Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
12-09-1971 - Giornata: 1 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Imperia US 4 - 1 (3 - 0)
RETI: 24. Zambianchi D.[A], 26. Zambianchi D.[A], 44. Lorenzetti G.[A], 78. Mantellato B.[A] 73. rig. Bini [Im]

Alessandria US Ciceri Santino, Maldera (II) Attilio Benedetto, Paesanti Paolo, Nimis Romano [18. Mantellato Bruno], Colombo Antonio, Paparelli Ezio, Zambianchi Domenico, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Vincenzi Silvano All.: David Mario

Formazione avversaria
IMPERIA US: Settimio, Ronco, Sassu [46. Boido], Benedetto, Pischedda, Brignole, Giordano, Bosca, Gabetto, Bini, Cicognini. A disp.: Bianchi. All.: Bodi Luigi

Arbitro: Chiapponi Araldo (Livorno)
Note
Espulso 79. Boido [I]- Ammoniti: Brignole [I], Paesanti [A] Angoli: 5-2 Spettatori erano più di 8.000 : 5650 i paganti, Giornata di sole con clima pre autunnale, fondo del campo erboso e perfetto. Inizio gara ore 16.00

Commento
GRIGI A BRIGLIE SCIOLTE E PER L'IMPERIA E' NOTTE Segnano Zambianchi (due volte), Lorenzetti e Mantellato © Serio infortunio a Nimis dopo soli 17 minuti di gioco IL SIGNOR BODI, TRAINER DELL’IMPERIA, c’è rimasto veramente male: sino alla vigilia aveva pronosticato e divulgato ai quattro venti, che l’undici da lui capitanato sarebbe riuscito a tornarsene a casa almeno con un punto. Quando alla fine della gara è rientrato negli spogliatoi con quattro gol sul groppone (m a le reti potevano essere molte di più) ha dato sfogo all’ira repressa. « Se questa è l’Alessandria, gran favorita, c’è poco da stare allegri. La mia squadra ha reso al venti per cento. I gol subiti? Infortuni, meglio, ingenuità. Nel girone di ritorno vedrete che i grigi non riusciranno a racimolare neppure un punto ... ». Affermazioni da fare accapponare la pelle. Il livore del sig. Bodi si sarà certamente accresciuto lunedì mattina quando avrà dato un’occhiata ai giornali. Abbiamo cercato invano di leggere tra le... righe per cercare la conferma alle parole dell’allenatore ligure. La sconfitta ha lasciato dunque il. segno Perchè ci siamo in trattenuti sul post-partita? Per ribadire che quest’anno per l’Alessandria ogni confronto sarà piuttosto caldo. Quando si gioca con le grandi si cerca sempre l’occasione per lo sgambetto clamoroso. Partire con l’etichetta di favoriti comporta sempre molti rischi, anche se le soddisfazioni ripagano ampiamente i sacrifici. La gara di esordio con l'Imperia era particolarmente sentita in quanto si voleva conoscere, attraverso il responso del campo, la reale consistenza dell’undici mandrogno. E’ risaputo che sovente il fattore psicologico gioca brutti scherzi: dopo quanto veduto al Moccagatta, possiamo tranquillamente affermare che la squadra è una bella realtà. Non tutto, almeno nella fase iniziale, è filato via liscio, ma con il trascorrere dei minuti la classe ha preso il sopravvento e l’avversario è crollato senza scusanti. A questo punto molto si può dissertare sull’infortunio di Nimis, accaduto al 17’ del primo tempo. Sino a quel momento i grigi erano apparsi piuttosto dimessi in particolare in fase offensiva. La manovra, discreta sino a centrocampo, si appesantiva ogni qualvolta le due punte effettive (Sassaroli e Vanzini) si presentavano nell'area avversaria. L'incidente a Nimis ha costretto David a rivedere i suoi piani: l’inserimento di Mantellato, un attaccante puro, anche se con compiti ben precisi che lo obbligavano a retrocedere in appoggio ai centrocampisti, ha mutato il volto della contesa. Le manovre in profondità hanno subito trovato una spinta più decisa tanto è vero che la retroguardia ospite ha incominciato a denunciare i suoi limiti. Quella che possiamo chiamare la terza punta, pur senza m andare a gambe all’aria il modulo di gioco base della squadra, ha, fatto pesare decisamente la bilancia dalla parte dell’Alessandria. Quel gioco di movimento, di cui molto ha parlato David, ha trovato una concretizzazione lampante. Sospinti da un centrocampo che possiamo indicare tra i più forti della serie C, le azioni in profondità sono divenute più penetranti. Nello spazio di tre minuti due palloni sono finiti alle spalle di Settimio. Esecutore, quel sornione di Zambianchi che, adeguandosi alla ’’dottrina” di David, ha saputo inserirsi molto intelligentemente nei corridoi che i compagni gli avevano aperto. In particolare, in occasione del secondo gol, si è avuta la conferma della mobilità degli uomini e la validità di quel 4-4-2 che diversi sportivi non hanno ancora recepito. Descriviamo l’azione: inizia Di Pucchio che appoggia su Vanzini il cui centro è per Lorenzetti. La buona mezz’ala ’’crea” il corridoio per Zambianchi che si incunea, controlla la palla con freddezza e insacca Diciamo pure che si è trattato di una rete da manuale. Sul due a zero l’Alessandria può dedicarsi allo studio della nuova tattica. Sassaroli che a differenza dello scorso anno lotta su ogni palla, liberato dal complesso del gol a tutti i costi, è apparso in questa sua prima esibizione davanti al pubblico amico, assai più incisivo e redditizio. Non ha messo a segno alcuna rete, m a ne ha propiziato altre compresa la quarta di Mantellato. Per l’attacco, il Gianni resta il panzer sul quale convergono quasi sempre due difensori che liberano il centro dell’area a vantaggio di Lorenzetti che quando gioca altruisticamente non ha eguali nello smistare la sfera verso il compagno che può incunearsi nelle maglie avversarie per andare in gol. Lo stesso oscuro lavoro di Vanzini, sulle fasce laterali, finisce per creare più di un grattacapo per i difensori costretti a tenere a bada non le solite due o tre punte, m a quattro, cinque uomini che in pratica hanno la possibilità di fare centro. Abbiamo detto che il fulcro dell’Alessandria resta sempre il centrocampo: contro l'Imperia se ne è avuta la conferma. Sotto la regia di un Di Pucchio che scorazza per il campo, non disdegnando le incursioni nell’area avversaria (il rigore poi fallito da Sassaroli è stato propiziato dal ’’regista”) tutto il complesso ne trae vantaggi enormi, dalla difesa allattacco. Contro l'Imperia Di Pucchio è risultato il migliore non solo per quanto ha fatto, ma per quanto ha consentito di fare ai suoi compagni. Il mastino Colombo è partito quest’anno con una concentrazione veramente encomiabile. Il centravanti Gabetto ha trovato sulla sua strada uno stopper che si sognerà pure di notte. Colombo lo ha anticipato su ogni palla, a volte lo ha umiliato dall’alto di una preparazione atletica e di un acume tecnico che raramente è dato a vedersi sui campi della serie C. Se il nostro stopper è stato bravo, una nota di merito va pure a Paparelli chiamato a rimpiazzare un Magri sulla cui freddezza, nei momenti critici, c’è da togliersi tanto di cappello. Ha giocato con molta tranquillità, ha spezzato ogni incursione avversaria. Sullo stesso piano di Colombo troviamo Maldera II che per i novanta minuti ha dettato legge. Quello che maggiormente ci ha colpito è stato il tempismo, l’insistenza sulla quale si getta su ogni palla. Un pilastro nel vero senso della parola che dà maggior tono a tu tta la retroguardia. Sull’opposta sponda Paesanti che giocando con maggior discernimento, non si è mai fatto mettere nel sacco dal diretto avversario stazionante per lo più a centro campo. La posizione di quest’ultimo era piuttosto ambigua, ma Paesanti non è caduto nel tranello. Di capitan Ciceri non c’è molto da dire: è stato raramente impegnato. E’ apparso incerto nelle uscite, ma si tratta certamente di un... male passeggero. Un’Alessandria in piena salute anche se l’avversario non era di quelli che costringono a tirare fuori le unghie per dovere imporre la propria legge. L'importante, come è stato detto, è l’avere rotto il ghiaccio positivamente nell’attesa di cimentarsi con squadre che vanno per la maggiore. Qualora anche queste ultime non costituissero banco di prova eccellente, allora vorrà dire che siamo veramente grandi. Nell’attesa però è consigliabile non farsi soverchie illusioni; meglio restare sempre con i piedi bene incollati a terra. D’altronde è questo il solito monologo che Mario David va ripetendo a destra e a manca, che il campionato dura ben 38 domeniche per cui solo all’ultima si può tirare il sospirane finale. Domenica prossima si va sul ’’neutro” di Busto Arsizio per incontrare il Legnano che, essendo squadra senza troppe ambizioni, si farà in quattro per bloccare i grigi. Con i ’’lilla” dovrebbe rientrare Magri completamente ristabilitosi dall’infortunio accusato nelle scorse settimane. David, al momento attuale, può dirsi fortunato in quanto non ha che l’imbarazzo della scelta, nonostante l’infortunio a Nimis che è sempre pedina di primo piano. Per concludere u n ’occhiata alla prima giornata: la sorpresa è venuta da Lecco dove l’undici di Manente, con un gol di Bellinazzi, se ne è tornato in Laguna con due preziosi punti e un + 1 in media inglese. Delle altre grandi o presunte tali, si è salvato solo il Trento che ha eliminato il neo-promosso Belluno con il classico punteggio di due a zero. II Rovereto non è andato più in là del pareggio a Verbania mentre il Piacenza si è visto imporre il pari da un Legnano già rodato a dovere. Clamoroso pure il capitombolo del Padova che ha incontrato sulla sua strada una Solbiatese che resta una delle squadre più solide del girone. Solo il Venezia ha dunque rispettato le previsioni della vigilia: per le altre contendenti bisogna attendere le prossime giornate per avere qualche indicazione più precisa. Il campionato e appena agli inizi per cui le sorprese, statene certi, non mancheranno. Per i grigi tutto okey: non resta che attendere il prossimo turno per vedere se veramente è... primavera. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Felice esordio di David e dei grigi L'IMPERIA E' TRAVOLTO 4-1 Dopo un inizio impacciato, i piemontesi si scatenano - Doppietta di Zambianchi e gol di Lorenzetti nel primo tempo; Bini su rigore accorcia le distanze, Mantellato le ristabilisce Meglio di cosi il campionato non poteva proprio cominciare per l'Alessandria. Una vittoria di quelle schioccanti contro l'Imperia, con tanto gioco e tanti gol (4 a 1), il pubblico che si diverte, l'ottimismo che dilaga. David, all'esordio sulla panchina dei grigi, può impettire nella conferenza, stampa a fine gara e accettare la qualifica di « aspirante alla promozione » per la sua squadra senza false ritrosie. Insomma quello striscione innalzato dai tifosi («Ale grigi, la serie B vi attende. ») sembra esprimere una sicura profezia. Una domenica di festa per l'Alessandria che ha rivelato subito chiaramente la sua forza e le sue aspirazioni. E' una formazione solida, ricca di uomini d'esperienza e con un assetto tecnico senz'altro idoneo per puntare alla B: la difesa ha fatto a meno del libero titolare Magri senza risentirne grazie all'autorità di Paparelli e soprattutto alla grintosa applicazione di Maldera, Paesanti e Colombo, tenaci custodi di un attacco che non è mai riuscito a imporre l'esigenza di una autentica parata a Ciceri. Con ima base tanto solida centrocampisti e punte hanno costruito una vittoria nettissima, imponendo il proprio gioco in proporzioni sempre maggiori col passare dei minuti: l'Imperia si smontava poco a poco, come un castello di carte, mollando grinta e marcature sino a consentire autentica accademia a Lorenzetti e compagni. La metà campo dei liguri offriva spazi larghi come praterie agli inserimenti dei grigi che avrebbero potuto chiudere con un bottino clamoroso una partita equilibrata soltanto nel primo quarto d'ora. Infatti l'Alessandria aveva cominciato con un certo impaccio. Manovre lente, senza respiro. E l'Imperia pareva ben disposta, grazie anche ad un accorto piano tattico di Bodi che aveva studiato marcature insolite e precise sino alla pignoleria. La tattica di Bodi ha bloccato il gioco per circa 20 minuti. L'Alessandria stentava un po' a ingranare (« Tutta colpa dell'emozione » dirà David, ma forse la spiegazione è valida solo parzialmente) e l'Imperia dimostrava di poter controllare il gioco, con Giordano molto attivo e capace di atteggiamenti stilistici alla Puskas (per via dei lanci di sinistro e soprattutto della pancetta) fino a quando glielo consentiva la sua autonomia di fiato ormai alquanto ridotta. Tutti gli spostamenti dell'Imperia avevano creato una situazione tattica un po' atipica che stranamente mutava in maniera netta per colpa di un infortunio: al 0' infatti restava a terra Nimis, mediano dell'Alessandria, che vittima di ima distorsione al ginocchio doveva poi uscire al 18' lasciando il posto a Mantellato. Proprio Mantellato cambiava volto alla gara sul piano della tattica e del ritmo. Il 13 dei grigi si piazzava all'ala destra e con molta vivacità dava consistente spinta alla manovra d'attacco. Al 23' era lui a propiziare un corner: sullo spiovente calciava Lorenzetti. deviava Ronco e ancora Mantellato con un bel tiro al volo colpiva la traversa. Sinistro di Zambianchi e gol. Per i grigi era l'inizio del trionfo. Dopo soli tre minuti il raddoppio, agevolato da un errore della difesa nerazzurra e propiziato da una « invenzione » di Lorenzetti, grande protagonista ancora una volta: la mezz'ala riusciva a smarcare con un colpo di tacco Zambianchi inseritosi al centro e questi, libero, siglava il suo doppietto con un preciso tocco rasoterra. Ormai per i grigi la partita era tutta in discesa: e Vanzini, uno dei migliori per tecnica ed inventiva, favoriva il terzo gol al 44' con un bello scatto sulla sinistra e perfetto centro corto che Lorenzetti in acrobazia deviava di testa in rete. Nella ripresa l'Imperia faceva risaltare ancor più la supremazia dei rivali con un atteggiamento dimesso sino a irritare. Soltanto in pochi (tra questi Bini e Gabetto, le due povere « punte » rifornite poco e male da un centrocampo in crisi completa) si impegnavano con convinzione. Boido. subentrato a Sassu, risultava il migliore in questa fase ma rovinava tutto facendosi espellere al 34' per uno sciocco gesto ai danni di Di Pucchio (una manata al viso, rilevata dal segnalinee) che gli costerà pure una multa dai dirigenti. L'Alessandria giocava senza avversario, dilagando. Al 12' otteneva un rigore e Sassaroli (l'unico a non brillare nella giornata) trovava modo di farsi parare due volte il tiro da Settimio, avendo l'arbitro fatto ripetere la prima esecuzione. Non falliva invece dagli undici metri Bini che al 27' accorciava le distanze per l'Imperia ma Mantellato le ristabiliva al 32' deviando al volo un cross di Sassaroli sul quale stava per essere anticipato dal suo compagno Lorenzetti (!). Tanto lusso concedeva la difesa dell'Imperia, priva di Natta e completamente naufragata alla distanza. « Era un Imperia al 20 per cento » ha detto Bodi e non si può dargli torto. (La Stampa - Ed. Sport - Antonio Tavarozzi) Risultati: Lecco - Venezia 0-1 Piacenza - Legnano 1-1 Pro Patria - Cremonese 0-0 Pro Vercelli - Udinese 1-1 Savona - Derthona 2 0 Solbiatese - Padova 2-0 Trento - Belluno 2-0 Treviso - Seregno 0 0 Verbania - Rovereto 2-2 CLASSIFICA: Alessandria, Savona, Solbiatese, Trento, Venezia p. 2; Cremonese, Legnano, Rovereto, Seregno, Udinese, Piacenza, Pro Patria, Pro Vercelli, Treviso e Verbania 1; Lecco, Belluno, Derthona, Padova, Imperia 0 Marcatori: 2 reti: Zambianchi (Alessandria), Crespi (Solbiatese); 1 rete: Lorenzetti, Mantellato (Alessandria) Bini (Imperia); Nomirelli (Legnano); Stevan (Piacenza); Dezio (Pro Vercelli) Ferrari, Musa (Rovereto) Rosso e Restelli (Savona) Sigarini, Medeot (Trento) Ceccolini (Udinese); Bellinazzi (Venezia); Bernocchi, Guidetti (Verbania). Il punto sul campionato Deludente esordio casalingo del Piacenza, costretto a pareggiare con il Legnano, la partita non è stata tra le più interessanti per alcune deficienze mostrate dai giocatori. Pareggio tra Pro Vercelli e Udinese che ha premiato maggiormente i friulani i quali non hanno saputo approfittare di molte occasioni favorevoli. La vittoria del Savona è stata netta ma non nel gioco: è scaturita maggiormente dagli errori difensivi del Derthona più che dai meriti degli attaccanti savonesi. Veloce, ma sostanziale equilibrio a Treviso tra i locali e il Seregno: non sono mancate le occasioni da gol ad entrambe le contendenti.