria ha dimostrato il suo reale valore - Se avesse giocato sempre cosi avrebbe dominato il torneo Splendida, inutile vittoria dell'Alessandria. I grigi hanno battuto con la forza della disperazione il Venezia per 2 a 0, ma i due punti non sono serviti ad altro che a confermare come la squadra piemontese sia la più grande e allo stesso tempo sfortunata protagonista del torneo. Se gli uomini di Marchioro avessero sempre giocato così, oggi l'Alessandria non dovrebbe ricominciare tutto daccapo e pensare sin d'ora (con l'intermezzo dello Coppa Italia) all'anno prossimo, quando per la settima volta consecutiva dovrà iniziare la scalata alla serie B. Il destino ha voluto invece che a lottare per la promozione siano Parma e Udinese e l'Alessandria dovrà pure inchinarsi ai fatti. Forse non e neppure il caso di recriminare. Chi avesse visto i grigi soltanto all'opera al Sant'Elena. si chiederà come abbia fatto a perdere il campionato una simile squadra. La risposta non è facile. Un calo di rendimento a ire quarti del cammino probabilmente, e tanti pareggi subiti (sono più di qualsiasi altra squadra del girone) nei modi più inverosimili: l'abulia di certe giornate: la poca convinzione di qualche altra. Tutto qui. Per il resto l'Alessandria si è fatta ammirare su moltissimi campi e ha espresso certamente II più bel gioco del torneo. Il suo record parla di sole tre sconfitte e 49 gol messi all'attivo, una decina in più delle altre protagoniste. Bisognerebbe ora essere nella mente del presidente Sacco per capirne le intenzioni. Sono anni che rinforza la squadra, che compra giocatori, che la fu andare vicino al passaggio nella serie cadetta. Avrà voglia anche lui di ricominciare tutto daccapo? Quasi certamente si. Con qualche ritocco, l'Alessandria può arrivare a dominare il campionato dal primo incontrò alla fine, in maniera tale da porre subito la sua candidatura alla promozione senza che nessuna osi più opporsi come hanno fatto quest'anno Parma, Udinese e Venezia. Questi sono però discorsi rolli al futuro. Il presidente parla soltanto di un grande disappunto per l'appuntamento mancato, esprime amarezza per la delusione subita, con l'illusione avuta sino alla fine di poter operare un miracoloso riaggancio. Questo avevano sperato Marchiaro e i suoi uomini con tutti i dirigenti quando sono scesi in campo al Sant'Elena. L'allenatore aveva detto alla vigilia che avrebbe fatto giocare una partita guardinga per cogliere il Venezia di sorpresa quando avesse dato segni di stanchezza. L'incontro ha Invece preso una piega ben diversa sta per le caratteristiche medesime dei grigi, sia per il timore dimostrato dai lagunari che hanno stentato ad ingranare le marce. Si e subito visto infatti che l'Alessandria viaggiava ad un'altra velocità, che era tornata ad essere la squadra del tempi migliori. Perfetta chiusura in difesa, intesa fra centro campo e le punte. Tutti in gran forma, pronti ad avanzare e ritornare, a lottare su qualsiasi palla. E questa situazione l'ha avvertita anche il pubblico veneziano, accorso in massa allo stadio come non capitava da anni. Agli incitamenti iniziali e allo sventolio di bandiere dei 15 mila presenti è subentralo dopo poco più di un quarto d'ora una specie di sbigottimento-che alla fine si è persino tramutato in applausi per qualche bella azione del grigi. Il risultato è stato bloccato dopo pochi minuti. Al ti' Bianchi dal centro ha servilo Vanzini-sulla destra. L'ala è andata avanti e ha lasciato partire un tiro cross che in pieno centro dell'area è stato sfiorato da Musa. Sul pallone però si è avventato Lorenzetti In corsa che di sinistro ha infilato la porta di Seda. Il predominio del grigi è continuato per circa una ventina di minuti, e ancora Lorenzetti e Musa avrebbero potuto raddoppiare. Poi è venuto fuori in parte il Venezia, senza però rendersi mai pericoloso, tanto è vero che nessun Uro è arrivato alla porta di Pozzani, prima dell'inizio della ripresa. Ma nella ripresa è arrivato anche il raddoppio dell'Alessandria con un gol-beffa di Bianchì al terzo minuto. Per un fallo su Vanzini quasi al limite del campo, sulla destra, Bianchi si è incaricato del Uro di punizione. Ha lasciato partire un cross che — secondo l'onesta ammissione dello stesso giocatore — sarebbe dovuto arrivare al centro dell'area. La sfera, piena di effetto, è giunta sul palo alla destra di Seda e si è infilata in rete fra lo stupore generale. I veneziani hanno tentato di reclamare, dicendo che la punizione era di seconda, ma si trattava chiaramente di un tentativo disperato di attaccarsi alla speranza di pareggiare. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Cremonese - Cossatese 3-1 Derthona - Piacenza 2-1 Legnano - Padova 0-1 Pro Vercelli - Udinese 0-1 Rovereto - Solbiatese 2-1 Savona - Trento 2-1 Seregno - Belluno 1-0 Triestina - Vigevano 1-2 Venezia - Alessandria 0-2 Verbania - Parma 0-3 CLASSIFICA: Parma e Udinese, p.52; Alessandria, 51; Venezia, 50; Savona, 43; Cremonese, 42; Padova, 41; Seregno, 40; Piacenza, 37; Trento e Solbiatese, 35; Legnano, 34; Pro Vercelli, Triestina, Belluno, Derthona e Vigevano, 33; Rovereto, 32; Cossatese, 31; Verbania, 20 Marcatori: 15 reti: Musa (Alessandria); 13 reti: Rizzati (Parma) e Prunecchi (Rovereto); 12 reti: Sega (Parma) e Schillirò (Vigevano); 11 reti: Inferrerà (Belluno), Mondonico (Cremonese) e Blasig (Udinese) Il punto sul campionato Vittoria facile del Parma a Verbania che l'ha portata a disputare lo spareggio contro l'Udinese, vittoriosa contro la Pro Vercelli. Il dominio degli emiliani è stato incontrastato per tutta la gara; dopo un primo tempo in sordina, i friulani hanno disputato con autorità la seconda frazione di gioco segnando un gol bellissimo e sfiorandone altri tre. Niente da fare per la Cossatese, sconfitta dalla Cremonese e destinata alla retrocessione in D. Miracolo del Vigevano a Trieste: soltanto una vittoria dei lombardi avrebbe permesso di poter mantenere la categoria e cosi è stato. Anche il Derthona ce l'ha fatta: è rimasta in C cavandosela alla fine, dopo un anno tormentato.