Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
06-02-1972 - Giornata: 21 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Legnano AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Vincenzi Silvano, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Di Tommaso Gianni Loris, Paparelli Ezio, Magri Pier Luigi, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio [60. Nobili Graziano], Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Paesanti Paolo A disp.:(P) Ciceri Santino All.: David Mario

Formazione avversaria
LEGNANO AC: Castellazzi, Talarini, Bodina, Pota, Lesca, Cribio, Zanelli, Borsani, Nomirelli, Novellino, Mongitore. A disp.: Binelli, Valentini. All.: Sassi Renzo

Arbitro: Sgherri Gian Battista (Grosseto)
Note
Ammonito: Lesca [L] Spettatori: 4.500, di cui 3007 paganti per un incasso lordo di L. 4.571.700. Angoli: 4-3 Giornata umida. con una foschia accentuatasi nel secondo tempo. Terreno scivoloso. Inizio gara ore 14.30

Commento
ANCORA UNA DELUSIONE PER I GRIGI INCHIDATI SULLO 0-0 DAL LEGNANO Perduto un altro prezioso punto al «Moccagatta» © il severo giudizio dell'allenatore "lilla «MOCCAGATTA» VERAMENTE INFAUSTO PER I ”GRIGI” che, dopo le due vittorie in trasferta di Rovereto e Imperia, parevano veramente avviati verso la grande rimonta. Non è accaduto nulla di quanto sperato e il Lecco vincendo nettamente sulla Cremonese si è involato, approfittando dello scivolone, clamoroso, del Venezia a Vercelli, dove i "bianchi” sono riusciti ad acciuffare la prima vittoria a spese dei lagunari che sembrano precipitati nell’abisso della crisi. La Solbiatese, squadra regolarissima, si è staccata dai grigi raggiungendo i "nero-verdi” a quota ventotto. Dalle retrovie si sta intanto avvicinando a tappe forzate l’Udinese che ha colto in trasferta la terza vittoria. Le posizioni di testa sembrano essersi delineate per quanto concerne il capitolo promozione. Nell’ordine Lecco, Venezia, Solbiatese, Alessandria e poi, staccata di due punti l Udinese. Gioco, apertissimo per la prima poltrona anche se il Lecco gode del vantaggio di viaggiare con una buona media inglese —1, contro i —4 dell’Alessandria e del Venezia. La ventunesima giornata non ha risolto i dubbi del mese di settembre, proprio perchè i grigi non trovano quella giusta carburazione per mettere sotto gli avversari che scendono al Moccagatta. Su dieci partite disputate solo 14 punti, contro i venti disponibili; per un complesso in lotta per la promozione il bilancio non è affatto positivo. Lo stesso Lecco, pur avendo perduto la prima partita dì campionato contro il Venezia, su dieci gare ha incamerato sedici punti mentre i lagunari di Manente su undici confronti sono riusciti a inanellare 18 punti. Per un raffronto aggiungeremo che il Derthona, in undici partite al "F. Coppi”, ha racimolato sedici punti. Sono questi dati che fanno disperare i tifosi che pure domenica sfidando la nebbia sono accorsi numerosi (4500 sugli spalti di cui 3007 paganti per un incasso superiore ai quattro milioni e mezzo di lire) al Moccagatta con la speranza di assistere veramente ad un confronto che.... distendesse i nervi. Purtroppo non è accaduto nulla, tanto che nasce il sospetto che il Moccagatta sia stregato. Se non si vuole credere alla jella 0 al malocchio, bisogna convenire con quanto ha affermato l’allenatore Sassi dopo la partita. Il tecnico legnanese è stato assai categorico: « Tra i grigi ho notato incomprensione oltre all’imprecisione della manovra ». Questo il giudizio dell’altra panchina, un giudizio abbastanza duro che potrebbe lasciare il segno. Effettivamente oltre all’incomprensione cui ha accennato Sassi, occorre aggiungere una buona dose di nervosismo che si impossessa dei giocatori appena mettono piede sul terreno erboso dello stadio alessandrino. La potremmo chiamare la « grande paura » che annebbia le idee. Il pubblico poi non è molto magnanime: i fischi si sprecano dopo pochi minuti di gioco e gli strali sono ovviamente solo per 1 locali. Ciò non influisce in modo favorevole sul morale della squadra che con il trascorrere dei minuti vede sempre più aggravarsi la situazione. Il gol si fa attendere e l’orgasmo si impossessa della maggior parte dei ragazzi che, pur moltiplicando le energie, non riescono ad andare a bersaglio. Cosa replicano gli spettatori? Che è dall’inizio del campionato che si recano al Moccagatta con. vinti di vedere finalmente al lavoro un complesso che dia una dimostrazione di buon calcio. Hanno pazientato ma sono stanchi delle illusioni domenicali che non sembrano avere fine. Il tifoso che paga le sue 1400 lire per andare sui gradini sfidando, a seconda della stagione, caldo o freddo, non se la sente di giudicare con una certa magnanimità i beniamini. L'accusa è inevitabile e le imprecazioni a fine partita si sprecano. E’ difficile fare capire al singolo che il fattore psicologico è determinante o quasi, in una partita, in quanto colpendo alcuni dei giocatori si menoma T efficienza dell’ intero complesso. Passiamo ora al fatto tecnico, che essendo visivo, determina la reazione dello sportivo. L’Alessandria è dall’inizio del tor.neo che è alla ricerca di un modulo di gioco efficiente. Si è proseguito per mesi con due sole punte, senza ali fisse, in quanto dovevano essere i centrocampisti, a turno, ad inserirsi nella manovra. La tattica ha dato buoni frutti in trasferta, ma del tutto negativi o quasi al Moccagatta. E’ difficile mutare tattica da una settimana all’altra, fare comprendere che quando si affronta l’avversario sul terreno amico. Si assiste così a gare come quelle con il Savona, il Verbania e il Legnano. « Il nostro traguardo, ha affermato l’allenatore Sassi, era il pareggio e lo abbiamo conseguito. Abbiamo rivoluzionato le marcature e il risultato lo avete visto ». Tutti i trainer che scendono in Alessandria sanno ormai che per imbrogliare la matassa grigia, si deve giocare raccolti nella propria metà campo per consentire di non lasciando spazio per la manovra. Gli alessandrini finiscono per accentrare il gioco in un fazzoletto a vantaggio della squadra che non ha altra ambizione che quella di difendersi. Perchè ciò non accade sui campi delle squadre che navigano nelle alte sfere della classifica? Un motivo ci deve pure essere. Veniamo a quelli che consideriamo gli errori tecnici di David che, ad onore del vero, non ha affatto la fortuna dalla sua. I quattromilacinquecento spettatori hanno notato una cosa importante in Alessandria . Legnano: l’anticipo dei giocatori lilla. Difensori e centrocampisti erano sempre primi su ogni palla tanto che i nostri parevano fermi o quasi. Lo scatto sembrava una prerogativa dei lombardi che, proprio giocando con maggiore determinazione, facevano il bello e il cattivo tempo. Gli attaccanti alessandrini, pur essendo in possesso della palla, se la lasciavano soffiare come principianti. Solo in rare occasioni, in questo campionato, abbiamo visto, atleti scattanti che facevano di quest’arma uno dei punti di forza per il buon sue. cesso dell azione. L’anticipo consente inoltre rapidi capovolgimenti della manovra: i traversoni che spostano il gioco da un settore all’altro del campo, scombussolando non poco la difesa avversaria in quanto costringe uno o più giocatori ad abbandonare anche temporaneamente la marcatura dell’uomo, consentendo a quest’ultimo di trovarsi in zona buona per ricevere il passaggio conclusivo. Manovrando invece per linee laterali, con passaggi brevi si da modo alla retroguardia di prepararsi ad affrontare il pericolo. Cose elementari, è vero, ma pare che nessuno le abbia ancora comprese. Il gioco sulle ali: dopo una lunga assenza i grigi schieravano Mantellato che è un ’ala pura. A parte le incognite della vigilia — il ragazzo viene da un lungo periodo di inattività — che lo stesso David aveva valutato, il suo inserimento doveva costituire un fatto positivo per il quintetto di punta. Come era già accaduto in precedenti occasioni è stato lungamente ignorato per cui Mantellato ha finito per retrocedere andando a cercare il pallone. Il risultato fu che quando era necessario trovarlo sulle fasce estreme, la zona era completamente deserta. Inevitabilmente la palla è finita al centro dell’area di rigore lilla dove si trovavano quattro o cinque alessandrini che si contendevano la sfera senza riuscire a trovare lo spiraglio nella selva di gambe Il perchè non si sfruttano le ali — senza le quali non si vola — è un mi. stero sul quale molto ab. biamo già scritto. Il Lecco, ad esempio, ha Marchi che proprio in Alessandria ci diede molto filo da torcere dimostrando che pur nell’evoluzione il calcio non può fare a meno dei numeri sette e un. dici quando si devono segnare i gol. Non solo le mezze ali, m a anche le ali devono portare l’insidia sotto la porta avversaria per mettere in condizione il centravanti o un ’altra punta di concretizzare il lavoro. Dello stesso avviso era il grande Valentino Mazzola. Abbiamo accennato ad alcuni dei problemi tecnici che, ripetiamo, possono essere elementari, ma che sono Tabe del calcio. Veniamo alla singola tenzone con il Legnano chiusasi a reti inviolate. Cosa è mancato a quella stessa Alessandria che si era imposta in trasferta? La penetrazione non è una prerogativa dei grigi che pur avendo tre.quarti di campo liberi non sono riusciti a prendere effettiva, m ente nelle mani le redini della partita. Il tiro di. fetta alle punte: nel primo tempo un pallone non difficile di Lorenzetti neutralizzato da Castellazzi senza troppe difficoltà e una stangata di Di Brino sopra la traversa. Per il resto molta confusione nell’area legnanese. Lorenzetti che sembrava avere riacquistato la forma di un tempo ha mantenuto una posizione ibrida sottoporta: facile per i lilla neutralizzarlo. Poco ha fatto Sassaroli che quando si opera in un fazzoletto non trova lo spunto né tantomeno il desiderio di cercare il tiro da lontano. Paesanti è apparso piuttosto in ombra per gli stessi motivi che non hanno impedito il nostro centravanti di brillare. Persino Di Pucchio si è smarrito nel marasma generale cincischiando troppo sulla palla e senza tentare quelle aperture sulle estreme che avrebbero costretto Lesca e compagni ad allentare la stretta. Si sono portati in avanti, in più di una occasione, ma senza alcun risultato apprezzabile. Se Sassi ha indovinato le marcature David a dire il vero, non ha fatto nulla per neutralizzarle consentendo ad esempio a Zanelli, finta ala, di imperversare nella zona critica del campo. Indù, giare ulteriormente sull'ennesimo infortunio casalingo non risolve il re. bus della partita passata ormai all’archivio. Guardiamo al domani, meglio alla prossima domenica, sperando, che effettivamente qualcosa muti nello spirito della squadra che resta sempre in lizza. L’Alessandria torna nuovamente a giocare in trasferta e questa volta in Lombardia contro il Seregno. Nell’andata il successo giunge al 91’ e su calcio di rigore: non mancarono gli incidenti. Speriamo non si ripetano nella prossima occasione. I lombardi hanno perduto un solo incontro mentre ne hanno vinti cinque e pareggiati altrettanti. Una partita difficile, m a non impossibile: un pareggio non guasterebbe tenuto conto che la capolista Lecco scende a Tortona per affrontare i leoncelli duramente scottati a Busto Arsizio dalla Pro Patria. Il "Fausto Coppi” è sempre minato per le squadre che vanno per la maggio, re: se i lariani passeranno, le ambizioni dei grigi subiranno un fiero colpo. Dato che con i se ed i ma non si fa la storia attendiamo, il domani potrebbe essere meno pessimistico di quanto si creda. Con questo augurio diamo appuntamento ai fedelissimi a Seregno per la... quinta vittoria esterna. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Efficace difesa dei lombardi ALESSANDRIA CASALINGA ANCHE IL LEGNANO FA 0-0 I grigi si confermano squadra da trasferta. Altra occasione persa dal grigi. Il Legnano si è dimostralo la squadra più ostica per gli uomini di David e dopo aver vinto in cosa, ha imposto il pareggio al Moccagatta, con uno 0 a 0 che rispecchia pienamente II gioco — o meglio il non-gioco — cisto in campo. Il punto concesso ai lombardi non permette all'Alessandria di agganciarsi al secondo posto in classifica, insieme al Venezia ed alla Solblatese, dietro al Lecco che ha ormai Iniziato la sua parte di « lepre », Dopo due belle prove disputate in trasferta Lorenzetti e compagni sono tornati allo stato confusionale di prima ed hanno dimostrato ancora una volta di essere squadra da due punti soltanto fuori casa. I grigi sembrano infatti non gradire Il terreno amico e mal sopportare il proprio pubblico sempre troppo critico ed esigente nei loro confronti. Quello dei rapporti squadra-tifosi è uno dei problemi insoluti dell'Alessandria. I tifosi alessandrini non perdonano il minimo errore e passano subito alta protesta: i giocatori risentono' della situazione ed invece di reagire positivamente, peggiorano il loro rendimento. E così si perdono punti preziosi. In questa occasione bisogna, tuttavia, sottolineare che anche se c'è stato demerito da parte dei grigi, il pareggio è stato conquistato dal Legnano con una tattica accorta ed indovinata. Lo allenatore Sassi, facendo buon uso dell'esperienza acquisita nella partita d'andata ha infoltito centrocampo e difesa, ponendo marcature molto elastiche in fase offensiva e strettissime sotto la propria porta. I lilla hanno giocato con una sola punta fissa, il centravanti Nomirelli. Questa tattica prudenziale ha sconvolto i plani dell'Alessandria che si è trovata con troppi uomini fuori posizione. Ed è su questo punto che — crediamo — è mancata la panchina grigia. Quando David ha visto che DI Brino, Di Tomaso, Di Pucchio, Paesanti ed a volte anche gli altri si trovavano Indietro senza un avversario da controllare, non ha dato ordine di avanzare per premere maggiormente. E' risultato così che facendo molta confusione con molti elementi liberi, i grigi non hanno saputo creare l'azione da gol. All'errore tecnico si deve aggiungere ti terreno piuttosto pesante, certamente non favorevole ad una squadra che ha bisogno di triangolazioni e preziosismi per giungere a rete, la giornata negativa di un uomo-chiave come Lorenzetti che alterna prestazioni eccellenti a partite abuliche, la scorsa prova del giovane Di Tomaso, il ritorno non felice di Mantellato. Di Tomaso ha giocato con un piede in disordine e all'inizio della ripresa ha subito un'altra botta sullo stesso arto che lo ha reso nullo; l'ala destra, che rientrava dopo circa quattro mesi di assenza per una lunga malattia, ha confermato che non si può stare lontano dall'impegno agonistico, senza risentirne sul plano del ritmo e del gioco stesso. Resta da dire della buona partita di Sassaroli che forse è stato il più vivace e volenteroso di tutta la squadra, ma il centravano, ha avuto la sfortuna di trovare nello stopper Lesca un avversario implacabile. La cronaca non registra episodi di particolare rilievo. Con il gran turbilon creato a centrocampo dal Legnano, l'incontro è stato un continuo batti e ribatti, spezzato da. qualche tentativo dell'Alessandria di costruire trame offensive e dai contropiede del lombardi. In sostanza le due squadre hanno avuto una sola occasione favorevole ciascuna per segnare, una per tempo. Al 39' di gioco Lorenzetti quasi all'altezza del calcio d'angolo è riuscito a lanciare un cross al centro. Il pallone è arrivato a DI Brino che si era spostato in avanti: il terzino, libero e solo, ha tirato precipitosamente e la sfera è passata mezzo metro sopra la traversa. Nella ripresa, al 53', il numero sette del Legnano, Zanetti (che esordiva dopo un anno e mezzo di assenza per interventi al menisco di tutte e due le ginocchia), uno degli uomini più lucidi in campo, serviva su punizione Bosani che di testa ingannava Vincenzi. Paparelli era però pronto ad intervenire, a tuffo, quasi sulla linea della porta, mandando in angolo. Al 60' Di Pucchio si scontrava con Castellazzi in uscita e subiva il calcio alla schiena. Lasciava il campo in stato di choc, sostituito da Nobili. Per il numero 8 grigio e anche per Di Tomaso al piede è previsto per stamane un accurato esame clinico con radiografia. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Savona - Belluno 2-1 Lecco - Cremonese 2-0 Pro Patria - Derthona 2-0 Verbania - Imperia 2-0 Trento - Padova 0 1 Solbiatese - Rovereto 2-0 Piacenza - Seregno 1-0 Treviso - Udinese 0 1 Pro Vercelli - Venezia 2-1 CLASSIFICA: Lecco p. 30; Venezia, Solbiatese 28: Alessandria 27; Udinese 25: Cremonese* 24; Belluno 23; Padova 22; Derthona, Trento, 21; Verbania, Legnano, Savona 20; Seregno 19; Piacenza 18; Treviso. 16; Rovereto 15; Imperia, Pro Patria* 14; Pro Vercelli 13 *una gara in meno Marcatori: 9 reti: Bellinazzi (Venezia) e Boscolo (Padova); 8 reti: Chinellato e Goffi (Lecco); 7 reti: Silva (Cremonese), Marchi (Lecco), Ciclitira (Venezia); 6 reti: Giordano (Imperia), Modonese (Padova), Foglia (Solbiatese), Galloni (Verbania) Il punto sul campionato Netta, convincente vittoria della Pro Vercelli, maturata negli ultimi minuti di gioco: la gara è stata incerta soltanto quando il Venezia era pervenuto al pari. Persino troppo facile: il Verbania ha vinto agevolmente, la gara non poteva offrire altro, troppo netto il divario tra i locali e l'Imperia. Il Savona è riuscito a vincere una partita dominata per tutto l'arco dei novanta minuti di gioco con un finale entusiasmante. Il Derthona ha giocato decisamente bene muovendosi con delle trame di gioco interessanti sul campo della Pro Patria mettendo in mostra elementi tecnicamente dotati.