Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
19-09-1971 - Giornata: 2 - Busto Arsizio - Carlo Speroni


Legnano AC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 87. Bosani [Le]

Alessandria US Ciceri Santino, Maldera (II) Attilio Benedetto, Paesanti Paolo, Di Pucchio Claudio, Colombo Antonio [35. Di Brino Marcello], Paparelli Ezio, Mantellato Bruno, Zambianchi Domenico, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Vincenzi Silvano All.: David Mario

Formazione avversaria
LEGNANO AC: Castellazzi, Talarini, Bodina, Pota, Valentini, Lamera, Novellini, Capocci [82. Bettinelli], Nomirelli, Bosani, Mongitore. A disp.: Binelli. All.: Sassi

Arbitro: Barboni (Firenze)
Note
Angoli: 6-6 Spettatori presenti, 4500 (oltre duemila alessandrini) di cui 3983 paganti. Giocata a Busto Arsizio per indisponibilità del Comunale di Legnano Inizio gara ore 15.30

Commento
ARBITRO E SEGNALINEE CONDANNANO UN'ALESSANDRIA SENZA AMBIZIONI Continua la jella: dopo Magri e Nimis altro serio infortunio a Colombo © Buono l’esordio di Di Brino © Segna Sassaroli, ma la rete è stata annullata senza un plausibile motivo PER L'ALESSANDRIA LA PRIMA GROSSA DELUSIONE DOPO SOLI 180 MINUTI DI GIOCO: una sconfitta quella con il Legnano che brucia doppiamente per il modo in cui si è concretizzata. Una battuta d’arresto che costringe David a rivedere i suoi piani, in particolare dopo il serio infortunio patito da Colombo alla mezz’ora di gioco. La fortuna in questo inizio di campionato non sta certamente dalla parte dei grigi: basti pensare agli incidenti patiti da Magri, Nimis ed ora dallo stopper che con l'Imperia era stato uno dei protagonisti. E’ ’’saltata’* l’intera mediana proprio alla vigilia della partenza di Zambianchi per il servizio militare. La cartolina precetto è giunta per l’ex trevigiano proprio come un fulmine a ciel sereno. Nessuno ne sapeva niente, neppure i dirigenti che di abboccamenti con i colleghi del Treviso ne avevano avuti diversi. Non resta che prendere atto di questo... temporale e rimboccarsi le maniche se non si vuole restare con un palmo di naso. Sul neutro di Busto Arsizio se ne sono viste di tutti i colori, grazie all’arbitro e ai segnalinee, che da soli hanno determinato il risultato. Il gol di Sassaroli allo scadere della ripresa, è apparso regolare non solo agli stessi tifosi lilla, ma pure all’arbitro Barboni che già si apprestava a raggiungere il centro del campo quando il suo segnalinee 10 ha "inchiodato” con lo sventolio della bandierina gialla. Raccontiamo l’azione che si è sviluppata quando correva il 42' della ripresa. Di Pucchio da centro campo allarga su Paesanti che avanza sulla sinistra, stringe verso l’area poi traversa al centro: nessun difensore lilla è pronto e Sassaroli si incunea di prepotenza insaccando. Fuori gioco, ma di chi? di Lorenzetti o Vanzini? Nessuno ha saputo rispondere. Trascorrono pochi minuti e giunge la più grossa beffa. Su una incursione legnanese il guardialinee sotto le tribune sbandiera un fuori gioco, ma l’arbitro fa orecchio di mercante e concede un calcio d’angolo. Batte Nomirelli e la sfera svirgolata con un braccio da un lilla, finisce a Bosani che svetta più alto di tutti e fa secco Ciceri. A questo punto ai grigi non è restato che mettersi le mani nei capelli, ringraziare 11 direttore di gara, ed andarsene. Questa la cronaca succinta della gara che si è conclusa con il più grosso risultato a sorpresa di tutto il girone A. Facile arguire il clima di fine partita: diciamo elettrico, con i dirigenti legnanesi quasi a scusarsi per quanto era accaduto sul rettangolo di gioco. L’Alessandria, depredata di un punto, deve tuttavia recitare il mea culpa in quanto è mancata come squadra. Alcuni giocatori sono apparsi veramente sottotono e solo grazie agli altri è stato possibile reggere al confronto con ragazzi scatenati che facevano della velocità la loro arma migliore. La tattica che David va impostando è basata essenzialmente sul movimento: senza di questo tutta l’impalcatura vacilla con il risultato che ognuno può immaginare. Solo con giocatori che si incuneano in fase offensiva, retrocedendo poi per dare manforte ai difensori, il modulo ha una sua validità. Contro il Legnano sul neutro di Busto Arsizio, non è accaduto nulla di tutto ciò. Nella prima mezz’ora quando Colombo era ancora nel pieno dei suoi mezzi atletici si è vista un’Alessandria svagata che assisteva impassibile alle sfuriate dei giovani avversari che badavano al sodo, che riuscivano ad avere la meglio in ogni contrasto. A centrocampo il solo Di Pucchio era onnipresente, tanto che pareva avere il dono dell’ubiquità. Era presente ovunque fosse necessario l’intervento di un uomo in più per trarre di impaccio il compagno. Il nostro numero quattro non disdegnava contemporaneamente di impostare le azioni per le punte cercando di trovare il compagno smarcato. Un vero motorino che svettava su tutti. Non altrettanto si poteva dire di Lorenzetti che si gettava sui palloni senza troppa convinzione, rinunciando a contrastare l’avversario appena perduta la sfera. In ombra pure Mantellato incapace di avere la meglio del diretto controllore, ma ancor più di svolgere i propri compiti senza pause troppo controproducenti. Pure la posizione di Zambianchi si rivelava, con il trascorrere dei minuti, piuttosto approssimativa tant’è vero, che a differenza della scorsa domenica, le incursioni a sostegno delle azioni offensive sono state rare. I suggerimenti sono stati per lo più approssimativi tanto che diversi passaggi sono finiti all’avversario invece che al compagno. Con una Alessandria deconcentrata, che attendeva il calo dell’avversario per riprendere in mano le redini dell incontro, la punta più incisiva è stata Paesanti che in più di una occasione si è incuneato lungo le fasce laterali per raccogliere il suggerimento. Lo stesso Sassaroli, encomiabile per la volontà dimostrata, è rimasto per lungo tempo isolato dall’azione per cui alla fine si è smarrito in quel dedalo di maglie lilla. Senza calcare troppo la mano, la conclusione è che il Lorenzetti visto in campo ha ricalcato la scialba prova fornita con il Milan. Nessuno discute la classe della nostra mezz’ala sempre imprevedibile e capace di eseguire pezzi di bravura da far strappare l’applauso alla platea: si evidenzia invece l’abulia che j 10 contraddistingue nella \| maggioranza dei casi quando si gioca lontano dal Moccagatta. Solo con una maggiore grinta riuscirà a fornire quell’appoggio che riteniamo indispensabile per trovare 11 corridoio per giungere al gol. Vanzini si è mosso con la consueta volontà, ma in qualche occasione è parso piuttosto impacciato nei movimenti. La retroguardia ha lottato con la consueta grinta, in particolare Maldera che è un lottatore innato. Nel suo settore si sono avute le incursioni più pericolose dei legnanesi che hanno in Novellino un elemento incisivo e sbrigativo. Onesta la partita di capitan Ciceri (applaudito un suo intervento a terra su insidioso tiro di Capocci ben appostato al limite dell’area di rigore). Del libero Paparelli c’è da rimarcare che si tratta di uomo di rottura per cui non sempre approfitta della posizione per impostare la manovra e, se del caso, di proiettarsi nei corridoi liberi se non altro per concedere un attimo di respiro ai centrocampisti. Da questa analisi appare chiaro che l’Alessandria vista all’opera a Busto Arsizio non è la squadra che nutre fondate ambizioni di promozione. La sconfitta è stata immeritata, come abbiamo detto, ma per il gioco non possiamo trovare scusanti valide nonostante la serie di infortuni che da qualche settimana colpisce, con una regolarità quasi cronomatrica, i ragazzi di David. Molti si domanderanno ora cosa accadrà nel futuro. La grossa delusione patita domenica, secondo il nostro punto di vista, sarà molto salutare. Ricordiamo quanto ebbe a dirci l'allenatore ancora prima che si entrasse nel clima della competizione: « I ragazzi devono mettersi in testa che la promozione la dobbiamo meritare. Non possiamo snobbare nessuno perchè le altre squadre ce la metteranno tutta per crearci dei dispiaceri. Il nostro sarà un torneo che ci farà soffrire. Il montarci la testa sarebbe veramente un grave errore ». Le parole del tecnico hanno trovato conferma proprio contro il Legnano, un undici che ha gettato nella mischia la foga delle sue giovani leve. La differenza di classe è stata livellata proprio dall’agonismo, dalla decisa volontà di dimostrare che ogni traguardo è possibile quando esiste la determinazione. Non resta che prendere atto della lezione e riprendere sin da domenica il discorso bruscamente interrotto nella fase iniziale della bagarre. David questa settimana intensificherà il lavoro, metterà i ragazzi alla frusta. Sulla formazione chiamata ad affrontare il Seregno che ci precede di un punto in classifica tutto è ancora in alto mare. Tutto dipenderà dal ricupero di Magri: se il libero scenderà in campo la maglia di Colombo sarà affidata a Paparelli mentre Di Brino che ha disputato una buona partita potrebbe ottenere i galloni. Per il quintetto di punta il discorso è apertissimo considerato il non perfetto grado di forma di Mantellato. Proietti e Bergamo scalpitano per dimostrare che sono pronti a far valere sul campo le loro qualità. Al momento attuale David non può permettersi altre distrazioni per cui saranno i più in forma ad indossare la maglia. Il Seregno non è avversario da prendere sottogamba in particolare ora che Venezia e Solbiatese sono partiti con la quarta innestata e sembrano intenzionate a fare da squadre faro durante questi primi mesi in cui le altre sono ancora impegnate in problemi di... quadratura. La seconda di ritorno oltre al capitombolo dell'Alessandria ha registrato il crollo di altre due favorite: il Piacenza e il Rovereto. Ancora alla ricerca della forma migliore pure il Padova e il Lecco che hanno incasellato un solo punto. Le primattrici hanno le polveri ancora bagnate per cui si dovrà attendere ancora qualche settimana per potere tracciare un quadro più preciso delle pretendenti alla serie B (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'incontro deciso (1-0) a tre minuti dalla fine ANNULLATO UN GOL DEI GRIGI IL LEGNANO PASSA NEL FINALE Forse Sassaroli non era in fuorigioco - Scialba comunque la prova dell'attacco alessandrino - Si è giocato a Busto Arsìzio perché il campo legnanesc non è ancora agibile Il Legnano ha dato scacco all'Alessandria. Il risultato (1-0), non corrisponde al gioco visto in campo; sarebbe stato più equo un pareggio. Ma, se c'era qualcuno da premiare, questo era il Legnano: per l'impegno che ha profuso dal principio alla fine, per il volume delle azioni impostate. Comunque, per i grigi questa sconfitta ha il sapore di una beffa. L'incontro, abbastanza vivace ed equilibrato (più gioco del lombardi, più occasioni favorevoli per l'Alessandria) era ormai fermo sullo zero a zero quando mancavano pochi minati al termine. I grigi sembravano rassegnati al pareggio, il Legnano soddisfatto del punto ottenuto. In un « a fondo » provocato da Paesanti, esattamente ali'82', cominciava invece il periodo più emozionante e drammatico della partita. Il numero 3 grigio si spostava velocemente in avanti sulla sinistra. Approfittando di un momento di distrazione dello stopper lilla Valentini, che era uscito per un crampo e rientrato senza più badare alla marcatura di Sassaroli, riusciva a lanciare un ottimo pallone al centro dell'area dei lombardi, in diagonale. Da una specie di mischia usciva per primo Sassaroli che di prepotenza sbatteva la sfera nella porta di Castellazzi. In campo alessandrino già si esultava per il gol, quando ci si accorgeva che il segnalinee, sulla destra, stava immobile con la bandierina alzata. A dire il vero il segnalinee aveva assunto quella posizione nello stesso istante in cui il centravanti si era lanciato sulla palla. L'arbitro Baroni di Firenze, dopo un attimo di esitazione, indicava un calcio di punizione dall'area. Era stato decretato un fuori gioco. Ben pochi lo hanno visto. Ma il dramma alessandrino — se così si può chiamare — non era ancora finito. Si stavano appena spegnendo le proteste per il gol annullato, che su un cambiamento di fronte il Legnano otteneva un calcio d'angolo. Contestato anche questo, perché Ciceri e compagni reclamavano un fuori gioco a loro favore. Nomlrelli si incaricava del tiro. Un colpo dosato al centro dell'area dove la testa di Bosani, numero dieci lilla, svettava su tutti e insaccava imparabilmente (era l'87') alle spalle di Ciceri. Inutile dire come al fischio di chiusura gli alessandrini, giocatori, dirigenti e tifosi, se ne siano andati con la bocca amara. Ma non tutto il male viene per nuocere: questa sconfitta che già costringe l'Alessandria a inseguire, dopo due sole giornate di campionato, suona come campanello d'allarme. I grigi non hanno giocato bene. Hanno tirato in porta più degli avversari, ma l'hanno latto senza convinzione e soprattutto senza sfruttare appieno le loro possibilità. E' mancato soprattutto l'attacco. Sassaroli si è visto poco. Il bravo Lorenzetti è stato praticamente annullato dall'esperto e coriaceo Tilarini. Vanzlni, Zambianchi e Mantellato non hanno approfittato dei varchi creati sulle fasce laterali. Invece di allargare il gioco lo hanno concentrato nella zona centrale, creando spesso confusione inutile. Il migliore fra i grigi è stato Di Pucchio che insieme a Paesanti (il più pericoloso per il Legnano, con le sue puntate) ha impresso qualche spinta alle manovre d'attacco, e soprattutto ha controllato centrocampo e difesa, coordinandone i movimenti. La difesa non ha avuto colpe. Anche in considerazione del fatto che il Legnano (costretto fra l'altro a giocare a Busto perché il suo campo non è agibile sino ad ottobre) si è dimostrato all'altezza della situazione. Gli manca soltanto un uomo che sappia concludere a rete per rendersi molto più « difficile ». Si sono messi in evidenza Pota, con un ottimo gioco di spola, Novellino (veloce e molto mobile), Nomirelli e Mongitore. Purtroppo l'Alessandria deve registrare anche la perdita di Colombo che al 35' del primo tempo ha riportato una botta al ginocchio sinistro in uno scontro con Nominelli e ha dovuto abbandonare, sostituito da Di Brino. Per lo stopper grigio si teme una distorsione. Con Nimis fuori causa per un mese e mezzo, Magri ancora convalescente, la situazione non è rosea. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato Risultati: Belluno - Savona 2-0 Cremonese - Lecco 0-0 Derthona - Pro Patria 1-0 Imperia - Verbania 0-0 Padova-Trento 1-1 Rovereto - Solbiatese 0-2 Seregno - Piacenza 2-0 Udinese - Treviso 0-0 Venezia - Pro Vercelli 4-1 CLASSIFICA: Solbiatese, Venezia p. 4; Seregno, Trento, Legnano 3; Alessandria, Belluno, Cremonese, Savona, Treviso, Udinese, Verbania, Derthona 2 ; Lecco, Pro Patria, Padova, Piacenza Rovereto, Imperia, Pro Vercelli 1 Marcatori: 2 reti: Zambianchi (Alessandria), Mazzoleri (Seregno), Crespi (Solbiatese), Sigarini (Trento), Ciclitira (Venezia); 1 rete: Lorenzetti e Mantellato (Alessandria), Canella e Gaiotti (Belluno), Ardemagni (Derthona), Bini (Imperia), Nomirelli e Bosani (Legnano), Boscolo (Padova), Stevan (Piacenza), Dezio e Sadocco (Pro Vercelli), Ferrari e Musa (Rovereto), Rosso e Restelli (Savona); Dalle Crode e Foglia (Solbiatese), Medcot (Trento), Ceccolini (Udinese), Bellinazzi, Ardizzone Ridolfi (Venezia) Il punto sul campionato Lo zero a zero ha condannato l'Imperia, contro il Verbania protagonista di una gara senza spunti di gioco e neppure di impennate dei singoli: i liguri si sono dovuti affidare al proprio portiere per evitare la sconfitta. Partita molto bella tratti entusiasmante, assai combattuta e meritatamente vinta dal Seregno sul pur forte Piacenza. Sconfitta del Savona, sul campo del Belluno grazie a due reti maturate una per tempo: l'incontro è stato un monologo dei locali attenti in difesa e sicuri a centrocampo. Vittoria del Derthona sulla Pro Patria in una gara dominata in lungo e in largo, il punteggio finale non è stato sincero. Il Venezia ha travolto la Pro Vercelli, squadra dotata di molto agonismo, la squadra piemontese è stata troppo inesperta per reggere il passo da giocatori che hanno calcato campi di categoria superiore.