Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
19-12-1971 - Giornata: 15 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Treviso AC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 13. aut. Palù [Tr]

Alessandria US Ciceri Santino, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Di Pucchio Claudio, Colombo Antonio, Paparelli Ezio, Proietti Farinelli Vincenzo, Zambianchi Domenico, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:Paesanti Paolo, (P) Vincenzi Silvano All.: David Mario

Formazione avversaria
TREVISO AC: Galli, Sirena, Paladin, Alberti, Frandoli, Catelani, Belligrandi, Palù, Perego [21. Ferroni], Lanciaprima, Trombini. A disp.: Storto. All.: Magistrelli Luciano

Arbitro: Tabanelli Enrico (Ravenna)
Note
Espulso: 75. Paladin [T] Ammoniti: Proietti [A], Palù [T], Sirena [T] Spettatori cinquemila circa, di cui 3069 paganti per un incasso di 4 milioni e 454 mila Angoli: 5-2 Giornata di sole, visibilità buonissima Inizio gara ore 14.30

Commento
“GRIGI” IN ZONA PROMOZIONE DOPO IL SUCCESSO SUL TREVISO Ha deciso un'autorete, ma l'Alessandria ha mancato altre clamorose occasioni - L’arbitro ha negato un evidentissimo rigore • Sassaroli ancora tra i migliori • Ancora riserve sullo schema di gioco Sospeso il campionato.- si riprenderà sabato 1 gennaio - La nebbia ha bloccato Cremonese e Venezia Pace fatta tra il pubblico c i grigi dopo il successo sullo sbiadito cd evanescente Treviso. Al fischio finale di Tabanelli, applausi per tutti, dopo i tanti fischi delle precedenti domeniche. Il campionato si concede un turno di riposo, poi i grigi affronteranno due trasferte, quelle di Piacenza e Rovereto. Difficile la prima, meno la seconda, considerato che questa squadra si è fatta trafiggere nuovamente in casa dal Lecco. L’Alessandria, reduce dal primo successo esterno ha fatto centro, incamerando i due punti che le consentono di tenere d’occhio Venezia e Cremonese (bloccate dalla nebbia) e i lariani che si sono ripresi dopo il mezzo scivolone interno di quindici giorni orsono. Quella con il Treviso è stata una partita che poteva concludersi con un risultato assai più roboante dell’uno a zero ufficiale, conquistato con un’autorete. Si poteva- vincere con tre-quattro gol di scarto, anche se gli alessandrini sono apparsi piuttosto nebulosi in particolare in fase offensiva. Il risultato è rimasto bloccato sulla sola rete di scarto in quanto prima l’arbitro ha negato un rigore evidentissimo ai d anni di Proietti, poi Lorenzetti, in zona Cesarini, ha mandato la sfera a stamparsi sulla traversa della porta difesa da Galli. Nulla dunque da eccepire sulla vittoria, non sul gioco sciorinato durante i novanta minuti. Abbiamo detto di un’Alessandria sbiadita in quanto contro un avversario che aveva rinunciato ad offendere sin dalle prime battute, era più che logico attendersi una prova più consistente. Per l’intero arco della contesa i grigi hanno confermato di non avere un vero modulo di gioco. L’improvvisazione dei singoli, ha sopperito alle deficienze di impostazione. Le prove opache di Lorenzetti (per tutto l’arco del primo tempo) e di Zambianchi, si possono addebita re proprio a quella linearità di gioco che si richiede ad un undici che aspira alla promozione. I mandrogni dispongono di uomini in grado di raddrizzare le sorti di una gara nata storta, ma ciò non toglie che contro avversari più quadrati queste pecche possano risultare fatali. Quante volte, ad esempio, le azioni offensive si sono spente sulle ali mancando l’uomo pronto ad incunearsi sulle fasce laterali a raccogliere il passaggio? In non meno di dieci occasioni i terzini del Treviso hanno potuto raccogliere la palla e rinviare senza l’assillo dell’avversario. Altro neo: i troppi passaggi laterali che consentono ai contendenti di chiudere gli spazi. Quando le punte sono avanzate più spedite e con passaggi di prima — come era già accaduto a Vercelli — tutto il setto re difensivo trevigiano ha balbettato paurosamente. Queste osservazioni possono suonare maldestramente all'orecchio di qualche persona, ma il responso del campo finisce sempre per rendere giustizia. Proprio per evitare che in contese assai più impegnative si debba recitare il mea culpa, è indispensabile passare -alla critica , quanto accaduto. Alessandria-Treviso. Sono bastate due vittorie, per portare i grigi nella zona alta della classifica (tutt’ora zoppa mancando il responso di due gare) ragion per cui non si può buttare alle ortiche - una occasione che potrebbe non più ripetersi. Pure domenica Sassaroli ha confermato di essere ritornato quel giocatore sui quale si erano riposte alla vigilia del campionato tante speranze. Da un mese il Gianni ha imboccato la stra da della rinascita e anche contro il Treviso è stato uno degli uomini più incisivi. Ha propiziato l’autorete di Palù all'undicesimo del primo tempo; è andato vicinissimo, in più di un’occasione al raddoppio. Sta dimostrando sul campo che in serie C quando si ha volontà e preparazione atletica uniti ad un’indovinata disposizione tattica, i risultali non possono mancare. Venuta a mancare clamorosamente la punta Bergamo, Sassaroli ha compiuto una metamorfosi che torna a tutto onore del ragazzo che molto può contribuire alla riscossa dei grigi. Il discorso vale pure per Proietti, ricuperato in extremis dopo le note vicissitudini che hanno caratterizzato la prima parte del campionato. Il ragazzo chiedeva solo fiducia e tranquillità per dimostrare che sarebbe riuscito ad imporsi. Proprio per acquisire quei diritti che gli negava no, ha compiuto qualche errore, con un po’ di buona volontà da entrambe le parti è nuovamente tornato il sereno.. A Vercelli, Proietti non si era certamente m esso in disparte profondendo le energie che aveva in corpo come gli si richiedeva. Riconfermato contro il Treviso, ha vivacizzato il gioco: avrebbe potuto andare a segno in due occasioni. Nella prima è stato platealmente posto fuori causa da una carica che è risultata regolare solo per l'arbitro Tabanelli; nella seconda il pallone e uscito di un soffio lambendo il paio alla sinistra di Galli. Un ricupero che nel lungo arco dei campionato si dimostrerà indovinato se il giocatore saprà insistere in questa prova di orgoglio. Se Sassaroli e Proietti sono sta ti particolarmente vivaci, altrettanto non si può dire di Lorenzetti almeno nella prima frazione di gioco. Il Beppe si è lasciato invischiare nell’infoltimento del centrocampo venutosi a determinare a seguito della tattica ultra difensivistica degli ospiti. Solo nella ripresa, quando è riuscito a sganciarsi, si è rivisto il giocatore imprevedibile che mette in difficoltà una in tera retroguardia. Uscendo dalia mischia e dialogando con Sassaroli o Proietti, in profondità, ha evidenziato le sue qualità che in questo campionato non sono ancora emerse completamente. Lo stesso handicap che ha condizionato Lorenzetti, ha pesato sulla prestazione di Zambianchi, piuttosto statico anche se il suo lavoro è in molti frangenti piuttosto oscuro. Sulla sinistra, il Vanzini di sempre che gioca con io stesso puntiglio delle prime partite, anche se sul suo fisico sembra pesare il lavoro di sponda che ogni domenica svolge. La sosta del campionato sarà certamente benefica per questo giocatore che non si risparmia dimentico della non più... verde età. Di Pucchio ha svolto la consueta regia con un a certa qual tranquillità non avendo avuto alle costole un avversario che lo marcava stretto . La .stessa posizione scelta rendeva difficoltoso da parte dell’avversario il seguirlo in una zona che avrebbe tolto ai trevigiani un uomo indispensabile invece in fase difensiva. Maiuscolo Colombo che per tutto il primo tempo ha operato a pieno campo considerato che il suo uomo si era piazzato in retroguardia. Le puntate, però, non sempre hanno contribuito a rendere il gioco offensivo più arioso. Nella ripresa retrocesso davanti a Ciceri ha completamente annullato il diretto contendente. Senza pecche l’esibizione di Paparelli che ha spezzato l’area con sicurezza ogni qualvolta gli avversari vi facevano capolino. In difesa mentre Maldora non sempre è apparso sicuro, Di Brino ha retto con autorevolezza il campo senza lasciare troppo spazio alle punte azzurre. Per Ciceri invece si è trattato di una giornata senza troppi patemi d’animo. Di situazioni pericolose non ha m ai dovuto affrontarne a dimostrazione delle pochezze del Treviso in fase di avanzamento. Siam o giunti così alla pausa natalizia particolarmente attesa dai calciatori. L’Alessandria dopo il non certo felice avvio di campionato sta riprendendo quota anche se non ha raggiunto quello stand di gioco che è giusto richiedere. La situazione, usando un termine politico, è fluida anche se alla ripresa delle ostilità i grigi disputeranno due incontri lontano dal Moccagatta. Ora che il ghiaccio è rotto non dovrebbe essere difficile proseguire sulla strada che porta alla serie B. E per i grigi con il Treviso tutto è andato bene anche se il risultato, visto nel suo tabeìlino; riporta un’unica rete con il favore di un avversario dal nome esotico: Palù. Come sempre per i grigi ci sono note positive e note negative tutte ombrate dal fatto che per l’ennesima volta David è stato costretto a riformare lo schieramento causa le assenze di due elementi de terminanti come Magri e Nimis peraltro ben sostituiti rispettivamente da Papaielli e Di Pucchio. E veniamo alle note positive. La prima sopra tutto consiste nella eccezionale piova di Sassaroli, certo di gran lunga superiore a tutti i compagni. Dopò fan te settimane di mortificazioni Sassaroli ha trovato la sua condizione migliore, quella che lo aveva fatto tanto ammirare all’inizio della scorsa stagione. Non ha avuto la soddisfazione di agguantare . un gol ma si può dire che l’autorete sia merito suo. Altra nota favorevole Quella del settore di centro campo che ha disputato una partita maiuscola pur essendo invischiato in una zona dove trovava il maggiore urto con l'avversario. Di Pucchio e Zambianchi sono stati i maggiori artefici e senz’altro meritano un elogio. Le note negative sono invece quelle che riguardano l’attacco. Troppi personalismi, individualità che dimenticano del tutto che esiste un gioco sulle fasce laterali e nella pratica un ripetersi degli errori di sempre. Eppure sappiamo che David non ha mai tralasciato di richiedere un maggior gioco sulle ah (cosi come vuole il pubblico) e tanto meno non si è mai stancato di dire che la palla deve essere a al più presto senza insistere in palleggi inutili. Forse tutto questo è stato favorito anche dalla cattiva giornata, di Lorenzetti che si è salvato soltanto da un tiro sul finale che ha colpito la traversa. Comunque malgrado questo è risultato evidente che l’Alessandria, anche se con molta fatica, sta uscendo dalla crisi che l’aveva travagliala dall’inizio del campionato. Prova ne sia che lo stesso Magistrelli, oggi allenatore del Treviso e che tutti ricorderanno quando ancora giocava nell’Alessandria, con quella gentilezza che tutti gli riconoscono al termine dell’incontro ha affermato: «Noi abbiamo sopravalutato l’Alessandria. Avevamo una paura matta di perdere e ci siamo votati completamente ad un gioco difensivo. Il risultato? E’ giustissimo anche se c’è stata quell’autorete. L’Alessandria, in effetti, ha meritato di vincere per molteplici ragioni e prima fra mite per avere attaccato di più. I grigi sono una bella squadra e lo dimostra il fatto che noi siamo venuti al Moccagatta con la speranza di acciuffare un pareggio il che avi ebbe corrisposto ad una vittoria...». Una parola giunta dall’esterno che viene a confortare le speranze della tifoseria e che forse valgono ancora di più della stessa vittoria conquistata visto che sono state dette proprio da un avversario. Adesso la fortuna vuole che i prossima domenica il campionato riposi e questo concederà a David, in vista della trasferta a Piacenza a gennaio (l'incontro è stato anticipato di un giorno), la possibilità dei recuperi di Magri e Nimis. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Alessandria, un autogol provvidenziale GRIGI RILANCIATI, DAVID SALVATO Finalmente l'Alessandria è riuscita a vincere senza patemi. Di misura, grazie ad una autorete, senza entusiasmare ma anche senza correre il pericolo di essere raggiunta. Una vittoria che dà ragione a David e alle sue direttive tattiche anche se bisogna tener conto che il Treviso di ieri era una squadra senza elementi di spicco e soprattutto senza idee. Se si aggiunge che dopo una ventina di minuti ha perso il suo centravanti Perego (distorsione a un ginocchio) e nel finale s'è vista espellere il terzino Paladin, appare chiaro come la squadra veneta fosse in condizioni di netta inferiorità Eppure soltanto un'autorete ha permesso all'Alessandria di raggiungere il successo. Contrariamente al solito, però (le partite dei grigi negli ultimi tempi obbediscono allo stesso cliché: rete in apertura, difesa della stessa e puntuale doccia fredda negli ultimi minuti), stavolta l'Alessandria non s'è accontentata del vantaggio acquisito, ha cercato con impegno e a tratti con rabbia l'occasione per il raddoppio. Una serie di attacchi che sembravano destinati a dare subito frutti, ma era soltanto la sorte che permetteva ai grigi di andare in vantaggio. Al 13', Di Pucchio batte una punizione dalla destra, corta, per Lorenzetti. Immediato traversone in area, sul quale intervengono simultaneamente Sassaroli e Prandoli. Ha la meglio quest'ultimo, che rinvia. Per sua sfortuna, la palla batte in pieno sulla schiena di Palù e rimbalza in rete. Tutti i piani del Treviso si sfasciano. Giocava per il pareggio e la svolta improvvisa della partita lo coglie impreparato. Cerca di cambiare impostazione, ma i suoi uomini di punta appaiono troppo inconsistenti, il solo Trombini — spesso velleitario nella ricerca dell'azione personale — cerca con caparbietà il tiro conclusivo, ma è sempre l'Alessandria che mantiene l'iniziativa. Il Treviso sostituisce Perego con Ferroni e i grigi continuano a premere. Reclamano il calcio di rigore per un atterramento di Proietti e sfiorano il raddoppio al 27'. Lorenzetti dalla sinistra effettua un traversone che il portiere respinge maldestramente su Colombo, che gioca in posizione più avanzata non avendo compiti diretti di marcatura. Tiro immediato, con Galli a terra, ma il pallone è deviato in corner Nella ripresa, solita impostazione. Il Treviso proprio non ha i numeri per attaccare e l'Alessandria è costretta a farlo anche se, molto probabilmente, vivrebbe ormai sull'esiguo vantaggio. Comunque, tutte le occasioni migliori da rete sono sue. Sassaroli si produce in un bell'assolo al 46', salta Frandoli e il portiere si salva in corner. Al 55' Lorenzetti gli dà un ottimo pallone e il centravanti tira a lato d'un soffio. Al 60' la palla arriva sui piedi di Proietti a due passi dal portiere, ma l'ala non sa approfittarne Al 75' è l'arbitro che cerca di dare interesse a una partita che si trascina stancamente: espelle Paladin (recidivo in scorrettezze ai danni di Vanzini) tra il disinteresse generale. Ancora il tempo di prendere nota di una traversa colpita da Lorenzetti a portiere battuto e poi la fine. Un buon Natale per David. L'umore del pubblico non sembrava incline a perdonare un ulteriore passo falso. Così, l'Alessandria aspetta le vacanze in scioltezza, con la classifica che le dà ragione (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) Risultati: Cremonese - Derthona sosp. Legnano - Savona Rovereto - Lecco 0-1 Seregno - Trento l-l Solbiatese - Piacenza 1-1 Udinese - Padova sosp. Venezia - Belluno sosp. Verbanla - Pro Vercelli 2-0 Imperia - Pro Patria 0-0 CLASSIFICA: Lecco, Cremonese, Venezia, Solbiatese, p. 20; Alessandria 19; Padova* 17; Belluno, Trento 16; Verbania 15; Udinese, Seregno 14; Piacenza, Savona, Derthona 13 ; Legnano, Treviso 12; Pro Patria 11; Rovereto, Imperia 10; Pro Vercelli* 7 *una gara in meno Il punto sul campionato Il Verbania ha proseguito nella sua serie positiva sconfiggendo la Pro Vercelli ed il punteggio è stato abbastanza clemente per i vercellesi. Il Savona ha continuato a crescere raccogliendo affermazioni: il pari a Legnano è stato ampiamente meritato: anche senza i cardini della difesa gli ospiti hanno giocato una gara attenta e ordinata. Nulla di fatto ad Imperia, l'incontro con la Pro Patria è terminato a reti inviolate: i liguri si sono proiettati in una serie di manovre d'attacco e l'undici lombardo chiuso davanti alla porta del proprio portiere. Ancora una battuta d'arresto per il Rovereto sconfitto dal Lecco con un gol di Goffi al 28'. La Solbiatese, in formazione rimaneggiata, non è riuscita a battere il Piacenza: l'incontro è scaduto di tono nella ripresa. Privo di tre elementi il Seregno ha disputato un buon primo tempo, poi nella ripresa ha rischiato grosso contro il Trento apparso pericoloso in tre o quattro occasioni.