Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
10-10-1971 - Giornata: 5 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Venezia Calcio 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 31. Maldera (II) A.[A] 71. Ronchi [Ve]

Alessandria US Ciceri Santino, Maldera (II) Attilio Benedetto, Paparelli Ezio, Magri Pier Luigi, De Luca Sergio, Paesanti Paolo, Proietti Farinelli Vincenzo, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:Manueli Luigi, (P) Vincenzi Silvano All.: David Mario

Formazione avversaria
VENEZIA CALCIO: Terreni, Kuk [61. Zanon], Santarello, Ardizzon, Ronchi, Maiani, Ridolfi, Bernardi, Ciclitira, Rossi, Bianchi. A disp.: Fornasiero. All.: Manente Sergio

Arbitro: Lattanzi Franco (Macerata)
Note
Ammoniti: Proietti [A], Santarello [V], Maiani [V] Spettatori: 8000 circa, di cui 5322 paganti per un incasso di L. 7.900.000 Angoli: 7-2 Giornata di sole, temperatura mite. Fondo del campo ottimo Inizio gara ore 15.00

Commento
VENEZIA PIU' LA TRADIZIONE: IL RISULTATO E' 1-1 Segna Maldera poi i ’’nero-verdi” agguantano il pari © Neppure una staffilata ai fulmicotone di Proietti riesce a sbloccare la via della vittoria LA TRADIZIONE E’ STATA RISPETTATA E IL VENEZIA E’ TORNATO A CASA CON UN PUNTO. Una vera ” bestia nera ” i « nero-verdi » di Manente, che riescono ad ogni campionato a tenere in scacco i grigi. Domenica, dopo il gol di Maldera, sembrava che le cose volgessero al meglio poi, nella ripresa, ecco la doccia fredda del pareggio, su svarione collettivo di tutta la difesa. Neppure una staffilata al fulmicotone di Proietti è riuscita a sorprendere Terreni che è stato veramente bravo nel mettere in angolo. Su questa occasione sfumata per la bravura dell’ estremo difensore avversario, è svanita la possibilità di vittoria. L’Alessandria ha così perduto un prezioso punto scendendo in media inglese a —2 il che significa che per ricuperare sarà indispensabile vincere almeno due volte in trasferta, cosa che al momento attuale sembra piuttosto ardua. Di cosa soffre questa Alessandria che nonostante le disavventure resta la grande favorita della serie B? Manente a fine partita ha osservato che gli uomini ci sono, forse m anca la determinazione. L’ex allenatore ha poi aggiunto che nonostante tutto i grigi restano i più papabili alla serie B: devono però tenere d’occhio il Trento squadra le cui ambizioni non sono solo quelle di fare un discreto campionato. Ringraziamo Manente per il pronostico e torniamo alla squadra che, a dire il vero, continua a non convincere almeno per quanto riguarda gli uomini di punta. Il difetto sta per divenire cronico. Nulla da eccepire sui reparti arretrati dove Maldera va confermandosi come il miglior terzino della serie C. L’ex milanista è una vera colonna, in quanto non limita solo il suo lavoro all’interdizione, m a sovente si spinge in avanti per dare manforte agli attaccanti. Il gol messo a segno dimostra la propensione del giocatore a portarsi verso l’area avversaria ogni qualvolta l’ala arretra. Se Maldera ha ribadito di essere un elemento sicuro e caparbio, una nota di merito spetta pure a Paparelli, che è ritornato il difensore che conoscevamo. Gli interventi sono stati, come si suol dire, puliti, la visione del gioco aperta. Contro il Venezia, si è guadagnato veramente i galloni. Se i due terzini sono stati abili, una nota di merito spetta al "vecio” Magri che sta ripetendo il bellissimo campionato dello scorso anno. Il ’’libero” non ha fallito un intervento, ha ribattuto colpo su colpo, sempre pronto ad appoggiare la sfera al compagno smarcato. Cosa dire di più su questo giocatore che nonostante la non più giovane età è •sempre tra i migliori in campo? Un regista della difesa che trova ben pochi rivali. Ottimo infine il giudizio su De Luca entrato noi clima del campionato nonostante l’handicap del servizio militare. Resta ora da esaminare il comportamento dei reparti avanzati, già posti sotto accusa per le partite con il Legnano ed il Seregno. Effettivamente il volume di gioco che svolgono notevole: nessuno lo discute. Il guaio è che approssimandosi all’area di rigore nessuno pare voglia assumersi la responsabilità di trovare la via del gol. Per sbloccare il risultato c’è voluto un terzino e, per vedere un tiro degno di questo nome si è dovuto attendere il finale. Le lacune ci sembrano quelle che abbiamo indicato in precedenza: manca l’uomo che sappia sfruttare convenientemente i palloni che i centrocampisti e le mezze punte portano avanti. A volte si pecca di ingenuità, cosa che non dovrebbe accadere tra giocatori che hanno esperienza da vendere. Prendiamo ad esempio Di Pucchio — non certo in giornata di vena — che nella maggioranza dei casi invece di allargare il gioco io restringeva appoggiando sempre al centro dove più folta era la mischia. Quante volte Proietti e lo stesso Paesant hanno atteso il lancio? Mancando l’uomo gol è indispensabile manovrare sulle fasce laterali per consentire al compagno — come è accaduto in occasione della rete di Maldera — di incunearsi nei corridoi. Il volere assolutamente passare operando in un fazzoletto è un vero suicidio. Contro il Venezia si doveva operare per lo più a vantaggio di Proietti e di Paesanti, ma raramente ciò è accaduto. Pure Lorenzetti, ad eccezione dei soliti tre-quattro punti che strappano l’applauso, ha giocato sottotono. Non bastano alcune sfuriate per ottenere la sufficienza: il giocatore ha disputato gran parte dei novanta minuti senza alcuna determinazione con il risultato che le punte vere si sono trovate di fronte a tutta la retroguardia nero-verde che aveva buon gioco nel bloccare le puntate e a rilanciare la sfera in avanti. Quello di Sassaroli poi sta diventando un dramma vero e proprio. Il giocatore deve avere i nervi a fior di pelle per cui la sua resa è nettamente al di sotto delle previsioni della vigilia del campionato. E' indubbio che il centravanti ha il compito più gravoso trovandosi sempre a diretto contatto con i difensori, ma è altrettanto vero che deve essere pronto a sfruttare il minimo errore per cercare la conclusione. Durante i novanta minuti il Gianni ha avuto almeno due grosse occasioni per battere Terreni, ma ad eccezione di un indovinato colpo di testa non ha mai dato l’impressione di essere in grado di fare veramente centro. Basterebbero forse alcuni gol per risollevare il m orale piuttosto depresso, ma purtroppo le reti tardano a venire con tutte le conseguenze negative del caso. Se Sassaroli non ha trovato lo spunto per rom pere il ghiaccio vi è da rimarcare che Vanzini brillante sulle fasce laterali difficilmente azzarda il tiro a sorpresa. Contro i lagunari le sole punte che potevano avere qualche possibilità di fare i gol erano Lorenzetti e Proietti. Della mezz’ala abbiamo detto: al momento attuale non convince in quanto un giocatore pure grande non può limitare la prestazione a rari spunti offensivi restando poi in trincea nella speranza che si profili l’occasione buona. Proietti che entrava in squadra per la prima volta è stato assai più redditizio all’economia della tattica impostata da David. Sovente il giocatore è stato ignorato avendo i compagni preferito appoggiare la sfera sulla sinistra o direttamente verso la porta di Terreni: quando però ci si è ricordati della sua presenza si è visto un attaccante che può sfoderare veramente quel tiro a sorpresa che decide un incontro. Siamo dell’avviso che si debba insistere sul giocatore in particolare oggi che il peso offensivo non è per nulla soddisfacente. La radiografia dell’undici si potrebbe fermare a questo punto considerato che capitan Ciceri non è mai stato impegnato ad eccezione della... rete subita. Il primo pareggio interno della stagione induce un po’ tutti alla meditazione: perdere altro terreno potrebbe essere assai grave. A novembre, da quanto si è potuto argui re, dovrebbe giungere qualche rincalzo: si vuole infatti correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Nell’attesa però è indispensabile tenere duro, non perdere altre battute per evitare di concedere eccessivo vantaggio alle squadre che conducono in testa alla classifica. Domenica si giocherà nuovamente al Moccagatta: ospite la matricola Cremonese che sinora ha dimostrato di saperci fare tra i semiprofessionisti. E’ uno di quegli avversari da non sottovalutare per non trovarsi poi a malpartito. L’esperienza insegna a tenere gli occhi bene aperti considerato che sette giorni dopo si affronterà l’incognita del derbissimo con il Derthona. La media inglese, che è molto realistica in particolare per le squadre che lottano per i primi posti, impone di rimboccarsi le maniche principalmente quando si gioca in trasferta.. Sin da domenica quindi è indispensabile guadagnare l’intera posta. Mario David dovrà lavorare sodo per impostare la squadra su un preciso modulo di gioco che deve essere lasciato all’improvvisazione dei singoli. Mancano è vero alcune pedine che possiamo definire di base, quali Nimis — che si sta riprendendo dal grave infortunio che lo ha messo k.o. nella partita d’apertura delle ostilità con l’Imperia — Colombo, Zambianchi e Mantellato, ma purtroppo il campionato non conosce soste per cui piangere sulle disavventure non serve a molto. Giungeranno, come abbiamo detto, i rinforzi novembrini, ma nell’attesa non si può certo restare alla finestra sperando nelle disgrazie altrui. Gli sportivi dal canto loro devono concedere la loro fiducia nell’attesa della riscossa che non dovrebbe tardare perchè l’Alessandria come ha detto Manente, ha veramente le carte in regola per aspirare alla promozione sfuggita di un soffio lo scorso anno. Ancora un a giornata . . . sten tata dei grigi e stavolta con la squadra, il Venezia, allenata dall’ex Sergio Manente. E’ finito tutto con un pareggio e stavolta non si può dire che il pubblico abbia contestato i propri giocatori. Insomma è chiaro che gli sportivi - alessandrini hanno compreso la lezione ed hanno evitato in tutti i modi di scendere alle solite manifestazioni contrarie quando la squadra non gira. E non si può certo dire che i grigi, domenica, abbiano disputato una partita da non meritare anche qualche riprovazione. Questo è il punto di tutta la questione. Visto che i tifosi hanno fatto il loro dovere, adesso, in vista della prossima partita con la Cremonese, saranno i giocatori che dovranno fare in modo da meritarsi la piena fiducia di quelli delle gradinate. D’altra parte è chiaro che l’Alessandria è una squadra che esiste nella dimensione per la promozione, ma gira attorno all’ostacolo e non trova la strada migliore per sfociare in un gioco tale da costituire Tunica premessa accettabile per tranquillizzare tutti quanti. Lo stesso Manente al quale dobbiamo riconoscere un senso sportivo non comune, dopo la partita ha detto: — Se non vince il campionato un a squadra come l’Alessandria io non so chi potrebbe farlo. Nel girone A non c ’è nessun schieramento che si stacchi decisamente dagli altri se non quello dell'AIessandria. Mi sia permessa questa considerazione in quanto ritengo di conoscere bene i grigi e con i rinforzi di Nimis, Maldera, Zambianchi, Bergamo, Di Brino c’è gente a sufficienza per form are due squadre anziché una. D’accordo che attualmente qualcuno è infortunato ma i grigi sono in condizione di sostituirlo con un altro elemento altrettanto valido. Prendiamo l’esempio del Venezia: mi sono mancati Belinazzi e Badari e Tunica soluzione è stata quella di attingere i so stitu ti dalla juniores. E cco perchè io sono convinto che sulla distanza dei campionato il nome che andrà in vetta alla classifica sarà quello dell'Alessandria. Commentando l'incontro Mario David, invece, ha d etto: — Accetto il risultato sul campo ma lo respingo come misura dei valori in campo. L’Alessandria meritava la vittoria non fosse altro per avere attaccato per quasi tutto l’incontro. C’è stato un momento di dieci minuti all’inizio del secondo tempo e questo è bastato per portarci in parità. Insomma appena facciamo un errore, siamo subito puniti. Questa è sfortuna bella e buona. E poi c’è un'altra cosa: quando il portiere avversario è il migliore in campo è segno che si è giocato. Gli elementi che mi sono piaciuti di più? De Luca, Paesanti e Lorenzetti ma anche gli altri hanno giocato abbastanza bene. Perchè ci siamo arretrati nel secondo tempo? Non è mica che volevamo farlo: per dieci minuti il Venezia, come era nella logica, h a attaccato e noi abbiamo dovuto forzatamente subire se non che per ottanta minuti noi abbiamo pressato gli avversari nella loro area con il risultato di un gol e loro, invece, con un assalto così breve si sono ritrovati in pareggio. La differenza è questa e poi non venite a dire che siamo fortunati adesso David torna a pensarci sopra. Questa Alessandria che perde colpi deve essere registrata per forza e dovrà ben trovare la soluzione per giungere al meglio. L’occasione è offerta dall’arrivo della Cremonese la prossima domenica, cioè di una squadra che per questo arco di campionato ha dimostrato di saperci fare (Il Piccolo - Il Gattopardo) I grigi in vantaggio consentono il recupero al Venezia SOLO PER L'ALESSANDRIA Segnano i difensori: Maldera II nel primo tempo e Ronchi nella ripresa - Nel finale il portiere Terreni salva il risultato per i neroverdi - Il «vecchio» Ardizzon impeccabile come libero Manente sorride, David un po' meno. Il pareggio sta bene al Venezia, che rimane in perfetta media e rafforza le sue aspirazioni verso un posto fisso tra le « grandi », delude invece l'Alessandria che voleva i due punti e pareva già convinta di averli in cassaforte alla fine del primo tempo. Il calcio è fatto così, la secca verità delle cifre può provocare interpretazioni, riflessi e conseguenze a centinaia e magari contrastanti. Fatto sta che l'uno a uno di Alessandria-Venezia sembra proprio un risultato esatto, visto il gioco e visti i meriti e i demeriti delle due squadre, entrambe degne per ora di restare nel gruppo di testa, in posizione buona sino al momento in cui (presumibilmente tra un mese) si delineerà una selezione e prenderanno corpo più netti distacchi in classifica. Nella giornata in cui quasi tutte le prime del girone hanno marciato a basso regime pure l'Alessandria ha mancato l'appuntamento con la vittoria. Dicono per colpa della tradizione, che vuole il Venezia imbattuto di fronte ai grigi nelle ultime stagioni rinforzata stavolta dalla presenta dell'ex Manente sulla panchina. Ma un po' di colpa ce l'ha pure la squadra se è vero che ha giocato sotto tono per tutta la partita, accusando uno strano calo proprio quando l'incontro sembrava risolto: ottenuto il gol, un po' casuale, al 31' del primo tempo, i grigi non hanno insistito, perdendo l'occasione del k. o. contro un avversario che per forza di cose doveva scoprirsi e offrire spazio al contropiede, quindi una situazione tattica assai più favorevole agli spunti di Lorenzetti, Vanzini e compagnia. Qualcuno si aspettava, sull'1 a 0, il « bis » della passeggiata trionfale con l'Imperia. Invece l'Alessandria è rimasta ferma, incapace di cambiare marcia e distendersi in scioltezza. Nei primi venti minuti della ripresa la squadra è apparsa contratta, quasi passiva di fronte agli attacchi non certo arrembati di un Venezia che ha giocato con ordine e lucidità le sue carte senza mai esasperare né il ritmo né l'agonismo. Evidentemente il Venezia non è l'Imperia, ma anche questa Alessandria (tra l'altro priva di Zambianchi, Colombo e Nimis) non era tanto sicura delle proprie possibilità se ha consentito la progressiva crescita dell'avversario, quasi favorendo il pareggio. Nessuno infatti si è stupito troppo per il gol dell'1 a 1 (anche questo segnato da un difensore, lo stopper Ronchi, così come quello dei grigi era stato ottenuto dal terzino Maldera II, meno gigante e meno famoso del fratello che gioca nel Milan). Per equilibrare il risultato c'è voluto comunque un errore dei grigi: il Venezia, pur cresciuto di tono, aveva ottenuto solo qualche punizione senza esito (con Bianchi che sparava destri poco meno che omicidi però alti o fuori sulla barriera) prima del 26' quando su corner da sinistra Ronchi, liberissimo (soltanto un suo compagno di squadra gli era da presso) poteva segnare la rete del ritrovato equilibrio. Era il primo sbaglio della difesa alessandrina e veniva pagato caro: « Sfortuna », dice David ed ha hagione, certo sarebbe stato meglio propiziare la fortuna con una condotta di gara più autoritaria ed incisiva nella prima parte della ripresa. Dopo aver subito il pareggio l'Alessandria si è scossa, è ripartita all'attacco con le marce alte. Ma ormai il Venezia aveva soltanto da rinforzare la difesa e faceva blocco con ordine davanti al magnifico Ardizzon, già gladiatore di più illustri arene, ancora validissimo come « libero ». E quando Proietti riusciva ad inventare un tiro da antologia il portiere Terreni, bravissimo, replicava con un altro pezzo di bravura volando a respingere in corner. A quel punto mancavano dieci minuti alla fine, l'ultima parte di gara si giocava in area neroverde, con Terreni protagonista, capace anche di bloccare senza scomporsi un colpo di testa di Maldera II avanzato nel fitto della mischia di teste e stinchi davanti alla porta veneziana. (La Stampa - Ed. Sport - Antonio Tavarozzi) Risultati: Cremonese Piacenza 2-1 Imperia - Legnano 2-0 Lecco - Padova 2-0 Pro Patria - Trento 1-0 Pro Vercell - Belluno 2-2 Rovereto - Seregno 0 1 Solbiatese - Savona 1-1 Treviso - Derthona 2-2 Verbania - Udinese 1-2 CLASSIFICA: Solbiatese p. 8; Cremonese 7; Trento, Alessandria, Venezia, Treviso, Verbania, Belluno, Udinese 6; Lecco, Seregno, Padova, 5; Pro Patria, Rovereto, Legnano, Derthona 4; Piacenza, Savona, Imperia, Pro Vercelli 3 Marcatori: 3 reti: Crespi (Solbiatese) Sigarini (Trento), Mazzoleri (Seregno), Gaietti (Belluno); 2 reti: Zambianchi (Alessandria), Guidetti (Verbania), Lombardi (Rovereto), Perego (Treviso); Guarmeri, Cantoni e Delle Donne (Cremonese), Cicli tira (Venezia), Bellotto e Foglia (Solbiatese), Canella (Belluno), Gabetto e Giordano (Imperia), Rosso (Savona). Il punto sul campionato Novanta minuti senza un attimo di tregua: quattro gol, due per parte, due pali, e molte occasioni sciupate anche per bravura dei portieri: la Pro Vercelli è stata per due volte avanti e per due volte è stata raggiunta. L'Imperia ha battuto il Legnano: un successo chiaro, ottenuto nel migliore dei modi, giocando con grande volontà e determinazione. Il Savona ha conquistato meritatamente un punto sul campo della capolista: è riuscito a pareggiare al 90' quando era ridotto in nove uomini: una grossa prova di coraggio, volontà. Sul campo del Verbania l'Udinese ha conquistato i due punti infliggendo la prima sconfitta casalinga ai locali che avevano impostato la sfida sulla velocità, sullo scatto bruciante a centrocampo.