Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
13-02-1972 - Giornata: 22 - Seregno - Ferruccio Trabattoni


Seregno FBC 1913 - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Vincenzi Silvano, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Di Pucchio Claudio, Paparelli Ezio, Magri Pier Luigi, Mantellato Bruno, Proietti Farinelli Vincenzo, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco All.: David Mario

Formazione avversaria
SEREGNO FBC 1913: Mascella, Santi, Corbetta, Pavesi, Dorini, Ferrerio, Arienti, Rizzi, Guzzabocca [61. Colzani], Cappelletti, Pedroni. A disp: Spreafico. All.: Trezzi Mario

Arbitro: Vannucchi Vittorio (Bologna)
Note
Ammoniti: Proietti [A], Pavesi [S], Pedroni [S]. Spettatori: 2200 circa Angoli: 9-3 Cielo coperto, temperatura mite, terreno soffice ma in buone condizioni Inizio gara ore 14.30

Commento
VINCENZI PARATUTTO SU MAGRI IN CATTEDRA SUPPLISCONO ALLE PECCHE DEGLI ATTACCANTI DOPO ESSERE STATI A SEREGNO, ED AVERE LETTO I COMMENTI DELLA PARTITA, siamo rimasti veramente perplessi per quanto scritto sui vari giornali lombardi e piemontesi. I quotidiani piemontesi hanno parlato di buona prova dei grigi, quelli milanesi di un fortunoso pareggio. Ancora un a volta la verità sta nel mezzo perchè, mentre da una parte si è compiuto uno sforzo per riconoscere "lucida” la prova degli alessandrini, dall’altra si è fatto il possibile per dimostrare che sul campo hanno dominato unicamente i padroni di casa. Prima di entrare nel merito occorre una premessa doverosa: gli incidenti post partita, accaduti nel girone di andata (vittoria dei grigi al 91’ su calcio di rigore, denuncia di Pavesi, sassaiola al pullman degli ospiti) hanno lasciato il segno. Il nervosismo ha serpeggiato nelle file degli aficionados azzurri, ma con il trascorrere dei minuti il tifo è rientrato nei limiti del lecito. L’atmosfera si è ripercossa ovviamente nel clan alessandrino, ed in p artico lare tra i giocatori, piuttosto sensibili ai mutamenti d’umore dei tifosi. Fatta questa premessa doverosa, entriamo in... cronaca diretta. David dopo l’esperimento del galoppo in fra settimanale del giovedì, schiera l’attacco tipo: Sassaroli al centro; Lorenzetti mezza punta; Proietti a centrocampo; Mantellato e Vanzini sulle ali. Lo schema pare essere quello buono, almeno sulla carta. In effetti sul campo la realtà è assai diversa: la manovra è asmatica in quanto non si gioca mai di prima. N on ci sono scambi veloci, ma passaggi a corta distanza che favoriscono solo i lombardi. Il punto dolens è quello dello scatto: gli azzurri sono sempre su ogni palla mentre i nostri sono statici o quasi. Quasi non bastasse, Vanzini gravita sovente sulla destra, per cui abbiamo due ali in un fazzoletto e, l’opposto settore, completamente sguarnito perchè Sassaroli indugia ad abbandonare la posizione centrale per portarsi sull’estrema. Lorenzetti, che lunedì è convolato a nozze (auguroni alla felice coppia), imbrigliato da Rizzi non riesce a sfuggire alla stretta guardia del controllore. Con un attacco senza frecce al proprio arco e con un centrocampo piuttosto traballante (Di Pucchio troppo lento e Proietti volenteroso, ma handicappato dalla lunga assenza) era naturale che il Seregno si trovasse a diretto contatto con la retroguardia grigia. Il pacchetto difensivo alessandrino, a differenza delle punte, non si è lascialo certo impressionare dalla volontà dei locali di passare a tutti i costi. Vincenzi (che da tre domeniche mantiene la porta imbattuta) si è letteralmente superato; ha parato l’impossibile. Sugli interventi alti è stato un vero colosso per tempismo e sicurezza. Non c’è stato momento della gara in cui il "vedo ” sia stato colto in contropiede. Se Vincenzi è risultato il portiere pigliatutto, Magri è stato, per l’ennesima volta, il regista. Con quella calma olimpica che tanto lo contraddistingue, ha tamponato ogni falla. Sempre presente nel vivo dell’azione avversaria, senza ricorrere ad interventi fallosi, ha spazzato la propria area cercando inoltre di impostare le azioni offensive. Una partita, quella del nostro libero, che conferma la serietà di questo atleta che continua a tenere banco nonostante l’età, calcisticamente parlando, non sia troppo verde. Dal canto loro Di Brino e Maldera sono risultati puntigliosi come sempre: pure nei momenti critici non hanno mai mollato, rendendo particolarmente difficile la vita alle punte azzurre. O nesta la prova di Paparelli anche se ci è parso un po’ falloso. Nella ripresa tuttavia l’esibizione è risultata più che sufficiente. Del Seregno abbiam o detto: i locali hanno giocato alla garibaldina sveltendo al massimo la manovra, sostenuta da un centrocampo vivacizzato da elementi giovani smaniosi di ben figurare. L’Alessandria partita con decisione è andata, man mano che trascorrevano i mnuti, calando di tono. Le azioni offensive si sono fatte sempre più rade nonostante le impennate di Vanzini o di Mantellato che risente del lungo periodo di inattività. Se l’Alessandria non fosse in lotta per la promozione, lo zero a zero di Seregno non farebbe una grinza; il discorso cambia invece quando si pensa che la squadra è più che mai in lizza per quella poltrona che ci sfugge da troppi anni. Ciò che maggiormente preoccupa nella squadra di David è la sterilità delle punte. Contro il Legnano l’attacco era andato a segno nello specchio della porta una sola volta con Lorenzetti; con il Seregno, l'unico tiro degno di menzione, è stato ancora della mezz’ala che su punizione ha seriamente impegnato il portiere. Durante i restanti minuti di gioco c’è stato qualche tiro alto e nulla più. La manovra offensiva accettabile sino al limite dell’area di rigore diviene farraginosa al momento della conclusione. Netta la sensazione che nessuno voglia assumersi la responsabilità del tiro. Nella ripresa abbiamo assistito ad una manovra corale, sciupata, in quanto, invece di cercare il gol, si è tentato l’ultimo, ma impossibile, passaggio a corta distanza. Questa carenza può pesare enormemente, ora che si entra nel vivo del campionato: per vincere sono indispensabili i gol e non sempre si può vivere né sulla compiacenza delle difese avversarie, né sui calci di rigore. La partita di Seregno non ha dunque dissipato i dubbi che accompagnano dall’inizio del campionato le prestazioni dei grigi. L’Alessandria continua a vivere e a progredire per la saldezza della retroguardia, che in più di una occasione cerca pure di dare manforte a Sassaroli e compagni. Troppo poco considerato che gli stessi uomini, nello scorso campionato, sono riusciti a perforare più di una difesa. C’è rimedio? David sta giocando tutte le carte che ha nel mazzo per rom pere questa specie di incantesimo che aleggia in ogni partita, sia essa tra le mura casalinghe che in trasferta. Veniamo alla ventiduesima giornata, terza di ritorno. Su tutti i campi si è giocato a favore dei grigi. Il Lecco imbattuto da 17 domeniche è caduto sulla classica buccia di banana: il Derthona, che sta disputando veramente un campionato con i fiocchi, è riuscito a mettere la museruola pure all’undici di Longoni. I leoncelli lo hanno fatto scompiglio perentorio dimostrando, ancora un a volta, che quando c'è agonismo e volontà di vincere ogni tra guardo è possibile. La grande impresa dei "cugini" — che si trovano a cinque punti dai più titolati mandrogni — è stata compiuta sotto lo sguardo di centinaia di sportivi grigi, assai preoccupati per il prossimo derby. La sconfitta dei lariani ha consentito all'Alessandria di riguadagnare il punto perduto al « Moccagatta » con il Legnano. Il distacco di due punti dalla prima non p are incolmabile, se riusciremo a ritrovare la via del gol. Abbiamo parlato di giornata favorevole: il Venezia è nuovamente crollato al « Sant’Elena » contro il Treviso. L’undici di Manente è in piena crisi, considerato che d a tre domeniche non riesce a raggranellare neppure un punticino. Per i lagunari sono veramente giorni tristi. Sconfitto il Venezia sul proprio rettangolo, è caduta pure la Solbiatese che ha trovato sulla propria strada un Trento deciso a risalire verso l’alto. L’Alessandria si è insediata al secondo posto in compagnia delle due squadre, ad un tiro di schioppo dalla vetta che avrebbe già raggiunto se non avesse scialato a piene m ani nel girone di andata. Dietro troviamo l’Udinese, che dopo una bella rimonta, si è fatta imporre il pari dal Piacenza che veleggia in una posizione piuttosto scomoda. Alla seconda sosta obbligata del torneo — domenica la serie C riposa per consentire la trasferta della nazionale semiprofessionistica — i grigi, rispetto allo scorso campionato, si trovano con quattro punti in meno, ma con maggiori possibilità di puntare alla vittoria finale. Nel girone A della serie C si gioca all’insegna dell’equilibrio, considerato che nessuna delle venti squadre ha dimostrato di avere veramente una marcia in più rispetto alle altre. Si era pensato al Venezia, poi al Lecco, ma nessuno di questi "undici” alla re sa dei conti, pare veramente in grado di farla da mattatore. Ovvio che l’Alessandria, pur attraverso le mille disavventure, cerchi di trarre profitto da questo momento veramente favorevole. Un tifoso ci diceva che questo è veramente l’anno dei grigi : «Giocano tutti per noi; basta tenere duro e una domenica o l’altra ci troviamo in testa alla graduatoria. Non posiamo fallire l’obiettivo: in caso contrario proporremo la defenestrazioni di tutti . . . i giocatori ». Effettivamente mai come in questo torneo tutti lavorano a favore dell’undici di David che, seppure faticosamente, riesce a tenere il passo di quelle che sono considerate le grandi. Il momento è favorevole, ma non bisogna lasciarselo sfuggire. Come nella vita è indispensabile non perdere l’attimo fatale. Alcune squadre paiono in difficoltà per cui oggi più di ieri si devono stringere veramente i denti. Durante questo breve relax David dovrà rivedere innanzitutto la tattica casalinga per evitare di perdere il campionato proprio al « Moccagatta ». Nel girone di andata sono stati regalati troppi punti alle viaggianti con il risultato che ogni sportivo conosce. Per riuscire a tanto, l’attacco deve veramente scrollarsi di dosso quell’apatia che sembra impossessarsi dei giocatori ogni qualvolta si deve trafiggere il portiere avversario. Partite come quelle col Legnano e di Seregno vanno dimenticate il più in fretta possibile perchè non si può concepire come un "undici”, come quello grigio, riesca a partorire durante l’arco di novanta minuti non più l di due o tre tiri a rete. Maggiore determinazione dunque in fase propulsiva ed anche maggiore brio. Sino a quando le nostre punte resteranno all’ombra dell’avversario, in attesa della palla buona, difficilmente si farà centro. Il tecnico dovrà dedicarsi pure alla tenuta atletica dei singoli, visto che ogni qualvolta si tratta di anticipare l’uomo si è sempre in ritardo. Prendete ad esempio il Lorenzetti di domenica : Rizzi lo ha bloccato sfruttando proprio la maggiore vitalità. Il discorso lo si può estendere ad altri suoi compagni che parevano letteralmente fermi quando invece era necessario muoversi per smarcarsi. Quel fraseggio lezioso a centrocampo non giova certamente alla vitalità della manovra offensiva, destinata a fallire perchè i difensori hanno tutto il tempo disponibile per chiudere gli spazi. Abbiamo già scritto che si tratta sovente di errori elementari, ma non per questo è facile eliminarli. Alla ripresa delle ostilità sarà di scena l’Udinese, un undici che al « Moccagatta» ha sempre avuto la dea bendata dalla sua: occorrerà aggredire l’avversario ma con giudizio. La vittoria questa volta è veramente indispensabile, se non si vuole perdere l’autobus per l’ennesima volta (Il Piccolo - Il Gattopardo) I grigi di David sempre attendi in trasferta PER L'ALESSANDRIA A SEREGNO UN PARI CHE VALE DOPPIO: 0-0 Clima ostile, per il ricordo degli incidenti dell'andata, ma nessun episodio spiacevole - Negato un rigore ai piemontesi L'Alessandria ha confermato il proprio carattere di squadra da trasferta, strappando un prezioso pareggio a Seregno in una partita terminata a reti inviolate. Il punto conquistato questa settimana vale il doppio, viste le sconfitte di Lecco e Venezia, e i grigi continuano a porre la propria candidatura nella lotta per la promozione. Non è stato un incontro facile. L'ambiente si presentava ostile per i fatti successi al « Moccagatta » nel girone di andata e per una tradizionale rivalità fra le due fazioni, determinata non tanto dai precedenti duelli quanto dai motivi campanilistici. Come si ricorderà, alla terza giornata dall'inizio del campionato, l'Alessandria vinse il confronto con gli azzurri grazie a un rigore ottenuto negli ultimissimi istanti del gioco. Il clima si accese, ci furono atti di nervosismo e tutto terminò con una sassaiola Il Seregno non gradì quella sconfitta e ieri i grigi hanno trovato la cittadina della Brianza cosparsa di manifesti, certamente poco ospitali, ad attenderli. Bisogna dire però che, tranne qualche tafferuglio senza conseguenze in tribuna, non vi sono stati episodi spiacevoli: sul terreno di gioco i falli e gli interventi duri non sono stati più numerosi del solito. I lombardi si sono presentati caricati al massimo e decisi a vendicare la sconfitta. Se non ci sono riusciti, il merito va all'Alessandria, che ha giocato una partita calma, lucida e attenta, senza rinunciare a dare il proprio apporto allo spettacolo. E' stato un atto di coraggio di David mandare in campo una formazione offensiva con tutti gli attaccanti al loro posto. Il rientro di Vanzini all'ala sinistra, l'impiego di Proietti al posto di Paesanti sono stati controbilanciati soltanto in parte dallo spostamento di Di Pucchio nella mediana. Ne è uscito così un confronto acceso; in curi il Seregno non ha mai lasciato la volontà di vincere e dove l'Alessandria ha fatto la sua parte rendendosi molte volte pericolosa. L'iniziativa e stata per gran parte degli azzurri, che hanno sottoposto il bravo Vincenzi e la difesa grigia a un oneroso lavoro. Il centravanti Guzzabocca e il suo sostituto Colzani hanno avuto sui piedi almeno un paio di occasioni da rete. L'episodio più clamoroso è avvenuto al 4.2' del primo tempo, in un periodo di decisa pressione dell'attacco locale. Pedroni ha lasciato partire dalla zona centrale, davanti all'area di Vincenzi, un tiro non troppo violento che è andato a colpire la base del palo sinistro. Vincenzi si è tuffato ma il pallone è rimbalzato indietro con uno strano effetto verso Guzzabocca, il quale, sorpreso, ha avuto un attimo di esitazione. Il numero 9 ha poi calciato senza convinzione, dando tempo a Vincenzi di rial¬ zarsi e di tuffarsi nuovamente sulla linea di porta, dove ha annullato il tiro. Al 5' di gioco l'Alessandria aveva reclamato un rigore. Dopo una triangolazione Di Pucchio - Lorenzetti - Vanzini, il pallone era stato mandato a parabola verso il centro area del Seregno. Sassaroli era in buona posizione ma Arienti, che era rientrato, si accorgeva di avere il centravanti dei grigi alle spalle e deviava la sfera con un braccio. L'arbitro bolognese Vannucchi, ottimo in tutti gli altri frangenti, con bella disinvoltura ignorava il reclamo degli alessandrini e anzi, per punirli della loro contestazione, assegnava ai lombardi un fallo che, invece, era stato subito da Di Pucchio. Otto minuti prima del fischio di chiusura, Mascella parava molto bene un tiro angolato di Lorenzetti su punizione. Nell'Alessandria sono mancate in parte le ali: Vanzini, rientrante dopo 20 giorni di riposo, non ha trovato il ritmo giusto; Mantellato, invece, non ha raggiunto ancora la miglior forma dopo la lunga assenza. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Seregno - Alessandria 0-0 Derthcna - Lecco 1-0 Udinese - Piacenza 0-0 Belluno - Pro Patria 1-1 Cremonese - Pro Vercelli 0-0 Imperia - Rovereto 1-1 Padova - Savona 1-0 Trento - Solbiatese 2-1 Venezia - Treviso 0-1 Legnano - Verbania 0-0 CLASSIFICA: Lecco p. 30; Venezia, Alessandria, Solbiatese 28; Udinese 26; Cremonese* 25; Padova, Belluno 24; Derthona, Trento 23; Verbania, Legnano 21; Savona, Seregno 20; Piacenza 19; Treviso 18; Rovereto 16; Imperia, Pro Patria* 15 Pro Vercelli 14 *una gara in meno Marcatori: 10 reti: Boscolo (Padova); 9 reti: Bellinazzi (Venezia); 8 refi: Goffi e Chinellato (Lecco); 7 reti: Marchi (Lecco), Silva (Cremonese), Ciclitira (Venezia) ; Giordano (Imperia), Foglia (Solbiatese); 6 reti: Modonese (Padova), Galloni (Verbania) Il punto sul campionato Derthona sempre più sorprendente e aggressivo: ha fermato il Lecco che non perdeva da 17 giornate, neutralizzando l'attacco più prolifico del girone e dominando gli avversari. Soltanto a tre minuti dalla fine del match Giordano ha agguantato il pareggio permettendo all'Imperia di ottenere un punto contro il Rovereto. La Pro Vercelli ha conquistato a Cremona un punto prezioso. A un minuto dal termine del match Il Treviso ha vinto sul campo del Venezia con il gol di Mazzon.