Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
21-11-1971 - Giornata: 11 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Savona FBC 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 61. Vanzini F.[A] 31. Sangoi [Sa]

Alessandria US Ciceri Santino, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Maldera (II) Attilio Benedetto, De Luca Sergio [46. Bergamo Paolo], Magri Pier Luigi, Sassaroli Gianni, Nimis Romano, Lorenzetti Giuseppe, Di Pucchio Claudio, Vanzini Franco A disp.:(P) Vincenzi Silvano All.: David Mario

Formazione avversaria
SAVONA FBC: Merciai, Arnuzzo, Ballotta, Budicin, Canepa, Rossi, Vivarelli [21. Sangoi], Governato, Marcolini, Rosso, Caiazza. A disp.: Ferioli. All.: Volpi Ezio

Arbitro: Schena Francesco Paolo (Foggia)
Note
Ammoniti: De Luca [A] Spettatori: 4500 circa, di cui 2.746 .paganti per un incasso lordo di L. 4.161.000 Angoli: 5-2 Ha nevicato per circa un quarto d’ora poco prima dell’incontro, ed il campo è risultato perciò allentato Inizio gara ore 14.30

Commento
NAUFRAGIO DELL'ALESSANDRIA PRIVA DI VOLONTA' E GRINTA Una squadra tipo oratorio, ben lontana da quella formazione che dovrebbe essere tra le primattrici IL SOGNO DEGLI SPORTIVI SI E’ ESAURITO NELL’ARCO DI UNA SETTIMANA: dopo la partita di Trento, che aveva riacceso tante speranze, ecco la doccia fredda con il Savona. Uno striminzito uno a uno, contro una squadra che ha denunciato le sue pochezze tecniche, m a che si è battuta con determinazione prima per difendere il gol di vantaggio e poi il pareggio. I grigi non hanno meritato di più, nonostante le impennate sporadiche nel corso delle quali è stato possibile constatare la pochezza degli avversari. Un punto perduto contro un undici per nulla irresistibile e un nuovo passo indietro in media inglese. La situazione, con il trascorrere delle giornate, diviene sempre più critica visto che le dirette avversarie non mollano. La Solbiatese è tornata in testa alla classifica grazie al successo sulla Pro Vercelli; il Venezia, seppure a stento, è riuscito a strappare un punto a Udine con la collaborazione del suo from boliere Bellinazzi. Imbattuta pure la matricola Cremonese (pareggio a Seregno) che dispone di una difesa veramente di ferro (quattro reti subite in undici partite) e passo in avanti del Lecco che è passato prepotentemente a Treviso. Come si vede le squadre più forti non indugiano nel mettere in mostra i loro numeri e le loro intenzioni, che sono poi quelle di conquistare la promozione. L’Alessandria che ha affrontato il Savona, una squadra che sinora non era riuscita a racimolare che qualche punterello, non ha certamente la ’’stoffa" della B. Il discorso sarà logoro, ma ancora una volta è indispensabile attardarci sulla pochezza di un attacco che non riesce assolutamente a fare breccia. L’unico gol grigio messo a segno da Vanzini è scaturito da una punizione, come del resto è accaduto per l’occasione più propizia per raddoppiare (tiro di Lorenzetti e sfera che esce di pochi centimetri alla destra del portiere, ormai fuori causa). Proprio per dare maggiore incinsività alle punte, David all’inizio della ripresa, ha tenuto negli spogliatoi De Luca chiamando in causa Bergamo. Nimis è retrocesso in mediana mentre Paparelli si è trasformato in stopper lasciando il ruolo a Maldcra. Il tentativo di snellire la manovra non ha certamente dato migliori frutti anche se in questi 45’ l’Alessandria si è fatta più intraprendente costringendo i liguri nella loro area. Pur premendo in continuazione non si è riusciti ad andare più in là del solito gol del pareggio propiziato, come abbiamo detto, da una punizione di Lorenzetti che ha fatto spiovere in area un dosato pallonetto per la testa di Vanzini. E’ mancato ancora una volta l’uomo "rapina” cioè un attaccante che sappia sfruttare non solo i suggerimenti dei compagni, ma inserirsi con prepotenza nei corridoi che si aprono. Il gioco dei grigi è troppo lezioso per cui Bergamo, Sassaroli e lo stesso Lorenzetti si trovano in difficoltà dovendo manovrare in un ’area sempre zeppa di avversari che chiudono ogni corridoio. La manovra alessandrina, secondo gli intendimenti iniziali del tecnico, doveva essere rapida, sbrigativa proprio per meglio sfruttare gli improvvisi capovolgimenti di fronte. Purtroppo non accade nulla e il piano tattico continua a restare sulla carta con le conseguenze che tutti conoscono. Il centrocampo resta infoltito di giocatori in quanto ben pochi hanno compreso l’utilità dello sganciamento improvviso proprio per dare manforte alle punte fisse. Troppo sovente, in fase di propulsione, si vede il giocatore che ha la palla che è nella impossibilità di appoggiarla su un compagno libero: se ciò avviene lo spazio è troppo limitato per consentire un rapido inserimento verso rete. Con un quintetto che ogni domenica cambia volto (e non per colpa di David) è impresa veramente ardua raggiungere il traguardo del gol. Lo si è visto contro il Savona dove i tiri si possono contare sulle dita di una sola mano. Con una squadra che non ha certo dalla sua le grazie della dea bendata è facile immaginare poi le conseguenze negative sullo spirito degli stessi atleti. Finiscono con lo smarrire quello che potremmo chiamare il filo del gioco e e tutto diviene improvvisazione. L’accusa che gli sportivi muovono all’undici mandrogno è appunto quella di non avere un gioco per cui le manovre mancano sempre di quella determinazione indispensabile per avere successo. David si difende affermando di non potere disporre, attualmente, di un parco giocatori che gli consenta di muovere le pedine come vorrebbe. « Contro i liguri ho schierato gli uomini che disponevo. Mancandomi Colombo, Paesanti, Mantellato e Zambianchi non posso certo fare miracoli. Ammetto che la nostra manovra diviene difficile quando entriamo nell’area di rigore avversaria, m a nessuno può negare che sinora mai abbiamo avuto un pizzico di fortuna. Basta un errore, sempre banale, e ci troviamo ad inseguire il risultato. In queste condizioni l’atleta si disunisce e quello che sembra facile allo spettatore diviene invece difficilissimo sul campo ». Non resta dunque che sperare nel domani anche se le risultanze attuali sono piuttosto pessimistiche. Il clima diviene sempre più arroventato con il trascorrere delle giornate e la dimostrazione la si è avuta a fine partita con la contestazione del tecnico da parte di un gruppo di tifosi. Alcuni poi hanno veramente ecceduto pronunciando parole veramente da querela. Sul campo domenica le cose non sono andate come ci si attendeva. Nel primo tempo in particolare l’Alessandria ha dimostrato di essere veramente giù di corda. Con un Nimis quasi immobile; un Di Pucchio con le idee veramente annebbiate e un Lorenzetti che centravanti non è anche se impegnato nel ruolo di mezza punta, è facile fotografare l’andamento negativo dei primi quarantacinque minuti di gioco. Quasi non bastasse occorre aggiungere la giornata negativa di quel Vanzini che sinora era stato l’elemento propulsore delle manovre offensive. Con un centrocampo tenuto in piedi da giocatori piuttosto giù di tono, era utopia sperare di riuscire a trovare quello spiraglio per fare centro. E ’ infatti accaduto che sono stati proprio i savonesi con un tiro ad effetto del loro numero tredici (il primo della partita) ad andare a bersaglio. Sullo zero a uno si è atteso invano il serrate dei grigi che hanno insistito nella loro tattica rinunciataria fatta di scambi a corta distanza, lanci impossibili e senza apertura sulle ali. In questa prima frazione di gioco si sono salvati il giovane Di Brino al quale va la palma del migliore e il volenteroso Sassaroli che sopperisce alle deficienze tecniche con tutta la rabbia che ha in corpo. Mancandogli una spalla che raccolga i suggerimenti il grande prodigarsi poco serve all'economia del gioco di tutto il complesso. E' indubbio che da qualche domenica il nervosismo che serpeggia nelle file alessandrine condiziona ancora più le prestazioni. E’ un nervosismo che nasce dalla volontà dei giocatori di raddrizzare una situazione che pare scivolare in direzione opposta a quella sospirata da lungo tempo. Il dover vincere, in particolare quando si gioca al Moccagatta, annebbia le idee a molti, compreso Magri che a differenza dello scorso campionato giunge sulla sfera senza quella sicurezza che era una delle principali prerogative del nostro libero. In più di una occasione lo si è visto entrare sulla palla preoccupato unicamente di sventare la minaccia, di liberare la propria area di rigore, anche quando avrebbe potuto appoggiarla sulle punte. Della ripresa abbiamo detto: l’innesto di Bergamo ha contribuito a restituire Lorenzetti al ruolo naturale a liberare Sassaroli dall’assillo del gol che non viene. La squadra si è mossa più spigliatamente anche se gli è venuta meno quella chiarezza di idee necessaria quando si deve affrontare un avversario rinchiuso nella propria area, deciso a difendere con i denti quel punto che alla vigilia pareva veramente chimerico. E’ venuto il gol del pareggio, m a non quello della vittoria nonostante il gran premere. Il discorso promozione, nonostante il parere di alcuni è ancora apertissimo a condizione che nelle prossime gare non si perdano ingenuamente altri punti. Bisogna affrettare il passo cercando di ricuperare qualche punto in media inglese e per raggiungere questo obiettivo si deve vincere in trasferta. Proseguendo nel digiuno le cose si complicheranno maledettamente perchè quel nervosismo ora latente si accentuerà con conseguenze veramente dannose. Il primo passo lo si deve compiere domenica prossima a Busto Arsizio su un campo che sinora non ci ha portato molta fortuna: lo scorso campionato fu un pareggio; quest’anno con il Legnano i grigi subirono la loro prima sconfitta. L’inserimento di Colombo, Paesanti e Zambianchi dovrebbe essere prossim oe, visto che per Vulpiani il discorso pare chiuso, non resta che sperare nell’apporto di questi illustri assenti. Se verranno meno anche tali speranze occorrerà chiudere il capitolo della serie B con notevole anticipo. Per il momento però nulla è perduto nonostante il mezzo scivolone interno con il Savona che ha scatenato le ire dei tifosi. L’appuntamento è dunque a Busto per avere una risposta sul futuro dell'Alessandria (Il Piccolo - Il Gattopardo) I liguri segnano con Sangoi, Vanzini pareggia L'ALESSANDRIA BLOCCATA DAL SAVONA FISCHI AI GRIGI DAVID CONTESTATO Fischi all'Alessandria, insulti a David. La contestazione era nell'aria, è bastato poco (l'uno a uno Interno con il Savona) a farla scoppiare. Subito dopo l'Incontro, mentre II trainer del grigi si avviava verso la sala stampa, un gruppo di tifosi ha cominciato a lanciargli delle Invettive. Alcuni lo Invitavano ad andarsene, altri gli urlavano ii buffone! », altri epiteti ancora più pesanti. David per un po' ha proseguito a camminare senza voltarsi, poi non ha più resistito: è tornato indietro, ha affrontato un tifoso: « Ripeta ciò che ha detto, se ne ha il coraggio ». Anche se David era spalleggiato da un gruppetto di agenti, c'era parecchia tensione, per un attimo si è temuto che scoppiasse una rissa. Ma ti tifoso, piuttosto mingherlino, si è guardato attorno spaurito, ha deciso che non era il caso di insistere e si e ritirato in buon ordine. Così, seppur con gualche altro mugugno, ti piccolo assembramento si è sciolto. L'Alessandria costruisce molte azioni, a volte dà l'Impressione di dominare, però stenta in modo incredibile a concretizzare la sua superiorità. Nel primo tempo, Ieri, i grigi hanno giocato decisamente male: si ammucchiavano al centro, finivano addirittura con l'intralciarsi a vicenda. Eppure, erano sempre loro ad attaccare: all'8' Lorenzetti ha costretto Merciai ad un intervento molto difficoltoso, con una « cannonata » su punizione. Poi ci sono stati altri tiri dei grigi, ma al 31'. All'improvviso, il Savona si è portato in vantaggio. L'arbitro, con molta magnanimità, ha concesso un calcio di punizione al liguri: ha tirato Governalo, il pallone è finito nella zona di Sangoi (che aveva da poco preso il posto di Vivarelli, infortunato); e Sangoi, al volo, ha battuto Ciceri, che quasi non si è mosso. Una beffa, o quasi. Faceva molto freddo, Ciceri era alla sua prima parata della partita, aveva l muscoli freddi: forse, almeno in parte, la colpa del gol è sua. Ma non era il momento di fare del processi, bisogna correre ai ripari in fretta. David ha fatto l'unica cosa che poteva fare: all'Inizio della ripresa ha tolto De Luca (un difensore) ed ha fatto entrare Bergamo, un attaccante. E nella prima mezz'ora della ripresa si è giocato in pratica ad una porta sola. Mischie continue davanti a Merciai, respinte affannose, caos. Ma il pareggio — com'era giusto — è arrivato: al 16' Vanzini ha raccolto di testa un cross di Lorenzetti. Merciai è riuscito a toccare il pallone, che però è ricaduto alle sue spalle ed è carambolato in rete. Uno a uno: Sassaroli, al 36', avrebbe potuto dare la vittoria ai grigi, ma la sua mezza rovesciata è finita a lato. D'altra parte l'Alessandria vista all'opera Ieri non avrebbe meritato di più. Fra gli attaccanti grigi, l'unico che ha veramente le idee chiare è Lorenzetti, che David ha schierato ancora con il numero nove. Lorenzetti retrocede a cercarsi i palloni, cerca lo smarcamento, tira: corre molto, ma è troppo solo, nessuno riesce a dargli un valido aiuto. Sassaroli è l'ombra del bel giocatore dell'anno scorso, è lento e manca di opportunismo; Vanzini alterna momenti di vena (ieri è stato lui a riequilibrare le sorti dell'incontro) ad altri di abulia. A centrocampo Nimis e Di Pucchio lottano, si impegnano: però fanno molta confusione, sbagliano troppi passaggi, a volte non si capiscono. E gli attaccanti, che avrebbero bisogno di lanci lunghi e precisi, si trovano spesso soli a cozzare contro un muro. In effetti, il Savona ha tetto ii muro » per almeno ottanta minuti su novanta: prima per difendere lo zero a zero, poi per difendere il vantaggio ottenuto grazie al gol di Sangoi, alla fine per difendere l'uno a -uno, risultato che in definitiva per i liguri equivaleva ad un successo. Volpi Ieri ha fatto esordire Ballota e Calazza. ha cercato di dare un nuovo volto alla squadra: ed entrambi i debuttanti hanno dimostrato di cavarsela bene. Forse i blancoblù hanno esageralo nelle rudezze, in qualche occasione certi falli si sarebbero potuti evitare. Ma dalla squadra ligure, che sta cercando faticosamente di uscire dalla zona bussa della classifica, non ci si poteva attendere una tattica diversa. I grigi sapevano che si sarebbero trovati di fronte una difesa chiusa e decisa, hanno cozzato contro il « muro » senza mai cercare di allargare il gioco, senza un minimo di Inventiva. Nel col ciò le gambe non bastano, occorre anche il cervello. (La Stampa - Ed. Sport - Maurizio Caravella) Risultati: Imperia - Belluno 1-0 Legnano - Derthona 0-0 Piacenza - Pro Patria 2-0 Rovereto - Padova 0-0 Seregno - Cremonese 0 0 Solbiatese - Pro Vercelli 2-1 Treviso - Lecco 0-2 Udinese - Venezia 2 2 Verbania - Trento 3-0 CLASSIFICA: Solbiatese p.17; Venezia 16; Cremonese 15; Lecco 14; Alessandria, Padova 13; Trento, Udinese 12; Belluno, Seregno, Derthona, Piacenza 11; Treviso 10; Verbania 9; Pro Patria, Legnano, Savona, Imperia 8; Rovereto 7 P. Vercelli 6 Marcatori: 5 reti: Bellinazzi (Venezia); 4 reti: Goffi, Jaconi, Marchi e Chinellato (Lecco); Crespi e Bellotto (Solbiatese); Ciclitira (Venezia); Modonese (Padova); Rosso (Savona); Giordano (Imperia); Guidetti (Verbania); 3 reti: Gaiotti (Belluno); Delle Donne e Guamieri (Cremonese); Martini (Derthona); Gabetto (Imperia); Tombolato e Boscolo (Padova); Lombardi (Rovereto); Mazzoleri e Longo (Seregno); Sigarini e Compagno (Trento); Perego .(Treviso); Bordon (Udinese); Foglia (Solbiatese); Vanzini (Alessandria) Il punto sul campionato Un'altra sconfitta per la Pro Vercelli che ha subito il gol della sconfitta dopo aver, precedentemente, fallito due occasioni da rete. Incontro senza grosse emozioni dove lo 0-0 finale ne è stato il logico sbocco: chi ha saputo trarne vantaggio è stato il Derthona che, opposto al Legnano è riuscito ad avvicinarsi al centro classifica. Non è stato facile per l'Imperia battere il Belluno dato che i liguri non hanno avuto una manovra fluente. Il Verbania ha battuto, nettamente, il Trento: i padroni di casa necessitavano dei due punti e li hanno ottenuti nonostante tre assenze.