Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
12-12-1971 - Giornata: 14 - Vercelli - Leonida Robbiano


Pro Vercelli US - Alessandria US 1 - 2 (0 - 2)
RETI: 14. Sassaroli G.[A], 27. rig. Nimis R.[A], 73. aut. Colombo A.[A]

Alessandria US Ciceri Santino, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Nimis Romano, Colombo Antonio, Magri Pier Luigi [19. Proietti Farinelli Vincenzo], Di Pucchio Claudio, Zambianchi Domenico, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Vincenzi Silvano All.: David Mario

Formazione avversaria
PRO VERCELLI US: Branduardi, Zanutto, Benassi, Soldo, Bonni, Valdinoci, Rossi [46. Del Barba], Onofri, Tonelli, Stara, Bisacco. A disp.: Lamberti. All.: Hamrin Kurt

Arbitro: Menicucci Gino (Firenze)
Note
Rigore sbagliato 57. da Valdinoci [P]. Espulso 81. Benassi [P]. Ammoniti: Valdinoci [P], Di Pucchio [A] Angoli: 12-1 Spettatori: paganti 6550, più 1300 abbonati, per un incasso di oltre 10 milioni di lire Giornata fredda, visibilità buona, fondo campo cosparso abbondantemente di trucioli Inizio gara ore 14.30

Commento
TROPPO FORTI GLI ALESSANDRINI PER UNA SBIADITA PRO VERCELLI PUNGOLATA NELL’ORGOGLIO, L'ALESSANDRIA HA ROTTO IL GHIACCIO, CONQUISTANDO LA PRIMA VITTORIA IN TRASFERTA NEL DERBY CON I VERCELLESI. Un successo doppiamente importante perché, oltre a rilanciare i grigi, consente di avvicinare Venezia e Cremonese che si sono portate a quota venti. L’undici di Manente è stato costretto a dividere la posta a Tortona (fortunosamente), mentre t cremonesi l’hanno fatta da padroni con la Solbiatese, squadra garibaldina e battagliera. L’Alessandria è salita a 17 punti migliorando la media inglese che passa da — 5 a — 4. Un passo che potrebbe risultare decisivo se la squadra saprà confermarsi nelle prossime domeniche. Quella di Vercelli, è bene precisarlo, era partita psicologicamente difficile in quanto in caso di sconfitta le complicazioni potevano essere piuttosto serie. La tanto sospirata vittoria è giunta nel primo tempo, quando la squadra si è portata in vantaggio di due reti, rispettivamente con Sassaroli e Nimis che ha trasformato un calcio di rigore concesso per atterramento dello stesso centravanti. Nella ripresa, per i motivi che esporremo, quello che sembrava un successo certo è divenuto piuttosto difficile: si è rischiato nientemeno che il pareggio. Bene è quello che finisce in gloria; esultiamo per la vittoria, ma non facciamo voli troppo pindarici per non trovarci poi con la bocca amara. Al « Robbiano » gremito sino all’inverosimile (settemila spettatori con una notevole rappresentanza di aficionados grigi) è presente tutto lo stato maggiore dell’Alessandria, dai figli dell’ingegner Sacco (indisposto e al quale formuliamo auguri per una pronta guarigione) a Rinaldo Borasio, a Testa. David conferma la form azione preannunciata: unica novità i numeri sulle maglie dei giocatori: Di Pucchio ha il sette, Zambianchi l’8. La tattica è la consueta con Vanzini all' estrema, Lorenzetti nella posizione di falso centravanti e Sassaroli che parte da lontano, svariando sulla destra per cercare spazio o sulla sinistra. Zambianchi è a centrocampo, ma può inserirsi nei varchi creati dalle punte. I ’’bianchi” di Hamrin partono alla disperata, quasi che sia questione di vita o di morte. Gli alessandrini reggono bene e tutto fila per il verso giusto se Magri non accusasse uno stiramento che lo costringe a lasciare il posto a Proietti. I "grigi” riprendono quota e su una veloce azione di alleggerimento Vanzini centra ed il portiere Branduardi in tuffo non trattiene la sfera sulla quale si avventano un vercellese, Zambianchi e Sassaroli. Si accende una mischia nelle vicinanze del palo alla sinistra dell’estremo difensore vercellese che Sassaroli risolve. L’Alessandria ha in mano le sorti della gara in quanto la difesa dei ’’bianchi” sembra un colabrodo. Sassaroli, Lorenzetti, Zambianchi e Vanzini hanno via libera. Davanti alle folate offensive degli alessandrini, la retroguardia si allarga a ventaglio, favorendo il gioco delle punte che cercano spazio. La sorte della Pro Vercelli è segnata: su uno scambio Sassaroli - Lorenzetti - Sassaroli il centravanti che ha via libera verso il prodigo Branduardi viene falciato. Il rigore è indiscutibile, anche se i padroni di casa accennano a qualche protesta: Nimis con molta calma insacca con un tiro raso terra alla destra di Branduardi. A questo punto il prestidigitatore direbbe: « il gioco è fatto ». Nessuno oserebbe affermare il contrario, visto e considerato che i ’’bianchi” sono veramente ’groggy’. La difesa alessandrina è in palla e il rientrante Colombo sa il fatto suo tanto che Tonelii fatica assai per cercare di sganciarsi. Lo stopper è tipo arcigno che non molla facilmente. Solo Maldera è a disagio di fronte ad un'ala piuttosto scattante. A fianco invece Di Brino si difende bene e sovente si sgancia per cercare l’appoggio ai compagni d’attacco che non soffrono le marcature essendo queste molto allentate. Il numero 13 Proietti si b atte con molta energia. Nimis, chiamato a sostituire l’infortunato Magri svolge con diligenza il proprio lavoro men. tre Di Pucchio a centrocampo (anche se nervoso) sa orchestrare le azioni poggiando ora su Vanzini ora su Sassaroli che sembra avere ritrovato la forma migliore. Pure Lorenzetti, senza strafare, si rende prezioso per rifinire le azioni dei compagni, mantenendosi in posizione prettamente d’attacco. Una squadra bene in salute che con i due gol di vantaggio può permettersi il lusso, nella ripresa, di bloccare il gioco a centrocampo per poi proiettarsi in avanti. La Pro Vercelli, seppure handicappata dalle due reti, torna in campo con la forza della disperazione e avvantaggiata proprio dall’arretramento degli avversari può cercare di accorciare le distanze. Si gioca a lungo nella metà campo alessandrina: si registrano alcuni contropiedi di Sassaroli che però non è l’uomo che può involarsi a rete solitario. L’undici di Hamrin pur ’’stringendo” le proprie azioni al centro, riesce ugualmente a mettere in difficoltà la difesa mandrogna. Ci scappa pure un rigore che fortunatamente i ’’bianchi” sciupano mancando una prima favorevolissima occasione per accorciare le distanze. Ci riescono tuttavia poco più tardi con la complicità di Colombo che è stato tra i migliori. L’Alessandria, compressa davanti a Ciceri, si fa in quattro, compreso Proietti: non mancano le occasioni da brivido tra cui quella creata dall’ala sinistra vercellese che, seppure da posizione angolatissima, manda un pallone al centro che attraversa tutta la luce della porta senza che nessuno intervenga. I ’’bianchi” vanno letteralmente all’arrembaggio anche se sono ridotti in dieci per l ’espulsione del terzino. Perchè questo rapido film della partita? Per dimostrare che l’Alessandria poteva assicurarsi senza troppa fatica un derby che ha messo a nudo le pecche di una Pro Vercelli che difficilmente riuscirà a risalire la china. Non basta Hamrin per guarire la squadra che ha una difesa traballante, un centrocampo che fa acqua da tutte le parti. Dell’Alessandria abbiamo detto: poteva rendere maggiormente solo se avesse comandato il gioco come del resto aveva fatto nella prima frazione di gioco. Il difendersi ad oltranza è sempre pericoloso e la ripresa lo ha dimostrato. Pur essendo singolarmente e territorialmente superiori i grigi hanno lasciato agli avversari l’iniziativa. Di positivo c’è la vittoria che fa m orale e l’undici alessandrino ne ha veramente bisogno. In molte partite è mancata la fiducia nei propri mezzi perchè, come abbiamo ripetutamente scritto, gli uomini ci sono anche se con un a vera punta le cose sarebbero state semplificate. Il momento psicologico dovrebbe attenuarsi nelle prossime domeniche per cui alla ripresa delle ostilità, dopo la pausa natalizia, David disponendo di tutto il parco giocatori avrà più larghe possibilità di scelta. Per quanto concerne la partita di Vercelli c’è da segnalare la ottime prestazione di Sassaroli che ha ritrovato fiducia nei propri mezzi. Vanzini si è prodigato come sempre, senza mai abbassare bandiera, altrettanto si può dire di Lo Come può cambiare una situazione, da un giorno all’altro, nel calcio è presto visto. E’ bastato che i grigi vincessero a Vercelli, il Venezia pareggiasse a Tortona ed il Cremona battesse la Solbiatese che ecco rifioriscono d’incanto tutte le speranze sopite d a quei risultati ultimi tanto polemici. Risultati, abbiamo detto, perché in effetti, sui diversi campi interessati, le cose non sono cambiate un gran che. Ma tant’è: viene proprio da recriminare quei pareggi interni (o esterni). Almeno tre tra mutati in altrettante vitto rie (sarebbe stato facile conquistarle) oggi avrebbero concesso la possibilità ai grigi di sedersi in vetta alla classifica. Invece dovranno a spettare ancora. Anzi sarà proprio il caso di non pensare al passato e metterci per sempre una pietra sopra. Dicevamo poc’anzi che le cose sul campo non sono cambiate molto rispetto alle domeniche precedenti m a in effetti quel dubbio portato nel discorso voleva circoscrivere soltanto l'Alessandria in un altro settore del discorso stesso. In fatti per i grigi con i ritorni di Colombo e Zambianchi, aggiunti a quello di Nimis, c’è stata una ventata di novità, anzi di grosse novità. Forse tutti si attendevano di più da questa Alessandria quasi sul formato titolare ma un fatto certo è che ormai completa per dieci undicesimi, i grigi hanno conquistato i due punti in palio dopo domeniche e domeniche di astinenza. Combinazione fortunata o che altro? La realtà, ripetiamo, sta tutta nei due punti e non bisognerà certo cercare, oggi, un’altra realtà che potrebbe creare nuovi guai dopo tutti quelli passati. Prendiamo le cose come stanno e visto che si è vinto ben venga questo risultato aprendo la speranza alla prossima domenica. E’ logico che una macchina complessa come l’Alessandria stenta a mettersi in moto e sbuffando cerca la sua accelerazione migliore nel mentre già concede risultati positivi. Bisognerà vedere quando l’undici grigio sarà lanciato e la dinamica della squadra sarà articolata per lo più sullo slancio derivato dalla forza d’inerzia di una preparazione corale. Ci pare che all’incirca David abbia sempre detto questo ed anche lo stesso doti. Testa quando l’altra sera ha tenuto una conferenza stampa per chiarire la posizione dell'allenatore ha ribadito: — Non possiamo fare un processo a David su quello che non ha potuto fare. Fino a questo momento gli sono mancati molti giocatori che dovevano costituire l’ossatura della squadra e quindi è giusto che noi gli confermiamo tutta la fiducia del caso . . . Bene, molto giusto questo discorso. Se non che, adesso, David riprende a correre sul filo del rasoio visto che ormai quasi tutti i giocatori (escluso Mantellato) sono nella condizione di dire la loro nel campionato. Quindi tempo una domenica o due, al massimo tre, e poi o è oppure non e vie di mezzo non ci saranno. Del resto chi avrebbe il coraggio di trovare una giustificazione se l'Alessandria continuasse sulla strada delle settimane precedenti? (Il Piccolo - Il Gattopardo) Due gol dei grigi ed un'autorete L'ALESSANDRIA A VERCELLI HA FATTO TUTTO DA SOLA: 2-1 Troppo ingenua ed evanescente la « Pro », che ha tuttavia sfiorato il pareggio fallendo un rigore - Espulso il vercellese Benassi per proteste Le due grandi «decadute» del calcio piemontese si sono incontrate ieri al «Robbiano», dando vita ad una partita povera di contenuto tecnico, caratterizzata soprattutto dal nervosismo e dalla reciproca paura di perdere. L'ha spuntata l'Alessandria di misura, dopo essere stata in vantaggio nella prima parte della gara e aver rischiato di essere raggiunta nel finale, com'è sua consuetudine in questa stagione. Uno spettacolo nettamente inferiore all'attesa, che ha senz'altro scontentato il pubblico di Vercelli anche a prescindere dal risultato avverso. Adesso l'Alessandria pub trarre qualche fondata speranza in più per puntare alla promozione; la Pro Vercelli, invece, annaspa nel pantano degli ultimi posti in classifica e non sembrano esistere i presupposti perché possa uscirne al più presto. L'Alessandria ha vinto, ma deve soprattutto il suo successo all'ingenuità degli avversari, che hanno sbagliato maldestramente un calcio di rigore con Valdinoci nel momento in cui potevano anco- Vercelli, Tonelli (a sin.) a duello con Colombo (Moisio) Frasi pesanti negli spogliatoi Armano: "Hamrin non serve alla Pro" Continua il silenzio di David con i giornalisti dal nostro inviato Vercelli, lunedì mattina. Neppure l'euforia della prima vittoria esterna ha smosso l'allenatore dell'Alessandria, David, dal suol fieri propositi. Al rientro negli spogliatoi, dopo il fischio finale di Menicucci, le sue prime parole infatti sono state: « Il mondo è troppo cattivo, non parlo con i giornalisti ». E' chiaro che David è libero di disprezzare il mondo guanto vuole e di lavorare come meglio crede, ma dovrebbe tener conto che i doveri di un allenatore non si esauriscono sul terreno di gioco: le pubbliche relazioni contano ancora qualcosa. Sul fronte del grigi, dunque, poche dichiarazioni,- una delle quali, dell'ex interista e granata Armano (factotum alessandrino), coinvolge direttamente Kurt Hamrin: « Si capisce che la Pro Vercelli non gira, hanno buoni giocatori ma un tecnico che non è all'altezza della situazione, e soprattutto non conosce la serie C. E' inammissibile che con tutti gli allenatori italiani capaci si debba andare a regalare del soldi ad uno straniero che in Italia ha già guadagnato più di 200 milioni ». La frase rimbalza negli spogliatoi fino alle orecchie dell'interessato: « Non voglio entrare in polemica — risponde lo svedese — ognuno pub pensarla come crede». Negli spogliatoi vercellesi naturalmente l'atmosfera è tirata, nasce qualche battibecco tra i giocatori per l'episodio del rigore mancato. Onofri, tra i migliori in campo, uno dei rigoristi della Pro, spiega: « Avrebbe dovuto tirare Tonelli, che però s'è rifiutato, cosi ci siamo offerti io e Valdlnocci: la scelta è caduta su di lui, non so perché ». « Crede che esistano rimedi alla situazione attuale »? « Dovremmo soprattutto calmarci, i difensori sono troppo fallosi, cosi si trovano sempre pressati nella loro area ». Gli spettatori ieri al « Robbiano » erano 7500, per un incasso di 10 milioni e 77 mila lire. Un pubblico numeroso, md. che ha perso la voglia di discutere, anche se durante l'incontro, sulle tribune, non è mancato il solito scambio di insulti e spintoni tra i sostenitori delle due fazioni. Benassi, l'espulso, si giustifica: « Ho solo protestato, molto correttamente, con il guardalinee, perché non aveva segnalato un fuorigioco. Menicucci non ha perso l'occasione per buttarmi fuori, come aveva già fatto l'anno scorso a Novara nell'incontro di spareggio. Tutte le volte che m'incontra mi sorride, e poi mi butta fuori ». Menicucci passa ricino e fa finta di non sentire. Hamrin, amaro, conclude il suo discorso tecnico: « Non vedo rimedi possibili, non ho scelta. Ab biamo commesso l'errore del rigore e l'abbiamo pagato per intero. Nel prossimi incontri non ci rimane che sperare di essere meno spreconi ». Salvatore Rotondo era sperare di raggiungere il pareggio. E, ancora una volta, la tattica di David è apparsa troppo rinunciataria quando la sua squadra s'è trovata in vantaggio, tanto da mettere in pericolo un risultato utile pienamente giustificato dalla pochezza dell'avversario. Gli uomini validi della Pro Vercelli non sono molti. Gli altri cercano di supplire Con molta buona volontà alle evidenti carenze di classe e da questo connubio scaturisce un gioco frammentario, con delle colossali ingenuità che affiancano sporadiche manovre positive. L'apporto di un Onofri — impeccabile, tanto da meritare la citazione del migliore in campo per la sua squadra — può essere lucido, intelligente, costruttivo fin che si vuole ma è costretto fatalmente a cozzare con le iniziative disordinate del compagni di linea. Per quanto riguarda la difesa, non è il caso di entrare nei particolari, di accusare singoli giocatori per certi plateali sbandamenti: quella che resta è una sensazione d'incertezza generale che porta troppo spesso a delle scorrettezze che, a gioco lungo, si pagano, con lo stillicidio di calci di punizione che comportano. Un quadro abbastanza negativo, anche se ieri la Pro, con un pizzico di fortuna in più, avrebbe anche potuto arrivare al pareggio. L'Alessandria s'è comportata secondo le regole solite, dando l'impressione di poter concludere con molto maggior profitto di quanto non riesca a fare. Rientravano dopo lunghe assenze Colombo e Zarnbianchi e il loro apporto è stato senza dubbio positivo. Il potenziale offensivo della squadra e la sua manovra appaiono notevoli. Peccato che non vengano perseguiti per tutti i 90 minuti; basta che i grigi si trovino in vantaggio perché il complesso si chiuda inspiegabilmente, concedendo l'iniziativa agli avversari. Non è la prima volta che succede, neppure la prima volta che lo facciamo notare. La partita, pur non raggiungendo vette eccelse, è stata interessante: tre reti, due calci di rigore, un'espulsione, hanno movimentato l'ambiente, mentre in tribuna si verificavano gli immancabili battibecchi tra 1 tifosi. L'Alessandria ha subito nei primi minuti l'iniziativa della Pro, ma è andata in vantaggio al 14'. Lorenzetti (sempre il più lucido tra gli attaccanti grigi) « apre » per Vammi sulla destra. L'ala s'incunea in area e tira da posizione angolata, Branduardi para ma non trattiene, Sassaroli e Zarnblanchi si avventano sul pallone mandandolo in rete. I grigi spiegheranno poi che è stato Sassaroll a segnare, mentre Branduardi affermerà di essere stato caricato irregolarmente. L'Alessandria va comunque in vantaggio, perde Magri per uno stiramento ad una coscia, lo sostituisce con Proietti e raddoppia al 27'. Di Pucchio effettua un cross da sinistra e Sassaroli si « allarga » molto intelligentemente, portandosi in buona posizione per il tiro. Bonni è costretto ad atterrarlo, provocando il calcio di rigore. Batte con calma Nlmis e realizza sulla sinistra del portiere. E' il miglior momento dell'Alessandria, che può approfittare dello smarrimento degli avversari. Le marcature, che Hamrin aveva già cambiato in precedenza, saltano definitivamente per l'assillo di rimontare lo svantaggio. Nella ripresa Tonelli è sgambettato al 12' da Colombo. Ancora rigore, ma Valdinoci, nervosissimo e scoordinato, tira alto. La Pro insiste, mentre l'Alessandria si chiude, ma non riesce a creare pericoli ai grigi ed è invece sovente esposta al contropiede. Comunque, al 73', arriva il gol. Scende bene Bisacco sulla destra, centra rasoterra per Tonelli che tira sul palo. Nel tentativo di respingere, Colombo mette in rete, rendendo vano l'intervento di Ciceri. Ancora l'espulsione di Benassi (81', per avere insultato un guardalinee, nell'interpretazione data dallo stesso) e poi la fine con la Pro Vercelli vanamente all'attacco. David, ancora una volta, se ne va prima di tutti e non accetta il dialogo con i giornalisti. Se non altro, è coerente con le sue idee, non cambia stile nemmeno quando vince. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) Risultati: Belluno - Udinese 2-0 Cremonese - Solbiatese 2-0 Derthona - Venezia 1-1 Lecco - Verbania 1-1 Padova - Seregno 5-1 Pro Patria - Rovereto 1-1 Pro Vercelli - Alessandria 1-2 Savona - Imperia 2-0 Trento - Legnano 0-0 Treviso - Piacenza 0-0 CLASSIFICA: Cremonese, Venezia p.20; Solbiatese 19; Lecco 18; Alessandria, Padova 17; Belluno 16; Trento 15; Udinese 14; Verbania, Derthona, Seregno 13; Piacenza, Savona, Treviso 12; Legnano 11; P. Patria, Rovereto 10; Imperia 9; P. Vercelli 7 *una gara in meno Marcatori: 7 reti: Boscolo (Padova) 6 reti: Modonese (Padova) e Bellinazzi (Venezia); 5 reti; Chinellato e Goffi (Lecco) Crespi (Solbiatese); 4 reti Vanzini (Alessandria), Gaiotti (Belluno), Guamieri (Cremonese), Giordano e Gabetto (Imperia), Tombolato (Padova), Rosso (Savona), Bellotto e Foglia (Solbiatese), Ciclitira (Venezia), Guidetti (Verbania) Il punto sul campionato Il Savona si è aggiudicato il derby contro i cugini dell'Imperia: la squadra di Volpi ha dimostrato di aver raggiunto notevoli progressi: per l'Imperia sono rimaste tutte le perplessità del caso. La capolista Venezia ha pareggiato a stento sul campo del Derthona: i locali si sono sentiti defraudati di una rete. Il Lecco si è trovato avanti di una rete dopo solo sei minuti di gioco grazie a Goffi ma il Verbania ha pareggiato al 28' con Salvadori. Una Cremonese tutta maiuscola ha sconfitto la Solbiatese grazie a un primo tempo ineccepibile grazie alla doppietta di Silva.