Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
27-02-1972 - Giornata: 23 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Udinese AC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 12. Mantellato B.[A]

Alessandria US Vincenzi Silvano, Di Brino Marcello, Paesanti Paolo, Di Pucchio Claudio, Paparelli Ezio, Magri Pier Luigi, Mantellato Bruno, Proietti Farinelli Vincenzo, Sassaroli Gianni [79. Bergamo Paolo], Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Ciceri Santino All.: David Mario

Formazione avversaria
UDINESE AC: Miniussi, Zanin, Bonora, Giacomini, Zampa, Bassanese, Dedè, Politti, Bordon, Galeone, Pellizzaro. A disp.: Nicoloso, Zaina. All.: Comuzzi Roberto

Arbitro: Prati Arnaldo (Parma)
Note
Ammoniti: Zampa [U], Vanzini [A] Angoli: 7-5 Spettatori: 4000 circa di cui 2249 paganti, per un incasso di L. 3.973.000 Pioggerella fine caduta per tutta la durata dell'incontro, giornata plumbea, terreno viscido e un tantino pesante Inizio gara ore 15.00

Commento
Recuperi Cremonese - Pro Patria 1-0 L'EX MANTELLATO CASTIGA: GRIGI VERSO IL PRIMATO QUELLO IN CORSO SEMBRA VERAMENTE IL CAMPIONATO DELL’ALESSANDRIA; il Lecco, capolista, non riesce a spuntarla sul Belluno; il Venezia pareggia a Piacenza mentre la sola Solbiatese tiene il passo dei grigi. La classifica è veramente eloquente: Lecco 31 punti; Alessandria e Solbiatese, 30; Venezia 29. Quattro squadre in un fazzoletto a contendersi il primato, in particolare ora che l’Udinese ha mollato. Il discorso promozione per i mandrogni si inizia domenica a Venezia, poi proseguirà a Cremona, per concludersi in casa contro il Derthona (vera squadra rivelazione) nella giornata del «derby». Due trasferte e un incontro casalingo che ci diranno, con molte probabilità, se il campionato 1971-72 sarà di marca grigia. Spezzato l’incantesimo della serie negativa con l’Udinese (durava da quattro campionati) i grigi sono pervenuti al tanto sospirato successo casalingo. Al « Moccagatta » non vincevano dal 19 dicembre, ospite il Treviso, che si arrese su autorete. Quale migliore auspicio in vista del trittico di marzo che potrebbe dischiudere all’undici di David le porte della serie B? I quasi quattromila tifosi che sfidando la giornata piovosa sono accorsi allo stadio hanno visto una squadra vivace e battagliera, in particolare nel primo tempo quando la pesantezza del terreno non aveva ancora offuscato le idee. Cosa è cambiato nell’Alessandria rispetto a ieri? La stessa formazione varata in altre occasioni, ma con un briciolo di determinazione in più e due ali che sono risultate veramente tali. I dubbi della vigilia sono stati fugati sin dai primi minuti quando si è visto che la squadra affrontava 1’ avversario con manovre ariose senza restringere il gioco davanti alla porta di Miniussi. Una vera sorpresa per i tifosi che non ricordavano una disposizione tattica così incisiva. Contrariamente a quanto era accaduto in precedenti partite (Savona, Verbania e Legnano) gli alessandrini comandavano il gioco operando improvvisi cambiamenti di fronte, costringendo così i bianconeri ad operare con un certo qual affanno. La pedina vincente della partita è risultata questa volta Proietti che ha funzionato da uomo propulsore delle manovre Per novanta minuti ha comandato sapientemente le azioni, muovendosi in quella fascia di campo parallela alla linea laterale, un tempo sguarnita o quasi. Operando proprio in funzione di regista per le punte, Proietti non solo ha tenuto costantemente legati difesa e attacco, ma ha suggerito, con sapienti traversoni, improvvisi capovolgimenti. Il bistrattato Proietti, ha così vissuto la sua grande giornata, contribuendo alla tanto sospirata vittoria. Se la mezz’ala è stata la mossa tattica vincente, la prestazione delle ali è risultata superlativa. Mantellato che dopo il rientro — susseguente al lungo periodo di inattività — aveva lasciato a desiderare per tenuta e precisione, ha fornito una prova veramente superlativa. Scattante, lucido nei momenti in cui doveva puntare a rete, inarrestabile quando si proiettava in avanti, sin dai primi minuti di gioco ha galvanizzato i compagni. In questa sua fatica, l’ala ha trovato un Vanzini pieno di verve, viaggiante sulla fascia laterale con sicurezza, altruista quando l’andamento della partita lo costringeva, dopo lunghe sgroppate, a dare il tocco decisivo all’azione. Se a questo quadro si aggiunge la prova di Lorenzetti, pronto a fungere da punta ogni qualvolta veniva in possesso della sfera, si ha, come risultante, un volume offensivo di rilievo. Peccato che a questa prova sia mancato parzialmente Sassaroli che solo in rare occasioni è riuscito a svincolarsi dalla stretta guardia. Il centroavanti non si è tuttavia arreso lottando con la ben nota caparbietà. L’Alessandria orchestrata nella zona centrale da Di Pucchio è apparsa meno brillante in fase difensiva. In più di una occasione i tifosi sono ammutoliti, ma con un po’ di fortuna Magri e compagni ne sono usciti senza troppo danno. Le puntate offensive di Paesanti hanno creato in qualche occasione uno sbandamento al quale hanno rim ediato Paparelli e il troppo irruente Di Brino che in fatto di agonismo non è secondo ad alcuno. Ottima sotto ogni profilo la prova di Vincenzi che da quattro turni non subisce gol: un ritorno veramente impensato quanto gradito. Nel primo tempo l’Alessandria ha dominato la scena fallendo, dopo il gol di Mantellato, il bersaglio con Lorenzetti che ha centrato in pieno il montante alla destra di Miniussi. Sul due a zero il discorso sarebbe stato assai più facile, ma nonostante questo handicap l’undici ha tenuto il campo con la consueta disinvoltura. Nella ripresa sotto l’assalto dell'Udinese tutta protesa in avanti per agguantare il pareggio, la squadra ha denunciato qualche sbandamento. La fatica accumulata nella prima frazione di gioco, ha senza dubbio avuto un peso determinante su alcuni atleti. Nonostante lo assillo di una difesa in qualche circostanza affannosa, i grigi hanno ugualmente avuto la grande occasione verso il 13’ della ripresa quando dalla destra Vanzini, con un lungo traversone ha imbeccato Paesanti, portatosi intelligentemente in area avversaria. E ra più facile segnare che sbagliare, ma come accade sovente nel calcio il pallone del raddoppio è finito fuori, invece che alle spalle di Miniussi. Esauritasi la pressione degli udinesi l’Alessandria ha raccolto nuovamente le file del gioco grazie soprattutto alla incisività delle ali e alla tenuta di Proietti e Di Pucchio. Il capitano calato alla distanza è ugualmente riuscito a non cedere le armi bloccando così le ultime occasioni degli ospiti che sino all’ultimo hanno cercato di riagguantare il pareggio. La vittoria, nonostante il risultato striminzito, è stata largamente meritata sul piano del gioco. Le reti potevano essere di più, solo se le conclusioni avessero avuto maggior fortuna. Il legno colpito da Lorenzetti a portiere irrimediabilmente battuto ne è la conferma. Un attacco che a differenza delle precedenti prestazioni ha cercato il gol ogni qualvolta si è presentata l’occasione: quando si gioca con una tale carica agonistica i risultati non possono mancare. Si tratta solo alla fine della partita di discutere se i gol potevano essere in numero maggiore o minore. Il successo conseguito a spese dell'Udinese è stato accolto dagli sportivi con grande soddisfazione. Si guardava infatti a questo confronto con una certa quale preoccupazione considerata non solo la tradizione avversa, ma la stessa forza dell’avversario che veniva da una buona serie utile. Il cammino dell’Alessandria è ancora irto di peri, coli per cui sarebbe illogico non restare con i piedi saldamente ancorati al terreno. L’avere tuttavia conquistato la vittoria contro un avversario titolato e questa volta con la forza e senza l’ausilio della dea bendata depone a tutto favore dei ragazzi di David. Il pubblico, almeno nella stragrande maggioranza, è stato vicino ai grigi anche senza eccellere per continuità di... tifo. Gli alessandrini, si sa, sono piuttosto freddi e restii nell’osannare. Dopo le due trasferte c’è un certo derby ed in quella occasione, ne siamo certi, i mandrogni non saranno certamente secondi ai cugini tortonesi, piuttosto euforici dopo la serie utile che li ha portati a ridosso delle prime della classe. Campagnoli ed i suoi ragazzi unitamente agli sportivi non si attendevano certo una tale esplosione da parte della squadra. Prima di pensare al derby occorre fare un pensierino sul domani: alle porte c’è la trasferta in laguna contro un undici che dopo il brodino di Piacenza non intende lasciarsi sfuggire l’occasione per scrollarsi di dosso l’Alessandria che rappresenta un serio pericolo ai propositi di promozione dei nero-verdi. Dal canto loro Di Pucchio e compagni non possono certo lasciarsi sfuggire l’occasione che si è andata sempre più concretizzando dopo la voluta vittoria contro l’Udinese che ha consentito di riportarsi a stretto contatto con il Lecco che ha sofferto più del previsto per acciuffare il Belluno che si era portato in vantaggio in apertura. Domenica prossima mentre l’Alessandria viaggia alla volta di Venezia la capolista visiterà il campo di un Padova che, seppure dimesso, è sempre avversario temibile quando gioca sul campo amico. Due ostacoli piuttosto difficili per queste squadre che ambiscono a dominare la scena. La Solbiatese, un undici che senza fare troppo rumore si tiene sempre nelle primissime posizioni, sarà a sua volta in trasferta a Savona. Per le grandi una giornata piuttosto al calor caldo. Dopo ventitré giornate, come in serie A, regna l’equilibrio mancando la squadra che la fa da padrone. I grigi sperano molto da questa situazione di incertezza: in queste due trasferte che li attendono basta non perdere. Due punti sono il bottino minimo, se poi si raggrenellerà qualcosa di più le ambizioni di vittoria saranno maggiormente rinforzate. Non resta che attendere per sapere cosa accadrà nella quinta di ritorno: gli occhi degli sportivi sono puntati oltre che sul Sant’Elena di Venezia sul. l’Appiani di Padova. Quale delle tre squadre riuscirà a spuntarla? Su questo interrogativo sta l’interesse di questa parte finale del campionato che sembra veramente favorevole ai grigi. In bocca al lupo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) UN SOLO GOL, CHE VALE MOLTO, PER SUPERARE ANCHE L'UDINESE I grigi hanno manifestato un netto predominio - La rete messa a segno da Mantellato al 12' del primo tempo - Un palo colpito da Lorenzetti I grigi, con un gol di Mantellato al 12' di gioco hanno battuto l'Udinese, sfatando la tradizione che non li aveva mai visti vincitori sui bianconeri nelle partite casalinghe, negli ultimi cinque anni di serie C. Il successo, franco più di quanto non dica il risultato di 1 a 0, riapre quindi il dialogo con il pubblico del « Moccagatta » che ieri lui trattenuto al massimo i propri istinti critici, abbozzando un tifo certo non scatenato, ma già accettabile in favore della propria squadra. Non è stato comunque un incontro facile per l'Alessandria, ancora psicologicamente legata ai risultati negativi sul terreno amico ed osteggiata da un'Udinese, dura e coriacea come sempre. Il Ritmo serrato soprattutto nel primo tempo, poi la stanchezza ed il terreno molto pesante si sono fatti sentire su entrambi i fronti. David ha confermato la formazione dell'ultimo incontro di quindici giorni or sono, mandando in campo Paesanti con il numero 3 e Di Pucchio con il 4. Quest'ultimo ha giocato al limite delle proprie possibilità, colpito da un malanno poco prima dell'inizio della partita e costretto a farsi praticare due iniezioni nell'intervallo, per poter resistere sino alla fine. Il suo cattivo stato fisico ha influito sul collegamenti fra i reparti, dove un superbo Lorenzetti ha dovuto farsi in quattro per svolgere ti compito di rifornimento alle punte e di rifinitura. In compenso Mantellato, gol a parte, sembra poter ritornare alla migliore condizione ed è in crescendo di partita in partita, confermando quelle qualità di ala veloce ed incisiva che lo avevano fatto emergere. Anche Vanzini all'attacco ha fatto il proprio dovere, considerato che il terreno fangoso non è certamente ideale per il suo tipo di gioco. Delle condizioni del campo ha risentito in misura ancora maggiore Sassaroli che, pressato dall'ottimo stopper Zampa, non è riuscito ad imporsi. David a 4' dalla fine lo ha sostituito con Bergamo. Della difesa non si può che fare un elogio generale, anche se qualche brivido lo ha dato. Cresce il portiere Vincenzi, autoritario e sicuro in tutti i frangenti. L'Udinese ha giocato come ci si poteva aspettare. I bianconeri hanno subito l'Iniziativa dell'Alessandra nei primi venti minuti, contenendo il passivo al minimo ed hanno poi cercato con determinazione ti pareggio, prima in contropiede e quindi con una costante pressione. Non et sono nella squadra friulana individualità eccezionali, ma tutto il complesso risponde con brio alle sollecitazioni che il gioco impone. Manca forse al bianconeri un realizzatore, un opportunista che sappia sfruttare i palloni che spesso attraversano tutto l'arco dell'area avversarla senza essere utilizzati. E veniamo alla cronaca. La prima emozione la dà Magri che con un intervento al 4' di gioco anticipa il proprio portiere Vincenzi, mettendolo in difficoltà con un corto rimando che per poco non capita nel piedi del centravanti Bordon. Risponde subito l'Alessandria con veloci-1 azioni sulla sinistra e sulla destra. Al 12' Vanzlnt si trascina la palla sull'estrema sinistra e centra, ingannando Pollttl che gli stava di guardia. Mantellato sfugge a Zanin e in corsa lascia partire un forte tiro rasoterra diagonale sul quale Mtnlussl non può nulla. La palla si infila nella rete bianconera ed è 1 a 0 per i grigi. Dodici minuti dopo ancora Varizitti porta un prezioso pallone a media altezza per Lorenzetti, piazzato in ottima posizione. Il numero 10 alessandrino colpisce di testa schiacciando a terra ma la sfera ben indirizzata, va a colpire la base del palo sulla destra di Miniassi: per la difesa dell'Udinese non è difficile rimandare. Al 40' gli ospiti falliscono la possibilità di pareggiare. Magri rimane in surplace scivolando sul fango e Bordon lascia partire un forte tiro trasversale che esce di poco. Nella ripresa il gioco si fa più frammentario e cala di tono. Dopo tredici minuti dal rientro in campo i grigi potrebbero raddoppiare; Vanzini scende sulla destra passando a Mantellato; questi devia verso l'accorrente Paesanti che di corsa da solo davanti alla porta da pochi metri tira fuori bersaglio di poco. Ci sono ancora alcuni contropiede da parte lei frulloni ma l'Alessandria controlla il vantaggio con successo. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Lecco - Belluno 1-1 Piacenza - Venezia 0-0 Pro Patria - Padova 1-0 Pro Vercelli - Derthona 0-2 Rovereto - Legnano 1-1 Savona - Trento 1-0 Solbiatese - Imperia 3-0 Treviso - Cremonese 1-1 Verbania - Seregno 0-0 CLASSIFICA: Lecco p. 31; Solbiatese, Alessandria 30 Venezia 29; Cremonese 28 Udinese 26; Derthona, Belluno 25; Padova 24; Trento 23; Verbania Legnano, Savona 22; Seregno 21; Piacenza 20; Treviso 19; Rovereto, Pro Patria 17; Imperia 15; Pro Vercelli 14. Marcatori: 10 reti: Boscolo (Padova); 9 reti: Chinellato (Lecco) e Bellinazzi (Venezia); 8 reti: Goffi (Lecco) e Foglia (Solbiatese); 7 reti: Silva (Cremonese), Marchi (Lecco), Giordano (Imperia) e Ciclitira (Venezia); Il punto sul campionato La Solbiatese ha battuto agevolmente l'Imperia con una partita perfetta ed intelligente sotto il piano tattico. La sconfitta della Pro Vercelli, impegnata sul campo del Derthona ha avuto l'emblema della condanna: l'incontro, giocato su di un terreno paludoso, ha preso una specifica direzione dopo soli otto minuti. Nulla di fatto tra Verbania e Seregno che ha lasciato l'amaro in bocca, visto il volume di gioco sviluppato e soprattutto la pressione esercitata dai biancocerchati il Verbania avrebbe meritato la vittoria. Una stoccata di Balestreri al 21' ha messo fuori causa Cometti decidendo le sorti della partita a favore del Trento sul campo del Savona.