Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
C. It. Semipro
10-09-1972 - Giornata: 6 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta
Girone Eliminatorio


Alessandria US - Derthona FBC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Bodina Roberto, Di Brino Marcello, Mayer Bruno, Colombo Antonio [57. Paparelli Ezio], Berta Massimo, Musa Ezio, Salvadori Roberto, Salvadori Roberto, Mammi Angelo , Mammi Angelo , Lorenzetti Giuseppe, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
DERTHONA FBC: Domenghini U, Consolandi, Ghidoni, Torchio, Gastaldi, Facoetti [63. Castellani] [68. Ghilardi], Cipelli, Bonacina, Bolis, Beltrame, Oldani. A disp.: Maraschi. All.: Campagnoli Cesare

Arbitro: Cesari Graziano (Bologna)

Commento
DELUDONO I GRIGI NEL DERBY CONTRO IL DERTHONA TUTTO BRIO L’allenatore Marchioro, preso atto della prova, annuncia di essere disposto a ricorrere alle riserve se i titolari snobberanno ancora gli avversari. Questa non è la squadra che voglio - aggiunge - il mio gioco è un altro ». ERANO ACCORSI IN PARECCHI PER VEDERE L’ALESSANDRIA e tutti hanno visto. . . il Derthona. Abbiamo scritto giusto: i "leoncelli” di Campagnoli, che pure quest’anno si è affidato ai giovani per non gravare troppo il bilancio della società, hanno risposto alle aspettative. Il « derby » è finito con il risultato bianco di zero a zero e se c’era una squadra che meritava di vincere, questa non era certo quella alessandrina. Un « derby » amaro e se vogliamo squallido dopo le premesse della vigilia. L’undici di M archioro veniva da ben quattro successi, con la qualificazione di coppa in tasca. Logico pertanto attendersi una passerella di belle azioni con i cugini in difficoltà o quasi. Gli sportivi alla fine hanno invece fischiato sonoramente i beniamini, riservando gli applausi ai tortonesi ai quali non pareva vero. Cosa è dunque accaduto a questa squadra, costruita su misura per tentare la promozione in serie B? E ’ difficile dirlo anche se Marchioro a fine gara è stato esplicito. Pensavamo di trovarci di fronte ad un trainer che cercasse di giustificare i ragazzi, o quanto meno evidenziasse la grinta degli avversari. Giuseppe Marchioro, al quale non piace giocare a nascondino, neppure con il cronista, ha puntato l’indice sulla piaga. Ha cosi voluto fare capire che non gli piace fare io struzzo, perchè il responsabile tecnico della squadra è lui. Cosa questa che dice chiaramente per cui non si spaventa per un risultato andato storto. « Parliamoci chiaro, esordisce, potrei trovare qualche scusante alla "magra” odierna, ma sarebbe puerile e disonesto. Allora dico che se la squadra gioca come ha fatto con il Derthona, non lottiamo per la promozione, ma per un buon piazzamento a centro classifica. Alcuni giocatori — e non faccio nomi perchè non è nel mio costume, credono che basti qualche "mossa” per dimostrare che ci sanno fare. Ebbene io rispondo loro che devono cambiare metro. Può darsi che per domenica a Piacenza riconfermi la squadra che avete visto: aggiungo però che se continueranno a giocare in tono minore non esiterò a toglierli alla prima squadra. Tanto vale giocare con dei ragazzi ». Lo sfogo di Marchioro è controllato, ma realistico. Il tecnico non mendica scuse e prosegue: « Il gioco che pretendo è assai diverso. Voglio vedere movimento: difensori che appoggiano le punte c queste ultime che danno una m ano quando gli avversari attaccano. Sono stato sin troppo chiaro ». Cosa '• invece accaduto in Alessandria - Derthona, secondo derby della Coppa Italia? Si fa presto a spiegarlo pure al tifoso che non era presente al Moccagatta. Il Derthona ha assunto l’iniziativa sin dai primi minuti ed ha continuato a condurre la danza, per mila preoccupato di un avversario che giocava in pantofole, in modo assai sufficiente. I leoncelli non han no mollato mettendoli più volte alle corde, andando vicinissimi al gol: un’Alessandria cosi, infatti, non la troveranno più sulla loro strada. I grigi ricuperavano Mammì reduce da una influenza e Mayer assente nelle ultime gare: erano dunque al completo nel vero senso della parodia. Il centrocampo che è ,il reparto più funzionale ha subito incominciato a zoppicare perchè si preoccupava maggiormente di cautelarsi alle spalle che di dare un aiuto alle punte. Salvadori che in più di una occasione aveva dimostrato di essere il propulsore, è rimasto inchiodato nella propria meta campo; Lorenzetti è retrocesso a sua volta imitato da Dolso. C’era, è vero. Berta, ma da solo non poteva certo farsi in quattro per mettere un po di ordine. Quasi non bastasse Colombo, sempre brillante, ha trovato un Bolis che pareva avere l’argento vivo addosso. Il centravanti si divertiva un mondo a portarlo a spasso quando non lo lasciava surplace. Bodina e Di Brino contro due ali brillanti, ma che non sono certo dei fuoriclasse si sono trovati in difficoltà. Bodina che fluidifica molto, quando si tratta di operare passaggi dosati, finisce per perdere la tramontana. Gli manca, in altre parole, la visione del gioco immediata. Qualche altra volta, a dire il vero, si e trovato con la palla al piede e senza un compagno smarcato in grado di ricevere il suggerimento. Parliamo delle due punte, Mammì e Musa. Il centravanti, veniva da una indisposizione che lo aveva costretto a letto qualche giorno, m a sul campo la prestazione ha lasciato alquanto a desiderare. Gastaldi io ha nettamente sovrastato ma, se vogliamo essere sinceri, possiamo aggiungere che l'ex catanzarese ha fatto assai poco per metterlo in difficoltà. E’ rimasto inchiodato nella sua zona, è apparso in crisi non solo quando doveva operare con il pallone a terra, ma pure quando il gioco si svolgeva nel modo a lui più congeniale. Lo abbiamo visto appoggiare la sfera, di le sta, senza essersi reso edotto se aveva al fianco il compagno pronto a raccogliere l’invito. Analogo o quasi il discorso per Musa che, in più di una occasione, avevamo visto brillare per le improvvisazioni e per le conclusioni improvvise. L’Alessandria priva degli uomini gol e, con Lorenzetti e Dolso che operavano, arretrati, ha smarrito la via della rete. Poche azioni manovrate ed altrettante conclusioni. Con una squadra che non badava troppo al sottile era necessario, per non dire indispensabile, giostrare con passaggi in profondità anche per costringere i leoncelli a lunghe sgroppate. Si è preferito il tocco breve con le conseguenze che si sono viste. Ai punti piuttosto nebulosi della manovra corale, occorre aggiungere che gli alessandrini erano stranamente fermi e per nulla precisi quando si trattava di "pescare” il compagno per il passaggio sia di alleggerimento che di manovra. Lorenzetti e Dolso hanno avuto, qualche impennata, ma era ben poca cosa per fare saltare la retroguardia tortonese che aveva tutto il tempo per organizzarsi. Il Derthona non solo è riuscito a fare bella figura, ma in più di una occasione si è presentato davanti alla porta di Pozzani, il quale confermandosi difensore sicuro e preciso. La radiografia del secondo derby — il primo si era -concluso con un salomonico 2-2 con rete al novantesima cui Lorenzetti — l’abbiamo avuta dallo stesso Marchioro che, dalla panchina, si era sbracciato per ricordare ai ragazzi come andava erudito il pupo che, nel nostro caso, era il Derthona. La sufficienza dei grigi ha finito per fare perdere la pazienza pure al più tranquillo dei tifosi mandrogni che sperava in una prestazione più convincente almeno sotto il profilo della volontà. L’Alessandria, come bene ha detto Marchioro, si è seduta pensando che gli allori conquistati servissero a giustificare una partita che andava affrontata con ben altra grinta. Già mercoledì contro il Savona si erano avute le prime avvisaglie di quanto sarebbe accaduto la domenica, anche se si trattava di una domenica di derby. I liguri, assai più fallosi dei "cugini”, erano riusciti ad evidenziare le pecche non solo difensive, ma pure delle nostre punte le quali, saltuariamente, erano riuscite a superare la barriera. Per passare era stato necessario un rigore, anche se indiscutibile (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'Alessandria non segna (0-0) I GRIGI DELUDONO CONTRO IL DERTHONA Zero a zero tra Alessandria e Derthona, con qualche notazione di merito per il Derthona e note del tutto negative per i grigi. « Mammi, (ormai a Catanzaro », gridavano i tifosi alla fine della partita: in effetti, la prestazione del centravanti non era certo stata tale da poter dare loro torto, anche se è presto per emettere un giudizio definitivo. Anche l'allenatore Marchioro, giustamente seccato, commentava: « Questa è una squadra da centro classifica, se non cambia sistema. Sono stufo di certi giocatori che fanno un paio di finte e credono dl aver risolto tutto. Se non si ravvedono ne butto fuori quattro o cinque ». Francamente, giudicare l'Alessandria da questa prova è arduo. La squadra in certi momenti è sembrata quella dello scorso anno, nonostante i radicali mutamenti. Di Mammi si è detto già anche troppo. L'altro « asso », Dolso, gioca in posizione piuttosto arretrata e non sembra in grado di poter scambiare utilmente con i compagni. Unica nota positiva, la punta Musa, un tipo vivacissimo e intraprendente, ma che non possiede il tocco finale risolutivo. L'attacco, quindi, finisce con l'affidarsi come per il passato alla stoccata di Lorenzetti. che oggi non aveva la mira del giorni buoni. Conclusione: neppure un tiro in porta, per i grigi, nell'arco dei novanta minuti. Aggiungiamo che la difesa è stata a volte incerta, specie per difetto di posizione, e che i due terzini — sufficienti nella loro area — denunciano pecche vistose quando devono portarsi avanti. Un quadro piuttosto deludente. L'unico fattore positivo può essere tratto dalla decisione con cui l'allenatore ha trattato la prova di ieri. Certe partite, ci si può scommettere, non si ripeteranno. Tutt'altro discorso per il Derthona, che avrebbe forse meritato qualcosa dl più. La squadra gioca un buon calcio, è viva e intraprendente, con una manovra corale a tratti impeccabile. Sono tutti ragazzi con un discreto bagaglio tecnico. Tra essi spiccano Beltrame e il bravissimo portiere Domenghini, ben valorizzato dal gioco collettivo. L'allenatore Campagnoli, come già in passato, ha lavorato bene. Sembra che gli abbiano offerto l'ex granata Moschino e l'abbia rifiutato perché vuole la squadra giovane, senza « campioni » che possano intralciare il suo lavoro. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) RISULTATI: Savona – Asti Macobi 1-3 CLASSIFICA: Alessandria p. 10, Savona, Derthona 5, Asti Macobi 4. QUALIFICATA: Alessandria