Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
07-11-1971 - Giornata: 9 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Padova AC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 8. Lorenzetti G.[A]

Alessandria US Ciceri Santino, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Maldera (II) Attilio Benedetto, De Luca Sergio, Magri Pier Luigi, Sassaroli Gianni, Di Pucchio Claudio, Bergamo Paolo [58. Proietti Farinelli Vincenzo], Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Vincenzi Silvano All.: David Mario

Formazione avversaria
PADOVA AC: Busco, Panisi, Freddi, Collavini, Chiodi, Marin, Tombolato, Modonese, Boscolo, Fraschini, Filippi. All.: Matè Elvio

Arbitro: Serafino Domenico (Roma)
Note
Ammoniti: Pasini [P], Lorenzetti [A] Spettatori: 6.000 circa Angoli: 5-5 Cielo plumbeo, leggerissima foschia, terreno scivoloso per la pioggia caduta nella giornata di sabato. Inizio gara ore 14.30

Commento
SPEZZATO L'INCANTESIMO I GRIGI CONQUISTANO UNA PREZIOSA VITTORIA Dopo cinque pareggi il sospirato e voluto successo© Maiuscola prova del diciannovenne Di Brino che ha neutralizzato il ’’furetto ” Filippi «UNA VITTORIA IMPORTANTE», ha detto Mario David, alla fine della sofferta vittoria con il Padova. L’affermazione rispecchia lo stato d’animo del tecnico il quale può ben dire che i suoi ragazzi trarranno ora profitto da questa iniezione di fiducia. La partita con i patavini era doppiamente importante: per i due punti in palio e per scrollarsi da dosso la jella che dall’inizio del campionato perseguita l’Alessandria. Il successo tanto sospirato è giunto con la rete di Lorenzetti che poteva essere bissata da Vanzini se l’ala non avesse sbagliato clamorosamente lo specchio della porta. Alessandria in progresso rispetto alle precedenti gaso? Senza dubbio anche se nella ripresa i patavini hanno pressato i grigi nella loro area mettendo in seria difficoltà Ciceri e compagni. I biancoscudati che hanno in Modonese, Fraschini e Filippi gli uomini migliori pur spendendo le loro migliori energie non sono riusciti a centrare ilo specchio della porta dove Ciceri faceva buona guardia. Nella ripresa con gli ospiti in avanti protesi alla ricerca del pareggio, l’Alessandria ha avuto a disposizione alcune palle gol fallite per un soffio. L’arma del contropiede, sul quale molto punta il trainer alessandrino, poteva essere maggiormente sfruttata se nei rapidi capovolgimenti di fronte i mandrogni avessero potuto disporre di un mediano che appoggiasse la palla con maggiore frequenza in profondità. Proprio in queste occasioni si è sentita la mancanza di un uomo quale può essere Nimis. Nulla dunque da eccepire sulla vittoria alessandrina che avrebbe potuto assumere proporzioni assai più vistose se ancora una volta non avesse m esso lo zampino l’imponderabile. Come nelle scorse domeniche i grigi hanno colpito i ¡legni della porta avversaria, questa volta con Di Pucchio, autore di uno splendido tiro. L’undici dell’ing. Sacco ha iniziato la contesa con molta determinazione, deciso a interrompere la serie negativa: c’è riuscito, come abbiamo detto, con Lorenzetti dopo soli dieci minuti. Un centro di Paparelli ha trovato pronto la mezz’ala a saettare in rete sotto do sguardo di Bergamo apparso stranamente incerto, quasi timoroso di venire a contatto con la ¡sfera. Quella dell’ex milanista è stata una gara veramente disastrosa nel corso della quale non è mai riuscito a trovare lo spunto neppure sulle palle alte che predilige. Nella ripresa il tecnico è corso ai ripari richiamando al centro Sassaroli e inserendo Proietti. Se Bergamo è risultato abulico e inconcludente, Sassaroii nel nuovo ruolo di centrocampista è stato tra i migliori non solo per l'impegno profuso durante l’arco dell’accesa tenzone, m a anche per alcune azzeccate conclusioni. Sopra tutti da segnalare l’esibizione di Di Brino, scelto da David per tenere a bada quel granello di pepe che è appunto Filippi. Il terzino, dimostrando una grinta e una tenuta veramente eccezionale, gli si è mollato alle costole fin dalle prime battute senza mollarlo un solo istante, il risultato è stato che l’estrema mancina del Padova in rarissime occasioni è riuscito a liberarsi del controllore per appoggiare la sfera sui compagni. Gran merito del successo alessandrino va senza dubbio al giovane difensore che giunto dall’Ivrea sta veramente bruciando le tappe. Un acquisto che risulta veramente indovinato considerato che si tratta di un giovane mastino particolarmente utile quando gli si deve affidare compiti di marcatura. Il centro campo è vissuto ancora una volta sulla regia di un Di Pucchio che riesce, pure nei m omenti più critici, a tenere saldam ente in mano le file del gioco. Come già era accaduto à Belluno, il ’’regista” ha ¡comandato le azioni migliori senza m ai accusare battute a vuoto. Di Pucchio ha trovato in questa occasione un Lorenzetti assai più volitivo ed anche incisivo considerato che la mezz’ala si è inserita in numerosi ”a fondo” senza poi trascurare l’appoggio alla retroguardia. Sem pre volenteroso e concentrato Vanzini — senza dubbio il migliore — che non riesce a trovare la via del gol. Come era accaduto a Belluno ha fallito nel m odo più clamoroso il raddoppio su un perfetto suggerimento di Lorenzetti: l’ala davanti alla porta spalancata è giunto sulla palla sbilanciato spedendola alle stelle. Una vera disdetta considerato che era assai più facile andare a segno che fallire il due a zero. Tornando ai settori arretrati diremo che De Luca è apparso assai nervoso per non dire impreciso. Nella maggioranza dei contatti con l’avversario, non ha fatto altro che rimediare delle punizioni. Nulla da eccepire sulla prestazione del libero Magri, cresciuto con il tra scorrere dei minuti e in particolare nella fase finale quando i patavini premevano da tutte le parti. Tutto positivo nella prestazione dell’Alessandria? Non proprio. Abbiamo accennato all’ultima mezz’ora di gioco quando Filippi e compagni hanno suonato la diana della riscossa. L’Alessandria si è lasciata comprimere nella propria m età campo correndo qualche grosso rischio. Nei giocatori serpeggiava evidentemente la paura di un ennesimo pareggio per cui inconsciamente sono venuti a trovarsi a diretto contatto di Ciceri creandogli qualche grattacapo. C’è differenza tra il fare ristagnare il gioco a centrocampo e nella propria area di rigore. Nella prima ipotesi il controllo della sfera avviene con minori preoccupazioni; nella seconda l’orgasmo può giocare brutti scherzi. Resta da stabilire se l’arretramento è stato voluto o se invece qualche uomo ha accusato la stanchezza accentuata dal terreno allentato. E' stato questo ii solo neo della gara dispatata, come abbiamo detto, con la determinazione di conquistare i due punti a tutti i costi. La squadra deve essere ancora registrata in due reparti: a centrocampo e all’attacco, settori che con la nuova tattica sono strettamente legati. Ciò tutta via potrà avvenire quando si potrà disporre di un Nimis in buone condizioni (affiancato da Colombo) e da Zambianchi il quale avendo ultimato il CAR potrà quanto prima mettersi a disposizione del tecnico. Con un’ossatura robusta dovrebbe essere assai più facile fiondare a rete senza spremere troppo gli uomini ai quali compete il doppio compito di dare manforte alla retroguardia e nel contempo lanciare i compagni a rete. Una tattica che potremmo definire a stantuffo che ha il pregio di non sottoporre il singolo ad un gioco massacrante, ma tutta la squadra ad un dialogo che comporta ovviamente la suddivisione della fatica onde non trovarsi in condizione di svantaggio sotto il profilo atletico nella parte finale del campionato. Archiviata questa partita veniamo al discorso che sta maggiormente a cuore ai tifosi: quello dei rinforzi novembrini di cui si paria da tempo. Al m omento in cui scriviamo nessun nuovo giocatore è approdato sulle sponde del Tanaro. Il motivo è semplice: Sacco ed i suoi collaboratori erano e sono alla ricerca di elementi che diano sicure garanzie. Sul mercato di elementi che abbiano le caratteristiche richieste ce ne sono pochissimi e tutti con quotazioni da fare venire i brividi. Per Fava la Lazio ha chiesto 35 milioni di lire più la comproprietà: il rischio a dire il vero non valeva il gioco. I contatti sono apertissimi per assicurarsi una mezz’ala a condizione che le garanzie siano veramente buone, in caso contrario si proseguirà con l’organico varato ad agosto. Non si vuole rischiare inutilmente considerato che l’Alessandria dispone di elementi in grado di disputare un ottimo campionato di serie C puntando alla promozione che rimane l’obiettivo principale. Diamo ora uno sguardo ai risultati di domenica scorsa: la Solbiatese è stata costretta a dividere la posta, come del resto è avvenuto per il Venezia impegnato sul campo di Legnano. Altro pareggio ad Imperia dove la Cremonese ha invano bussato alla porta dei liguri per ottenere i due punti. Pure il Trento in trasferta a Piacenza è tornato a casa con un punterello. Ne ha così approfittato l’Alessandria per accorciare le distanze, ma domenica l’attende una trasferta di quelle che fanno venire i brividi. I grigi si recano a Trento, una compagine piuttosto quadrata che ha sinora ceduto un solo punto. Sarà un po’ la prova del fuoco dei grigi che non possono cedere ulteriore terreno nei confronti della Solbiatese impegnata a Udine e del Venezia che ospita al Sant’Elena il Seregno. Ancora indisponibile Nimis che dovrebbe rientrare in occasione della prossima partita interna con il Savona, dovrebbe tornare anche a dare manforte al centrocampo Paesanti. Per l’attacco le soluzioni sono diverse: è questo il solito rebus che Mario David deve risolvere considerato che dalla partita con l’Imperia non riesce a mettere a segno più di una rete. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Gara utilitaristica, 1-0, della squadra di David UN GOL CHE VALE DUE PUNTI Rete di Lorenzetti dopo otto minuti, proteste dei veneti per due rigori non concessi Una vittoria importante per l'Alessandria, anche se conquistata con una sola rete di vantaggio ed attraverso una condotta di gara a tratti rinunciataria. Il Padova si presentava con le carte in regola, forte soprattutto dello «spauracchio» Filippi e David ha cominciato a vincere la partita prima che questa avesse inizio, quando ha schierato Di Prino con il n. 3, affidandogli appunto Filippi con la consegna di non farlo muovere, a qualsiasi costo. Ne è scaturito un duello avvincente, a fasi alterne, conclusosi però in modo netto: Filippi (peraltro in non buone condizioni a causa di una contusione al polpaccio) non ha avuto modo di emergere. Quando si è detto che la marcatura di Maldera su Modenese è stata impeccabile e che De Luca, bene o male (forse più male che bene in quanto molti dei suoi interventi sono stati chiaramente intimidatori) ha fermato il centravanti Boscolo, ci si rende conto di come le possibilità per i biancoscudati di pareggiare il gol subito dopo soli 8 minuti fossero scarse. « Non è possibile giocare in queste condizioni — ha detto l'allenatore Mate — i miei uomini si affidano esclusivamente alle doti tecniche e non potevano certo farle valere, visto che erano sempre affrontati in maniera fallosa». Il discorso può essere giustificato in parte, specie per quanto riguarda il duello De Luca-Boscolo, ma nel contempo bisogna dare atto all'Alessandria di aver giocato con molta determinazione I grigi hanno trovato subito la rete. All'8' il terzino Paparelli crossa da sinistra, Bergamo frena il pallone col petto è Lorenzetti può tirare con precisione e potenza; uno a zero, l'Alessandria sembra avviata ad una vittoria di grosse proporzioni. Invece, il suo gioco offensivo appare frammentario, non trova la giusta misura ed il Padova comincia a comandare il centrocampo. Non crea occasioni da rete, ma per due volte ha modo di protestare per un calcio di rigore non accordato. Al 35' Magri falcia Filippi in area- (è questa l'unica occasione in cui l'ala riesce a liberarsi di Di Brino) e la massima punizione sembra inevitabile. L'arbitro dice di no e si ripete al 42' quando De Luca colpisce nettamente il pallone con il braccio. II primo tempo si chiude con un errore incredibile dell'Alessandria. Al 43' Lorenzetti ruba il tempo a Buso e riesce a mettere al centro il pallone per Vanzini: con la porta libera davanti l'ala riesce ad alzare il pallone oltre la traversa. Poteva essere il due a zero Uno sterile predominio che non portava a risultati apprezzabili, anche se i grigi si difendevano a volte con orgasmo. Ciceri, comunque, non correva pericoli seri ed era proprio l'Alessandria a rendersi maggiormente pericolosa. David, con molto realismo, ha detto che preferisce veder giocare la squadra in questo modo. Un modo di vedere il calcio piuttosto utilitaristico e certo non positivo ai fini dello spettacolo, ma il risultato gli ha dato ragione. Inoltre, nella ripresa Di Pucchio ha colpito la traversa a portiere battuto e nel finale Sassaroli ha avuto una buona occasione per raddoppiare. Tutte cose da mettere all'attivo dell'Alessandria. Il Padova, pur costringendo i grigi nella loro area, ha avuto soltanto al 75' la possibilità di pareggiare, quando Ciceri ha respinto fortunosamente di piede il tiro di Boscolo. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) Risultati: Imperia - Cremonese 1-1 Legnano - Venezia 1-1 Piacenza - Trento 1-1 P. Vercelli - P. Patria 0-1 Rovereto - Derthona 1-2 Seregno - Udinese 2-1 Solbiatese - Lecco 1-1 Treviso - Savona 0-0 Verbania - Belluno 0-1 CLASSIFICA: Solbiatese p. 14; Venezia 13; Cremonese 12; Trento, Alessandria 11; Lecco, Padova, Treviso, Belluno, Udinese, Seregno 10; Derthona 8; Verbania Savona, Legnano e Piacenza 7; Imperia, Pro Patria e Pro Vercelli 6; Rovereto 5. Marcatori: Jaconi (Lecco), Modonese (Padova), Rosso (Savona), Crespi e Bellotto (Solbiatese), Ciclitira (Venezia); 3 reti: Gaiotti (Belluno), Delle Donne e Guamieri (Cremonese), Martini (Derthona), Giordano e Gabetto (Imperia), Goffi e Marchi (Lecco), Tombolato (Padova) , Lombardi (Rovereto), Mazzoleri e Longo (Seregno), Sigarini e Compagno (Trento), Perego (Treviso), Bordon (Udinese), Bellinazzi (Venezia), Guidetti (Verbania). Il punto sul campionato Finalmente si è vista la vera Imperia: i liguri hanno diviso la posta in palio con la Cremonese: la squadra di casa ha disputato una grande partita contro un'avversario tutt'altro che facile. Ancora una sconfitta per il Verbania che si sono lasciati sorprendere, sul proprio terreno, dal Belluno che si è imposto con una rete di Valmassoi. Il Derthona ha vinto sul campo del Rovereto: il risultato alla vigilia non era nemmeno tra le più rosee aspettative. Il match tra Treviso e Savona è terminato con un nulla di fatto.