Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
16-01-1972 - Giornata: 18 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Verbania AS 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Ciceri Santino, Maldera (II) Attilio Benedetto, Paparelli Ezio, Paesanti Paolo, Colombo Antonio, Magri Pier Luigi, Nobili Graziano, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Vincenzi Silvano, Zambianchi Domenico All.: David Mario

Formazione avversaria
VERBANIA AS: Barovero, Perego, Bonetti, Bagnoli, Crugnola, Guidetti, Calloni, Marforio, Fusaro [46. Gini], Botti, Salvadori. A disp.: Pagliarini. All.: Marchioro Giuseppe

Arbitro: Ambrosio Marco (Napoli)
Note
Ammoniti: Di Pucchio [A], Bagnoli [V], Perego [V], Paesanti [A] Spettatori: 4000 circa, di cui 2244 paganti, un incasso di lire 3.421.00 Angoli: 13-1 Terreno in buone con dizioni, un poco allentato per a pioggerella caduta per tutta la durata dell’incontro Inizio gara ore 14.30

Commento
NAUFRAGIO SENZA IDEE E ORDINE L'ALESSANDRIA CEDE UN PUNTO Allo scadere del novantesimo, fischi per tutti, mentre i ”grigi” rinunciano a presentarsi a centro-campo © Sfortuna e indecisione alla base del quinto pareggio interno ALTRA GROSSA DELUSIONE AL «MOCCAGATTA»: dopo l’ultima sudata vittoria con il Treviso (ottenuta grazie ad un’autorete), i grigi sono nuovamente scivolati sulla buccia di banana rappresentata dal Verbania. Alla fine della gara, i circa quattromila tifosi (di cui 2244 paganti) hanno sfogato il loro malumore sui giocatori e sul tecnico. L’ennesimo zero a zero, che riporta i mandrogni a — 5 in media inglese, ripropone grossi interrogativi sul futuro della squadra che dopo diciotto giornate non riesce ad esprimere il meglio. Quella di domenica era certamente una giornata propizia per gli alessandrini, visto che il Venezia e la Cremonese erano impegnate in trasferta unitamente alla Solbiatese. Purtroppo non abbiamo saputo approfittarne del pareggio dei "nero-verdi", in quel di Savona, e della sconfitta della Cremonese a Trento. E’ caduta pure la Solbiatese a Belluno: l’unico ad accorciare le distanze. Il risultato il Lecco che senza strafare ha costretto alla resa il Seregno. Udinese, Belluno e Trento, conquistando l’intera posta, si sono portate a due sole lunghezze dai grigi, scavalcando il Padova che il baldanzoso Derthona ha costretto alla divisione della posta. Da questo sintetico quadro della diciottesima giornata, appare più che evidente che il campionato si presenta veramente sotto il segno dell’incertezza: basta non perdere punti in casa e raggranellarne qualcuno in trasferta per trovarsi automaticamente ai primi posti. Purtroppo l’Alessandria sta scialando in modo pauroso e i conti, ad una giornata dalla conclusione del girone di andata, non sono quelli della vigilia. Difficile prevedere cosa accadrà domani; una cosa è tuttavia certa: se non si prenderanno provvedimenti adeguati, la serie B resterà un sogno irraggiungibile. La sfortuna che perseguita l’undici di David non può certo giustificare le partite veramente scialbe, senza mordente, alle quali si assiste da settembre. La impressione che molti tifosi hanno tratto in queste settimane, è che all’interno della società qualcosa non giri. Sono supposizioni, è vero, non convalidate da alcun dato di fatto concreto, ma che pur tuttavia lasciano molto amaro in bocca. Contro il Piacenza e più recentemente nella trasferta di Solbiate, si era notato un certo scadimento di forma della squadra che non riesce a sollevarsi da quello stato fatalistico in cui sembra essere precipitata. Le scusanti superficiali non convincono nessuno perché non si tratta di una sola esibizione scadente, m a di una serie che pare non avere più fine. Il risultato negativo sta accentuando la sfiducia nei tifosi che alla domenica invece di recarsi al « Moccagatta » scelgono il bar. E’ questo un sintomo assai preoccupante di cui i dirigenti devono tenerne conto. Fatta questa premessa non resta che esaminare quanto è accaduto in Alessandria - Verbania. David, come aveva lasciato intravvedere alla vigilia, ha fatto esordire in serie C il diciannovenne Nobili, una ala che nelle intenzioni del tecnico avrebbe dovuto contribuire a vivacizzare le punte, consentendo alle stesse di manovrare a più largo respiro. Intendimento quanto mai giusto, ma che non si è attuato sul campo, in quanto il ragazzo è stato pressocchè ignorato dai compagni che hanno preferito appoggiare il gioco su Vanzini. Le azioni sul settore destro sono state assai poche, mentre dalla parte opposta, Vanzini ha svolto una mole di lavoro doppia. Il Verbania, sceso in Alessandria con il dichiarato proposito di dividere la posta, ha arretrato le mezze ali lasciando praticamente libero Paesanti che è stato l’uomo più dinamico. Contro una squadra che si arrocca davanti al proprio portiere le strade per giungere al gol sono due: o si cerca di centrare il bersaglio da lontano con tiri improvvisi, o si spera sulle ali per costringere i difensori ad allargare le maglie e consentire gli inserimenti di Sassaroli o Lorenzetti. E’ questo una norma elementare che conoscono coloro che frequentano gli stadi. L’Alessandria, come avviene dall’inizio del campionato, ha ristretto il proprio gioco davanti allo specchio della porta di Barovero invece di allargarlo. Quasi non bastasse, pure \|i centrocampisti e lo stesso stopper Colombo, sono avanzati creando maggiore confusione. Più volte due-tre alessandrini si sono trovati sulla palla, impossibilitati pertanto a trovare lo spiraglio giusto. Su questo metro si è continuato per quasi novanta minuti, senza che dalla panchina partisse un qualche suggerimento. Può darsi che ciò sia avvenuto, m a allora perché tutto è proceduto secondo il consueto standard? La risposta deve venire dal settore tecnico che tiene in mano le redini della conduzione. Con un Sassaroli, volenteroso come sempre, ma che arretrava nella sua m età campo per cercare la palla; un Lorenzetti che non riusciva in alcun modo a sganciarsi dalla ferrea guardia, la rete verbanese ha corso seri pericoli in due sole occasioni; nel primo tempo quando il tiro di Di Pucchio, a porta vuota, è stato deviato fortunosamente e nella ripresa sul tiro al fulmicotone di Lorenzetti che ha mandato la sfera a stamparsi sul palo. In altre occasioni è stata la scarsa incisività delle punte ad impedirci di andare a bersaglio. Paesanti è stato tra i pochi che ha messo in mostra una certa vene; gli altri invece sono apparsi svuotati di ogni energia, si direbbe sotto form a. Di questo avviso sono stati pure alcuni dei responsabili dell’Alessandria U.S.. Contro il Verbania si è dunque perduto un punto prezioso senza potere accampare scuse. Pur se l’arbitraggio non ci è stato favorevole, il successo non poteva sfuggirci: il Verbania non è squadra che fa tremare i polsi. E’ invece accaduto il contrario, nella seconda parte della contesa. L’undici di Pedroli, sfruttando alcune indecisioni dei nostri, ha messo in serio pericolo la rete di Ciceri. Quali dunque i mali di questa Alessandria che, nonostante tutto, gode dei favori dei pronostici? Non è facile fare un’analisi perché le cause paiono molteplici. In primo luogo ci è parso di cogliere in queste ultime gare una certa quale sfiducia da parte dei giocatori. Se ne parla negli ambienti sportivi e, questa volta, non sono illazioni degli appassionali. I grigi ogni qualvolta scendono sul terreno erboso del « Moccagatta », perdono la calma indispensabile per andare a bersaglio. Con il trascorrere dei minuti il nervosismo si accentua ed alla fine, l’orgasmo impedisce di portare a compimento le cose più semplici. La sfiducia è sempre una cattiva consigliera. Resta da vedere se i giocatori fanno veramente il loro dovere. La risposta nostra è che gli uomini prescelti da David non si tirano certamente indietro: lottano sempre con quanto fiato hanno in corpo, poi si affievoliscono. E ’ inadeguata la preparazione tecnica o invece è quella tattica che stronca? Le due cose possono fondersi con i risultati che gli sportivi possono constatare. Mario David che si trova ad operare in un ambiente piuttosto teso viene indicato dai più come il capro espiatorio del delicato momento. Il tecnico, pure amareggiato, stringe i denti per dimostrare che lo schema imposto è quello buono: ha avuto qualche soddisfazione, m a molte delusioni. Ora che siamo quasi giunti al giro di boa non si può certo chiedere la testa del tecnico: in questo momento sarebbe l’errore più grave che si potrebbe commettere. Eventuali drastiche misure andavano adottate prima, non certamente oggi. David ha ancora il tempo per rimediarvi e per dimostrare che la carica agonistica che lo anima è ancora in che i padroni di casa sono usciti imbattuti da Piacenza. Sarà necessario giostrare con discernimento, con determinazione avendo però come obiettivo il successo pieno. La retroguardia alessandrina ha un "plafond” per garantire la sicurezza agli attaccanti: sono questi ultimi che devono scrollarsi di dosso ogni possibile remora. Sassaroli deve essere maggiormente sostenuto in fase di offensiva mentre Vanzini deve, a sua volta, impegnarsi per rendere più sbrigativo il suo gioco. Contro il Verbania si è intestardito in inutili dribbling, consentendo ai difensori di rientrare precipitosamente. E’ proprio impossibile pretendere un gioco di prima, senza troppi fronzoli, come si era visto, ad esempio, nel primo tempo di Pro Vercelli - Alessandria? Le buone nuove gli sportivi le attendono dunque dalle prossime trasferte con la segreta speranza che il capitolo promozione resti aperto. Sono pronti a rappacificarsi con allenatore e giocatori, a spellarsi le mani, purché la scalata alla serie B non venga procrastinata di un altro anno. Come sempre, dopo avere criticato aspramente, tutti saranno ai loro posti quando i grigi si ripresenteranno al « Moccagatta » contro il Legnano, nel prossimo febbraio. E’ proprio impossibile il miracolo? (Il Piccolo - Il Gattopardo) Un giusto O-O, con molti fischi alla fine AI GRIGI CONTRO IL VERBANIA NON BASTA L'ESORDIENTE NOBILI Positiva prova della nuova ala destra - Un palo di Lorenzetti - Attenta difesa degli ospiti Un altro pareggio al « Moccagatta » il cui significato pratico si traduce in un punto in meno per l'Alessandria nella corsa verso la promozione o per lo meno nel suo tentativo di rimanere agganciata alle squadre che guidano la classifica. Il risultato di 0 a 0 rende merito al Verbania che ha saputo impostare un incontro intelligente e giocare con carattere. La partita non è stata brutta. Anzi c'è stata molta vivacità e, nonostante il terreno fosse abbastanza pesante, non sono mancati notevoli spunti, almeno sul piano agonistico. Per il volume di gioco svolto e per la pressione esercitata, non ci sarebbe nulla da dire se l'Alessandria avesse vinto per 2 a 0, ma non fa una grinza neppure il pari strappato dal Verbania con una « grinta » ed una determinazione che alla lunga hanno avuto il loro peso nei 90 minuti di gioco. Al termine il pubblico, abbastanza folto, non ha risparmiato il consueto coro di disapprovazione per David e per i grigi, accompagnandoli agli spogliatoi con bordate di fischi. Hanno ragione i tifosi alessandrini a lamentarsi se la squadra non ottiene i risultati che essi vorrebbero, ma non possono biasimarla per il comportamento tenuto in campo. Lorenzetti e compagni non hanno risparmiato l'impegno e se non hanno vinto è soprattutto perché si sono trovati di fronte avversari di tutto rispetto. Nell'Alessandria ha esordito con la maglia numero 7 il diciannovenne Nobili di Pavia, un giocatore acquistato da un anno e tenuto sinora in « frigorifero ». E' stata senz'altro una prova positiva. Nobili è una vera punta e per tutto il primo tempo, per nulla intimorito dall'esordio, ha dato una buona spinta offensiva sulla destra, fornendo preziosi palloni con precisi cross al centro. Nella ripresa è calato un poco di tono ed i compagni purtroppo l'hanno ignorato, continuando a costruire azioni su azioni sulla sinistra dove avvenivano inutili « ammucchiate ». E' strano come 1 grigi, pur possedendo due dei migliori uomini da centrocampo della Serie C, Di Pucchio e Lorenzetti (quest'ultimo a dire il vero un poco appannato rispetto al solito), non riescano a praticare un gioco incisivo, tanto più che sia Vanzini che Sassaroli sono ottimi opportunisti. I due attaccanti si sono persi in continui tentativi di dribbling e non hanno avuto fortuna nelle situazioni più favorevoli. Inoltre giocando sempre all'offensiva, con il Verbania chiaramente schierato nella propria metà campo per difendere il risultato, l'Alessandria ha potuto fruire dell'appoggio in avanti di Paesanti e .Maltiera: soprattutto il terzino è risultato a volte molto pericoloso sia di testa che nel tiro. Il Verbania ha risposto colpo su colpo e, dopo avere giocato un primo tempo veramente cauto, è venuto fuori alla distanza con un contropiede pericoloso nel quale è mancato soltanto l'apporto del centravanti Fusaro, tolto di mezzo da una gran botta ad una gamba in uno scontro e sostituito dall'Inizio della ripresa da un Ginl certamente meno abile in questo tipo di manovri Da notare che gli ospiti hanno schierato una difesa inedita e giovanissima, sostituendo il portiere Barovero al titolare Fellini fermo per un improvviso lutto in famiglia, ed il terzino Bonetti ad Andreoli, consegnato in caserma. Nonostante ciò i biancocerchiati hanno giocato con estrema tranquillità, affidando le proprie puntate offensive a Calloni e Salvadori con la regìa di un lucidissimo Guidetti che fra l'altro al 64' ha sfiorato il gol con un tiro dal limite, propiziato da una punizione di Bagnoli, che è finito fuori di poco. L'Alessandria ha avuto parecchie occasioni da gol. Nel primo tempo Sassaroli, Lorenzetti, Maldera e Di Pucchio hanno sbagliato In situazioni favorevoli. In particolare al 21', a seguito di un'azione Nobill-Sassaroli-Noblll, ha ricevuto la palla DI Pucchio smarcato al centro. Il numero 8 grigio si è piazzato per tirare a colpo sicuro, ma Crugnola In mezza spaccata è arrivato sul pallone ed ha respinto, con Barovero fuori causa. Nella ripresa situazioni analoghe. Diverse mischie in area del Verbania con gli alessandrini che non hanno saputo approfittarne. Al 66' per un fallo su Lorenzetti l'arbitro Ambrosio ha concesso una punizione dalla linea dell'area verbanese. Di Pucchio ha servito lo stesso Lorenzetti che ha tirato a parabola. Il pallone ha superato la barriera ed è andato a colpire il palo sinistro, rimbalzando in campo dove la difesa del Verbania si è affrettata a liberare. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Belluno-Solbiatese 1-0 Lecco-Seregno 1-0 Padcva-Derthona 3-3 Piacenza-Rovereto 1-1 Pro Patria-Udinese 0 4 P. Vercelli-Legnano 0-0 Savona-Venezia 0-0 Trento-Cremonese 3-2 Treviso-Imperia 1-1 CLASSIFICA: Venezia p.26; Lecco 25; Cremonese 24; Solbiatese 23; Alessandria 22; Udinese, Belluno, Trento 20; Padova 19; Verbania 18; Derthona 17; Seregno, Savona, Piacenza 16; Legnano, Treviso 15; Rovereto 13; Pro Patria, Imperia 12; Pro Vercelli 11 Marcatori: 8 reti: Boscolo (Padova); 7 reti: Silva (Cremonese); Goffi (Lecco), Ciclitira e Bellinazzi (Venezia); 6 reti: Chinellato (Lecco) e Modonese (Padova); 5 reti: Vanzini (Alessandria), Gabetto (Imperia), Marchi (Lecco), Crespi e Bellotto (Solbiatese), Bordon (Udinese) Il punto sul campionato Il Savona è riuscito nell'intento di fermare il Venezia e non è un'impresa da sottovalutare, riuscendo a schiacciare i lagunari nella loro metà ca,po per buona parte del match. Quarto risultato utile consecutivo per la Pro Vercelli che ha terminato a reti inviolate il match con il Legnano. Un altro punto prezioso per l'Imperia che è riuscita a cancellare a Treviso l'unico zero nella sua classifica quello relativo ai punti in classifica. E' finita con gli applausi che hanno accompagnato il Derthona fuori dal campo e i fischi per i padroni di casa del Padova il match spesso frammentato e spezzettato.