Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
14-11-1971 - Giornata: 10 - Trento - Briamasco


Trento AC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Ciceri Santino, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Maldera (II) Attilio Benedetto, De Luca Sergio, Magri Pier Luigi, Sassaroli Gianni, Nimis Romano, Lorenzetti Giuseppe, Di Pucchio Claudio, Vanzini Franco [82. Bergamo Paolo] A disp.:(P) Vincenzi Silvano All.: David Mario

Formazione avversaria
TRENTO AC: Cometti, Fabbro, Turinelli, Sigarini, Apostoli, Baveni, Scocchi [46. Milanesi], Neri, Medeot, Scali, Compagno. A disp.: Calieri. All.: Bozzato Giorgio

Arbitro: Fuschi Enzo (Pescara)
Note
Ammoniti: Vanzini [A], Medeot [T] Spettatori: 4.000 circa di cui 3.179 paganti, per un incasso di 4.370.000 lire. Angoli: 10-6 Cielo coperto, terreno » un poco allentato, temperatura fredda ma sopportabile. Inizio gara ore 14.30

Commento
I GRIGI TORNANO GRANDI SFIORANDO IL COLPO GOBBO Nella difficile trasferta di Trento l’Alessandria è andata più volte vicinissima al gol con Sassaroli e Vanzini DECIMA GIORNATA DEL GIRONE DI ANDATA: Venezia e Solbiatese punti 15, Cremonese punti 14; Alessandria, Trento, Padova, Lecco punti 12. Una classifica apertissima e con molti pretendenti alla promozione, visto che alle spalle del quartetto troviamo pure l’Udinese e, staccati di due punti, i cugini tortonesi che stanno veramente meravigliando per la loro tenuta. Domenica scorsa sono stati rispettati i pronostici: la capolista Solbiatese ha diviso la posta al « Moretti » di Udine mentre il Venezia, seppure a fatica, ha avuto ragione di un Seregno che in trasferta si dimostra sempre pericoloso. L’Alessandria impegnata sull’astico campo di Trento, dove lo scorso campionato aveva perduto la propria imbattibilità dopo tredici giornate, ha costretto i locali a cedere un prezioso punticino che consente alla squadra di David di restare agganciata alle posizioni dell’alta classifica. Quello dell’Alessandria è il quarto pareggio esterno e il sesto delle prime dieci giornate. Analizzando lo zero a zero si potrebbe concludere che i mandrogni, rinforzati a centro campo dal rientro di Nimis (finalmente l’ex milanista ha disputato una intera partita, considerato che in quella inaugurale con l’Imperia era stato costretto ad abbandonare per la ben nota distorsione al ginocchio) dispongono di un ottimo centrocampo quanto di una salda difesa, ma di un attacco che riesce a fatica a concretizzare la supremazia con dei gol. E’ il solito vecchio discorso sul quale si sono spese migliaia e migliaia di parole. Se è vero che i grigi hanno messo a segno solo 10 reti (quindi ima per partita) è pur vero che la squadra ha sinora dovuto operare in condizioni piuttosto disagiate. Sovente il trainer ha iniziato le gare con gli uomini contati, tanto da non potere usufruire di quella tattica su cui era stata impostata la squadra nelle pre-campionato. A Trento si è dovuto lasciare negli spogliatoi l'infortunato Paesanti, che nelle trasferte è un po’ la chiave di volta di tutto il sistema offensivo della squadra. Il risultato è che si deve operare praticamente con elementi che per necessità tattiche sono costretti a mutare, ad ogni partita, di ruolo. Questi avvicendamenti forzati dalla necessità, non giovano certo al rodaggio dei singoli. Il periodo delle vacche magre sembra ora concluso. Fin dalla prossima domenica David potrà disporre oltre che di Nimis e Paesanti con molte probabilità di Colombo e di quel Vulpiani — nuovo venuto — che sabato al Moccagatta ha dimostrato di essere una punta non trascurabile. L’organico dei grigi che si era paurosamente ridotto per gli infortuni a Nimis e Colombo, per la partenza di Zambianchi per il servizio militare, il malanno a Mantellato oltre al periodo nero di Paesanti (squalifica e stiramento) sta tornando ad essere quello del mese di agosto. Questa constatazione autorizza a bene sperare per rimediato futuro considerato che durante questi mesi, veramente difficili, la squadra è ugualmente riuscita a non perdere troppo terreno rispetto alle prime della classe. Sull’Ostico campo trentino David non potendo disporre di Paesanti ha schierato Lorenzetti mezza punta per consentire a Sassaroli di avere spazio per manovrare partendo da centrocampo. Nimis con la maglia numero otto è retrocesso a centro campo per orchestrare il gioco. L’ex milanista ha confermato di essere elemento prezioso anche se non ha forzato al massimo: dopo una così lunga assenza non si poteva pretendere di più. Per vedere quanto vale realmente questo giocatore ci vorranno non meno di tre-quattro partite, il tempo necessario perchè smaltisca il peso superfluo ed entri veramente nel gioco della squadra. Nimis con i suoi lanci lunghi, evita ai compagni di dovere tornare sul centrocampo per raccogliere la sfera; agendo con maggiore velocità le prospettive per cogliere l’avversario in contropiede sono indubbiamente maggiori. Con il rientro di Colombo i vantaggi dovrebbero essere notevoli pure per la difesa dove Magri agirà con maggiore tranquillità alle spalle di compagni che offrono un certo qual margine di sicurezza. Domenica i grigi contro una squadra che dispone di una carica agonistica notevole, non sono mai apparsi in difficoltà. Gli attaccanti, sostenuti sulla fascia centrale da una robusta cerniera, si sono più volte presentati nell'area avversaria. Il trascinatore è risultato ancora Vanzini che sta disputando un campionato al meglio della condizione atletica. L’ala è stata veramente tra i migliori in campo fallendo per un soffio la marcatura. Ha giocato senza risparmio per tutto l’arco della gara, lasciando poi il campo a cinque minuti dalla conclusione per un leggero infortunio che non dovrebbe pregiudicarne la presenza per la prossima domenica. Se Vanzini è stato il cervello del quintetto, Sassaroli ha impressionato per la volontà, per la costanza con la quale si è buttato su ogni palla. Purtroppo ha difettato in fase di conclusione, neo questo che condiziona non poco le sue prestazioni. Ad onor del vero, Gianni non ha neppure avuto dalla sua quel briciolo di fortuna che meriterebbe. Prendete ad esempio l’azzeccato colpo di testa neutralizzato con la punta di un piede dal portiere avversario ormai battuto. Ha invece indugiato quando, liberatosi del suo controllore, si è avviato solitario verso la rete di Cornetti al momento del tiro è stato anticipato e l’azione è sfumata. Lorenzetti schierato al centro, quindi in un ruolo che non è suo, ha sofferto la marcatura avversaria anche se ha saputo trovare alcuni spunti di classe. E’ indubbio che la sua resa è migliore quando può godere di una certa libertà di movimenti, ma ciò avverrà solo quando ¡’Alessandria disporrà di tutti i suoi uomini. Positiva come sempre la prestazione di Di Pucchio presente nel vivo di ogni azione. Veniamo ai reparti arretrati: sopra di tutti capitan Ciceri che nei momenti critici sa sempre tirare fuori dal repertorio interventi da grande campione. Discutetelo fin che volete, ma il nostro estremo difensore tiene sempre i nervi saldi pure quando gli avversari impazzano nella sua area di rigore. Così è stato a Trento dove ha sfoderato alcune parate che hanno veramente consentito alla squadra di tornarsene imbattuta. In particolare nella ripresa Ciceri ha detto più volte no agli attaccanti trentini rafforzando la fiducia nei compagni in un risultato positivo. Una nota particolare spetta poi al diciannovenne Di Brino che dopo il collaudo con Filippi ha saputo ripetersi pure contro Compagno che ha le stesse caratteristiche del patavino. Il ragazzo sa veramente lottare per cui l’allenatore dispone di un giocatore che gli sarà molto utile durante il lungo campionato. Se Di Brino è stato attento e preciso, Paparelli lo ha imitato mettendo a profitto il mestiere. Il terzino sinistro ha controllato la propria ala senza concedergli troppo spazio, portandosi in avanti solo quando aveva la certezza che un compagno gli copriva le spalle. Pure Maldera non ha demeritato sfiorando a sua volta il gol. Per Magri vale il solito discorso: è un vecchio leone che mai si arrende, che lotta con tutta la carica che possiede senza preoccuparsi se alla fine della gara sarà stremato. Il punto conquistato a Trento contro un undici che sul proprio campo fa poche concessioni conferma dunque i pareri delle precedenti fatiche: i grigi sono in netta ripresa. La squadra che non può certo ringraziare la dea bendata, è in grado di affrontare i futuri impegni senza quei patemi d’animo che hanno condizionato diverse prestazioni. Il momento critico è trascorso e nel momento in cui è necessario produrre lo sforzo David può finalmente disporre di uomini in grado di rispondere alle sollecitazioni. Il prossimo impegno si chiama Savona, una squadra alla deriva in particolare dopo la sconfitta interna subita ad opera di un Piacenza che pare veramente avere imboccato la strada della.... resurrezione. Avversario facile sulla carta, ma non sul campo. E’ sempre meglio diffidare di coloro che stanno per affogare perchè potrebbero trascinarti a fondo. Non si esclude che per questo confronto David voglia saggiare la consistenza di Vulpiani, elemento abbastanza mobile e che potrebbe contribuire a risollevare le sorti di un attacco che trova con difficoltà la via del gol. Il tecnico potrà tuttavia disporre di Paesanti smanioso di ripresentarsi davanti al pubblico amico. Pare di essere tornati ai vecchi tempi quando non c’era che l’imbarazzo della scelta. Auguriamocelo di cuore. (Il Piccolo - Il Gattopardo) I grigi giocano bene, ma sbagliano in zona gol: (O-O) ALESSANDRIA PRODIGA A TRENTO Due clamorosi errori di Sassaroli - Soddisfacente, tra i piemontesi, il rientro del centrocampista, Nimis - Lorenzetti e Vanzini tra i migliori in campo Un importante passo avanti per l Alessandria. Il pareggio (0-0) conquistato ieri a Trento rappresenta un dato estremamente positivo, visto che la squadra locale si batte con grinta, dispone di alcuni uomini validissimi (come l'ala sinistra Compagno) e conta su anziani (il portiere Cornetti e il libero Baveni) che danno sicure garanzie sul piano dell'esperienza. Strappare punti su questo campo sarà difficile per tutti e quindi il parziale successo dei grigi è da considerare ampiamente soddisfacente sotto tutu gli aspetti. Se aggiungiamo poi che l'Alessandria ha sbagliato in modo incredibile due palle-gol e che il Trento ha avuto senz'altro minori occasioni da rete, vediamo come la squadra di David ubbia saputo tenere autorevolmente in pugno le redini della partita. Forte di una di/esa impeccabile, padrona del centro campo per lunghi tratti. l'Alessandria è mancata soltanto nelle conclusioni. Rientrava, dopo un lungo periodo di inattività, Nimis a centrocampo, senza gravi compiti di marcatura, e il suo esordio può essere considerato positivo, anche se gli manca ancora quel tanto di condizione — e soprattutto di continuità — necessaria per il clima « di battaglia u del campionato. Il suo inserimento ha portalo David a rivoluzionare parzialmente l'attacco: Nimis e Di Pucchlo a centrocampo, Sassaroli, Lorenzetti e Vanzini di punta. Lorenzetti ha giocato in posizione più. avanzata di quanto tosse lecito aspettarsi e la mossa va senz'altro scritta all'attivo di David. Il compito di Lorenzetti era dichiaratamente quello di portare fuori zona lo stopper apostoli per dare modo a Sassaroli di agire con maggiore spazio a disposizione. Una tatlica indovinata che Lorenzetti ha svolta alla perfezione, anche se le sue carenze sul plano fisico lo hanno messo a volte in condizioni di inferiorità. Da parte sua, Sassaroli ha saputo inserirsi a tempo debito sui palloni determinanti, ma e fallito in fase conclusiva prima per un briciolo di sfortuna, poi per una colossale ingenuità al momento del tiro. Dall'altra parte Vanzini si è rivelalo come l'attaccante più pericoloso. Il Trento, squadra quadrata e caparbia sul piano dell'agonismo, può contare all'attacco su un autentico campioncino, Compagno. Possiede indubbie doti di palleggio, alle quali forse concede troppo — a scapito della praticità —, uno scatto breve e bruciante, un tiro preciso. Dopo l'eccellente prova di domenica scorsa, David ha affidato Compagno a Di Brino. Spietato marcatore di Filippi, ieri Di Brino ha ripetuto la prova contro Compagno, Una partita che ha presentato un buon calcio, ad un livello forse superiore a quello solito della serie C, ma che ha visto le squadre mancare il successo. Più vistosi, comunque, gli errori dell'Alessandria. Comincia al 15' Sassaroli: Vanzini si destreggia bene sulla sua destra ed effettua un lungo traversone in area. Sassaroli è in buona posizione. ' anticipa nettamente l'avversario e « schiaccia » in relè di testa. Cornetti è battuto, ma si salva fortunosamente con una respinta di piedi. Due minuti dopo ancora Cornetti si allunga e respinge un gran Uro di Vanzini. Nella ripresa, subito il grosso regalo dell'Alessandria. 53': Sassaroli riceve il pallone a tre quarti campo, si libera con eleganza di Apostoli è poi «salta» con altrettanta bravura Baveni e punta, liberissimo, a rete. Ha tutto il tempo per tirare, ma indugia inspiegabilmente finché Baveni, con un recupero strepitoso, riesce ad anticiparlo in corner. A questo punto l'Alessandria desiste e il Trento tenta invano l'assalto finale, che per poco non va a segno proprio in chiusura (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) Risultati: Belluno - Rovereto 0-0 Cremonese - Legnano 1-0 Derthona - Imperia 1-0 Lecco - Pro Vercelli 2-0 Padova - Verbania 2-0 Pro Patria - Treviso 2-0 Savona - Piacenza 0-1 Udinese - Solbiatese 0-0 Venezia - Seregno 1-0 CLASSIFICA: Solbiatese, Venezia p. 15; Cremonese 14; Lecco, Alessandria, Padova, Trento 12; Belluno, Udinese 11 ; Seregno, Treviso, Derthona 10; Piacenza, 9; Pro Patria 8; Verbania, Legnano e Savona 7; Rovereto Imperia e Pro Vercelli 6 Marcatori: 4 Reti: Guarneri (Cremonese), Marchi, Jaconi, Goffi (Lecco), Modonese (Padova), Rosso (Savona), Bellotto, Crespi (Solbiatese) Il punto sul campionato Il Derthona ha avuto la meglio sull'Imperia con un calcio di punzione di Beltrame. Senza faticare in modo eccessivo e con il più classico dei punteggi il Padova ha superato un modesto Verbania che ha rivelato la fragilità della sua ossatura. Il Savona ha pagato la metamorfosi provocata dai cambi avvenuti nella rosa nel mercato di novembre: a sei minuti dal termine del match sono stati folgorati dal contropiede del Piacenza. Grinta invidiabile e una buona capacità di ritmo oltre a maggiore equilibrio ed efficienza tra i reparti quella mostrata dalla Pro Vercelli al cospetto del Lecco che ha vinto la gara. con due gol arrivati nell'ultimo quarto d'ora di gioco.