Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
05-12-1971 - Giornata: 13 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Lecco AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Ciceri Santino, Di Brino Marcello, Maldera (II) Attilio Benedetto, Nimis Romano, Paparelli Ezio, Magri Pier Luigi, Sassaroli Gianni, Manueli Luigi, Bergamo Paolo, Di Pucchio Claudio, Vanzini Franco [65. Proietti Farinelli Vincenzo] A disp.:(P) Vincenzi Silvano All.: David Mario

Formazione avversaria
LECCO AC: Meraviglia, Bravi, Tam, Chinellato, Sacchi, Motta, Jaconi, Giavara, Goffi, Frank, Marchi. A disp.: Casiraghi, Rota. All.: Longoni Angelo

Arbitro: Lattanzi Vittorio (Roma)
Note
Ammoniti: Vanzini [A], Tam [L], Jaconi [L], Frank [L] Spettatori: 6 mila circa, di cui 3654 paganti per un incasso di L. 5.403.800 Angoli: 8-5 Giornata di sole, con leggerissima foschia ; fondo dei campo ottimo Inizio gara ore 14.30

Commento
GRIGI SENZA GOLEADOE E GRINTA REGALANO UN PUNTO AL LECCO Fallite almeno tre occasioni da rete © Negativo l’esperimento di Bergamo centravanti I migliori: Sassaroli (commovente per volontà) e Di Brino, un ragazzo che non teme la serie C LA TREDICESIMA GIORNATA NON HA PORTATO FORTUNA ai grigi sempre alla disperata ricerca di una vittoria casalinga che si fa attendere oltremisura. Il ”Moccagatta” è divenuto prodigo verso le viaggianti visto che ben quattro sono stati sinora i punti regalati. Incamerandoli saremmo alla pari con le prime, ma del senno di poi, sono piene le fosse. Il Lecco che alla vigilia non aveva nascosto le ambizioni (l’allenatore Longoni aveva parlato di vitto ria piena, quasi che l’Alessandria fosse una cenerentola) ha mantenuto sul campo la premessa: si è dimostrato volitivo e sicuro di sé tanto da muoversi in attacco con una certa sufficienza. Il Gruppo di tifosi leccesi che ha seguito i beniamini, può ben dirsi soddisfatto della prestazione che autorizza a sperare nel futuro. Non altrettanto possono fare i fans grigi che, ancora una volta, hanno trangugiato il rospo. David ha la scusante di avere dovuto sinora cambiare formazione ogni domenica, pure nell’ultima gara ha fatto a meno dello squalificato Lorenzetti oltre ai soliti Paesanti, Zambianchi (giunto sabato dal servizio militare con un permesso di dieci giorni) e Colombo. Tutto vero, ma il discorso si fa più difficile quando si osserva che gli uomini schierati non hanno scatto, si lasciano anticipare dall'avversario, non seguono l’azione con quella concentrazione che è indispensabile. Nel gioco di testa sono quasi nulla: tutte le palle alte sono state invariabilmente preda degli ospiti. Un undici composto da atleti deconcentrati che non credono nelle proprie possibilità. Questa la conclusione dei tifosi che hanno seguito questa ennesima prova sbagliata. I migliori in campo sono stati Sassaroli e Di Brino. Gianni è stato l’unico a battersi dal primo al novantesimo minuto, senza mai concedersi un attimo di tregua. A differenza dei compagni ha saputo soffrire, animato dal desiderio di riuscire finalmente a fare centro. Non vi è riuscito, m a può ben dire di avere dato tutto, di avere supplito alle deficienze tecniche con un a volontà che merita 1’ammirazione dell’appassionato. Abbiamo (visto Sassaroli su ogni palla, contrarre l’avversario anche quando la sfera pareva perduta. Una prestazione di quelle che servono a destare ammirazione in quanto nel calcio non basta la tecnica: occorre volontà, concentrazione. Se Sassaroli è stato il grande mattatore, Di Brino è risultato il francobollatore implacabile di quel M archi che tutti conoscono per le sue serpentine, gli scatti che lasciano surplace l’avversario. Il giovane difensore, come già era accaduto con Filippi, non lo ha mollato per un istante bloccandolo decine di volte. Un ragazzo, Di Brino, che in poche partite si è guadagnato i galloni della prima squadra smentendo coloro, che, proprio in considerazione della giovane età, sostenevano che il lanciarlo in prima squadra sarebbe stato un vero suicidio. Lo stesso discorso vale per Manueli che p u r senza strafare non ha affatto demeritato: nella zona centrale del campo si è messo con disinvoltura tentando anche qualche azione in profondità. Abbiamo sinora parlato di tre giocatori, e gli altri? Il trainer ha concesso nuovamente fiducia a Bergamo un centravanti sul conto del quale, dopo l’acquisto, si erano sprecati gli elogi. Pareva che l’Alessandria avesse finalmente trovato la punta da tanto tempo cercata. Veniva da una grande squadra, le credenziali erano oltremodo buone stando ai tecnici. La realtà è stata più amara dei previsto. Le prime prove piuttosto scialbe, giustificate dagli ultimi impegni del servizio militare, poi la possibilità di guadagnarsi stabilmente il posto in squadra. Le prove sostenute al ’’Moccagatta” , hanno ridimensionato i giudizi sul giocatore che non ha affatto la stoffa dello stoccatore o dell’uomo « rapina ». Quando si tratta d concludere, di effettuare il passaggio conclusivo, si smarrisce e l’azione sfuma invariabilmente. Pure nel gioco di testa che sembrava la dote migliore lascia alquanto a desiderare. Contro il Lecco è letteralmente scomparso sbagliando alcune occasioni che gridano vendetta. Bergamo, bisogna riconoscerlo, non è l’uomo che i grigi necessitano per sbrogliare la matassa del gol. L’Alessandria, il cui gioco è accettabile sino all’area di rigore, si smarrisce totalmente quando si tratta di giungere alla conclusione. Il goleador non è certo Vanzini che pure brillante sulle fasce laterali è titubante quando deve scoccare il tiro, tanto meno Di Pucchio che è un buon regista di centrocampo. Contro il Lecco mancava Lorenzetti il cui peso tecnico si fa sentire, ma nelle precedenti prove si è forse dimostrato lo stoccatore che David va cercando con il lanternino, come Diogene faceva con l’uomo? Il solo giocatore che ha tentato la conclusione da fuori area è stato Nimis: nessun attaccante ha cercato il tiro-sorpresa, preferendo la manovra a stretto raggio che difficilmente consente di giungere davanti al portiere avversario. Le uniche azioni da gol sono state create sulle fasce laterali, ma i cross, per le cause alle quali abbiamo accennato, non sono mai stati sapientemente sfruttati. Contro un undici, quale era appunto il Lecco, era indispensabile giocare sull’anticipo cercando negli smarcamenti quel corridoio entro cui incunearsi per porre in difficoltà la retroguardia ospite. Per l'intero arco della gara i leccesi hanno bloccato ogni manovra alessandrina puntando unicamente sulla loro mobilità. Non hanno mai fatto catenaccio, ma nonostante ciò i grigi sono sempre rimasti in panne. Nulla dunque da eccepire sul pareggio che premia il Lecco, ma non certo l’Alessandria. Non spendiamo ulteriori parole sui reparti arretrati che hanno tenuto a bada con una certa qual sicurezza Goffi, Jaconi e Marchi. Magri a differenza di quanto era avvenuto nelle ultime partite, ci è parso più sicuro, meno nervoso: è questo un buon sintomo. Dal canto suo Paparelli non ha m ai dato tregua a Golfi, una punta piuttosto pericolosa. A centrocampo Nimis è risultato piuttosto statico: pochi i lanci in profondità anche se era impresa vana considerato che nessuno sarebbe stato pronto a sfruttarli. A tredici giornate dal via l’Alessandria arranca dunque in una posizione piuttosto ibrida, con una media inglese piuttosto paurosa, meno cinque. Cosa è accaduto nella tredicesima giornata? Il tanto atteso scontro tra il Venezia e la Cremonese si è chiuso con un nulla di fatto: zero a zero. L’attacco nero-verde ha assediato per novanta minuti il bunker dei grigiorossi senza trovare lo spiraglio. La Solbiatese, che q u est’anno sembra veramente intenzionata a fare sul serio, approfittando del risultato bianco del « Sant’Elena », è nuovamente in testa alla classifica con il Venezia. Le squadre si trovano appaiate a quota 19 mentre la Cremonese insegue un gradino più sotto. Il Lecco tornando imbattuto da Alessandria ha mantenuto la posizione e con i suoi 17 punti tiene sempre a bada le prime. Infine a 15 punti l’Alessandria e il Padova che per il momento sono ancora alla ricerca del loro migliore standard di gioco. In pratica il campionato è ancora apertissimo in quanto il cammino - è bene ricordarlo - è ancora lungo. Quattro - cinque punti sono sempre annullabili in particolare durante i mesi primaverili. II discorso non è tanto sul Tre vittorie, nove pareggi ed una sconfitta sono il consuntivo non certo entusiasmante dei grigi dopo tredici partite. Gli avversari (Venezia e Solbiatese) che guidano la classifica sono sempre con quattro punti di vantaggio, vantaggio che non accenna a diminuire mentre scorrono le settimane ed... i mesi. Di questo passo, è in. dubbio, ci troveremo alla fine del campionato con ancora tutto il nostro ottimismo tradito da una squadra che poteva e doveva fare molto di più. Domenica scorsa con il Lecco, una compagine di tutto rispetto, è finita al solito modo non tanto per il pareggio acquisito sul campo quanto per il gioco. Una Alessandria ottima in difesa e sulla centro campo e poi fasulla quando deve saltare il fosso e puntare sulla rete avversaria. Con un Lecco che giocava lasciando anche giocare era l’occasione buona per affermarsi da parte di gente come Manueli e Bergamo ed invece, i due. hanno finito di dare so'o impressioni negative. Qualcuno vuole ancora giudicare David, ma il campionario dei grigi lo si è visto. Non che noi vogliamo tenere la parte dell’allenatore: ci mancherebbe altro! Il fatto è che per poterlo giudicare sarà necessario attendere il giorno in cui avrà tutti gli uomini a disposizione. Quel giorno speriamo venga presto; se David avrà sbagliato pagherà di santa ragione come è giusto che succeda. Ma fino a quel momento l’unica cosa da fare è invitare i grigi a capire che per giocare al calcio, soprattutto in attacco, è necessario vedere quali sono gli spazi vuoti e ficcarsi dentro affinchè il compagno con la palla sia in condizione di passargliela. Ma questo è un discorso che abbiamo ripetuto ormai cento volte e giunti dove ci troviamo pensiamo che non ci sia peggior sordo di colui che non vuole intendere. Intendiamoci meglio: non si vuole che gli attaccanti facciano un gioco da manuale ma soltanto che dimostrino di avere le idee per farlo, cioè di aver capito. Basterebbe questo per conciliare tutti quanti indipendente, mente dal fatto che poi, alla resa dei conti, salterebbero fuori anche le reti. Adesso sarebbe necessario conoscere cosa ne pensa David dopo l’ennesimo pareggio, ma l’allenatore si è rifiutato, domenica a fine partita, di tenere la solita conferenza stampa. Ha voluta mente rinunciato a sottopor si al fuoco di fila dei le domande dei giornalisti dicendo: — Tanto cosa dovrei dire? Sarebbero sempre le solite cose, ragione per cui vi rinuncio . . . Allora giriamo il discorso verso altre parti e non gridiamo come certuni "dagli all’untore”. Guardiamo piuttosto all’orizzonte se per caso ricompaiono un Colombo, un Mantellato, un Paesanti e se Proietti riprenderà con serietà la preparazione interrotta per lungo tempo. Il male dell’Alessandria è negli uomini, la mancanza di giocatori e speriamo che sia soltanto questo il motivo giusto. Forse, in tal modo, una speranza di promozione ci sarebbe ancora, sempre che non sia tardi per iniziare la grande corsa. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Cresce il malcontento dei tifosi alessandrini ANCHE CONTRO IL LECCO I GRIGI NON VANNO OLTRE IL PARI: 0-0 E' il nono «nullo» su tredici partite - Grande l'impegno, ma l'attacco (ad eccezione di Sassaroli) è privo di idee; due sole occasioni da gol - L'allenatore è in pericolo? I grigi sono giunti al nono pareggio in questo campionato. Anche contro il Lecco la squadra di David non è andata oltre lo 0 a 0 ed ha dimostrato di essere un motore che gira, produce energia, ma alla fine non accende la luce, cioè non fa dei gol. La partita nel complesso non è stata spiacevole: si è giocato in maniera aperta, senza troppi ostruzionismi anche se, soprattutto da parte degli ospiti, con molta prudenza. Del resto al Lecco un pari andava evidentemente bene per mantenere la posizione favorevole in classifica. David ha messo in campo la formazione migliore che poteva allineare, immettendo Bergamo al posto dello squalificato Lorenzetti, e schierando Manueli mezz'ala di punta sulla destra, mentre Proietti era in panchina con la maglia numero 13. La difesa si è subito adattata al modulo arretrato del Lecco che teneva soltanto due punte avanzate (Goffi e Marchi), permettendo a Nimis e a Maldera di appoggiare in avanti molto spesso, il centrocampo invece ha risentito dell'assenza di Lorenzetti (Di Pucchio è stato costretto a un superlavoro) e l'attacco si è dimostrato inconcludente. Il migliore del reparto avanzato alessandrino è stato alla fine Sassaroli, il quale, in ottime condizioni fisiche, sta adattandosi perfettamente al ruolo di mezza punta in una zona dove ha più spazio per manovrare e dove l'avversario non lo controlla più cosi da 'vicino come quando era centravanti. Bergamo è 'stato praticamente nullo, sempre anticipato dal suo « guardiano » Motta, sia nei palloni bassi che nei colpi di testa. All'ala si è spostato con molta mobilità, sia a sinistra che a destra, Vanzini, che però non sembra una punta pura. Anche quando al 65' di gioco, David si è visto costretto a sostituire Vanzini, zoppicante, con Proietti, le cose non sono migliorate. Proietti potrebbe anche essere più pericoloso ed incisivo, ma l'ultimo mese di inattività, non gli ha certamente giovato, tanto che l'attaccante, dopo due belle puntate iniziali si è perso nelle retrovie. Le azioni più favorevoli per l'Alessandria sono arrivate nel primo quarto d'ora. Nimis al 10' ha costretto Meraviglia ad esibirsi in un tuffo all'angolo su punizione e al 13', dopo uno scambio con Bergamo, Di Pucchio ha calciato da pochi metri: il portiere si è salvato fortunosamente. Nella ripresa, nonostante una pressione pressoché continua (interrotta in alcune occasioni da pericolosi contropiede del Lecco) la squadra di David, non è più riuscita a creare varchi nella difesa lecchese e la partita si è conclusa senza brividi. Naturalmente l'ennesimo pareggio casalingo non ha soddisfatto i tifosi che di domenica in domenica si fanno sempre più freddi (poche bandiere sugli spalti e nessun incitamento) nei confronti della squadra e dell'allenatore. Non mancano i gruppi di contestatori divisi, in linea di massima in tre fazioni: chi accusa David di incapacità e sostiene che non sa sfruttare il valore dei giocatori; chi dice invece che la « rosa » dei titolari non è valida e chi infine mette le due cose insieme. Insomma c'è molto malcontento e non si può escludere che alla fine possa cadere qualche attesta». David dal canto suo agisce come se avesse la coscienza sporca. Dopo aver fatto attendere i giornalisti per un quarto d'ora in una stanza dello stadio ha mandato in avanscoperta l'addetto stampa per dire che non si sentiva di presentarsi. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Alessandria - Lecco 0-0 Imperia - Trento 0-0 Legnano - Padova 2-1 Piacenza - Pro Vercelli sosp. Rovereto - Savona 0-0 Seregno - Belluno 0-0 Solbiatese - Treviso 2-0 Udinese - Derthona 2-1 Venezia - Cremonese 0-0 Verbania - Pro Patria 1-0 CLASSIFICA: Solbiatese, Venezia 19; Cremonese 18; Lecco 17 ; Padova, Alessandria 15; Belluno, Trento, Udinese 14; Seregno, 13; Verbania, Derthona 12; Piacenza, Treviso 11; Savona, Legnano 10; Rovereto, Imperia, Pro Patria 9; Pro Vercelli 7 *una gara in meno MARCATORI: 5 reti: Chinellato (Lecco), Modonese e Boscolo (Padova), Bellinazzi (Venezia), Crespi (Solbiatese); 4 reti: Vanzini (Alessandria), Guarnieri (Cremonese), Gabetto e Giordano (Imperia), Goffi, Jaconi e Marchi (Lecco), Rosso (Savona), Bellotto e Foglia (Solbiatese), Ciclitira (Venezia), Guidetti (Verbania ); Il punto sul campionato IL Verbania ha ottenuto il successo provandoci fino all'ultimo minuto : l'unica rete è stata segnata da Calloni su rigore poi, contro la Pro Patria, i locali hanno sfiorato più volte il gol. Vittoria meritata del Legnano contro il Padova anche se i veneti si sono battuti con generosità. Brutta partita tra Seregno e Belluno e risultato finale giusto: gli ospiti hanno premuto di più ma con molta confusione. Brutta partita che il Savona ha saputo vivacizzare solo nella prima frazione, quando ha attaccato con determinazione: poi fallito con Rosso un rigore, i liguri hanno perso mordente e a Rovereto è finita a reti inviolate. Senza reti il match tra Venezia e Cremonese: risultato che ha dato ragione agli ospiti. La Solbiatese ha ottenuto la vittoria contro il Treviso con un punteggio che, alla fine, poteva essere più ampio.