Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
01-01-1972 - Giornata: 16 - Piacenza - Galleana


Piacenza FC - Alessandria US 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 27. Vanzini F.[A]

Alessandria US Ciceri Santino, Maldera (II) Attilio Benedetto, De Luca Sergio, Di Pucchio Claudio, Colombo Antonio, Magri Pier Luigi, Proietti Farinelli Vincenzo, Zambianchi Domenico, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:Paesanti Paolo, (P) Vincenzi Silvano All.: David Mario

Formazione avversaria
PIACENZA FC: Fioravanti, Filipponi, Cornaro, Righetti, Grechi, Cella, Ardemagni, Burlando, De Bernardi, Damonti, Bosani. A disp.: Lazzara, Bersani. All.: Molina Alberto

Arbitro: Celli Daniele (Trieste)
Note
Ammoniti: Sassaroli [A], Lorenzetti [A]. Angoli: 11-3. Spettatori: 6.072, incasso 4.218.600 lire. Giornata di pioggia. Campo in buone condizioni, ma leggermente scivoloso. Inizio gara ore 14.30.

Commento
Recuperi: Piacenza - Pro Vercelli 2-2 Cremonese - Derthona 2-0 Udinese - Padova 2-0 Venezia- Belluno 3-0 I GRIGI “SALTANO,, PIACENZA E GUARDANO VERSO SOLBIATE La rete della vittoria siglata da Vanzini © Annullato un secondo gol validissimo Strepitosi interventi di Ciceri, che nega ai padroni di casa il pareggio © Dopo un ottimo primo tempo, l’Alessandria si rinserra nella propria area e gli avversari mettono a dura prova la resistenza di Magri e compagni © E’ questo il secondo successo esterno della stagione, che consente di guadagnare un altro punto in media inglese © Viva attesa tra gli sportivi per la seconda trasferta a Solbiate IL 1972 SI E’ INIZIATO VERAMENTE SOTTO I MIGLIORI AUSPICI per gli sportivi alessandrini: se il bel tempo si vede dal m attino, questo dovrebbe essere Tanno buono. Il maltempo, la pioggerella e le strade scivolose non hanno bloccato gli aficionados che, sacrificando la colazione di Capodanno, sono partiti com patti per la trasferta di Piacenza. Un migliaio, forse più, i mandrogni che hanno affollato il moderno stadio piacentino, sfidando le "ire” dei tifosi locali. E’ finita uno a zero, a conferma di un buon periodo di vena dei grigi iniziatosi a dicembre al «Robbiano» di Vercelli. Tre partite, sei punti: un bottino davvero invidiabile e che ha rilanciato l'Alessandria nella zona alta della classifica, dopo scorsi mesi. Nel giusto clima di euforia si sono dimenticate persino le assenze di Nimis, Mantellato, Proietti e di Paesanti. Siamo dunque sulla strada giusta? E’ ancora presto per dirlo, m a è indubbio che gli uomini a disposizione di David sono in grado di sopperire ad ogni deficienza tattica. A Piacenza l'Alessandria ha vinto: le reti, a dire il vero dovevano essere due, se l’arbitro non avesse inspiegabilmente annullato un gol che era validissimo. Il portiere Fioravanti, in giornata storta, si era lasciato sfuggire ingenua- mente di mano la palla per cui nessun giocatore grigio lo aveva caricato. La decisione di annullare la rete è stata "balorda ”. Vittoria ineccepibile, ma quali sofferenze per i tifosi alessandrini. Se l’Alessandria è tornata a casa con l’intera posta il merito è da ascriversi esclusivamente a Santino Ciceri. Il "vecchio” portiere, tanto criticato a causa di alcune incertezze e del carattere ribelle, è stato l’artefice di almeno tre interventi degni di un campione. Abbiamo rivisto il Ciceri delle grandi occasioni, sornione, m a pronto a sventare la minaccia quando la bagarre assume toni piuttosto accesi. Nel finale veramente incandescente, l’ex capitano ha sfoderato parate tempestive annullando gli sforzi dei granata. La pronta uscita sui piedi di un avversario incuneatosi in un corridoio libero, gli interventi di pugno sui pericolosi spioventi sotto la traversa, sono stati i capolavori di Santi, no che, come il vino, migliora invecchiando. Una esibizione degna di essere portata sugli scudi perchè di buon auspicio per i futuri impegni che non saranno meno gravosi. Il lettore si domanderà perchè i grigi seppure superiori all'avversario abbiano subito nella ripresa la costante pressione che ha messo a dura prova il "pacchetto” di retroguardia. Domanda più che ovvia per potere trarre un giudizio sull’esibizione del complesso. David che schierava De Luca in sostituzione di Di Brino, ha impostato la squadra secondo il consueto modulo: Vanzini e Sassaroli in avanscoperta: Lorenzetti appostato a centrocampo a fungere da pendolo tra punte e difesa. A centrocampo capitan Di Pucchio, Zambianchi e Proietti per gli inserimenti d’appoggio in fase offensiva. Sin dalle prim e battute si arguisce che il Piacenza cerca di mascherare con la foga i difetti tecnici dei singoli e la scarsa incisività delle punte. I padroni di casa consci di trovarsi davanti ad un avversario che potrebbe trafiggerli in contropiede, preferiscono non arrischiare troppo effettuando marcature piuttosto rigide. La pesantezza del terreno, costringe gli atleti a veri esercizi acrobatici per mantenersi in piedi: non sono pochi coloro che pensano che la vittoria andrà alla squadra che saprà sfruttare con migliore raziocinio gli errori dell'avversario. E così accade al 27’ del prim o tempo quando l’arbitro concede una punizione da fuori area. Batte Di Pucchio che appoggia a Lorenzetti che colpisce la palla con decisione; su questa si avventa Fioravanti in tuffo e tenta di bloccarla. Ingenuità del portiere: la sfera gli sfugge e il suo terzino invece di allontanarla l’appoggia sull’ accorrente Vanzini che non ha difficoltà a mettere nel sacco. L’Alessandria respira: con un gol di vantaggio ed un undici che arranca faticosamente, la vittoria non può sfuggire. La pochezza degli avanti granata la si vede in due 0 tre occasioni quando seppure da posizione favorevole non sanno concludere. La difesa grigia sta all’erta con un Magri che non si tira certamente indietro, ma che entra deciso su ogni palla. Maldera poi fa bravamente la sua parte: contrasta, poi avanza velocemente sulla fascia laterale per raccogliere il passaggio del compagno. L’ex milanista sembra a. vere ritrovato la grinta messa in mostra all’inizio del campionato. Sulla sinistra De Luca sembra un gladiatore: è sempre sull'uomo, non lo molla di un metro lotta con la determinazione dell’atleta che vuole assolutamente conquistarsi i favori della prima squadra. Su un terreno pesante e viscido Colombo non perde una battuta: il nostro stopper stringe da vicino il suo uomo bloccandolo in più di una occasione. Difesa arcigna dunque come si conviene ad un undici che deve assoluta- mente portarsi a casa i due punti. A centrocampo spicca la grintosità, unita ad un pizzico di cattiveria, di Di Pucchio che non vuole assolutamente fare da com parsa. Effettua alcune entrate piuttosto cattivelle, ma è pronto a tenere i nervi a freno quando l’arbitro lo richiama. Sembra dire: « Non posso certo fare l’agnello in un’arena di leoni. Sono però ligio ad ogni osservazione». Proietti e Zambianchi pur battendosi non riescono ad uscire dall’anonimato: sovente si confondono tra i difensori intasando l’area proprio davanti a Ciceri che si sbraccia per ricordare che deve pur vedere quello che accade in area per essere pronto ad intervenire. Lorenzetti invece è più sveglio del solito: imbastisce azioni pregevoli, cerca lo scambio di prim a per superare il muro piacentino. Non è il giocatore che in trasferta se ne sta ad osservare gli avvenimenti; vi partecipa, sa tirare fuori le unghie quando lo bistrattano. Ne sa qualcosa Cornaro che deve vigilare e allungare... le mani quando si trova a tu per tu con l’alessandrino. Vanzini ala tornante dello schieramento getta nella lotta quanto fiato ha: in qualche occasione si intestardisce nel dribbling, ma si fa perdonare il peccato quando deve portare avanti la sfera. Sassaroli al centro, tenuto sotto stretta sorveglianza dallo stopper e dal libero si trova piuttosto in difficoltà tanto più che non essendo un gran colpitore di testa viene sovente sovrastato dal diretto controllore. L’handicap non lo angustia: si getta su ogni palla e in alcune occasioni trova pure lo spunto per la stangata che potrebbe anche fare centro considerato che Fioravanti non è certo un mostro. Si chiude così il prim o tempo con un’Alessandria che pur non rischiando si evidenzia per la solida struttura. La musica cambia nella ripresa. I grigi invece di bloccare il gioco a centrocampo arretrano davanti a Ciceri favorendo le puntate avversarie. I piacentini sono quasi costretti a stazionare nella centrocampo alessandrina. Davanti alla porta di Ciceri si erge un m uro di maglie grigie m entre a tentare la via del gol non sono rimasti che Vanzini e Sassaroii. I "granata” creano situazioni piuttosto difficili per la nostra retro- guardia in quanto non è facile controllare il pallone che la pioggia ha reso particolarmente scivoloso. Ne sa qualcosa Magri che "buca” la sfera: fortunatamente alle spalle nessun avversario è pronto ad approfittare dell’occasione. David dalla panchina sembra sbracciarsi — almeno questa è stata la nostra impressione — per indurre le punte a non retrocedere eccessivamente. Per oltre venti minuti sono sempre i padroni di casa a menare la danza e solo la bravura dei difensori e le prodezze di Ciceri evitano il pareggio che potrebbe essere fatale. Sui contropiedi alessandrini registriamo due forti tiri di Sassaroii a lato e la ” gaffe ” di Fioravanti clic si lascia sfuggire la sfera che Vanzini mette in rete. L’arbitro Celli di Trieste, non si sa bene per quale motivo, annulla. Diremo subito che non c’era né carica al portiere, né Lorenzetti in fuorigioco. Sono cose che accadono sui campi di calcio e recriminare non serve. L’Alessandria si è pertanto imposta all’avversario senza eccessivo dispendio di energie, rischiando forse un po’ troppo e senza mai chiamare in causa Fioravanti su azioni manovrate. I tiri nello specchio della porta non sono stati più di due, forse tre: per il resto grandi sciabolate di Sassaroli, ma fuori bersaglio. I grigi stanno dunque ritirando gli interessi che la dea bendata negli scorsi mesi aveva posto in cassaforte: è proprio vero che nel calcio non bisogna mai disperare. La ruota della fortuna gira: basta sa. perla propiziare. Il comandamento di David per ottenere il migliore risultato senza incantare il pubblico, è stato rigidamente applicato. Diciamo subito anche a costo di attirarci qualche strale che l'Alessandria è risultata squadra utilitaristica, ma non certamente brillante. Per la classifica contano i punti e non gli elogi: su questo punto siamo tutti d’accordo. Resta da vedere se la consueta tattica all’italiana reggerà lungo l’intero arco del campionato. Con il materiale atletico a disposizione restiamo del parere che si possa ottenere qualcosa di più da Di Pucchio e compagni del solito gol domenicale. E ciò in previsione del fatto che non tutti gli avversari si chiamano Pro Vercelli, Treviso o Piacenza. Domenica ad esempio ci rechiamo a Solbiate, squadra che dispone di un quintetto piuttosto prolifico. Ai grigi basta un punto, è vero, ma se si potesse rischiare meno quando ci si trova in vantaggio di una sola rete sarebbe cosa oltremodo saggia. Le tre vittorie hanno galvanizzato non poco gli atleti che sono riusciti a guadagnare ben due punti in media inglese: proprio partendo da questo presupposto è lecito pretendere qualcosa in più. La strada della promozione è ancora lunga, ma l’Alessandria pare avere ritrovato il bandolo della matassa: l’importante è non perderlo ora che la testa della graduatoria è a portata di mano. Al giro di boa non restano che tre giornate: i grigi giocheranno due volte lontano dal « Moccagatta » e precisamente a Solbiate e Rovereto. Avranno invece in casa il Verbania: quattro punti non sembrano traguardo irraggiungibile, dopo si potrà tirare il fiato anche se per poco tempo. Non resta che recarsi a Solbiate per potere avere qualche lume in più su questa Alessandria che non incanta, ma vince. Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI (0-1) A PIACENZA SALGONO AL SECONDO POSTO IN CLASSIFICA Facile per l'Alessandria controllare il gioco dopo la rete di Vanzini. Annullato il raddoppio allo stesso attaccante L'Alessandria ha battuto il Piacenza, nell'anticipo di serie C, per 1 a 0. Una vittoria striminzita nelle proporzioni, ma più che convincente sul piano del gioco, che legittima una volta di più le ambizioni dei grigi alla promozione. E' proprio con queste vittorie di stretta misura, ottenute senza spendere troppo e concedendo ben poco allo spettacolo, che l'Alessandria ha scoperto la strada giusta per rimontare lo svantaggio dalle prime in classifica. Il divario di classe fra l'Alessandria e il Piacenza è apparso subito vistoso e tale da togliere alla partita molti dei suoi motivi di interesse. Da una parte una squadra attenta, ordinata, registratissima a centrocampo e vivace nelle punte, dall'altra dei ragazzi senza esperienza - affiancati da alcuni anziani, fra i quali Cella -, che lottavano al massimo delle forze, ma risultavano fragili nelle conclusioni e incerti in difesa, soprattutto nel portiere Fioravanti, vistosamente colpevole nell'azione del gol. Tutto troppo facile per i grigi, anche se nella ripresa l'iniziativa è stata a lungo del Piacenza, Ma una iniziativa sterile, originata soprattutto dalla volontà dell'avversarlo che si limitava blandamente a controllarla, quasi del tutto persuaso che non avrebbe portato a nulla di concreto. Tanti assalti alla porta di Ciceri, ma autentici pericoli, pochissimi. L'Alessandria ha potuto cosi vivacchiare sul gol segnato al 27'. Grechi ostacolava irregolarmente Sassaroli per due volte al limite dell'area; punizione che Di Pucchio « appoggiava » per Lorenzetti: tiro da 25 metri, centrale, che il portiere avrebbe dovuto neutralizzare senza difficoltà. Ma Fioravanti parava e non tratteneva. La palla arrivava a Cella, che avrebbe potuto liberare in corner, invece non riusciva che ad appoggiare sul liberissimo Vanzini, il quale metteva in rete, mentre il portiere era rimasto a terra Appariva subito evidente che il Piacenza a questo punto aveva ben poco da spendere sul piano della pericolosità, anche se tentava di rimontare. Si portava avanti anche Cella, caparbio, ma spesso impreciso, con il solo risultato di sguarnire ulteriormente una difesa già tutt'altro che sicura, mentre Lorenzetti e Sassaroli sfioravano il raddoppio. Ci riusciva Vanzini al 64', ma l'arbitro annullava inspiegabilmente per tutti, anche per l'allenatore del Piacenza Molina, che a fine partita dichiarava che, a suo parere, la rete era regolarissima. Il solito Fioravanti non controllava il pallone e se lo faceva « rubare » da Vanzini in modo clamoroso, a seguito di un'azione che vedeva impegnati soltanto i due giocatori. Difficilissimo scoprire una irregolarità (ingenuità di Fioravanti a parte), ma l'arbitro ci riusciva, scatenando le proteste dei grigi e annullando il gol. Un improbabile fuorigioco di Lorenzetti (che resta comunque da escludere) poteva essere l'unica giustificazione per l'operato del signor Celli. A questo punto la partita rischiava di degenerare per alcuni ripicchi originati dal nervosismo, del quale facevano le spese Sassaroli e Lorenzetti. che venivano anche ammoniti. Ma è soprattutto merito dell'Alessandria aver superato la fase critica e aver riportato la partita sui binari della tranquillità, evitando lo scontro sul plano dell'agonismo in cui avrebbe avuto tutto da perdere. Nel finale vani attacchi (e disordinati) del Piacenza, che proprio non riusciva a concludere. Il fatto più clamoroso si registrava all'88', quando Zambianchi sfiorava il pallone con il braccio in area e i giocatori del Piacenza reclamavano il calcio di rigore. Il fallo era del tutto veniale e l'arbitro, giustamente, non concedeva il rigore. La partita si chiudeva cosi, con piena soddisfazione dell'utilitaristico David, che rischia sempre di meno e ottiene il risultato. La sua Alessandria può concedersi certi lussi. Il suo potenziale di classe e di gioco è nettamente superiore a quello di tante concorrenti. Superlativo, addirittura, per il modesto Piacenza, anche se esce sconfitto soltanto con una rete di scarto. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) RISULTATI: Belluno – Cremonese 2-1 Derthona – Solbiatese 0-0 Lecco – Imperia 3-1 Padova – Venezia 0-0 Pro Patria – Legnano 1-1 Pro Vercelli – Rovereto 1-1 Savona – Seregno 2-1 Trento – Udinese 1-0 Treviso – Verbania 0-0 CLASSIFICA: Venezia p. 23, Lecco, Cremonese 22, Alessandria, Solbiatese 21, Padova, Trento, Belluno 18, Verbania, Udinese 16, Savona 15, Piacenza, Seregno, Derthona 14, Legnano, Treviso 13, Pro Patria 12, Rovereto 11, Imperia 10, Pro Vercelli 9. MARCATORI: 7 reti: Boscolo (Padova), Goffi (Lecco) ; 6 reti: Modonese (Padova), Chinellato (Lecco), Bellinazzi (Venezia); 5 reti: Crespi (Solbiatese), Ciclitira (Venezia), Vanzini (Alessandria), Gabetto (Imperia), Marchi (Lecco) Il punto sul campionato La Pro Vercelli e il Rovereto si sono divisi la posta in palio: i bianchi sono stati assoluti protagonisti del match, fallendo un rigore con Tonelli. Il Savona, di misura, ha superato il Seregno che ha avuto un momento di effervescenza soltanto verso la metà della ripresa ma lo sforzo non è servito. Il Lecco ha consolidato la propria posizione in classifica, a discapito dell'Imperia, raggiungendo la Solbiatese e arrivando a un punto dal Venezia. Il Derthona ha perduto un'altra occasione per conquistare la vittoria: ha dominato la gara, con la Solbiatese, dal primo all'ultimo minuto senza riuscire a trovare la via del gol. Il Belluno ha sconfitto la Cremonese che non perdeva da un anno. Pareggio in bianco tra Padova e Venezia: molto agonismo e giusta spartizione della posta in palio.