Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
28-11-1971 - Giornata: 12 - Busto Arsizio - Carlo Speroni


Pro Patria et Libertate Calcio - Alessandria US 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 78. Monico [Pr] 18. Vanzini F.[A]

Alessandria US Ciceri Santino, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Nimis Romano, Paparelli Ezio, Magri Pier Luigi, Manueli Luigi, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:Bergamo Paolo, (P) Vincenzi Silvano All.: David Mario

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Anelli, Fregonas, Croci, Frigerio, Monico, Verdelli, Cortesi, Brunetta, Del Pietro [67. Nissoli], Denti, Casna. A disp.: Mastorgio. All.: Pellegatta Cesare -Calloni Egidio

Arbitro: Sgherri Giovanni Battista (Grosseto)
Note
Espulso 86. Lorenzetti [A]. Spettatori 1500 circa, di cui 702 paganti, per un incasso di L. 1.200.000 Giornata di pioggia, terreno pesante e scivoloso Angoli: 7-6 Inizio gara ore 14.30

Commento
L'ALESSANDRIA SEGNA IL PASSO PERDUTA UN'ALTRA OCCASIONE I grigi in vantaggio di due reti si fanno raggiungere dai bustocchi QUINTO PAREGGIO ESTERNO ED OTTAVO DEL CAMPIONATO: ancora una volta i grigi non sono-riusciti a fare centro in trasferta, cedendo un altro prezioso punto alle avversarie che ci precedono. In testa alla classifica è tornato il Venezia che superando l’imbattuta Solbiatese con un gol di Bianchi (dopo avere fallito un rigore con Bellinazzi) si è portato a quota 18. Alle spalle della Solbiatese, che si è ben difesa sul campo ’’nero-verde”, troviamo la Cremonese (che ha fatto secco l’Udinese con due reti), una matricola che si sta facendo veramente onore. A quota 16 il Lecco che ha dovuto sfoderare le unghie per avere ragione di un Piacenza che i rinforzi novembrini hanno reso più euforico, e a quindici punti, il Padova che seppure stentatamente ha liquidato un Imperia mai doma. L’Alessandria pareggiando a Busto Arsizio con la Pro Patria si è portata a quattordici punti, distanziata dunque dal Venezia di quattro lunghezze. Il campionato dei grigi si fa sempre più difficile con il trascorrere delle domeniche in quanto mentre l’attacco riesce, cene o male, a mettere a segno un gol, la difesa subisce la domenicale rete. La retroguardia alessandrina, che sulla carta è certamente tra le più forti del girone, ha incassato in dodici partite otto gol, una media piuttosto elevata per una compagine che aspira alla serie B. A Busto Arsizio l’Alessandria si è portata in vantaggio con Vanzini, è andata vicinissima al raddoppio, poi ha ceduto l’iniziativa agli avversari che sono pervenuti al pareggio. Morale: un altro prezioso punto perduto quando invece il successo doveva essere cristallino. Il finale della gara infine è stato movimentatissimo considerato che Ciceri ha rischiato il linciaggio (e questa volta la responsabilità non è poi tutta del pubblico) mentre le auto dei dirigenti alessandrini sono state il bersaglio preferito dell’ira degli aficionados bustocchi. L’atmosfera piuttosto pesante è la conseguenza diretta del nervosismo che serpeggia da qualche settimana in casa grigia. E’ inutile nascondersi dietro ad un filo d ’erba: il momento è veramente delicato per cui si deve correre ai ripari per non trovarsi poi davanti a sgradite sorprese. Nelle scorse domeniche non avevamo mancato di rilevare che la peggior nemica dei grigi era l’ansia che finiva per annebbiare le idee anche a coloro che avevano nervi piuttosto saldi. La riprova la si è avuta domenica quando a più di un giocatore è venuta meno quella calma indispensabile che è, come dicono i saggi, « dei forti ». Così nella ripresa mentre David si sbracciava, invitando i suoi uomini a portarsi avanti, nessuno è riuscito nel compito tattico che era stato studiato prima dell’inizio della contesa. Il male di questa Alessandria, che pur dispone di uomini di primo piano, pare veramente nello stato d’animo dei giocatori. Uno stato l’animo che fa veramente m editare e che si aggrava con il trascorrere delle giornate. Si potrebbe parlare di jattura, ma gli sportivi sanno che questa... giustificazione è unicamente di comodo. Cosa fare dunque per riportare tranquillità e sicurezza nei propri mezzi? Il discorso torna sulla sfortuna che certo non si può invocare per un intero campionato. Diremo che la jella si assomma a tanti altri piccoli fattori, determinando quello stato di incertezza che sinora ha impedito all’Alessandria di essere quella squadra che non teme gli ostacoli più difficili. Domenica prossima giunge il Lecco con gli ex Chinellato e Frank: un undici rilanciato che guarda al futuro con la segreta speranza di risalire nella serie cadetta. Un avversario che scende al « Moccagatta » con la convinzione di approfittare dell’attuale momento psicologico. Ebbene proprio contro un undici che è tra i più qualificati del girone A i grigi devono dim ostrare la propria superiorità. Compito di David sarà quello di ricaricare d propri ragazzi che dovranno scendere in campo con la volontà di vincere, non con l’obbligo di fare un sol boccone dell’avversario. Niente precipitazione dunque, ma rischio calcolato; niente orgasmo per volere strafare, ma unicamente certezza che il successo non potrà sfuggire. L’Alessandria ha bisogno veramente di una cura psicologica considerato che i giocatori per risalire la china ci sono. Per il difficile impegno il tecnico potrà disporre di Colombo, Paesanti e con molte probabilità di Zambianchi. Il rientro di Paesanti, dopo il lungo periodo di assenza, dovrebbe dare maggiore peso alle punte a condizione che le azioni si snodino ad ampio respiro e non ristrette ad un fazzoletto. La manovra a largo raggio consente più facili e rapidi inserimenti, tenuto conto che il Lecco non allargherà troppo le maglie fidando sul contropiede cd in particolare su Marchi, un altro elemento che porta lo scompiglio nelle difese avversarie. Di Brino sarà chiamato ancora una volta ad affrontare un atleta della sua taglia che gioca sull’anticipo, che se ne va veloce sulle fasce laterali pronto poi ad. effettuare cross al centro dell’area per i compagni. Con molte probabilità David dovrà risolvere il grosso problem a di sostituire Lorenzetti che a Busto Arsizio si è fatto espellere. Sarà tuttavia questa l’occasione buona per tentare di dare alla squadra una impostazione più snella per quanto concerne il numero delle punte vere. Cosa ha difettato nell’Alessandria scesa in campo a Busto Arsizio? La determinazione per superare le ultime resistenze dell’avversario che dopo la rete di Vanzini temeva di essere letteralmente sotterrato sotto una valanga di gol. Non è invece accaduto nulla di quanto paventato dai bustocchi i quali, accortisi che l’avversario non era poi temibile come si pensava, hanno premuto sull’acceleratore pervenendo al pareggio e sfiorando il gol che avrebbe punito troppo severamente i mandrogni. L’Alessandria vista in campo è stata definita ” timida ” a conferma di quanto andiamo scrivendo. Eppure nella prima parte le azioni si erano snodate senza troppa fatica a dimostrazione della funzionalità del centrocampo. L’unico inconveniente, l’isolamento al quale è stato condannato Manueli: il ragazzo rispetto alla precedente esibizione è apparso maggiormente convinto nei propri mezzi. Il guaio è che gli altri compagni hanno preferito ignorarlo quasi in continuazione, pensando di essere in grado di fare risultato facilmente. Le cose sono però andate diversamente ed un altro pareggio si è aggiunto a quelli precedenti senza apportare eccessiva gloria. Archiviamo dunque Busto, un campo sempre ostico per i nostri colori, considerato che da qualche anno a questa parte non si riesce a fare bottino pieno. Non resta dunque che proiettare lo sguardo verso il domani anche se all’orizzonte non si intravvede che un grosso punto interrogativo. Al punto in cui siamo giunti si potrebbe dire che non abbiamo altro da perdere ragion per cui, in trasferta, sarà necessario osare ormai è chiaro: l’Alessandria ha paura di vincere. Da Busto è tornata con u n a nuova riconferma di quanto, ormai, da tempo sia tecnici, come i tifosi aveva no intuito. Il film riassuntivo con la Pro Patria è brevissimo: dominio assoluto dei grigi, poi la re te e quindi un secondo tempo inspiegabilmente giocato a difendere l’esiguo vantaggio. In dodici partite l’Alessandria ha realizzato 'altrettante reti il che dimostra, fin troppo, ila pochezza d’attacco di una squadra che in effetti poteva fare molto dì più e trovarsi, senz’altro alla guida della classifica. Quando realizza una rete, la squadra di David da leone diventa coniglio e subito si porta al livello dell’avversario. Possibile che fino a questo momento nessuno dei grigi abbia mai osservato come si comportano gli avversari incontra ti la domenica precedente? Ultimo il Savona: come si è comportato con il modesto Verbania? Non sono necessari tanti commenti per chiarire il pensiero e Se proprio vogliamo aggiungere di più sul piatto della bilancia ecco allora un'argomento lapalissiano: la Reggiana, l’anno scorso, ci ha superati di poco sul finale e quest’anno, con qualche leggero ritocco, si trova al secondo posto in serie B. L’Alessandria ha rinforzato il proprio organico e occupa la sesta posizione della serie C, distanziata idi ben quattro punti dal Venezia guidato da Manente. Non diteci, per favore, che siam o lingue cattive. Ma qui si tratta di fare la figura dei fessi. Quando noi affermavamo che l’Alessandria di questa stagione è un complesso forte e migliore della passata stagione, eravamo nel vero e lo siamo tutt’-ora. Certo è che se i grigi anziché giocare per vincere pensano a tutt’altre cose, allora la questione cambia aspetto. Sul finire della scorsa settimana ci diceva David che i grigi soffrono il loro pubblico mentre in trasferta giocano di gran lunga meglio. Noi pensiamo, giunti a questo punto, che l’Alessandria continuerà a pareggiare incontri all’infinito fino a quando non scenderà in campo con la determinazione di vincere. Non ci sono altri discorsi ohe possono tenere e qualsiasi altro argomento può essere prerogativa del regno delle favole. Soltanto che una volta per tutte ci vorrebbe un po’ di Coraggio e poi questa Alessandria potrebbe dimostrare effettivamente chi è. Noi dimentichiamo che si gioca anche per creare lo spettacolo e quando una squadra può, deve farlo in tutti i modi. I risultati conteranno poi: tanto è la Stessa cosa ai fini della classifica. Domenica prossima arriva il Lecco e crediamo che miglior banco di prova non ci sia per dimostrare che la lezione, dopo dodici partite di campionato, è servita. (Il Piccolo - Il Gattopardo) ALESSANDRIA CHE SPRECONA! Un pareggio sul quale l'Alessandria ha molto da recriminare. Può tirare in ballo la sfortuna e l'operato di un arbitro a tratti sconcertante, ma deve soprattutto cercare nell'abulia dei suoi giocatori nel corso della ripresa le cause per la mancata vittoria che, dopo il primo tempo, appariva tanto netta da sembrare inevitabile. Cosa è successo ai grigi? E' difficile rispondere, tanto è netto il divario fra il gioco scintillante dell'Alessandria nella prima parte della gara e l'incerta, a tratti caotica, spesso nervosissima prestazione della ripresa. I grigi, in vantaggio di una rete, hanno forse pensato che per concludere vittoriosamente la partita non fosse necessario forzare e si sono comportati di conseguenza, abbandonando il centrocampo agli avversari e subendone la disordinata iniziativa. Che siano state le direttive dalla panchina a consigliare l'eccessiva prudenza oppure i giocatori stessi abbiano deciso per loro conto, non sposta i termini della questione: il fatto è che l'Alessandria si è completamente « seduta » nel momento in cui sarebbe probabilmente bastata una maggior decisione per chiudere definitivamente il conto. David sostiene che il cammino della C è lungo e difficile e va affrontato con modestia: un concetto validissimo, ma oggi i grigi hanno esagerato. Se contro una modestissima Pro Patria ci si contenta di un esiguo vantaggio è inevitabile che un qualsiasi episodio, anche sporadico o casuale, può portare al pareggio, come si è puntualmente verificato. Detto delle colpe dell'Alessandria è giusto registrare anche gli episodi al suo attivo, avvenuti quasi esclusivamente nel primo tempo, nel quale i grigi sono stati assoluti dominatori della situazione, mettendo in mostra un gioco organico e funzionale, sorretto da un centrocampo molto efficiente con gli inesauribili Di Pucchio e Nimis, mentre Lorenzetti, in posizione più avanzata, si metteva in mostra come il migliore in campo. Dopo appena 7 minuti, i grigi segnano. Lungo cross di Lorenzetti dalla destra, il pallone viscido scivola fra le gambe di parecchi difensori e perviene a Sassaroli che mette in rete. Sembra tutto regolare, ma l'arbitro annulla, segnalando un fuorigioco probabilmente dello stesso Sassaroli. Una decisione tutt'altro che convincente perché Sassaroli si è proiettato in area avendo la palla ben davanti a sé e i difensori gli hanno lasciato via libera convinti che l'azione sfumasse sul fondo. Comunque l'Alessandria insiste e al 18' va in vantaggio. Bello scambio Vanzini-Lorenzetti-Vanzini che « libera » quest'ultimo in area: tiro improvviso di esterno sinistro che li portiere non trattiene. Vanzini è pronto a riprendere e mettere in rete. E' sempre l'Alessandria che attacca ed al 23' Lorenzetti batte una punizione perfetta da fuori area: Anelli è battuto ma il pallone si stampa sulla base del palo e rientra incredibilmente in campo. I grigi accusano evidentemente il contraccolpo psicologico. Come dirà David, la squadra rientra negli spogliatoi convinta che la sorte le sia irrimediabilmente avversa. Prima la rete inspiegabilmente annullata, poi il palo a portiere battuto. Ce n'è quanto basta perché nella ripresa l'Alessandria giochi al risparmio, cercando di portare in porto la vittoria senza troppo rischiare. Ma anche la Pro Patria si rende conto della situazione, i suoi tentativi, timidi inizialmente, acquistano autorità con il passare dei minuti. Sembra impossibile che i giocatori dell'Alessandria (e David dalla panchina!) non se ne rendano conto e continuino a subire. La Pro Patria comincia con una serie di tiri da fuori area (due volte bene Denti) finché al 78' arriva il gol: punizione da sinistra per un fallo di Di Brino su Missori. Batte Denti e Monico, proiettatosi al centro dell'area, indovina lo « stacco » di testa e segna imparabilmente. A riprova di quanto l'Alessandria sarebbe stata in grado di fare e non ha osato, c'è il rabbioso finale che vede i grigi nuovamente all'attacco. Ma non basta e la partita si conclude soltanto fra gli incidenti. A quattro minuti dalla fine Lorenzetti subisce una carica e si rivolge all'arbitro urlando. Che cosa gli abbia detto non si sa, ma deve essere qualcosa di molto irriguardoso se il signor Sgherri lo espelle senza esitazioni. Forse, a pochi minuti dal termine, nei confronti di un giocatore correttissimo, un arbitro maggiormente navigato avrebbe lasciato correre. Il signor Sgherri « rimedia » comunque subito dopo quando punisce Ciceri per un vistoso fallo su Casna, che avrebbe meritato l'espulsione. La legge del compenso, che non trova però estimatori fra i tifosi locali, i quali inveiscono a lungo contro il portiere e minacciano querele nei suoi confronti. (La Stampa - Ed. Sport - B.Brac) Risultati: Belluno-Legnano 2-1 Cremonese-Udinese 2-0 Derthona-Seregno 0-0 Lecco-Piacenza 1-0 Padova-Imperia 2-1 Pro Patria-Alessandria 1-1 Pro Vercelli-Treviso 1-1 Savona-Verbania 0-0 Trento-Rovereto 0-0 Venezia -Solbiatese 1-0 CLASSIFICA: Venezia p.18; Cremonese, Solbiatese 17; Lecco 16; Padova 15; Alessandria 14; Beliuno, Trento 13; Seregno, Udinese, Derthona, 12; Piacenza, Treviso 11; Verbania 10 ; Savona, Pro Patria 9; Rovereto, Legnano, Imperia 8 ; Pro Vercelli 7 Marcatori: 6 reti Bellinazzi (Venezia); 5 reti: Guarneri (Cremonese); Chinellato (Lecco); Modonese (Padova); 4 reti: Goffi e Marchi (Lecco), Gabetto e Giordano (Imperia); Rosso (Savona), Crespi e Bellotto (Solbiatese); Ciclitira (Venezia); Vanzini (Alessandria) Il punto sul campionato Drammatico pareggio interno della Pro Vercelli opposta al Trento: l'incontro ha avuto momenti di grande tensione; il risultato finale non ha premiato il maggiore agonismo dei vercellesi. Su un campo reso pesante dalla pioggia il Padova ha disputato, contro l'Imperia, la più bella gara della stagione: i liguri non hanno alzato le barricate giocando senza eccessive preoccupazioni difensive. Il pareggio tra Savona e Verbania ha soddisfatto entrambe le squadre: i liguri hanno sfiorato più volte la vittoria, dominando la gara. Zero a zero tra Derthona e Seregno in una gara combattuta a grande ritmo nonosotante il terreno.