Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
23-01-1972 - Giornata: 19 - Rovereto - Quercia


Rovereto US - Alessandria US 1 - 3 (0 - 2)
RETI: 70. rig. Musa [Ro] 7. Sassaroli G.[A], 21. Lorenzetti G.[A], 49. Sassaroli G.[A]

Alessandria US Ciceri Santino [46. Vincenzi Silvano], Maldera (II) Attilio Benedetto, Paparelli Ezio, Di Tommaso Gianni Loris, Colombo Antonio [3. Zambianchi Domenico], Magri Pier Luigi, Vanzini Franco, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Paesanti Paolo All.: David Mario

Formazione avversaria
ROVERETO US: Muraro [55. Rottoli], Borelli, Salvini, Cherubini, Frosio, Taddei, Musa, Guido, Valeri, Capecchi, Prezzi [24. Barbazza]. All.: Montez Oscar

Arbitro: Busalacchi Giovanni (Palermo)
Note
Ammoniti: Zambianchi [R], Di Pucchio [A] Spettatori: circa 2600 per un incasso di poco superiore ai due milioni e mezzo di lire. Angoli: 5-0 Campo in buone condizioni, piuttosto allentato; tempo buono, con un pallido sole Inizio gara ore 14.30

Commento
LORENZETTI TRASCINA I GRIGI ALLA VITTORIA SUL ROVERETO La "sfinge bionda", ritrovato lo sprint dei tempi migliori, porta lo scompiglio nella retroguardia avversaria © Esordio - positivo - del diciottenne Di Tommaso, ottima spalla della eclettica mezz’ala DA ROVERETO FINALMENTE UNA BUONA NO TIZIA PER GLI AFICIONADOS GRIGI: I’Alessandria l’ba spuntata con un risultato tondo che fa bene sperare per il futuro. Più che il 3-1, contro una squadra che irresistibile non è (sul loro campo i veneti hanno vinto una sola volta) i buoni auspici sono da trarre dallo spirito nuovo che ha animato Di Pucchio e compagni. La partita era difficile più sotto il profilo psicologico che quello del gioco. Il pareggio interno con il Verbania susseguente alla sconfitta con la Solbiatese, aveva creato un’atmosfera piuttosto tesa fra gli stessi giocatori. Anche se a Rovereto non sono stati dissipati tutti i dubbi che hanno accompagnato l’Alessandria nel girone di andata, la squadra ha confermato che può lottare ad armi pari con le altre contendenti alla promozione in serie B. Oltre che a guadagnare un punto in media inglese, i grigi hanno agguantato la Cremonese inopinatamente sconfitta sul proprio terreno da un Savona divenuto improvvisamente corsaro. Un altro punto è stato infine rosicchiato al Lecco impegnato sul difficile terreno di Udine. Per il resto tutto invariato: il Venezia seppure ansimando ha battuto la Pro Patria raggiungendo in classifica quota 28 (la stessa che lo scorso anno toccarono alla fine del girone di andata Alessandria e Reggiana) mentre la regolare Solbiatese, imponendosi sul Verbania, ha toccato quota 25. In testa alla graduatoria abbiamo pertanto la seguente situazione:’ Venezia a 28 punti, il Lecco a 26, la Solbiatese a 25, Alessandria e Cremonese a 24. In questo lotto di squadre si trova ovviamente quella che a giugno salirà in serie B. I più papabili sono ovviamente i lagunari che godono del duplice vantaggio dei quattro punti e del calendario che assegna loro Lecco e Alessandria al « Sant’Elena ». Abbiamo poi il Lecco che dispone di un complesso quadrato, il cui ruolino di marcia è tra i più regolari. La sorte dei grigi si deciderà nella parte iniziale del girone di ritorno, prima con le trasferte a Venezia e Cremona, poi con il derby al « Moccagatta » con il Dcrthona, squadra garibaldina che muore dalla voglia di riuscire a fare lo sgambetto ai cugini. Superando senza troppi danni questo trittico irto di ostacoli, David potrebbe avere nella manica il fatidico asso, nella parte finale del torneo, quando il caldo farà pesare maggiormente la fatica dei mesi invernali. II discorso promozione resta dunque sempre aperto dopo l’impennata di Rovereto che è riuscita ad allontanare dall’ambiente pericolose nubi. Concluso nel modo migliore il girone di andata, non resta che affrontare la restante parte del torneo con maggiore vigore, coscienti della propria superiorità senza ovviamente snobbare gli avversari. Oggi più di ieri, è indispensabile non lasciarsi suggestionare dalle difficoltà: solo così l’atteso miracolo potrà compiersi. Ed eccoci alla vittoriosa partita di Rovereto, ottenuta in modo limpido. Nessuna ombra pesa sul successo degli alessandrini. Il segreto di questa esplosione? La "sfinge Lorenzetti” ha improvvisamente trovato il tono che tanto lo contraddistinse lo scorso anno e, con un Beppe che gira, la squadra ha sempre una marcia in più. Quello visto al campo « Quercia » è stato indubbiamente il migliore Lorenzetti del girone di andata: veloce, preciso e smanioso di scrollarsi di dosso quell’apatia che pareva tenerlo prigioniero. Fuori dal « M occagatta » la nostra mezz’ala non aveva sinora brillato di viva luce: in qualche occasione si era paventato il pericolo di una esclusione nelle partite giocate in trasferta. A Rovereto il biondino ha fatto il bello e il cattivo tempo, giostrando sia in attacco che in difesa. E ’ stata la mente dell’attacco, il suggeritore delle migliori azioni, il lucidissimo interprete della regia in fase avanzata. E ’ logico domandarsi il motivo di questo subitaneo risveglio della "sfinge”. Il merito spetta a David che ha compreso la necessità di dare al suo uomo una spalla che faccia viaggiare il pallone, velocemente, per consentirgli di battere sullo spunto gli avversari. La pedina giusta l’ha trovata nel diciottenne Di Tommaso, un ragazzo veneto, acquistato lo scorso anno e che negli ultimi tempi era stato immesso nell’ambiente della prima squadra. La decisione del tecnico, che poteva essere arrischiata, si è dimostrata indovinata a tal punto che tutto il complesso è apparso trasformato dalla ventata di giovinezza e di brio. L’esordiente ovviamente deve farsi le ossa, ma come volontà c incisività non abbisogna certo di essere spronato. Il ragazzo è stata la valida spalla di Lorenzetti: ha fatto viaggiare la palla invece di portarla, si è sovente inserito con manovra rapida in avanti tanto che alla line è risultato uno dei migliori. Purtroppo il ritorno al successo pieno è stato, come sempre, pagato duramente dai grigi che dopo tre minuti hanno perduto lo stopper Colombo. Una distorsione al ginocchio destro ha costretto l’allenatore a rivedere i piani: in campo è entrato Zambianchi mentre Paesanti è retrocesso terzino. Maldera a sua volta è avanzato come stopper, ruolo che ha tenuto con molta autorità. L’infortunio a Colombo invece di demoralizzare ha dato maggior consistenza alle manovre alessandrine. Il tanto conte- i stato Di Pucchio ha assunto il controllo del centrocampo validamente sostenuto da Zambianchi. I grigi, trascinati da un Lorenzetti scatenato, sono pervenuti al gol dopo soli sette minuti: la mezz’ala, ben lanciata da Vanzini, ha saettato a rete fortissimo costringendo Muraro ad una respinta difettosa sulla quale si è avventato Sassaroli che non ha mancato il bersaglio. Il secondo gol è stato indubbiamente il migliore dei grigi, in quanto è stato ottenuto al termine di una esaltante azione corale che ha visto impegnati ben quattro uomini. E ’ stato Di Tommaso a dare lo spunto perentorio alla puntata: il giovane mediano, superati tre avversari, ha "pescato" Sassaroli che molto intelligentemente ha allargato su Zambianchi che ha lasciato la responsabilità del tiro a Lorenzetti. Il biondino ha fintato, poi ha lasciato partire una stoccata che ha fatto secco il difensore avversario. La terza rete siglata da Sassaroli la si deve ascrivere a totale demerito della difesa veneta: c’è stato un malinteso tra Taddei e Muraro e, il centravanti, è stato lesto ad approfittarne centrando il bersaglio. Sassaroli autore della doppietta si è confermato in questa occasione opportunista come non mai. Ha giostrato con la consueta grinta, ma a differenza di tante precedenti esibizioni, ha sfruttato abilmente le occasioni che si sono presentate. Per il Gianni una giornata di gloria che servirà indubbiamente a dare tono alle prossime fatiche. Sassaroli quando i nervi lo reggono è elemento assai pericoloso per cui la doppietta contribuirà a ricaricarlo maggiormente. Abbiamo detto di Lorenzetti, Di Pucchio e di Sassaroli: veniamo a Vanzini che come sempre ha gettato nella contesa la carica agonistica che contraddistingue le sue prestazioni. iT generoso attaccante sta perdendo lo smalto dei tempi migliori: gli necessita un certo qual periodo di ossigenazione per ripresentarsi in possesso di tutta quella carica indispensabile nei mesi primaverili. Il lasciarlo in disparte per una domenica è certamente un sacrificio, m a si deve avere il coraggio per evitare di trovarlo "cotto” quando l’apporto sarà veram ente indispensabile. Di questa necessità si saranno certam ente accorti David e gli altri responsabili della squadra. Messo k.o. Colombo da un ennesimo colpo di sfortuna, Maldera ne ha ereditato il ruolo. L’ex milanista chiamato ad un compito particolarmente difficile ha . rispolverato la grinta dei tempi migliori. La prestazione di Maldera è stata veramente ottima tanto che il diretto avversario è riuscito raramente a sfuggirgli. Giocasse sempre con lo stesso ritmo si potrebbe concludere che il ruolo gli è quanto mai congeniale. Sul consueto standard Magri che nei momenti più difficili sa sempre trovare lo scatto per bloccare l’avversario diretto verso la sua rete. Senza strafare tiene con autorità la zona non disdegnando di appoggiare, con sapienti tocchi, la palla ai compagni dell’attacco. Nulla da eccepire sulle prestazioni di Paesanti ritrovatosi terzino a causa dell’incidente a Colombo e di Paparelli. Paolo si è subito assuefatto al suo ruolo confermandosi jolly prezioso per gli impegni futuri. Anche con compiti difensivi lascia intravedere la gran voglia di proiettarsi in avanti con serpentine veloci. Su Paparelii c’è poco da aggiungere: ormai è un veterano che difficilmente cede alla suggestione di incantare la platea, punta sempre al sodo che è poi la cosa migliore. Dopo una lunga attesa Vincenzi è finalmente sceso in campo: infortunatosi Ciceri il "dodicesimo” non 10 ha fatto certamente rimpiangere. C’è voluto un calcio di rigore per fargli piegare la schiena. Il "vice" ha così fugato ogni dubbio sulle sue capacità. A questo punto dovremmo tirare le somme. Abbiamo detto che il successo ha allontanato le pesanti nubi che si profilavano all’orizzonte. I tifosi che già si erano ritirati sull’aventino, pensano di stipulare un armistizio con i grigi, recandosi domenica prossima ad Imperia per quella che potremmo definire la gara della riconferma. La trasferta in Liguria è irta di pericoli in quanto i locali, che domenica sono riusciti ad avere la meglio sul Piacenza, vorrebbero vendicarsi della batosta subita nel girone di andata. Nella prima giornata i grigi riuscirono infatti a infliggere ben quattro gol prima di cadere in letargo. La situazione pare mutata: l’Alessandria si reca ad Imperia con un occhio a Venezia dove giunge il Lecco. Nell’andata l’undici di Manente giocò un brutto scherzo al Lecco: ovvio che ora pensino a vendicarsi. I due punti conquistati in trasferta danno tono agli alessandrini che non vogliono indugiare oltre: il momento sembra veramente propizio tanto più che i liguri non sembrano poi tanto irresistibili. Se Lorenzetti saprà ripetersi, potrebbe scapparci la quarta vittoria esterna della stagione. C’è poi Di Pucchio intenzionato a sua volta a dimostrare con i fatti che non è un sabotatore come qualcuno cerca di farlo apparire. Claudio cercherà sul campo di smentire quei tifosi che ne hanno fatto, ingiustamente, il capro espiatorio di una situazione non certamente voluta dal capitano. Partendo proprio da questi presupposti l’undici di David dovrebbe confermarsi, in attesa di affrontare quel ben noto trittico di gare che potrebbero essere veramente decisive per la promozione. Forza, dunque, anche se la fortuna non vuole stringere alleanze (Il Piccolo - Il Gattopardo) Lorenzetti regista Sassaroli stoccatore LA SQUADRA DI DAVID RITROVA LA VIA DEL SUCCESSO: 3 a 1 Il «trainer» alessandrino ha lanciato uh altro giovane, l'ottimo centrocampista Di Tommaso Tutto facile per l'Alessandria, vittoriosa sul Rovereto per 3 a 1. Un successo che premia la costanza nell'impegno, venuta da una partita che se non è stata la migliore dei grigi, è certamente la più limpida sul piano del risultato, meritato sino in fondo. Anzi, gli uomini di David avrebbero anche potuto rimanere sul 3 a 0 se l'arbitro palermitano Busalacchi non avesse concesso ai trentini l'occasione di accorciare le distanze con un rigore discutibile. L'allenatore alessandrino ha indovinato una tattica prudente, ma allo stesso tempo idonea a portare la squadra in vantaggio. David, dopo aver fatto esordire l'ala Nobili, la scorsa domenica, ha avuto il coraggio di mandare in campo per la prima volta un altro giovane, il centrocampista diciottenne Di Tommaso, acquistato l'anno passato a Mortegliano, in provincia di Udine, e lasciato a maturare per una stagione nella squadra dei rincalzi.. Di Tommaso ha dimostrato di possedere un notevole talento, non ha patito l'esordio ed è stato prezioso nel suggerimento all'attacco quanto nelle azioni difensive, dove ha controllato con disinvoltura e perizia prima l'ala Prezzi e quindi il suo sostituto Barbazza dal 24' del primo tempo in poi. L'Alessandria, con un Lorenzetti in gran vena, un Di Pucchio più sicuro del solito, ha dominato il centro campo ed ha messo subito in seria difficoltà il Rovereto che giocava privo di due dei suoi migliori uomini, la punta Fazzi, febbricitante, e il libero Nardello, non ancora disponibile. I padroni di casa non hanno adottato il modulo prudenziale che la situazione avrebbe consigliato e, marcando a uomo invece che a zona, hanno costantemente perso i duelli diretti, risultando subito vulnerabili. E dire ohe l'incontro era iniziato male per i grigi che già al 3' di gioco avevano perso lo stopper Colombo. Quest'ultimo, in un contrasto su Valeri, ha riportato — a quanto appare dai primi controlli — una distorsione al ginocchio destro che potrebbe tenerlo fuori squadra per parecchio tempo. Al suo posto David ha fatto entrare Zambianchi, che da mezz'ala di ruolo è passato a giocare in mediana, mentre Maldera, che inizialmente stava su Prezzi come terzino, si è spostato nel ruolo di stopper, su Valeri. Nonostante questo forzato rimaneggiamento dei ranghi, l'Alessandria non ha dato segni di squilibrio ma al settimo minuto di gioco ha sbloccato il risultato, andando verso il successo. Vanzini è sceso in profondità ed ha lanciato al centro sulla destra. La palla è stata raccolta da Lorenzetti, migliore in campo ed autore di alcuni spunti veramente fuori del comune, che ha girato al volo. Il portiere Muraro è stato pronto a parare a mezza altezza, ma sulla sua respinta è sopraggiunto Sassaroli che non ha avuto difficoltà a segnare. Dopo dieci minuti l'arbitro ha perdonato un « mani » in area a Salvini su un centro di Lorenzetti, ma al 21' per il Rovereto non c'è stato, nulla da fare ed è arrivato il raddoppio. Di Tommaso si è spinto molto bene in avanti, superando due avversari, ha servito Sassaroli che con intelligenza, essendo stretto da vicino da Frosio, ha preferito girare a Zambianchi. Questi ha lasciato per Lorenzetti che, smarcato, ha messo a segno una bellissima rete. Il primo tempo si è concluso con il Rovereto alla ricerca del gol, ottimamente controllato dalla difesa alessandrina. Nella ripresa fra i pali dei grigi si è presentato Vincenzi perché Ciceri in uscita sui piedi di Valeri aveva accusato il riacutizzarsi di un dolore alla spalla per un precedente incidente subito a Vercelli. Mentre il Rovereto cercava lo spiraglio per accorciare le distanze, è stato Sassaroli al 49' di gioco a mettere definitivamente al sicuro il risultato. Un pallone lungo in contropiede, i'. centravanti grigio ha approfittato di un errore di Taddei che ha ingannato anche Muraro ed ha portato a tre i gol per la propria squadra. Soltanto due minuti dopo gli uomini di Montez hanno sfiorato il 3 a 1 colpendo un palo con Giudo, su punizione dal limite. Al 70'. come abbiamo detto, l'arbitro ha punito Paparelli per un fallo vernale su Musa in area con un rigore che lo stesso Musa ha trasformato con un bel tiro angolato. Questo gol non ha tolto nulla alla soddisfazione degli alessandrini che sono ora di nuovo in corsa per la promozione, in agguato sugli eventuali errori delle dirette concorrenti. Per il Rovereto questa è stata la settima sconfitta subita nel corso del torneo, sei delle quali sono avvenute qui sul casalingo campo Quercia. Ai bianconeri non resta che di rifarsi nelle partite in trasferta. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Belluno - Padova 1-0 Cremonese - Savona 0-1 Derthona - Trento 2-0 Imperia - Piacenza 2-1 Legnano - Treviso 2-0 (giocata sabato) Rovereto - Alessandria 1-3 Seregno - Pro Vercelli 1-0 Solbiatese - Verbania 2-1 Udinese - Lecco 1-1 Venezia - Pro Patria 1-0 CLASSIFICA: Venezia p.28; Lecco, Soibiatese 25; Cremonese, Alessandria 24; Belluno 22; Udinese 21; Trento 20; Padova, Derthona 19; Verbania, Savona, Seregno 18; Legnano 17; Piacenza 16; Treviso 15; Imperia 14; Rovereto 13; Pro Patria 12; Pro Vercelli 11 Marcatori: 8 reti: Boscolo (Padova) 7 reti: Silva (Cremonese) Goffi (Lecco), Ciclitira e Bellinazzi (Venezia); 6 reti Chinellato (Lecco); Modonese (Padova), Giordano (Imperia), Marchi (Lecco), Crespi e Bellotto (Solbiatese) Bordon (Udinese), Calloni (Verbania), Rosso (Savona) Il punto sul campionato Il Venezia ha vinto ancora e si è laureato campione d'inverno: il successo sulla Pro Patria è stato più faticoso del previsto. Il Savona ha espugnato Cremona con una manovra offensiva, una tattica all'attacco giocando in maniera accorta, filtrando a centrocampo. L'Imperia è tornata alla vittoria con un successo sudato, fortunoso anche rocambolesco contro il Piacenza: c'è voluto il solito Giordano per capovolgere il punteggio. La Pro Vercelli è stata sconfitta, di misura, sul campo del Seregno: gli ospiti hanno difettato nelle conclusioni in porta. Contro la Solbiatese, il Verbania è andato molto vicino al pareggio non cogliendo l'ambizioso obiettivo ma ha giocato una buona gara frutto della volontà di non arrendersi mai. L'Udinese ha mancato l'occasione di fare una vittima illustre: il Lecco facendosi raggiungere a due minuti dalla fine del match. Nuova vittoria del Belluno contro un'avversaria titolata come il Padova grazie a un autogol di Barbierato.